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'''Corteo degli studenti a Roma, cariche della polizia'''

CORTEO STUDENTI, LANCIO DI UOVA CONTRO MINISTERO - versione ufficiale

GLI STUDENTI CHE STANNO PARTECIPANDO AD UN CORTEO DI PROTESTA CONTRO LA RIFORMA MORATTI, ARRIVATI INTORNO A MEZZOGIORNO DAVANTI AL MINISTERO DELL' ISTRUZIONE, HANNO COMINCIATO A LANCIARE UOVA CONTRO LA SEDE DI VIALE TRASTEVERE. SUBITO DOPO C'E' STATO UN FUGGI-FUGGI GENERALE E I LICEALI SI SONO ALLONTANATI NELLE VIE LATERALI. QUALCUNO HA COMINCIATO A LANCIARE ANCHE FUMOGENI CONTRO LE FORZE DELL' ORDINE CHE PRESIDIAVANO IL MINISTERO. QUALCHE STUDENTE SI E' SCONTRATO CON LE FORZE DELL' ORDINE. IN QUESTO MOMENTO GLI STUDENTI, QUALCHE CENTINAIO IN TUTTO, STANNO CERCANDO DI RIUNIRSI NUOVAMENTE SOTTO LA SEDE DEL MINISTERO DELL' ISTRUZIONE.

Ascoltiamo la corrispondenza (audio)

Ascoltiamo la corrispondenza da un occupante della facoltà di sociologia (audio)
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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Corteo degli studenti a Roma, cariche della polizia

CORTEO STUDENTI, LANCIO DI UOVA CONTRO MINISTERO - versione ufficiale

GLI STUDENTI CHE STANNO PARTECIPANDO AD UN CORTEO DI PROTESTA CONTRO LA RIFORMA MORATTI, ARRIVATI INTORNO A MEZZOGIORNO DAVANTI AL MINISTERO DELL' ISTRUZIONE, HANNO COMINCIATO A LANCIARE UOVA CONTRO LA SEDE DI VIALE TRASTEVERE. SUBITO DOPO C'E' STATO UN FUGGI-FUGGI GENERALE E I LICEALI SI SONO ALLONTANATI NELLE VIE LATERALI. QUALCUNO HA COMINCIATO A LANCIARE ANCHE FUMOGENI CONTRO LE FORZE DELL' ORDINE CHE PRESIDIAVANO IL MINISTERO. QUALCHE STUDENTE SI E' SCONTRATO CON LE FORZE DELL' ORDINE. IN QUESTO MOMENTO GLI STUDENTI, QUALCHE CENTINAIO IN TUTTO, STANNO CERCANDO DI RIUNIRSI NUOVAMENTE SOTTO LA SEDE DEL MINISTERO DELL' ISTRUZIONE.

Ascoltiamo la corrispondenza (audio)

Ascoltiamo la corrispondenza da un occupante della facoltà di sociologia (audio)

Provenzano, Grasso accusa i politici

La latitanza di Bernardo Provenzano "la coprono rappresentanti delle istituzioni, la coprono politici, imprenditori, forze di polizia". Il neo-procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, nella sua prima intervista da capo dell'ufficio di via Giulia, che stasera andrà in onda a 'Tv7' (Raiuno, 23.25), non si nasconde dietro le parole per spiegare la decennale latitanza del boss mafioso. Parole che provocano la reazione del presidente del Copaco Enzo Bianco che annuncia di voler convocare "al più presto" Grasso. "Conosco Grasso, è persona seria e lo stimo come uomo e come magistrato - dice Bianco - So che non ama sovraesposizioni e quando parla lo fa a ragion veduta. Se ha detto quelle cose certamente ha le sue buone ragioni".

Ma alla fibrillazione scattata con la sua denuncia, il magistrato oppone un apparente stupore. "Non capisco tutte queste reazioni - afferma - Non ho detto niente di nuovo. Ho solo parlato di rappresentanti istituzionali i cui nomi erano già usciti anche sui giornali, perché indagati, arrestati e adesso anche sotto processo. Parlo, ad esempio, di quel sottufficiale che metteva le microspie per poi riferire tutto sulle indagini a Cosa nostra".

Nell'intervista il procuratore spiega che a coprire Provenzano non è solo "un'organizzazione criminale" ma una copertura "che viene da intere fasce sociali". "Abbiamo scoperto che un imprenditore riceveva da un sottufficiale della forza di polizia delle informazioni sulle nostre indagini - continua Grasso - L'imprenditore era collegato a Cosa nostra e quindi le indagini nostre venivano conosciute direttamente da Provenzano".

Ma Grasso chiama in causa politici e istituzioni, parlando dell'ex presidente del Consiglio di Villa Abate Francesco Campanella, colui che ha fatto mettere i timbri sul documento falso di Provenzano. "Questo dà l'esatta misura - sottolinea Grasso - di come Cosa nostra riesca a infiltrarsi nelle istituzioni. Campanella è l'interfaccia tra Cosa nostra e le altre categorie sociali, perché ha dei rapporti con la politica, ha una finanziaria, ha dei rapporti a Roma con vari ministeri, insomma è quello che dà veramente la forza dell'organizzazione, la capacità di infiltrarsi e di avere questi collegamenti con l'esterno". Secca la replica dell'avvocato Salvatore Traina, legale di Provenzano: "Se le cose denunciate da Pietro Grasso fossero vere, sarebbe gravissimo".

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Iraq Sicurezza rafforzata: 152 fortificazioni al confine con Siria

L'Iraq, con l'aiuto degli Stati Uniti, ha rafforzato la sicurezza ai confini con la Siria, ed ha già costruito 152 postazioni fortificate delle 258 progettate. Il ministero degli Interni iracheno ha addestrato, equipaggiato e dispiegato 17mila poliziotti di confine, molti di questi nei pressi della frontiera siriana. Il ministro sta progettando di impiegare 28mila uomini per maggio 2006.

Bush: 'nel 2008 ci sarà lo Stato palestinese'

Il presidente statunitense George W. Bush, ha dichiarato ieri, alla Casa Bianca, che non può sapere con certezza quando israeliani e palestinesi riusciranno a vivere fianco a fianco in pace; ma ha anche dichiarato che, secondo il suo parere, l'idea di uno Stato palestinese potrebbe concretizzarsi fra circa tre anni, nel 2008. Ospite alla Casa Bianca, ad assistere il discorso di Bush, anche il presidente palestinese.

DARFUR: MISSIONE UNIONE AFRICANA RESTERÀ ALTRI TRE MESI

Il Consiglio per la sicurezza e la pace dell’Unione africana (Ua) ha esteso di altri tre mesi il mandato delle sue forze di sicurezza in Darfur, regione occidentale sudanese teatro di una grave crisi da febbraio 2003. In un documento diffuso da Addis Abeba, è spiegato che il Consiglio “conferma in pieno l’appoggio all’Amis (Missione dell’Ua in Sudan) e la determinazione dei paesi membri dell’Unione africana a continuare ogni possibile tentativo per garantire il successo dell’intervento e la piena realizzazione del suo mandato”. Il prolungamento fino a gennaio della missione è stato annunciato all’indomani di una nuova sospensione dei colloqui di pace sul Darfur, che dovrebbero riprendere il prossimo 20 novembre. Il temporaneo blocco è stato giustificato per permettere ai delegati di celebrare la fine del Ramadan, mese sacro ai musulmani, e al Movimento di liberazione sudanese (Slm) di risolvere contrasti interni. Intanto il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, è tornato a sollecitare la comunità internazionale ad attivarsi per riportare la pace nella regione sudanese, dove in quasi tre anni sono morte decine di migliaia di persone (180.000 secondo alcune fonti) e sono stati contati almeno due milioni tra sfollati interni e profughi. Sottolineando che lo scorso settembre “si è verificato un allarmante peggioramento della sicurezza in tutti i tre Stati del Darfur”, Annan ha affermato che la ripresa delle violenze e la persistente incapacità o mancanza di volontà del governo nel bloccare le milizie armate rischiano di mettere in crisi i colloqui di pace. Inoltre gli scontri hanno costretto profughi a fuggire dai loro campi, hanno colpito organismi umanitari che cercavano di portare aiuti e hanno scatenato il panico tra i familiari di morti o feriti.

Eritrea, contestazioni all'ONU

Un rappresentante del governo eritreo ha ridimensionato l’impatto e il significato del bando ai voli degli elicotteri imposto da Asmara alle Nazioni Unite e ha giudicato “offensive” le recenti dichiarazioni del primo ministro etiope Meles Zenawi. Parlando con la stampa, nel primo intervento pubblico di un esponente governativo dall’introduzione del divieto, Remane Ghebremesekel, consigliere presidenziale eritreo, ha detto che invece di preoccuparsi del bando la comunità internazionale dovrebbe focalizzare la propria attenzione “sull’occupazione illegale da parte dell’Etiopia di terre eritree”. In seguito alla misura, la Missione Onu in Etiopia ed Eritrea (Unmee) ha dovuto chiudere 18 delle 40 postazioni di controllo dispiegate lungo la zona cuscinetto (limitando del 60% circa le proprie attività di monitoraggio) e interrompere le attività di sminamento della frontiera. Definendolo “un non-problema”, Ghebremesekel non ha comunque fornito nessuna spiegazione sul motivo del divieto imposto ai primi di ottobre contro l’Unmee e si è scagliato contro il paese vicino. Nel commentare la richiesta di sanzioni contro Asmara avanzata nelle ultime ore dal premier etiope che ha giudicato il bando una violazione degli accordi di pace, il consigliere del presidente eritreo ha definito “sorprendente l’audacia di Zenawi”. “Se parlava seriamente si tratta di un caso di doppio gioco portato all’estremo perché se c’è qualcuno che ha violato gli accordi è proprio l’Etiopia e il suo primo ministro” ha detto Ghebremesekel in conferenza stampa. “L’Eritrea ha finora mostrato grande pazienza, ma riteniamo che sia l’Etiopia che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu non abbiano rispettato la propria parte degli accordi “ ha ribadito il funzionario eritreo. A metà settembre, le Nazioni Unite si erano dette preoccupate per “l’alta concentrazione di truppe” dispiegate da entrambi i paesi lungo la frontiera contesa. Pochi giorni dopo il capo della Unmee, Legwaila Joseph Legwaila, aveva avvisato il Consiglio che “se non si trova una maniera per risolvere la questione il rischio di una nuova guerra tra Etiopia ed Eritrea è alto”. Da mesi ormai il dialogo tra Etiopia ed Eritrea si è completamente arenato, nonostante la Commissione indipendente istituita dall'Onu abbia tracciato in maniera "definitiva e irrevocabile" i nuovi confini tra i due Paesi. Se da un lato l’Etiopia non intende riconoscere le decisioni della Commissione, dall’altro l’Eritrea ha fatto sapere di non voler più discutere di una questione che considera conclusa.

ITALIA

Iniziative contro i cpt

Alle 15.00 di oggi i "senza volto" di varie città del Nord Est hanno occupato la sede della Croce Verde che ieri aveva formalizzato la partecipazione al bando per la gestione del CPT in via di apertura a Gradisca. Al bando ha partecipato anche l'Associazione nazionale dei Carabinieri. Con questa iniziativa si chiedeva alla Croce verde di ritirarsi dal bando.

Dopo circa un'ora di occupazione della sede il presidente pro-tempore gradiscana ha letto e sottoscritto una dichiarazione in cui impegna l'associazione a non accettare in alcun modo l'incarico per la gestione dei servizi all'interno del CPT di Gradisca D'Isonzo da indymedia

La dichiarazione letta e sottoscritta dalla Croce Verde gradiscana che si ritira dal bando per la gestione del CPT Il sottoscritto Bello Flavio, in qualità di Presidente pro-tempore della Croce Verde gradiscano dichiara che la suddetta Croce Verde non accetterà in alcun modo l'incarico per la gestione dei servizi interni del Centro di Permanenza Temporanea di Gradisca D’Isonzo. Tale decisione viene motivata dalla consapevolezza che i CPT sono di fatto strutture detentive e non rispettose dei basilari diritti civili e umani delle persone migranti. La decisione di oggi va considerata anche come annullamento della partecipazione della Croce Verde gradiscano alla gara d’appalto del 20 ottobre 2005 indetta dalla Prefettura di Gorizia per il conferimento del suddetto appalto. Invitiamo le altre organizzazioni del terzo settore e del volontariato ad estendere l'obiezione di coscienza verso la gestione di qualsiasi CPT.

Bnl, il cda boccia l'Opa Unipol:prezzo e strategie inadeguate

Il cda di Bnl ha bocciato l'Offerta pubblica di acquisto di Unipol rilevando che il prezzo di 2,7 euro "non è equo" in quanto opera una disparità di trattamento tra gli azionisti. E, ancora, che le logiche industriali dell'operazione "non sono condivisibili e sono significativi i livelli di patrimonializzazione" necessari per attuarle. Il comunicato dell'emittente è previsto per il 26 ottobre prossimo.

Il Consiglio di Amministrazione, che si è avvalso del supporto degli advisors finanziari Mediobanca JP Morgan e Rothschild, ha inoltre ritenuto che "le logiche industriali dell'offerta non siano condivisibili e siano altresì significativi i livelli di patrimonializzazione addizionali necessari per la stabilità del conglomerato, nonchè i rischi di sostenibilità finanziaria dell'operazione".

Quanto alla convenienza economica dell'offerta "potrà essere compiutamente valutata da ciascun azionista di Bnl al momento dell'adesione, alla luce dell'evoluzione delle criticità evidenziate nel comunicato dell'emittente e dell'andamento del prezzo delle azioni di Bnl fino alla conclusione del periodo di adesione, fermo restando che il periodo di adesione all'offerta pubblica potrà iniziare solo una volta ottenute da parte di Unipol le autorizzazioni richieste dalla normativa vigente". Il Collegio Sindacale ha preso atto della deliberazione assunta dal Consiglio di Amministrazione senza formulare rilievi.

Australia, lo multano per sosta vietata ma era morto al volante dell'auto

Lo hanno multato per divieto di sosta senza accorgersi che era morto da diversi giorni. A compiere la macabra gaffe è stata la polizia municipale di Melbourne, in Australia, che ha riconosciuto oggi il suo errore chiedendo scusa ai familiari della vittima.

L'uomo, 71 anni, gravemente malato da tempo, era all'interno della sua macchina nel parcheggio di un centro commerciale alla periferia della città. "L'agente che lo ha multato non ha lo notato", si è giustificata la polizia. "Il vigile semplicemente non ha osservato nulla di anomalo nella vettura e si è limitato ad infilare la multa sotto il tergicristallo", ha spiegato ancora un portavoce.

Ma le scuse della polizia non sono bastate a placare le ire dalla compagna dell'uomo morto. "Sono davvero disgustata - ha commentato la donna - Da quello che mi hanno detto i poliziotti era del tutto evidente che dentro l'automobile c'era una persona morta da diversi giorni". A stabilire le cause del decesso sarà l'autopsia ordinata dalla magistratura.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

TFR: COBAS, MIGLIAIA IN PIAZZA A ROMA

Le varie sigle del sindacalismo di base (Usi, Cub, Rdb, Unicobas) sono scese oggi in piazza a Roma per lo sciopero generale proclamato contro la riforma del trattamento di fine rapporto (Tfr). Un milione e duecentocinquantamila gli aderenti allo sciopero in tutta Italia, secondo gli organizzatori, ed alcune migliaia stamattina in piazza a Roma. "Hanno fatto di tutto per impedirci di arrivare sin qui - spiega Pier Paolo Leonardi, coordinatore nazionale Cub - hanno precettato i lavoratori dei trasporti e c'e' stato un incredibile silenzio dei media su questo sciopero". Striscioni e cartelli dei manifestanti soprattutto contro la riforma del Tfr: "Contro lo scippo del Tfr e per il rilancio della previdenza pubblica" , e contro il carovita: "A fine stipendio senza troppo mese", ma alcuni slogan erano anche rivolti contro le recenti svolte del sindaco di Bologna Sergio Cofferati: "Le baracche non sono di sinistra ma neanche le ruspe". Cosimo Scarinzi, del coordinamento nazionale Cub, spiega l'opposizione alla riforma del Tfr: "La riforma del Tfr e' un affare da 13 mld di euro. I sindacati confederali vogliono privilegiare i fondi chiusi gestiti da loro, mentre il partito delle assicurazioni vuole liberalizzare e basta, ma entrambi i partiti vogliono sfilare i soldi ai lavoratori". "Solo noi - conclude Scarinzi - siamo rimasti a difendere l'attuale Tfr-Tfs e le pensioni". Tra le altre rivendicazioni dei manifestanti la lotta al carovita e contro il lavoro precario e lo stop alle riforme Moratti della scuola e dell'universita'.

CORTEO STUDENTI, LANCIO DI UOVA CONTRO MINISTERO - versione ufficiale

GLI STUDENTI CHE STANNO PARTECIPANDO AD UN CORTEO DI PROTESTA CONTRO LA RIFORMA MORATTI, ARRIVATI INTORNO A MEZZOGIORNO DAVANTI AL MINISTERO DELL' ISTRUZIONE, HANNO COMINCIATO A LANCIARE UOVA CONTRO LA SEDE DI VIALE TRASTEVERE. SUBITO DOPO C'E' STATO UN FUGGI-FUGGI GENERALE E I LICEALI SI SONO ALLONTANATI NELLE VIE LATERALI. QUALCUNO HA COMINCIATO A LANCIARE ANCHE FUMOGENI CONTRO LE FORZE DELL' ORDINE CHE PRESIDIAVANO IL MINISTERO. QUALCHE STUDENTE SI E' SCONTRATO CON LE FORZE DELL' ORDINE. IN QUESTO MOMENTO GLI STUDENTI, QUALCHE CENTINAIO IN TUTTO, STANNO CERCANDO DI RIUNIRSI NUOVAMENTE SOTTO LA SEDE DEL MINISTERO DELL' ISTRUZIONE.

CASA: BOLOGNA, STUDENTI OCCUPANO ASSESSORATO COMUNALE

BOLOGNA, 21 OTT - UN CENTINAIO DI STUDENTI DEI COLLETTIVI DI LETTERE E FILOSOFIA E SCIENZE POLITICHE HANNO OCCUPATO GLI UFFICI DELL'ASSESSORATO ALLA CASA DEL COMUNE DI BOLOGNA NEL PALAZZO DEI NOTAI, IN PIAZZA MAGGIORE. GLI OCCUPANTI AVEVANO ORGANIZZATO PER QUESTA MATTINA ALLE 10 UN PRESIDIO DI PROTESTA PER CHIEDERE POLITICHE ABITATIVE DIVERSE DA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE. POI SONO SALITI AL PRIMO PIANO DEL PALAZZO DEI NOTAI E HANNO OCCUPATO GLI UFFICI, CHIEDENDO UN INCONTRO CON L'ASSESSORE ANTONIO AMOROSI ED ESPONENDO AL BALCONE UNO STRISCIONE CON LA SCRITTA 'LA CASA E' UN DIRITTO L'AFFITTO UNA RAPINA'. FRA LE RICHIESTE DEGLI OCCUPANTI, L'IMMEDIATA PUBBLICAZIONE DEI DATI IN POSSESSO ALL'ASSESSORATO RIGUARDANTI IL PATRIMONIO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA LASCIATO INUTILIZZATO, L' INTRODUZIONE DI STUDENTI E PRECARI NELLE LISTE DI ASSEGNAZIONE DI ALLOGGI PUBBLICI, L'ELIMINAZIONE DELL'ARTICOLO DEL REGOLAMENTO CHE PREVEDE CHE CHI OCCUPA UNA CASA DEBBA ESSERE ESCLUSO DALLE GRADUATORIE DI ASSEGNAZIONE DEGLI ALLOGGI PUBBLICI.

Maroni dice sì a ipoteca su flotta Alitalia

Via libera del ministro del Welfare Roberto Maroni all'ipoteca sulla flotta di Alitalia. L'ok del ministro - che nei giorni scorsi aveva espresso perplessità sull'ipotesi - è giunto dopo un incontro dello stesso Maroni con il presidente e amministratore delegato della compagnia. «Abbiamo avuto un lungo incontro», ha detto il ministro, riferendo di aver convocato il numero uno di Alitalia «per discutere dell'ipoteca e anche dei progressi ottenuti dall'implementazione del piano industriale». Dal colloquio Maroni è sembrato uscire soddisfatto: «Ero preoccupato circa l'ipoteca - ha detto ai giornalisti - ma ho verificato che è funzionale al rilancio dell'attività, i termini non sono definiti ma è coerente con il risanamento che sta dando risultati migliori delle aspettative. I dati che mi sono stati sottoposti - ha proseguito - mi sembrano positivi, nonostante il costo del petrolio esorbitante». Di tagli non si è parlato, ha aggiunto il ministro uscendo dal dicastero di via Veneto.

DISPARITA' DI TRATTAMENTO - Nel corso dell'incontro il numero uno di Alitalia ha lamentato disparità di trattamento da parte delle società aeroportuali. «È una cosa un po' paradossale, penso che il ministro Lunardi dovrebbe interessarsene - ha detto ancora Maroni - domani ne parlerò al Consiglio dei ministri». Il ministro ha citato il caso dello scalo di Malpensa - «così non mi accusano di essere di parte», ha detto - dove la Sea praticherebbe tariffe più alte per Alitalia rispetto a quelle chieste ad altre compagnie più piccole. «Perchè trattare peggio il miglior cliente? Questo - ha concluso Maroni - danneggia Alitalia, la quale, forse, viene ancora considerata il carrozzone pubblico da mungere». Sul tema degli esuberi sono invece tornati oggi i sindacati, in relazione all'incontro dei vertici Alitalia con gli analisti per la presentazione del piano industriale. «Così gli accordi diventano carta straccia e il futuro si fa molto incerto: non c'è più spazio per nessuna ambiguità - affermano i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt e Ugl - una soluzione che guarda solamente ai mercati finanziari e che farebbe diventare la nostra compagnia aerea un'Alitalietta non c'interessa.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Processo a Saddam, trovato morto il legale di un coimputato rapito ieri

E' stato trovato morto stamane Saadun al Yanubi, uno dei legali coinvolti nel processo a Saddam Hussein e ad altri sette ex gerarchi iracheni per il massacro di sciiti compiuto a Dujail nel 1982. Il legale, che rappresentava la difesa di Awad Hamed al Bader, l'ex capo del Tribunale rivoluzionario, coimputato del Rais, era stato rapito ieri da un commando di uomini armati. Il corpo di Yanubi è stato ritrovato dalla polizia

Afghanistan. Violenza ad oltranza. Autobomba uccide vice capo della polizia di Kandahar

Un operatore umanitario afgano, due dirigenti provinciali e un’altra persona non ancora identificata sono morti in un agguato sferrato da presunti talebani nel nordovest dell’Afghanistan. Lo hanno riferito oggi fonti ufficiali, spiegando che l’impiegato di ‘Coordination of humanitarian assistance’ (Coordinamento dell’assistenza umanitaria, Cha) è morto ieri in un assalto eseguito nella provincia nordoccidentale di Faryab, mentre tre suoi colleghi sono rimasti feriti. Oltre una settimana fa avevano perso la vita cinque operatori umanitari, tutti medici dell’organizzazione locale ‘Afghan Help Development Services’, per mano di estremisti attivi nel distretto di Zere Dashte. Sempre ieri, invece, i talebani – al potere in Afghanistan dal 1996 al 2001 – hanno fatto saltare in aria l’automobile del capo della polizia di Zaranj, capoluogo di provincia di Nimroz, nel sud del paese, uccidendolo sul colpo. Sono solo gli ultimi degli ormai quotidiani episodi di violenza in Afghanistan, costati la vita dall’inizio dell’anno a circa 1.100 persone ma anche a una cinquantina di soldati americani.

Corea del Nord. Nucleare: si' ai nuovi colloqui a sei. Prevista la visita di Hu Jintao

La Corea del Nord è pronta ad invitare il direttore generale dell'Aiea Mohamed El Baradei e a partecipare senza alcuna condizione al nuovo round di negoziati multilaterali a sei di Pechino in programma nella prima metà di novembre per risolvere la crisi innescata dai suoi programmi nucleari.

Lo ha reso noto oggi a Tokyo in una conferenza stampa il governatore del New Mexico Bill Richardson, ex ambasciatore Usa all'Onu, di ritorno da un viaggio in Corea del Nord. " La Corea del Nord ha mostrato un atteggiamento di flessibilità e di apertura al dialogo", ha precisato.

Le dichiarazioni di Richardson, del partito democratico, che ha visitato Pyongyang a titolo personale anche se l'amministrazione Bush ha appoggiato il suo viaggio mettendogli a disposizione un aereo militare.

Visita del presidente cinese Il presidente cinese Hu Jintao sarà a Pyongyang dal 28 al 30 ottobre per preparare il terreno alla nuova tornata di colloqui sul programma nucleare nordcoreano. Quella di Hu, hanno fatto sapere fonti del governo di Pechino, sarà una visita di "buona volontà" al leader nordcoreano Kim Jong-il in vista della ripresa del negoziato a sei con Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone, Russia e la stessa Cina. Per Hu sarà la prima visita in Corea del Nord da quando è presidente e leader del partito comunista. Dopo la visita a Pyongyang, Hu sarà in Vietnam fino al 2 novembre.

ITALIA

Diciotto anni di stipendi per comprare una casa

Aumenta la richiesta di case da comperare o affittare, aumentano gli affitti. I prezzi delle abitazioni tendono invece a stabilizzarsi, ma su livelli che restano altissimi. Così è e così, sarà almeno fino al 2007. L'Italia è in emergenza abitativa: negli ultimi anni si è riversata sul mercato una valanga di "nuove famiglie": molti single, figli del baby-boom, superata la soglia dei 30 anni escono finalmente di casa, molti extracomunitari entrati in Italia e si fanno raggiungere da moglie e figli. Più o meno servono 250 mila case "in più" all'anno, una quota record visto che negli anni Ottanta ne bastava la metà.

Ci sarà un tetto "accessibile" per tutti loro? La risposta, secondo uno studio commissionato al Cresme da Ancab-Legacoop è "no". Per acquistare un appartamento, oggi, servono più o meno 18 anni di stipendio, 9 se si lavora in due. Dieci anni fa ne bastavano - in coppia - sette. Venti anni fa addirittura cinque: comperare casa, allora, non era un sogno irraggiungibile ed è proprio per questo che oggi l'80 per cento degli italiani vive in un casa di proprietà. Ma per le nuove famiglie non è così: dalla metà degli anni '80 al 2004 il costo di un appartamento di 110 metri quadri nella zona semicentrale di una grande area urbana è triplicato (da 123 mila a 375 mila euro), mentre il reddito annuo di una coppia di ceto medio (dirigente statale e insegnante), è meno che raddoppiato (da 22 mila a 40 mila euro).

L'affitto, spiega lo studio, non è una alternativa praticabile. Se, a prezzi costanti, dal 1998 al 2004 , il costo d'acquisto di una abitazione è aumentato in media del 51 per cento (65 nelle grandi città), quello degli affitti è comunque lievitato del 49 (addirittura l'85 per cento nelle grandi aree urbane). E le prospettive per l'immediato futuro non sono affatto buone. In Italia, spiega infatti l'indagine, già ci sono 3,2 milioni di famiglie che vivono in case affittate da privati. Oggi in media la locazione assorbe il 24 per cento del reddito, ma se la famiglia vive con meno di 10 mila euro l'anno (quasi 670 mila nuclei sono in questa condizione) il peso vola al 47 per cento (30 per cento se il reddito è fra i 10 e i 20 mila euro). "La novità è che molti contratti nei prossimi due anni dovranno essere rinnovati, incamerando gli aumento già assorbiti dalla compravendita" spiega Lorenzo Bellicini, direttore tecnico del Cresme.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

IRAQ

E' stato liberato, e sta bene, il giornalista irlandese Rory Carroll, inviato del quotidiano britannico The Guardian, sequestrato ieri da uomini armati a Bagdad. Carroll, 33 anni, da gennaio in Iraq, era stato rapito da un banda armata a Sadr City all'uscita dall'appartamento di una famiglia irachena con la quale aveva assistito in televisione alla prima udienza del processo a Saddam Hussein. Il suo sequestro è durato 36 ore.

"Voglio rimanere in Iraq". "Mi hanno sempre tenuto al buio", ha detto Carroll alle autorità di polizia irachene. "Non so chi fossero i miei sequestratori, però mi hanno trattato abbastanza bene. In futuro vorrei continuare a fare il reporter in Iraq"

Carroll ha chiamato al telefono i genitori a Dublino. "Mi ha detto che era stato liberato - ha raccontato il padre Jo - che stava bene e che stava bevendo una birra. Dei rappresentanti del governo iracheno sono andati a prenderlo. E' sempre rimasto a Bagdad".

Rapito il legale dell'ex gerarca. E' stato invece sequestrato l'avvocato di uno degli ex gerarchi di Saddam Hussein, coimputato nel processo all'ex raìs per una strage di curdi nel 1982. Saadun Janabi è difensore di Awad Hamad al-Bandar al-Sadun, già presidente del tribunale rivoluzionario che condannò i 143 sciiti uccisi nel massacro di Dujail. Un gruppo di uomini armati ha sorpreso il legale all'uscita dal suo studio nel quartiere Chaab, nella parte nord della capitale irachena.

Razzo su una scuola elementare. Ancora sangue nella capitale irachena. Un razzo katiusha si è abbattuto intorno alle 11 su una scuola elementare. Il razzo ha sfondato il tetto ed è esploso in una classe mentre si stavano svolgendo le lezioni. Quattro bambini sono morti, altri dieci sono rimasti feriti.

Assassinato il numero 2 del sindacato giornalisti. Sempre a Bagdad è stato assassinato in un agguato il numero due del Sindacato dei giornalisti iracheni, Mohammad Haroun. "Alcuni uomini armati a bordo di un veicolo hanno sparato contro la sua automobile, ferendolo gravemente. Al suo arrivo all'ospedale al Kindi, i medici ne hanno constatato il decesso", ha detto il presidente del sindacato Shehab Tamimi.

APERTA INDAGINE SU PRESUNTI TALEBANI DATI ALLE FIAMME DA SOLDATI USA

L’esercito statunitense e il governo afgano hanno avviato un’indagine sui cadaveri di due presunti talebani che sarebbero stati dati alle fiamme da soldati americani in Afghanistan. Le immagini dei corpi bruciati - atto profondamente offensivo nei confronti dei seguaci dell’Islam, religione che vieta la cremazione, e contrario alla Convenzione di Ginevra – sono state riprese da un fotoreporter australiano al seguito di un’unità militare statunitense nel sud del paese asiatico e trasmesse ieri da una rete televisiva dell’Australia. Ufficialmente i cadaveri sarebbero stati dati alle fiamme “per motivi igienici”, ma si sospetta che il gesto sia stato compiuto per tentare di provocare i talebani nascosti nelle montagne e farli uscire allo scoperto. Il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Sean McCormack, ha detto che le accuse “sono molto serie e, se vere, preoccupanti”. Il generale americano Jason Kamiya ha garantito “azioni correttive” in caso di verificata colpevolezza dei soldati, aggiungendo che il suo comando non perdona “il maltrattamento dei nemici combattenti o la dissacrazione delle loro credenze religiose e culturali”. Anche il ministro della Difesa afgano Abdul Rahim Wardak si è dichiarato “profondamente scioccato” e ha disposto un’inchiesta indipendente.

ITALIA

C'è l'ok del governo: tutti assunti gli insegnanti di religione

  • Procede spedito e senza intoppi il piano triennale di assunzioni degli insegnanti di Religione. Dopo i 9.229 immessi in ruolo lo scorso mese di agosto, è quasi pronto il provvedimento - addirittura retroattivo: a decorrere dal primo settembre 2005 - per l'assunzione di altri 3.077 docenti di religione cattolica.

La richiesta è stata inoltrata da viale Trastevere ai ministeri dell'Economia e della Funzione pubblica lo scorso mese di marzo e in questi giorni il Ministero dell'Economia ha dato il parere che è stato trasmesso al Dipartimento della Funzione Pubblica per il decreto di autorizzazione formale.

I "precari" di Religione. Sarà dunque completato il piano di assunzioni degli insegnanti di Religione (tra i quali il precariato praticamente non esiste) con l'ultima trance - anch'essa di 3.077 posti a decorrere dal primo settembre 2006 - per arrivare ai 15.383 stabiliti dal ministro Moratti. Assunzioni da sempre osteggiate dalla Cgil scuola che si è sempre espressa con toni forti. "Il governo - ha dichiarato all'indomani della prima infornata di docenti di religione cattolica Panini - ha voluto forzare la mano con una legge che ha sconvolto le regole del mercato del lavoro e dell'occupazione: non è mai esistito che l'assunzione in un settore pubblico avvenisse sulla base di un requisito discrezionale, perché la condizione unica per insegnare religione cattolica nelle scuole è l'idoneità rilasciata dal responsabile diocesano. E nel caso in cui - sottolinea, il segretario della Flc Cgil - il responsabile diocesano revochi l'idoneità all'insegnante, questo deve comunque essere mantenuto in servizio".

Già, per partecipare al concorso riservato agli insegnanti di religione, oltre ad avere insegnato per almeno quattro anni consecutivi nell'ultimo decennio, in una scuola statale o paritaria, occorreva la certificazione di idoneità rilasciata dall'ordinario diocesano. E in moltissime regioni italiane i concorsi hanno avuto un numero di partecipanti di poco superiore ai posti nel triennio in questione. A giochi fatti, in Emilia Romagna, Liguria, Marche, Molise, Umbria, Veneto e Lombardia - per l'elementare e la materna - i posti a disposizione hanno superato gli idonei. Il concorso che tutti sognano: più posti che candidati.

Gli "altri" precari. Strada ben diversa per le centinaia di migliaia di precari (storici o meno), alcuni iscritti da decenni nelle graduatorie permanenti, nei prossimi due anni scolastici saranno disponibili 'solo' 30 mila assunzioni. E' stato, infatti, firmato dai ministri Moratti (Istruzione e ricerca), Baccini (Funzione pubblica) e Siniscalco (Economia) il provvedimento che prevede 20 mila immissioni in ruolo nellanno scolastico 2006/2007 e 10 mila nel 2007/2008. Un provvedimento che lascia scontenti i sindacati della scuola perché 'le assunzioni programmate non coprono nemmeno la quota del turn-over annuale', commenta Francesco Scrima, segretario generale della la Cisl scuola, che 'denuncia l'assenza di analogo provvedimento per il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario, ndr), area professionale i cui posti vacanti e lo specifico precariato sono a livelli percentuali così alti da mettere a rischio la stessa funzionalità dei servizi". Insomma, nella scuola ci saranno più pensionamenti che assunzioni. "Basta fare alcuni conti", rilancia la Flc Cgil. "Dal 2001, il ministro Moratti ha assunto a tempo indeterminato 47.500 docenti e 7500 ATA, nello stesso periodo sono andati in pensione circa 100 mila docenti e 35 mila Ata. Il saldo negativo porta alla ulteriore precarizzazione di 53.000 docenti e di 27.500 ATA e al conseguente risparmio per le casse dello stato", dichiara Enrico Panini. E cosa accadrà nei prossimi due anni? "Il risparmio continua! 30 mila assunzioni contro un turn over di 40 mila docenti circa. L'attuale decreto dunque non solo non comporta maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato - sostiene Panini - ma comporta un vero e proprio risparmio di spesa. L'area della precarietà nella scuola dunque si allarga, da ciò si deduce che i disagi per la scuola sono destinati ad aumentare non a diminuire". Immediatamente prima delle scorse elezioni regionali il ministro Moratti parlò di un piano che prevedeva 200 mila assunzioni in tre anni, ma poi si rimangiò tutto.

IMMIGRAZIONE

IMMIGRAZIONE: Continuano gli sbarchi e gli avvistamenti di ‘carrette del mare’ cariche di africani sulle coste siciliane. Tra la notte di mercoledì e la mattinata di ieri circa 200 clandestini hanno raggiunto Lampedusa; altre due imbarcazioni sono state avvistate al largo dell’isola: una, con a bordo 150 persone, è stata costretta a ormeggiarsi a una piattaforma petrolifera a causa delle condizioni del mare ancora proibitive. Una delegazione trasversale di deputati europei ha visitato il Centro di permanenza temporanea (Cpt) di Lampedusa, costruito per ospitare 190 persone ma che arriva a contenerne fino a 1.000 duranti i periodi di maggiore afflusso. "Abbiamo visto che le condizioni erano insostenibili. Non è possibile occuparsi delle persone in modo opportuno nel centro" ha detto l'europarlamentare francese Martine Roure, spiegando di aver contato appena 12 wc e 18 tra lavandini e docce per gli immigrati. Il responsabile dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur), Antonio Guterres, ha riferito che il governo italiano ha acconsentito all'ingresso di una delegazione Onu nel Cpt.

DIRITTI UMANI: Il Comitato dell'Onu sui diritti umani ha iniziato ad esaminare il rapporto dell'Italia sul rispetto pel 'Patto sui diritti politici e civili' del 1966. La delegazione italiana presente a Ginevra, guidata dal sottosegretario al ministero degli Interni Giampiero D'Alia, dovrà fornire spiegazioni ai quesiti del Comitato su diversi temi tra cui le pari opportunità tra uomini e donne, le misure di lotta al terrorismo, i risultati delle inchieste per i fatti del G8 di Genova o su informazioni relative a presunti abusi di membri delle forze dell'ordine contro gruppi 'vulnerabili, come i Rom. D’Alia ha assicurato che Costituzione italiana garantisce tutti i diritti e le libertà fondamentali previste da strumenti quali la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo o il Patto del 1966; inoltre l'Italia intende dotarsi di una legge organica sull'asilo, come richiesto dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), ed includere esplicitamente il termine tortura nel codice penale.

RIFUGIATI: I richiedenti asilo in Italia hanno finalmente diritto al lavoro, se la loro permanenza dura da almeno sei mesi senza che sia stata presa una decisione sulla loro richiesta. Lo ha stabilito un decreto legislativo sull'accoglienza dei richiedenti asilo entrato in vigore ieri che recepisce una direttiva dell'Unione Europea. Secondo il Consiglio italiano rifugiati (Cir) i richiedenti asilo che si trovano sul territorio italiano in attesa del colloquio con la commissione governativa sono circa 20 mila; molti sono in Italia da oltre sei mesi, essendo arrivati ancora prima dell'entrata in vigore della legge 189/2002 (la cosidetta 'Bossi-Fini'), che ha accorciato i tempi per la procedura. Adesso si può e si deve regolarizzare una situazione inaccettabile che ha causato molta sofferenza agli stranieri giunti in Italia per cercare protezione ha detto Christopher Hein, direttore del Cir.


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gror051021 (last edited 2008-06-26 09:54:16 by anonymous)