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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

[http://radiobase.ondarossa.it/monitor/atesia001.mp3 ascolta]

In primo Piano

Mesa chiede elezioni anticipate in Bolivia

Carlos Mesa, il presidente dimissionario della Bolivia, si e' appellato ai capi di Camera e Senato affinche' rinuncino alla procedura di nomina di un suo successore per via parlamentare e invece indicano immediatamente le elezioni generali anticipate. La situazione in Bolivia continua ad essere tesa. I movimenti sociali boliviani che in questi anni si sono battuti per la difesa dei beni comuni e per la nazionalizzazione delle riserve di idrocarburi continuano a protestare per impedire la svendita delle principali risorse strategiche. I movimenti continuano a chiedere l'istituzione di un Assemblea Costituente, che possa rifondare il paese su basi più eque e rappresentative rispetto all'attuale situazione dove gli indigeni sono ignorati. E' per questo che negli ultimi anni il 60% della popolazione si fa piu e piu protagonista.Nel frattempo le multinazionali foraggiano gli interessi della mafia di Santa Cruz, spingendo per un progetto di autonomia che porti di fatto alla secessione, in modo da garantirsi le riserve strategiche di gas e petrolio nella zona est del paese Andino. Il presidente Carlos Mesa, subentrato dopo la fuga di Gonzalo Sanchez de Lozada nell'ottobre 2003 a seguito delle proteste esplose durante la guerra del gas, si è dimesso aprendo l'ennesima crisi istituzionale. Le manifestazioni di ieri a La Paz, che trovavano insieme contadini e minatori, hanno avuto come risultato 12 feriti, di cui due 2 sono in ospedale, mentre 50 sono le persone detenute.I manifestanti chiedono le dimissioni del presidente del Senato e di quello della camera di rappresentanti. Il presidente del senato Vaca Diez dovrebbe prendere il posto di Mesa, come previsto dalla Costituzione ma i sttori popolari non lo vogliono perchè è accusato di fare parte delle oligarchie ed essere un difensore degli interessi delle multinazionali. Le proteste nel centro della città non hanno permesso al Congresso di riunirsi, e non si sa ancora dove sarà la prossima riunione in cui si dovra' decidere chi sara' il prossimo presidente e quando si terranno le prossime elezioni presidenziali. Le organizzazioni sociali chiedono anche che l'eventuale referendum sulle autonomie si svolga durante le elezioni, in netto contrasto con le organizzazioni autonomiste che sanno molto bene che questo vorrebbe dire la loro sconfitta.Continuano quindi le manifestazioni e sembra che non si calmeranno finché non sarà fissata una data per la Costituente, che viene vista come il momento di svolta per un paese che dalla scoperta spagnola funziona unicamente per gli interessi stranieri .Ieri le uniche automobili che si muovevano erano quelle che portavano contadini e minatori alle manifestazioni, lo sciopero dei trasporti ha completamente paralizzato il paese, mentre sono piu di 60 i blocchi che tengono il paese andino fermo da tre settimane. Intanto continua lo sciopero della cittadinanza nella città satellitare El Alto, così come lo sciopero della fame dei consiglieri e dell'organizzazione delle donne contadine boliviane.

NOTIZIE BREVI

Polizia spara sulla folla ad Addis Abbeba

Attacco della polizia contro i manifestanti in sciopero generale, anche contro l'apparato miliotare e poliziesco che tiene la capitale sotto assedio. Le forze dell'ordine hanno sparato sulla folla . 90 i feriti gravi.

La resistenza irachena sabota l'oleodotto Iraq-Turchia

E' stato fatto esplodere un tratto dell'oleodotto che trasporta greggio dal nord dell'Iraq alla Turchia. La notizia e' stata riferita da fonti della compagnia petrolifera irachena. Squadre di militari e pompieri statunitensi stanno cercando di domare le fiamme. La linea, uno dei principali canali di collegamento tra i campi petroliferi di Kirkuk e i porti turchi, e' da mesi oggetto di attentati, tanto che al momento non era neanche in funzione.

Aumenta il bilancio dei morti a Gaza

Sono 3 le vittime dell'attacco alla colonia ebraica a Gaza : 2 palestinesi e un cinese . Salgono a 5 i feriti. I poliziotti dei ventuno insediamenti ebraici dovranno presto lasciare la Striscia di Gaza, nell'ambito del "disimpegno" dal territorio palestinese deciso unilateralmente da Israele. Ne ha dato oggi notizia la radio pubblica israeliana. I poliziotti interessati dal provvedimento sono decine, e rientreranno con le loro famiglie in Israele prima della smobilitazione dell'esercito e dei coloni, prevista per metà agosto

Revocata immunità a Pinochet

Santiago, 7 giu. - (Adnkronos) - La Corte d'Appello di Santiago ha revocato oggi l'immunita' di cui gode in qualita' di ex capo di Stato ad Augusto Pinochet nell'ambito dell'inchiesta sui fondi neri all'estero attribuiti all'ex dittatore cileno. Il tribunale ha in particolare revocato l'immunita' per quattro dei cinque capi d'accusa a lui imputati, come ha precisato il presidente della Corte d'Appello, Juan Escobar.

ESTERI

Continuano gli scontri in Nepal

Quattordici membri delle forze governative e 6 ribelli sono morti in una battaglia nella giungla nel sud-est del Nepal. Lo ha riferito oggi la radio ufficiale nazionale, citando fonti dell'esercito. Lo scontro e' avvenuto nel distretto di Kailiali, lunedi' scorso, poche ore dopo che i ribelli avevano ucciso 36 civili, in uno degli attentati più sanguinosi degli ultimi tempi. Un grave errore” così in un comunicato dei ribelli viene definito l’attentato che il 6 giugno ha provocato una strage di civili nel distretto di Chitwan, quando una mina è stata fatta esplodere al passaggio di un autobus di linea provocando la morte di 38 persone, inclusi donne e bambini, e il ferimento di altre 72. Si è trattato dell’attentato con il maggiore numero di morti civili nel quasi decennale conflitto maoista. Ma in un messaggio firmato dal Comandante supremo, Prachanda, i ribelli spiegano che il vero obiettivo era un convoglio militare e non il mezzo che trasportava 110 passeggeri, di cui tre soldati in licenza.

Aumenta la produzione di armi

Nel rapporto annuale l' istituto Internazionale per la Ricerca sulla Pace(SIPRI) di Stoccolma sostiene che le spese militari sono salite a 1035 mld di dollari nel 2004 . Gran parte dell'ammontare è stato indirizzato alla guerra in Iraq e al mantenimento delle forze militari in Afghanistan. Gli Stati Uniti hanno impegnato nel 2004 455 miliardi di dollari situandosi al primo posto nella graduatoria stilata dall'istituto svedese. Gran Bretagna, Francia, Giappone e Cina seguono a ruota , contribuendo per il 64% del totale delle spese militari. Al settimo posto l'Italia, che ha speso 27,8 mld di dollari ,più di Russia ed il doppio Israele.L'istituto ha posto un confronto interessante : i 100 principali produttori di armi spendono ogni anno una cifra pari al PIL dei 61 paesi più poveri del mondo. Secondo la ricerca del SIPRI, entro il 2010 la spesa globale potrebbe addirittura raddoppiare. . Riprenderanno a giugno i negoziati sul nucleare

La Corea del Nord ha annunciato che tornera' al tavolo dei negoziati a sei sul nucleare, , dopo l'incontro a Washington,presso il Dipartimento di Stato americano. Il portavoce non ha voluto rivelare quali condizioni i nordcoreani abbiano posto per tornare al tavolo con Cina, Russia, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti. Fino ad ora Pyongyang ha sempre puntato a ottenere aiuti economici e concessioni diplomatiche; Washington si e' offerta di far fronte alle esigenze energetiche del Paese purche' il regime rinunci al programma nucleare.

IN IRAQ MIGLIAIA DI KMQ SOTTRATTI ALLA POPOLAZIONE (MINE)

L’insicurezza persistente in Iraq ostacola la bonifica delle mine terrestri e dei cosiddetti ‘ordigni bellici non esplosi’ (Uxo, nella terminologia ufficiale): lo riferisce una nota dell’Irin’, rete informativa delle Nazioni Unite, riportando le ultime statistiche della missione di assistenza Onu all’Iraq (Unami) che parlano di 6.370 chilometri quadrati di campi minati lungo i confini del Paese e altri 851 cosparsi di residui di Uxo, bombe di mortaio, missili, mine e tutto ciò che viene utilizzato su un terreno di battaglia. A fronte delle difficoltà riscontrate ad operare, diverse organizzazioni non governative (ong) – tra cui ‘Danish Churc Aid’, ‘Norwegian Peoples Aid’ e ‘Handicap International’ – hanno rinunciato alla loro missione.

ITALIA

Il documentario "Mare Nostrum", uno dei pochissimi - e certo tra i più analitici - documenti filmati sui centri di accoglienza temporanea ha subito forme di censura che ne hanno impedito anche la proiezione in luoghi pubblici, inoltre molte emittenti televisive italiane si sono rifiutate di mandarlo in onda .Il regista del documentario Stefano Mencherini ha annunciato che inizierà lo sciopero della fame per la libertà di stampa in Italia . "Può capitare di sbagliare a chi da oltre due anni e mezzo vive semimbavagliato con l'angoscia dei diritti umani che in questa umiliata Italia sembra non valgano più nulla- dice il regista-" Capita, ma occorre subito riprendere il cammino e prima o poi, c'è da aspettarsi che "a forza di battere sempre sullo stesso mattone (con energia e determinazione) alla fine la casa crolla". Oggi parliamo della Casa delle libertà deviate.Perché le censure saranno baipassate-continua - già giovedì con Articolo21, Peacelink e Melting Pot, libereremo grazie ad Arcoiris tv, Mare nostrum nel mare virtuale di internet durante un incontro nella sala stampa della Camera dei Deputati in Roma" .

Arcoiris,Articolo 21,Peacelink e Melting Pot hanno redatto un appello, che è possibile sottoscrivere sul sito delle associazioni, per chiedere al servizio televisivo pubblico di liberare il documentario Mare nostrum dalle censure e aprire la discussione sui Ctp, di cui si sa pochissimo perché da oltre due anni l'informazione viene censurata o pilotata per volere del governo italiano.Oltre a sottoscrivere l'appello è possibile partecipare alla campagna inviando una mail a comitatomarenostrum@articolo21.com con le richieste o un giudizio personale Le e.mail raccolte saranno pubblicate da PeaceLink, Articolo 21, Melting pot e trasmesse alla Rai e consegnate alla Commissione di Vigilanza della Rai.

I siti su cui trovare maggiori informazioni sono www.meltingpot.org www.articolo21.info www.peacelink.it www.stefanomencherini.org

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

IRAQ

MIGLIAIA DI CHILOMETRI QUADRATI CONTAMINATI DA MINE E ORDIGNI INESPLOSI, SOPRATTUTTO NEL NORD

L’insicurezza persistente in Iraq ostacola la bonifica delle mine terrestri e dei cosiddetti ‘ordigni bellici non esplosi’ (Uxo, nella terminologia ufficiale): lo riferisce una nota dell’Irin’, rete informativa delle Nazioni Unite, riportando le ultime statistiche della missione di assistenza Onu all’Iraq (Unami) che parlano di 727 chilometri quadrati disseminati di ordigni, 6.370 chilometri quadrati di campi minati lungo i confini del Paese e altri 851 cosparsi di residui di Uxo, bombe di mortaio, missili, mine e tutto ciò che viene normalmente utilizzato su un terreno di battaglia. A fronte delle difficoltà riscontrate ad operare, diverse organizzazioni non governative (ong) – tra cui ‘Danish Churc Aid’, ‘Norwegian Peoples Aid’ e ‘Handicap International’ – hanno rinunciato alla loro missione. Altre, come la britannica ‘Mines Advisory Group’, hanno rimosso oltre 1 milione e 350.000 ordigni dalle aree del nord del Paese dal luglio 2003 a oggi, ma l’insicurezza le ha obbligate a prorogare continuamente le operazioni. è soprattutto l’Iraq settentrionale l’area più contaminata con 12 milioni di mine e Uxo; in particolare la zona di Sulaimaniya, nel nordest, 200 chilometri quadrati di terreno disseminato per l’80% da ordigni.

NORDCOREA

Pyongyang tornera' al tavolo dei negoziati a sei sul nucleare, annuncia il Dipartimento di Stato Usa, dopo l'incontro con i diplomatici nordcoreani. "Hanno detto che torneranno ai negoziati a sei, ma non hanno specificato quando". Il portavoce non ha voluto rivelare quali condizioni i nordcoreani abbiano posto per tornare al tavolo con Cina, Russia, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti. Fino ad ora Pyongyang ha sempre puntato a ottenere aiuti economici e concessioni diplomatiche; Washington si e' offerta di far fronte alle esigenze energetiche del Paese purche' il regime rinunci al programma nucleare.

KENYA ED ETIOPIA, danni a villaggi e campi profughi per piogge torrenziali

Continua ad essere critica la situazione in Africa orientale per le piogge torrenziali che da quasi due mesi si abbattono sulla regione; secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli aiuti umanitari (Ocha) più di 100 persone sono morte e molte risultano disperse in Etiopia per lo straripamento del grande fiume ‘Wabe Shebelle’, uno dei principali corsi d’acque del Paese, i cui flutti hanno travolto e distrutto 21.000 abitazioni, oltre che devastato campi e ucciso bestiame, lasciando senza tetto e prive di tutto 100.000 persone.

BOLIVIA: MESA, ELEZIONI ANTICIPATE

Carlos Mesa, il presidente dimissionario della Bolivia, si e' appellato ai capi di Camera e Senato affinche' rinuncino alla procedura di nomina di un suo successore per via parlamentare e invece indicano immediatamente le elezioni generali anticipate. Dopo settimane di scontri di piazza tra manifestanti e forze dell'ordine, ieri, all'indomani della presentazione delle nuove dimissioni da parte dello stesso Mesa, decine di migliaia tra minatori e contadini sono tornati a riversarsi nelle vie della capitale, la Paz, per reclamare riforme costituzionali che accordino alla maggioranza india una piu' ampia rappresentanza nelle istituzioni e, soprattutto, la nazionalizzazione delle risorse naturali, in particolare del gas naturale, il vero nodo all'origine della crisi che gia' era costato il posto al precedente presidente Gonzalo Sanchez de Losada, costretto alla fuga nell'ottobre 2003 dopo aver represso duramente i moti popolari.

L'UNIONE EUROPEA procede contro l'Italia

La Commissione europea boccia il deficit italiano e avvia la procedura di infrazione per un eccesso considerato nè eccezionale nè temporaneo, secondo quanto recita il trattato di Maastricht riveduto e corretto. La Commissione il 25 giugno proporrà di procedere alle altre fasi della procedura per deficit eccessivo. L'ultima parola spetta comunque all'Ecofin che si riunirà il 12 luglio prossimo.

ITALIA


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Appunti e note redazionali

kilia ha mandato un testo di approfondimento sulla bolivia. e' stato inviato in mailing list.

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