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Gr 19:30

Sommario:

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto:


Gr 13:00

In primo piano

IRAQ

Gli occupanti anglo-americani e i loro alleati iracheni avevano manifestato ampio ottimismo dopo la conclusione delle complesse trattative per dare una veste istituzionale, almeno formale, al cosiddetto "nuovo Iraq". Erano state nominate le più importanti cariche dello stato, rispettivamente il portavoce del parlamento risultato dalle elezioni farsa di fine Gennaio, poi il Presidente della Repubblica: il Kurdo Jalal Talabani che aveva a sua volta incaricato lo scita Al Jafari di formare il nuovo governo. Ma nella giornata di ieri le decine e decine di migliaia di manifestanti nelle principali città irachene si sono incaricate di raffreddare questi ottimismi. Questi manifestanti di diverse provenienze politiche e regionali, divisi su molte questioni, una cosa sono riusciti a dirla unitariamente: via gli occupanti e subito; incalzando il governo di prossima nascita che ha come primo punto della sua attività quella di concordare un piano di uscita degli eserciti occupanti dall'Iraq.

Difatti, secondo le previsioni del nuovo presidente iracheno Jalal TalabaniI i soldati americani rimarranno in Iraq ancora due anni, . Stiamo cercando di costruire le nostre forze militari. Penso che potremo farlo in due anni, e allo stesso tempo manterremo ampiamente le consultazioni e il coordinamento con i nostri amici americani, ha detto Talabani in un'intervista alla Cnn. Il neo presidente ha aggiunto che la durata della permanenza delle truppe statunitensi nel suo paese dipendera' da vari fattori, compresi il comune desiderio dei popoli americano e iracheno.

In questo quadro va letto anche l'inasprimento degli attentati della guerriglia che nella giornata di sabato e domenica ha messo in atto numerosi attacchi in prevalenza rivolti verso le forze di polizia e militari irachene: oltre 30 i morti di cui 15 soldati iracheni e il comandante della polizia della città di Haditha nella provincia di Anbar.

E' di stanotte l'uccisione di un componente del consiglio provinciale: Un componente del consiglio provinciale di Mosul è stato assassinato, insieme al suo autista, da un gruppo non identificato.

Stamattina un esponente del consiglio provinciale di Mossul e' stato assassinato da uomini armati all'esterno dell'ospedale. Secondo fonti americane, Ajeel Mechisin Ajeel si trovava in auto davanti all'ospedale quando alcuni uomini armati si sono sporti da un'altra auto e lo hanno ucciso a colpi di arma da fuoco. Ucciso anche il suo autista.

Si segnalano ancora tre attentati kamikaze contro una postazione americana ad al-Qaim, nella zona occidentale del paese. Due i feriti nell'esplosione delle autobombe. Mentre la scorsa notte a Bagdad, soldati iracheni e militari della Task Force hanno arrestato 65 presunti insorti.

Infine sembra sia stata resa pubblica la richiesta per la liberazione del diplomatico pachistano rapito ieri a Baghdad.

ESTERI

PALESTINA

Dopo due mesi di tregua e di trattativa tra il governo israeliano e l'ANP palestinese, la situazione rischia di tornare incandescente. L'strema destra israeliana, legata alle associazioni dei coloni, cerca di far fallire il piano Sharon di ritir, manifestando in migliaia sua spianata delle moschee per provocare una reazione palestinese e interrompere la trattative. Sharon che 5 anni fa promosse e diresse analoghe provocazioni nello stesso luogo, oggi è costretto a schierare 3.000 soldati, con momenti di tensione e decine di arresti tra ebrei ultraortodossi e fedeli musulmani.

Intanto Israele ha chiesto all'Anp la cessazione immediata degli attacchi di mortaio e dei lanci di razzi contro le colonie israeliane di Gaza. Il ministro Mofaz ha avvertito che e' a rischio il cessate il fuoco, ma a Gaza la tensione resta alta dopo l'uccisione di tre palestinesi da parte di soldati israeliani. Una unita' di paracadutisti ha catturato in Cisgiordania un militante di Tanzim (al-Fatah) che preparava un attentato in collaborazione con i guerriglieri libanesi Hezbollah.

A NABLUS stamattina incursione israeliana nel centro della città nel nord della Cisgiordania occupata. I militari, appoggiati da un elicottero da guerra, hanno circondato diverse abitazioni alla ricerca di militanti palestinesi. Il premier israeliano Sharon è quest'oggi negli Stati Uniti per un inconto con Bush nel suo ranch texano per dire al suo tutore che la tregua rischia di saltare.

BANGLADESH

Almeno cinque persone sono morte e numerose risultano disperse a causa del crollo di una fabbrica tessile di otto piani, in Bangladesh. I soccorritori hanno estratto almeno cinque corpi, ma si teme che sotto le macerie siano rimaste intrappolate centinaia di persone. Le vittime erano operai che lavoravano nello stabilimento di Palash Bari, a 30 chilometri da Dacca. L'edificio è crollato circa un'ora dopo la mezzanotte. "L'intera struttura si è sbriciolata come una casa di cartone in pochi minuti", ha dichiarato un testimone a una televisione privata. Si sopetta ci siano ancora 500 persone sotto le macerie. Il turno di notte era particolarmente affollato, è probabile che decine di persone siano già morte", ha detto un sopravvissuto a un giornalista accorso sul luogo dell'incidente.

KIRGHIZISTAN

In Kirgizistan la Corte Suprema ha scagionato il leader dell'opposizione Felix Kulov dall'accusa di corruzione, spianandogli così la strada verso la partecipazione alle elezioni presidenziali previste entro quest'anno. La settimana scorsa la Corte aveva ribaltato un verdetto di colpevolezza riguardanti accuse a Kulov di abuso di potere all'epoca in cui era a capo dei servizi di sicurezza, alla fine degli anni Novanta. Oggi la Corte ha invece annullato le accuse di appropriazione indebita, ha detto il giudice Nizamedin Azimzhanov leggendo la sentenza. Kulov era stato fatto uscire di prigione nel corso delle proteste di piazza dell'incruento colpo di stato dello scorso 24 marzo nell'ex repubblica sovietica. Oppositore principale del deposto presidente Askar Akayev, Kulov aveva più volte detto di essere fininito in prigione per motivi politici.

TERREMOTI

GIAPPONE

TOKYO - Un forte sisma di 6,1 gradi Richter ha colpito stamani alle 07:22 la regione della capitale Tokyo nelle ore di punta per i pendolari, provocando allarme e momenti di paura, ma senza danni a persone o cose, salvo il blocco per parecchie ore di oltre un centinaio di treni di collegamento tra la capitale e la zona dell'aereoporto intercontinentale di Narita, vicina all'epicentro del sisma. Secondo l'Ente sismologico giapponese, l'epicentro del sisma e' stato localizzato sulla terraferma in prossimita' della costa lungo l'oceano Pacificio nella prefettura di Chiba, limitrofa di Tokyo, con ipocentro ad una profondita' di 60 km. All'aeroporto di Narita le piste di decollo e atterraggio sono state bloccate per una ventina di minuti per controlli venendo poi riaperte al traffico aereo. Il reattore nucleare della centrale di Tokaimura, in prossimita' dell'epicentro, non ha subito alcun bloccco delle operazioni. Poche conseguenze per le linee superveloci Shinkansen che si diramano da Tokuyo verso sud ovest, nord ovest e nord. La linea da Tokyo a Kyoto-Osaka, non ha subito alcun rallentamento. Si e' bloccata invece automaticamente l'erogazione di energia elettrica sulle linee da Tokyo verso Niigata e Sendai, a nord ovest e nord della capitale. Ma il traffico e' ripreso quasi subito con un ritardo massimo di 12 minuti.

NUOVA ZELANDA

Un terremoto di 4,2 gradi sulla scala Richter ha scosso oggi la costa occidentale della Nuova Zelanda. Lo hanno reso noto le autorita' locali. Secondo il Dipartimento di geologia, la scossa e' stata registrata a 12 km sotto la superficie terrestre e non ha provocato danni a cose o persone.

INDIA

Onda improvvisa uccide 35 fedeli indù 35 morti e 38 dispersi, il bilancio di un'onda improvvisa che ha sorpreso e ucciso un gruppo di pellegrini indù. I fedeli si trovavano lungo le rive del fiume Narvada, nello stato indiano dell'Madhya Pradesh.

ITALIA

ROMA Dove nove giorni di di digiuno e 15 chili persi, Marco Pannella ha interrotto oggi, dopo nove giorni, lo sciopero della sete e della fame intrapreso a favore dell'amnistia-indulto, dopo le assicurazioni del presidente del senato Pera che metterà in discussione il provvedimento di amnistia entro aprile. Da dentro le carceri invece si attribuisce ben poco interesse a queste iniziative perchè il provvedimento di amnistia che verrà messo in discussione al Parlamento non risponde alle aspettative di sfoltire le carceri giunte ad un livello di sovraffollamento inaccettabile e invivibile.


Gr 9:30

ESTERI

IRAQ

Gli occupanti anglo-americani e i loro alleati iracheni avevano manifestato il loro ottimismo dopo la conclusione delle complesse trattative per dare una veste istituzionale, almeno formale, al cosiddetto "nuovo Iraq". Erano state nominate le più importanti cariche dello stato, rispettivamente il portavoce del parlamento risultato dalle elezioni farsa di fine Gennaio, poi il Presidente della Repubblica: il Kurdo Jalal Talabani che aveva a sua volta incaricato lo scita Al Jafari di formare il nuovo governo. Ma nella giornata di ieri le decine e decine di migliaia di manifestanti nelle principali città irachene si sono incaricate di raffreddare questi ottimismi. Questi manifestanti di diverse provenienze politiche e regionali, divisi su molte questioni, una cosa sono riusciti a dirla unitariamente: via gli occupanti e subito; incalzando il governo di prossima nascita che ha come primo punto della sua attività quella di concordare un piano di uscita degli eserciti occupanti dall'Iraq. Su questo terreni si giocherà la reale leadership del quadro politico prossimo in Iraq.

Difatti, secondo le previsioni del nuovo presidente iracheno Jalal TalabaniI i soldati americani rimarranno in Iraq ancora due anni, . Stiamo cercando di costruire, il piu' presto possibile, le nostre forze militari.Penso che potremo farlo in due anni, possiamo farlo, e allo stesso tempo manterremo ampiamente le consultazioni e il coordinamento con i nostri amici americani, ha detto Talabani in un'intervista alla Cnn. Il neo presidente ha aggiunto che la durata della permanenza delle truppe statunitensi nel suo paese dipendera' da vari fattori, compresi il comune desiderio dei popoli americano e iracheno.

In questo quadro va letto anche l'inasprimento degli attentati della guerriglia che nella gionata di sabato e domenica ha messo in atto numerosi attacchi in prevalenza rivolti verso le forze di polizia e militari irachene: oltre 30 i morti di cui 15 soldati iracheni e il comandante della polizia della città di Haditha nella provincia di Anbar.

Di stanotte l'uccisione di un componente del consiglio provinciale: Un componente del consiglio provinciale di Mosul è stato assassinato, insieme al suo autista, da un gruppo non identificato. Il mese scorso era stata ucciso in un attentato dinamitardo il direttore dell'ufficio provinciale anti-corruzione.

PALESTINA

Dopo due mesi di tregua realizzati dalla trattativa tra il governo israeliano e l'ANP palestinese, la situazione rischia di tornare incandescente. Da un lato l'estrema destra israeliana, legata alle associazioni dei coloni, cerca di far fallire il piano Sharon di ritito, manifestando in migliaia alla spianata delle moschee per provocare una reazione palestinese e interrompere la trattative. Sharon che 5 anni fa promosse e diresse analoghe provocazioni nello stesso luogo, oggi è costretto a schierare contro i suoi amici di una volta 3.000 soldati, con momenti di tensione a Gerusalemme, sulla Spianata della Moschee, tra ebrei ultraortodossi e fedeli musulmani. E nel pomeriggio di oggi, nel ranch texano, l'incontro tra il premier Sharon e il presidente americano Bush.

STAMATTINA si segnala l'incursione israeliana nel centro di Nablus nel nord della Cisgiordania occupata. I militari, appoggiati da un elicottero da guerra, hanno circondato diverse abitazioni alla ricerca di militanti palestinesi.

INDIA

Onda improvvisa uccide 35 fedeli indù 35 morti e 38 dispersi, il bilancio di un'onda improvvisa che ha sorpreso e ucciso un gruppo di pellegrini indù. I fedeli si trovavano lungo le rive del fiume Narvada, nello stato indiano dell'Madhya Pradesh.


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