Differences between revisions 6 and 7
Revision 6 as of 2005-10-07 17:05:33
Size: 24526
Editor: anonymous
Comment:
Revision 7 as of 2005-10-07 17:11:45
Size: 24530
Editor: anonymous
Comment:
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 25: Line 25:

Anchor(top)

[:rorinterattiva: Home page Ror interattiva]

[#appunti Appunti e note redazionali]

[:RorFonti: Fonti]

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano CEUTA Y MELILLA: COMINCIATE PRIME DEPORTAZIONI CLANDESTINI

Il primo gruppo di immigrati irregolari – una settantina di persone – ha lasciato in aereo Melilla per essere trasportato a Malaga. Lo hanno fatto sapere le autorità spagnole, precisando che si tratterebbe di cittadini oriundi del Mali destinati a essere portati per via navale a Tangeri. Da Madrid, si apprende inoltre che questa notte non si sono verificati nuovi ‘assalti’ contro le recinzioni che dividono le enclave spagnole di Ceuta y Melilla dal territorio sotto sovranità marocchina. Secondo le autorità di Madrid e Rabat, la notte è passata senza incidenti dopo che ieri, nel sesto tentativo di massa in nove giorni di scavalcare le reti divisorie ed entrare in territorio spagnolo, sei persone avevano perso la vita, portando a 11 il bilancio dei clandestini morti nell’ultima settimana e mezzo. Continuano intanto anche i tentativi di raggiungere dalla costa nordafricana la Spagna via mare: la Guardia costiera spagnola ha annunciato di aver fermato ieri notte una cinquantina di immigrati clandestini magrebini e subsahariani diretti a Almuñécar (Granada). I clandestini sono stati accompagnati in un centro di accoglienza, dal quale saranno poi rimpatriati nei Paesi di provenienza

CANDIDATURA EX-PRESIDENTE FUJIMORI: “UNA SFIDA ALLO STATO DI DIRITTO”

“Costituisce una sfida allo Stato di diritto e alla sovranità dello stato peruviano” l’annuncio fatto ieri dall’ex-presidente Alberto Fujimori che intende candidarsi alle elezioni dell’aprile 2006: lo ha detto il ministro della Giustizia Alejandro Tudela ricordando che il parlamento ha comunque bandito Fujimori da qualsiasi funzione pubblica per 10 anni. Il presidente della Corte suprema Walter Vasquez ha intanto ribadito che, candidatura o meno, continueranno i procedimenti per violazione dei diritti umani e corruzione a carico dell’ex-presidente. L’avvocato di Fujimori ha nel frattempo sostenuto che la campagna elettorale del suo assistito potrebbe anche svolgersi interamente dal Giappone, in termini “virtuali” ovvero mediante l’utilizzo di strumenti di comunicazione e propaganda che non richiedono la presenza fisica del candidato in territorio peruviano. Se il Giappone non dovesse rispondere alle richieste d’estrazione entro i prossimi tre mesi, il caso, secondo Vasquez, potrebbe essere portato alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja.

SOFTWARE LIBERO?La UE blinda le proprietà intellettuali

Scoppia la polemica intorno alla direttiva europea che colpisce la violazione della proprietà intellettuale. Gli esperti: soffoca la competizione ed è dannosa per i consumatori. Pene dure, come quelle per i terroristi Londra - I membri della Foundation for Information Policy Research hanno utilizzato parole forti per denunciare l'inasprimento generalizzato delle misure a tutela della proprietà intellettuale nell'Unione Europea. "La nuova direttiva costringerà gli stati UE ad arrestare chiunque violi un brevetto di qualche tipo", sostiene Ross Anderson, professore di scienze informatiche presso l'Università di Cambridge e presidente di FIPR. I portavoce di FIPR, vicini alle posizioni dei sostenitori del software open source, pensano che l'approvazione della direttiva costituisca un brutto colpo alle libertà civili. "Se passerà", si legge in una nota ufficiale, "un'azienda IT dovrà mettere in preventivo qualsiasi tipo di spesa legale per tutelarsi da accuse su violazioni di brevetti". La situazione in Europa è prossima ad una svolta: le pressioni della Gran Bretagna stanno accelerando ulteriormente l'avvicinamento di Bruxelles a Washington, patria della lotta senza quartiere alla violazione dei brevetti. Il governo britannico, attualmente alla guida dell'Unione Europea, ha convocato esponenti di spicco dell'industria internazionale in occasione della Creative Economy Conference. I partecipanti, tra cui svettano TimeWarner, British Telecom, Microsoft e BBC, discuteranno dell'agenda europea per combattere fenomeni come pirateria e contraffazione. "La direttiva IPRE non può che nuocere ai consumatori", sostiene Anderson, professore discienze informatiche all'università di Cambridge,"farà salire i prezzi, proprio adesso che c'è aria di crisi: nuoce alle imprese, alla ricerca ed alle università". L'Europa, secondo l'esperto, sta per adottare direttive più dure in materia di proprietà intellettuale di quanto non siano le norme contro il terrorismo internazionale.

  • La direttiva IPRE,continua Anderson, sarà un colpo basso per il software libero: l'eventuale inasprimento del quadro normativo complessivo porterà "i nemici dell'open-source ad approfittarne in maniera predatoria, così che faranno di tutto per colpire con enormi battaglie legali". .

La direttiva pone sullo stesso piano la violazione dei brevetti con quella del diritto d'autore. In caso di una sua approvazione, allo studio dei deputati europei, secondo i più critici potrebbe innestare un approccio di iper-protezione a cascata sulla produzione digitale nella sua interezza, così come su quella farmaceutica, biochimica e persino agroalimentare.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI IRAQ E mentre è previsto l'invio di altri 14mila soldati in vista del referendum sulla costituzione

  • Le forze americane hanno ucciso almeno 29 ribelli nell'ovest dell'Iraq, in una serie di operazioni contro la guerriglia. Nel sud del paese, invece, le truppe britanniche hanno arrestato 12 persone sospettate di essere coinvolte nei recenti attacchi alle forze Gb. Con un comunicato, gli Usa hanno annunciato che il contingente in Iraq sara' aumentato in vista del referendum sulla Costituzione del 15 ottobre, portandolo da 138 mila a 152 mila uomini. (ansa)

ITALIA SGOMBERATO IL CS MARIO LUPO DI PARMA 10.56 - 07 Ottobre Queta mattina è iniziato lo sgombero del Centro Sociale Mario Lupo di Parma, il primo serio sgombero dopo 27 anni di attività e militanza. Il servizio con un attivista del centro. ascoltiamo la corrispondenza.

I COLLETTIVI STUDENTESCHI MANIFESTANO A MILANO 14.22 - 07 Ottobre

  • Stamattina a Milano si è svolta la prima manifestazione indetta dal coordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e Provincia .Le parole d'ordine sono state "libera circolazione dei saperi e delle persone.Il corteo rivendicava il diritto per la libera circolazione dei saperi . La manifestazione è stata indetta anche per presentare un inchiesta realizzata per svelare i meccanismi attraverso i quali la precarietà e lo sfruttamento del lavoro si inserisce nelle vite degli studenti.Ascoltiamo la corrispondenza presa da Radiondadurto.

SCIOPERI: AUTONOMI RINVIANO STOP GENERALE TRASPORTI 9 E 10 Sult, la Cnl e il Sincobas rinviano lo sciopero indetto per il 9 e 10 ottobre 'precettato' dal ministro Lunardi. Le organizzazioni hanno infatti deciso di rispettare l'ordinanza ministeriale di differimento dello sciopero generale dei trasporti indetto, sospendendo l'azione di sciopero e riprogrammandola ad altra data. I sindacati autonomi confermano invece lo sciopero dei trasporti del 21 ottobre, nell'ambito della protesta generale indetta insieme ad altri sindacati di base.

I sindacati autonomi denunciano comunque il comportamento del Governo che sta avallando le decisioni a senso unico di una Commissione di Garanzia che e' ormai garante soltanto di interessi estranei ai lavoratori e le posizioni di aziende che abbandonano sempre piu' il loro ruolo di servizio pubblico e si distinguono invece per comportamenti antidemocratici e illiberali nei confronti dei lavoratori e del sindacato; comportamenti questi, affermano le organizzazioni, che non fanno che aumentare la conflittualita. E' tempo che tutte le forze politiche prendano finalmente e chiaramente posizione sia rispetto alle vertenze in corso nei trasporti. La democrazia e la liberta' sindacale sono alla base del vivere civile di questo Paese: e' bene che nessuno si dimentichi mai di questa sacrosanta verita dicono Sult Sincobas e Cnl che chiedono quindi a a tutte le forze democratiche di aderire e contribuire al Fondo di Resistenza per la difesa delle liberta' sindacali e del diritto di sciopero.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

CEUTA Y MELILLA: COMINCIATE PRIME DEPORTAZIONI CLANDESTINI

Il primo gruppo di immigrati irregolari – una settantina di persone – ha lasciato in aereo Melilla per essere trasportato a Malaga. Lo hanno fatto sapere le autorità spagnole, precisando che si tratterebbe di cittadini oriundi del Mali destinati a essere portati per via navale a Tangeri. Da Madrid, si apprende inoltre che questa notte non si sono verificati nuovi ‘assalti’ contro le recinzioni che dividono le enclave spagnole di Ceuta y Melilla dal territorio sotto sovranità marocchina. Secondo le autorità di Madrid e Rabat, la notte è passata senza incidenti dopo che ieri, nel sesto tentativo di massa in nove giorni di scavalcare le reti divisorie ed entrare in territorio spagnolo, sei persone avevano perso la vita, portando a 11 il bilancio dei clandestini morti nell’ultima settimana e mezzo. Continuano intanto anche i tentativi di raggiungere dalla costa nordafricana la Spagna via mare: la Guardia costiera spagnola ha annunciato di aver fermato ieri notte una cinquantina di immigrati clandestini magrebini e subsahariani diretti a Almuñécar (Granada). I clandestini sono stati accompagnati in un centro di accoglienza, dal quale saranno poi rimpatriati nei Paesi di provenienza.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Territori, altri 2 sequestri

Due nuovi sequestri nella notte nei Territori palestinesi, dove continua la situazione si mantiene tesa. A Tulkarem, in Cisgiordania, e' stato rapito, nella sua casa, un professore vicino a Hamas ed e' stato rilasciato poche ore dopo. Sequestro lampo anche a Gaza City: vittima uno 007 palestinese. E stato liberato alcune ore dopo e accompagnato in ospedale da alcuni passanti con delle ferite da arma da fuoco alle gambe.

Stan diventa tempesta tropicale Una scia di morte e distruzione

Oltre duecento morti, centinaia di dispersi. Allarmante, e ancora provvisorio, il bilancio dell'uragano Stan, che ha stravolto l'America centrale. I morti finora sono 215, in Guatemala infatti - il Paese più colpito - nelle ultime ore sono stati rinvenuti altri 39 cadaveri, portando il totale a 119. Tuttavia c'è il timore che il numero della vittime possa ancora aumentare, poiché sono almeno trecento le aree bloccate dalle inondazioni e dalle frane, che impediscono alle squadre di soccorso di raggiungere molte zone disastrate.

Una scia di morte. Il passaggio dell'uragano Stan, che ha ormai perso potenza e si sta dissolvendo, dopo aver assunto le forme di una depressione tropicale, ha lasciato una scia di distruzione e di morte in tutto il Centroamerica. Alle vittime guatemalteche si aggiungono quelle nel Salvador, finora 65, della zona meridionale del Messico, in particolare nel Chiapas (16), del Nicaragua (undici) dell'Honduras (quattro). Le autorità dei Paesi colpiti segnalano anche un gran numero di dispersi, e sottolineano che la pioggia persistente potrebbe causare altre frane ed inondazioni in terreni già saturi.

BOMBE ARTIGIANALI A BUENOS AIRES CONTRO VISITA PRESIDENTE USA

  • Tre bombe di fabbricazione artigianale sono esplose in altrettanti locali nei dintorni della capitale Buenos Aires, provocando molti danni ma fortunatamente nessuna vittima. Nel centro del mirino degli anonimi attentatori c’erano due filiali della banca statunitense Citibank e quella di un noto noleggiatore di video cinematografici: tutti obiettivi nordamericani, perfettamente in linea con il contenuto di alcuni volantini rinvenuti nei dintorni dei luoghi dell’attentato dagli inquirenti, sui quali sono state trovate frasi di condanna e protesta contro la visita del presidente Usa George W. Bush, atteso in Argentina per i prossimi 4 e 5 novembre, allorché a Mar del Plata – 400 chilometri circa a sud della capitale – si svolgerà il quarto Vertice delle Americhe. Negli ultimi mesi sono stati registrati diversi episodi del genere sia a Buenos Aires sia a Mar del Plata, sempre senza registrare vittime; il governo ha deciso di rafforzare le misure di sicurezza e in occasione del Vertice schiererà circa 7.000 tra poliziotti, militari e agenti dei servizi segreti per garantire la sicurezza dei 34 capi di Stato e di governo attesi.[

CANDIDATURA EX-PRESIDENTE FUJIMORI: “UNA SFIDA ALLO STATO DI DIRITTO”

“Costituisce una sfida allo Stato di diritto e alla sovranità dello stato peruviano” l’annuncio fatto ieri dall’ex-presidente Alberto Fujimori che intende candidarsi alle elezioni dell’aprile 2006: lo ha detto il ministro della Giustizia Alejandro Tudela ricordando che il parlamento ha comunque bandito Fujimori da qualsiasi funzione pubblica per 10 anni. Il presidente della Corte suprema Walter Vasquez ha intanto ribadito che, candidatura o meno, continueranno i procedimenti per violazione dei diritti umani e corruzione a carico dell’ex-presidente. L’avvocato di Fujimori ha nel frattempo sostenuto che la campagna elettorale del suo assistito potrebbe anche svolgersi interamente dal Giappone, in termini “virtuali” ovvero mediante l’utilizzo di strumenti di comunicazione e propaganda che non richiedono la presenza fisica del candidato in territorio peruviano. Se il Giappone non dovesse rispondere alle richieste d’estrazione entro i prossimi tre mesi, il caso, secondo Vasquez, potrebbe essere portato alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja.

ITALIA

SCIOPERI: AUTONOMI RINVIANO STOP GENERALE TRASPORTI 9 E 10

Sult, la Cnl e il Sincobas rinviano lo sciopero indetto per il 9 e 10 ottobre 'precettato' dal ministro Lunardi. Le organizzazioni hanno infatti deciso di rispettare l'ordinanza ministeriale di differimento dello sciopero generale dei trasporti indetto, sospendendo l'azione di sciopero e riprogrammandola ad altra data. I sindacati autonomi confermano invece lo sciopero dei trasporti del 21 ottobre, nell'ambito della protesta generale indetta insieme ad altri sindacati di base.

I sindacati autonomi denunciano comunque il comportamento del Governo che sta avallando le decisioni a senso unico di una Commissione di Garanzia che e' ormai garante soltanto di interessi estranei ai lavoratori e le posizioni di aziende che abbandonano sempre piu' il loro ruolo di servizio pubblico e si distinguono invece per comportamenti antidemocratici e illiberali nei confronti dei lavoratori e del sindacato; comportamenti questi, affermano le organizzazioni, che non fanno che aumentare la conflittualita. E' tempo che tutte le forze politiche prendano finalmente e chiaramente posizione sia rispetto alle vertenze in corso nei trasporti. La democrazia e la liberta' sindacale sono alla base del vivere civile di questo Paese: e' bene che nessuno si dimentichi mai di questa sacrosanta verita dicono Sult Sincobas e Cnl che chiedono quindi a a tutte le forze democratiche di aderire e contribuire al Fondo di Resistenza per la difesa delle liberta' sindacali e del diritto di sciopero.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

CEUTA E MELILLA, ALTRI SEI CLANDESTINI PERDONO LA VITA IN ‘ASSALTO’

  • Sei africani sono morti oggi nell’ennesimo tentativo di scavalcare la doppia recinzione che separa il territorio del Marocco dalla enclave spagnola di Melilla: lo riferisce l’agenzia ‘Afp’ citando fonti del ministero dell’Interno di Rabat secondo le quali le forze di sicurezza marocchine sono intervenute esplodendo colpi di arma da fuoco contro una folla di circa un migliaio di clandestini che tentava di superare la barriera. “Di fronte alla violenza inaudita degli assalitori, spinti dalla forza della disperazione, la polizia ha legittimamente difeso le sue postazioni e sei migranti hanno trovato la morte” hanno riferito le stesse fonti. Aggiungendo: “Alcuni sono stati uccisi da proiettili, altri sono rimasti schiacciati nella ressa”. Si è trattato del sesto ‘assalto’ negli ultimi 9 giorni alle enclaves spagnole di Mellilla e Ceuta, l’unica frontiera terreste tra l’Europa e l’Africa; giovedì scorso in un episodio simile a Ceuta erano rimasti uccisi cinque africani.

‘BLOCCO ARMATO’ DEI GUERRIGLIERI FARC IN PROVINCIA PETROLIFERA

È critica la situazione nella regione petrolifera di Arauca, alla frontiera col Venezuela, dove da sei giorni le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno decretato un ‘paro armado’, un blocco armato che sta paralizzando i trasporti impedendo l’approvvigionamento di generi alimentari nei principali centri abitati. “Con la distribuzione di volantini e messaggi intimidatori ai mezzi di comunicazione, le Farc stanno minacciando la popolazione civile, dopo aver fatto saltare in aria alcuni tralicci dell’energia elettrica e un ponte” ha riferito il generale Hugo Gutiérrez, comandante della divisione dell’esercito di stanza ad Arauca. L’ufficiale ha aggiunto che i guerriglieri hanno incendiato due veicoli dell’impresa petrolifera statunitense ‘Oxy’ e si temono attacchi all’impianto, protetto da un cordone di soldati fortemente armati. Le Farc avrebbero anche minacciato le aziende dei trasporti regionali che hanno sospeso la maggior parte dei servizi per timore di attacchi agli autobus di linea.

DALLA SCRIVANIA DEL DIRETTORE: UN IMPERO ISLAMICO PROSSIMO VENTURO?

“Dalle Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno” …reminiscenze scolastiche di imperi in fondo modesti evocate dal discorso di ieri del presidente degli Stati uniti che denuncia la possibile avanzata gestazione di “un impero radicale islamico esteso dalla Spagna all’Indonesia” a partire dall’Iraq, un impero finora contrastato solo dalla cosiddetta “guerra al terrorismo” che negli ultimi quattro anni avrebbe bloccato almeno 10 gravi complotti di al-Qaeda ai danni degli Stati Uniti e del mondo. “Il nemico è ferito ma è ancora capace di operazioni globali” ha detto l’inquilino della Casa Bianca cercando di convincere soprattutto l’opinione pubblica americana, che ormai al 63 % non ci crede più, della necessità della guerra in Iraq. Nella pagina degli editoriali e delle opinioni del quotidiano “Usa today”, giusto ieri, a proposito dell’ultima controversa nomina presidenziale per la Corte Suprema, Brad Knapp da Carmel, stato dell’Indiana, gli scriveva tra l’altro: “Sono un conservatore convinto che ne ha abbastanza del presidente. Giunse al potere come un “grande unificatore”… l’ho sostenuto e servito nelle guerre in Afghanistan e in Iraq… Non ha mai avuto giudizio e ora ha dimostrato di non avere neppure il buon senso politico di un capo efficace.” Il signor Knapp in particolare protestava per una questione che non ha rapporto immediato e diretto con quel che il presidente americano ha detto ieri sull’impero islamico del male. Eppure le parole del conservatore convinto e pentito non suonano fuori tema. Il “grande unificatore”, colui che avrebbe dovuto mettere insieme tutti negli Stati Uniti e nel mondo, continua inesorabilmente a fare discorsi che dividono, che favoriscono lo scontro anziché l’incontro delle persone e delle genti. Discorsi ancor più stupefacenti quando si accusano altri di smanie imperiali e imperialistiche. Qualunque cosa sia al-Qaeda, ovunque sia, qualunque scopo persegua, dalle Alpi alle Piramidi, dalla Spagna all’Indonesia, passando o partendo dall ’Iraq, ma è davvero la rete del terrore in testa alla lista di coloro che cercano di costruire un impero planetario? E ammesso che lo fosse, proviamo a riflettere, quando, come e perché mai sarebbe accaduto? La Casa Bianca, dopo essersi inizialmente rifiutata, ieri in serata ha reso pubblico un documento che contiene brevi e vaghe descrizioni dei 10 gravi complotti citati dal presidente a sostegno della sua tesi sull’imminente impero islamico; spicca il caso di Jose Padilla, appartenente a una ‘banda’ di Chicago, “convertito” alla religione islamica, detenuto senza alcuna incriminazione in una base navale della South Carolina, ma accusato di aver messo a punto un complotto, mai eseguito, per fornire una “bomba radioattiva sporca” ad al-Qaeda. Il presidente, secondo la stampa americana, lo considera in pratica un nemico personale. Più modestamente e realisticamente, ieri sera, funzionari del Pentagono hanno diffuso una lettera che sarebbe stata scritta da un capo terrorista a un altro secondo la quale gli insorti iracheni avrebbero un piano per costringere gli Stati Uniti a lasciare l’Iraq per poi trasformarlo in uno stato islamico; ma anche in questo caso i particolari forniti sono stati molto scarsi. Sembra chiaro che tra malviventi convertiti e illegalmente detenuti e lettere di fonte incerta, l’impero radicale islamico è certamente alle porte, vanamente contrastato dalle povere “forze del bene” armate di storie ancor meno convincenti di quelle sulle armi di distruzione di massa per cui ha fatto di recente pubblico 'mea culpa' anche l'ex-segretario di stato , generale Colin Powell. Di fronte a tanto incredibile squilibrio tra l’impero del male e quello del bene - ma qual’ è quale? - più che mai sembra necessario ricorrere all’unico, vero , possibile strumento di pace: il dialogo onesto e sereno tra uomini di buona volontà, insegnandolo, se ci si riesce, anche a tutti quelli dotati a quanto pare di cocciuta cattiva volontà. Quello che si spera possa costruire anche sir David Frost, già anchorman di punta dell'emittente inglese Bbc, appena assunto da 'al Jazira International', il nuovo canale satellitare planetario della celebre rete televisiva del Qatar. E forse anche l'americano John Rushing, ex-portavoce militare ugualmente ingaggiato da 'al Jazira'. Altri due militi dell'impero islamico prossimo venturo...[MB]

ITALIA

Istat. Al Sud una famiglia su quattro vive in condizioni di poverta'

Cresce la povertà al Sud e per le famiglie numerose. Nel 2004 sono aumentate le famiglie povere residenti al Sud, in particolare quelle numerose (5 o più componenti) e quelle con figli minori o con anziani nel Centro e nel Mezzogiorno. E' questo il quadro che emerge dal rapporto Istat "La povertà relativa in Italia nel 2004", presentato oggi che segnala inoltre che le famiglie che vivono in condizioni di povertà relativa sono il 13,2% dell'intera popolazione.

Nel Mezzogiorno una famiglia su quattro è povera Una famiglia su quattro vive in condizioni di indigenza nel Mezzogiorno d'Italia. Si è passati, infatti dal 21,6% del 2003 al 25% nel 2004. Basilicata (28,5%) e Sicilia (29,9%) sono le regioni più colpite dalla povertà. Si salvano in parte l'Abruzzo e la Sardegna comunque al di sotto della media delle regioni centro-settentrionali.

La soglia convenzionale di povertà relativa La spesa media equivalente delle famiglie relativamente povere risulta pari a circa 719 euro al mese. La soglia convenzionale di povertà relativa per una famiglia di due componenti, che è rappresentata dalla spesa media mensile pro capite, risulta, nel 2004, di 919,98 euro, il 5,2% in più rispetto al valore dell'anno precedente. Quindi le famiglie di due persone che sostengono una spesa media mensile pari o inferiore a tale soglie sono classificate come povere.


Anchor(appunti)

Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


[#top Torna a inizio pagina]

gror051007 (last edited 2008-06-26 09:54:48 by anonymous)