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'''ELEZIONI IN PALESTINA'''

Secondo i dati forniti dalla Commissione elettorale, il 20 per cento degli elettori aveva già votato nelle prime tre ore dall'avvio delle operazioni e per le prossime ore è attesa un'affluenza ancora maggiore. I seggi chiuderanno alle 19 locali (le 18 in Italia), ma le norme prevedono la possibilità di estendere l'orario di due ore se la partecipazione dovesse superare le aspettative.
Secondo i dati ufficiali, sono 1.341.671 i votanti convocati alle urne (810.636 a Gaza e 531.035 in Cisgiordania) e chiamati a scegliere i 132 componenti del nuovo Parlamento palestinese.
Secondo gli osservatori euripei: "L'organizzazione è buona, le operazioni sono regolari - siamo a Abu Disseh, vicino a Gerusalemme, abbiamo visitato due scuole per un totale di 6 seggi".


'''NIGERIA'''

Dopo gli attenati allo stabilimento dell'Agip a Port Harcourt di ieri, le prime ricostruzioni riportano le dichiarazioni dei testimoni, seconbdo le quali l’obiettivo erano gli uffici della banca all’interno del complesso. Pesante il bilancio dell’operazione: nove morti (otto agenti di sicurezza e un dipendente) e un numero imprecisato di feriti. Secondo le ultime notizie, le vittime sarebbero tutte nigeriane. Quello contro l’Agip è solo l’ultimo di una serie di attacchi portati a segno contro le compagnie straniere in Nigeria.
Negli oleodotti che trasportano l’oro nero, scorre anche la sorte della Nigeria e del delta del Niger, dove viene estratta la gran parte del petrolio del paese africano. La Nigeria è l’ottavo produttore mondiale di petrolio con circa due milioni di barili al giorno. Una ricchezza che ha attirato le grandi multinazionali degli idrocarburi. Oltre alla Shell e all’Agip, operano nel paese anche Chevron-Texaco, Total, Exxon-Mobil e Statoil.
Le grandi compagnie si sono spesso sostituite allo stato fornendo i servizi essenziali che le istituzioni non riescono ad assicurare. Chiaro l’intento di conquistare i cuori dei locali e guadagnarsi una licenza ad operare nei modi preferiti. Ma la strategia non funziona più. Le forze di sicurezza delle multinazionali non vanno molto per il sottile e alle tensioni inter-tribali si aggiunge il record poco lusinghiero delle compagnie in tema di diritti umani. Anche l’Agip è sotto accusa per aver provocato azioni come la demolizione di un quariere di periferia a Port Harcourt, ordinata l’anno scorso dal governo nigeriano perché le baracche erano troppo vicine alle installazioni petrolifere della società. Un’operazione che ha lasciato circa 5mila persone senza casa.

'''IRAN'''

Il presidente iraniano Ahmadinejad ha ordinato un’inchiesta sull'attentato avvenuto ieri nell’Iran sud-occidentale. Nella città di Ahwaz due esplosioni hanno provocato la morte di 8 persone e una trentina di feriti.
Nella località sarebbe dovuto andare in visita il capo dello Stato, visita che poi era stata rinviata. I commentatori danno tre possibili motivazioni al gesto: potrebbe trattarsi delle minoranze arabe della regione che chiedono un regime più autonomo al governo centrale, oppure dei mujahiddin contrari al governo iraniano,o ancora dello stesso governo, che insaturerebbe un regime di paura per diventare il vero protettore della popolazione e raggiungere un consenso più ampio.

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'''SCIOPERO LAVORATORI ALITALIA'''

La compagnia aerea stimache oggi potrebbero essere cancellati fino a 220 voli. La Procura della Repubblica di Civitavecchia, competente per la zona di Fiumicino, ha aperto un'inchiesta ravvisando nella cancellazione di numerosi voli a causa delle proteste del personale Alitalia, secondo gli inquirenti l'ipotesi di reato è interruzione di pubblico servizio.
Il piano industriale di Alitalia sarà al centro dell'incontro di oggi tra sindacati, governo ed azienda.


'''ENERGIA-GAS'''

Secondo i dati dell'Eni oggi mancano l'8,1% dei 74 milioni di metri cubi di gas importati dalla Russia, pari all'1,4% dei consumi nazionali. Anche ieri non sono stati consegnati 6 milioni di metri cubi di gas.

'''ATESIA'''
Continua la mobilitazione per il reintegro dei lavoratori dell'Atesia e del gruppo x-cos. Stamattina presidio sotto la sede centrale dell'azienda. Sentiamo il collegamento

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In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ELEZIONI IN PALESTINA

Secondo i dati forniti dalla Commissione elettorale, il 20 per cento degli elettori aveva già votato nelle prime tre ore dall'avvio delle operazioni e per le prossime ore è attesa un'affluenza ancora maggiore. I seggi chiuderanno alle 19 locali (le 18 in Italia), ma le norme prevedono la possibilità di estendere l'orario di due ore se la partecipazione dovesse superare le aspettative. Secondo i dati ufficiali, sono 1.341.671 i votanti convocati alle urne (810.636 a Gaza e 531.035 in Cisgiordania) e chiamati a scegliere i 132 componenti del nuovo Parlamento palestinese. Secondo gli osservatori euripei: "L'organizzazione è buona, le operazioni sono regolari - siamo a Abu Disseh, vicino a Gerusalemme, abbiamo visitato due scuole per un totale di 6 seggi".

NIGERIA

Dopo gli attenati allo stabilimento dell'Agip a Port Harcourt di ieri, le prime ricostruzioni riportano le dichiarazioni dei testimoni, seconbdo le quali l’obiettivo erano gli uffici della banca all’interno del complesso. Pesante il bilancio dell’operazione: nove morti (otto agenti di sicurezza e un dipendente) e un numero imprecisato di feriti. Secondo le ultime notizie, le vittime sarebbero tutte nigeriane. Quello contro l’Agip è solo l’ultimo di una serie di attacchi portati a segno contro le compagnie straniere in Nigeria. Negli oleodotti che trasportano l’oro nero, scorre anche la sorte della Nigeria e del delta del Niger, dove viene estratta la gran parte del petrolio del paese africano. La Nigeria è l’ottavo produttore mondiale di petrolio con circa due milioni di barili al giorno. Una ricchezza che ha attirato le grandi multinazionali degli idrocarburi. Oltre alla Shell e all’Agip, operano nel paese anche Chevron-Texaco, Total, Exxon-Mobil e Statoil. Le grandi compagnie si sono spesso sostituite allo stato fornendo i servizi essenziali che le istituzioni non riescono ad assicurare. Chiaro l’intento di conquistare i cuori dei locali e guadagnarsi una licenza ad operare nei modi preferiti. Ma la strategia non funziona più. Le forze di sicurezza delle multinazionali non vanno molto per il sottile e alle tensioni inter-tribali si aggiunge il record poco lusinghiero delle compagnie in tema di diritti umani. Anche l’Agip è sotto accusa per aver provocato azioni come la demolizione di un quariere di periferia a Port Harcourt, ordinata l’anno scorso dal governo nigeriano perché le baracche erano troppo vicine alle installazioni petrolifere della società. Un’operazione che ha lasciato circa 5mila persone senza casa.

IRAN

Il presidente iraniano Ahmadinejad ha ordinato un’inchiesta sull'attentato avvenuto ieri nell’Iran sud-occidentale. Nella città di Ahwaz due esplosioni hanno provocato la morte di 8 persone e una trentina di feriti. Nella località sarebbe dovuto andare in visita il capo dello Stato, visita che poi era stata rinviata. I commentatori danno tre possibili motivazioni al gesto: potrebbe trattarsi delle minoranze arabe della regione che chiedono un regime più autonomo al governo centrale, oppure dei mujahiddin contrari al governo iraniano,o ancora dello stesso governo, che insaturerebbe un regime di paura per diventare il vero protettore della popolazione e raggiungere un consenso più ampio.

ITALIA

SCIOPERO LAVORATORI ALITALIA

La compagnia aerea stimache oggi potrebbero essere cancellati fino a 220 voli. La Procura della Repubblica di Civitavecchia, competente per la zona di Fiumicino, ha aperto un'inchiesta ravvisando nella cancellazione di numerosi voli a causa delle proteste del personale Alitalia, secondo gli inquirenti l'ipotesi di reato è interruzione di pubblico servizio. Il piano industriale di Alitalia sarà al centro dell'incontro di oggi tra sindacati, governo ed azienda.

ENERGIA-GAS

Secondo i dati dell'Eni oggi mancano l'8,1% dei 74 milioni di metri cubi di gas importati dalla Russia, pari all'1,4% dei consumi nazionali. Anche ieri non sono stati consegnati 6 milioni di metri cubi di gas.

ATESIA Continua la mobilitazione per il reintegro dei lavoratori dell'Atesia e del gruppo x-cos. Stamattina presidio sotto la sede centrale dell'azienda. Sentiamo il collegamento

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