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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

Iraq: Baquba, uccisi 21 insorti

Almeno 21 ribelli sono stati uccisi e altri 43 catturati nei combattimenti cominciati ieri nella citta' di Baquba, a nord-est di Baghdad. Le perdite fra le forze di sicurezza, secondo i militari Usa, ammonta a 16 morti, fra cui 6 militari. E intanto un soldato americano e' stato ucciso ieri sera dall'esplosione di una bomba artigianale, collocata sul ciglio di una strada. L'ordigno e' esploso al passaggio del veicolo sul quale stava viaggiando. Lo rende noto il comando militare Usa in Iraq.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

RIAPRE PARLAMENTO, SENZA PRIMO MINISTRO

L’insediamento ufficiale del primo ministro del Nepal, Girija Prasad Koirala, è stato posticipato a causa di un problema di salute dell’anziano politico che non potrà partecipare oggi all’attesissima riapertura del Parlamento. Il portavoce del partito del Congresso Nepalese, la formazione politica di cui Koirala è il presidente, ha detto che i medici hanno diagnosticato al premier incaricato una bronchite che già ieri gli aveva impedito di assistere alle manifestazioni di giubilo per la caduta del governo retto dal monarca. La sua assenza aveva provocato scontento tra i dimostranti che ora si attendono moltissimo dalla classe politica, e più precisamente dalla coalizione dei sette partiti dell’opposizione, dopo tre settimane di proteste e scontri con le forze dell’ordine costati la vita ad almeno 14 persone. Nella seduta odierna dell’Assembla nazionale, la prima da quando re Gyanendra sciolse il Parlamento nel 2002, i 205 deputati avrebbero dovuto prendere importanti decisioni sull’annuncio di un eventuale tregua con i ribelli maoisti e sulla convocazione di una Costituente per rivedere il ruolo della monarchia, ma a causa dell’improvvisa assenza del primo ministro anche tali deliberazioni sono state rimandate. I rappresentanti del Congresso Nepalese riferiscono che quella odierna sarà “una seduta formale” in cui probabilmente “nessuna decisione sarà presa” ma “sarà reso omaggio ai martiri e sarà fissata una data per il nuovo dibattito”.

PROTESTE EX MILITARI, SCONTRI TRA POLIZIA E DIMOSTRANTI

La manifestazione degli ex soldati a Dili, capitale di Timor Est, è sfociata in scontri con la polizia causando due vittime e 28 feriti, tra cui almeno un poliziotto; lo riferiscono fonti ospedaliere all’agenzia portoghese ‘Lusa’, precisando che le persone colpite portano segni di arma bianca e pallottole. Oggi, quando nella capitale est timorense era il primo pomeriggio, la polizia è intervenuta per disperdere circa 2000 dimostranti dopo che questi ultimi hanno sfondato i blocchi intorno al Palazzo del governo e tentato di vandalizzare l’edificio. Secondo testimoni i dimostranti erano armati di bastoni e spranghe; la polizia è stata vista lanciare gas lacrimogeni ma non è chiaro chi abbia aperto il fuoco. Ieri i rappresentanti dei 593 soldati licenziati dall’esercito e dei loro sostenitori che da lunedì scorso protestano per le vie di Dili, hanno respinto come insufficiente la decisione delle autorità di aprire una commissione d’inchiesta istituzionale e con la partecipazione della società civile per verificare le denunce degli ex militari che affermano di essere stati discriminati per la loro origine geografica. Eventuali riassunzioni – è stato detto – saranno decise caso per caso. Il tenente Gastao Salsinha, portavoce dei soldati, ha detto che la protesta continuerà ad oltranza. Dopo gli incidenti di oggi l’ufficio del primo ministro ha diffuso una nota in cui si afferma che a partire da ora le manifestazioni degli ex soldati sono considerate illegali. “Al governo, d’accordo con gli altri organi istituzionali, non rimane altra soluzione per riportare la legalità e il rispetto delle istituzioni e dell’ordine pubblico che ripristinare con l’autorità lo Stato di diritto democratico”.

Traghetto affonda nel lago Vittoria Almeno 28 i morti, alcuni dispersi

Almeno 28 persone sono affogate nell'affondamento di un traghetto nel lago Vittoria, in Africa. Secondo la polizia della Tanzania, l'imbarcazione aveva a bordo un numero imprecisato di passeggeri quando c'è stato l'incidente. Secondo un quotidiano locale, 'Mwananchi', i morti nel disastro della 'MV Nyamanga' sono 28 e tra questi otto membri di equipaggio. "Ci sono diverse persone che sono annegate, ma non dispongo di ulteriori informazioni", ha dichiarato un portavoce della polizia, Juma Mtumwa, raggiunto al telefono a Dar es Salaam. I naufragi sono frequenti nel Lago Vittoria, a causa del sovraccarico delle imbarcazioni e delle inesistenti misure di sicurezza. Solo quest'anno nel vasto specchio d'acqua condiviso da Kenya, Tanzania e Uganda sono morte più di 100 persone.

Angola: epidemia colera,20.000 casi

Ventimila casi di colera, 900 dei quali letali, sono stati registrati in Angola nelle ultime dieci settimane. Lo ha annunciato l'organizzazione Medici senza Frontiere (Msf). L'epidemia - una delle peggiori che abbiano mai colpito l'Angola, secondo Richard Veerman, capo missione locale di Msf - si e' propagata a una gran parte del Paese. L'ultima grave epidemia di colera in Angola risaliva al 1987, con un bilancio, secondo l'Oms, di 1.460 morti.

ITALIA

CENTRI SOCIALI: 11 MARZO, ALTRI DUE ARRESTI PER INCIDENTI

Arrestati questa mattina dalla Digos di Milano una compagna del centro sociale Orso di Milano e un compagno della Direzione Nazionale dei CARC residente a Torino, Le accuse nei loro confronti non sono ancora note, ma sono legate ai fatti avvenuti durante la manifestazione dell'11 marzo a Milano per contestare la presenza nel capoluogo lombardo del raduno nazionale della Fiamma Tricolore Mirko Mazzalino dei legali dei manifestanti arrestati in relazione agli scontri tra manifestanti e polizia l'11 marzo scorso in corso Buenos Aires a Milano parla di "situazione surreale" a proposito dei due arresti di stamani. "Il gip non solo non scarcera chi deve scarcerare - ha commentato l'avvocato Mirko Mazzali, non nascondendo la propria irritazione -, riarresta chi ha già scarcerato. In poche parole, dimostra di sbagliare due volte".

Bus, tram e metro in sciopero

Giornata di disagi per gli utenti di tram, autobus, metropolitane, e traffico intenso nel "venerdi nero" per la mobilità: i mezzi pubblici si sono fermati per lo sciopero nazionale di otto ore proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti a sostegno della vertenza per il rinnovo del secondo biennio del contratto di categoria. Secondo le stime fornite dalle organizzazioni sindacali, a metà mattinata l'astensione sta registrando, in tutte le città, "adesioni altissime, con punte del 100 per cento".

Inflazione in aumento al 2,2% torna ai livelli di gennaio

Ad aprile l'inflazione sale al 2,2% rispetto al 2,1% registrato a marzo. Lo comunica l'Istat aggiungendo che sulla base della stima provvisoria l'aumento dei prezzi al consumo in un mese è stato dello 0,3%. L'inflazione dunque, dopo due mesi di stabilità, torna ai livelli di gennaio in cui l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic) era stato appunto pari al 2,2%.

L'Istituto di statistica rende noto anche che l'indice armonizzato dei prezzi al consumo ha registrato nel mese di aprile una variazione del +0,9% rispetto al mese precedente e una variazione del +2,3% rispetto allo stesso mese del 2005.

Per quanto riguarda l'indice per l'intera collettività, ad aprile gli aumenti congiunturali più significativi sono stati registrati nei capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,1%), trasporti (+1%) e servizi ricettivi e di ristorazione (+0,7%); prezzi invariati invece rispetto a marzo per bevande alcoliche e tabacchi, servizi sanitari e spese per la salute e istruzione: in calo i prezzi nelle comunicazioni (-0,4%), ricreazione, spettacoli e cultura (-0,3%) e mobili e articoli per la casa (-0,1%).

Gli incrementi tendenziali più elevati si sono avuti nei capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+6,1%), bevande alcoliche e tabacchi (+5,2%), trasporti (+4,1%) e istruzione (+3%). L'unica variazione tendenziale negativa si è registrata nel capitolo comunicazioni (-2,8%).

Se si esaminano delle voci in particolare risulta un aumento tendenziale dei prodotti energetici pari al 9,4%. L'inflazione, al netto dell'energia, ad aprile si attesterebbe all'1,7%. Aumenti sostenuti soprattutto per i carburanti (+7,4% tendenziale +2,7% congiunturale). In particolare la benzina verde è aumentata del 7,2% rispetto ad aprile 2005 e del 3,7% rispetto a marzo 2006, mentre i prezzi del gasolio sono aumentati del 6,8% in un anno e dello 0,9% in un mese. Infine ad aprile sono aumentati di più i prezzi dei servizi (+2,4% annuo) che dei beni (+2%). Gli indici definitivi - conclude l'Istat - saranno resi noti il 16 maggio.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

IRAQ: BATTAGLIA INTORNO A BAQUBA

L'esercito iracheno ha lanciato una controffensiva nella provincia di Diyala, nell'Iraq orientale, dopo una serie di attacchi della guerriglia contro postazioni militari e della polizia. Secondo fonti delle forze armate, 21 miliziani sono stati uccisi e 43 catturati dopo l'ondata di violenze che ieri ha fatto 16 vittime, tra cui sei soldati iracheni. I primi attacchi della guerriglia sono stati compiuti con mortai, bombe a mano, lanciarazzi e fuoco di armi leggere contro una stazione di polizia e cinque posti di blocco. Nel villaggio di Deli Abbas, un centinaio di guerriglieri ha preso d'assalto il quartier generale della Terza brigata di fanteria irachena. I militari hanno risposto al fuoco e ucciso 4 miliziani, ma sul terreno sono rimasti anche sei soldati e due civili. Dodici i feriti, otto dei quali soldati. Durante uno degli attacchi, i miliziani si sono avvicinati a un posto di blocco fingendo di essere un corteo nuziale, per poi aprire il fuoco contro i poliziotti.

RIPRESI COLLOQUI GOVERNO-GUERRIGLIA ELN ALL’AVANA

Sebbene sia ancora considerato “prematuro” un impegno specifico a breve termine, è sul tema umanitario che si concentrano i colloqui preliminari di pace tra il governo e l’Esercito di liberazione nazionale (Eln), ripresi in un clima di stretto riserbo all’Avana. La liberazione degli ostaggi – sono oltre 500 quelli in mano alla seconda guerriglia colombiana – e lo sminamento di vaste zone di terreni vicino ai centri abitati sono le due principali richieste dell’esecutivo al piccolo gruppo armato nato 42 anni fa, forte di circa 4.000 combattenti. “Entro la fine della settimana speriamo di darvi una buona notizia. Questa fase è decisiva” hanno riferito alla stampa locale i negoziatori coperti dall’anonimato, rispettando la volontà delle parti di procedere a porte chiuse per definire “un’agenda di pace”. Prima di raggiungere Cuba, dopo un periodo trascorso “per consultazioni” in Venezuela, il capo militare della guerriglia, Antonio García, ha dichiarato le “la cessazione delle ostilità sarà una conseguenza e non una premessa del negoziato” sebbene di fatto l’Eln già mantenga una tregua temporanea proclamata il 2 marzo proprio per favorire un ulteriore avvicinamento al governo. García ha chiesto al presidente Alvaro Uribe di “ammettere l’esistenza di un conflitto armato, piuttosto che parlare di ‘minaccia terroristica’. Solo risolvendo i problemi strutturali all’origine della guerra – ha aggiunto - si potrà procedere sulla strada della riconciliazione”. Ai colloqui cubani non partecipano questa volta né esponenti dei cosiddetti ‘Paesi amici’ (Svizzera, Spagna e Norvegia) né della Chiesa cattolica che comunque accompagna il dialogo.

CONTINUA A ESTENDERSI L'EPIDEMIA DI COLERA

Peggiora giorno dopo giorno l’epidemia di colera in Angola, dove il bilancio delle vittime continua a crescere senza sosta ormai da dieci settimane. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), sono ormai oltre 20.000 i contagi e 941 le morti per colera da quando a metà febbraio il vibrione ha fatto la sua comparsa nella capitale Luanda. Il ministro della sanità Sebastiao Veloso ha dichiarato nei giorni scorsi che la situazione è sotto controllo e che il picco dell’epidemia è stato ormai superato. Ma non sembrano pensarla così gli operatori umanitari sul campo e la stampa angolana, che ha iniziato a esprimere dubbi sull’efficacia dei provvedimenti presi finora per arginare quella che ormai viene definita “un’emergenza nazionale”. “Non è mia intenzione contraddire il ministro, ma la situazione qui è preoccupante” dice alla MISNA Laura Fantozzi, cooperante dell’organizzazione non governativa (ong) italiana ‘Medici con l’Africa Cuamm’, una delle più attive in Angola nel settore sanitario. “Girando per le favelas, affollate di gente poverissima in case di fango e lamiera, emerge chiaramente la vera dimensione del problema. Le ultime piogge abbondanti hanno peggiorato la situazione facendo scoppiare la già pessima rete fognaria, riempiendo i canali di scolo e contaminando le fonti d’acqua. In queste condizioni sociosanitarie è inevitabile che il colera dilaghi”. L’epidemia ha colpito sei delle 18 province angolane, prevalentemente nel sud, ma casi sospetti, e ancora non confermati, sono stati segnalati nella regione settentrionale di Uige. “Nell’ultima settimana in tutto il paese sono stati registrati più di 800 nuovi casi al giorno – continua Fantozzi - un tasso davvero alto soprattutto se si

gror060428 (last edited 2008-06-26 09:50:32 by anonymous)