Differences between revisions 2 and 3
Revision 2 as of 2005-03-09 01:22:49
Size: 23699
Editor: anonymous
Comment: missing edit-log entry for this revision
Revision 3 as of 2008-06-26 09:51:39
Size: 23699
Editor: anonymous
Comment: converted to 1.6 markup
No differences found!

gr 19:30

Valerio Oggi pomeriggio si è tenuto il presidio per ricordare l’omicidio di valrio verbano avvenuto il 22 febbraio del 1980 per mano dei fascisti. Il presidio è stato partecipato, anche più degli scorsi anni, da molti compagni e compagne e dalla madre di valerio che come ogni hanno è scesa a salutare. Valerio verbano è stato ucciso dentro casa davanti ai suoi genitori perché stava scrivendo un dossier in cui documentava i legami tra NAR , terza posizione, polizia, carabinieri e banda della magliana. Il suo dossier fu acquisito come prova dal giudice mario amato anche lui ucciso dai fascisti dei Nar . A tutt’oggi nessuna vera indagine è stata fatta sull’omicidio di valerio verbano. Ascoltiamo una corrispondenza di questo pomeriggio con il presidio. AUDIO CAPO

Macchia Rossa La sera del 19 febbraio, proprio durante un’iniziativa antifascista con proiezioni video, il Centro Sociale Macchia Rossa di Magliana è stato visitato da due loschi individui che si sono qualificati come agenti di polizia ed hanno detto che erano lì per proteggere il centro da eventuali “assembramenti di persone male intenzionate”. Gli agenti sono stati ovviamente invitati ad uscire. Insospettiti dall’episodio i compagni del centro Macchia Rossa hanno però fatto telefonare da un loro avvocato al Commissariato San Paolo dal quale i presunti agenti avevano detto di provenire. Al commissariato però non risultava nessun agente partito per un servizio del genere. I due si sono visti passare più volte in macchina davanti al Centro Sociale. Questo è il clima che si respira anche a Roma e non solo, purtroppo…

PROCESSI: Genova 38 esima udienza del processo per devastazione e saccheggio durante il G8 di Genova Solo uno dei tre ufficiali del Tuscania a testimoniare. Udienza lampo quella di oggi: dei tre testi in programma si presenta solo Romano Stefano, all'epoca dei fatti a capo di un plotone di 18 paracadutisti del reggimento Tuscania. Gli altri due colleghi di Romano sono assenti giustificati, in quanto portatori di pace in Iraq. L'udienza di Romano e' breve e precisa - riguardo la catena di comando e la presenza della centrale operativa dei carabinieri - anche se non mancano alcune invenzioni, all'ordine del giorno nelle deposizioni dei funzionari impiegati durante il G8. Si è parlato, infatti, di diversi ordigni incendiari che sarebbero stati lanciati sul loro reparto all'inizio delle cariche finali in via tolemaide (che nessuno ha mai visto ne' allora ne' successivamente in nessun video o foto): alla fin fine una piccola allucinazione non si nega a nessuno. Prossima udienza il 1 marzo 2005.

Cosenza Era prevista per domani la terza udienza del processo a carico di tredici militanti del Sud Ribelle, ma sarà rinviata a data da stabilirsi, dal momento che uno degli avvocati non poteva presenziare. I tredici, lo ricordiamo sono accusati di associazione sovversiva, propaganda sovversiva, cospirazione politica, devastazione. Nella terza udienza si sarebbe dovuto parlare di INTERCETTAZIONI TELEFONICHE e della LORO LEGITTIMITA’. E’ un udienza quindi molto importante – come scrivono i compagni in un comunicato - in quanto l’intero Teorema Fiordalisi si basa esclusivamente sulle intercettazioni telefoniche . Si tratta di migliaia e migliaia di pagine racchiuse in una cinquantina di faldoni dove sono state registrate le telefonate intercorse fra i militanti del Sud ribelle nell’organizzare riunioni pubbliche, assemblee popolari, manifestazioni , ma anche conversazioni private tra familiari. L’intercettazione telefonica – continua il comunicato - è diventata nella nostra Calabria l’unica attività investigativa, e nessuno è escluso dall’essere intercettato, dai sindaci ai vescovi, dagli avvocati ai loro assistiti, tutti sono ascoltati e registrati, in aperta violazione delle più elementari regole sulla privacy. Le intercettazioni sono avvenute all’interno di furgoni mobili, attraverso l’ingresso nelle case forzando le porte, nel piazzare microspie nelle auto. Su questo si basa il processo al Sud ribelle, sulle parole e mai sui fatti, sulle discussioni e le opinioni e mai su specifici atti di violenza, di cui nessuno dei 13 imputati è accusato se non in modo vago e comunque senza prove né fotografiche né video. Vi facciamo comunque riascoltare un AUDIO registrato ieri con l’avvocato Petitto, difensore dei compagni e delle compagne AUDIO - 21 Denuncie agli studenti di Padova oltre le multe, anche le denunce Il collettivo Valle Giulia di Padova informa che in questa settimana sono state notificate le denunce penali, oltre le 10 multe da 10 mila euro, agli studenti di Padova che nel mese di ottobre sono scesi per le strade a protestare contro la scuola dei padroni proposta dal ministro Moratti

Roma – Occupati gli uffici dei gruppi consiliari comunali dal Comitato Popolare di lotta per la casa Il Comitato Popolare di lotta per la casa ha occupato questa mattina gli uffici dei gruppi consiliari comunali in Via delle Vergini per reclamare il diritto alla casa delle famiglie autorganizzate con il Comitato, che vivono in immobili abbandonati.

Discarica

Prosegue ad oltranza e cresce la protesta contro la realizzazione della discarica in località Basso dell'Olmo, vicino a Salerno. Dopo aver passato la notte al freddo e sotto la pioggia, anche oggi e questa notte centinaia e centinaia di manifestanti continuano ad occupare l'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria all'altezza dello svincolo di Campagna, nel Salernitano. La protesta si è anche estesa ai commercianti di Basso dell'Olmo, che oggi hanno abbassato le saracinesche per protesta per tutto il giorno. L’arteria è tuttora chiusa e in questo momento, sotto la neve, ci sono oltre 400 manifestanti per niente intenzionati ad abbandonare la protesta. Sul posto, per tutta la giornata, si sono formati chilometri di tir, camion e automobili ed è stata molto alta la tensione. Ieri, nel corso della protesta, si erano registrati momenti di forte tensione con scontri tra dimostranti e forze dell' ordine. Quattro di loro sono stati arrestati, lo ricordiamo, per aver attuato un blocco nella localita' a pochi chilometri dall'autostrada Salerno-Reggio Calabria, dove, nel frattempo, circa 1500 manifestanti occupavano le due corsie. Ai quattro il fermo è stato commutato in pena amministrativa, per una multa da 2500 a 10.000 euro. Oggi, invece, è stato notificato un avviso di garanzia a circa ottanta manifestanti, anche se i capi d’imputazione i nostri corrispondenti ancora non li sanno… L’intenzione è quella di rimanere lì fino a che non si otterrà un incontro risolutivo della vicenda.

  • ACERRA

Questa mattina una ventina di disoccupati del movimento disoccupati in lotta di Acerra sono stati fermati e trasportati alla questura di Napoli, dopo essere stati allontanati con la forza dagli uffici del comune di acerra che occupavano da ieri sera. Il motivo dell'occupazione è legato alla richiesta dei corsi di formazione.

Nonostante l'occupazione fino a quel momento risultasse pacifica e tranquilla e l'atteggiamento dei disoccupati fosse del tutto teso ad un clima distensivo decine di poliziotti della celere sono intervenuti per fermarli e portarli in questura a napoli. I 20 fermati, sono stati tutti rilasciati e il presidio in solidarietà degli stessi al di fuori della questura si è concluso nel tardo pomeriggio.

A testimonianza dell'intensificarsi del clima repressivo che si vive nelle ultime settimane a napoli e provincia, appena ieri altri 20 e passa disoccupati sono stati fermati in città, ancora una volta senza che ci fossero situazioni di ordine pubblico che "giustificassero" i fermi. FIAT:OPERAI INDOTTO TERMINI BLOCCANO LA PALERMO-AGRIGENTO Non si ferma la protesta della Iposas di Vicari (Palermo), azienda dell'indotto Fiat che produce componenti in ferro per la Punto restyling, assemblata nello stabilimento automobilistico di Termini Imerese. Da quasi una settimana i 45 operai, in cassa integrazione fino al 7 marzo, stanno attuando un blocco lungo la statale Palermo-Agrigento, all'altezza del bivio Manganaro. L’iniziativa si è protratta fino alle 14. L'azienda, adesso ha davanti a se' la prospettiva dei 5 mesi di cassa integrazione che interesseranno dal 21 marzo anche lo stabilimento Fiat. Giovedi' mattina i lavoratori della Iposas arriveranno a Palermo, dove organizzeranno un sit-in davanti alla prefettura. La Cecla Passiamo a parlare della vicenda dell’antropologo Franco La Cecla, arrestato il all'aeroporto di Parigi e tuttora in attesa di giudizio. In partenza per il Senegal, La Cecla ha rifiutato il ruolo di spettatore e complice silenzioso del rimpatrio di un cittadino congolese. Sull'aereo il cittadino disperato, piange, cerca di alzarsi. Gli agenti gli sbattono la faccia contro il sedile, gli prendono la testa e gliela premono per terra, gli infilano un guanto in bocca per farlo tacere. Davanti alla scena una ragazza piange, un altro viaggiatore grida 'basta!', altri protestano, La Cecla e altri due chiedono di scendere.... i passeggeri li applaudono. La Cecla afferma: "le scene che ho visto sull'aereo sono terribili. Eseguire i rimpatri con i voli di linea significa costringere i civili a collaborare e ad assistere a tutto quel dolore. Io non sono tenuto a farlo". Il comandante, sollecitato dalle proteste sui modi di trattare lo straniero decide di farlo scendere assieme alla scorta. L'accusa contro La Cecla è di "aver ritardato la partenza del volo ... incitando i passeggeri a far sbarcare una persona non ammessa sul territorio nazionale francese e la sua scorta, contravvenendo alle regole di sicurezza e alle procedure di decollo". La Cecla rischia 5 anni di carcere.

MONDO Iraq Resta ovviamente molto grave la situazione in Iraq: mentre i giornalisti, invitati a lasciare il paese per ragioni di sicurezza, se ne vanno e di Giuliana Sgrena non si hanno notizie, anche oggi un'autobomba ha colpito un convoglio delle forze armate irachene che stava uscendo dalla "Zona Verde" di Baghdad, provocando due morti e una trentina di feriti. Continua intanto l'offensiva della forze Usa e irachene nella provincia a maggioranza sunnita di al-Anbar: oggi il comando militare americano ha comunicato la morte di un marine nelle operazioni. Intanto Bush era al vertice Nato a Bruxelles e incitava l’Europa a superare le divisioni e appoggiare la sua politica estera. Scheffer, il Segretario Generale della Nato, ha annunciato, dal canto suo, che sarà la Nato ad addestrare le forze di sicurezza irachene. Un rapporto appena diffuso da Amnesty International rivela che la condizione delle donne - un indicatore chiave delle condizioni del Paese - non e' affatto migliorata rispetto ai tempi del regime di Saddam Hussein. Il rapporto di Amnesty International mette in evidenza come le donne vengano colpite proprio in quanto donne e quale sia stata la loro sofferenza durante decenni di repressione governativa e di conflitto armato. Tre guerre e oltre un decennio di sanzioni economiche hanno avuto effetti disastrosi sulle donne irachene. Sotto il governo di Saddam Hussein, esse venivano sottoposte a stupro e ad altre forme di violenza sessuale o colpite in quanto attiviste politiche, parenti di attivisti o appartenenti a determinati gruppi etnici o religiosi.

Il rapporto di Amnesty International illustra come la discriminazione di genere di cui e’ permeata la legislazione irachena contribuisca al perpetuarsi della violenza contro le donne. Molte di esse rischiano di essere ferite o assassinate dai propri parenti maschi se ritenute portatrici di un comportamento lesivo dell’onore della famiglia. Le organizzazioni irachene per i diritti delle donne chiedono da tempo l’adozione di provvedimenti per porre fine alla violenza e alla discriminazione. Negli ultimi anni sono sorti numerosi gruppi e organismi non governativi per i diritti delle donne. Cio’ nonostante, le attiviste per i diritti umani si trovano spesso a fronteggiare minacce e attacchi provenienti dalle stesse famiglie delle donne che difendono.

Il rapporto di Amnesty International auspica che le donne siano al centro del processo decisionale iracheno, soprattutto sui temi che le riguardano direttamente. L’organizzazione per i diritti umani chiede che le donne siano rappresentate a ogni livello per garantire al meglio la loro protezione.

A fronte di tutto questo, sono partiti oggi dall'Italia alla volta dell'Iraq tre elicotteri A-129 Mangusta. Gli elicotteri, che appartengono al 7° Reggimento dell'Aviazione dell'Esercito "Vega" di stanza a Rimini, sono stati imbarcati oggi su un cargo all'aeroporto di Roma Fiumicino: dopo una prima tappa a Kuwait City raggiungeranno in volo l'aeroporto di Tallil, alle porte di Nassiriya, dove è dislocato l'Italian Joint Task Force Iraq.

L’INCHIESTA SULLO SCANDALO DEL PETROLIO IRACHENO Oil for Food, un funzionario Cogep è il quinto indagato

MILANO. Nuova perquisizione della Finanza nell’ambito dell’inchiesta «Oil for Food». A ricevere la visita è stato Paolo Lucarno, funzionario della Cogep, una delle due aziende segnalate dal governatore lombardo Formigoni per i contratti di acquisizione del petrolio iracheno. Lucarno è il quinto indagato dell’inchiesta nata a metà dicembre dello scorso anno dalla commissione indipendente dell’Onu alla Procura di Milano. Il ruolo di Lucarno sarebbe legato a 13 contratti firmati dalla Cogep con la Somo, l’azienda di stato petrolifera irachena, per una fornitura complessiva di 24,5 milioni di barili di petrolio. Contratti che sarebbero stati siglati grazie ai buoni uffici di Formigoni con l’allora ministro degli Esteri iracheno Tarek Aziz e sui quali la Cogep, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe pagato tangenti a funzionari iracheni, versate poi a Saddam: in tutto 943 mila dollari. Altri 700 mila dollari sarebbero invece finiti a una società legata ad Marco Mazarino De Petro, ex collaboratore di Formigoni. Sul registro degli indagati, oltre a Lucarno e De Petro, sono finiti per ora i titolari della Cogep, Natalio e Andrea Catanese e Alberto Olivi, responsabile della Nrg Oil di Genova, l’altra azienda segnalata dal governatore lombardo. Intanto ieri il tribunale del riesame ha respinto il ricorso presentato dall’avvocato Michele D’Agostino della difesa Catanese, che chiedeva la restituzione dei documenti sequestrati tre settimane fa negli uffici della Cogep.

Messico Diamo conto di un appello a firma di varie organizzazioni di donne messicane in difesa di Lydia Cacho, che è una giornalista che da molti anni concentra il suo lavoro sulla difesa dei diritti delle donne. Lydia Cacho oltre ad essere scrittrice e giornalista, è cofondatrice (1988) della prima struttura di accoglienza per malati di AIDS e del Centro di Attenzione alla Donna (2000) di Cancan, che oggi dirige. Proprio da questo Centro di Attenzione alla Donna – che accoglie donne e bambine vittime di violenze di genere – sono partite, nel 2003 le prime denuncie pubbliche rispetto ad un’organizzazione criminale internazionale di tratta di minori a fini pornografici, capeggiata dall’impresario libanese nazionalizzato messicano Jean Succar Kuri, attualmente detenuto in Arizona, ma in attesa di essere estradato in Messico per subire il processo relativo a queste accuse. Il Centro ha infatti accolto un gruppo di bambine e donne trafficate da questa rete, che vede coinvolti anche importanti uomini politici e d’affari messicani, ed ha denunciato pubblicamente ciò che aveva scoperto. Alcuni ex agenti di polizia municipale hanno avvisato Lydia Cacho e l’avvocata che la ha aiutata a sporgere denuncia, Veronica Acacio, erano incluse nella lista di persone che Succar Kuri voleva eliminare. Alle minacce di Succar Kuri, si sono sommate quelle di José Ranòn Heranadez, ex agente del Corpo Speciale Antisequestro che si è in più occasioni presentato al Centro armato e minacciando Lydia Cacho. Nonostante le sette denuncie effettuate, questo individuo non è stato ancora incriminato. E ancora, le minacce di José Algredo Jimenez Potenziano, supposto narcotrafficante del sud di Quintana Roo, le cui moglie e figlie hanno ricevuto protezione presso il Centro. Anche lui si è presentato al Centro con arma da fuoco di alto calibro e ha fatto diverse chiamate telefoniche intimidatorie. Nemmeno lui è stato incriminato.

Con una similitudine inquietante con i casi di omicidi di genere a Ciudad Juarez, ci troviamo di fronte alla complicità delle autorità. Ci troviamo di fronte alla impunità della violenza contro le donne in Messico.

La situazione di Lydia Cacho e delle donne che lavorano con lei nel Centro è peggiorata notevolmente negli ultimi mesi, denunciano le donne.

L’Organizzazione Mondiale contro la Tortura e la Federazione Internazionale per i Diritti Umani hanno inviato lettere al governo messicano sollecitando un suo intervento urgente per proteggere la vita di Lydia e del resto delle donne che lavorano nel Centro, che sono circa 40.

Le organizzazioni delle donne si uniscono all’appello ed esigono dallo stato messicano che sia garantita l’incolumità fisica della loro compagna e delle donne messicane. Hanno per questo organizzato una raccolta di firme

gr 9:30

Iran

Sarebbero oltre 170 le vittime, oltre cinquemila i feriti della devastante scossa sismica che alle 5.55 locali di questa mattina ha colpito la parte centrale dell'Iran. A riferirlo sono le emittenti locali, citate dalla Cnn. Il terremoto - di magnituro 6,4 gradi della scala Richter - ha avuto il suo epicentro nella citta' di Zarand, nella provincia di Kerman. Due villaggi, Hudkan e Davoudieh, con una popolazione totale di 1.500 persone, sono stati distrutti al cento per cento dal terremoto che stamane ha colpito il sud-est dell'Iran, mentre altri undici hanno subito danni di circa il 60 per cento. Lo ha detto la televisione di Stato. I morti finora accertati sono un centinaio e almeno 300 i feriti. In uno dei due villaggi piu' colpiti diverse persone sono state sepolte sotto le rovine di una piccola moschea nella quale si trovavano per la preghiera che precede l'alba. Da Hudkan, a causa dei danni alle strade, i feriti devono essere evacuati a bordo di motociclette. La scossa, durata undici secondi, e' avvenuta alle 05:55 ora locale (le 03:25 in Italia) e ha avuto un'intensita' di 6,4 gradi sulla scala Richter. L'epicentro e' stato localizzato 25 chilometri sotto la superficie terrestre. Sulla zona piove ed e' previsto che continuera' a piovere per altri due giorni, fino a giovedi'. Gli aiuti stanno affluendo verso i centri colpiti attraverso gli aeroporti di Rafsanjan e Kerman. Secondo le autorita' c'e' urgente bisogno di medicinali, tende, ambulanze e mezzi per rimuovere le macerie

Bush

Prende il via questa mattina a Bruxelles il vertice della Nato. Fra i partecipanti il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, giunto ieri sera nella capitale belga. Il premier, alle 10.30, avra' un incontro con il presidente degli Stati Uniti, George Bush. Al centro del bilaterale sicuramente ci saranno la questione irachena, il Medio Oriente (con la riproposizione di un piano finalizzato al riportare la pace e la sicurezza nell'area), il rafforzamento dei rapporti Ue-Usa. Nel pomeriggio, concluso il vertice Nato, si svolgera' una sorta di Consiglio europeo straordinario, con il formale incontro tra l'Unione europea e il presidente degli Stati Uniti.

Iraq

Un marine e' stato ucciso in Iraq mentre svolgeva operazioni di sicurezza e stabilita' nella provincia di Al Anbar, ad ovest di Baghdad. Nel darne notizia oggi, i militari americani hanno precisato che l'episodio risale a ieri.

Su richiesta della Gran Bretagna e del Giappone, l'Australia ha deciso di rafforzare il proprio contingente in Iraq, inviando nel paese altri 450-470 militari, incaricati di contribuire a proteggere gli ingegneri giapponesi impegnati nel sud del paese in opere di costruzione di strade e scuole e fornire assistenza nell'opera di addestramento dei soldati iracheni. I militari australiani sostituiranno i soldati olandesi di stanza nella provincia di al-Muthana nella parte meridionale del paese, che dovrebbero ritirarsi entro la meta' del mese di marzo. Una decisione sofferta, ha sottolineato il premier John Howard: Non e' stata, non e' e non sara' una scelta facile per il governo. So che sara' impopolare, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa a Canberra. Australiani

Un ufficiale di polizia australiano, distaccato in Sierra Leone presso il tribunale speciale dell'Onu sui crimini di guerra, e' stato condannato e a 18 mesi di reclusione per reati sessuali su una bambina di 13 anni. L'ex capo della squadra omicidi di Melbourne Peter Halloran þ riferisce oggi la radio australiana Abc þ era stato scagionato il mese scorso dalle accuse di stupro e corruzione di minore, e vi era l'aspettativa diffusa che venisse prosciolto anche degli altri reati, ma il giudice l'ha dichiarato colpevole di atti di libidine e lo ha condannato. Il processo aveva assunto forti connotati politici nel Paese, in parte a motivo della posizione di Halloran nel tribunale Onu come investigatore su crimini di guerra. Il giudice ha stabilito che Halloran, 56 anni, si era preso liberta' improprie con una domestica locale che voleva solo un lavoro, e ha mentito deliberatamente alla polizia. L'australiano ha negato l'addebito. Il suo avvocato Nicholas Browne Marke si e' detto stupefatto della sentenza. Sono sorpreso perche' le prove in base a cui il mio cliente e' stato prosciolto dalle prime accuse sono le stesse con cui oggi e' stato condannato. A Canberra, un portavoce del ministro degli esteri Alexander Downer ha detto che il governo sta studiando il caso e considerando quali iniziative prendere. Vi sono elementi del procedimento che hanno indotto osservatori indipendenti a sollevare subbi sulla loro correttezza, ha detto.

ITalia

campo nomadi

Un incendio e' divampato alle 5:30 nel campo nomadi di via Magliana vecchia, sotto il ponte della ferrovia Roma-Fiumicino, probabilmente a causa di due bombole difettose. Il campo e' stato evacuato dai vigili del fuoco, intervenuti sul posto assieme a vigili urbani, polizia e carabinieri, e la linea ferroviaria e' stata chiusa. Solo alle 7:30 e' stato riaperto uno dei due binari

alitalia

Dopo una pausa di circa 2 ore l'Alitalia e i sindacati sono tornati al tavolo della trattativa "ristretta" sulla vertenza degli assistenti di volo. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali, la trattativa proseguira' ancora nella notte anche se e' molto probabile che non sara' sufficiente il confronto notturno e ci sara' un nuovo appuntamento per domani, forse nel pomeriggio.

blocchi a termini imerese

Blocchi stradali ad intermittenza e sit-in di protesta sulla strada statale 121 Palermo-Agrigento. Gli operai della fabbrica Iposas di Vicari (Palermo), azienda dell' indotto Fiat, sono tornati a manifestare al Bivio Manganaro. La polizia stradale sta regolando la viabilita' mentre le forze dell' ordine presidiano la zona. I lavoratori protestano contro l' annunciata chiusura dello stabilimento. La Iposas e' stata informata dalla committente Itca di Melfi che non saranno rinnovati i contratti di sub-fornitura non appena nello stabilimento Fiat partira' la produzione della Lancia Ypsilon al posto della Punto restyling, prevista a settembre.

gror050222 (last edited 2008-06-26 09:51:39 by anonymous)