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STRISCIA DI GAZA: MORTI E FERITI IN RAID AEREO ISRAELIANO CONTRO JIHAD

Sarebbe di almeno 7 morti e 15 feriti il bilancio ancora provvisorio dell’attacco aereo portato nei pressi della località di Jabaliya dalle forze armate israeliane contro un’automobile a bordo della quale viaggiavano due appartenenti all’organizzazione terroristica della Jihad islamica. Fonti militari israeliane hanno confermato l’attacco, che rientra nella risposta di Israele all’attentato kamikaze palestinese di ieri al mercato all’aperto della città di Hadera. Tra le vittime vi sarebbero i due obiettivi dell’attacco, identificati come Shadi Mhanna e Mohammed Kandil. Tel Aviv ricercava in particolare Mhanna con l’accusa di aver organizzato o effettuato attacchi contro truppe israeliane e di aver lanciato razzi Qassam contro obiettivi di Israele.

CIA-GATE: BRACCIO DESTRO CHENEY SARA' INCRIMINATO

Lewis Libby, capo di gabinetto del vicepresidente Usa, Dick Cheney, sara' accusato di aver reso falsa testimonianza sul caso della soffiata, arrivata dalla Casa Bianca,che brucio' la copertura dell'agente segreto della Cia, Valery Plame. E' quanto scrive il 'New York Times', alla vigilia della sentenza del Gran Giuri' federale dell'inchiesta sul cosiddetto Cia-Gate. Secondo la versione on-line del quotidiano new-yorkese, non ci saranno accuse contro Karl Rove, l'altro uomo chiave dell'amministrazione finito nell'inchiesta, ma il "cervello" politico del presidente -secondo le informazioni che il Nyt attribuisce agli avvocati che partecipano al caso- rimarra' sotto inchiesta; e Patrick Fitzgerald, il procuratore speciale che guida l'inchiesta, chiedera' un'estensione che termini che originariamente dovrebbero scadere proprio oggi. Il quotidiano cita fonti della Casa Bianca, secondo le quali dopo la presentazione formale delle accuse, il consigliere di Cheney lascera' l'incarico di capo di gabinetto del vice-presidente.

PARLAMENTO UE CHIEDE A MAROCCO DI LIBERARE PRIGIONIERI SAHARAWI

Il Parlamento europeo ha approvato con 98 voti a favore, nessuno contro e una astensione una risoluzione che “plaude la decisione del Fronte Polisario” presa lo scorso agosto di liberare gli ultimi 404 prigionieri di guerra marocchini detenuti nelle carceri saharawi (alcuni dei quali da quasi trent’anni) e, contestualmente, “chiede al Marocco di prendere una simile decisione e di liberare i difensori dei diritti umani Aminatu Haidar e Ali Salem Tamek e altri 35 prigionieri politici saharawi” detenuti nelle carceri di Rabat. L’Europarlamento ha inoltre constatato che 43 saharawi risultano scomparsi e ha espresso preoccupazione per le denunce di torture e violazioni dei diritti umani attribuite da associazioni come Amnesty International al Marocco. I parlamentari europei hanno inoltre condannato a maggioranza l’espulsione da El Aaiun, capitale amministrativa del Sahara Occidentale, di molte delegazioni di pacifisti e di europarlamentari, recatesi sul posto per verificare di persona il rispetto dei diritti umani e il regolare svolgimento dei processi contro i saharawi arrestati dalle autorità marocchine.

ITALIA

Legittima difesa, sì alla proposta di legge Licenza di uccidere per salvare i beni

ROMA - Ci si potrà difendere con armi in casa e nei posti di lavoro contro ladri e rapinatori che minacciano l'incolumità di persone e beni. Chi si sente aggredito o minacciato può reagire come crede, anche uccidendo, perché la sua reazione sarà sempre considerata "proporzionata". E' questo in sintesi quanto prevede la proposta di legge sulla legittima difesa approvata oggi dalla commissione Giustizia della Camera.

Il testo, già approvato dal Senato, prevede in sostanza che la reazione di chi si senta aggredito in casa propria o nel luogo di lavoro debba essere sempre considerata proporzionata all'offesa. Il che, spiega Giovanni Kessler dei Ds, significa che uno può anche arrivare a uccidere lo zingarello che gli entra nel giardino di casa senza timore di venire condannato per eccesso di difesa.

La proposta di legge - che modifica l'articolo 52 del codice penale sulla legittima difesa e il diritto di all'autotutela nel privato domicilio - stabilisce in pratica che il rapporto di proporzione esista sempre se qualcuno che si trova in casa propria o nel posto dove lavora "usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo" per difendere non solo la "propria o altrui incolumità", ma anche i beni "propri o altrui".

Ma non basta. Questo tipo di difesa, che non conoscerà più "l'eccesso" per il quale si poteva venire condannati, potrà essere esercitata anche in ogni altro luogo "ove venga esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale".

Il provvedimento è stato voluto fortemente dalla Lega ma la Casa delle libertà l'ha approvato in modo compatto, anche se con qualche dubbio. Il problema, a quanto si apprende, è stato sollevato soprattutto dagli avvocati del Polo che hanno qualche perplessità. Questo potrebbe anche portare a piccole modifiche in vista dell'aula (dove la proposta di legge approderà a fine mese) ma ci saranno, specificano da ambienti leghisti, solo se saranno condivise da tutti gli alleati di centrodestra. Altrimenti, ed è questa l'ipotesi più probabile, il testo resterà così com'è.

Il provvedimento, formato da una sola norma non piace anche a gran parte dei penalisti italiani, che nei giorni scorsi hanno inviato alla commissione Giustizia della Camera un documento contro la proposta di legge.

"Dal punto di vista politico-criminale - scrivono gli avvocati tra cui Carlo Federico Grosso - questa legge avrà un solo effetto: la rincorsa al possesso più o meno legittimo di armi da parte delle categorie e dei ceti più esposti e la conseguente maggiore aggressività di una delinquenza, già di per sé ben agguerrita, consapevole dell'accresciuta aggressività difensiva delle potenziali vittime".

Il provvedimento, che ha ricevuto i "sì" della sola maggioranza, non è stato votato dal presidente della commissione Gaetano Pecorella e ha ricevuto un parere dalla commissione Affari Costituzionali non proprio lineare. In sostanza infatti il parere è favorevole, ma con una condizione. E cioè la commissione Giustizia dovrebbe verificare "l'effettiva congruità sotto il profilo della ragionevolezza" della modifica al codice penale che si intende introdurre con questo testo.

Visto che di fatto collega al luogo dove si svolge l'aggressione o il tentativo di aggressione la possibilità di reagire senza preoccuparsi del principio della proporzionalità esistente nella normativa vigente. La proposta di legge introduce infatti la presunzione che la reazione dell'aggredito sia sempre e comunque proporzionata all'offesa minacciata quando il fatto avvenga nel domicilio dell'aggredito o nel luogo dove lavora.

(27 ottobre 2005)


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