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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

BOLIVIA: Morales eletto presidente al primo turno

Evo Morales è il primo presidente indio della Bolivia. Il leader campesino ha ottenuto la maggioranza assoluta delle preferenze, attestandosi attorno al 51,1 per cento secondo i dati non ancora ufficiali. “Per la Bolivia si apre davvero una storia nuova, una storia fatta di uguaglianza, giustizia, equità, pace e giustizia sociale”, ha affermato il leader socialista davanti a centinaia di sostenitori che si sono raccolti nella notte davanti al suo quartier generale a Cochabamba, il distretto centrale del Paese dove è radicata la sua base elettorale. La vittoria di Morales è rafforzata dalla maggioranza che il suo partito, il Mas ha raggiunto al parlamento boliviano, vittorioso con un distacco di 20 punti dal partito Democratico e sociale dell'ex presidente conservatore, Jorge Quiroga: un risultato che va oltre tutte le previsioni. Segue a distanza l’industriale del cemento, Samuel Doria Medina, di Unità nazionale, con l'8,1%.

VERTICE WTO: QUASI UN FALLIMENTO, SOLO UN INCERTO ACCORDO

Con un compromesso dell’ultimo minuto che rimanda al 2013 – cioè tra 8 anni – la fine dei sussidi agricoli e altre barriere commerciali, si è concluso senza risultati significativi dopo sei giorni di discussioni a Hong Kong il 6° vertice dei 149 Paesi dell’Organizzazione mondiale del Commercio (Omc – Wto, World Trade Organisation). Malgrado l’eccessiva soddisfazione espressa dal segretario generale del Wto Pascal Lamy, è stato in realtà raggiunto un espediente che rinvia al 30 aprile 2006 l’approvazione del protocollo di Doha del 2001, naufragato a Cancun (Messico) nel 2003 e comunque non approvato a Hong Kong. “C’è una sensazione generale di frustrazione e di insoddisfazione, per non dire di vero e proprio malcontento” ha detto il ministro del commercio della Mauritania, Madan Murlidhar Dulloo. Le nazioni povere – penalizzate dai sussidi che Europa ed Usa garantiscono ai loro coltivatori – avevano chiesto di anticipare la fine del protezionismo doganale entro il 2010, ma è stata soprattutto la delegazione dei 25 dell’Ue a respingere questa istanza. Parziali appoggi alle richieste del Sud del Mondo – a vantaggio soprattutto delle cosiddette economie emergenti, in particolare Brasile e India – sembrerebbero accolte nel documento che impegna i Paesi ricchi ad abolire i sostegni alle esportazioni di cotone entro il 2006 e a garantire quote di mercato senza balzelli doganali al 97% dei prodotti esportati dalle nazioni più povere. Tuttavia, il compromesso raggiunto – come molti avevano previsto e altri sperato – non indica alcune data per l’abolizione di misure protezionistiche per un accesso al mercato meno svantaggioso per i 49 Paesi più poveri: uno degli elementi-chiave del documento conclusivo detto ‘Patto di Hong Kong’ avrebbe dovuto essere un’agenda precisa. È stata invece respinta per l’opposizione di Usa e Giappone nel settore tessile e del riso. Proprio i coltivatori di riso delle Filippine erano stati tra i protagonisti delle proteste dei giorni scorsi, insieme ad altri dimostranti giunti da molti Paesi ma soprattutto dalla Corea del Sud. Ieri, nell’ultimo giorno di lavori del Wto, la polizia ha arrestato numerosi manifestanti che dimostravano pacificamente contro un tipo di globalizzazione che moltiplica miserie e ingiustizie. Duro il giudizio sul documento finale del vertice da parte della società civile e delle organizzazioni che hanno seguito i lavori di Hong Kong: “È un testo – ha scritto l’organizzazione britannica Oxfam - che ci rammarica profondamente e un tradimento delle promesse di sviluppo da parte dei Paesi ricchi, i cui interessi alla fine hanno prevalso”.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

IRAQ: Primi dati sulle elezioni, mentre continuano gli attentati

La lista sciita dei conservatori ha ottenuto il 58 per cento dei voti a Baghdad nelle elezioni politiche. Lo riferisce la Commissione elettorale indipendente sulla base di risultati parziali. Appena chiuse le urne, il governo provvisorio iracheno ha aumentato la benzina di circa il 300%, provocando molto malcontento. L'aumento era previsto da tempo ed era stata richiesta dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale: i prezzi dei prodotti petroliferi in Iraq erano i più bassi del mondo. Un'autobomba e' stata fatta esplodere questa mattina in un quartiere a ovest di Baghdad, nei pressi di un ospedale pediatrico. Tre iracheni sono rimasti uccisi, altri 20 feriti nell'attentato. E' di cinque morti e di 11 feriti il bilancio di due distinti assalti compiuti oggi a Baghdad. Uomini armati hanno attaccato il convoglio del vicegovernatore della citta' Ziad Tarq al-Zubai a sud di Baghdad. al-Zubai e' rimasto ferito, mentre sono morte 3 delle sue guardie del corpo e una quarta e' stata ferita. Due civili iracheni sono rimasti uccisi e 8 persone, tra cui un colonnello di polizia, feriti nell'esplosione di un'autobomba a Baghdad. Una serie di attentati e di sparatorie a Bagdad e nel nord dell'Iraq tra la notte di sabato e l'alba di domenica hanno fatto almeno una ventina di morti , mettendo fine a tre giorni di relativa calma susseguenti alle elezioni parlamentari di giovedi'. L'Esercito islamico in Iraq ha pubblicato sul Web il video dell'uccisione di Ronald Schulz cittadino americano e consigliere del ministero dell'Edilizia iracheno. La notizia della sua esecuzione era gia' stata diffusa tramite un comunicato su Internet l'8 dicembre scorso.

’’’TANZANIA: Le elezioni politiche confermano il partito al potere’’’

Con un risultato ‘alla bulgara’, il Chama Cha Mapinduzi (Ccm) - Partito rivoluzionario, al governo da 40 anni - ha stravinto le elezioni generali di mercoledì scorso: il nuovo presidente Jakaya Kikwete ha ottenuto l’80,23% dei consensi mentre in Parlamento i deputati hanno conquistato l’88,79% dei voti. Hanno votato il 72% degli elettori. La Tanzania (37 milioni di ab.) è considerato un dei più stabili della regione dei Grandi Laghi. Kikwete prende il posto di Benjamin Mkapa, che dopo due mandati – a differenza di altri capi di Stato – ha rispettato il limite imposto dalla Costituzione. Il Ccm è al potere dal 1961, anno dell’indipendenza dell’allora Tanganiyka dall’impero britannico. La pesante sconfitta dell’opposizione è da attribuirsi all’incapacità di trovare un candidato unico per 17 piccoli partiti.

’’’Uganda condannato dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aia’’’

La Corte ha stabilito oggi che l'Uganda ha violato la sovranità della confinante Repubblica democratica del Congo durante la guerra del 1998-2003 ed è responsabile di abusi dei diritti umani e di azioni di saccheggio delle risorse naturali dell’ex-Zaire. Per cinque anni il Congo è stato teatro di un conflitto definito “la prima guerra mondiale africana” per il coinvolgimento di altri sei Paesi; Uganda e Rwanda si schierarono a fianco dei ribelli nei territori orientali, dove le loro truppe sono rimaste per anni sfruttando le enormi ricchezze naturali congolesi. Secondo un recente rapporto dell’Onu, il saccheggio del tesoro geologico dell’ex-Zaire – ricchissimo di oro, diamanti, coltan ma anche legname – continua tuttora con la complicità dei governi di Uganda e Rwanda, i cui traffici illeciti hanno finanziato a lungo le formazioni armate responsabili di gravissime violazioni dei diritti umani. La guerra ha provocato un numero enorme di vittime, stimate tra 2,5 e 3,3 milioni, in gran parte anche per la mancanza di assistenza alimentare e sanitaria. Nel 1999 il Congo si era rivolto alla Corte di giustizia dell’Aja, denunciando l’aggressione dell’Uganda – che si è formalmente ritirata nel 2003 - e chiedendo un risarcimento per i beni naturali saccheggiati in questi anni. Di recente l’Onu ha accusato il governo del Ruanda di violare l’embargo sulle armi in ex-Zaire, foraggiando i gruppi armati ancora attivi nell’est del Paese.

’’’CONGO R.D.: procede nella calma il voto per il referendum costituzionale’’’

Anche oggi gli elettori congolesi – sono 24 milioni gli aventi diritto - si stanno recando alle urne per la seconda giornata di voto del referendum costituzionale, caratterizzata ieri da lunghe file davanti ai seggi e un clima sostanzialmente pacifico, a parte due vittime e alcuni feriti per pochi isolati incidenti. Per la Repubblica democratica del Congo è il primo voto libero dopo 35 anni, che dovrebbe porre fine a quasi un decennio di instabilità, guerre e violenze. Sotto gli occhi di 12.000 militari, 16.000 caschi blu della missione di pace dell’Onu, 8.000 osservatori locali e 280 internazionali, i congolesi votano un testo che introduce un regime semi-presidenziale e concede ampia autonomia territoriale. Pochi elettori si sono recati alle urne nei quartieri dell capitale dove il partito di opposizione dell’Upds è in maggioranza, accogliendo l’invito al boicottaggio. Bassa affluenza anche nel Kasai, la regione di provenienza del capo dell’Upds, Etienne Tshisekedi e in parte ancora sotto il controllo dei miliziani ‘Mayi-Mayi.

COLOMBIA: proseguono i colloqui tra guerriglia e governo

I delegati del governo colombiano e dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln) hanno concluso la seconda giornata di colloqui preliminari all'Avana in un clima di cautela e riserbo, soprattutto da parte delle autorità colombiane. Antonio García il comandante militare del secondo gruppo guerrigliero del Paese dopo le FARC ha affermato: “Siamo in una tappa esplorativa, sicuramente il passo seguente sarà sostenere il processo di pace, almeno è quello che auspichiamo”. Il dialogo tra le parti “procede nel rispetto reciproco” ha aggiunto García, sottolineando che “c’è bisogno di più tempo e maggiori spazi di discussione” . García inoltre ha espresso pubblicamente apprezzamento per il capo dello Stato venezuelano Hugo Chávez e per Fidel Castro che hanno facilitato l’incontro tra le parti. Secondo León Valencia, analista politico ed ex-membro dell’Eln, le distanze restano molto grandi e il negoziato ancora lontano.

ITALIA

’’’Torino: Processo contro gli antifascisti’’’ (corrisp.: Radio Black Out)

Il 22 dicembre si terrà l’udienza preliminare al processo per i fatti di maggio al CPT di Corso Brunelleschi e del 18 giugno durante il corteo che fece seguito all’ aggressione fascista al Barocchio . Venti antirazzisti ed antifascisti torinesi furono inquisiti, dieci di essi sono attualmente privati della loro libertà con varie misure restrittive e su di loro pendono le accuse di devastazione e saccheggio. Il GIP Prunas Tola ha respinto le istanze di liberazione nei confronti degli imputati presentate nei mesi scorsi, e gli antifascisti torinesi sono così privati della loro libertà da oltre quattro mesi in attesa di processo: una misura repressiva, che ben si inserisce nel panorama repressivo torinese degli ultimi tempi, dove ogni manifestazione di dissenso è posta sotto attacco in modo sproporzionato anche secondo il gia pessimo standard giuridico.

’’’FIRENZE: I lavoratori precari ancora in consiglio comunale’’’ (Coordinamento Lavoratori Precari Comune di Firenze RdB –CUB, t. 055 2769744-5)

Oggi per il terzo lunedi consecutivo i lavoratori precari del Comune di Firenze hanno presidiato con i loro striscioni il Consiglio Comunale, imponendo questa volta un cambio dell’ordine del giorno: l’Assessore al Lavoro ha dichiarato che “non possiamo essere indifferenti alla presenza di questi lavoratori che chiedono chiarezza in merito al loro lavoro… apriremo un tavolo a livello anche territoriale con gli altri enti coinvolti al problema del precariato”. Intanto resta il problema che molti lavoratori con il 31 Dicembre 2005 resteranno a casa, senza nessuna forma di salario. In quale modo sono stati scelti i lavoratori da non rinnovare? In quale modo sono stati scelti i servizi dove operare i tagli? Non basta sentir dire che la colpa è della finanziaria, che la colpa è dell’attuale Governo (che certo è uno dei peggiori degli ultimi 50 anni), ma cosa fa chi sta all’opposizione a Roma ed invece Governa nei nostri territori per dare risposta al bisogno di un lavoro stabile e sicuro avanzata da centinaia di precari? Fino ad oggi, ASSOLUTAMENTE NIENTE ! Dicono essere contro la legge 30 e poi l’applicano là dove governano. I precari rivendicano non la stabilizzazione del precariato, ma la stabilizzazione dei posti, contro ogni forma di precarietà della vita e del lavoro,

Il Governatore della Banca d'Italia si è dimesso

Fazio si è dimesso – si legge nel comunicato – “per riportare serenità nel superiore intreresse del paese e della Banca d'Italia". Intanto la magistratura continua le indagini sulla BPI. Fra gli indagati per l'ipotesi di reato di appropriazione indebita, oltre a Sergio Billè c'è anche Stefano Ricucci.Gli altri sono Carlo Sangalli, Ferruccio Dardanelli,Aldo Poli. La GdF,su ordine della Procura, ha sequestrato 39 mln di euro (azioni e titoli) che sarebbero l'anticipo dato da Confcommercio per l'acquisto - secondo i pm, fittizio - dell'immobile di via Lima a Roma.


ascolta la corrispondenza da Torino \\Volsci\archivio\ror\seminarad\monitor\GR19.30\audio\Dicembre\051219


Gr 13:00

In primo Piano

BOLIVIA

Sarà il socialista Evo Morales a diventare, il 22 gennaio prossimo, il primo presidente autenticamente indio dell’America Latina. La sua vittoria al primo turno sul conservatore Jorge Quiroga è stata senza discussioni. Ora si attende solo la legittimazione della Corte nazionale elettorale a cui spetta l’annuncio che non c’è bisogno di un secondo turno in Parlamento per designare il nuovo presidente. Evo Morales è il primo presidente indio della Bolivia. Il leader 'campesinò ha ottenuto la maggioranza assoluta delle preferenze, attestandosi attorno al 51,1 per cento secondo i dati non ancora ufficiali. «Per la Bolivia si apre davvero una storia nuova, una storia fatta di uguaglianza, giustizia, equità, pace e giustizia sociale», ha affermato il leader socialista davanti a centinaia di sostenitori che si sono raccolti nella notte davanti al suo uartier generale a Cochabamba, il distretto centrale del Paese dove è radicata la sua base elettorale. La vittoria di Morales è rafforzata dalla maggioranza che il suo partito, il Mas ha raggiunto al parlamento boliviano. Tutte le proiezioni danno il "Movimento verso il socialismo" di Morales vittorioso con un distacco di 20 punti dal partito 'Democratico e socialè dell'ex presidente conservatore, Jorge «Tuto» Quiroga: un risultato che va oltre tutte le previsioni. Segue a distanza il magnate del cemento, Samuel Doria Medina, dell«Unità nazionalè, con l'8,1 per cento dei suffragi. Anche se non si tratta ancora di dati ufficiali, per i quali di dovrà attendere qualche giorno, sono numeri significativi che hanno permesso all'ex sindacalista dei »cocaleros« (coltivatori della pianta di coca) di annunciare la vittoria nella notte. Morales succederà all'ex presidente della Corte Suprema, Eduardo Rodriguez, il cui mandato è stato principalmente quello di convocare le elezioni anticipate per salvare il paese dal caos, dopo le dimissioni di Carlos Mesa nel giugno scorso.

ESTERI

IRAQ

Un'autobomba e' stata fatta esplodere questa mattina in un quartiere a ovest di Baghdad, nei pressi di un ospedale pediatrico. Tre iracheni sono rimasti uccisi, altri 20 feriti nell'attentato.

Intanto l'Esercito islamico in Iraq ha pubblicato sul Web il video dell'uccisione di Ronald Schulz cittadino americano e consigliere del ministero dell'Edilizia iracheno. La notizia della sua esecuzione era gia' stata diffusa tramite un comunicato su Internet l'8 dicembre scorso, quando l'organizzazione presumibilmente legata ad al-Qaeda aveva annunciato che sarebbe stato anche mostrato il video dell'uccisione. Ricordiamo che il gruppo dell' Esercito Islamico in Iraq aveva rivendicato a suo tempo l'omicidio del giornalista italiano Enzo Baldoni.

ISRAELE

Si sono aperte in Israele le primarie per la scelta del successore di Sharon alla testa del partito del Likud, dopo che nella giornata di ieri ha il premier Sharon era stato colto da malore presumibilmente un ictus. Per queste votazioni i principali candidati in lizza sono Benyamin Netanyahu (ex ministro delle Finanze) e Silvan Shalom (attuale ministro degli Esteri). Anche se Sharon ha dichirato di non volersi dimettere dai suoi incarichi.

COREA DEL NORD

La Corea del nord ha dichiarato oggi, in apparente sfida contro i negoziati multilaterali a sei di Pechino, che continuerà a rafforzare il suo deterrente atomico per protesta contro l'approvazione all'Onu venerdì scorso di una risoluzione, proposta dagli Stati Uniti, di condanna del regime di Pyongyang per le sue violazioni dei diritti umnai. Un portavoce del ministero degli esteri nord coreano ha affermato: " Gli Stati Uniti sono uno stato criminale che politicizza il problema dei diritti umani e applica la regola ipocrita del doppio standard. Con questo atto l'amministrazione di George Bush ha mostrato la sua vera natura, meritevole solo di disprezzo" "Davanti a questo atto, alla Corea del nord non resta altro che rafforzare ancora di più le sue forze di difesa, compreso il deterrente atomico già in nostro possesso".

UGANDA

I capi dei ribelli ugandesi dell’Esercito di resistenza del signore (Lra), ricercati dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra, avrebbero accettato la mediazione del governo del Sud Sudan. Lo ha detto Walid Hamid, portavoce del Movimento popolare per la liberazione del Sudan . Ricordiamo che il Movimento popolare per la liberazione del Sudan è ex-formazione armata indipendentista che ora governa il Sud Sudan dopo gli accordi di pace di quest’anno con le autorità di Khartoum.

COLOMBIA

I delegati del governo colombiano e dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln) hanno concluso la seconda giornata di colloqui preliminari all'Avana in un clima di cautela e riserbo, soprattutto da parte delle autorità colombiane. Antonio García il comandante militare del secondo gruppo guerrigliero del Paese dopo le FARC ha affermato: “Siamo in una tappa esplorativa, sicuramente il passo seguente sarà sostenere il processo di pace, almeno è quello che auspichiamo”. Il dialogo tra le parti “procede nel rispetto reciproco” ha aggiunto García, sottolineando che “c’è bisogno di più tempo e maggiori spazi di discussione” . García inoltre ha espresso pubblicamente apprezzamento per il capo dello Stato venezuelano Hugo Chávez e per Fidel Castro che hanno facilitato l’incontro tra le parti. Secondo León Valencia, analista politico ed ex-membro dell’Eln, le distanze restano molto grandi e il negoziato ancora lontano.

SPAGNA

La polizia spagnola ha arrestato 14 persone di diversa nazionalita', il sospetto è sempre quello di moda di questi tempi: ossia di reclutare e indottrinare estremisti islamici da inviare a combattere in Iraq contro le forze d'occupazione.

COREA DEL NORD

La Corea del nord ha dichiarato oggi, in apparente sfida contro i negoziati multilaterali a sei di Pechino, che continuerà a rafforzare il suo deterrente atomico per protesta contro l'approvazione all'Onu venerdì scorso di una risoluzione, proposta dagli Stati Uniti, di condanna del regime di Pyongyang per le sue violazioni dei diritti umnai. Un portavoce del ministero degli esteri nord coreano ha affermato: " Gli Stati Uniti sono uno stato criminale che politicizza il problema dei diritti umani e applica la regola ipocrita del doppio standard. Con questo atto l'amministrazione di George Bush ha mostrato la sua vera natura, meritevole solo di disprezzo" "Davanti a questo atto, alla Corea del nord non resta altro che rafforzare ancora di più le sue forze di difesa, compreso il deterrente atomico già in nostro possesso".

INDONESIA

I ribelli separatisti di Aceh hanno consegnato tutte le armi in loro possesso, come richiesto dall'accordo di pace siglato con il governo di Giacarta. Lo ha affermato un osservatore dell'Aceh monitoring mission che controlla il tentativo di mettere fine a 26 anni di conflitto tra il governo centrale indonesiano e la provincia separatista.

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

BOLIVIA

“Comincia una nuova storia di uguaglianza, di pace e del cambiamento atteso dal popolo boliviano”: sono state le prime parole che l’indio Evo Morales Ayma ha pronunciato in una conferenza stampa che lo acclamava già nuovo presidente della Bolivia sulla base di calcoli e proiezioni di scrutini parziali che in un primo momento. “En boca de urna”, all’uscita dei seggi – gli davano la vittoria ma forse non quel 50% più 1 che lo eleggerebbe presidente con il suffragio popolare, anziché in parlamento che sarà la sede del secondo turno. Morales ha parlato a Cochabamba, sede centrale del Movimento al socialismo (Mas) che secondo dati ufficiosi, ha ottenuto 65 su 130 deputati e 13 su 27 senatori e alcuni dei 9 governatori. E’ stato un “poderoso torrente di liberazione e trasformazione sociale” ha detto il vice presidente eletto Álvaro García Linera, ex-guerrigliero, sociologo e matematico, Morales ha aggiunto “la battaglia per le risorse naturali cambierà la nostra storia” confermando le promesse contenute nelle 182 pagine del programma di governo del Mas. Dopo il Venezuela, la Bolivia, ha le più vaste risorse latino-americane di gas naturale; nell’ottobre 2003, almeno 23 persone, che difendevano i preziosi “idrocarburi” dalla rapina organizzata da un consorzio multinazionale con la complicità del governo di La Paz, vennero uccise dalle forze dell’ordine durante una sollevazione popolare. Il 18 ottobre l’allora presidente Gonzalo Sanchez de Losada fu costretto a fuggire negli Stati Uniti, a Miami.

USA

DISCORSO DI BUSH ALLA NAZIONE: IN IRAQ STIAMO VINCENDO,

Parlando per 16 minuti alla nazione dallo Studio Ovale, con tutte le maggiori reti tv collegate il presidente George W. Bush ha affermato che "possiamo vincere la guerra in Iraq e la stiamo vincendo" e ha ribadito il no al ritiro, prima che la vittoria sia completa: "Ritirarsi ora dall'Iraq sarebbe un atto disonorevole che metterebbe in pericolo l'America ed io non lo permetterò... Prenderò le decisioni sui livelli delle truppe da mantenere in Iraq non basandomi su calendari di ritiro artificiali, ma sulle raccomandazioni dei comandanti sul terreno". Chi s'aspettava una svolta dopo le elezioni politiche irachene di giovedì scorso, è restato deluso. E' questo il quinto discorso in 20 giorni, per convincere gli americani che gli Stati Uniti sono sulla strada giusta, il presidente Bush parla più volte delle perdite che la guerra impone, dei costi del conflitto, dei sacrifici che saranno ancora necessari, riconoscendo che c'é ancora violenza e che ci sono state battute d'arresto: "Il lavoro non è finito"; gli iracheni, gli americani e i loro alleati hanno "di fronte più prove e più sacrifici". Ricordando l'arrogante affermazione "la missione è compiuta" del primo maggio 2003 dimostratasi clamorosamente falsa, oggi Bush riconosce che la guerra s'é rivelata più difficile del previsto e la ricostruzione è più lenta.

IRAQ

E' di cinque morti e di 11 feriti il bilancio di due distinti assalti compiuti oggi a Baghdad. Uomini armati hanno attaccato il convoglio del vicegovernatore della citta' Ziad Tarq al-Zubai a sud di Baghdad. al-Zubai e' rimasto ferito, mentre sono morte 3 delle sue guardie del corpo e una quarta e' stata ferita. Due civili iracheni sono rimasti uccisi e 8 persone, tra cui un colonnello di polizia, feriti nell'esplosione di un'autobomba a Baghdad. Una serie di attentati e di sparatorie a Bagdad e nel nord dell'Iraq tra la notte di sabato e l'alba di domenica hanno fatto almeno una ventina di morti , mettendo fine a tre giorni di relativa calma susseguenti alle elezioni parlamentari di giovedi'.

AFGHANISTAN S'INSEDIA PRIMO PARLAMENTO DOPO OLTRE 30 ANNI

Si e' insediato oggi a Kabul il Parlamento scaturito dalle elezioni del 18 settembre. La seduta inaugurale si e' aperta con una preghiera e l'inno nazionale, poi ha preso la parola l'ex re Zahir Shah e i nuovi deputati hanno prestato giuramento davanti al presidente Hamid Karzai. Il vice presidente americano Dick Cheney era presente alla cerimonia.


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


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gror051219 (last edited 2008-06-26 09:55:31 by anonymous)