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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

In primo piano

Aborto: la lezione americana

Negli Stati Uniti, di concerto con la pressante azione presidenziale e in funzione delle battaglie congressuali, più legislazioni di singoli stati hanno introdotto o stanno introducendo varie limitazioni alla pratica abortiva.

L’ultimo atto di questa preoccupante tendenza viene dallo stato del South Dakota, il cui governatore, Mike Rounds, ha firmato e promulgato in data 6 marzo 2006 una legge decisamente restrittiva di ogni forma di aborto volontario. Si tratta della House Bill 1215, la “Legge per la difesa della salute delle donne e della vita umana” . Una legge non molto dissimile è appena stata approvata in commissione dal Senato della Louisiana.

La legge è stata approvata sia alla camera che al senato. Alla larghissima e scontata maggioranza repubblicana del supporto si è avuto anche un notevolissimo apporto dei democratici (37% alla Camera e 60% al Senato) e massicciamente sostenuta (85%) dalle donne del parlamento dello stato americano. Con la nuova legge gli aborti in South Dakota dovranno essere proibiti “per proteggere pienamente i diritti, l’interesse e la salute della madre gravida; i diritti, l’interesse e la vita del suo bambino non nato”. Per tale ragione, si vieta ogni tipo di aborto provocato intenzionalmente sia in forma chirurgica che farmacologia, e la sottolineatura dell’intenzionalità o meno dell’atto è ripetuta più volte nel testo, a ribadire che mai l’aborto procurato può essere giustificato, magari come una “cura” o addirittura una “legittima difesa” da un presunto ingiusto aggressore. La legge non lascia spazio a mediazioni o a cavilli che ne permettono l’elusione: unica eccezione sopravvissuta al divieto assoluto di aborto è quella della sezione 4 concernente il caso di intervento effettuato per salvare la vita della donna, ma specificando che il medico “dovrà fare ogni ragionevole sforzo date le circostanze di preservare sia la vita della madre sia la vita del bambino non nato" Altro aspetto da tenere presente, quanto alle prevedibili controffensive politico/giudiziare, è la mancanza di eccezioni, persino di quelle legate allo stupro e all’incesto che la giurisprudenza americana ha sempre tendenzialmente visto come ammissibili. Lo scorso gennaio, in un preoccupato rapporto NARAL-Pro Choice America denuncia un attacco generalizzato alla libertà delle donne come conseguenza sia delle leggi locali sia dell’azione della presidenza Bush e della sua pressione sul Congresso. Il sito della NARAL-Pro Choice offre inoltre moltissime informazioni rispetto al diritto di aborto in America alle leggi relative alla contraccezione.

San Salvador de Atenco

solo nove di 2000 agenti sono stati sanzionati per le violenze. Mujeres sin miedo definisce le sanzioni una ulteriore burla delle autorità messicane da La jornada Le indagini amministrative intraprese dal governo dello stato del Messico per castigare le vilenze commesse dalla polizia dello stato durante l'operazione a San Salvador di Atenco lo scorso 4 maggio hanno portato solo a sanzioni per nove persone di più di 2000 che hanno partecipato all'incursione nella località di Atenco. Quattro sono stati destituiti e 5 sono stati sospesi per 90 giorni. Di questi 8 sono agenti del grado più basso e solo uno ha un ruolo di comando.

Fino ad ora non ci sono prove per incriminare il commisario che ha guidato e coordinato le operazioni, Wilfrido Robledo Madrid, ha affermato il segretario generale del governo.

Il segretario del governo Treviño, rispondendo alle pressanti domende dei giornalisti che chiedevano se queste sanzioni fossero abbastanza per le violenze sessuali, si è giustificato dicendo che queste sono le sanzioni amministrative e che bisogna aspettare mercoledì per sapere cosa dirà la procura a proposito dell'ambito penale. Il segretario generale ha anche detto che le indagini proseguono su altri 5 agenti ma che è molto difficile individuare i responsabili delle violenze. “Stiamo visionando dettagliatamente video e fotografie dell'operazione fatte dai giornalisti” ha aggiunto.

Comunque la maggior parte degli agenti sono stati sanzionati per aver omesso di impedire e non per aver commesso le azioni contro prigionieri e civili durante l'operazione di polizia.

L'unico con incarichi di comando, tra i sanzionati, è stato imputato “per aver tollerato trattamenti violenti contro le persone detenute, mentre avrebbe dovuto vigilare sulla loro integrità fisica” Il segretario generale del Governo ha chiarito che a queste persone non si può contestare un reato di abuso di autorità, perchè per questo bisogna aspettare la relazione della procura di mercoledì.

Dalla parte opposta, le donne del collettivo Mujeres sin miedo (donne senza paura), rappresentate dall'attrice Ofelia Medina, hanno definito le sanzioni come una ulteriore presa in giro da parte del governo dello stato di messico: “Sembra che vogliano prendersi gioco di noi, hanno detto,e del dolore delle donne che sono state violentate durante il trasporto alla prigione di santiaguito. Questo non fa che peggiorare l'immagine del messico su scala internazionale” Al grido di Ttti siamo ateneo, si sono registrate nell’ultimo mese 149 mobilitazioni in almeno 64 città e 27 paesi del mondo.

"Voli Cia, usati dieci aeroporti in Italia"

Documento approvato dalla Commissione d'inchiesta dell'Europarlamento La Commissione d'inchiesta del Parlamento europeo sulle operazioni clandestine condotte dalla Cia tra il 2002 e il 2005 sul territorio e nello spazio aereo dell'Unione, approva a maggioranza la relazione che mette in mora Italia, Germania, Spagna e Gran Bretagna, denunciando l'appoggio diretto o indiretto dei governi di questi quattro Paesi nel sequestro illegale di sospetti di terrorismo internazionale (le cosiddette "extraordinary renditions"). Il documento, approvato ieri sera a Strasburgo (24 i "sì", 14 i "no", 7 gli astenuti) spacca i Popolari e passa con l'appoggio decisivo delle Sinistre e dei Liberali (i tre deputati europei di Forza Italia in commissione hanno votato "no"). Ma, soprattutto, consegna alla discussione plenaria del Parlamento (fissata tra due settimane) un primo atto ufficiale costruito su evidenze testimoniali e documentali raccolte nell'arco di un'istruttoria avviata ormai sei mesi fa. Il rapporto conclusivo su ciascuno dei 1.080 voli che 13 "front company", società schermo della Cia, hanno mosso nei cieli europei tra il 2002 e il 2005indiidua le responsabilità dei governi di Roma, Londra, Berlino e Madrid Con qualche scoperta. E' il caso dell'Italia, il Paese che con maggior ostinazione, attraverso il suo governo e il direttore della sua intelligence politico-militare (Sismi), Nicolò Pollari, ha sin qui negato persino di essere a conoscenza di "consegne straordinarie" e di voli clandestini della Cia che ne abbiano violato la sovranità.

Il rapporto documenta infatti che gli aeroporti italiani utilizzati da Langley non si limitano a quelli sin qui noti di Aviano e Roma-Ciampino, ma crescono fino a coprire di fatto l'intero spazio aereo del nostro Paese.

Migranti

Tre organizzazioni non governative spagnole, tutte attive nell’enclave in territorio marocchino di Melilla, hanno accusato il governo di Madrid di “connivenza” con quello marocchino nel maltrattamento dei migranti senza permesso e per la politica repressiva con cui i due Paesi stanno affrontando la questione immigrazione. Le accuse sono state lanciate in occasione della presentazione del nuovo rapporto annuale di ‘Sos Racismo’ sul fenomeno del razzismo in Spagna. Il quarto dei dieci capitoli del rapporto è dedicato agli episodi dello scorso autunno fuori dalle recinzioni di Melilla e alla morte di almeno 14 migranti, uccisi da colpi d’arma da fuoco sparati dall’esercito marocchino. Le tre organizzazioni denunciano un diffuso clima di violenza che ancora oggi permarrebbe nelle immediate vicinanze delle due enclave spagnole di Ceuta e di Melilla, con migranti senza permesso che continuerebbero a essere portati negli ospedali delle città vicine dopo essere stati feriti da colpi d’arma da fuoco. E’ di 1.430 il totale dei migranti senza permesso fermati dall’inizio dell’anno nella sola provincia di Nador. Giovedì prossimo, in un incontro a Bruxelles, dovrebbero essere ratificate le iniziative della Ue contro l’arrivo dei migranti attraverso le frontiere della spagna.

Brevi

MO 1

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, ha ordinato all’apparato di sicurezza di Al Fatah di garantire la legalità in tutta la Striscia di Gaza e di prendersi cura dell’incolumità dei dirigenti del movimento integralista Hamas. La decisione è giunta al termine di una riunione tra Abu Mazen ed esponenti di Hamas e della Jihad Islamica: il presidente dell’Anp ha deciso di dispiegare in tutta la Striscia di Gaza, dove vivono circa 1,4 milioni di persone per prevenire nuovi scontri tra miliziani di Hamas e di Al Fatah. Con questa iniziativa Abu Mazen spera di riuscire a evitare la guerra civile e di preservare un clima di legalità in vista del referendum del prossimo 26 luglio.

Cronache dalla palestina

Sono saliti a undici, fra cui due bambini, i morti nel raid israeliano a Gaza Quattro dei morti sono esponenti della Jihad islamica, tre sono infermieri di un vicino ospedale e gli altri sono passanti, fra cui un padre e un figlio. I feriti sono circa 25. Secondo le fonti palestinesi un primo missile ha mancato il camioncino mentre attraversava il popoloso quartiere di Zeitoun a Gaza, e un secondo lo ha colpito pochi muniti dopo quando erano già accorse molte persone. L'esercito israeliano ha confermato il raid affermando che è stato colpito un veicolo con militanti che stavano per lanciare razzi su Israele, ma non ha voluto precisare quanti missili sono stati lanciati. Alcuni tetiimoni riferiscono che fra i resti del camioncino vi erano dei missili.

Iraq

E' di almeno 24 morti il bilancio di sette attentati che questa mattina hanno sconvolto Kirkuk, la città petrolifera nel nord dell'Iraq a maggioranza curda. Le prime due esplosioni sono avvenute nell'area del mercato di Tisaeen, a maggioranza sciita. Tra gli obiettivi una pattuglia e un comando di polizia. Contrariamente ad altre città irachene, Kirkuk, autentico mosaico di etnie e religioni, era stata finora risparmiata da attentati di rilievo.

Iraq

soldatessa si rifiuta di tornare in guerra, arrestata WASHINGTON (Stati Uniti)

Iran: manifestazione a Teheran contro leggi sul matrimonio, arresti

TEHERAN - Un centinaio di donne, radunatesi nel centro di Teheran, hanno dato vita ieri a una manifestazione contro le leggi sul matrimonio e la poligamia. La dimostrazione e' stata dispersa dalla polizia che ha effettuato alcuni arresti. Le partecipanti, precisa il quotidiano 'Jomhuri Eslami', gridavano slogan e innalzavano cartelli in cui chiedevano una modifica della legge, basata sul codice islamico, che permette agli uomini di sposare fino a quattro donne, oltre che di contrarre un numero illimitato di matrimoni a tempo, che equivalgono a concubinaggi. (Agr La polizia ha usato le maniere forti e ha condotto molte donne in carcere. Un'altra manifestazione del genere, l'8 marzo scorso, era stata dispersa con la forza e molte dimostranti erano state condotte in carcere.

Amnesty: donne immigrate non ricevono adeguata protezione

Le immigrate danesi non sono adeguatamente protette dal governo. A lanciare la denuncia l'organizzazione umanitaria 'Amnesty International', che denuncia la condizione di sopraffazione e violenza in cui vivono le immigrate, costrette a convinvere con un coniuge violento o a venire espulse dal Paese. Tra il 1998 e il 2004 solo un terzo delle donne vittime di atti di violenza in famiglia hanno ottenuto dallo Stato danese il permesso di soggiorno. Le leggi danesi sono infatti assai rigide in materia di immigrazione, e per poter ottenere la possibilità di restare nel Paese occorre dimostrater di aver subito violenze, che tali violenze hanno causato il divorzio, che rischiano in caso di ritorno in patria e via dicendo. Amnesty esorta la Danimarca ad alleggerire le norme che disciplinano il permesso di soggiorno.

Abrogata legge antiterrorismo in Nepal

Dopo otto anni il governo nepalese ha abrogato la legge anti - terrorismo, che era entrata in vigore nel paese per contrastare le attvita' dei ribelli maoisti. Dopo le manifestazioni che hanno portato a un passo dalla caduta della monarchia in Nepal, il nuovo governo vuole intavolare un dialogo con i maoisti per porre fine alla guerra; la revoca delle leggi speciali è un segnale in questo senso.

PRESIDENTI PAESI ANDINI A QUITO PER “SALVARE” BLOCCO ECONOMICO REGIONALE

I presidenti di Bolivia, Perù, Colombia ed Ecuador si riuniranno oggi a Quito nel 37° anniversario della nascita della Comunità andina delle nazioni (Can), per "tentare di salvare l’organismo, ferito a morte dai Trattati di libero commercio (Tlc)" siglati da Lima e Bogotá con gli Stati Uniti. Per iniziativa del presidente boliviano Evo Morales, Alfredo Palacio e Alvaro Uribe saranno chiamati per una “sessione straordinaria” ad affrontare la crisi provocata dall’uscita del Venezuela dalla Can, lo scorso aprile, che minaccia di sgretolare il blocco nato nel 1969. “Abbiamo subito un colpo con la decisione di Caracas, ma noi abbiamo la volontà politica di mantenere l’unità e rilanciare l’organismo. A Quito, i rappresentanti della Can lavoreranno anche a un accordo di associazione con l’Unione Europea che includa il rafforzamento della cooperazione con la stessa.

Emirati Arabi Uniti. Cresce la protesta dei lavoratori stranieri

ITALIA

Occupazione

Frena la "crescita dell'occupazione in Italia": nel 2006 aumenterà dello 0,6% e nel 2007 solo dello 0,4%. Sono le previsioni dell'Ocse contenute nell'Employment Outlook 2006, il Rapporto sulle prospettive del mercato del lavoro. L'Italia è tra i Paesi ultimi in classifica per la partecipazione delle donne al lavoro: nei Paesi dell'Ocse risulta al quart'ultimo posto, avanti soltanto a Corea, Messico e Turchia. E' quanto emerge nel Rapporto dell'Ocse sulle prospettive dell'occupazione. Il tasso di occupazione delle donne in Italia nel 2005 era al 45,3%, contro il 56,1% della media Ocse e il 57,8% dell'Europa a 15. Al contrario il tasso di disoccupazione tra le donne in Italia supera il 10%, contro il 7% della media dei Paesi Ocse e il 9% dell'Europa a 15. L'incidenza del part-time sul lavoro delle donne è del 29,2%, contro il 5,3% degli uomini. E complessivamente il lavoro a tempo parziale si rivela per il nostro Paese un fenomeno molto "al femminile": sul totale dei part-time il 78% riguarda le donne, in linea però con il resto dei Paesi europei.

Pescara: ennesimo stupro di gruppo

Uno violento stupro di gruppo, protrattosi per varie ore, e' stato perpetrato la notte tra il 9 e il 10 giugno in un androne del centro di Pescara da tre o quattro uomini su una donna di 35 anni.

La donna e' stata violentata e picchiata: ricoverata in ospedale, ha avuto una prognosi di 49 giorni per una serie di lesioni. La vittima, dopo alcune ore di choc, ha riferito di essere uscita da sola verso le 2,30 da un locale per riprendere la propria auto parcheggiata in pieno centro e di essere stata aggredita da un gruppo di tre o quattro giovani, secondo quanto riporta una nota della Questura: gli aggressori, dopo averla picchiata selvaggiamente e averla trascinata nell'androne di un palazzo che ospita gli uffici del Genio Civile, hanno compiuto su di lei, nonostante strenui e disperati tentativi di difesa, ripetuti atti di violenza sessuale a seguito dei quali la donna ha perso i sensi. Le violenze si sono protratte presumibilmente fino al mattino, quando la donna, dopo aver ripreso conoscenza, ha iniziato a gridare richiamando l'attenzione dei passanti e consentendo cosi' l'arresto di uno degli stupratori: D.G. A., 22 anni e italiano..


Gr 13:00

In primo Piano

Primo piano

Migranti

Tre organizzazioni non governative spagnole, tutte attive nell’enclave in territorio marocchino di Melilla, hanno accusato il governo di Madrid di “connivenza” con quello marocchino nel maltrattamento dei migranti senza permesso e per la politica repressiva con cui i due Paesi stanno affrontando la questione immigrazione. Le accuse sono state lanciate in occasione della presentazione del nuovo rapporto annuale di ‘Sos Racismo’ sul fenomeno del razzismo in Spagna. Il quarto dei dieci capitoli del rapporto è dedicato agli episodi dello scorso autunno fuori dalle recinzioni di Melilla e alla morte di almeno 14 migranti, uccisi da colpi d’arma da fuoco sparati dall’esercito marocchino. Le tre organizzazioni denunciano un diffuso clima di violenza che ancora oggi permarrebbe nelle immediate vicinanze delle due enclave spagnole di Ceuta e di Melilla, con migranti senza permesso che continuerebbero a essere portati negli ospedali delle città vicine dopo essere stati feriti da colpi d’arma da fuoco. Intanto totale di 17 cittadini subsahariani è stato fermato dalla polizia marocchina a Beni Buyfour, nella provincia di Nador, con l’accusa di voler tentare di "penetrare illegalmente nell’enclave spagnola di Melilla". Il loro arresto porta a 1.430 il totale dei migranti senza permesso fermati dall’inizio dell’anno nella sola provincia di Nador. Il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos ha espresso ieri soddisfazione per l’impegno espresso dall’Unione europea (Ue) per contrastare l'arrivo dei migranti definiti "illegali" dal continente africano verso la Spagna. Giovedì prossimo, in un incontro a Bruxelles, dovrebbero essere ratificate le iniziative della Ue in materia, mentre oggi la prima vice-presidente del governo di Madrid, María Teresa Fernández de la Vega, sarà a Strasburgo per incontrare il Parlamento europeo e intrattenersi con i presidenti di tutti i gruppi dell’europarlamento, oltre che con il presidente della Camera, Josep Borrell. Sul tavolo ci sarà sempre la questione della migrazione e di una maggior cooperazione tra Madrid e la Ue.

MO 1

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, ha ordinato all’apparato di sicurezza di Al Fatah di garantire la legalità in tutta la Striscia di Gaza e di prendersi cura dell’incolumità dei dirigenti del movimento integralista Hamas. La decisione è giunta al termine di una riunione tra Abu Mazen ed esponenti di Hamas e della Jihad Islamica: il presidente dell’Anp ha deciso di dispiegare in tutta la Striscia di Gaza, dove vivono circa 1,4 milioni di persone per prevenire nuovi scontri tra miliziani di Hamas e di Al Fatah. Con questa iniziativa Abu Mazen spera di riuscire a evitare la guerra civile e di preservare un clima di legalità in vista del referendum del prossimo 26 luglio. Intanto, sul fronte israeliano si fa spazio un’idea, che il primo ministro Ehud Olmert potrebbe esporre ad Abu Mazen in occasione del loro incontro, che potrebbe svolgersi a fine giugno. Secondo il quotidiano ‘Haaretz’, Olmert vorrebbe proporre ai palestinesi la nascita di uno Stato di Palestina comprendente l’intera Striscia di Gaza e una parte della Cisgiordania. In quest’ultima, però, i confini non sarebbero definitivi ma provvisori, garantendo la permanenza delle forze di Israele lungo una linea al momento considerata strategica, permettendo così a Tel Aviv di conservare, almeno temporaneamente, il controllo di alcuni Territori cisgiordani occupati. Per Israele questo progetto potrebbe rappresentare un ‘piano di convergenza’ (modificato rispetto a quello inizialmente previsto da Olmert) che dovrebbe diventare la seconda fase d’implementazione della ‘Road map’ elaborata nel 2003 dal cosiddetto Quartetto (Unione europea, Stati Uniti, Onu e Russia)

MO 2

Il governo di Israele starebbe preparando un piano alternativo a quello unilaterale del primo ministro Ehud Olmert. La notizie è pubblicata oggi dal quotidiano israeliano Haaretz. Secondo il nuovo piano, elaborato dall'ufficio del primo ministro e da quello degli Esteri, Israele starebbe elaborando un accordo con il presidente palestinese Abu Mazen che prevede il ritiro di Israele dal 90% della Cisgiordania per consentire la creazione di uno Stato palestinese. Tutti i territori sul lato occidentale del Muro che gli israeliani stanno costruendo rimarrebbero sotto il controllo israeliano ma con l'eccezione di una zona di sicurezza nella Valle del Giordano. Israele dovrebbe ritirarsi dalla Cisgiordania e definire unilateralmente i nuovi confini solo se i negoziati dovessero rivelarsi impossibili.

Al Qaeda svela il ventesimo

In un comunicato su Internet attribuito ad al Qaeda, Al Qaeda avrebbe affermato che il militante saudita Turki bin Fheid al-Muteiri, ucciso nel 2004, sarebbe stato il mancato ventesimo attentatore suicida degli attacchi dell'11 settembre 2001 negli Usa. Il mese scorso, Osama bin Laden aveva dichiarato che Zacarias Moussaoui, l'unica persona condannata da una corte degli Stati Uniti per gli attacchi dell"11 settembre proprio come il "ventesimo uomo", non aveva nulla a che vedere con gli attentati di al Qaeda.

Iraq

E' di almeno 24 morti il bilancio di sette attentati che questa mattina hanno sconvolto Kirkuk, la città petrolifera nel nord dell'Iraq a maggioranza curda. Le prime due esplosioni sono avvenute nell'area del mercato di Tisaeen, a maggioranza sciita. Tra gli obiettivi una pattuglia e un comando di polizia. Contrariamente ad altre città irachene, Kirkuk, autentico mosaico di etnie e religioni, era stata finora risparmiata da attentati di rilievo.

Donne arrestate in Iran

Attiviste iraniane si erano date appuntamento alcune ore fa nella centrale piazza Haf-e-Tir, a Teheran, per manifestare contro la poligamia e la disciplina del divorzio che, in Iran, privilegia l'uomo rispetto alla custodia dei figli e al patrimonio. Erano solo 20, ma la quale la polizia ha usato le maniere forti e le ha condotte tutte in carcere. Un'altra manifestazione del genere, l'8 marzo scorso, era stata dispersa con la forza e molte dimostranti erano state condotte in carcere.

Abrogata legge antiterrorismo in Nepal

Dopo otto anni il governo nepalese ha abrogato la legge anti - terrorismo, che era entrata in vigore nel paese per contrastare le attvita' dei ribelli maoisti. Dopo le manifestazioni che hanno portato a un passo dalla caduta della monarchia in Nepal, il nuovo governo vuole intavolare un dialogo con i maoisti per porre fine alla guerra; la revoca delle leggi speciali è un segnale in questo senso.

Sfollati a Timor Est

Acqua pulita, ripari temporanei, cibo e cure mediche. Ne hanno bisogno decine di migliaia sfollati a Timor Est. L'Organizzazion Mondiale della Sanità (Oms), le Nazioni Unite e Organizzazioni non governative stanno seguendo le condizioni sanitarie dei campi profughi. Intorno alla capitale, Dili, sono oltre 65 mila gli sfollati interni che vivono in 40 campi profughi.

PRESIDENTI PAESI ANDINI A QUITO PER “SALVARE” BLOCCO ECONOMICO REGIONALE

I presidenti di Bolivia, Perù, Colombia ed Ecuador si riuniranno oggi a Quito nel 37° anniversario della nascita della Comunità andina delle nazioni (Can), per "tentare di salvare l’organismo, ferito a morte dai Trattati di libero commercio (Tlc)" siglati da Lima e Bogotá con gli Stati Uniti. Per iniziativa del presidente boliviano Evo Morales, Alfredo Palacio e Alvaro Uribe saranno chiamati per una “sessione straordinaria” ad affrontare la crisi provocata dall’uscita del Venezuela dalla Can, lo scorso aprile, che minaccia di sgretolare il blocco nato nel 1969. “Abbiamo subito un colpo con la decisione di Caracas, ma noi abbiamo la volontà politica di mantenere l’unità e rilanciare l’organismo. A Quito, i rappresentanti della Can lavoreranno anche a un accordo di associazione con l’Unione Europea che includa il rafforzamento della cooperazione con la stessa.

Primi risultati delle indagini dopo violenze a Atenco

Quattro responsabili dell'Agencia de Seguridad Estatal di Atenco sono stati destituiti dopo le violenze e gli abusi avvenuti all'inizio del mese di maggio, a Atenco, contro un gruppo di ambulanti. Altri cinque agenti sono stati sospesi per 90 giorni. Dopo le violenze molti testimoni oculari avevano sporto denuncia e le organizzazioni per la tutela dei diritti umani avevano chiesto di fare chiarezza sugli episodi. Nelle denuncie arrivate alle forze di sicurezza si faceva riferimento anche a violenze sessuali su alcune detenute.

ITALIA

Occupazione

Frena la "crescita dell'occupazione in Italia": nel 2006 aumenterà dello 0,6% e nel 2007 solo dello 0,4%. Sono le previsioni dell'Ocse contenute nell'Employment Outlook 2006, il Rapporto sulle prospettive del mercato del lavoro. L'Italia è tra i Paesi ultimi in classifica per la partecipazione delle donne al lavoro: nei Paesi dell'Ocse risulta al quart'ultimo posto, avanti soltanto a Corea, Messico e Turchia. E' quanto emerge nel Rapporto dell'Ocse sulle prospettive dell'occupazione. Il tasso di occupazione delle donne in Italia nel 2005 era al 45,3%, contro il 56,1% della media Ocse e il 57,8% dell'Europa a 15. Al contrario il tasso di disoccupazione tra le donne in Italia supera il 10%, contro il 7% della media dei Paesi Ocse e il 9% dell'Europa a 15. L'incidenza del part-time sul lavoro delle donne è del 29,2%, contro il 5,3% degli uomini. E complessivamente il lavoro a tempo parziale si rivela per il nostro Paese un fenomeno molto "al femminile": sul totale dei part-time il 78% riguarda le donne, in linea però con il resto dei Paesi europei. L'Italia non favorisce il lavoro neanche nemmeno per chi e' piu' anziano Il lavoro temporaneo è un fenomeno molto italiano ed é cresciuto significativamente solo in pochi paesi, come nel Belpaese, in Belgio, Olanda e Portogallo, mentre è in calo in Irlanda, Spagna, Turchia e Islanda. Nella grande maggioranza dei paesi l'occupazione temporanea resta largamente involontaria, con più della metà dei lavoratori che affermano di preferire un lavoro a tempo indeterminato". L'Italia è, inoltre, tra i Paesi in cui più forte è la disparità lavorativa da regione a regione.


Gr 9:30

Al Qaeda svela il ventesimo

In un comunicato su Internet attribuito ad al Qaeda, Al Qaeda avrebbe affermato che il militante saudita Turki bin Fheid al-Muteiri, ucciso nel 2004, sarebbe stato il mancato ventesimo attentatore suicida degli attacchi dell'11 settembre 2001 negli Usa. Il mese scorso, Osama bin Laden aveva dichiarato che Zacarias Moussaoui, l'unica persona condannata da una corte degli Stati Uniti per gli attacchi dell"11 settembre proprio come il "ventesimo uomo", non aveva nulla a che vedere con gli attentati di al Qaeda.

Iraq

E' di almeno 24 morti il bilancio di sette attentati che questa mattina hanno sconvolto Kirkuk, la città petrolifera nel nord dell'Iraq a maggioranza curda. Le prime due esplosioni sono avvenute nell'area del mercato di Tisaeen, a maggioranza sciita. Tra gli obiettivi una pattuglia e un comando di polizia. Contrariamente ad altre città irachene, Kirkuk, autentico mosaico di etnie e religioni, era stata finora risparmiata da attentati di rilievo.

PRESIDENTI PAESI ANDINI A QUITO PER “SALVARE” BLOCCO ECONOMICO REGIONALE

I presidenti di Bolivia, Perù, Colombia ed Ecuador si riuniranno oggi a Quito nel 37° anniversario della nascita della Comunità andina delle nazioni (Can), per "tentare di salvare l’organismo, ferito a morte dai Trattati di libero commercio (Tlc)" siglati da Lima e Bogotá con gli Stati Uniti. Per iniziativa del presidente boliviano Evo Morales, Alfredo Palacio e Alvaro Uribe saranno chiamati per una “sessione straordinaria” ad affrontare la crisi provocata dall’uscita del Venezuela dalla Can, lo scorso aprile, che minaccia di sgretolare il blocco nato nel 1969. “Abbiamo subito un colpo con la decisione di Caracas, ma noi abbiamo la volontà politica di mantenere l’unità e rilanciare l’organismo. A Quito, i rappresentanti della Can lavoreranno anche a un accordo di associazione con l’Unione Europea che includa il rafforzamento della cooperazione con la stessa.

Abrogata legge antiterrorismo in Nepal

Dopo otto anni il governo nepalese ha abrogato la legge anti - terrorismo, che era entrata in vigore nel paese per contrastare le attvita' dei ribelli maoisti. Dopo le manifestazioni che hanno portato a un passo dalla caduta della monarchia in Nepal, il nuovo governo vuole intavolare un dialogo con i maoisti per porre fine alla guerra; la revoca delle leggi speciali è un segnale in questo senso.

Migranti

Tre organizzazioni non governative spagnole, tutte attive nell’enclave in territorio marocchino di Melilla, hanno accusato il governo di Madrid di “connivenza” con quello marocchino nel maltrattamento dei migranti senza permesso e per la politica repressiva con cui i due Paesi stanno affrontando la questione immigrazione. Le accuse sono state lanciate in occasione della presentazione del nuovo rapporto annuale di ‘Sos Racismo’ sul fenomeno del razzismo in Spagna. Il quarto dei dieci capitoli del rapporto è dedicato agli episodi dello scorso autunno fuori dalle recinzioni di Melilla e alla morte di almeno 14 migranti, uccisi da colpi d’arma da fuoco sparati dall’esercito marocchino. Le tre organizzazioni denunciano un diffuso clima di violenza che ancora oggi permarrebbe nelle immediate vicinanze delle due enclave spagnole di Ceuta e di Melilla, con migranti senza permesso che continuerebbero a essere portati negli ospedali delle città vicine dopo essere stati feriti da colpi d’arma da fuoco. Inoltre, le tre organizzazioni hanno denunciato la presunta espulsione di alcuni minori, incluse bambine, da Melilla, come sarebbe attestato da denunce. “Non permetteremo che facciano con i minori quello che hanno fatto con gli adulti” hanno minacciato i rappresentanti dei tre gruppi umanitari spagnoli.


Appunti e note redazionali

http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1523527&r=PI

http://www.femact.org/

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