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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19.30

In primo Piano

IRAQ: lavoratori del petrolio in sciopero (Osservatorio Iraq, 18 luglio 2005)

E’ iniziato questa mattina lo sciopero di 24 ore indetto dalla General Union of Oil Employees (GUOE), il più grande sindacato indipendente iracheno, che mira a bloccare la maggior parte delle esportazioni di petrolio dal sud dell’Iraq. Lo sciopero, che coinvolge 15.000 lavoratori, è a sostegno delle richieste fatte dal governatore di Bassora Mohammad al-Waili ( e che riflettono i desideri della maggioranza dei residenti di Bassora) , affinché una maggiore percentuale del reddito derivante dal petrolio sia destinata ai bisogni della città. Nonostante sia la capitale delle riserve di petrolio irachene, la provincia di Bassora lotta ancora con la povertà, la malnutrizione e un tasso di disoccupazione del 40%. L’energia elettrica, i servizi sanitari, il sistema fognario non sono stati ancora ricostruiti e funzionano con una capacità limitata. Già dal 20 giugno il sindacato ha iniziato un confronto con la direzione della Southern Oil Company per l’aumento dei salari e delle indennità di rischio: attualmente un operaio con trenta anni di servizio percepisce uno stipendio di circa 210 euro (400,000 ID) mentre la paga base di un soldato è di circa 390 euro (700,000 ID) . Il sindacato inoltre chiede l’assegnazione delle terre agli operai, una misura che oggi viene riconosciuta ai soli dirigenti. Se il governo non acconsentirà alle richieste degli operai, si andrà verso lo sciopero generale. Nello scorso maggio, il GUOE ha tenuto il primo congresso, che si è concluso con una risoluzione contro la privatizzazione di questo e di altri settori industriali, che creerebbero solo maggiore povertà nel paese.

VERONA: AGGRESSIONE FASCISTA, TENTATO OMICIDIO DI DUE COMPAGNI (Radio Onda d'Urto)

Nelle prime ore di domenica mattina nel pieno centro di Verona una ventina di nazisti (armati di bastoni, catene, cinghie e coltelli) che stavano aggredendo tre persone colpendole con calci e pugni hanno bloccato una macchina riconoscendo all'interno di essa cinque compagni del Centro Sociale La Chimica. Tra di essi tre donne di cui una minorenne. Uno dei compagni è stato ripetutamente accoltellato e ha riportato gravissime lesioni. L'altro è stato raggiunto da numerose bastonate e calci che gli hanno causato numerose fratture tra cui quella della mandibola. Anche una delle ragazze è stata violentemente colpita. La polizia di Verona ha arrestato quattro militanti dell'estrema destra: gli skinheads di Forza Nuova, e hanno denunciato un altro minore. I quattro neo-fascisti sono finiti in carcere con l'accusa di lesioni gravi aggravate, danneggiamento aggravato e porto ingiustificato d'armi. Due di loro provengono da Perugia, uno da Bolzano e due sono della provincia di Verona. Sentiamo uno dei compagni del centro sociale

Editoriale

ASPETTANDO IL BOTTO...

è da quel giovedi 7 luglio di londra che in questo paese non si parla d'altro. Giornali e Tv pubbliche e private e siti Web, riportano frasi di politici, di investigatori: un giorno Sismi un altro Sisde -impegnati in lunghe ore di lavoro straordinario - di supposti analisti e di altrettanto supposti esperti... oppure mettendo all'opera le migliori penne di cui dispongono, ci predicono che tra un po': insomma prima o poi il botto arriverà. Alcuni si spingono perfino a prevedere date: il Giornale propone aprile, in piena campagna elettorale, il ministro Castelli anticipa a febbraio, altri sono più cauti e si attestano su periodi più ampi e meno impegnativi: tipo primavera, estate, ecc. Sta di fatto che tutti, ma proprio tutti, pare stiano li a "gufare" -si dice a Roma- in realtà a chiedere ad al Qeida, o chi ne fa le veci, di tener fede ai propri impegni. Una promessa va mantenuta, e che diamine!!! ne va della credibilità di entrambi i contendenti di questa artificiosa guerra: se si promette un botto, questo poi va portato a compimento. Soprattutto quando si sono investiti su questo evento grandi quantità di fondi: gli affari sono affari!!! (business is business, baby) un ben consolidato credo, profondo atto di fede, vera e unica religione che unisce gli uni e gli altri provenienti da e appartenenti alla stessa stirpe dei grandi finanzieri. Investimenti economici molto ingenti, ma anche politici; un bel progettino: la costruzione dello "stato di paura" da sostituire all'ormai obsoleto e rigido "stato di diritto". Politologi, opinionisti, predicatori e moralisti,... ci hanno sufficientemente spiegato la necessità e l'opportunità di restituire a chi ce l?ha data un po' di libertà in cambio di sicurezza; oh, intendiamoci, sicurezza non vuol dire mica assenza di botti, che quelli anzi vengono richiesti a gran voce e poi nel caso venisse a mancare l'originale, suvvia, in questo paese non mancano certo gli esperti di botti nelle alte sfere dello stato; no! sicurezza sta a significare altro: ossia impedire la prevista invasione di orde non ben definite ma sicuramente barbariche che ci ricordano quelle che sui banchi della scuola media ci terrorizzavano per come erano descritte sui libri di storia, quelle che si favoleggia abbiano distrutto l'impero romano. Saggio baratto quello di libertà da scambiarsi con la sicurezza. Anche perchè questa libertà non è che le classi subalterne europee l'abbiamo usata a fin di bene, spesso la si faceva sconfinare nel libertinaggio... pensate un po', alcuni settori sociali si erano spinti perfino a pretendere la libertà di manifestare o di occupare case, con l'assurdo pretesto di non avere alloggio. Da altri settori sociali si pretendeva scandalosamente la libertà di lottare per un lavoro a tempo indeterminato, perfino le donne pretendevano nientepopodimeno che di riappropriarsi del loro corpo. E' chiaro che si è andati abbondantemente fuori dal seminato. Invece un sano e ordinato "stato di paura" riuscirà finalmente a mettere le cose a posto, o meglio ciascuno e ciascuna al suo posto, che poi è quello che gli impone l'organizzazione della produzione e dell'economia generale, proprio quella che alcuni sovversivi impenitenti continuano a definire "sfruttamento capitalistico" mentre non è altro che l'interesse generale della patria e della nostra civiltà. Intanto, mentre si aspetta il botto, già si contano le prime vittime: campi nomadi devastati dalle ruspe e gli abitanti buttati chissà dove; perquisizioni nel pieno di queste notti d'estate; espulsioni d'urgenza; rimpatri forzati, senza andare per il sottile sul diritto d'asilo (anch'esso ceduto in cambio di sicurezza); ambulanti cacciati via poi rimessi, poi cacciati di nuovo, che in questo via e vai hanno visto dimezzare il loro già magro reddito; fermi e interrogatori di polizia a tutto spiano... e non è che l'inizio ... la paura continua.. Adesso si aspetta solo che al Qaida tenga fede ai suoi impegni e il gioco è fatto.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

IRAQ: anche oggi numerosi attacchi della guerriglia e molte vittime

Uomini armati hanno aperto il fuoco in mattinata su una pattuglia della polizia a Baghdad, uccidendo due agenti. E' ucciso anche un colonnello della polizia e un funzionario del Ministero del commercio con l'estero. Ucciso un soldato statunitense e altri due feriti nell'esplosione di un ordigno artigianale, in una localita' imprecisata della provincia irachena di Salah ad-Din, a nord di Baghdad. Il presidente iracheno Jalal Talabani ha sollecitato la Commissione responsabile di accelerare i tempi per la stesura della nuova Costituzione, sottolineando che la questione del federalismo è prioritaria. Il tribunale speciale iracheno ha mosso le prime accuse formali contro l'ex presidente Saddam Hussein: il processo inizierà tra alcuni giorni. Nella sua prima intervista concessa a un media occidentale (BBC), il leader sciita Moqtada al Sadr ha detto che la resistenza in Iraq è legittima in tutte le sue forme, da quella religiosa a quella intellettuale sino a quella armata, e lo stesso George W. Bush sarebbe d'accordo che quando il proprio Paese è occupato da forze straniere queste vanno combattute. "Il problema è l'occupazione dell'Iraq. Gli altri problemi, dal settarismo alla guerra civile, derivano da questo". Al Sadr polemizza implicitamente con le affermazioni di Al Sistani che aveva attribuito la reponsabilità alla guerriglia irachena di portare il paese verso la guerra civile tra sciiti e sunniti.

PALESTINA: Rastrellamenti israeliani a Ramallah

Continuano incessanti le provocazioni delle forze di occupazione israeliane. Questa mattina i militari sono entrati nel pieno centro di Ramallah, assaltando un complesso residenziale, arrestando sette persone e portandole via. L'esercito israeliano continua a concentrare truppe ai confini con la striscia in preparazione di una possibile grande offensiva a terra contro i miliziani palestinesi. Intanto circa 10.000 partecipanti alla 'grande marcia' dei coloni israeliani verso il gruppo di insediamenti del Gush Katif sono giunti a Neviot, a una trentina di chilometri dal valico di Kissufim. La polizia, che ha vietato la manifestazione, ha bloccato in tutto il paese e nelle colonie della Cisgiordania decine di autobus di manifestanti. A Gaza una delegazione egiziana cerca di favorire un accordo tra Anp e Hamas per salvare quello che resta della cosiddetta tregua. Gli egiziani hanno incontrato separatamente Anp e Hamas, perchè le due parti si sarebbero rifiutate di sedersi allo stesso tavolo in questa fase. Hamas ha insistito nel sollecitare le dimissioni del ministro degli Interni dell'Anp Nasser Youssef, oltre a chiedere di fissare una data per le elezioni legislative, rinviate da Abu Mazen, e di risolvere la controversia sui risultati elettorali municipali nella stricia di Gaza, parzialmente annullati da un tribunale dopo la schiacciante vittoria di Hamas. L'Anp insiste solo nel chiedere il rispetto della tregua. Hamas ha dichiarato di continuare a rispettare la calma, ma si riserva il diritto di rispondere militarmente alle violazioni della tregua da parte israeliana.

LONDRA: Annunciato un parziale ritiro delle truppe in Irak

Il ministro della Difesa britannico John Reid afferma che il ritiro di truppe britanniche dall'Iraq dovrebbe iniziare nei prossimi 12 mesi. Il Regno Unito "non ha ambizioni imperialiste a lungo termine, una volta che gli iracheni avranno messo a punto le proprie forze di sicurezza, la Gran Bretagna potrebbe diminuire gradualmente la propria presenza".

BERLINO: incostituzionale il mandato di cattura europeo

In Germania la Corte costituzionale ha dichiarato non valida la legge tedesca sul mandato di cattura europeo. Cio' significa che per ora i cittadini tedeschi sospettati di reati non potranno essere estradati in altri Paesi. L'Alta corte ha in tal modo accolto il ricorso di Mamoun Darkazanli, un cittadino tedesco di origini siriane sospettato di legami con al Qaida, di cui la Spagna aveva chiesto l'estradizione.

LIBANO: APPROVATA L'AMNISTIA GENERALE, LIBERI GENERALE GEAGEA E INTEGRALISTI

Il nuovo parlamento libanese, ha approvato a grande maggioranza una legge d’amnistia generale che permetterà di tornare in liberta al generale Samir Geagea, capo della disciolta milizia cristiana delle ‘Forze libanesi’ incarcerato nell’aprile 1994 con l’accusa di aver realizzato un attentato contro una chiesa nei dintorni di Beirut (che costò la vita a 11 fedeli) e per crimini politici commesi durante la guerra. Liberi anche i detenuti integralisti arrestati per una rivolta (fallita) nel 2000 nel nord del Libano e quelli condannati per l’attentato del 2004 all’ambasciata italiana a Beirut.

HAITI - TRUPPE ONU MASSACRANO POPOLAZIONE CIVILE (by INDY BRASILE)

Truppe ONU e della Polícia Nacional Haitiana (PNH) hanno attaccato la popolazione. Il 6 Luglio, circa 350 soldati della Missione di Stabilizzazione ONU e la polizia nazionale hanno attaccato il quartiere Cité Soleil, alla periferia della capitale Porto Príncipe. Almeno 23 le vittime, ma il numero potrebbe arrivare a 80. Il comandante delle truppe, il brasiliano Augusto Heleno Ribeiro, ha detto che dovevano arrestare un ricercato di un gruppo armato e che i soldati non hanno sparato per primi. Gli abitanti del quartiere denunciano invece che hanno partecipato all'assalto miliziani del partito Lavalas dell'ex presidente Aristide.

COLOMBIA: Attacco nel nord del paese, 8 vittime

Otto morti e 2 feriti: e' il bilancio di un attacco in Colombia. La polizia sospetta il coinvolgimento delle Farc. Una carica di esplosivo e' scoppiata in strada a Riohacha, nel nord del Paese. I feriti sono stati ricoverati in ospedale. Secondo un colonnello l'attacco sembrerebbe essere opera delle Forze armate rivoluzionarie colombiane. Non e' escluso che l'attentato sia connesso ad una disputa tra la guerriglia marxista e gruppi paramilitari di estrema destra.

La Spagna: Morti tra le fiamme 14 volontari

Almeno quattordici persone, guardie forestali che stavano collaborando con i vigili del fuoco, sono morte nel tentativo di spegnere un grande incendio che si è sviluppato ieri a Guadalajara, a nordest di Madrid. E un pompiere sarebbe rimasto gravemente ferito. A causa delle alte temperature, e della siccità più grave registrata nel Paese dagli anni Quaranta, gli incendi in Spagna stanno distruggendo migliaia di ettari di bosco. Nei pressi di Ciudad Real è stato arrestato un uomo di 63 anni, sospettato di aver appiccato il fuoco vicino a una raffineria di petrolio della Repsol: decine di ettari di pineta sono andati in fumo, ma fortunatamente le fiamme non hanno raggiunto l'impianto. L'incendio ha costretto all'evacuazione, ieri sera, di tre paesi vicini, Circuelos del Pinar, Tobillos e Mazarete. Altri incendi si segnalano nella zona di Zaragoza e di Zamora, al confine con il Portogallo, dove quattro persone sono rimaste ferite mentre collaboravano per spegnere le fiamme.

ITALIA

Sicilia: nuovi sbarchi di migranti

Almeno 800 migranti sono arrivati in appena 24 ore nell'agrigentino, sulle coste di Licata e a Lampedusa. Alle 19 di ieri il primo sbarco a Licata: 199 persone, tra le quali una donna in gravi condizioni che è stata trasferita in elicottero all'ospedale sant'Elia di Caltanissetta. Poche ore dopo, intorno alle 22.30, sono arrivate altre 210 persone. All'alba, intorno alle 3, un nuovo sbarco a Lampedusa: questa volta gli immigrati erano 167, tutti di origine nordafricana, tra loro anche otto donne e due bambine. Gli ultimi arrivi a Lampedusa, questa mattina alle 6.30 quando gli uomini delle motovedette hanno fermato un barcone a quattro miglia dal porto, a bordo c'erano 180 uomini. Sempre nell'agrigentino, a Punta Bianca, tra Porto Empedocle e Real Monte, questa mattina i carabinieri hanno fermato 50 immigrati e ancora proseguono le ricerche di altri componenti del gruppo.

SCIOPERO CONTROLLORI DI VOLO: quasi 100 voli cancellati

La protesta di hostess e steward fa cancellare oltre 80 voli E' scattato alle 10 anche all'aeroporto romano di Fiumicino, lo sciopero di 24 ore degli assistenti di volo dell'Alitalia aderenti al SULT (Sindacato unitario lavoratori trasporto). L'agitazione è iniziata al termine della prima delle due fasce orarie protette di 180 minuti ciascuna, la seconda è dalle ore 18 alle 21. Il Sult ha rivelato che poco dopo le 14 i voli cancellati erano già 84. Sempre secondo il sindacato l'adesione allo sciopero è stata almeno dell'80%. Tra i motivi della protesta "la carenza di organici e conseguente e costante partenza di voli con personale ridotto e l'utilizzo al limite dello stress psicofisico del personale precario con contratto a tempo determinato".

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

IRAQ

Sciopero di 24 ore dei lavoratori del petrolio del sud dell'Iraq E’ iniziato questa mattina lo sciopero di 24 ore indetto dalla General Union of Oil Employees (GUOE) , il più grande sindacato indipendente iracheno, che mira a bloccare la maggior parte delle esportazioni di petrolio dal sud dell’Iraq. Lo sciopero, che coinvolge 15.000 lavoratori, è a sostegno delle richieste fatte dal governatore di Bassora Mohammad al-Waili ( e che riflettono i desideri della maggioranza dei residenti di Bassora) , affinché una maggiore percentuale del reddito derivante dal petrolio sia destinata ai bisogni della città. Nonostante sia la capitale delle riserve di petrolio irachene, la provincia di Bassora lotta ancora con la povertà, la malnutrizione e un tasso di disoccupazione del 40%. L’energia elettrica, i servizi sanitari, il sistema fognario non sono stati ancora ricostruiti e funzionano con una capacità limitata. Già dal 20 giugno il sindacato ha iniziato un confronto con la direzione della Southern Oil Company per l’aumento dei salari e delle indennità di rischio: attualmente un operaio con trenta anni di servizio percepisce uno stipendio di circa 210 euro (400,000 ID) mentre la paga base di un soldato è di circa 390 euro (700,000 ID) . Il sindacato inoltre chiede l’assegnazione delle terre agli operai, una misura che oggi viene riconosciuta ai soli dirigenti. Se il governo non acconsentirà alle richieste degli operai, si andrà verso lo sciopero generale. Nello scorso maggio, il GUOE ha tenuto il primo congresso contro la privatizzazione del settore, che si è concluso con una risoluzione contro la privatizzazione di questo e di altri settori industriali, che creerebbero solo maggiore povertà nel paese. (Osservatorio Iraq, 18 luglio 2005)

EDITORIALE

ASPETTANDO IL BOTTO...

è da quel giovedi 7 luglio di londra che in questo paese non si parla d'altro. Giornali e Tv pubbliche e private e siti Web, riportano frasi di politici, di investigatori: un giorno Sismi un altro Sisde -impegnati in lunghe ore di lavoro straordinario - di supposti analisti e di altrettanto supposti esperti... oppure mettendo all'opera le migliori penne di cui dispongono, ci predicono che tra un po': insomma prima o poi il botto arriverà. Alcuni si spingono perfino a prevedere date: il Giornale propone aprile, in piena campagna elettorale, il ministro Castelli anticipa a febbraio, altri sono più cauti e si attestano su periodi più ampi e meno impegnativi: tipo primavera, estate, ecc. Sta di fatto che tutti, ma proprio tutti, pare stiano li a "gufare" -si dice a Roma- in realtà a chiedere ad al Qeida, o chi ne fa le veci, di tener fede ai propri impegni. Una promessa va mantenuta, e che diamine!!! ne va della credibilità di entrambi i contendenti di questa artificiosa guerra: se si promette un botto, questo poi va portato a compimento. Soprattutto quando si sono investiti su questo evento grandi quantità di fondi: gli affari sono affari!!! (business is business, baby) un ben consolidato credo, profondo atto di fede, vera e unica religione che unisce gli uni e gli altri provenienti da e appartenenti alla stessa stirpe dei grandi finanzieri. Investimenti economici molto ingenti, ma anche politici; un bel progettino: la costruzione dello "stato di paura" da sostituire all'ormai obsoleto e rigido "stato di diritto". Politologi, opinionisti, predicatori e moralisti,... ci hanno sufficientemente spiegato la necessità e l'opportunità di restituire a chi ce l?ha data un po' di libertà in cambio di sicurezza; oh, intendiamoci, sicurezza non vuol dire mica assenza di botti, che quelli anzi vengono richiesti a gran voce e poi nel caso venisse a mancare l'originale, suvvia, in questo paese non mancano certo gli esperti di botti nelle alte sfere dello stato; no! sicurezza sta a significare altro: ossia impedire la prevista invasione di orde non ben definite ma sicuramente barbariche che ci ricordano quelle che sui banchi della scuola media ci terrorizzavano per come erano descritte sui libri di storia, quelle che si favoleggia abbiano distrutto l'impero romano. Saggio baratto quello di libertà da scambiarsi con la sicurezza. Anche perchè questa libertà non è che le classi subalterne europee l'abbiamo usata a fin di bene, spesso la si faceva sconfinare nel libertinaggio... pensate un po', alcuni settori sociali si erano spinti perfino a pretendere la libertà di manifestare o di occupare case, con l'assurdo pretesto di non avere alloggio. Da altri settori sociali si pretendeva scandalosamente la libertà di lottare per un lavoro a tempo indeterminato, perfino le donne pretendevano nientepopodimeno che di riappropriarsi del loro corpo. E' chiaro che si è andati abbondantemente fuori dal seminato. Invece un sano e ordinato "stato di paura" riuscirà finalmente a mettere le cose a posto, o meglio ciascuno e ciascuna al suo posto, che poi è quello che gli impone l'organizzazione della produzione e dell'economia generale, proprio quella che alcuni sovversivi impenitenti continuano a definire "sfruttamento capitalistico" mentre non è altro che l'interesse generale della patria e della nostra civiltà.

Intanto, mentre si aspetta il botto, già si contano le prime vittime: campi nomadi devastati dalle ruspe e gli abitanti buttati chissà dove; perquisizioni nel pieno di queste notti d'estate; espulsioni d'urgenza; rimpatri forzati, senza andare per il sottile sul diritto d'asilo (anch'esso ceduto in cambio di sicurezza); ambulanti cacciati via poi rimessi, poi cacciati di nuovo, che in questo via e vai hanno visto dimezzare il loro già magro reddito; fermi e interrogatori di polizia a tutto spiano... e non è che l'inizio ... la paura continua.. Adesso si aspetta solo che al Qeida tenga fede ai suoi impegni e il gioco è fatto.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

GERMANIA

BERLINO - In Germania la Corte costituzionale ha dichiarato non valida la legge tedesca sul mandato di cattura europeo. Cio' significa che per ora i cittadini tedeschi sospettati di reati non potranno essere estradati in altri Paesi. L'Alta corte ha in tal modo accolto il ricorso di Mamoun Darkazanli, un cittadino tedesco di origini siriane sospettato di legami con al Qaida, di cui la Spagna aveva chiesto l'estradizione.

IRAQ

Uomini armati hanno aperto il fuoco in mattinata su una pattuglia della polizia a Baghdad, uccidendo due agenti. Nella capitale irachena è stato teso un agguato mortale a un colonnello della polizia. Stessa sorte è toccata a un funzionario del Ministero del commercio con l'estero. Fonti militari Usa hanno annunciato la perdita di un altro soldato.

Riunione di emergenza dell'Assemblea Nazionale sulla sicurezza

Baghdad - Dato il drammatico peggioramento della situazione della sicurezza nel Paese, l'Assemblea nazionale irachena ha deciso in mattinata di tenere una riunione di emergenza a porte chiuse. Il presidente iracheno Jalal Talabani ha, intanto, rilasciato un comunicato sollecitanto la Commissione responsabile di accelerare i tempi per la stesura della nuova Costituzione, sottolineando che la questione del federalismo è prioritaria, a suo avviso.

INTERVISTA a Moqtada al Sadr: la resistenza è legittima in ogni sua forma

Nella sua prima intervista concessa a un media occidentale, il leader sciita Moqtada al Sadr ha detto alla Bbc che la resistenza in Iraq è legittima in tutte le sue forme, da quella religiosa a quella intellettuale sino a quella armata, e lo stesso George W. Bush sarebbe d'accordo che quando il proprio Paese è occupato da forze straniere queste vanno combattute. "Il problema è l'occupazione dell'Iraq. Il problema che l'Iraq non sia un Paese indipendente. Gli altri problemi, dal settarismo alla guerra civile, derivano da questo". In queste parole al Sadr polemizza implicitamente con le affermazioni di Al Sistani che aveva attribuito la reponsabilità alla guerriglia irachena di portare il paese verso la guerra civile tra sciiti e sunniti.

PROCESSO A SADDAM HUSSEIN Il tribunale speciale iracheno ha mosso le prime accuse formali contro l'ex presidente Saddam Hussein per crimini compiuti durante il suo regime in Iraq. Il processo inizierà tra alcuni giorni.

PALESTINA

Ramallah - Continuano incessanti le provocazioni delle forze di occupazione israeliane. Questa mattina i militari sono entrati nel pieno centro di Ramallah, assaltando un complesso residenziale, arrestando sette persone e portandole via.

Striscia di Gaza: mediazione egiziana tra Anp e Hamas La delegazione egiziana giunta a Gaza, guidata dal vice capo dei servizi di informazione del Cairo Mustafa al Buheiri, cerca di mediare tra l'Anp e il gruppo della resistenza islamica di Hamas per salvare quello che resta della cosiddetta tregua. Gli egiziani hanno incontrato separatamente Anp e Hamas, perchè le due parti si sarebbero rifiutate di sedersi allo stesso tavolo in questa fase. Hamas ha insistito nel sollecitare le dimissioni del ministro degli Interni dell'Anp Nasser Youssef, oltre a chiedere di fissare una data per le elezioni legislative, rinviate da Abu Mazen, e di risolvere la controversia sui risultati elettorali municipali nella stricia di Gaza, parzialmente annullati da un tribunale dopo la schiacciante vittoria di Hamas. L'Anp, da parte sua, non volendo e non potendo soddisfare autonomamente le richieste di Hamas, insiste solo nel chiedere il rispetto della tregua. Saed Siyam di Hamas ha affermato che il gruppo continua a rispettare la calma, ma si riserva il diritto di rispondere militarmente alle violazioni della tregua da parte israeliana. Anche in mattinata sono stati esplosi dei colpi di mortaio in direzione delle colonie israeliane illegali nella striscia di Gaza, ma in numero inferiore rispetto agli ultimi due giorni. Una nutrita forza militare israeliana è ferma ai confini della striscia di Gaza pronta a reinvadere l'area.

COLOMBIA

Otto morti e 2 feriti: e' il bilancio di un attacco in Colombia. La polizia sospetta il coinvolgimento delle Farc. Una carica di esplosivo e' scoppiata in strada a Riohacha, nel nord del Paese. I feriti sono stati ricoverati in ospedale. Secondo un colonnello l'attacco sembrerebbe essere opera delle Forze armate rivoluzionarie colombiane. Non e' escluso che l'attentato sia connesso ad una disputa tra la guerriglia marxista e gruppi paramilitari di estrema destra.

MESSICO

Dopo l’uragano ‘Dennis’, il cui passaggio nei Caraibi ha provocato nei giorni scorsi decine di morti e milioni di dollari di danni, un nuovo uragano, ‘Emily’, si è abbattuto nella notte sulla costa messicana dello Yucatán, con venti fino a 215 chilometri all’ora. Sono oltre 70.000 le persone costrette ad evacuare per cercare riparo verso l’interno, principalmente dalle più note mete turistiche della Riviera Maya; l’aeroporto di Cancun è stato chiuso, così come i pozzi petroliferi marittimi della compagnia statale ‘Pemex’ nello Stretto di Campeche. Secondo il sindaco di Cancun, Francisco Alor, ‘Emily’ “ha una forza pari a quella di Gilbert”, l’uragano che nel 1988 uccise 300 persone in Messico e nei Caraibi. Prima di giungere in Yucatán, ‘Emily’ ha colpito la Giamaica dove le forti precipitazioni hanno causato allagamenti e smottamenti, con un bilancio di quattro vittime. Solo sfiorate le Isole Cayman, dove lo scorso anno il passaggio consecutivo di tre uragani – ‘Frances’, Iván’ e ‘Jeanne’ – aveva causato decine di morti e ingenti danni.

ITALIA

IMMIGRAZIONE

Cinquanta clandestini sono stati fermati dai carabinieri sulla costa agrigentina, tra Porto Empedocle e Realmonte, dopo lo sbarco. A Lampedusa sono giunti altri due barconi. Un primo gruppo di 167 immigrati, tra i quali anche otto donne e due bambine, e' giunto sull'isola intorno alle 3. I clandestini, tutti nordraficani, con la barca in avaria, sono stati trasbordati sulle motovedette. L'altro barcone con 180 clandestini e' stato fermato a 4 miglia dal porto.

SCIOPERI

E' scattato alle 10, dopo la prima delle due fasce protette, lo sciopero del Sult (hostess e steward): Alitalia ha cancellato 59 voli. Lo sciopero riguarda i voli in partenza da Roma e da Milano (Linate e Malpensa). 'Alla fine saranno molti di piu' i collegamenti soppressi', ha detto il segretario del Sult, Paolo Maras. Fra i motivi della protesta, carenza degli organici e utilizzo 'al limite dello stress psico-fisico' del personale precario. La seconda fascia protetta e' dalle 18 alle 21.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

LONDRA

La polizia britannica ha arrestato sei persone nello Yorkshire in base alla legge anti-terrorismo. Lo ha riferito Sky Tv, precisando che gli arresti non sono collegati agli attentati di Londra del 7 luglio. La polizia britannica ha confermato gli arresti, precisando che sono stati compiuti vicino Leeds, a Beeston. Martedi' scorso vicino Leeds - da dove provenivano gli attentatori - era stata arrestata una persona collegata alle stragi.

Il ministro della Difesa britannico John Reid afferma che il ritiro di truppe britanniche dall'Iraq dovrebbe iniziare nei prossimi 12 mesi. Il Regno Unito 'non ha ambizioni imperialiste a lungo termine, Reid ha per la prima volta indicato un quadro temporale per il ritiro.Per il ministro, una volta che gli iracheni avranno messo a punto le proprie forze di sicurezza, la Gran Bretagna potrebbe 'diminuire gradualmente la propria presenza'.

IRAQ

Un soldato americano e' rimasto ucciso e altri due feriti nell'esplosione di un ordigno artigianale, ha reso noto l'esercito. L'esplosione e' avvenuta in una localita' imprecisata della provincia irachena di Salah ad-Din, a nord di Baghdad.

MESSICO

Dopo la Giamaica, la furia di Emily si dirige verso lo Yucatan. L'uragano di quarta categoria (su una scala di cinque), con raffiche di vento che hanno raggiunto i 225 chilometri all'ora, ora punta sulla penisola dello Yucatan, in Messico, dove è atteso in serata. Ha già terrorizzato le isole di Trinidad, Tobago e di Grenada.

AFGHANISTAN

La televisione di Stato afghana ha annunciato ieri che la polizia ha arrestato uno dei rapitori di Clementina Cantoni, la cooperante italiana rapita a Kabul il 16 maggio scorso e liberata il 9 giugno. Il rapitore, identificato dalla tv solo con il nome di Asadullah, è stato arrestato nella provincia orientale di Nangahar. La televisione ha mandato in onda un'intervista con l'arrestato, il quale ha ammesso di essere coinvolto nel sequestro della Cantoni. Sempre secondo la tv, l'uomo avrebbe fatto i nomi di altre persone coinvolte nel rapimento.

ITALIA

IMMIGRAZIONE

Sono quasi 800 gli immigrati sbarcati nelle ultime ore tra Lampedusa e Licata, nell'agrigentino. L'ultimo sbarco e' di questa mattina alle 6,30 sull'isola di Lampedusa, dove sono arrivati circa 180 migranti, a quanto pare tutti uomini. All'alba, intorno alle 3,00, sempre a Lampedusa, sono sbarcati altri 167 immigrati, tra cui 8 donne e due bambini.

SCIOPERI

59 voli Alitalia cancellati oggi per lo sciopero di 24 ore degli assistenti di volo aderenti al Sult. Rinviata invece a settembre l'agitazione del personale Air One. Disagi in vista per il 26 luglio a causa di uno stop di 8 ore del personale aeroportuale. E prima della tregua estiva lunedì 25 incrociano le braccia per 24 ore macchinisti e ferrovieri del "Coordinamento 12 gennaio" che chiedono maggiore sicurezza sui treni.


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


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gror050718 (last edited 2008-06-26 10:01:03 by anonymous)