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ITALIA

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VERTICE G8: SCONTRI TRA ATTIVISTI E POLIZIA, DUE ARRESTATI

Dopo gli scontri di ieri nei pressi di Gleneagles in cui la polizia ha effettuato numerosi arresti, le agenzie battono la notizia che questa mattina, sin dalle prime ore, sono inziati scontri tra gli attivisti anti-G8 e la polizia in Scozia. Stasera inizierà il vertice dei paesi industrializzati. I tafferugli con le forze dell'ordine sono cominciati allorche' i manifestanti hanno lasciato il loro accampamento di Sterling, localita' vicina ad Edimburgo. Ci sono stati scontri con i contestatori - ha spiegato alle agenzie un portavoce della polizia - quando hanno iniziato ad uscire dal loro accampamento di Sterling. Secondo le informazioni fornite dalla polizia britannica, gli attivisti hanno iniziato a lanciare oggetti, provocando le cariche delle forze di sicurezza. Due persone sono state arrestate e, al momento, non si ha notizia di feriti. La polizia ha chiuso tutte le strade di accesso a Gleneagles.

Riguardo all'agenda in discussione al G8, Blair spera ancora, ma nonostante i negoziati siano destinati a proseguire fino all'ultimo, pochi pensano che il vertice di Gleneagles possa portare a grandi accordi, in particolare sui mutamenti del clima e la riforma del commercio. Anche sugli aiuti all'Africa non c'e' unita' di vedute sui nuovi passi da compiere, pur se c'e' gia' stata la parziale cancellazione del debito multilaterale deciso dai ministri finanziari del G8 alcune settimane fa. Riguardo ai mutamenti del clima, Londra vorrebbe una dichiarazione finale in cui si riconosca l'esistenza del problema e si indichino misure concrete da prendere subito. Ma gli Usa sono l'ostacolo principale, dato che Washington esclude ogni possibile adesione a varianti del protocollo di Kyoto. La polizia britannica ha messo in campo misure di sicurezza draconiane per il vertice ed oggi sono in programma nuove manifestazioni di antiglobal e black bloc. Il 'resort' a 70 km da Edimburgo dove si svolge il summit, che si conclude venerdi', e' protetto da una barriera metallica lunga otto km, 10 mila i poliziotti mobilitati. Un altro muro è sorto su questo pianeta.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

CONTROVERTICE NEL MALI

E intanto a Fana, cittadina cotoniera del Mali, inizia oggi il ‘Forum della gente’ (Forum of the people) sorta di ‘controvertice’ in concomitanza con la riunione dei capi di Stato e di governo del G8 a Gleneagles, in Scozia. Duemila rappresentanti di organizzazioni non governative africane, americane ed europee – tra cui molte associazioni di contadini - parteciperanno nei prossimi giorni a conferenze e dibattiti su temi riguardanti lo sviluppo in Africa. Il problema del ‘dumping’ ai danni delle produzioni africane è tra gli argomenti centrali in agenda (Il DUMPING è la vendita al di sotto del prezzo di mercato dei prodotti, in questo caso tessili, praticato dalle aziende europee reso possibile dagli aiuti dei governi europei ai produttori dei propri paesi): solo nel settore della produzione del cotone - di cui la cittadina di Fana a 120 chilometri est dalla capitale Bamako è un simbolo - tra il 1998 e il 2003 i sussidi dei governi del nord del mondo ai propri produttori hanno provocato una perdita di 600 milioni di euro ai contadini africani, a causa delle grandi eccedenze di produzione immesse a basso costo sui mercati internazionali e dello stesso continente africano. “Vogliamo dire ‘no’ alle privatizzazioni selvagge delle filiere di cotone e al peggioramento dei termini di scambio tra il Nord e il Sud del mondo” ha detto Barry Aminata Touré, presidente della coalizione ‘Alternativa africana al Debito’, una delle sigle organizzatrici dell’iniziativa, che è collegata ad altre realtà critiche verso la globalizzazione come il ‘Forum sociale mondiale’. “Vogliamo contribuire a rafforzare il potere dei cittadini – ha continuato Touré- e mettere i governi africani e quelli dei paesi ricchi di fronte alle loro responsabilità”. Le organizzazioni africane presenti provengono da Benin, Burkina Faso, Togo e Repubblica Centrafricana

IRAN -MALI COOPERAZIONE

Una valigia piena di progetti” scrive il quotidiano locale ‘L’essor’ a proposito del viaggio del presidente Amadoun Amani Touré del Mali in Iran, dove sono stati sottoscritti accordi che – “se saranno applicati”, sottolinea il giornale – si trasformeranno in progetti pari a circa 100 milioni di euro. Tra i protocolli firmati dai due Paesi, uno riguarda investimenti e tecnologie iraniane per la costruzione di una diga sul fiume Niger, 35 chilometri a nord della capitale Bamako, che dovrebbe rinforzare la capacità elettrica del Mali; nello stesso settore è stata raggiunta un’intesa per potenziare la diffusione dell’energia elettrica nelle zone rurali, grazie ai materiali forniti dai partner iraniani. Proposte di collaborazione anche nel comparto petrolifero: il Mali ha chiesto a Teheran assistenza per avviare prospezioni alla ricerca di giacimenti. Infine, dopo il viaggio del presidente del Mali per rinforzare la cooperazione sud-sud, i maliani e gli iraniani non avranno più bisogno del visto per l’ingresso nei due Paesi.

PALESTINA

Nove palestinesi sono rimasti feriti negli scontri con i coloni israeliani nei pressi dell'insediamento di Kfar Darom, nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito il ministero dell'Interno israeliano. Un colono israeliano avrebbe cercato di entrare in auto nella zona orientale dell'insediamento, trovandosi la strada sbarrata dai residenti palestinesi. L'uomo ha quindi innestato la marcia investitendo tre persone con il chiaro intento di ucciderli. Sul luogo dell'incidente e' accorsa una pattuglia dell'esercito israeliano, mentre anche altri coloni israeliani hanno raggiunto la zona ingrossando cosi' gli scontri gia' scoppiati. Tra i nove feriti, tutti palestinesi, due sono gravi, con un uomo che ha perso un occhio mentre un altro e' stato trasportato in elicottero in ospedale.

INTANTO rappresentanti dei governi di Israele, Autorità nazionale palestinese (Anp) e Giordania si sono incontrati ieri a Parigi con i Paesi donatori (Europa, Giappone e Stati Uniti) per chiedere lo stanziamento di 15,5 milioni di dollari per i prossimi due anni. Il denaro serve per completare gli studi che esperti dei tre Paesi hanno realizzato negli ultimi tre anni per cercare una soluzione allo stato di asfissia patito dal Mar Morto, il cui livello delle acque scende ormai di un metro l’anno. I tre Paesi mediorientali vorrebbero realizzare un canale in grado di collegare il Mar Morto con il Mar Rosso, ‘rianimando’ il primo con ‘iniezioni’ di acqua fresca dal secondo.

BOLIVIA

Il Senato della Bolivia ha ratificato ieri sera la decisione presa lunedì dalla camera bassa del Parlamento di anticipare l'elezioni generali al prossimo 4 di dicembre. Due terzi dei senatori si sono schierati per il sì. Nella stessa seduta, il Senato ha varato la legge che imporrà l'elezione di autorità provinciali, avviando così il processo verso le autonomie regionali. In questo modo si allontana la possibilità di nuovi conflitti sociali dovuti all'incertezza politica che aveva provocato la mancanza di decisione dei parlamentari sui temi caldi delle elezioni anticipate e appunto del decentramento regionale. Adesso l'esecutivo dovrà convocare formalmente le elezioni presidenziali e determinare la data per quelle regionali.


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