Differences between revisions 3 and 7 (spanning 4 versions)
Revision 3 as of 2005-05-02 07:49:47
Size: 9824
Editor: anonymous
Comment:
Revision 7 as of 2008-06-26 09:54:26
Size: 22024
Editor: anonymous
Comment: converted to 1.6 markup
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 1: Line 1:
[[Anchor(top)]] <<Anchor(top)>>
Line 3: Line 3:
||<tablestyle="background-color: #00FF00; align: right">[:rorinterattiva: Home page Ror interattiva]||<style="background-color: #CCCCCC; align: right">[#appunti Appunti e note redazionali]||<style="background-color: #FF0000; align: right">[:RorFonti: Fonti]|| ||<tablestyle="background-color: #00FF00; align: right">[[rorinterattiva| Home page Ror interattiva]]||<style="background-color: #CCCCCC; align: right">[[#appunti|Appunti e note redazionali]]||<style="background-color: #FF0000; align: right">[[RorFonti| Fonti]]||
Line 19: Line 19:
'''IRAQ: SI MOLTIPLICANO GLI ATTENTATI E LE VITTIME'''

Per il quarto giorno consecutivo (ieri piu' di 30 morti) altre tre autobomba sono esplose a Baghdad: almeno 10 morti (sette civili e tre poliziotti), mentre un generale delle unita' speciali del ministero degli interni iracheno e' sfuggito a un attentato per la seconda volta in meno di una settimana. A Mosul, invece, quattro iracheni, tra cui un bimbo, sono stati uccisi e sette altri feriti, in un doppio attentato suicida. Un nascondiglio con quattro auto imbottite d'esplosivo e pronte a essere usate per attentati e' stato scoperto a Baghdad nel corso di una perquisizione congiunta di soldati americani e iracheni. Catturati cinque ''sospetti terroristi''.
Una delle tre autobombe di stamani e' esplosa in un'affollata zona commerciale del quartiere di Karrada, nella parte centrale di Baghdad, provocando - secondo un ultimo bilancio - almeno sei morti e nove feriti. La seconda, esplosa nel quertiere criastiano di Zayouna (est) vicino a un ufficio passaporti ha provocato altri quattro morti, due dei quali poliziotti. La terza autobomba ha invece preso di mira nel quartiere occidentale di Al-Hurriya il convoglio del generale Rashid Flaiyeh, comandante delle unita' speciali del ministero degli interni, che stava recandosi al lavoro circondato dalle sue guardie del corpo. Tre degli uomini della scorta di Flaiyeh sono rimasti feriti, ma il generale e' rimasto illeso. Le ultime statistiche ufficiali in aprile registrano un aumento di quasi il 50% di vittime rispetto a marzo: uccise 567 persone e altre 668 ferite (364 civili, 98 poliziotti, 41 soldati e 64 insorti) in 51 attentati con autobombe, 29 esplosioni ai bordi di strade e 92 attacchi armati.


'''In migliaia a New York per dire no alla proliferazione nucleare'''

Inizia oggi a New York la conferenza per il rinnovo del Trattato di non-proliferazione nucleare e per il monitoraggio degli armamenti nucleari nle mondo. "Mai più un'altra Hiroshima. Aboliamo subito le armi nucleari", sono stati due degli slogan gridati da decine di migliaia di manifestanti che hanno sfilato ieri a New York alla vigilia della riunione dei 188 paesi firmatari del trattato di non-proliferazione nucleare. Il corteo, critico verso l'amministrazione Bush accusata di fare troppo poco per ridurre il proprio arsenale atomico, è sfilato vicino al palazzo d vetro sede della Nazioni Unite dove oggi si apre una riunione per la revisione del trattato. Secondo le stime dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica nove paesi posseggono oltre 30.000 ordigni atomici e nazioni in possesso di armi nucleari come Israele, India, Corea del Nord e Pakistan, non hanno mai sottoscritto il patto.
Il patto, firmato nel 1968, prevede un graduale smantellamento degli arsenali nucleari.
Attualmente solo 5 paesi:Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina, ovvero i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, sono autorizzati a detenere le armi nucleari, ma dovrebbero progressivamente smantellare i loro arsenali. Dagli anni Ottanta Teheran ha sviluppato (con l’aiuto di Mosca) tecnologie di arricchimento dell’uranio e di riprocessamento del plutonio. Attività che darebbero la possibilità di costruire bombe atomiche, ma che l’Iran insiste di voler usare solo per produrre energia a usi civili. La via diplomatica scelta da Francia, Germania e Gran Bretagna sta cominciando a dare frutti: incentivi economici in cambio della promessa di non dotarsi della bomba atomica.
Usa e Russia hanno eliminato buona parte dei loro arsenali negli ultimi trent’anni e si sono impegnate a ridurre fino a 1.700-2.200 testate in loro possesso entro il 2012. Ma nei suoi cinque anni al potere, l’amministrazione Bush ha mostrato un interesse verso la produzione di nuove armi nucleari. Durante il suo primo mandato, il presidente ha cercato di far approvare dal Congresso – per ora senza successo – i fondi per gli studi di fattibilità di nuovi ordigni atomici, tra cui uno soprannominato “cacciabunker” perché capace di distruggere arsenali chimici e biologici nascosti nel sottosuolo. Inoltre, Bush rifiuta di promuovere un accordo mondiale sulla messa al bando dei test nucleari.

Line 25: Line 39:

'''PALESTINA: AGGUATO ISRAELIANO IN CISGIORDANIA'''

Un palestinese della Jihad islamica, Shafik Abdel Ghani, e un soldato israeliano sono morti in uno scontro a fuoco nel villaggio di Saida (Cisgiordania). Ed e' stato ferito anche un altro soldato israeliano. Secondo fonti della sicurezza palestinese, gli incidenti sono scoppiati dopo che militari dello Stato ebraico hanno condotto un'operazione nella zona, con il supporto degli elicotteri, per arrestare alcuni ricercati.
Il ministro israeliano per le relazioni con la diaspora Nathan Sharansky si è dimesso stamani per protestare contro il ritiro parziale e unilaterale di circa 8.000 coloni ebrei dalla Striscia di Gaza voluta dal premier Ariel Sharon, che dovrebbe iniziare nei prossimi mesi.


'''COLOMBIA: APPELLO DELLE FARC CONTRO RIELEZIONE PRESIDENTE URIBE'''
  
I guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno rivolto un appello pubblico a tutti i colombiani, esortandoli a pronunciarsi contro la rielezione del capo dello Stato Alvaro Uribe, che dopo aver ottenuto una modifica alla Costituzione punta alla riconferma alle presidenziali del 2006. In un ‘manifesto’ diffuso nel fine-settimana attraverso i quotidiani nazionali, a firma di Raul Reyes, portavoce del gruppo armato, si legge: “Le Farc chiamano tutti i colombiani a unirsi per respingere la rielezione e aspirare a un governo di unità nazionale, pluralista, patriottico e democratico, capace di superare la crisi attuale”. Il mese scorso, anche l’ex-presidente Alfonso López (1974-’78) aveva esortato alcuni settori politici a formare un’alleanza contro un possibile secondo mandato di Uribe, che, a suo dire, sarebbe voluto soprattutto dai paramilitari con cui l’esecutivo è impegnato dal 2003 in un negoziato di pace. La scorsa settimana, incontrando a Bruxelles un gruppo di deputati del Parlamento europeo, il senatore Carlos Gaviria Diaz - candidato per ‘Alternativa democratica’ alle prossime elezioni presidenziali – ha criticato la politica di Uribe, in particolare il cosiddetto "piano di sicurezza democratica" sostenendo che mette inutilmente in pericolo le libertà dei cittadini finalmente affermate solo dalla Costituzione del 1991. Uribe, che gode secondo gli ultimi sondaggi del 70% della popolarità tra i colombiani, ha replicato al messaggio delle Farc rilanciando la lotta ai gruppi guerriglieri: “Saranno sconfitti – ha detto il presidente - con questo governo o con qualsiasi altro”.


'''NEPAL: LIBERATO LEADER COMUNISTA, MA ANCORA CENTINAIA PRIGIONIERI'''
 
Le autorità nepalesi hanno deciso di liberare dagli arresti domiciliari il capo dell’opposizione, Kumar Nepal, massimo dirigente del Partito comunista unificato marxista leninista (Cpn-Uml). Dallo scorso 1° febbraio quando il re Gyanendra ha proclamato lo stato d’emergenza e ha avocato a sé tutti i poteri, sarebbero ormai circa 600 gli oppositori liberati. L’opposizione ha espresso apprezzamento per la decisione, che segue di due giorni la revoca dello stato d’emergenza (30 aprile), ma al contempo ha ricordato che ancora centinaia di militanti della formazione di sinistra sarebbero ancora prigionieri, sebbene non esista una lista precisa di quanti, all’indomani del 1° febbraio e fino a pochi giorni fa, sono stati provati della libertà.

Line 27: Line 58:
'''Siparietto'''
Line 29: Line 59:
---- '''OGGI IL RAPPORTO ITALIANO SULL’OMICIDIO CALIPARI'''

Il documento, dice una fonte che ha seguito da vicino i lavori della commissione Italia-Usa, ha un unico obiettivo: ''mettere in evidenza quello che semplicemente emerge dai fatti. E cioe' che Calipari e' stato ucciso per una reazione ingiustificata della pattuglia Usa. Insomma, un errore''.
Nel dossier ci sara' una risposta ''punto per punto'' al rapporto statunitense, cui ieri sono stati svelati gli omissis. Uno studente greco di medicina, con la passione per l'informatica, ha copiato il documento in un normale file e, come per incanto, le frasi e le pagine censurate sono riapparse.
Nel rapporto italiano, poi, saranno elencati gli ''elementi fattuali'' che proverebbero la ''linearita''' dell'operazione svolta dal Sismi per la liberazione di Giuliana Sgrena. ''Nessuno doveva avvisare nessuno rispetto alla natura e alle modalita' della missione. Questo e' normale, per un'operazione di questo tipo'', dice la fonte dell'intelligence.


'''Conti pubblici, fabbisogno sale a 12 miliardi'''

Ad aprile 2005 si è registrato un disavanzo del settore statale di circa 12.000 milioni di euro a fronte di un disavanzo di 10.556 milioni di aprile 2004.
Lo comunica il Tesoro spiegando che nel primo quadrimestre del 2005 il disavanzo è stato complessivamente pari a circa 39.400 milioni, contro i 37.995 milioni dell'analogo periodo 2004. "Nel mese di aprile 2004 - ricorda il Ministero dell'Economia - era stata incassata una rata del condono fiscale pari a circa 2.500 milioni. Su base omogenea, il fabbisogno di aprile 2005 registra un miglioramento di circa 1.000 milioni rispetto a quello dello scorso anno".

Line 32: Line 74:
'''In primo Piano''''''ESTERI'''NUCLEARE '''In primo Piano'''

'''ESTERI'''

NUCLEARE
Line 35: Line 82:
Fuori dell'aula della conferenza decine di migliaia di manifestanti chiedevno LA DISTRUZIONEU
Per i diplomatici dei 180 Paesi che da oggi al 27 maggio discuteranno a New York il rinnovo del Trattato di Non Proliferazione nucleare (Tnp), il compito si presenta difficile. Il patto, firmato nel 1968, prevede che gli Stati sprovvisti di bomba atomica non costruiscano ordigni di questo tipo, mentre impegna le cinque potenze nucleari riconosciute – Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina, ovvero i membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu – a smantellare progressivamente i loro arsenali. Ma la revisione del trattato, un appuntamento quinquennale fisso, stavolta arriva in un momento di grande tensione internazionale: Nel corso degli anni tutti gli Stati tranne Israele, India e Pakistan (ormai dotati anch’essi dall’atomica) hanno firmato il Tnp. Poi ci sono sul tappeto i casi urgenti di Iran e Corea del Nord.
Fuori dell'aula della conferenza decine di migliaia di manifestanti chiedevno LA DISTRUZIONE DI TUTTE LE ARMI NUCLEARI.
Dentro la conferenza i diplomatici dei 180 Paesi che da oggi al 27 maggio discuteranno a New York il rinnovo del Trattato di Non Proliferazione nucleare (Tnp), avranno il compito difficile, di mantenere gli impegni che il patto, firmato nel 1968, prevede un graduale smantellamento degli arsenali nucleari.
Attualmente solo 5 paesi:Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina, ovvero i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, sono autorizzati a detenere le armi nucleari, ma dovrebbero progressivamente smantellare i loro arsenali.
Line 38: Line 86:
Quest'ultimo paese, nei mesi scorsi ha abbandonato il tavolo delle trattative annunciando di possedere armi atomiche e di non sentirsi più vincolato dal Tnp, l’Iran invece è da anni impegnato in un tira e molla diplomatico con le potenze europee che cercano di mediare tra Iran e Usa. Dagli anni Ottanta Teheran ha sviluppato (con l’aiuto di Mosca) tecnologie di arricchimento dell’uranio e di riprocessamento del plutonio. Attività che darebbero la possibilità di costruire bombe atomiche, ma che l’Iran insiste di voler usare solo per produrre energia a usi civili. La via diplomatica scelta da Francia, Germania e Gran Bretagna sta cominciando a dare frutti: incentivi economici in cambio della promessa di non dotarsi della bomba atomica. Tre paesi non hanno mai firmato il Tnp: ossia Israele, India e Pakistan e si sono dotati dell’atomica in dispregio dei punti dell'accordo.
Poi ci sono sul tappeto i casi urgenti di Iran e Corea del Nord.
Quest'ultimo paese, nei mesi scorsi ha abbandonato il tavolo delle trattative annunciando di possedere armi atomiche e di non sentirsi più vincolato dal Tnp; l’Iran invece è da anni impegnato in un tira e molla diplomatico con le potenze europee che cercano di mediare tra Iran e Usa. Dagli anni Ottanta Teheran ha sviluppato (con l’aiuto di Mosca) tecnologie di arricchimento dell’uranio e di riprocessamento del plutonio. Attività che darebbero la possibilità di costruire bombe atomiche, ma che l’Iran insiste di voler usare solo per produrre energia a usi civili. La via diplomatica scelta da Francia, Germania e Gran Bretagna sta cominciando a dare frutti: incentivi economici in cambio della promessa di non dotarsi della bomba atomica.
Line 40: Line 90:
Usa e Russia hanno eliminato buona parte dei loro arsenali negli ultimi trent’anni e si sono impegnate a ridurre fino a 1.700-2.200 le testate in loro possesso entro il 2012. Ma nei suoi cinque anni al potere, l’amministrazione Bush ha mostrato un rinato interesse verso la produzione di nuove armi nucleari. Durante il suo primo mandato, il presidente ha cercato di far approvare dal Congresso – per ora senza successo – i fondi per gli studi di fattibilità di nuovi ordigni atomici, tra cui uno soprannominato “cacciabunker” perché capace di distruggere arsenali chimici e biologici nascosti nel sottosuolo. Inoltre, Bush ha già fatto infuriare molti alleati quando annunciò che Washington rifiutava di promuovere un accordo mondiale sulla messa al bando dei test nucleari. Ma l’amministrazione statunitense non accetta le critiche: nei giorni scorsi il vice-segretario di Stato Stephen Rademaker ha definito “eccellente” la politica usa sul disarmo e ha aggiunto che Washington non è disposta a fare concessioni per convincere gli altri Paesi a rafforzare il Tnp.
Se la conferenza sul Tnp terminerà con un disaccordo tra i partecipanti, se non riuscirà a produrre un documento accettato da tutti, molte nazioni lo vedranno come un segno che il regime di non-proliferazione si sta disfacendo. Una conclusione che non sarebbe vista male dalle migliaia di dimostranti scesi ieri in piazza a New York, ma per il fine opposto: l’abolizione delle armi nucleari TUTTE E SUBITO
Usa e Russia hanno eliminato buona parte dei loro arsenali negli ultimi trent’anni e si sono impegnate a ridurre fino a 1.700-2.200 testate in loro possesso entro il 2012. Ma nei suoi cinque anni al potere, l’amministrazione Bush ha mostrato un interesse verso la produzione di nuove armi nucleari. Durante il suo primo mandato, il presidente ha cercato di far approvare dal Congresso – per ora senza successo – i fondi per gli studi di fattibilità di nuovi ordigni atomici, tra cui uno soprannominato “cacciabunker” perché capace di distruggere arsenali chimici e biologici nascosti nel sottosuolo. Inoltre, Bush rifiuta di promuovere un accordo mondiale sulla messa al bando dei test nucleari. Il vice-segretario di Stato Stephen Rademaker ha definito “eccellente” la politica Usa sul disarmo e ha aggiunto che Washington non è disposta a fare concessioni per convincere gli altri Paesi a rafforzare il Tnp.
Se la conferenza sul Tnp terminerà con un non accordo tra i partecipanti, se non riuscirà a produrre un documento accettato da tutti, molte nazioni lo vedranno come un segno che il regime di non-proliferazione si sta disfacendo, ed è questa la prospettiva purtroppo più realistica.
Line 47: Line 96:
IRAQ
Due autobomba sono esplose oggi a Baghdad con un bilancio complessivo di quattro morti e 11 feriti. Lo ha reso noto la polizia. Un'auto e' esplosa nel distretto Huriya al passaggio di un piccolo convoglio di veicoli con a bordo il generale Fuleih Rashid, comandante di un'unita di comando della polizia, legata al ministero dell'Interno. La seconda autobomba e' esplosa invece nel distretto Karrada, nel sud, in una via piena di negozi.

PALESTINA
Un palestinese della Jihad islamica e un soldato israeliano sono morti in uno scontro a fuoco nel villaggio di Saida (Cisgiordania). Ed e' stato ferito anche un altro soldato israeliano. Lo hanno reso noto fonti militari di Tel Aviv precisando che il palestinese ucciso era un dirigente della locale Jihad evaso da un carcere palestinese dove era recluso per il sospetto di aver progettato due mesi fa un attentato terroristico a Tel Aviv.


Il ministro israeliano per le relazioni con la diaspora Nathan Sharansky si è dimesso stamani per protestare contro il ritiro parziale e unilaterale dalla Striscia di Gaza voluta dal premier Ariel Sharon, che dovrebbe iniziare nei prossimi mesi. Sharansky, considerato uno dei ‘falchi’ della destra israeliana, ha rimesso il mandato durante il consiglio dei ministri di oggi, esprimendo totale contrarietà al piano che prevede l’evacuazione di circa 8.000 coloni ebrei.

GIAPPONE
Un sisma di magnitudo 4,9 sulla scala Richter ha colpito questa notte l' isola giapponese di Kyushu, nel sud-ovest. Ne ha dato notizia l' agenzia Kyodo. Finora non sono stati segnalati vittime ne' danni. L' epicentro del sisma e' stato localizzato a una decina di chilometri di profondita' nel mar del Giappone a ovest di Fukuoka, ha precisato l' agenzia metereologica giapponese.
Line 49: Line 109:

Dossier Calipari, oggi il rapporto italiano.
 
No comment della Farnesina e degli Stati Uniti, alla pubblicazione su Internet del dossier americano sulla vicenda Calipari, che svela i passi censurati. Oggi pomeriggio verrà reso noto il rapporto italiano sulla morte del funzionario del Sismi in Iraq, che risponderà alla relazione americana. In merito alla frizione tra Roma e Washington, il ministro della difesa Martino, rispondendo ai giornalisti, a margine della cerimonia per il 60esimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale, ha ribadito che la vicenda Calipari non incrinerà i rapporti tra Usa e Italia che sono sempre saldissimi, forti e vitali; queste le sue parole.

Arresto del massacratore fascista Angelo Izzo
E'attesa nel pomeriggio la convalida del fermo dei tre arrestati per il duplice omicidio nella villetta in provincia di Campobasso.
Il coinvolgimento di Angelo Izzo, il massacratore del Circeo, in questo nuovo orrendo crimine, ha dato la stura a tutti i forcaioli annidati nei giornali e tra i politici per riprendere la loro campagna contro le misure alternative concesse ai detenuti, contro l'indulto e l'amistia. In primo piano si è posto il ministro Castelli che non ha trovato di meglio se non affermare che: "e adesso nessuno parli più di amnistia", cercando di strumentalizzare una vicenda che non ha alcuna attinenza con la realtà delle terribili condizioni che si vivono nelle carceri italiane a causa del sovraffollamento.
Line 55: Line 123:
'''ESTERI'''NUCLEARE '''ESTERI'''

NUCLEARE
Line 76: Line 147:
[[Anchor(appunti)]] <<Anchor(appunti)>>
Line 86: Line 157:
||<tablestyle="background-color: #CCCCCC; align: right">[#top Torna a inizio pagina]|| ||<tablestyle="background-color: #CCCCCC; align: right">[[#top|Torna a inizio pagina]]||

Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

IRAQ: SI MOLTIPLICANO GLI ATTENTATI E LE VITTIME

Per il quarto giorno consecutivo (ieri piu' di 30 morti) altre tre autobomba sono esplose a Baghdad: almeno 10 morti (sette civili e tre poliziotti), mentre un generale delle unita' speciali del ministero degli interni iracheno e' sfuggito a un attentato per la seconda volta in meno di una settimana. A Mosul, invece, quattro iracheni, tra cui un bimbo, sono stati uccisi e sette altri feriti, in un doppio attentato suicida. Un nascondiglio con quattro auto imbottite d'esplosivo e pronte a essere usate per attentati e' stato scoperto a Baghdad nel corso di una perquisizione congiunta di soldati americani e iracheni. Catturati cinque sospetti terroristi. Una delle tre autobombe di stamani e' esplosa in un'affollata zona commerciale del quartiere di Karrada, nella parte centrale di Baghdad, provocando - secondo un ultimo bilancio - almeno sei morti e nove feriti. La seconda, esplosa nel quertiere criastiano di Zayouna (est) vicino a un ufficio passaporti ha provocato altri quattro morti, due dei quali poliziotti. La terza autobomba ha invece preso di mira nel quartiere occidentale di Al-Hurriya il convoglio del generale Rashid Flaiyeh, comandante delle unita' speciali del ministero degli interni, che stava recandosi al lavoro circondato dalle sue guardie del corpo. Tre degli uomini della scorta di Flaiyeh sono rimasti feriti, ma il generale e' rimasto illeso. Le ultime statistiche ufficiali in aprile registrano un aumento di quasi il 50% di vittime rispetto a marzo: uccise 567 persone e altre 668 ferite (364 civili, 98 poliziotti, 41 soldati e 64 insorti) in 51 attentati con autobombe, 29 esplosioni ai bordi di strade e 92 attacchi armati.

In migliaia a New York per dire no alla proliferazione nucleare

Inizia oggi a New York la conferenza per il rinnovo del Trattato di non-proliferazione nucleare e per il monitoraggio degli armamenti nucleari nle mondo. "Mai più un'altra Hiroshima. Aboliamo subito le armi nucleari", sono stati due degli slogan gridati da decine di migliaia di manifestanti che hanno sfilato ieri a New York alla vigilia della riunione dei 188 paesi firmatari del trattato di non-proliferazione nucleare. Il corteo, critico verso l'amministrazione Bush accusata di fare troppo poco per ridurre il proprio arsenale atomico, è sfilato vicino al palazzo d vetro sede della Nazioni Unite dove oggi si apre una riunione per la revisione del trattato. Secondo le stime dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica nove paesi posseggono oltre 30.000 ordigni atomici e nazioni in possesso di armi nucleari come Israele, India, Corea del Nord e Pakistan, non hanno mai sottoscritto il patto. Il patto, firmato nel 1968, prevede un graduale smantellamento degli arsenali nucleari. Attualmente solo 5 paesi:Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina, ovvero i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, sono autorizzati a detenere le armi nucleari, ma dovrebbero progressivamente smantellare i loro arsenali. Dagli anni Ottanta Teheran ha sviluppato (con l’aiuto di Mosca) tecnologie di arricchimento dell’uranio e di riprocessamento del plutonio. Attività che darebbero la possibilità di costruire bombe atomiche, ma che l’Iran insiste di voler usare solo per produrre energia a usi civili. La via diplomatica scelta da Francia, Germania e Gran Bretagna sta cominciando a dare frutti: incentivi economici in cambio della promessa di non dotarsi della bomba atomica. Usa e Russia hanno eliminato buona parte dei loro arsenali negli ultimi trent’anni e si sono impegnate a ridurre fino a 1.700-2.200 testate in loro possesso entro il 2012. Ma nei suoi cinque anni al potere, l’amministrazione Bush ha mostrato un interesse verso la produzione di nuove armi nucleari. Durante il suo primo mandato, il presidente ha cercato di far approvare dal Congresso – per ora senza successo – i fondi per gli studi di fattibilità di nuovi ordigni atomici, tra cui uno soprannominato “cacciabunker” perché capace di distruggere arsenali chimici e biologici nascosti nel sottosuolo. Inoltre, Bush rifiuta di promuovere un accordo mondiale sulla messa al bando dei test nucleari.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

PALESTINA: AGGUATO ISRAELIANO IN CISGIORDANIA

Un palestinese della Jihad islamica, Shafik Abdel Ghani, e un soldato israeliano sono morti in uno scontro a fuoco nel villaggio di Saida (Cisgiordania). Ed e' stato ferito anche un altro soldato israeliano. Secondo fonti della sicurezza palestinese, gli incidenti sono scoppiati dopo che militari dello Stato ebraico hanno condotto un'operazione nella zona, con il supporto degli elicotteri, per arrestare alcuni ricercati. Il ministro israeliano per le relazioni con la diaspora Nathan Sharansky si è dimesso stamani per protestare contro il ritiro parziale e unilaterale di circa 8.000 coloni ebrei dalla Striscia di Gaza voluta dal premier Ariel Sharon, che dovrebbe iniziare nei prossimi mesi.

COLOMBIA: APPELLO DELLE FARC CONTRO RIELEZIONE PRESIDENTE URIBE

I guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno rivolto un appello pubblico a tutti i colombiani, esortandoli a pronunciarsi contro la rielezione del capo dello Stato Alvaro Uribe, che dopo aver ottenuto una modifica alla Costituzione punta alla riconferma alle presidenziali del 2006. In un ‘manifesto’ diffuso nel fine-settimana attraverso i quotidiani nazionali, a firma di Raul Reyes, portavoce del gruppo armato, si legge: “Le Farc chiamano tutti i colombiani a unirsi per respingere la rielezione e aspirare a un governo di unità nazionale, pluralista, patriottico e democratico, capace di superare la crisi attuale”. Il mese scorso, anche l’ex-presidente Alfonso López (1974-’78) aveva esortato alcuni settori politici a formare un’alleanza contro un possibile secondo mandato di Uribe, che, a suo dire, sarebbe voluto soprattutto dai paramilitari con cui l’esecutivo è impegnato dal 2003 in un negoziato di pace. La scorsa settimana, incontrando a Bruxelles un gruppo di deputati del Parlamento europeo, il senatore Carlos Gaviria Diaz - candidato per ‘Alternativa democratica’ alle prossime elezioni presidenziali – ha criticato la politica di Uribe, in particolare il cosiddetto "piano di sicurezza democratica" sostenendo che mette inutilmente in pericolo le libertà dei cittadini finalmente affermate solo dalla Costituzione del 1991. Uribe, che gode secondo gli ultimi sondaggi del 70% della popolarità tra i colombiani, ha replicato al messaggio delle Farc rilanciando la lotta ai gruppi guerriglieri: “Saranno sconfitti – ha detto il presidente - con questo governo o con qualsiasi altro”.

NEPAL: LIBERATO LEADER COMUNISTA, MA ANCORA CENTINAIA PRIGIONIERI

Le autorità nepalesi hanno deciso di liberare dagli arresti domiciliari il capo dell’opposizione, Kumar Nepal, massimo dirigente del Partito comunista unificato marxista leninista (Cpn-Uml). Dallo scorso 1° febbraio quando il re Gyanendra ha proclamato lo stato d’emergenza e ha avocato a sé tutti i poteri, sarebbero ormai circa 600 gli oppositori liberati. L’opposizione ha espresso apprezzamento per la decisione, che segue di due giorni la revoca dello stato d’emergenza (30 aprile), ma al contempo ha ricordato che ancora centinaia di militanti della formazione di sinistra sarebbero ancora prigionieri, sebbene non esista una lista precisa di quanti, all’indomani del 1° febbraio e fino a pochi giorni fa, sono stati provati della libertà.

ITALIA

OGGI IL RAPPORTO ITALIANO SULL’OMICIDIO CALIPARI

Il documento, dice una fonte che ha seguito da vicino i lavori della commissione Italia-Usa, ha un unico obiettivo: mettere in evidenza quello che semplicemente emerge dai fatti. E cioe' che Calipari e' stato ucciso per una reazione ingiustificata della pattuglia Usa. Insomma, un errore. Nel dossier ci sara' una risposta punto per punto al rapporto statunitense, cui ieri sono stati svelati gli omissis. Uno studente greco di medicina, con la passione per l'informatica, ha copiato il documento in un normale file e, come per incanto, le frasi e le pagine censurate sono riapparse. Nel rapporto italiano, poi, saranno elencati gli elementi fattuali che proverebbero la linearita dell'operazione svolta dal Sismi per la liberazione di Giuliana Sgrena. Nessuno doveva avvisare nessuno rispetto alla natura e alle modalita' della missione. Questo e' normale, per un'operazione di questo tipo, dice la fonte dell'intelligence.

Conti pubblici, fabbisogno sale a 12 miliardi

Ad aprile 2005 si è registrato un disavanzo del settore statale di circa 12.000 milioni di euro a fronte di un disavanzo di 10.556 milioni di aprile 2004. Lo comunica il Tesoro spiegando che nel primo quadrimestre del 2005 il disavanzo è stato complessivamente pari a circa 39.400 milioni, contro i 37.995 milioni dell'analogo periodo 2004. "Nel mese di aprile 2004 - ricorda il Ministero dell'Economia - era stata incassata una rata del condono fiscale pari a circa 2.500 milioni. Su base omogenea, il fabbisogno di aprile 2005 registra un miglioramento di circa 1.000 milioni rispetto a quello dello scorso anno".

Gr 13:00

In primo Piano

ESTERI

NUCLEARE

Inizia oggi a New York la conferenza per il rinnovo del Trattato di non-proliferazione nuclearee per il monitoraggio degli armamenti nucleari presenti sul pianeta.

Fuori dell'aula della conferenza decine di migliaia di manifestanti chiedevno LA DISTRUZIONE DI TUTTE LE ARMI NUCLEARI. Dentro la conferenza i diplomatici dei 180 Paesi che da oggi al 27 maggio discuteranno a New York il rinnovo del Trattato di Non Proliferazione nucleare (Tnp), avranno il compito difficile, di mantenere gli impegni che il patto, firmato nel 1968, prevede un graduale smantellamento degli arsenali nucleari. Attualmente solo 5 paesi:Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina, ovvero i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, sono autorizzati a detenere le armi nucleari, ma dovrebbero progressivamente smantellare i loro arsenali.

Tre paesi non hanno mai firmato il Tnp: ossia Israele, India e Pakistan e si sono dotati dell’atomica in dispregio dei punti dell'accordo. Poi ci sono sul tappeto i casi urgenti di Iran e Corea del Nord. Quest'ultimo paese, nei mesi scorsi ha abbandonato il tavolo delle trattative annunciando di possedere armi atomiche e di non sentirsi più vincolato dal Tnp; l’Iran invece è da anni impegnato in un tira e molla diplomatico con le potenze europee che cercano di mediare tra Iran e Usa. Dagli anni Ottanta Teheran ha sviluppato (con l’aiuto di Mosca) tecnologie di arricchimento dell’uranio e di riprocessamento del plutonio. Attività che darebbero la possibilità di costruire bombe atomiche, ma che l’Iran insiste di voler usare solo per produrre energia a usi civili. La via diplomatica scelta da Francia, Germania e Gran Bretagna sta cominciando a dare frutti: incentivi economici in cambio della promessa di non dotarsi della bomba atomica.

Usa e Russia hanno eliminato buona parte dei loro arsenali negli ultimi trent’anni e si sono impegnate a ridurre fino a 1.700-2.200 testate in loro possesso entro il 2012. Ma nei suoi cinque anni al potere, l’amministrazione Bush ha mostrato un interesse verso la produzione di nuove armi nucleari. Durante il suo primo mandato, il presidente ha cercato di far approvare dal Congresso – per ora senza successo – i fondi per gli studi di fattibilità di nuovi ordigni atomici, tra cui uno soprannominato “cacciabunker” perché capace di distruggere arsenali chimici e biologici nascosti nel sottosuolo. Inoltre, Bush rifiuta di promuovere un accordo mondiale sulla messa al bando dei test nucleari. Il vice-segretario di Stato Stephen Rademaker ha definito “eccellente” la politica Usa sul disarmo e ha aggiunto che Washington non è disposta a fare concessioni per convincere gli altri Paesi a rafforzare il Tnp. Se la conferenza sul Tnp terminerà con un non accordo tra i partecipanti, se non riuscirà a produrre un documento accettato da tutti, molte nazioni lo vedranno come un segno che il regime di non-proliferazione si sta disfacendo, ed è questa la prospettiva purtroppo più realistica.

NOTIZIE BREVI

ESTERI IRAQ Due autobomba sono esplose oggi a Baghdad con un bilancio complessivo di quattro morti e 11 feriti. Lo ha reso noto la polizia. Un'auto e' esplosa nel distretto Huriya al passaggio di un piccolo convoglio di veicoli con a bordo il generale Fuleih Rashid, comandante di un'unita di comando della polizia, legata al ministero dell'Interno. La seconda autobomba e' esplosa invece nel distretto Karrada, nel sud, in una via piena di negozi.

PALESTINA Un palestinese della Jihad islamica e un soldato israeliano sono morti in uno scontro a fuoco nel villaggio di Saida (Cisgiordania). Ed e' stato ferito anche un altro soldato israeliano. Lo hanno reso noto fonti militari di Tel Aviv precisando che il palestinese ucciso era un dirigente della locale Jihad evaso da un carcere palestinese dove era recluso per il sospetto di aver progettato due mesi fa un attentato terroristico a Tel Aviv.

Il ministro israeliano per le relazioni con la diaspora Nathan Sharansky si è dimesso stamani per protestare contro il ritiro parziale e unilaterale dalla Striscia di Gaza voluta dal premier Ariel Sharon, che dovrebbe iniziare nei prossimi mesi. Sharansky, considerato uno dei ‘falchi’ della destra israeliana, ha rimesso il mandato durante il consiglio dei ministri di oggi, esprimendo totale contrarietà al piano che prevede l’evacuazione di circa 8.000 coloni ebrei.

GIAPPONE Un sisma di magnitudo 4,9 sulla scala Richter ha colpito questa notte l' isola giapponese di Kyushu, nel sud-ovest. Ne ha dato notizia l' agenzia Kyodo. Finora non sono stati segnalati vittime ne' danni. L' epicentro del sisma e' stato localizzato a una decina di chilometri di profondita' nel mar del Giappone a ovest di Fukuoka, ha precisato l' agenzia metereologica giapponese.

ITALIA

Dossier Calipari, oggi il rapporto italiano.

No comment della Farnesina e degli Stati Uniti, alla pubblicazione su Internet del dossier americano sulla vicenda Calipari, che svela i passi censurati. Oggi pomeriggio verrà reso noto il rapporto italiano sulla morte del funzionario del Sismi in Iraq, che risponderà alla relazione americana. In merito alla frizione tra Roma e Washington, il ministro della difesa Martino, rispondendo ai giornalisti, a margine della cerimonia per il 60esimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale, ha ribadito che la vicenda Calipari non incrinerà i rapporti tra Usa e Italia che sono sempre saldissimi, forti e vitali; queste le sue parole.

Arresto del massacratore fascista Angelo Izzo E'attesa nel pomeriggio la convalida del fermo dei tre arrestati per il duplice omicidio nella villetta in provincia di Campobasso. Il coinvolgimento di Angelo Izzo, il massacratore del Circeo, in questo nuovo orrendo crimine, ha dato la stura a tutti i forcaioli annidati nei giornali e tra i politici per riprendere la loro campagna contro le misure alternative concesse ai detenuti, contro l'indulto e l'amistia. In primo piano si è posto il ministro Castelli che non ha trovato di meglio se non affermare che: "e adesso nessuno parli più di amnistia", cercando di strumentalizzare una vicenda che non ha alcuna attinenza con la realtà delle terribili condizioni che si vivono nelle carceri italiane a causa del sovraffollamento.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

NUCLEARE

Inizia oggi a New York la conferenza per il rinnovo del Trattato di non-proliferazione nucleare. Per i diplomatici dei 180 Paesi che da oggi al 27 maggio discuteranno a New York il rinnovo del Trattato di Non Proliferazione nucleare (Tnp), il compito si presenta difficile. Il patto, firmato nel 1968, prevede che gli Stati sprovvisti di bomba atomica non costruiscano ordigni di questo tipo, mentre impegna le cinque potenze nucleari riconosciute – Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina, ovvero i membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu – a smantellare progressivamente i loro arsenali. Ma la revisione del trattato, un appuntamento quinquennale fisso, stavolta arriva in un momento di grande tensione internazionale: Nel corso degli anni tutti gli Stati tranne Israele, India e Pakistan (ormai dotati anch’essi dall’atomica) hanno firmato il Tnp. Poi ci sono sul tappeto i casi urgenti di Iran e Corea del Nord. Quest'ultimo paese, nei mesi scorsi ha abbandonato il tavolo delle trattative annunciando di possedere armi atomiche e di non sentirsi più vincolato dal Tnp, l’Iran invece è da anni impegnato in un tira e molla diplomatico con le potenze europee che cercano di mediare tra Iran e Usa. Dagli anni Ottanta Teheran ha sviluppato (con l’aiuto di Mosca) tecnologie di arricchimento dell’uranio e di riprocessamento del plutonio. Attività che darebbero la possibilità di costruire bombe atomiche, ma che l’Iran insiste di voler usare solo per produrre energia a usi civili. La via diplomatica scelta da Francia, Germania e Gran Bretagna sta cominciando a dare frutti: incentivi economici in cambio della promessa di non dotarsi della bomba atomica. Usa e Russia hanno eliminato buona parte dei loro arsenali negli ultimi trent’anni e si sono impegnate a ridurre fino a 1.700-2.200 le testate in loro possesso entro il 2012. Ma nei suoi cinque anni al potere, l’amministrazione Bush ha mostrato un rinato interesse verso la produzione di nuove armi nucleari. Durante il suo primo mandato, il presidente ha cercato di far approvare dal Congresso – per ora senza successo – i fondi per gli studi di fattibilità di nuovi ordigni atomici, tra cui uno soprannominato “cacciabunker” perché capace di distruggere arsenali chimici e biologici nascosti nel sottosuolo. Inoltre, Bush ha già fatto infuriare molti alleati quando annunciò che Washington rifiutava di promuovere un accordo mondiale sulla messa al bando dei test nucleari. Ma l’amministrazione statunitense non accetta le critiche: nei giorni scorsi il vice-segretario di Stato Stephen Rademaker ha definito “eccellente” la politica usa sul disarmo e ha aggiunto che Washington non è disposta a fare concessioni per convincere gli altri Paesi a rafforzare il Tnp. Se la conferenza sul Tnp terminerà con un disaccordo tra i partecipanti, se non riuscirà a produrre un documento accettato da tutti, molte nazioni lo vedranno come un segno che il regime di non-proliferazione si sta disfacendo”. Una conclusione che non sarebbe vista male dalle migliaia di dimostranti scesi ieri in piazza a New York, ma per il fine opposto: l’abolizione delle armi nucleari TUTTE E SUBITO

M.O.: SCONTRI IN CISGIORDANIA, MORTI SOLDATO ISRAELIANO E UN PALESTINESE Ramallah, 2 mag. - (Adnkronos/Dpa) - Un soldato israeliano e un militante palestinese sono rimasti uccisi oggi in uno scontro a fuoco nella localita' di Sida, a nord di Tulkarem, in Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti della sicurezza palestinese, secondo cui gli incidenti sono scoppiati dopo che militari dello Stato ebraico hanno condotto un'operazione nella zona, con il supporto degli elicotteri, per arrestare alcuni ricercati. IRAQ Pesante il bilancio dell'ennesima giornata di ieri in Iraq. Cinque poliziotti iracheni sono stati uccisi ad un posto di blocco mentre dormivano. Tre civili le vittime del lancio di sette razzi a Falluja da parte dei guerriglieri. Ucciso un soldato americano a Khaladiyah, a 130 km a ovest di Baghdad. Dodici morti, tra cui una bambina, per l'esplosione di un'autobomba al passaggio di un convoglio militare americano. Una seconda autobomba ha causato la morte di altri 11 civili iracheni, tra cui un altro bimbo. In serata, infine, pesante attentato ad un corteo funebreIncertezze sul numero delle vittime. Secondo il governatore di Mossul sarebbero 15 ma si parla anche di 25. La guerriglia, poi, ha sequestrato un civile australiano che vive in California ed e' sposato con un'americana. In un video Douglas Wood, di 63 anni, chiede il ritiro delle truppe dall'Iraq

NORDCOREA: TEST MISSILISTICO, SEUL E TOKYO MINIMIZZANO Tokyo/Seul, 2 mag. - (Adnkronos/Dpa) - Giappone e Corea del Sud minimizzano l'importanza del test missilistico condotto ieri da Pyongyang, definendolo di routine. E' un fatto che degli esperimenti vengano condotti di tanto in tanto - ha commentato il portavoce del governo di Tokyo, Hiroyuki Hosoda - Crediamo che si sia trattato di una normale esercitazione militare interna. Ugualmente tranquilla la reazione di Seul, per bocca del vice ministro degli Esteri Song Min Soon: E' improbabile che questo tipo di missili, che hanno una gittata di circa cento chilometri, possano essere dotati di testate nucleari.

ITALIA


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


Torna a inizio pagina

gror050502 (last edited 2008-06-26 09:54:26 by anonymous)