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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

BUSH IN PAKISTAN; GRAVE BILANCIO INCIDENTI PER VISITA IN INDIA

È atterrato da poco nella capitale pakistana Islamabad il presidente statunitense George W. Bush, il cui arrivo è stato anticipato ieri dalla morte di un diplomatico Usa e di almeno due civili pakistani a causa di un attentato kamikaze. La notizia dell’arrivo di Bush è stata diffusa da fonti ufficiali pakistane. Il capo di Stato della più ricca potenza del mondo giunge nel Pakistan islamico dopo una visita di un paio di giorni in India contrassegnata dalle polemiche per la firma di un trattato di cooperazione nucleare civile con New Delhi (che non ha mai firmato il Trattato di non proliferazione nucleare) e i molti incidenti che hanno scosso molte città del Paese. La visita di Bush ha scatenato in varie città del paese - Lucknow, Hyderabat, Cherminar e Srinagar (quest’ultima, è la capitale estiva del Kashmir indiano) - molte proteste, culminate in fitte sassaiole contro la polizia e in violente cariche, oltre che nel rogo di bandiere americane. Proprio a Lucknow un giovane, forse un minorenne, avrebbe perso la vita ma in alcune città testimoni hanno visto decine di persone a terra, portate poi in ospedale sui carretti della frutta o in qualsiasi altro modo. Il bilancio delle vittime potrebbe dunque essere ancora parziale, mentre con la partenza di Bush le autorità indiane si aspettano che possa tornare la calma.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

SECONDA GIORNATA ‘DIALOGO NAZIONALE’; SVILUPPI SU OMICIDIO HARIRI?

È cominciata in una Beirut sempre sotto stato d’assedio la seconda giornata di incontri del ‘Dialogo nazionale’ tra i 14 capi politici libanesi cattolici e musulmani dei contrapposti fronti filo-siriano e anti-siriano. Ieri si sono svolte due sessioni (mattutina e serale) del ‘Dialogo’, che andrà avanti per circa una settimana con lo scopo di risolvere i principali problemi che affliggono da circa un anno il Paese, a cominciare dal ruolo della Siria in Libano, dall’omicidio dell’ex-primo ministro Rafik Hariri e dalla successiva instabilità politica e sociale, e dal ruolo del movimento sciita di Hezbollah nel Paese e nello scenario mediorientale. Alla seconda giornata dei colloqui non prende parte il principale esponente druso anti-siriano, Walid Jumblatt, partito oggi per gli Stati Uniti, dove incontrerà il segretario di Stato Condoleezza Rice. A proposito di Hezbollah, quest’oggi il capo del movimento, lo sheikh Hassan Nasrallah, per la prima volta si è recato personalmente a rendere omaggio alla tomba di Hariri, ucciso con 20 altre persone da un’autobomba il 14 febbraio 2005 e sepolto nella centrale piazza dei Martiri, a Beirut. Nasrallah era accompagnato da uno dei figli di Hariri, Saad, con il quale recentemente si era già incontrato per una lunga chiacchierata preparatoria al ‘Dialogo nazionale’. Saad Hariri oggi è uno dei principali leader anti-siriani in Libano e ha sostanzialmente preso il posto del padre in questo ruolo; per converso, il capo di Hezbollah è apertamente sostenuto da Siria e Iran. Mentre procede il dialogo libanese, sul fronte internazionale qualcosa potrebbe muoversi in merito all’indagine condotta dall’Onu sull’omicidio di Hariri. Secondo il quotidiano libanese ‘Al-Mustaqbal’, di proprietà della famiglia Hariri, il nuovo capo della commissione d’inchiesta Onu, il magistrato belga Serge Brammertz, si appresterebbe a emettere mandati di arresto contro almeno due alti responsabili dei servizi di sicurezza siriani: il generale Rustom Ghazali, ex-capo dell’intelligence militare siriana in Libano, e il suo braccio destro, generale Jamih Jamih. Già il predecessore di Brammertz, il magistrato tedesco Detlev Mehlis, aveva denunciato il coinvolgimento di responsabili dei servizi di sicurezza siriani e libanesi nell’assassinio di Hariri.

Guantanamo: detenuto, alimentazione forzata con tubo

I prigionieri di Guantanamo in sciopero della fame sono stati legati a una sedia e nutriti a forza tre volte al giorno attraverso un tubo ficcato in gola: lo ha dichiarato in una rara intervista alla BBC un detenuto della prigione Usa a Cuba, il kuwaitiano Fawzi Al-Odah.

Gli Usa hanno sempre negato che a Guantanamo si pratichi la tortura, ma per il detenuto, che ha fatto giungere le sue dichiarazioni alla Bbc tramite il suo avvocato, questa pratica equivale alla tortura, la stessa opinione data dall'Onu nel suo rapporto sulla prigione speciale creata dagli americani dopo l'11 settembre. Odah si trova a Guantanamo dal 2002 ed è uno degli 84 detenuti che hanno fatto scioperi della fame.

Queste dichiarazioni giungono in coincidenza dell'azione legale contro l'alimentazione forzata lanciata da un altro detenuto di Guantanamo, lo yemenita Mohammed Bawazir, per i cui avvocati si tratta di tortura, alla luce della nuova legge anti- abusi contro i detenuti sospettati di terrorismo appena firmata da George W. Bush.

"All'inizio (dello sciopero della fame) mi hanno portato via tutti i generi di conforto. La coperta, l'asciugamano, i pantaloni lunghi, le scarpe. Mi hanno messo in isolamento per 10 giorni. Sono entrati e hanno letto un ordine: diceva, se ti rifiuti di mangiare, ti metteremo sulla sedia (per l'alimentazione forzata)", ha dichiarato il detenuto in risposta alle domande della Bbc, aggiungendo che agli scioperanti veniva data una "formula" per farli andare in bagno, e poi venivano legati a una sedia di ferro e costretti a ingerire cibo attraverso un tubo.

"Un tizio, un saudita, mi disse che aveva subito torture al suo paese, ma che questa della sedia era la tortura peggiore che avesse mai sopportato", ha aggiunto. Odah ha spiegato che giovani guardie picchiano regolarmente i detenuti che provocano problemi.

"La morte è meglio di questa situazione in cui siamo vivi e siamo qui senza speranza", ha affermato: "Quando qualcosa di brutto accade agli Usa, in qualsiasi parte del mondo, loro reagiscono contro di noi, e ci trattano come animali. Sono sempre stanco. Mi fanno male i reni. Ho dolore al petto e il fiato corto. Ho problemi a urinare e ad andare di corpo".

Gli Usa dicono che Odah si trova in carcere perchè era in Afghanistan con i taleban, ha imparato a usare il mitra in un campo di Al Qaida e ha combattuto contro le forze Usa. Odah ha definito le accuse "assolutamente non vere" e "spazzatura", ma non ha voluto dire altro, affermando di volerlo fare solo in tribunale.

ITALIA

Conferenza stampa di acrobax

innumerevoli attacchi fascisti di diverso tipo ed intensita' (si contano 5 pestaggi; 4 accoltellamenti; 2 assalti con bombe incendiarie solo negli ultimi due mesi) attraverso continue aggressioni a militanti e singoli frequentatori di spazi sociali, assalti ai danni di centri sociali e case occupate... siamo all'ennesima provocazione! Dopo l'assalto al forte prenestino lo scorso giugno di una squadraccia di fascisti che ha quasi ucciso con una coltellata alla gola un compagno di radio onda rossa, dopo le ripetute aggressioni notturne e pestaggi vigliacchi ai danni di singoli compagni ai margini delle manifestazioni o delle universita', e dopo l'assalto alla torre nell'anniversario dell'omicidio di Valerio Verbano, per citare solo alcuni degli ultimi episodi, adesso i fascisti di alleanza nazionale si permettono di utilizzare lo strumento giudiziario, denunciando per supposte aggressioni due militanti del nostro laboratorio. Infatti questa mattina due compagni di acrobax sono stati visitati da agenti della digos che hanno loro notificato una denuncia per lesioni aggravate sporta da due esponenti del circolo marconi di alleanza nazionale. Va inoltre detto che gia' nei giorni scorsi alcuni compagni erano stati seguiti e aspettati sotto casa da loschi figuri con il dichiarato intento di intimidirli e aggredirli attraverso queste vili pratiche squadriste. Tutto cio' non ha avuto dirette conseguenze poiche' non siamo mai soli e difficilmente sprovveduti. Ma questi episodi, guarda caso, seguono di pochi giorni la presentazione in campidoglio del vergognoso libro bianco del ministro alemanno sulle aggressioni subite dai "poveri e indifesi" militanti di alleanza nazionale. La verita' pero' e' un'altra. Il signor Alemanno, noto fascista dell'ex msi, attuale ministro del governo berlusconi, e' quello che permette al suo servizio d'ordine di picchiare alcuni studenti antifascisti davanti allo sguardo complice della polizia li' presente, durante una iniziativa organizzata da Azione Giovani all'universita' di roma tre. E' lo stesso che sguinzaglia i suoi cani da guardia durante la notte e protegge insieme a tutta l'area della destra sociale i neofascisti dell'area delle cosidette o.s.a. mentre chiede lo sgombero dei centri sociali a partire dalla Strada di garbatella. E tutto questo nel pieno di una campagna elettorale che lo vede candidato sindaco nella citta' di roma. Quest'ultimo episodio ai danni di alcuni compagni di Acrobax, che ancora una volta unisce lo strumento poliziesco/giudiziario a quello dell'agguato notturno, è un altro pezzo di questa squallida campagna elettorale, che se a roma vede un fascista come Gianni Alenmanno candidarsi a sindaco, a livello nazionale copre un'operazione di riciclaggio della destra neofascista di Tilgher, Fiore, Boccacci e Romagnoli nella coalizione della cdl... E' questo quello che noi denunciamo, facendo appello a tutta la cittadinanza antifascista e democratica di questa città a mobilitarsi contro le recrudescenze di questa destra fascista e squadrista e a mantenere alto il livello di attenzione e vigilanza per la tutela e la salvaguardia degli spazi di agibilità politica e di presa di parola collettiva.

arca di noè

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

FERITI E DISORDINI IN PROTESTE CONTRO VISITA PRESIDENTE USA

Cinque persone sono rimaste ferite in scontri tra polizia e manifestanti a Hyderabad, capitale dello Stato meridionale dell’Andhra Pradesh dove si trova oggi il presidente statunitense George W. Bush per alcune ore nel suo secondo giorno di visita ufficiale in India. Per protestare contro il suo arrivo, manifestanti di partiti di sinistra e organizzazioni musulmane hanno dato alle fiamme la sua immagine, mentre diversi uffici e aziende sono rimasti chiusi. Nella zona della città vecchia migliaia di persone si sono riunite al grido di “il vero terrorista è Bush”, inducendo le autorità a dichiarare lo stato di massima allerta e dispiegare 12.000 uomini delle forze di sicurezza. Le proteste a Hyderabad erano iniziate ieri, quando i dimostranti avevano fatto sfilare un asino con la foto di Bush e un cappellino fatto con la bandiera americana. Sempre per protestare contro la presenza, ma anche contro le vignette sul profeta Mohammad (Maometto), oggi nella valle del Kashmir tutte le attività sono state sospese: i mercati sono stati chiusi, le strade appaiono deserte, non tutti gli uffici pubblici funzionano e trasporti pubblici e privati sono praticamente fermi. Gli imam che hanno presieduto le preghiere del venerdì nell’unico Stato indiano a maggioranza musulmana si sono scagliati contro i “colpevoli di blasfemia” ma anche contro il presidente degli Usa, accusato di avere “un’agenda anti-musulmana” e “aver ucciso uomini, donne e bambini innocenti in Afghanistan e Iraq”. Proteste si erano verificate ieri anche a Mumbai (ex Bombay), metropoli nello Stato indiano occidentale del Maharashtra considerata la capitale economica dell’India, dove migliaia di manifestanti hanno invaso le strade bloccando il traffico, lanciando pietre e compiendo alcuni atti vandalici.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Strage di sciiti alle porte di Bagdad attacchi a fabbrica e centrale: 30 morti

Ennesima strage in Iraq. Ieri al crepuscolo un commando armato ha fatto irruzione in una centrale elettrica di Naharawan, una cittadina situata subito a est di Bagdad, uccidendo nove dipendenti. Poco dopo gli aggressori hanno assaltato una vicina fabbrica di mattioni, massacrando ben 21 operai in una sola volta. Tutte le vittime erano di fede sciita. Stando a fonti del ministero dell'Interno, il commando degli aggressori era formato da oltre una cinquantina di individui armati fino ai denti.

Nahrawan è di fatto inaccessibile ai non residenti, sia per le pericolosità del tragitto da compiere per raggiungerla sia per le limitazioni agli spostamenti derivanti dal coprifuoco. La misura è tuttora in vigore a causa delle vendette e delle rappresaglie incrociate tra estremisti sciiti e sunniti scatenate a ripetizione dall'attentato di dieci giorni fa contro la Moschea d'Oro di Ali al-Hadi a Samara, a nord della capitale, uno dei luoghi di culto maggiormente venerati dagli sciiti. E l'eccidio di oggi nella cittadina non sarebbe che un ulteriore episodio di tale catena di sangue.

Bagdad. Il governo iracheno ha disposto il coprifuoco diurno per la giornata di oggi a Bagdad, allo scopo di evitare nuove violenze nel giorno di preghiera. Il coprifuoco, che prevede anche il divieto di circolazione stradale per le automobili, si concluderà alle 16 locali, le 14 in Italia.

Kirkuk. Due poliziotti e un soldato iracheni sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco nelle ultime 24 ore nella regione petrolifera di Kirkuk, nel nord dell'Iraq. I due poliziotti, secondo la fonte, sono stati rapiti ieri sera sulla strada fra Kirkuk e Tikrit. I loro corpi sono stati ritrovati stamani, crivellati di pallottole, nella valle di Khanajer, 55 chilometri a sud di Kirkuk.

NUCLEARE, NESSUN ACCORDO TRA LA TROIKA UE E TEHERAN

Nessun accordo è stato raggiunto all'incontro di stamane a Vienna fra i ministri degli esteri dell'Ue3 e il rappresentante di Teheran sulla disputa sul programma nucleare iraniano. E' quanto riferisce l'agenzia austriaca Apa.

L'annuncio del nulla di fatto è arrivato per bocca del ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier al termine dell'incontro che si è svolto nella residenza dell'ambasciatore tedesco a Vienna. I colloqui si sono svolti in una "atmosfera costruttiva", ma non è stato possibile arrivare a un accordo, ha aggiunto. Oltre a Steinmeier si sono presentati davanti alla stampa il ministro degli esteri francese Philippe Douste-Blazy, l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue Javier Solana e, per la Gran Bretagna, il direttore politico al ministero degli esteri John Saver.

Il capo negoziatore nulceare iraniano, Ali Larijani, non ha rilasciato dichiarazioni all'uscita. Steinmeier ha ribadito la richiesta dell'Ue di una sospensione di ogni attività di arricchimento di uranio: "Questa è la premessa base per ulteriori colloqui", ha detto ricordando che fino alla riunione del Consiglio dei governatori dell'Aiea (in programma lunedì a Vienna), il tempo stringe.

Per il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, "esiste la possibilità di un accordo" con l' Iran sulla questione nucleare prima che lunedì prossimo i governatori dell'Agenzia atomica internazionale (Aiea) riprendano in mano il dossier e decidano il deferimento di Teheran al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. "La possibilità di trovare una soluzione esiste sempre", ha sottolineato Lavrov, che ha citato il ritorno dell'Iran alla moratoria sulle ricerche nucleari come una condizione per arrivare ad un compromesso. Prima di Lavrov anonime fonti diplomatiche russe, citate dall'agenzia di stampa Interfax, hanno indicato in mattinata, senza scendere in particolari, che le consultazioni degli ultimi giorni tra Mosca e Teheran hanno creato le condizioni per un compromesso con l'Iran, impegnato oggi in negoziati a Vienna con la troika europea (Germania, Francia e Gran Bretagna). Dalla capitale austriaca, peraltro, è giunta notizia di un nulla di fatto nei colloqui tra Teheran e l'Ue-3.

ELEZIONI: GUERRIGLIA ELN DICHIARA ‘CESSATE-IL-FUOCO’

L’Esercito di liberazione nazionale (Eln), seconda guerriglia del paese, ha annunciato una tregua in occasione delle elezioni legislative del 12 marzo come “manifestazione espressa della sua volontà di pace”. In un comunicato a firma del Comando centrale dell’Eln (Coce), la guerriglia sostiene di “volere lasciare indietro la vecchia politica” e lavorare per la riconciliazione; “La pace, come futuro desiderato e possibile per la Colombia, si costruirà sulla base della giustizia sociale e della democratizzazione. Questo è il cammino che l’Eln ha intrapreso col governo”. Il riferimento è ai colloqui preliminari della scorsa settimana all’Avana tra esecutivo e ribelli, con la presenza di una delegazione dei vescovi. Al termine dell’incontro, il presidente Alvaro Uribe aveva deciso di conferire lo status politico ai capi negoziatori del movimento armato, sospendendo gli ordini di cattura pendenti nei loro confronti. “Auspico che il cessate-il-fuoco possa diventare permanente e si possano mettere le basi per giungere a una pace definitiva”, ha detto Uribe elogiando la decisione dell’Eln.

VENEZUELA

Il governo conta di recuperare 2 milioni di ettari di terre oggi in mano ai privati entro la fine del 2006, grazie alla nuova riforma agraria: lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Elias Jaua, precisando che non si tratterà di espropri ma di “negoziati” con i proprietari; se questi, tuttavia, rifiuteranno la proposta delle autorità si applicherà la ‘Ley de tierras’ del 2001 che proibisce ai cittadini il possesso di vasti latifondi. La riforma mira anche a concedere titoli di proprietà ai piccoli agricoltori ‘senza terra’.

CENTRI PROFUGHI: AMMESSI ABUSI, GOVERNO COSTRETTO A RISARCIMENTO

Un undicenne iraniano, Shayan Badraie, recluso all’età di cinque anni in centri di detenzione per profughi in Australia per 24 mesi, ha ottenuto un risarcimento di 297.000 dollari per danni psicologici dal governo di Canberra, il quale ha così apertamente ammesso per la prima volta che le disastrate condizioni di questa sorta di penitenziari possono avere pesanti conseguenti sulla salute fisica e mentale dei rifugiati, in particolare minorenni. Come ha spiegato il suo avvocato Rebecca Gilsenan, il bambino aveva trascorso il periodo dal 2000 al 2002 nel famigerato centro di Woomera, poi chiuso, e in quello di Villawood a Sidney, dove aveva assistito a risse, tentati suicidi e scioperi della fame. Di conseguenza gli sono stati diagnosticati disordini mentali da stress post-traumatico e depressione. Attualmente sta frequentando la scuola a Sidney, ma necessita ancora di cure mediche. Alla sua famiglia sono stati concessi permessi permanenti di residenza. “Spero che il governo prenda nota di questa sentenza e non continui a spendere i soldi dei contribuenti per risarcire persone trattate in maniera disumana nei centri per emigranti” ha affermato la Gilsenan, sottolineando che il verdetto della corte apre in teoria la strada ad altre, analoghe denunce. Da luglio scorso l’esecutivo di Canberra, per anni fautore della ‘linea dura’ contro i profughi, ha abolito l’obbligo di reclusione di emigranti illegali con bambini al seguito.

ITALIA

Adecco: boom utile netto fine 2005

Nel quarto trimestre dell'anno l'utile netto di Adecco, leader mondiale del lavoro interinale, e' cresciuto del 63%. Il risultato si attesta a 171 milioni di euro, contro i 105 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente, nettamente al di sopra delle previsioni degli analisti ferme a 131 milioni. Il fatturato e' aumentato del 4% a 4,9 miliardi di euro. Adecco stima inoltre che da qui al 2009 i ricavi crescano ad un ritmo tra il 7 e il 9% l'anno.

Aerei, revocati tutti gli scioperi

L'Enav conferma che, in seguito ad un accordo con le organizzazioni sindacali, sono stati revocati tutti gli scioperi a livello nazionale e locale previsti per domani, sabato 4 marzo, negli aeroporti italiani: fa eccezione l'agitazione locale della sola sigla sindacale Ugl a Padova e Brindisi.

Nasce anche nel basso Garda un comitato contro la TAV

Servizio da radio onda d'urto

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

M.O.: NABLUS, CECCHINO ISRAELIANO UCCIDE 15ENNE PALESTINESE

Un quindicenne palestinese e' stato ucciso da un tiratore scelto dell'Esercito israeliano durante un'incursione di truppe dello Stato ebraico nel campo profughi cisgiordano di Alamin, a Nablus: lo hanno denunciato fonti mediche locali, che hanno identificato la vittima come Amer Bassyouni; e' stato raggiunto al collo da un proiettile esploso dal cecchino, ed e' deceduto poco dopo essere stato ricoverato all'ospedale. Fonti militari in Israele hanno confermato che nel campo profughi e' stata condotta un'operazione di rastrellamento, alla ricerca di estremisti, durante la quale i soldati hanno avvistato un miliziano armato e gli hanno sparato, centrandolo; ma stando alle forze di sicurezza dell'Autorita' Nazionale Palestinese, il ragazzo e' stato colpito mentre si trovava accanto a casa sua.

Hamas in visita ufficiale a Mosca "Non riconosceremo Israele"

Hamas resta fermo nel suo rifiuto di riconoscere lo Stato di Israele: lo ha affermato un componente della delegazione del movimento integralista palestinese giunta stamani a Mosca per una visita di tre giorni.

"La questione del riconoscimento - ha detto ai giornalisti Mohammed Nazzal - è una questione chiusa. Noi non riconosceremo Israele. Non rispettano la Road Map".

La delegazione di Hamas, guidata dal capo dell'ufficio politico Khaled Meshaal, avrà oggi colloqui col ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov.

Turchia, ucciso un soldato

Un soldato turco e' stato ucciso da colpi d'arma da fuoco ieri nella Turchia sud-orientale. Altri tre soldati sono rimasti feriti. Il veicolo dei militari e' stato preso a fucilate non lontano dalla frontiera con l'Iraq e con la Siria. Nella zona la tensione e' molto alta in seguito ai violenti scontri tra polizia e manifestanti curdi. Si presume che gli autori dell'attacco appartengano al Partito dei lavoratori del Kurdistan.

Filippine: 2 esplosioni a Manila

Due esplosioni sono avvenute in un quartiere commerciale di Manila, di fianco alla sede di un'unita' delle forze d'elite della polizia.Le esplosioni, come ha riferito il capo della polizia, non hanno fatto vittime, causando solo danni lievi.Gli ordigni erano di fabbricazione artigianale e sono scoppiati poco prima che la presidente Gloria Arroyo revocasse, in un discorso in tv, lo stato di emergenza che lei stessa aveva decretato una settimana fa per un asserito tentativo di colpo di Stato.

AFGHANISTAN: ATTENTATO A CANADESI, SI TEMONO VITTIME

Un convoglio di truppe canadesi e' stato bersaglio di un attentato dinamitardo nei pressi di Kandahar, l'ex roccaforte del vecchio regime ultra-integralista dei Talebani nell'Afghanistan meridionale. Lo hanno riferito fonti della polizia afghana, e la notizia e' stata poi confermata anche dall'Esercito locale. Incerta al momento la dinamica dell'attacco: secondo una versione, contro la colonna motorizzata si sarebbe scagliato un kamikaze a bordo di un'auto-bomba; stando a un'altra, invece, un blindato di Ottawa sarebbe finito su una mina piazzata a bella posta. Si temono comunque vittime tra i soldati.

ELEZIONI AMMINISTRATIVE: VINCE PARTITO DEL PRESIDENTE MBEKI

Conquistando per ora 178 municipalità su 283, il partito di governo African national Congress (Anc) – la formazione di Nelson Mandela e dell’attuale presidente Thabo Mbeki – ha vinto le elezioni amministrative di mercoledì scorso: lo ha annunciato stamani la Commissione elettorale indipendente, anche se i risultati non sono ancora ufficiali. L’‘Inkatha freedom party’, che rappresenta soprattutto la comunità zulu della provincia di KwaZulu-Natal, avrebbe ottenuto 11 comuni, mentre il partito di opposizione ‘Alleanza democratica’ sarebbero ha conquistato 9 assemblee locali. Secondo la Commissione l’affluenza alle urne è stata relativamente bassa, con il 48,38% , identico alle amministrative di cinque anni fa. Al voto non hanno partecipato soprattutto gli abitanti delle ‘township’, i quartieri poveri delle metropoli sudafricane; in una di queste, a Khutsong, alla periferia di Johannesburg, gli elettori avevano protestato nei giorni scorsi contro il governo per la mancanza di servizi di base; l’Anc, da parte sua, afferma che almeno 1,5 milioni di sudafricani hanno abbandonato baracche insalubri ricevendo in cambio abitazioni di muratura. Gli elettori erano chiamati a scegliere circa 45.000 amministratori locali nelle terze amministrative dal 1994, quando l’Anc di Nelson Mandela andò al potere ponendo fine all’apartheid.

CONFERITO INCARICO DI PRIMO MINISTRO TRA CONTESTAZIONI RISULTATI ELETTORALI

Il presidente Pedro Pires ha conferito l’incarico di primo ministro a Jose Maria Neves che da oggi avrà 15 giorni di tempo per presentare il suo programma al parlamento. Sono intanto continuate le contestazioni successive alle ultime elezioni presidenziali elegislative, svoltesi tra gennaio e febbraio, che hanno riconfermato Pires alla presidenza e il Partito africano per l’indipendenza di Capo Verde (Paicv) al governo. Il Movimento per la democrazia (Mdp), principale partito d’opposizione, e Carlos Veiga, ex-primo ministro e candidato dell’Mdp, avevano presentato ricorso contro i due risultati, ma lo scorso venerdì l’Alta Corte lo ha respinto. Secondo Agostinho Lopes, capo dell’Mpd, il verdetto dell’Alta Corte è “un pesante colpo alla democrazia capoverdiana”, è “privo di ogni base legale” e “sembra una decisione adottata sotto le pressioni illegali del partito responsabile della frode”, riferimento indiretto al Paicv. Secondo il ministro della Giustizia, Cristina Fontes, le prove addotte dall’Mdp contro la trasparenza delle elezioni corrispondono invece a un intento di “nuocere al buon nome dello stato” e alla credibilità dei trent’anni di indipendenza dell’arcipelago.

ITALIA

Pendolari bloccano treno a Lecco

Un gruppo di pendolari ha bloccato stamani un treno sulla linea Milano-Lecco per protestare contro la soppressione di un regionale. E' avvenuto nella stazione di Olgiate Molgora (Lecco). La protesta e' durata una quindicina di minuti, fino a quando Trenitalia ha modificato l'orario del convoglio facendo fermare il treno diretto in tutte le stazioni per supplire alla carenza precedente.

Operai muoiono sepolti nel Milanese

Grave incidente sul lavoro presso la ditta Termo Inox di Ceriano Laghetto, nel Milanese. Due operai sono rimasti sepolti vivi dentro la fossa nella quale stavano lavorando. Una delle pareti non ha tenuto, il terreno ha ceduto di colpo e sono stati investiti da quintali di terra argillosa. Secondo i Vigili del fuoco, intervenuti con 9 mezzi, i due operai erano in una buca larga 3 metri e profonda il doppio.Una ruspa avrebbe causato il cedimento.

Sisde: Mori direttore sine die

Mario Mori e' stato confermato direttore del Sisde, 'sine die'. La decisione di Palazzo Chigi giunge a poche settimane dal compimento dei 67 anni del prefetto Mori. Il 20 febbraio il tribunale di Palermo aveva assolto Mori e il tenente colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio (il 'Capitano Ultimo'), dall'accusa di favoreggiamento nei confronti della mafia per aver ritardato la perquisizione al covo di Toto' Riina.


Appunti e note redazionali

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gror060303 (last edited 2008-06-26 09:56:51 by anonymous)