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Aggiornamenti da Ragusa

Anche oggi, come nei giorni scorsi, una settantina di compagne e compagni del Campeggio della Rete Antirazzista Siciliana si sono recati nei luoghi di sbarco dei migranti, per impedirne quello che di fatto, dentro i CPT, è un arresto.

Ascoltiamo direttamente dalla voce di una compagna la loro azione, in una corrispondenza realizzata pochi minuti fa

Ostia: si è tenuta oggi una conferenza stampa in relazione all’irruzione della polizia di venerdì scorso.

Venerdì scorso, 29 Luglio 2005, intorno alle sei di mattina, con un imponente spiegamento di agenti, le forze dell’ordine hanno fatto irruzione all’interno dei locali del ‘Vittorio’, struttura di accoglienza autogestita attiva da più di dieci anni ad Ostia, all’interno di una operazione antiterrorismo tesa a colpire soprattutto la folta comunità di immigrati provenienti dai paesi del Sud ‘Est asiatico ed in modo particolare dal Pakistan..

Un vero e proprio blitz che ha portato, senza che venisse esibito alcun mandato, al fermo di 14 persone di cui 13 sono stata rilasciate (8 con provvedimento di espulsione), una trattenuta in stato di fermo per 24 ore.

Questa mattina, gli occupanti del Vittorio, hanno tenuto una conferenza stampa presso la Sede dei gruppi Comunali, anche per rispondere alle montature giornalistiche costruite per coprire l’operazione provocatoria ai danni di realtà, come il Vittorio, da sempre impegnate nelle lotte sociali, per il diritto alla casa, per la chiusura dei CPT ed il riconoscimento dei diritti di cittadinanza a tutti i migranti.

Ascoltiamo il resoconto dei fatti ed un commento di un compagno del Vittorio occupato

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No allo sgombero di Viale Volta

Con un comunicato i Cobas e il Csa Ex Emerson di Firenze ci informano che a distanza di un anno esatto dallo sgombero della scuola Bargellini occupata in via di Novoli si ripresenta la questione dei Somali attualmente occupanti di uno stabile in viale Volta di propietà del Comune di Firenze. Il comune esige lo stabile per poter iniziare i lavori di un centro per disabili e dunque lo sgombero appare inevitabile. Non fornendo nessuna soluzione alternativa, conferma la sua politica di negazione del diritto alla casa . La questione ha veramente dell'incredibile se pensiamo che i Somali sono alla quarta occupazione e se pensiamo che molti di loro sono richiedenti asilo.(un fatto quest'ultimo che non sembra avere il minimo peso per Palazzo Vecchio) Tutta la vicenda si inserisce, guardacaso, in questo nuovo e pesante clima che potremmo definire post bombe di Londra(il pacchetto sicurezza di Pisanu) e successivo all'arresto del kamikaze a Roma che ha fatto inquadrare nel mirino di tutte le strutture di polizia il Corno d'Africa e tutti i cittadini provenienti da quella zona del mondo. Nel comunicato i compagni e le compagne chiedono al Comune di Firenze chè si adoperi per una soluzione alternativa o rinunci a chiedere lo sgombero

Bologna: Tremonti accolto da fischi durante le celebrazioni ufficiali dell’anniversario della bomba alla stazione di Bologna

Il 2 agosto del 1980 una bomba esplose alla stazione di Bologna provocando la morte di 85 persone e oltre 200 feriti. Ennesimo tassello della strategia della tensione che ha insanguinato l'Italia, partendo da piazza Fontana e passando per piazza della Loggia, l'Italicus, le altre bombe e le altre morti per mano fascista con la complicità dello stato e dei servizi segreti italiani e statunitensi. In ogni caso, bordata di fischi e insulti prima e durante intervento del vice premier Giulio Tremonti per il 25/mo anniversario della strage

ESTERI

Scontri ripresi in Sudan

Sono ripresi questa mattina violenti scontri tra le popolazioni del sud Sudan e le forze di polizia. Si sentono colpi di pistola, nella strade della capitale del Sudan dove da ieri sono in corso scontri tra profughi del sud e forze di polizia. La principale arteria di comunicazione tra Khartoum e il sud del paese, sulla cui direttrice sorgono numerosi campi profughi, è presidiata da camionette con montate sui tetti mitragliatrici pesanti, e in questa strada stanno ricominciando gli scontri tra i profughi e le forze dell'ordine. Gli scontri infatti si stanno svolgendo nella periferia della capitale, in diversi campi profughi dove gli abitanti del sud hanno trovato rifugio negli anni della guerra. Gli abitanti del campo profughi di Mayo, uno dei più grandi intorno alla capitale, hanno dato alle fiamme la locale moschea. Il muezzin si era rifiutato di interrompere la preghiera, come era stato chiesto dagli abitanti del campo profughi in segno di rispetto per i tre giorni di lutto nazionale decretati dal governo di Khartoum. Fonti di PeaceReporter riferiscono che al momento dell'incendio, la moschea era vuota e che non ci sarebbero state vittime.

Medici Senza Frontiere chiude i programmi a Bunia, in Congo

(ANSA) - ROMA, 2 AGO - Per motivi di sicurezza del personale, Medici senza Frontiere chiude i programmi nella periferia della citta' di Bunia, in Congo. L'organizzazione umanitaria internazionale denuncia, inoltre, in un rapporto 'l'intollerabile livello di violenza a cui sono sottoposti i civili nella regione Ginevra/Bunia e le enormi difficolta' che incontrano le associazioni che vogliono portare soccorso'. La decisione e' una diretta conseguenza del rapimento di 2 membri dello staff, lo scorso 2 giugno.

Iraq

La televisione araba Al Jazeera ha dato notizia di un fortissimo scoppio avvenuto pochi minuti fa nel centro di Baghdad. Pare che l'esplosione sia stato provocata da un ordigno scattato al passaggio di un convoglio statunitense. Al momento non si sa ancora se ci sono delle vittime.

Khalil Dulaimi, il capo del pool di avvocati di Saddam Hussein, ha detto oggi che i legali boicotteranno il processo fino a quando un uomo che sostengono avrebbe attaccato l'ex presidente iracheno durante l'udienza di giovedì non sarà arrestato. "Come avvocato di Saddam Hussein e a nome di tutto il team della difesa, annuncio il nostro boicottaggio del Tribunale speciale iracheno finché la corte non presenterà scuse formali per l'incidente e la persona che ha commesso il deprecabile atto non sarà assicurata alla giustizia", ha detto Dulaimi. Tuttavia, le forze Usa che sorvegliano Saddam hanno negato l'incidente

Iran: ancora qualche giorno prima del nucleare

L’Iran ritarderà di qualche giorno la ripresa delle attività di conversione dell’uranio, annunciata per ieri, nell’impianto della città centrale di Isfahan: lo ha detto ad agenzie internazionali di stampa Ali Agha Mohammadi, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale supremo iraniano, sostenendo che il capo dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica), Mohammed ElBaradei, avrebbe chiesto a Teheran “un tempo massimo di due giorni” per inviare i propri ispettori sul posto. Ci vorranno almeno 10 anni prima che l'Iran riesca a dotarsi di una bomba atomica. Lo stimano fonti dell'intelligence statunitense interpellate dal Washington Post. E' il doppio del tempo finora stimato dalla Casa Bianca. Il nuovo rapporto, conosciuto come Valutazione dell'intelligence nazionale, esprime tuttavia incertezza sul fatto che i religiosi al potere a Teheran abbiano deciso di costruire armi nucleari.

Una bomba di debole potenza e' esplosa a Teheran davanti alle sedi di due compagnie britanniche, British Airways e British Petroleum. L'esplosione non ha provocato vittime. Lo ha riferito l'ambasciata del Regno unito. 'L'ordigno e' esploso sul piano dove hanno la sede le due compagnie britanniche senza provocare feriti', ha detto il portavoce dell'ambasciata. La bomba era stata collocata in un cestino della spazzatura vicino a un ascensore. L'esplosione ha causato lievi danni materiali.

Nucleare in Corea

Il capo della delegazione di Pyongyang ai negoziati a 6 sulla crisi nucleare nordcoreana parla di trattative bloccate e di situazione cattiva. 'Non ci sono stati finora progressi - ha detto Kim Kye Gwan, citato dall'agenzia di stampa sudcoreana 'Yonhap' - ma siamo intenzionati a proseguire i negoziati con gli altri 5 paesi (Usa, Cina, Corea del sud, Giappone e Russia) alla ricerca di un accordo'. I negoziati a sei di Pechino sulla crisi nucleare nordcoreana sono giunti oggi all'ottavo giorno.

Dimissini di Jemio in Bolivia

Il ministro delle Finanze Luis Carlos Jemio ha presentato le sue dimissioni irrevocabili dopo le polemiche suscitate da alcune sue dichiarazioni pronunciate lo scorso fine settimana negli Usa in materia di idrocarburi e sul capo dell’opposizione Evo Morales, tra i candidati più accreditati alle prossime elezioni presidenziali di dicembre. Intervenendo a un forum organizzato dal Centro di studi internazionali e strategici di Washington, Jemio aveva sostenuto che l'adeguamento dei contratti delle imprese petrolifere alla nuova legge sugli idrocarbuti avrebbe potuto essere rinegoziato dal nuovo governo il prossimo anno. In una nota ufficiale, il presidente Eduardo Rodríguez aveva smentito la sortita del ministro ricordando che le imprese hanno 180 giorni di tempo per adeguarsi a partire dalla promulgazione della nuova normativa, avvenuta due mesi fa.

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Editoriale


NOTIZIE BREVI

ITALIA

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ESTERI

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Siparietto


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ESTERI

Iran: ancora qualche giorno prima del nucleare

L’Iran ritarderà di qualche giorno la ripresa delle attività di conversione dell’uranio, annunciata per ieri, nell’impianto della città centrale di Isfahan: lo ha detto ad agenzie internazionali di stampa Ali Agha Mohammadi, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale supremo iraniano, sostenendo che il capo dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica), Mohammed ElBaradei, avrebbe chiesto a Teheran “un tempo massimo di due giorni” per inviare i propri ispettori sul posto. Diversa la versione di Melissa Fleming, portavoce dell’Aiea, organizzazione dell’Onu con sede a Vienna, in Austria, che sostiene di aver inviato una lettera alle autorità del Paese medio-orientale “in cui è indicata almeno una settimana per predisporre il materiale necessario alla supervisione”. Lo stesso Mohammadi ha poi confermato, parlando all’emittente televisiva statale, che le autorità potrebbero ritardare la riapertura dell’impianto fino a una settimana se i negoziatori europei presenteranno un proposta in grado di non intaccare i diritti del suo Paese alla tecnologia nucleare. La decisione di riattivare la centrale di Isfahan, destinata a porre fine a nove mesi di sospensione delle attività nucleari decise da Teheran con l’Unione europea (Ue), aveva scatenato ieri l’allarme della comunità internazionale, facendo temere anche future sanzioni da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Una bomba di debole potenza e' esplosa a Teheran davanti alle sedi di due compagnie britanniche, British Airways e British Petroleum. L'esplosione non ha provocato vittime. Lo ha riferito l'ambasciata del Regno unito. 'L'ordigno e' esploso sul piano dove hanno la sede le due compagnie britanniche senza provocare feriti', ha detto il portavoce dell'ambasciata. La bomba era stata collocata in un cestino della spazzatura vicino a un ascensore. L'esplosione ha causato lievi danni materiali.

Giappone: scusa agli altri paesi

La Camera giapponese ha approvato una risoluzione che offre scuse sincere per 'le sofferenze inflitte in un certo periodo' ai popoli vicini. Il documento non fa riferimento diretto alle guerre contro la Cina e al duro dominio coloniale sulla penisola coreana dal 1910 al 1945. La risoluzione e' stata approvata con i voti a favore dei partiti di governo liberaldemocratico e buddhista e dei due partiti di opposizione democratico e socialdemocratico. Il partito comunista ha votato contro.

Iraq

Un colonnello della polizia irachena, Mizher Hamad, e' stato assassinato stamane a Baghdad poco dopo aver lasciato la propria abitazione. L'ufficiale, ha riferito il ministero dell'Interno, e' stato colpito a morte da uomini armati a bordo di un'auto nella parte est della capitale. In un altro agguato con la stessa dinamica, in un quartiere occidentale di Baghdad, sono stati uccisi anche un autista e una guardia del corpo dipendenti del ministero delle Finanze.

Polizia britannica ancora in arresto

La polizia britannica ha compiuto oggi altri due arresti relativi ai falliti attentati del 21 luglio scorso. La polizia ha fatto irruzione in tre abitazioni nel settore sud di Londra e arrestato due persone - di cui non sono state diffuse le generalita' - in base alla normativa anti-terrorismo. Due delle perquisizioni sono avvenute a Stockwell, il quartiere gia' altre volte preso di mira, dove avvenne l'uccisione del brasiliano Jean Charles de Menezes poi rivelatosi completamente estraneo agli attentati. In totale, gli arresti dopo il 21 luglio sono una ventina, compresi i quattro presunti attentatori, catturati tre in Gran Bretagna e uno, Hamdi Issac, in Italia.

ITALIA

Un gommone con a bordo 16 clandestini, tra cui una donna incinta, e' stato intercettato a sud di Lampedusa. Una motovedetta della Capitaneria di Porto, che era uscita per servizio di pattugliamento dopo una segnalazione delle autorita' maltesi, ha caricato a bordo i clandestini e si sta facendo rotta per il porto di Lampedusa.


Gr 13:30

ESTERI

Scontri ripresi in Sudan

Sono ripresi questa mattina violenti scontri tra le popolazioni del sud Sudan e le forze di polizia. Si sentono colpi di pistola, nella strade della capitale del Sudan dove da ieri sono in corso scontri tra profughi del sud e forze di polizia. La principale arteria di comunicazione tra Khartoum e il sud del paese, sulla cui direttrice sorgono numerosi campi profughi, è presidiata da camionette con montate sui tetti mitragliatrici pesanti, e in questa strada stanno ricominciando gli scontri tra i profughi e le forze dell'ordine. Gli scontri infatti si stanno svolgendo nella periferia della capitale, in diversi campi profughi dove gli abitanti del sud hanno trovato rifugio negli anni della guerra. Gli abitanti del campo profughi di Mayo, uno dei più grandi intorno alla capitale, hanno dato alle fiamme la locale moschea. Il muezzin si era rifiutato di interrompere la preghiera, come era stato chiesto dagli abitanti del campo profughi in segno di rispetto per i tre giorni di lutto nazionale decretati dal governo di Khartoum. Fonti di PeaceReporter riferiscono che al momento dell'incendio, la moschea era vuota e che non ci sarebbero state vittime.

Iran: ancora qualche giorno prima del nucleare

L’Iran ritarderà di qualche giorno la ripresa delle attività di conversione dell’uranio, annunciata per ieri, nell’impianto della città centrale di Isfahan: lo ha detto ad agenzie internazionali di stampa Ali Agha Mohammadi, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale supremo iraniano, sostenendo che il capo dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica), Mohammed ElBaradei, avrebbe chiesto a Teheran “un tempo massimo di due giorni” per inviare i propri ispettori sul posto.

Ci vorranno almeno 10 anni prima che l'Iran riesca a dotarsi di una bomba atomica. Lo stimano fonti dell'intelligence statunitense interpellate dal Washington Post. E' il doppio del tempo finora stimato dalla Casa Bianca. Il nuovo rapporto, conosciuto come Valutazione dell'intelligence nazionale, esprime tuttavia incertezza sul fatto che i religiosi al potere a Teheran abbiano deciso di costruire armi nucleari.

Una bomba di debole potenza e' esplosa a Teheran davanti alle sedi di due compagnie britanniche, British Airways e British Petroleum. L'esplosione non ha provocato vittime. Lo ha riferito l'ambasciata del Regno unito. 'L'ordigno e' esploso sul piano dove hanno la sede le due compagnie britanniche senza provocare feriti', ha detto il portavoce dell'ambasciata. La bomba era stata collocata in un cestino della spazzatura vicino a un ascensore. L'esplosione ha causato lievi danni materiali.

Nucleare in Corea

Il capo della delegazione di Pyongyang ai negoziati a 6 sulla crisi nucleare nordcoreana parla di trattative bloccate e di situazione cattiva. 'Non ci sono stati finora progressi - ha detto Kim Kye Gwan, citato dall'agenzia di stampa sudcoreana 'Yonhap' - ma siamo intenzionati a proseguire i negoziati con gli altri 5 paesi (Usa, Cina, Corea del sud, Giappone e Russia) alla ricerca di un accordo'. I negoziati a sei di Pechino sulla crisi nucleare nordcoreana sono giunti oggi all'ottavo giorno.

Dimissini di Jemio in Bolivia

Il ministro delle Finanze Luis Carlos Jemio ha presentato le sue dimissioni irrevocabili dopo le polemiche suscitate da alcune sue dichiarazioni pronunciate lo scorso fine settimana negli Usa in materia di idrocarburi e sul capo dell’opposizione Evo Morales, tra i candidati più accreditati alle prossime elezioni presidenziali di dicembre. Intervenendo a un forum organizzato dal Centro di studi internazionali e strategici di Washington, Jemio aveva sostenuto che l'adeguamento dei contratti delle imprese petrolifere alla nuova legge sugli idrocarbuti avrebbe potuto essere rinegoziato dal nuovo governo il prossimo anno. In una nota ufficiale, il presidente Eduardo Rodríguez aveva smentito la sortita del ministro ricordando che le imprese hanno 180 giorni di tempo per adeguarsi a partire dalla promulgazione della nuova normativa, avvenuta due mesi fa.

Iraq

La televisione araba Al Jazeera ha dato notizia di un fortissimo scoppio avvenuto pochi minuti fa nel centro di Baghdad. Pare che l'esplosione sia stato provocata da un ordigno scattato al passaggio di un convoglio statunitense. Al momento non si sa ancora se ci sono delle vittime.

Khalil Dulaimi, il capo del pool di avvocati di Saddam Hussein, ha detto oggi che i legali boicotteranno il processo fino a quando un uomo che sostengono avrebbe attaccato l'ex presidente iracheno durante l'udienza di giovedì non sarà arrestato. "Come avvocato di Saddam Hussein e a nome di tutto il team della difesa, annuncio il nostro boicottaggio del Tribunale speciale iracheno finché la corte non presenterà scuse formali per l'incidente e la persona che ha commesso il deprecabile atto non sarà assicurata alla giustizia", ha detto Dulaimi. Tuttavia, le forze Usa che sorvegliano Saddam hanno negato l'incidente.

ITALIA

Contestazione a Tremonti a BOlogna

Bordata di fischi e insulti prima e durante intervento del vice premier Giulio Tremonti per il 25/mo anniversario della strage della stazione. 'Bella piazza', ha esordito ironico il vice presidente del Consiglio, rivolgendosi al sindaco di Bologna Sergio Cofferati.


Appunti e note redazionali

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gror050802 (last edited 2008-06-26 09:48:28 by anonymous)