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Blair ammette il successo dimezzato "Vogliono un governo Labour ridotto"

LONDRA - Il terzo mandato consecutivo non basta a Tony Blair per sorridere davvero. Quando la scorsa notte il leader laburista ha commentato i risultati elettorali aveva il viso tirato e la stanchezza non era solo quella di chi è ancora in piedi alle prime ore del mattino. Blair ha ringraziato gli elettori e constatato subito il nodo di questa vittoria: ha la maggioranza, ma è molto ridotta.

Quando Blair ha fatto i primi commenti, intorno alle 3 e mezzo del mattino, i risultati non erano ancora definitivi. "Sembrano aver voluto un nuovo governo laburista, ma con una maggioranza ridotta - ha detto Blair dei suoi elettori - Noi dobbiamo rispondere a questo". Poi il tema caldo della guerra: "So che l'Iraq ha diviso il paese, ma ora è importante unirsi e guardare avanti".

Ma quelle divisioni sono apparse sempre profonde quando Reg Keys, padre di un soldato britannico ucciso in Iraq nel 2003 candidatosi contro Blair nel suo seggio di Sedgefield, ha fatto un duro e toccante intervento di fronte al premier, poco dopo l'annuncio della riconferma di Blair nel suo collegio elettorale: "Se non fosse stato che nessuna arma di distruzione di massa è stata trovata in Iraq non mi sarei candidato, ma avrei soltanto pianto la morte di mio figlio. Spero che un giorno il primo ministro chiederà scusa alle famiglie degli 88 soldati morti, che troverà il tempo di visitare quelli feriti".

Dopo le 5 arriva l'ammissione della sconfitta da parte del rivale Howard, con le congratulazioni di rito, e subito gli exit poll Bbc/Itv (in Gran Bretagna non si danno proiezioni), che dicono che il Labour Party vince con una maggioranza assoluta ridotta. I risultati non sono ancora definitivi in mattinata, ma on 615 seggi su 646 assegnati, il partito laburista ha 352 seggi, il Partito conservatore 192, il Partito liberaldemocratico 59, e 12 seggi vanno ad altri partiti. A questo punto dello scrutinio il partito di Blair ha già 28 seggi in più rispetto alla maggioranza assoluta (324) alla Camera dei Comuni. Nelle elezioni del 2001, il Labour aveva ottenuto 412 seggi, i Tories 166, i liberaldemocratici 52.

Ora per Blair si apre un difficile fronte all'interno del suo stesso partito. Se per governare il premier non avrà bisogno dei voti dell'opposizione, dovrà fare i conti con i parlamentari ribelli del Labour, che in questi anni ai Comuni più volte hanno votato contro il governo, e non potrà sempre averla vinta. Uno scenario possibile è una specie di leadership congiunta con Gordon Brown, il cancelliere dello scacchiere, che potrebbe piazzare nel governo molti suoi uomini.

MO: ELEZIONI PALESTINESI, VINCE FATAH CON 59,9% SUFFRAGI, A HAMAS IL 33,3%

Il movimento Fatah del presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen) ha nettamente battuto il movimento integralista islamico Hamas alle elezioni municipali svoltesi ieri in 84 comuni e villaggi in Cisgiordania e nella striscia di Gaza. Lo ha reso noto Firas Iari, direttore generale del Comitato superiore per le elezioni delle collettivita' locali. Il Fatah - ha annunciato Iari ai giornalisti - ha ottenuto il 59,9% dei suffragi espressi, contro il 33,3% di Hamas.

Firas Iari ha precisato che Fatah ha vinto in 50 consigli comunali, contro 28 andati a Hamas, uno ciascuno al Fronte popolare di liberazione della Palestina (Fplp) e al Fronte democratico di liberazione della Palestina (Fdlp), due all'indipendente Mustafa Barghuti. Per i restanti consigli si dovranno formare coalizioni miste.

IRAQ: KAMIKAZE CON AUTOBOMBA A TIKRIT, 7 MORTI

Un attentatore suicida ha fatto esplodere stamani un'autobomba vicino a un pullman che portava al lavoro un gruppo di poliziotti, uccidendone sette e ferendone 15, a Tikrit, nel nord dell'Iraq. Lo ha reso noto la polizia.

AUTOBOMBA A MOSSUL, MORTI 4 AGENTI FORZE SPECIALI Quattro agenti delle unita' speciali del ministero dell'Interno iracheno sono morti oggi in un attentato con un'autobomba a Mossul, nel nord dell'Iraq, a 370 chilometri da Baghdad. Lo ha indicato la polizia irachena.

L'attentato e' avvenuto alle 17 locali (15 italiane), nel quartiere di Warda. Il kamikaze ha fatto esplodere l'auto al passaggio di una pattuglia. Tre feriti sono in gravi condizioni, hanno riferito fonti ospedaliere.

ALMENO 25 MORTI IN ATTENTATI A BAGHDAD Autobomba e kamikaze sono tornati a insanguinare Baghdad, dove quattro attentati in altrettante zone della capitale hanno provocato stamani almeno 25 morti, in gran parte poliziotti o reclute delle forze di sicurezza governative, mentre all'indomani della strage di Erbil - il capoluogo del Kurdistan iracheno dove sono stati uccisi altri 47 aspiranti poliziotti - emergono nuovi dettagli sul crescente contrasto tra i due maggiori partiti curdi.

L'attentato piu' devastante, ha riferito la Tv irachena Al- Iraqiya, ha avuto per teatro all'alba di oggi un centro di reclutamento della polizia irachena nell'area del vecchio aeroporto di Muthanna, nella zona centro-orientale di Baghdad.

Secondo l'emittente, un'autobomba e' esplosa tra le reclute in attesa, ma altre fonti hanno parlato di un kamikaze che - come ieri a Erbil (370 km. a nord di Baghdad) - si sarebbe fatto saltare in aria tra gli aspiranti poliziotti. Il bilancio dell' attentato e' comunque pesantissimo: 15 uccisi e almeno 8 feriti.

Quasi contemporaneamente, un'altra autobomba e' esplosa nel quartiere di Ilaam, nella zona ovest di Baghdad, di fronte alla residenza del vice ministro degli interni, provocando la morte di un poliziotto di guardia e il ferimento di altre sei persone.

Sempre nella capitale, altri due attacchi hanno poi avuto per bersaglio convogli della polizia e della Guardia nazionale governativa a Nuova Baghdad (est) e a Saidiya (sud), con un bilancio di almeno nove poliziotti uccisi.

In questo clima di perdurante violenza, il consigliere per la sicurezza nazionale iracheno, Muwaffak Al-Rubai, ha intanto reso noti alcuni dettagli del nuovo piano di sicurezza che il governo del premier Ibrahim Al-Jaafari appena insediato si appresta a varare.

Il piano prevederebbe in particolare di ridurre il piu' possibile l'impiego delle forze americane negli attacchi contro gli insorti e le loro roccheforti, a differenza di quanto accadeva con il precedente governo dell'ex premier ad interim Iyad Allawi, che lo scorso anno aveva invece contato quasi esclusivamente sui marine Usa per espugnare Falluja e Najaf.

Statua della Vergine lacrima sangue A Corrientes in Argentina una statua della Vergine situata in un'edicola piange lacrime di sangue, scrive un giornale. Secondo la proprietaria dell'icona, il fenomeno e' apparso la prima volta 5 anni fa e si e' ripetuto un mese fa e lunedi' scorso. La donna asserisce che la Madonna 'piange perche' il mondo ha voltato le spalle alle cose di Dio' e dice che la Vergine le ha detto in sogno che 'ci sara' un grande attentato in Vaticano e solo la preghiera puo' evitarlo'.


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