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 [#1 1] Mesa si è dimesso: aggiornamenti dalla Bolivia

 [#2 2] Palestina

 [#3 3] Iraq: autobombe, raid aerei e rivolta ad Abu Ghraib

 [#4 4] Spagna: Giudice vuole interrogare soldati Usa che spararono contro il Palestine

 [#5 5] Saddam, il processo e' lontano

 [#6 6] Corte penale europea apre inchiesta su crimini contro l'umanita' in Darfur

 [#7 7] Esplosione in Sardegna
 Editoriale: Razzisti xenofobi nostalgici, sono i fascisti di Forza Nuova

 In primo piano: Ancora aggressioni fasciste

 [
[#1|1]] Mesa si è dimesso: aggiornamenti dalla Bolivia

 [[#2|2]] Palestina

 [[#3|3]] Iraq: autobombe, raid aerei e rivolta ad Abu Ghraib

 [[#4|4]] Spagna: Giudice vuole interrogare soldati Usa che spararono contro il Palestine

 [[#5|5]] Saddam, il processo e' lontano

 [[#6|6]] Corte penale europea apre inchiesta su crimini contro l'umanita' in Darfur

 [[#7|7]] Esplosione in Sardegna
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 [#8 8] Accoltellato a morte migrante  [[#8|8]] Accoltellato a morte migrante
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La città di Roma negli ultimi tre giorni ha vissuto una escalation di episodi violenti. Li elenchiamo per sottolinearne la gravità:
all'1.45 di notte di venerdì 3, almeno 25 individui, armati di bastoni e coltelli assalta il forte prenestino al grido di "duce, duce" e "vi ammaziamo tutti"; l'assalto produce il grave fermento di bernardo, redattore di questa radio.
Sempre venerdì durante una manifestazione di forza nuova in via palmiro togliatti vengono aggredite con insulti e intimidazioni due famiglie del campo rom di casilino 900. In seguito, intorno al campo si aggirano individui con atteggiamenti minacciosi, e nella notte di sabato i contatori elettrici del campo rom vengono incendiati da ignoti.
Nella notte di domenica all'1.30 in via dei castani un giovane che proveniva da un'iniziativa musicale al Forte Prenestino viene inseguito e colpito da 3 individui armati di bastoni e con il concorso di una persona scesa da una macchina: il ragazzo viene colpito sulle braccia e alla testa.

Tutti questi episodi, nei giorni in cui la mobilitazione antifascista impediva proprio a forza nuova di manifestare nel giorno dell'anniversario della liberazione di Roma dall'occupazione nazifascista.
Noi non crediamo alla causalità ne al fato, a tutt’oggi le forze dell'ordine brancolano dolosamente nel buio. Le istituzioni, le forze dell'ordine si assumeranno tutte le responsabilità che un comportamento omissivo e reticente rischia di provocare nella città, l'impunità e la leva che questi signori coltivano con i loro appoggi politici. A conferma di tutto ciò arrivano le scandalose dichiarazione che annunciano per sabato prossimo l'intenzione di forza nuova di manifestare proprio a centocelle.


'''In Primo Piano'''

''Ancora aggressioni fasciste''

Inoltre, un’altra provocazione fascista si è verificata domenica sera, al centro sociale Enjoy Pirateria..
ascoltiamo un compagno che ci racconta com’è andata:

[[http://radiobase.ondarossa.it/monitor/GR19.30/audio/Giugno/050607/Fasci_a_Pirata.mp3|ascolta]]


Oggi pomeriggio sotto la sede del comitato per il si, a Roma, in Via del Gesù, si è tenuta una manifestazione non autorizzata di una trentina di militanti di Azione Giovani, che con saluti romani e slogan fascisti hanno cercato di interrompere il lavoro del comitato.
Ascoltiamo la cronaca di questo ennesimo episodio di provocazione fascista:

[[http://radiobase.ondarossa.it/monitor/GR19.30/audio/Giugno/050607/AzioneGiovani_a_comitato.mp3|ascolta]]


A proposito degli episodi di intimidazione al campo rom Casilino 900, avvenute venerdì e sabato, nonché dei provvedimenti che stessi gli abitanti del campo chiedono per essere tutelati e protetti, ascoltiamo una corrispondenza con il portavoce del Casilino 900, che ci racconta anche le conseguenze dell’episodio accaduto venerdì scorso tra alcuni bambini rom e non che giocavano nel quartiere.

[[http://radiobase.ondarossa.it/monitor/GR19.30/audio/Giugno/050607/casilino900.mp3|ascolta]]
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<<Anchor(1)>> 1 Mesa si è dimesso: aggiornamenti dalla Bolivia

Ieri sera il Presidente della Bolivia Mesa ha presentato le sue dimissioni. La crisi boliviana è in un momento decisivo. Da tre settimane i movimenti sociali manifestano a La Paz, bloccano il paese in più di 60 punti per cui La Paz e Santa Cruz, le due citta più importanti, sono isolate. A La Paz la benzina, il gas e l'acqua iniziano a scarseggiare.
I movimenti contadini, i minatori, gli studenti, i maestri, le organizzazioni di donne contadine (in sciopero della fame da due settimane), i cocaleros, chiedono la nazionalizzazione del gas e la convocazione di un'assemblea costituente. Nello stesso tempo chiedono il no al referendum sulle autonomie, una proposta portata avanti dalle oligarchie di Santa Cruz.
A Plaza Murillo il palazzo di governo è assediato da migliaia di persone e non si sa se il Parlamento si potrà riunire, per cui si parla di convocare il congresso in una città diversa dalla capitale.
Mesa nelle sue dimissioni ha detto che deve essere il Parlamento a decidere chi sara il nuovo presidente. Ma Vacas Diez, presidente del senato, che subentrerebbe a Mesa secondo la costituzione boliviana, è inviso alla piazza, essendo un difensore delle oligarchie e quindi delle multinazionali. Si dice che abbia un accordo con le Forze Armate per instaurare uno stato di assedio e porre così termine alle proteste sociale. Non è detto che Vacas Diez riesca a prendere la presidenza poichè a causa proprio del fatto che il popolo non lo vuole, si sta quindi cercando una soluzione, che potrebbe essere che il presidente della Suprema Corte di Giustizia assuma la presidenza e convochi le elezioni presidenziali.
Le notizie che ci arrivano da radio erbol bolivia in questo momento parlano di manifestazioni moltitudinarie e del protrarsi dell'impossibilità di convocare il parlamento. Il trasporto è completamente fermo a causa dello sciopero, gli unici camion che si muovono sono quelli che portano i minatori e ai contadini verso le manifestazioni.
Le assemblee dei vicini di El Alto non hanno intenzione di concludere lo sciopero, e le richieste non sono cambiate neanche di una virgola con le dimissioni di Mesa: si continua a chiedere le dimissioni del Presidente del Senato, di quello della camera di rappresentanti, la convocazione dell'Assemblea costituente e la nazionalizzazione degli idrocarburi boliviani.


<<Anchor(2)>> 2 Palestina

Il leader del Jihad islami in Cisgiordania è stato ucciso oggi nel corso di una sparatoria con le truppe israeliane nella città di Qabatiya, nella quale sono caduti due palestinesi e altri cinque, secondo le prime testimonianze, sono stati feriti. Ferito in modo lieve anche un soldato israeliano.
Alcuni uomini israeliani hanno circondato una casa e hanno ingaggiato scontri a fuoco con alcuni uomini che vi si erano asserragliati all'interno. Anche la folla si e' ben presto unita alla battaglia, bersagliando i soldati con pietre. Una delle due vittime era un agente della polizia autonoma dell'Autorità' Nazionale Palestinese che, disarmato, era intervenuto per cercare di disperdere i dimostranti: è stato però colpito dal fuoco israeliano. Altri due palestinesi che partecipavano alla sassaiola sono rimasti feriti.


Gerusalemme, centinaia di case verranno distrutte perché 'illegali'
       
Quasi un centinaio di abitazioni di palestinesi a Gerusalemme Est rischiano di essere distrutte perché giudicate illegali dalla municipalità. Si tratterebbe di un'operazione tra le più importanti di questo tipo dalla conquista di Israele della parte orientale di Gerusalemme, nel 1967. L'Autorità palestinese non cessa di denunciare i tentativi di 'giudaizzazione' di Gerusalemme Est, ma resta completamente disarmata rispetto alla tenacia israeliana e al rifiuto del governo israeliano di attuare un'eventuale divisione della città.


<<Anchor(3)>> 3 Iraq: autobombe, raid aerei e rivolta ad Abu Ghraib

Almeno 18 persone sono rimaste uccise in una serie di attentati nel nord dell’Iraq. Quattro autobomba sono esplose a pochi minuti l’una dall’altra all’interno e nei dintorni della città di Hawija, presso Tikrit. Alcune delle vittime erano militari iracheni. Un attacco kamikaze contro una pattuglia militare nel distretto di Shula, presso Baghdad, ha causato, secondo le ultime stime, 28 morti e molti feriti. Intanto, fonti militari USA hanno confermato la morte di due marines, uccisi da una bomba esplosa al loro passaggio nei pressi della città di Falluja.
Non cessano, intanto, i raid aerei statunitensi, uno di essi ha colpito oggi la città occidentale di Rawa, a circa 300 chilometri da Baghdad, causando almeno sette vittime. Il bombardamento ha colpito un'area posta nel centro del cosidetto triangolo sunnita, una delle rocaforti della guerriglia situata nella cuore della provincia di al-Anbar. Lo riferisce l'emittente televisiva locale al-Sharqiyah, citando fonti ospedaliere e di polizia. Durante il raid sono state distrutte anche alcune abitazioni e una fabbrica di cemento.


Rivolta ad Abu Ghraib: lanci di pietre contro guardie
    
Tensione, intanto, all'interno della prigione di Abu Ghraib, dove quattro guardie e sei detenuti sono rimasti feriti. Secondo l'esercito statunitense, i disordini sarebbero stati causati da un tentativo di evasione di un detenuto nel corso della notte. Mentre il recluso cercava una via di fuga, altri prigionieri hanno cominciato a gettare sassi contro i generatori elettrici e le guardie del centro di detenzione. Gia' in maggio 3 detenuti avevano cercato di evadere dal carcere la cui triste fama e' legata a numerosi episodi di sevizie contro prigionieri iracheni da parte degli americani, avvenuti nell'aprile 2004.


<<Anchor(4)>> 4 Spagna: Giudice vuole interrogare soldati Usa che spararono contro il Palestine

Il giudice dell'Audiencia Nacional, Santiago Pedraz, chiederà agli Stati Uniti di poter interrogare i tre militari Usa coinvolti nel bombardamento dell'hotel 'Palestine' in cui morì l'8 aprile 2003 il cameraman di Telecinco Jose Couso. Il giudice accusa di crimini contro la comunità internazionale il sergente Thomas Gibson, che aprì il fuoco dal tank contro l'albergo dove risiedevano i giornalisti internazionali durante i giorni della caduta del regime di Saddam, il capitano che autorizzò ad aprire il fuoco, ed il tenente colonnello che ordinò l'azione. Nel bombardamento morì anche il giornalista della Reuters Taras Protsyuk. Secondo fonti giudiziare spagnole, nella rogatoria che sta preparando il giudice Pedraz verrà chiesto alle autorità statunitensi che i tre siano trasferiti in Spagna per essere interrogati o che siano interrogati sul territorio americano dal magistrato spagnolo.


<<Anchor(5)>> 5 Saddam, il processo e' lontano

Con un comunicato ufficiale il Tribunale Speciale istituito in Iraq per giudicare Saddam Hussein e gli altri undici principali gerarchi del vecchio regime ha smentito quanto sostenuto dal governo del premier transitorio Ibrahim Jaafari, secondo cui il processo avra' inizio nel giro di un paio di mesi al massimo, e ha puntualizzato che nessuna data certa e' ancora stata fissata al riguardo. "Non sussiste alcuno scadenzario preciso per tenere il giudizio, in conformita' con l'indipendenza spettante al Tribunale Speciale Iracheno", recita la nota. "Qualsiasi scadenza in proposito dipende esclusivamente dai magistrati del Tribunale stesso, i quali valuteranno i capi d'accusa dopo aver completato le loro indagini". Domenica scorsa il portavoce governativo Leith Kouba, aveva affermato che Saddam Hussein verrebbe chiamato a rispondere di sole dodici imputazioni sulle circa cinquecento delle quali sarebbe passibile, e che il processo si sarebbe entro due mesi.


<<Anchor(6)>> 6 Corte penale europea apre inchiesta su crimini contro l'umanita' in Darfur

Il governo di Khartoum e l’Esercito-Movimento di liberazione del Sudan (Sla-m) principale movimento combattente attivo in Darfur hanno reagito in maniera diametralmente opposta alla notizia arrivata oggi dall’Aja dell’apertura, da parte della Corte penale internazionale (Cpi), di un’inchiesta sui crimini contro l’umanità e le violazioni dei diritti umani commessi nella regione sudanese teatro nel febbraio 2003 di scontri e violenze. L’annuncio del procuratore capo del nuovo tribunale internazionale non è piaciuto a Khartoum, che teme che l’inchiesta possa “nuocere al buon esito dei negoziati sul Darfur”, la cui ripresa è prevista per venerdi prossimo ad Abuja. l’Esercito-Movimento di liberazione del Sudan (Sla-m), si è, invece, rallegrato per l’annuncio della Corte penale internazionale con la quale si è detti pronto a cooperare. La crisi del Darfur è iniziata nel febbraio del 2003, quando due gruppi di autodifesa popolare si sollevarono formalmente in armi contro il governo di Khartoum, accusato di trascurare la regione e di appoggiare le milizie di predoni arabi (Janjaweed) che da anni sconvolgono la zona nel tentativo di appropriarsi di terre e pascoli.
Line 41: Line 121:

<<Anchor(7)>> 7 Esplosione in Sardegna

Un'esplosione si e' verificata poco dopo la mezzanotte contro il palazzo di giustizia a Oristano. Un ordigno di medio potenziale e' stato fatto esplodere davanti al garage, in via Cagliari, dove sono custodite le macchine in uso ai magistrati. La deflagrazione ha divelto la serranda, mandato in frantumi alcuni vetri, e danneggiato due auto custodite nel garage. Il boato e' stato sentito in gran parte della citta'. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e carabinieri. Sono in corso indagini per stabilire il movente e gli autori del grave atto intimidatorio, che al momento non e' stato rivendicato.
 

<<Anchor(8)>> 8 Accoltellato a morte migrante

Un immigrato e' stato accoltellato nella notte a Legnano ed e' poi morto in seguito alle ferite all'ospedale civile dove era stato ricoverato. Verso mezzanotte, i residenti della zona vicino all'ex Pensotti, un'area dismessa, hanno sentito forti rumori, come se qualcuno stesse litigando, e hanno avvertito la polizia, che e' arrivata con due volanti e ha trovato l'uomo, probabilmente di origine maghrebina, ferito. A nulla sono serviti i soccorsi.
Line 48: Line 137:
 [#1 1] Iraq: autobombe ed Abu Ghraib

 [#2 2] Saddam il processo e' lontano

 [#3 3] Dimissioni Abdhul Khaddam in Siria

 [#4 4] Mesa si dimette (va riscritta)

 [#5 5] Corte penale europea apre inchiesta su crimini contro l'umanita' in Darfur

 [#6 6] Esplosione in Sardegna

 [#7 7] Accoltellato a morte migrante
 [[#1|1]] Iraq: autobombe ed Abu Ghraib

 [[#2|2]] Saddam il processo e' lontano

 [[#3|3]] Dimissioni Abdhul Khaddam in Siria

 [[#4|4]] Mesa si dimette (va riscritta)

 [[#5|5]] Corte penale europea apre inchiesta su crimini contro l'umanita' in Darfur

 [[#6|6]] Esplosione in Sardegna

 [[#7|7]] Accoltellato a morte migrante
Line 69: Line 158:
[[Anchor(1)]] Iraq: autobombe e Abu Ghraib <<Anchor(1)>> Iraq: autobombe e Abu Ghraib
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[[Anchor(2)]] Saddam, il processo e' lontano <<Anchor(2)>> Saddam, il processo e' lontano
Line 79: Line 168:
[[Anchor(3)]] Dimissioni Abdhul Khaddam in Siria <<Anchor(3)>> Dimissioni Abdhul Khaddam in Siria
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[[Anchor(4)]] Mesa si dimette <<Anchor(4)>> Mesa si dimette
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[[Anchor(5)]] Corte penale europea apre inchiesta su crimini contro l'umanita' in Darfur <<Anchor(5)>> Corte penale europea apre inchiesta su crimini contro l'umanita' in Darfur
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[[Anchor(6)]] Esplosione in sardegna <<Anchor(6)>> Esplosione in sardegna
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[[Anchor(7)]]Accoltellato a morte migrante <<Anchor(7)>>Accoltellato a morte migrante
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[[Anchor(appunti)]] <<Anchor(appunti)>>
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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

  • Editoriale: Razzisti xenofobi nostalgici, sono i fascisti di Forza Nuova In primo piano: Ancora aggressioni fasciste

    1 Mesa si è dimesso: aggiornamenti dalla Bolivia

    2 Palestina

    3 Iraq: autobombe, raid aerei e rivolta ad Abu Ghraib

    4 Spagna: Giudice vuole interrogare soldati Usa che spararono contro il Palestine

    5 Saddam, il processo e' lontano

    6 Corte penale europea apre inchiesta su crimini contro l'umanita' in Darfur

    7 Esplosione in Sardegna

    8 Accoltellato a morte migrante

Editoriale

Razzisti xenofobi nostalgici, sono i fascisti di Forza Nuova

La città di Roma negli ultimi tre giorni ha vissuto una escalation di episodi violenti. Li elenchiamo per sottolinearne la gravità: all'1.45 di notte di venerdì 3, almeno 25 individui, armati di bastoni e coltelli assalta il forte prenestino al grido di "duce, duce" e "vi ammaziamo tutti"; l'assalto produce il grave fermento di bernardo, redattore di questa radio. Sempre venerdì durante una manifestazione di forza nuova in via palmiro togliatti vengono aggredite con insulti e intimidazioni due famiglie del campo rom di casilino 900. In seguito, intorno al campo si aggirano individui con atteggiamenti minacciosi, e nella notte di sabato i contatori elettrici del campo rom vengono incendiati da ignoti. Nella notte di domenica all'1.30 in via dei castani un giovane che proveniva da un'iniziativa musicale al Forte Prenestino viene inseguito e colpito da 3 individui armati di bastoni e con il concorso di una persona scesa da una macchina: il ragazzo viene colpito sulle braccia e alla testa.

Tutti questi episodi, nei giorni in cui la mobilitazione antifascista impediva proprio a forza nuova di manifestare nel giorno dell'anniversario della liberazione di Roma dall'occupazione nazifascista. Noi non crediamo alla causalità ne al fato, a tutt’oggi le forze dell'ordine brancolano dolosamente nel buio. Le istituzioni, le forze dell'ordine si assumeranno tutte le responsabilità che un comportamento omissivo e reticente rischia di provocare nella città, l'impunità e la leva che questi signori coltivano con i loro appoggi politici. A conferma di tutto ciò arrivano le scandalose dichiarazione che annunciano per sabato prossimo l'intenzione di forza nuova di manifestare proprio a centocelle.

In Primo Piano

Ancora aggressioni fasciste

Inoltre, un’altra provocazione fascista si è verificata domenica sera, al centro sociale Enjoy Pirateria.. ascoltiamo un compagno che ci racconta com’è andata:

ascolta

Oggi pomeriggio sotto la sede del comitato per il si, a Roma, in Via del Gesù, si è tenuta una manifestazione non autorizzata di una trentina di militanti di Azione Giovani, che con saluti romani e slogan fascisti hanno cercato di interrompere il lavoro del comitato. Ascoltiamo la cronaca di questo ennesimo episodio di provocazione fascista:

ascolta

A proposito degli episodi di intimidazione al campo rom Casilino 900, avvenute venerdì e sabato, nonché dei provvedimenti che stessi gli abitanti del campo chiedono per essere tutelati e protetti, ascoltiamo una corrispondenza con il portavoce del Casilino 900, che ci racconta anche le conseguenze dell’episodio accaduto venerdì scorso tra alcuni bambini rom e non che giocavano nel quartiere.

ascolta

ESTERI

1 Mesa si è dimesso: aggiornamenti dalla Bolivia

Ieri sera il Presidente della Bolivia Mesa ha presentato le sue dimissioni. La crisi boliviana è in un momento decisivo. Da tre settimane i movimenti sociali manifestano a La Paz, bloccano il paese in più di 60 punti per cui La Paz e Santa Cruz, le due citta più importanti, sono isolate. A La Paz la benzina, il gas e l'acqua iniziano a scarseggiare. I movimenti contadini, i minatori, gli studenti, i maestri, le organizzazioni di donne contadine (in sciopero della fame da due settimane), i cocaleros, chiedono la nazionalizzazione del gas e la convocazione di un'assemblea costituente. Nello stesso tempo chiedono il no al referendum sulle autonomie, una proposta portata avanti dalle oligarchie di Santa Cruz. A Plaza Murillo il palazzo di governo è assediato da migliaia di persone e non si sa se il Parlamento si potrà riunire, per cui si parla di convocare il congresso in una città diversa dalla capitale. Mesa nelle sue dimissioni ha detto che deve essere il Parlamento a decidere chi sara il nuovo presidente. Ma Vacas Diez, presidente del senato, che subentrerebbe a Mesa secondo la costituzione boliviana, è inviso alla piazza, essendo un difensore delle oligarchie e quindi delle multinazionali. Si dice che abbia un accordo con le Forze Armate per instaurare uno stato di assedio e porre così termine alle proteste sociale. Non è detto che Vacas Diez riesca a prendere la presidenza poichè a causa proprio del fatto che il popolo non lo vuole, si sta quindi cercando una soluzione, che potrebbe essere che il presidente della Suprema Corte di Giustizia assuma la presidenza e convochi le elezioni presidenziali. Le notizie che ci arrivano da radio erbol bolivia in questo momento parlano di manifestazioni moltitudinarie e del protrarsi dell'impossibilità di convocare il parlamento. Il trasporto è completamente fermo a causa dello sciopero, gli unici camion che si muovono sono quelli che portano i minatori e ai contadini verso le manifestazioni. Le assemblee dei vicini di El Alto non hanno intenzione di concludere lo sciopero, e le richieste non sono cambiate neanche di una virgola con le dimissioni di Mesa: si continua a chiedere le dimissioni del Presidente del Senato, di quello della camera di rappresentanti, la convocazione dell'Assemblea costituente e la nazionalizzazione degli idrocarburi boliviani.

2 Palestina

Il leader del Jihad islami in Cisgiordania è stato ucciso oggi nel corso di una sparatoria con le truppe israeliane nella città di Qabatiya, nella quale sono caduti due palestinesi e altri cinque, secondo le prime testimonianze, sono stati feriti. Ferito in modo lieve anche un soldato israeliano. Alcuni uomini israeliani hanno circondato una casa e hanno ingaggiato scontri a fuoco con alcuni uomini che vi si erano asserragliati all'interno. Anche la folla si e' ben presto unita alla battaglia, bersagliando i soldati con pietre. Una delle due vittime era un agente della polizia autonoma dell'Autorità' Nazionale Palestinese che, disarmato, era intervenuto per cercare di disperdere i dimostranti: è stato però colpito dal fuoco israeliano. Altri due palestinesi che partecipavano alla sassaiola sono rimasti feriti.

Gerusalemme, centinaia di case verranno distrutte perché 'illegali'

Quasi un centinaio di abitazioni di palestinesi a Gerusalemme Est rischiano di essere distrutte perché giudicate illegali dalla municipalità. Si tratterebbe di un'operazione tra le più importanti di questo tipo dalla conquista di Israele della parte orientale di Gerusalemme, nel 1967. L'Autorità palestinese non cessa di denunciare i tentativi di 'giudaizzazione' di Gerusalemme Est, ma resta completamente disarmata rispetto alla tenacia israeliana e al rifiuto del governo israeliano di attuare un'eventuale divisione della città.

3 Iraq: autobombe, raid aerei e rivolta ad Abu Ghraib

Almeno 18 persone sono rimaste uccise in una serie di attentati nel nord dell’Iraq. Quattro autobomba sono esplose a pochi minuti l’una dall’altra all’interno e nei dintorni della città di Hawija, presso Tikrit. Alcune delle vittime erano militari iracheni. Un attacco kamikaze contro una pattuglia militare nel distretto di Shula, presso Baghdad, ha causato, secondo le ultime stime, 28 morti e molti feriti. Intanto, fonti militari USA hanno confermato la morte di due marines, uccisi da una bomba esplosa al loro passaggio nei pressi della città di Falluja. Non cessano, intanto, i raid aerei statunitensi, uno di essi ha colpito oggi la città occidentale di Rawa, a circa 300 chilometri da Baghdad, causando almeno sette vittime. Il bombardamento ha colpito un'area posta nel centro del cosidetto triangolo sunnita, una delle rocaforti della guerriglia situata nella cuore della provincia di al-Anbar. Lo riferisce l'emittente televisiva locale al-Sharqiyah, citando fonti ospedaliere e di polizia. Durante il raid sono state distrutte anche alcune abitazioni e una fabbrica di cemento.

Rivolta ad Abu Ghraib: lanci di pietre contro guardie

Tensione, intanto, all'interno della prigione di Abu Ghraib, dove quattro guardie e sei detenuti sono rimasti feriti. Secondo l'esercito statunitense, i disordini sarebbero stati causati da un tentativo di evasione di un detenuto nel corso della notte. Mentre il recluso cercava una via di fuga, altri prigionieri hanno cominciato a gettare sassi contro i generatori elettrici e le guardie del centro di detenzione. Gia' in maggio 3 detenuti avevano cercato di evadere dal carcere la cui triste fama e' legata a numerosi episodi di sevizie contro prigionieri iracheni da parte degli americani, avvenuti nell'aprile 2004.

4 Spagna: Giudice vuole interrogare soldati Usa che spararono contro il Palestine

Il giudice dell'Audiencia Nacional, Santiago Pedraz, chiederà agli Stati Uniti di poter interrogare i tre militari Usa coinvolti nel bombardamento dell'hotel 'Palestine' in cui morì l'8 aprile 2003 il cameraman di Telecinco Jose Couso. Il giudice accusa di crimini contro la comunità internazionale il sergente Thomas Gibson, che aprì il fuoco dal tank contro l'albergo dove risiedevano i giornalisti internazionali durante i giorni della caduta del regime di Saddam, il capitano che autorizzò ad aprire il fuoco, ed il tenente colonnello che ordinò l'azione. Nel bombardamento morì anche il giornalista della Reuters Taras Protsyuk. Secondo fonti giudiziare spagnole, nella rogatoria che sta preparando il giudice Pedraz verrà chiesto alle autorità statunitensi che i tre siano trasferiti in Spagna per essere interrogati o che siano interrogati sul territorio americano dal magistrato spagnolo.

5 Saddam, il processo e' lontano

Con un comunicato ufficiale il Tribunale Speciale istituito in Iraq per giudicare Saddam Hussein e gli altri undici principali gerarchi del vecchio regime ha smentito quanto sostenuto dal governo del premier transitorio Ibrahim Jaafari, secondo cui il processo avra' inizio nel giro di un paio di mesi al massimo, e ha puntualizzato che nessuna data certa e' ancora stata fissata al riguardo. "Non sussiste alcuno scadenzario preciso per tenere il giudizio, in conformita' con l'indipendenza spettante al Tribunale Speciale Iracheno", recita la nota. "Qualsiasi scadenza in proposito dipende esclusivamente dai magistrati del Tribunale stesso, i quali valuteranno i capi d'accusa dopo aver completato le loro indagini". Domenica scorsa il portavoce governativo Leith Kouba, aveva affermato che Saddam Hussein verrebbe chiamato a rispondere di sole dodici imputazioni sulle circa cinquecento delle quali sarebbe passibile, e che il processo si sarebbe entro due mesi.

6 Corte penale europea apre inchiesta su crimini contro l'umanita' in Darfur

Il governo di Khartoum e l’Esercito-Movimento di liberazione del Sudan (Sla-m) principale movimento combattente attivo in Darfur hanno reagito in maniera diametralmente opposta alla notizia arrivata oggi dall’Aja dell’apertura, da parte della Corte penale internazionale (Cpi), di un’inchiesta sui crimini contro l’umanità e le violazioni dei diritti umani commessi nella regione sudanese teatro nel febbraio 2003 di scontri e violenze. L’annuncio del procuratore capo del nuovo tribunale internazionale non è piaciuto a Khartoum, che teme che l’inchiesta possa “nuocere al buon esito dei negoziati sul Darfur”, la cui ripresa è prevista per venerdi prossimo ad Abuja. l’Esercito-Movimento di liberazione del Sudan (Sla-m), si è, invece, rallegrato per l’annuncio della Corte penale internazionale con la quale si è detti pronto a cooperare. La crisi del Darfur è iniziata nel febbraio del 2003, quando due gruppi di autodifesa popolare si sollevarono formalmente in armi contro il governo di Khartoum, accusato di trascurare la regione e di appoggiare le milizie di predoni arabi (Janjaweed) che da anni sconvolgono la zona nel tentativo di appropriarsi di terre e pascoli.

ITALIA

7 Esplosione in Sardegna

Un'esplosione si e' verificata poco dopo la mezzanotte contro il palazzo di giustizia a Oristano. Un ordigno di medio potenziale e' stato fatto esplodere davanti al garage, in via Cagliari, dove sono custodite le macchine in uso ai magistrati. La deflagrazione ha divelto la serranda, mandato in frantumi alcuni vetri, e danneggiato due auto custodite nel garage. Il boato e' stato sentito in gran parte della citta'. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e carabinieri. Sono in corso indagini per stabilire il movente e gli autori del grave atto intimidatorio, che al momento non e' stato rivendicato.

8 Accoltellato a morte migrante

Un immigrato e' stato accoltellato nella notte a Legnano ed e' poi morto in seguito alle ferite all'ospedale civile dove era stato ricoverato. Verso mezzanotte, i residenti della zona vicino all'ex Pensotti, un'area dismessa, hanno sentito forti rumori, come se qualcuno stesse litigando, e hanno avvertito la polizia, che e' arrivata con due volanti e ha trovato l'uomo, probabilmente di origine maghrebina, ferito. A nulla sono serviti i soccorsi.


Gr 13:00

SOMMARIO

  • 1 Iraq: autobombe ed Abu Ghraib

    2 Saddam il processo e' lontano

    3 Dimissioni Abdhul Khaddam in Siria

    4 Mesa si dimette (va riscritta)

    5 Corte penale europea apre inchiesta su crimini contro l'umanita' in Darfur

    6 Esplosione in Sardegna

    7 Accoltellato a morte migrante

ESTERI

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Iraq: autobombe e Abu Ghraib

Almeno tre soldati iracheni hanno perso la vita nel Nord dell'Iraq, e numerosi altri sono rimasti feriti, in seguito a quattro esplosioni, che, pressocchè simultaneamente, hanno preso di mira altrettanti posti di blocco dell'esercito a Hawijah, località del Kurdistan abitata prevalentemente da sunniti. In tutti i casi si è trattato di un'autobomba. Tensione, intanto, all'interno della prigione di Abu Ghraib, dove quattro guardie e sei detenuti sono rimasti feriti. Secondo l'esercito statunitense, i disordini sarebbero stati causati da un tentativo di evasione di un detenuto nel corso della notte. Gia' in maggio 3 detenuti avevano cercato di evadere dal carcere la cui triste fama e' legata a numerosi episodi di sevizie contro prigionieri iracheni da parte degli americani, avvenuti nell'aprile 2004.

Saddam, il processo e' lontano

Con un comunicato ufficiale il Tribunale Speciale istituito in Iraq per giudicare Saddam Hussein e gli altri undici principali gerarchi del vecchio regime ha smentito quanto sostenuto dal governo del premier transitorio Ibrahim Jaafari, secondo cui il processo avra' inizio nel giro di un paio di mesi al massimo, e ha puntualizzato che nessuna data certa e' ancora stata fissata al riguardo. "Non sussiste alcuno scadenzario preciso per tenere il giudizio, in conformita' con l'indipendenza spettante al Tribunale Speciale Iracheno", recita la nota. "Qualsiasi scadenza in proposito dipende esclusivamente dai magistrati del Tribunale stesso, i quali valuteranno i capi d'accusa dopo aver completato le loro indagini". Domenica scorsa il portavoce governativo Leith Kouba, aveva affermato che Saddam Hussein verrebbe chiamato a rispondere di sole dodici imputazioni sulle circa cinquecento delle quali sarebbe passibile, e che il processo si sarebbe entro due mesi.

Dimissioni Abdhul Khaddam in Siria

Il vicepresidente siriano Abdul Halim Khaddam, uno dei dirigenti storici del partito Baath, al potere dal 1963, si e' dimesso. Lo hanno reso noto fonti ufficiali siriane, a margine del congresso del Baath in corso a Damasco. Khaddam avrebbe solo espresso l'intenzione di lasciare l'incarico durante il congresso in corso a porte chiuse. Secondo una fonte, 'il comitato politico del partito di norma non puo' ne' accettare ne' respingere le dimissioni'.

Mesa si dimette

Il presidente della Bolivia Mesa si e' dimesso e ha chiesto al Parlamento di riunirsi immediatamente per decidere sulla sua successione. 'Non posso andare oltre', ha detto Mesa in un discorso alla nazione, dopo giorni di mobilitazione nel paese.

(questa va totalmente riscritta)

Corte penale europea apre inchiesta su crimini contro l'umanita' in Darfur

Il governo di Khartoum e l’Esercito-Movimento di liberazione del Sudan (Sla-m) principale movimento combattente attivo in Darfur hanno reagito in maniera diametralmente opposta alla notizia arrivata oggi dall’Aja dell’apertura, da parte della Corte penale internazionale (Cpi), di un’inchiesta sui crimini contro l’umanità e le violazioni dei diritti umani commessi nella regione sudanese teatro nel febbraio 2003 di scontri e violenze. L’annuncio del procuratore capo del nuovo tribunale internazionale non è piaciuto a Khartoum, che teme che l’inchiesta possa “nuocere al buon esito dei negoziati sul Darfur”, la cui ripresa è prevista per venerdi prossimo ad Abuja. l’Esercito-Movimento di liberazione del Sudan (Sla-m), si è, invece, rallegrato per l’annuncio della Corte penale internazionale con la quale si è detti pronto a cooperare. La crisi del Darfur è iniziata nel febbraio del 2003, quando due gruppi di autodifesa popolare si sollevarono formalmente in armi contro il governo di Khartoum, accusato di trascurare la regione e di appoggiare le milizie di predoni arabi (Janjaweed) che da anni sconvolgono la zona nel tentativo di appropriarsi di terre e pascoli.

Esplosione in sardegna

  • Un'esplosione si e' verificata poco dopo la mezzanotte contro il palazzo di giustizia a Oristano. Un ordigno di medio potenziale e' stato fatto esplodere davanti al garage, in via Cagliari, dove sono custodite le macchine in uso ai magistrati. La deflagrazione ha divelto la serranda, mandato in frantumi alcuni vetri, e danneggiato due auto custodite nel garage. Il boato e' stato sentito in gran parte della citta'. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e carabinieri. Sono in corso indagini per stabilire il movente e gli autori del grave atto intimidatorio, che al momento non e' stato rivendicato.

Accoltellato a morte migrante

Un immigrato e' stato accoltellato nella notte a Legnano ed e' poi morto in seguito alle ferite all'ospedale civile dove era stato ricoverato. Verso mezzanotte, i residenti della zona vicino all'ex Pensotti, un'area dismessa, hanno sentito forti rumori, come se qualcuno stesse litigando, e hanno avvertito la polizia, che e' arrivata con due volanti e ha trovato l'uomo, probabilmente di origine maghrebina, ferito. A nulla sono serviti i soccorsi.


Gr 9:30

ESTERI

Rivendicato da al quaeda l'attentato in mauritania

Un gruppo islamico armato algerino collegato all'organizzazione terroristica al-Qaeda ha rivendicato stasera l'attacco sferrato nella notte tra giovedi' contro una base militare in Mauritania , nel quale sono rimasti uccisi 18 soldati.

Iraq: attentati a nord

Almeno tre soldati iracheni hanno perso la vita nel Nord dell'Iraq, e numerosi altri sono rimasti feriti, in seguito a quattro attacchi dinamitardi che, pressocchè simultaneamente, hanno preso di mira altrettanti posti di blocco dell'esercito a Hawijah, località del Kurdistan abitata prevalentemente da sunniti. In tutti i casi si è trattato di un'autobomba. Gli ordigni sono saltati in aria in vari punti della città. Lo ha reso noto il capo della polizia locale, generale Turhan Yousef.

Saddam, il processo e' lontano

Con un comunicato ufficiale il Tribunale Speciale istituito in Iraq per giudicare Saddam Hussein e gli altri undici principali gerarchi del vecchio regime ha smentito quanto sostenuto dal governo del premier transitorio Ibrahim Jaafari, secondo cui il processo avra' inizio nel giro di un paio di mesi al massimo, e ha puntualizzato che nessuna data certa e' ancora stata fissata al riguardo. "Non sussiste alcuno scadenzario preciso per tenere il giudizio, in conformita' con l'indipendenza spettante al Tribunale Speciale Iracheno", recita la nota. "Qualsiasi scadenza in proposito dipende esclusivamente dai magistrati del Tribunale stesso, i quali valuteranno i capi d'accusa dopo aver completato le loro indagini". Era stato il portavoce governativo Leith Kouba, domenica, ad affermare che l'ex dittatore sara' chiamato a rispondere di sole dodici imputazioni sulle circa cinquecento delle quali teoricamente sarebbe passibile, e che cio' sarebbe dovuto avvenire entro due mesi.

Partito baath in Siria

Il vicepresidente siriano Abdul Halim Khaddam, uno dei dirigenti storici del partito Baath al potere dal 1963, si e' dimesso. Lo hanno reso noto fonti ufficiali siriane, a margine del congresso del Baath in corso a Damasco. Secondo fonti del partito, Khaddam ha solo espresso l'intenzione di lasciare l'incarico durante il congresso in corso a porte chiuse. Secondo una fonte, 'il comitato politico del partito di norma non puo' ne' accettare ne' respingere le dimissioni'.

Mesa si dimette

Il presidente della Bolivia Mesa si e' dimesso e ha chiesto al Parlamento di riunirsi immediatamente per decidere sulla sua successione. 'Non posso andare oltre', ha detto Mesa in un discorso alla nazione, dopo una giornata in cui le proteste sociali hanno lasciato il governo senza margini di manovra. 'Metto a disposizione il mio mandato per non diventare un ostacolo, un fattore di distruzione'.

ITALIA

attentato in Sardegna

Attentato dinamitardo poco dopo la mezzanotte contro il palazzo di giustizia a Oristano. Un ordigno di medio potenziale e' stato fatto esplodere davanti al garage, in via Cagliari, dove sono custodite le macchine in uso ai magistrati. La deflagrazione ha divelto la serranda, mandato in frantumi alcuni vetri, e danneggiato due auto custodite nel garage. Il boato e' stato sentito in gran parte della citta'. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e carabinieri. Sono in corso indagini per stabilire il movente e gli autori del grave atto intimidatorio, che al momento non e' stato rivendicato.

Accoltellato e morto Maghrebino

Un immigrato e' stato accoltellato nella notte a Legnano ed e' poi morto in seguito alle ferite all'ospedale civile dove era stato ricoverato. Verso mezzanotte, i residenti della zona vicino all'ex Pensotti, un'area dismessa, hanno sentito forti rumori, come se qualcuno stesse litigando, e hanno avvertito la polizia, che e' arrivata con due volanti e ha trovato l'extracomunitario, probabilmente di origine maghrebina, ferito. A nulla sono serviti i soccorsi.


Appunti e note redazionali

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gror050607 (last edited 2008-06-26 09:54:52 by anonymous)