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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

MEDIO ORIENTE 5/5/2006 18.07 MEDIO ORIENTE SCONTRI IN CISGIORDANIA, UN PALESTINESE UCCISO Altro Altro, Brief

Almeno un palestinese è morto e altri sei sono rimasti feriti in Cisgiordania in due diversi episodi che oggi hanno visto contrapporsi forze armate israeliane a dimostranti palestinesi. Il diciannovenne Mohammed al-Kotob è stato ucciso oggi da un colpo di fucile, sparato dai soldati israeliani impegnati in un’operazione a Nablus. I militari - che avevano preso posizione intorno a un’abitazione al cui interno si sarebbe trovato un esponente del Fronte nazionale di liberazione della Palestina (Fnlp) ricercato - hanno aperto il fuoco contro un gruppo di ragazzi che aveva cominciato a lanciare delle pietre contro i soldati. L’operazione si è conclusa col ferimento di una persona e l’arresto di altre 4, incluso l’esponente dell’Fnlp ricercato. Altri cinque palestinesi, invece, sono rimasti feriti nella sparatoria avvenuta sempre oggi all’interno del campo profughi di Balata, sempre nei pressi di Nablus. I soldati israeliani, accompagnati da una cinquantina di jeep e 4 bulldozer, sono entrati nel campo dove hanno effettuato perquisizioni casa per casa. Poco dopo sono intervenuti attivisti legati alle brigate dei martiri di Al-Aqsa, dando il via a una sparatoria in cui almeno due palestinesi sarebbero rimasti feriti in modo grave. I soldati israeliani hanno imposto un coprifuoco nel campo di Balata che è stato isolato, bloccando i punti di ingresso. Intanto, in serata, fonti giornalistiche hanno riportato la notizia di feriti causati da una non meglio precisata esplosione. [MZ]

PALESTINA 5/5/2006 16.02 GAZA: ONU, CRISI UMANITARIA “ALLE PORTE” Diritti Umani Diritti Umani, Standard

"Due settimane fa abbiamo iniziato il conto alla rovescia verso una crisi umanitaria a Gaza: ora è alle porte": lo ha detto oggi il direttore nella Striscia dell'Unrwa, l'Agenzia Onu per i profughi palestinesi, John Ging, precisando che recentemente (da due mesi a Gaza, come nel resto dei Territori palestinesi, i dipendenti pubblici non ricevono lo stipendio) c'é stato "un forte incremento" del numero delle persone che si rivolgono all’agenzia dell’Onu "per chiedere aiuti alimentari e finanziari". Prima della crisi attuale, ha aggiunto, circa 55.000 famiglie di profughi a Gaza vivevano di uno stipendio pagato dall'Anp: "Senza paga da due mesi, queste famiglie ora si rivolgono in gran numero ai già saturi centri Unrwa in cerca di aiuto". Già ai primi di aprile David Shearer, capo dell’ufficio dell’Onu per il Coordinamento degli aiuti umanitari, aveva avvisato di un prossimo “disastro umanitario” a Gaza a causa della concomitanza della chiusura del valico di Karni e della sospensione dei fondi destinati all’Autorità nazionale palestinese da Israele, e dagli Stati Uniti. Dopo quella data, anche l’Unione Europea, ha deciso di tagliare i fondi per il governo palestinese guidato dal movimento integralista Hamas uscito vincitore dalle elezioni di marzo. Nonostante gli aiuti raccolti soprattutto tra i paesi arabi, le casse dell’Anp continuano a languire e il governo non ha pagato gli stipendi di marzo e aprile a 165.000 dipendenti pubblici che, si ritiene, facciano vivere circa un quarto della popolazione palestinese. Intanto proprio oggi da Bruxelles filtrano alcune indiscrezioni sul possibile scongelamento di 34 milioni di euro in aiuti umanitari da destinare con urgenza ai territori palestinesi. Il portavoce della Commissione, Amadeu Altafaj, ha fatto sapere che la richiesta sarà inoltrata il prima possibile ai 25 paesi membri. In un’intervista rilasciata oggi al quotidiano belga ‘Le Soir’, il ministro dell’Unione Europea allo sviluppo, Louis Michel, si è detto “profondamente preoccupato per la situazione umanitaria” evidenziando che “quasi un milione e mezzo di palestinesi (il 40% della popolazione) vivono in una condizione di insicurezza alimentare e un altro milione rischia di aggiungersi se non si interviene”.[MZ]

afghanistan kabul

Afghanistan:morti 2 italiani feriti Altri quattro alpini feriti nell'attentato a Kabul (ANSA) - ROMA, 5 MAG - Sono morti due dei sei militari rimasti feriti nell'attentato a Kabul. L'attentato e' avvenuto nella zona della Musay valley. Le vittime e i loro colleghi, tutti alpini, erano a bordo di un blindato che viaggiava in convoglio con un altro alla periferia di Kabul in una operazione di controllo del territorio titolo GLI 007: PRESSING SU GOVERNO ITALIANO PER RITIRO CONTINGENTI MILITARI ROMA - L'escalation di attentati contro l'Italia in Medio Oriente è letta dagli analisti dell'intelligence come "un pressing sul nuovo governo perché ritiri i contingenti militari".

L'intelligence non giudica possibile ritenere frutto di casualità ciò che è accaduto in Afghanistan e a Nassiriya. LA SCHEDA / Tutti i soldati impegnati su 28 fronti internazionali

Oltre 8500 i militari italiani impiegati missione all'estero

ROMA - Sono 8.514 i militari italiani impegnati nelle 28 missioni internazionali di pace e di contrasto del terrorismo in 19 Paesi. Di questi 1.670 fanno parte della Isaf, la forza multinazionale della Nato in Afghanistan; gli italiani si occupano della ricostruzione della provincia di Herat, nella zona occidentale del paese. Qui, solo un mese fa, un attentatore suicida alla guida di un'autobomba si era fatto saltare in aria nei pressi della base italiana, provocando la morte di altre due afgani e il ferimento di un civile italiano, Andrea Lorenzetti, architetto, che al momento dell'attacco rivendicato dai Talebani si trovava nel suo ufficio.

Il contingente più numeroso si trova in Iraq, dove 2.718 soldati partecipano alla missione Antica Babilonia; altri 2.372 sono in Kosovo e 870 in Bosnia.

Ma ci sono anche missioni che hanno come unico obiettivo la lotta al terrorismo: è il caso dei 275 militari imbarcati sulle navi Viareggio e Aliseo che operano nel Mediterraneo o dei 240 di Enduring Freedom a bordo della nave Euro.

Missioni minori tengono impegnati i militari italiani in altre zone calde del mondo, in Africa, in Medio Oriente, in Asia, dal Marocco al Kashmir. Tra questi 10 osservatori al valico di Rafah, nella striscia di Gaza, e sei nel sud del Sudan.

India India - 2006-05-05 15:10:00 In milioni bevono acqua contaminata nell'Uttar Pradesh

Nel nord dell'India milioni di persone consumano acqua contaminata con sostanze chimiche cancerogene. A lanciare l'allarme è un rapporto stilato dal dipartimento delle Acque Pubbliche dell'Uttar Pradesh, nell'India settentrionale, fra gli Stati più poveri e arretrati di tutto il Paese. Nel documento si definisce l'acqua della zona "non adatta al consumo" poiché contiene elementi chimici - come l'arsenico, il piombo o il cadmio - che rischiano di provocare il cancro e altre malattie. Queste sostanze sono state rilevate in 42 distretti su 70 dell'Uttar Pradesh.

Emirati arabi Il ministro della Giustizia Mohammed bin Nakhira Al Dhaheri ha recentemente fatto intendere che il governo di cui fa parte è pronto ad abrogare la legge che impedisce alle donne degli Emirati di accedere alle cariche di giudice e pubblico ministero. Il provvedimento è stato annunciato dal ministro al quotidiano arabo 'Khaleej Times', nel corso di un'intervista in cui ha spiegato che l'emendamento ha quasi terminato il suo iter e attende la definitiva approvazione da parte del gabinetto federale. economia orientale

  • Giappone, Cina e Corea del Sud hanno firmato un'intesa economica per la nascita di un nuovo gigante del Pacifico. Il 'patto di Hyderabad' è stato concluso dai ministri dell'economia dei tre paesi che non hanno nascosto l'intento di porsi a modello un'integrazione economica come quella della Comunita' europea. Il gruppo si estenderebbe su un'ampiezza di ben otto fusi orari fino a comprendere metà dell'intera popolazione mondiale.

America latina Pace energetica in America Latina I presidenti di Argentina, Bolivia, Brasile e Venezuela si sono riuniti giovedì a Puerto Iguazú mostrando totale concordia sulla decisione boliviana di nazionalizzare gli idrocarburi e facendo importanti passi avanti nella costruzione dell'integrazione energetica del continente. Dunque si sono stracciati le vesti inutilmente, il Financial Times, il New York Times, la BBC, l'Economist, El Paìs, la Repubblica

Dunque non c'è nessuna America Latina spaccata in due, tra estremisti (Evo Morales e Hugo Chávez) e moderati (Lula da Silva e Nestor Kirchenr) come ci avevano deliziati con tanto di schemini e mappine alla Emilio Fede (le nazioni rosse ai comunisti e quelle azzurre a Forza Italia). Per la decisione di Evo Morales di nazionalizzare gli idrocarburi, i presidenti hanno immediatamente organizzato e tenuto un vertice che risponde al mondo finanziario internazionale, mostrando che l'America Latina è unita e che appoggia la decisione boliviana di riprendersi il proprio futuro. Anzi si rilancia; proprio con il vertice di Puerto Iguazú, la Bolivia diventa membro a pieno titolo del progetto del gasdotto del Sud, un investimento da 20 miliardi di dollari che cambierà la faccia energetica del continente. La nazionalizzazione è un passaggio fondamentale "dell'integrazione energetica che è un elemento essenziale dell'integrazione regionale". Al contrario di quanto sostiene la stampa cosiddetta "internazionale" -un giornale inglese è internazionale, uno boliviano è boliviano- i governi di Argentina, Brasile e Venezuela si sono "impegnati a fomentare investimenti congiunti in Bolivia, -il paese più povero della regione- e a favorire il suo sviluppo integrale". Sia Lula da Silva che Nestor Kirchner hanno affermato che "rispettano e salutano la decisione sovrana adottata dalla Bolivia". Non c'è male per le cassandre che si erano affrettate a millantare un'America spaccata e sul punto di farsi guerra.

Italia Grazia, Castelli critica Consulta

  • 'Riforma costituzionale a colpi di sentenza?'

(ANSA) - ROMA, 5 mag - La recente decisione della Corte Costituzionale sui poteri di grazia introduce una novita' rilevante. Lo ha detto il ministro Castelli. Si potrebbe anche configurare una sorta di riforma costituzionale a colpi di sentenze della Corte, ha aggiunto Castelli, secondo il quale in conseguenza di questo orientamento, il presidente della Repubblica diventa enormemente piu' forte.

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

G.B.: AMMINISTRATIVE INGLESI, BATOSTA PER BLAIR

Si sono risolte in una batosta per il Partito Laburista e per il premier britannico Tony Blair, ampiamente prevista sebbene forse dall'esito meno pesante rispetto alle aspettative, le amministrative svoltesi ieri in Inghilterra. I seggi si sono chiusi alle 22, e per tutta la notte si e' proceduto allo spoglio delle schede nei 176 comuni in cui si votava su 386. Le operazioni sono tuttora in corso, e mancano soprattutto i risultati relativi ai 32 collegi di Londra; la tendenza emergente comunque e' ormai chiara: il Labour e' stato penalizzato dagli elettori, circa 23 milioni e pari dunque a oltre la meta' degli aventi diritto nell'intero Regno Unito, a favore degli stoici avversari conservatori, veri vincitori della consultazione; i liberal-democratici, anch'essi all'opposizione, hanno fatto registrare un progresso molto modesto in termini di consensi. L'autentico campanello d'allarme viene pero' dall'estrema destra: il Bnp, il British National Party di forte impronta razzistica e xenofoba, ha ottenuto un successo indiscutibile, aggiungendo almeno altri dodici seggi ai 24 che gia' controllava, malgrado si presentasse soltanto in una piccola parte delle circoscrizioni interessate dall'appuntamento elettorale. Ben undici sono i seggi che, su tredici candidati, il Bnp si e' assicurato nella circoscrizione di Barking e Dagenham, all'estrema periferia orientale della capitale; e resta in corsa per aggiudicarsene un altro.

CENTROAMERICA

Regolarizzare 11 milioni di clandestini e garantire un flusso migratorio sicuro, ordinato e rispettoso della dignità umana: sono le principali richieste rivolte dai paesi del Centroamerica agli Stati Uniti, alle prese con una discussa riforma della legge sull’immigrazione che minaccia di criminalizzare i cosiddetti ‘indocumentados’ e impedire l’ingresso abusivo nel loro territorio con la costruzione di un ‘muro’ di duemila chilometri, dalle coste del Pacifico a San Diego, fino al Golfo del Messico e al Texas. In una dichiarazione congiunta, Messico, Guatemala, Salvador, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Colombia e Repubblica Dominicana, hanno sottolineato che “l’immigrazione è strettamente vincolata ai diritti umani” e “le responsabilità vanno condivise a livello globale”.

PROVVEDIMENTI D'EMERGENZA PER BLOCCARE DISBOSCAMENTO SELVAGGIO

Sono stati sospesi con decreto presidenziale, per almeno 6 mesi, l’esportazione, il trasporto, l’immagazzinamento e la commercializzazione di legname nelle regioni autonome dell’Atlantico del Nord e del Sud, nella zona del fiume San Juan e nel dipartimento di Nueva Segovia, almeno per i prossimi 180 giorni. Il provvedimento è stato deciso a causa della scomparsa di enormi estensioni di foreste di legname pregiato, oggetto dell’abbattimento indiscriminato e del commercio abusivo da parte di gruppi criminali organizzati. Lo stato di emergenza è stato proclamato dopo che l’esercito nicaraguese ha rilevato la scomparsa di estensioni non ancora calcolate di bosco, con il pericolo di disastri ambientali in caso di pioggia, poiché i tagliatori illegali non hanno neppure risparmiato gli alberi che sorgevano lungo le rive dei fiumi. Il parlamento dovrà ratificare oggi lo stato d’emergenza, mentre sono state annunciate indagini per scoprire e punire i colpevoli del disboscamento selvaggio.

LE SINISTRE STATISTICHE DELL'OBITORIO DI BAGHDAD

“Abbiamo ricevuto 1068 cadaveri a gennaio, 1110 a febbraio, 1294 a marzo e 1115 ad aprile; per una media di 35-50 al giorno”: lo ha detto il dottor Qaiss Hassan, vice-direttore del principale obitorio di Baghdad, capitale dell’Iraq, teatro di molte violenze in questi tre anni di guerra. Nel presentare i dati alla stampa, il dottor Hassan ha precisato che il 90% dei morti arrivati nella struttura da lui diretta sono deceduti per colpi di arma da fuoco e ha precisato che prima dell’attacco americano del 2003, l’obitorio del più grande ospedale di Baghdad riceveva tra i 200 e i 300 corpi al mese. I dati forniti dal medico iracheno non sembrano confermare l’ipotesi, in circolazione soprattutto sui media occidentali, che le violenze irachene abbiano subito una drastica impennata in seguito all’attentato contro la moschea di Samarra del 22 febbraio scorso che avrebbe scatenato un’ondata di rappresaglia e di violenze settarie tra gruppi sciiti e sunniti; i dati, infatti, mostrano un aumento solo parziale del numero delle vittime di gennaio e febbraio rispetto a marzo e aprile. Nella selva di statistiche ufficiali, semi-ufficiali e ufficiose, resta imprecisato il numero complessivo dei civili morti nel conflitto che una stima pubblicata dal periodico medico specializzato "Lancet" indicava già l'anno scorso tra 100.000 e 200.000.

M.O.: RAID ISRAELIANO IN CAMPO PROFUGHI IN CISGIORDANIA, 3 FERITI

E' di almeno tre palestinesi feriti il bilancio di un raid delle forze di difesa israeliane nel campo profughi di Balata, in Cisgiordania. A darne notizia sono stati esponenti delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa: i militari, hanno reso noto, hanno perquisito le abitazioni ed hanno ingaggiato uno scontro a fuoco con i palestinesi. Due sospetti ricercati sono stati arrestati, ha riferito la Radio Israeliana.

ITALIA


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gror060505 (last edited 2008-06-26 09:54:10 by anonymous)