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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario:

In primo Piano

PALESTINA: A RISCHIO LA TREGUA CON ISRAELE

Dopo due mesi di tregua e di trattativa tra il governo israeliano e l'ANP palestinese, la situazione rischia di tornare incandescente. L'strema destra israeliana, legata alle associazioni dei coloni, cerca di far fallire il piano Sharon di ritir, manifestando in migliaia sua spianata delle moschee per provocare una reazione palestinese e interrompere la trattative. Sharon che 5 anni fa promosse e diresse analoghe provocazioni nello stesso luogo, oggi è costretto a schierare 3.000 soldati, con momenti di tensione e decine di arresti tra ebrei ultraortodossi e fedeli musulmani. Intanto Israele ha chiesto all'Anp la cessazione immediata degli attacchi di mortaio e dei lanci di razzi contro le colonie israeliane di Gaza. Il ministro Mofaz ha avvertito che e' a rischio il cessate il fuoco, ma a Gaza la tensione resta alta dopo l'uccisione di tre palestinesi da parte di soldati israeliani. Una unita' di paracadutisti ha catturato in Cisgiordania un militante di Tanzim (al-Fatah) che preparava un attentato in collaborazione con i guerriglieri libanesi Hezbollah.

A NABLUS stamattina incursione israeliana nel centro della città nel nord della Cisgiordania occupata. I militari, appoggiati da un elicottero da guerra, hanno circondato diverse abitazioni alla ricerca di militanti palestinesi.

IRAQ: MANIFESTAZIONI CONTRO GLI OCCUPANTI E NUOVI ATTACCHI SUICIDI

Gli occupanti anglo-americani e i loro alleati iracheni avevano manifestato ampio ottimismo dopo la conclusione delle complesse trattative per dare una veste istituzionale, almeno formale, al cosiddetto "nuovo Iraq". Erano state nominate le più importanti cariche dello stato, rispettivamente il portavoce del parlamento risultato dalle elezioni farsa di fine Gennaio, poi il Presidente della Repubblica: il Kurdo Jalal Talabani che aveva a sua volta incaricato lo scita Al Jafari di formare il nuovo governo. Ma nella giornata di ieri le decine e decine di migliaia di manifestanti nelle principali città irachene si sono incaricate di raffreddare questi ottimismi. Questi manifestanti di diverse provenienze politiche e regionali, divisi su molte questioni, una cosa sono riusciti a dirla unitariamente: via gli occupanti e subito; incalzando il governo di prossima nascita che ha come primo punto della sua attività quella di concordare un piano di uscita degli eserciti occupanti dall'Iraq. Difatti, secondo le previsioni del nuovo presidente iracheno Jalal TalabaniI i soldati americani rimarranno in Iraq ancora due anni, . Stiamo cercando di costruire le nostre forze militari. Penso che potremo farlo in due anni, e allo stesso tempo manterremo ampiamente le consultazioni e il coordinamento con i nostri amici americani, ha detto Talabani in un'intervista alla Cnn. Il neo presidente ha aggiunto che la durata della permanenza delle truppe statunitensi nel suo paese dipendera' da vari fattori, compresi il comune desiderio dei popoli americano e iracheno. In questo quadro va letto anche l'inasprimento degli attentati della guerriglia che nella giornata di sabato e domenica ha messo in atto numerosi attacchi in prevalenza rivolti verso le forze di polizia e militari irachene: oltre 30 i morti di cui 15 soldati iracheni e il comandante della polizia della città di Haditha nella provincia di Anbar. E' di stanotte l'uccisione di un componente del consiglio provinciale: Un componente del consiglio provinciale di Mosul è stato assassinato, insieme al suo autista, da un gruppo non identificato. Stamattina un esponente del consiglio provinciale di Mossul e' stato assassinato da uomini armati all'esterno dell'ospedale. Secondo fonti americane, Ajeel Mechisin Ajeel si trovava in auto davanti all'ospedale quando alcuni uomini armati si sono sporti da un'altra auto e lo hanno ucciso a colpi di arma da fuoco. Ucciso anche il suo autista. Si segnalano ancora tre attentati kamikaze contro una postazione americana ad al-Qaim, nella zona occidentale del paese. Due i feriti nell'esplosione delle autobombe. Mentre la scorsa notte a Bagdad, soldati iracheni e militari della Task Force hanno arrestato 65 presunti insorti. Infine sembra sia stata resa pubblica la richiesta per la liberazione del diplomatico pachistano rapito ieri a Baghdad.

Bangladesh: crolla fabbrica, muoiono molti operai

Undici vittime e centinaia di persone intrappolate sotto le macerie il bilancio provvisorio del crollo di una fabbrica tessile a Palashbari, nel distretto industriale a una trentina di chilometri da Dhaka, capitale del Bangladesh. L’edifico alto nove piani è completamente

crollato su se stesso “come un castello di carte”, hanno riferito i testimoni, dopo che si è

udita un’esplosione, probabilmente lo scoppio di una caldaia. Nella fabbrica erano presenti

almeno 250 lavoratori per il turno serale, in gran parte donne. Sul posto sono in opera i

soccorritori a cui si sono aggiunti i parenti di quelli rimasti sotto la montagna di macerie

e macchinari; oltre a tentare di estrarre le persone – 55 sono state finora tratte in salvo –

si cerca di fare arrivare aria nelle cavità sotto i detriti. In Bangladesh gli addetti al

comparto tessile sono 1,7 milioni, in grandissima maggioranza donne. La periferia di Dhaka è

punteggiata di decine di fabbriche tessili dove le operaie lavorano giorno e notte in

condizioni molto difficili: “Spesso i turni arrivano a 12 ore, con soltanto mezza giornata di

riposo alla settimana; lavorano fino a tarda notte senza ribellarsi perché sanno di poter

essere licenziate per futili motivi, dato che sono in poche ad avere un contratto” aveva

raccontato alla MISNA suor Julienne Haye-Smith, delle ‘Sorelle missionarie della Società di

Maria’, in occasione della ‘Giornata internazionale delle donna’, ricorrenza nata secondo

alcuni per ricordare un incendio avvenuto l’inizio secolo scorso in una fabbrica tessile

negli Usa in cui morirono centinaia di immigrate. Suor Julienne, che svolge la sua missione a

stretto contatto con le lavoratrici bangladesi ricordava che “vengono da famiglie molto

povere; in prevalenza sono poco o per nulla istruite. Alla fatica del lavoro si aggiunge lo

stigma della società perché vivono e lavorano fuori casa, lontano dai mariti”.

CINA: RIVOLTA CONTRO LA POLIZIA DOPO L'UCCISIONE DI DUE DIMOSTRANTI

Gli abitanti del villaggio di Huankantou, nella provincia orientale di Zhejiang, si sono

scontrati con la polizia dopo che due donne anziane sono state uccise dagli agenti mentre con

altre 200 compagne svolgevano un sit-in contro l’inquinamento causato dal locale distretto

industriale. Ieri, secondo la 'Reuters' due anziane signore erano state investite e uccise

dalle auto della polizia, mentre 3000 agenti cercavano di disperdere l’assembramento che da

due settimane presidiavano ininterrottamente il sito di un complesso di 13 fabbriche

chimiche, ritenute responsabili di inquinare l’ambiente circostante. Le autorità della città

di Dongyang, municipalità a cui appartiene il villaggio, negano che le donne siano state

investite; le vittime sarebbero morte mentre si procedeva al loro arresto, altre fonti

anonime sostengono che le anziane dimostranti sarebbero decedute quando già erano sotto

custodia della polizia. Migliaia di abitanti del villaggio hanno prima rivoltato una decina

di auto della polizia e poi inseguito e raggiunto gli agenti che si erano rifugiati in una

scuola; la polizia ha avuto l’ordine di non reagire. Cinque degli agenti aggrediti dalla

folla verserebbero in gravi condizioni, mentre anche 4 civili hanno riportato ferite. Negli

ultimi anni in Cina si sono verificate spesso sommosse popolari nelle zone rurali contro le

autorità e le forze dell’ordine.

NEPAL: SI AGGRAVA IL CONFLITTO TRA GUERRIGLIA ED ESERCITO

L’esercito nepalese afferma di aver recuperato i cadaveri di 113 ribelli maoisti, uccisi

durante la battaglia svoltavi la scorsa settimana nel villaggio di Khara, nell’ovest del

Paese. I ribelli avrebbero tentato senza successo di prendere possesso della base, rimanendo

duramente sconfitti. Gli scontri, durati due giorni, sono stati tra i più violenti del

conflitto in corso dal 1996, che è costato la vita a oltre 11.000 persone, più della metà

delle quali negli ultimi tre anni. L’associazione non governativa ‘Informal Sector Service

Center’, che si occupa di stendere un rapporto annuale sulle vittime della guerra, riferisce

che nel 2004 sono morte 2.681 persone, di cui 1.077 uccise dai maoisti e 1.604 dalle forze

governative. Negli ultimi mesi si sono infatti verificati attentati dinamitardi in località

turistiche, prima risparmiate dai maoisti. La politica interna nepalese, inoltre, è entrata

in una nuova fase di conflitto dopo che il re Gyanendra ha licenziato il governo, accusato di

incapacità nell’affrontare la guerriglia.

ANGOLA: VIRUS DI MARBURG, AUMENTANO LE VITTIME

Non accennano a diminuire i casi di contagio del virus di Marburg registrati in Angola dove,

secondo l'ultimo bilancio diffuso dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) la malattia

ha ucciso finora 193 delle 218 persone contagiate. In un comunicato congiunto, l'Oms e il

ministero della Sanità angolano fanno sapere anche che altre 360 persone si trovano

attualmente sotto osservazione per valutare se colpiti dalla micidiale epidemia di febbre

emorragica provocata dal virus di Marburg, simile a quello di Ebola, che dalla fine di

ottobre colpisce la provincia nord-orientale di Uige, in Angola. L'epidemia angolana è la più

letale che si sia mai registrata in Africa. Molti dei Paesi circostanti hanno preso misure

d'allerta sanitaria eccezionali per contenere la diffusione dell'epidemia, anche se finora

non si sono registrati casi all’esterno dell’Angola. Il virus, che si trasmette al contatto

con liquidi organici, provoca febbre alta, dolori muscolari, emorragie e può portare alla

morte in poco tempo

KIRGHIZISTAN: ASSOLTO IL NEO PRIMO MINISTRO

In Kirgizistan la Corte Suprema ha scagionato il leader dell'opposizione Felix Kulov

dall'accusa di corruzione, spianandogli così la strada verso la partecipazione alle elezioni

presidenziali previste entro quest'anno. La settimana scorsa la Corte aveva ribaltato un

verdetto di colpevolezza riguardanti accuse a Kulov di abuso di potere all'epoca in cui era a

capo dei servizi di sicurezza, alla fine degli anni Novanta. Oggi la Corte ha invece

annullato le accuse di appropriazione indebita, ha detto il giudice Nizamedin Azimzhanov

leggendo la sentenza. Kulov era stato fatto uscire di prigione nel corso delle proteste di

piazza dell'incruento colpo di stato dello scorso 24 marzo nell'ex repubblica sovietica.

Oppositore principale del deposto presidente Askar Akayev, Kulov aveva più volte detto di

essere finito in prigione per motivi politici.

ITALIA

Napoli: muore operaio a Portici

Ancora un incidente mortale sul lavoro. Ha perso la vita un dipendente di una ditta di

costruzioni metalliche di Portici, nel napoletano. L'uomo, un 41enne, e' caduto da un braccio

meccanico durante le operazioni di sollevamento di una parete.

LAZIO-LIVORNO: TIFOSI LIVORNESI PICCHIATI E ARRESTATI

Notte alla questura di Roma per i circa 200 tifosi del Livorno, fermati ieri dopo la partita

giocata contro la Lazio. Le provocazioni sono cominciate ancor prima del fischio d’inizio: a

quei tifosi livornesi, notoriamente di sinistra, che vestivano un qualsiasi tipo di indumento

color rosso è stato impedito l’ingresso, mentre dall’altra parte i tifosi laziali hanno

potuto tranquillamente entrare con svastiche e striscioni fascisti. Alla fine della partita,

dopo il vergognoso saluto romano del calciatore laziale Di Canio, alcuni tifosi livornesi

sono stati fermati dalla polizia e portati in questura. I rimanenti sono stati costretti a

salire sul treno di ritorno, che però ha percorso solo due stazioni, dato che i tifosi hanno

tirato il freno d’emergenza, per fermarsi e attendere i loro compagni. A questo punto la

polizia è salita sul vagone, l’ha distrutto e ha portato anche questi livornesi in questura,

accusandoli, tra le altre cose, del danneggiamento del treno. La corrispondenza con uno dei

tifosi all’interno della questura. Pestaggi gratuiti anche a Perugia: "Ci hanno caricato senza ragione alcuna, picchiando donne

ed anziani, violenza gratuita da parte dei celerini che non aspettavano altro che darci

addosso dopo averci insultato". A parlare è uno studente universitario ternano che insieme ad

un gruppetto di amici sabato ha deciso di seguire la squadra del cuore a Perugia, prendendo

il treno. Dopo la gara, sono stati portati insieme ad altri seicento tifosi a bordo di

autobus fino alla stazione di Ponte San Giovanni dove hanno dovuto attendere il ”Tacito” una

quarantina di minuti: "All’improvviso le cariche, anche all’interno della sala di attesa, un

ragazzo, spinto dagli agenti della celere, ha sfondato la vetrata con la faccia, altri sono

stati picchiati mentre erano a terra, cosa accaduta anche a me". Una ricercatrice

universitaria rincara la dose:«Non posso negare che anche in mezzo ai tifosi c’erano delle

teste calde, m quello che ha fatto la polizia è di una gravità inaudita, ci hanno picchiato

senza motivo ed alcuni di questi ci mostravano gli attributi in segno di sfregio» Ed oggi un gruppo di mamme andrà in questura a protestare.

ROMA: PANNELLA INTERROMPE LO SCIOPERO DELLA FAME PER L'AMNISTIA

Dove nove giorni di di digiuno e 15 chili persi, Marco Pannella ha interrotto oggi, dopo nove

giorni, lo sciopero della sete e della fame intrapreso a favore dell'amnistia-indulto, dopo

le assicurazioni del presidente del senato Pera che metterà in discussione il provvedimento

di amnistia entro aprile. Dentro le carceri ben poco interesse a queste iniziative perchè il provvedimento di amnistia

che verrà messo in discussione al Parlamento non risponde alle aspettative di sfoltire le

carceri giunte ad un livello di sovraffollamento inaccettabile e invivibile. Sono ben 56.840 i detenuti che si trovano reclusi nelle carceri italiane, secondo i dati

forniti dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, aggiornati al 28 febbraio 2005.

Fra loro ci sono 18584 stranieri, di cui solo 1242 sono donne (molti albanesi, tanti quelli

provenienti da Marocco e Algeria). In questo caso i dati sono aggiornati al 9 aprile 2005.

Che le nostre carceri strabocchino, e' un'affermazione tante volte ripetuta da numerosi

esponenti politici. Una situazione che si e' pensato di affrontare piu' volte. In passato con

la legge del primo agosto 2003, cosiddetto 'indultino', che ha pero' portato in liberta' solo

5936 persone (tra cui 1043 detenute in Campania, 893 in Sicilia 698 in Puglia e 567 in

Piemonte). Oggi si torna a parlare di possibile amnistia. Una decisione, questa che il

Parlamento, se decidera', dovra' prendere a maggioranza qualificata dei due terzi.

SCIOPERO FERROVIERI 20 E 21 APRILE

I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl, Orsa e Fast confermano lo sciopero nazionale di

24 ore dei dipendenti del gruppo Ferrovie, dalle 21 di martedi' 20 alla stessa ora di

mercoledi' 21. Alla protesta aderira' anche la Cub Trasporti. L'azione di sciopero, che

inizialmente cadeva nella settimana dei funerali di Papa Giovanni Paolo II e quindi

riprogrammata, e' stata decisa a sostegno della sicurezza, di un piano di impresa orientato

allo sviluppo, per il ritiro degli atti unilaterali, il rispetto del contratto, il ripristino

delle relazioni sindacali, il rinnovo del secondo biennio economico del contratto, le

clausole sociali e contro le esternalizzazioni. Nuove date di astensioni dovranno infatti

essere decise dal cosiddetto 'movimento 12 Gennaio', organizzazione di base dei ferrovieri di

cui fanno parte Rsu-Rls, la Cub, il Sult e una parte dell'Orsa. Confermato infine anche lo sciopero nazionale degli addetti al trasporto pubblico locale per

venerdi' 22 aprile, di 4 ore con modalita' diverse a livello territoriale, e' stata

proclamata da Fit Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl e Faisa Cisal, ed e' legata al trattamento

economico del periodo malattia da parte delle associazioni datoriali Asstra e Anav. RdB ha denunciato l' esternalizzazione a societa' private di competenze della Direzione

generale del Trasporto ferroviario. Due le gare espletate - la prima vinta da Ernest & Young

concernente l'attivita' amministrativa tecnica di supporto all'attivita' della stessa

Direzione; la seconda riguardante la distribuzione degli incentivi all'autotrasporto per il

trasferimento delle merci via ferro - al costo di 1 milione di euro a carico di Rfi. Giovanni Cavinato dell' Acu (associazione consumatori utenti), lavoratore-pendolare sulla

tratta Piacenza-Milano, ha denunciato che con l'introduzione del nuovo orario ferroviario il

12 dicembre scorso, provoca ritardi fino a 40-50 minuti.

Occupazione donne, Italia penultima

L'Italia e' il penultimo paese in classifica nella nuova Europa allargata a 25 con il suo

42,7% di occupazione femminile. Dopo di noi c'e' soltanto Malta con il 33,6%. Sono i dati che

emergono dallo studio condotto dal Ciss nel periodo compreso tra il 1997 e il 2003. Nelle

regioni settentrionali il tasso di occupazione e' del 51,5% mentre in quelle del sud si

attesta al 27,1%. Tuttavia nel periodo in causa l'occupazione delle donne e' cresciuta sia in

Europa che in Italia

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI


Gr 13:00

In primo piano

IRAQ

Gli occupanti anglo-americani e i loro alleati iracheni avevano manifestato ampio ottimismo dopo la conclusione delle complesse trattative per dare una veste istituzionale, almeno formale, al cosiddetto "nuovo Iraq". Erano state nominate le più importanti cariche dello stato, rispettivamente il portavoce del parlamento risultato dalle elezioni farsa di fine Gennaio, poi il Presidente della Repubblica: il Kurdo Jalal Talabani che aveva a sua volta incaricato lo scita Al Jafari di formare il nuovo governo. Ma nella giornata di ieri le decine e decine di migliaia di manifestanti nelle principali città irachene si sono incaricate di raffreddare questi ottimismi. Questi manifestanti di diverse provenienze politiche e regionali, divisi su molte questioni, una cosa sono riusciti a dirla unitariamente: via gli occupanti e subito; incalzando il governo di prossima nascita che ha come primo punto della sua attività quella di concordare un piano di uscita degli eserciti occupanti dall'Iraq.

Difatti, secondo le previsioni del nuovo presidente iracheno Jalal TalabaniI i soldati americani rimarranno in Iraq ancora due anni, . Stiamo cercando di costruire le nostre forze militari. Penso che potremo farlo in due anni, e allo stesso tempo manterremo ampiamente le consultazioni e il coordinamento con i nostri amici americani, ha detto Talabani in un'intervista alla Cnn. Il neo presidente ha aggiunto che la durata della permanenza delle truppe statunitensi nel suo paese dipendera' da vari fattori, compresi il comune desiderio dei popoli americano e iracheno.

In questo quadro va letto anche l'inasprimento degli attentati della guerriglia che nella giornata di sabato e domenica ha messo in atto numerosi attacchi in prevalenza rivolti verso le forze di polizia e militari irachene: oltre 30 i morti di cui 15 soldati iracheni e il comandante della polizia della città di Haditha nella provincia di Anbar.

E' di stanotte l'uccisione di un componente del consiglio provinciale: Un componente del consiglio provinciale di Mosul è stato assassinato, insieme al suo autista, da un gruppo non identificato.

Stamattina un esponente del consiglio provinciale di Mossul e' stato assassinato da uomini armati all'esterno dell'ospedale. Secondo fonti americane, Ajeel Mechisin Ajeel si trovava in auto davanti all'ospedale quando alcuni uomini armati si sono sporti da un'altra auto e lo hanno ucciso a colpi di arma da fuoco. Ucciso anche il suo autista.

Si segnalano ancora tre attentati kamikaze contro una postazione americana ad al-Qaim, nella zona occidentale del paese. Due i feriti nell'esplosione delle autobombe. Mentre la scorsa notte a Bagdad, soldati iracheni e militari della Task Force hanno arrestato 65 presunti insorti.

Infine sembra sia stata resa pubblica la richiesta per la liberazione del diplomatico pachistano rapito ieri a Baghdad.

ESTERI

PALESTINA

Dopo due mesi di tregua e di trattativa tra il governo israeliano e l'ANP palestinese, la situazione rischia di tornare incandescente. L'strema destra israeliana, legata alle associazioni dei coloni, cerca di far fallire il piano Sharon di ritir, manifestando in migliaia sua spianata delle moschee per provocare una reazione palestinese e interrompere la trattative. Sharon che 5 anni fa promosse e diresse analoghe provocazioni nello stesso luogo, oggi è costretto a schierare 3.000 soldati, con momenti di tensione e decine di arresti tra ebrei ultraortodossi e fedeli musulmani.

Intanto Israele ha chiesto all'Anp la cessazione immediata degli attacchi di mortaio e dei lanci di razzi contro le colonie israeliane di Gaza. Il ministro Mofaz ha avvertito che e' a rischio il cessate il fuoco, ma a Gaza la tensione resta alta dopo l'uccisione di tre palestinesi da parte di soldati israeliani. Una unita' di paracadutisti ha catturato in Cisgiordania un militante di Tanzim (al-Fatah) che preparava un attentato in collaborazione con i guerriglieri libanesi Hezbollah.

A NABLUS stamattina incursione israeliana nel centro della città nel nord della Cisgiordania occupata. I militari, appoggiati da un elicottero da guerra, hanno circondato diverse abitazioni alla ricerca di militanti palestinesi. Il premier israeliano Sharon è quest'oggi negli Stati Uniti per un inconto con Bush nel suo ranch texano per dire al suo tutore che la tregua rischia di saltare.

BANGLADESH

Almeno cinque persone sono morte e numerose risultano disperse a causa del crollo di una fabbrica tessile di otto piani, in Bangladesh. I soccorritori hanno estratto almeno cinque corpi, ma si teme che sotto le macerie siano rimaste intrappolate centinaia di persone. Le vittime erano operai che lavoravano nello stabilimento di Palash Bari, a 30 chilometri da Dacca. L'edificio è crollato circa un'ora dopo la mezzanotte. "L'intera struttura si è sbriciolata come una casa di cartone in pochi minuti", ha dichiarato un testimone a una televisione privata. Si sopetta ci siano ancora 500 persone sotto le macerie. Il turno di notte era particolarmente affollato, è probabile che decine di persone siano già morte", ha detto un sopravvissuto a un giornalista accorso sul luogo dell'incidente.

KIRGHIZISTAN

In Kirgizistan la Corte Suprema ha scagionato il leader dell'opposizione Felix Kulov dall'accusa di corruzione, spianandogli così la strada verso la partecipazione alle elezioni presidenziali previste entro quest'anno. La settimana scorsa la Corte aveva ribaltato un verdetto di colpevolezza riguardanti accuse a Kulov di abuso di potere all'epoca in cui era a capo dei servizi di sicurezza, alla fine degli anni Novanta. Oggi la Corte ha invece annullato le accuse di appropriazione indebita, ha detto il giudice Nizamedin Azimzhanov leggendo la sentenza. Kulov era stato fatto uscire di prigione nel corso delle proteste di piazza dell'incruento colpo di stato dello scorso 24 marzo nell'ex repubblica sovietica. Oppositore principale del deposto presidente Askar Akayev, Kulov aveva più volte detto di essere fininito in prigione per motivi politici.

TERREMOTI

GIAPPONE

TOKYO - Un forte sisma di 6,1 gradi Richter ha colpito stamani alle 07:22 la regione della capitale Tokyo nelle ore di punta per i pendolari, provocando allarme e momenti di paura, ma senza danni a persone o cose, salvo il blocco per parecchie ore di oltre un centinaio di treni di collegamento tra la capitale e la zona dell'aereoporto intercontinentale di Narita, vicina all'epicentro del sisma. Secondo l'Ente sismologico giapponese, l'epicentro del sisma e' stato localizzato sulla terraferma in prossimita' della costa lungo l'oceano Pacificio nella prefettura di Chiba, limitrofa di Tokyo, con ipocentro ad una profondita' di 60 km. All'aeroporto di Narita le piste di decollo e atterraggio sono state bloccate per una ventina di minuti per controlli venendo poi riaperte al traffico aereo. Il reattore nucleare della centrale di Tokaimura, in prossimita' dell'epicentro, non ha subito alcun bloccco delle operazioni. Poche conseguenze per le linee superveloci Shinkansen che si diramano da Tokuyo verso sud ovest, nord ovest e nord. La linea da Tokyo a Kyoto-Osaka, non ha subito alcun rallentamento. Si e' bloccata invece automaticamente l'erogazione di energia elettrica sulle linee da Tokyo verso Niigata e Sendai, a nord ovest e nord della capitale. Ma il traffico e' ripreso quasi subito con un ritardo massimo di 12 minuti.

NUOVA ZELANDA

Un terremoto di 4,2 gradi sulla scala Richter ha scosso oggi la costa occidentale della Nuova Zelanda. Lo hanno reso noto le autorita' locali. Secondo il Dipartimento di geologia, la scossa e' stata registrata a 12 km sotto la superficie terrestre e non ha provocato danni a cose o persone.

INDIA

Onda improvvisa uccide 35 fedeli indù 35 morti e 38 dispersi, il bilancio di un'onda improvvisa che ha sorpreso e ucciso un gruppo di pellegrini indù. I fedeli si trovavano lungo le rive del fiume Narvada, nello stato indiano dell'Madhya Pradesh.

ITALIA

ROMA Dove nove giorni di di digiuno e 15 chili persi, Marco Pannella ha interrotto oggi, dopo nove giorni, lo sciopero della sete e della fame intrapreso a favore dell'amnistia-indulto, dopo le assicurazioni del presidente del senato Pera che metterà in discussione il provvedimento di amnistia entro aprile. Da dentro le carceri invece si attribuisce ben poco interesse a queste iniziative perchè il provvedimento di amnistia che verrà messo in discussione al Parlamento non risponde alle aspettative di sfoltire le carceri giunte ad un livello di sovraffollamento inaccettabile e invivibile.


Gr 9:30

ESTERI

IRAQ

Gli occupanti anglo-americani e i loro alleati iracheni avevano manifestato il loro ottimismo dopo la conclusione delle complesse trattative per dare una veste istituzionale, almeno formale, al cosiddetto "nuovo Iraq". Erano state nominate le più importanti cariche dello stato, rispettivamente il portavoce del parlamento risultato dalle elezioni farsa di fine Gennaio, poi il Presidente della Repubblica: il Kurdo Jalal Talabani che aveva a sua volta incaricato lo scita Al Jafari di formare il nuovo governo. Ma nella giornata di ieri le decine e decine di migliaia di manifestanti nelle principali città irachene si sono incaricate di raffreddare questi ottimismi. Questi manifestanti di diverse provenienze politiche e regionali, divisi su molte questioni, una cosa sono riusciti a dirla unitariamente: via gli occupanti e subito; incalzando il governo di prossima nascita che ha come primo punto della sua attività quella di concordare un piano di uscita degli eserciti occupanti dall'Iraq. Su questo terreni si giocherà la reale leadership del quadro politico prossimo in Iraq.

Difatti, secondo le previsioni del nuovo presidente iracheno Jalal TalabaniI i soldati americani rimarranno in Iraq ancora due anni, . Stiamo cercando di costruire, il piu' presto possibile, le nostre forze militari.Penso che potremo farlo in due anni, possiamo farlo, e allo stesso tempo manterremo ampiamente le consultazioni e il coordinamento con i nostri amici americani, ha detto Talabani in un'intervista alla Cnn. Il neo presidente ha aggiunto che la durata della permanenza delle truppe statunitensi nel suo paese dipendera' da vari fattori, compresi il comune desiderio dei popoli americano e iracheno.

In questo quadro va letto anche l'inasprimento degli attentati della guerriglia che nella gionata di sabato e domenica ha messo in atto numerosi attacchi in prevalenza rivolti verso le forze di polizia e militari irachene: oltre 30 i morti di cui 15 soldati iracheni e il comandante della polizia della città di Haditha nella provincia di Anbar.

Di stanotte l'uccisione di un componente del consiglio provinciale: Un componente del consiglio provinciale di Mosul è stato assassinato, insieme al suo autista, da un gruppo non identificato. Il mese scorso era stata ucciso in un attentato dinamitardo il direttore dell'ufficio provinciale anti-corruzione.

PALESTINA

Dopo due mesi di tregua realizzati dalla trattativa tra il governo israeliano e l'ANP palestinese, la situazione rischia di tornare incandescente. Da un lato l'estrema destra israeliana, legata alle associazioni dei coloni, cerca di far fallire il piano Sharon di ritito, manifestando in migliaia alla spianata delle moschee per provocare una reazione palestinese e interrompere la trattative. Sharon che 5 anni fa promosse e diresse analoghe provocazioni nello stesso luogo, oggi è costretto a schierare contro i suoi amici di una volta 3.000 soldati, con momenti di tensione a Gerusalemme, sulla Spianata della Moschee, tra ebrei ultraortodossi e fedeli musulmani. E nel pomeriggio di oggi, nel ranch texano, l'incontro tra il premier Sharon e il presidente americano Bush.

STAMATTINA si segnala l'incursione israeliana nel centro di Nablus nel nord della Cisgiordania occupata. I militari, appoggiati da un elicottero da guerra, hanno circondato diverse abitazioni alla ricerca di militanti palestinesi.

INDIA

Onda improvvisa uccide 35 fedeli indù 35 morti e 38 dispersi, il bilancio di un'onda improvvisa che ha sorpreso e ucciso un gruppo di pellegrini indù. I fedeli si trovavano lungo le rive del fiume Narvada, nello stato indiano dell'Madhya Pradesh.


Appunti e note redazionali


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