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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

Libano: prosegue senza sosta il martirio dei civili

Governo Tel Aviv: guerra potrebbe durare ancora un mese

Bombe israeliane su corteo funebre a Beirut

Rischio cancro a causa dell'inquinamento del mare

Palestina Raid israeliani su Gaza e Jenin, Le forze di occupazione israeliane annullano l’apertura del valico di Rafah previsto per oggi

Iraq, quasi 2.000 corpi portati all'obitorio di Baghdad

Sudafrica: MANIFESTANO LE DONNE

INDIA: Vietato l'accesso a Coca-Cola e Pepsi

SOMALIA CORTI ISLAMICHE PRENDONO CONTROLLO DI CITTÀ CHIAVE NEL CUORE DEL PAESE

Italia: La Marina degli Stati Uniti abbandonera' la base della Maddalena entro il primo semestre del 2008

Libano: prosegue senza sosta il martirio dei civili

Governo Tel Aviv: guerra potrebbe durare ancora un mese

Dopo la decisione di ampliare ulteriormente l'offensiva di terra in Libano, adottata oggi dal gabinetto ristretto per la Sicurezza del primo ministro Ehud Olmert, il governo israeliano ha avvertito che il conflitto potrebbe protrarsi per un altro mese ancora: lo ha annunciato il vice premier Eli Yishai, al termine della riunione dello stesso gabinetto, durata oltre sei ore e conclusasi con l'approvazione a maggioranza, nove sì e tre astensioni, dell'espansione delle operazioni militari oltre confine.

Israele rinvierà di due o tre giorni l'inizio dell'offensiva terrestre su vasta scala, decisa oggi, per permettere al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di dibattere la risoluzione per un cessate il fuoco in Libano.

L'Aeronautica israeliana ha eseguito nuovi raid sui villaggi libanesi vicini a Tiro e Tofah. Lo riferisce il canale satellitare Al Jazeera, aggiungendo che il bilancio delle vittime odierne dei bombardamenti israeliani in Libano è di 25 morti.

Nel Libano meridionale, l'ultimo ponte che attraversava il fiume Litani, il ponte Qasmiyeh, è stato distrutto da un raid aereo, rendendo impossibile raggiungere il Sud con i camion. Lo riferisce l'organizzazione Medici senza frontiere (Msf) che sta gestendo i soccorsi per le popolazioni civili con una propria missione in diverse aree del Paese. A Sidone, 24mila sfollati sono stati registrati in centri collettivi, e circa 70mila in case private.

Con volantini lanciati dagli aerei sulla regione di Tiro, l'esercito israeliano ha fatto sapere che colpirà qualsiasi auto in movimento sulle strade libanesi a Sud del fiume Litani.

Bombe israeliane su corteo funebre a Beirut

Come già era accaduto ieri nel villaggio meridionale di Ghaziyeh, nuovi bombardamenti aerei israeliani hanno scatenato il panico durante i funerali delle vittime di incursioni precedenti: questa volta però è accaduto nella capitale del Libano, Beirut, dove caccia-bombardieri dello Stato ebraico sono tornati a martellare la periferia meridionale della città proprio mentre erano in corso le esequie di 26 dei 32 abitanti uccisi due giorni fa nel sobborgo sciita di Shiya. Oggi centinaia di persone stavano partecipando al corteo funebre, allorché sulla zona del cimitero sono cadute prima due e poi altre cinque bombe d'areo, scatendando il panico e mettendo in fuga la folla, con le bare addirittura abbandonate per strada.

Colpi israeliani contro centro di culto sciita

Missili o due cannonate dal mare - testimoni non sono stati in grado di precisarlo - hanno colpito un punto di Beirut sud, sull'Hady Nasrallah Boulevard, dove sorge un centro di culto sciita, non lontano dall'ex quartiere generale di Hezbollah, nel rione di Haret Hreik, uno di quelli bombardati più pesantemente dai caccia israeliani a partire dal 12 luglio scorso.

Rischio cancro a causa dell'inquinamento del mare

In un rapporto presentato alla stampa dal Centro della convenzione di Barcellona, Info-Rac, il trattato Onu per la protezione del Mediterraneo, si afferma che esiste un serio rischio cancro a causa della marea neta che si è estesa su 120 km di coste libanesi. Il disastro è strato provocato dal bombardamento "mirato" della centrale elettrica di Jiyyen a sud di Beirut e della conseguente esplosione dei serbatoi di combustibile.

Allarme OMS, due su tre ospedali libanesi rischiano la paralisi

  • Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità due terzi degli ospedali libanesi potrebbero diventare inefficienti per mancanza di carburante.

La Provincia di Torino e i farmacisti inviano alimenti e medicinali Raccogliendo l'appello del Consolato del Libano a Milano la Provincia di Torino e i farmacisti della città hanno organizzato un invio di medicinali e prodotti alimentari per la prima infanzia alle popolazioni vittime dell'aggressione israeliana. I generi inviati sono antidolorifici, antibiotici, anti infiammatori e farmaci dermatologici, latte in polvere, pannolini, e disinfettanti per l'acqua.

Bloccato un convoglio UNHCR alla frontiera siro-libanese

  • l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha reso noto che un convoglio umanitario che cercava di raggiungere Beirut è stato bloccato per ragioni di sicurezza alla frontiera siro-libanese.

Commissario ONU, siamo del tutto impotenti

Antonio Guterres, Alto commissario ONU per i rifugiati, ha detto che è estremamente difficile portare aiuto alle popolazioni colpite dai bombardamenti israeliani per mancanza di "corridoi umanitari". In sostanza ha detto che l'aviazione israeliana non rispetta nessun simbolo e colpisce ogni cosa si muova sul terreno di battaglia. "Gli operatori umanitari, ha concluso, sono frustrati dall'impossibilità di distribuire aiuti alle popolazioni e assistono impotenti alla loro disperazione"

Propaganda di guerra

Messaggi dai contenuti simili a quello dei volantini lanciati oggi sono contenuti anche in telefonate che da molti giorni arrivano a numeri fissi e cellulari degli utenti libanesi. Anche in questo caso i messaggi registrati - una voce maschile che parla in arabo classico, senza particolari accenti - contengono richiami a riflettere su "Chi sono questi che vi stanno usando come scudi umani? Chi sono questi che sparano tra le vostre case? Chi sono questi che si nascondono come topi? Non vale la pena di stare dalla loro parte", con evidente allusione ai guerriglieri Hezbollah.

Palestina

Raid israeliano su Gaza. Un elicottero ha sparato almeno un missile su un obiettivo non ancora chiarito. Almeno 5 persone sono rimaste ferite.

In mattinata un raid si è abbattuto sul campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, contro un gruppo di uomini armati. Uccisi due attivisti delle brigate Al-Quds ala militare del Jihad Islamico.

Un palestinse è stato ucciso in un'esplosione sospetta in una casa a Jabaliya, nel nord della striscia di Gaza.

Nel corso di una riunione in videoconferenza da Gaza con il Consiglio Legislativo, il Parlamento dell'Autorità Nazionale Palestinese riunito a Ramallah, il premier Ismail Haniyeh ha espresso le sue preoccupazioni per le sorti dell'Anp, a causa dei continui attacchi e anche delle pressioni internazionali contro il suo governo. "Dobbiamo discutere del futuro dell'Autorità Palestinese", ha osservato Haniyeh, "dopo il rapimento del numero due dell'organizzazione e il tentato omicidio del suo primo ministro". Il capo del governo si riferiva all'incarcerazione del presidente del Parlamento, Aziz Dweik, operata sabato dalle forze israeliane; nella scala gerarchica del governo palestinese Dweik occupa la seconda posizione dopo Haniyeh. Entrambi sono esponenti di Hamas, il gruppo radicale al potere dopo la vittoria a sorpresa nelle elezioni del 25 gennaio scorso.

Le forze di occupazione israeliane annullano l’apertura del valico di Rafah previsto per oggi

Le forze di occupazione israeliane hanno annunciato l’annullamento dell’accordo che prevedeva l’apertura del valico di Rafah oggi mercoledì, al contempo sono penetrate nei terreni palestinesi retrostanti il valico compiendo distruzioni.

L’accordo concluso nella giornata di ieri 8 agosto prevedeva l’apertura del valico per due giorni per permettere alle persone che erano rimaste bloccate di entrare o uscire. Soprattutto dovevano poter uscire persone gravemente malate gravi o studenti che dovevano recarsi all’estero per continuare i loro studi.

Questa è la quinta volta che le forze di occupazione annullano un accordo di apertura del valico, dalla sua chiusura del 25 giugno scorso.

Il colonnello Jamal Abu Al-Fahem comandante del posto di frontiera di Rafah aveva annunciato che il valico apriva le sue porte ai passeggeri oggi mercoledì e per una sola direzione dalle 8 del mattino alle 20.

E’ bene precisare che il valico di Rafah è l’unico passaggio per il modo esterno per gli abitanti della striscia di Gaza.

Testimoni oculari hanno riferito che mezzi da guerra israeliani e bulldozer militari sono partiti dall’aeroporto internazionale di Gaza nella zona di Rafah rioccupato dalle forze armate israeliane in direzione di Al-Shalalfa a ovest dell’aeroporto, iniziando a demolire le case dei cittadini, spianandole e ricoprendole di terra senza permettere agli abitanti di prendere le loro cose. Gli stessi testimoni hanno detto che cecchini israeliani posizionati sulla torre centrale dell’aeroporto sparano contro ogni cosa si muova vicino all’aeroporto.

Fonti palestinesi riferiscono, che una bambina di dieci anni è stata ferita lievemente a seguito della caduta di una bomba o un missile sopra la sua casa nel villaggio di Der Alghudun a nord di Tulkarem in Cisgiordania. Gli israeliani hanno dichiarato di non aver lanciato nessuna bomba nella zona del villaggio.

Iraq, quasi 2.000 corpi portati all'obitorio di Baghdad

BAGHDAD (Reuters) - Sono quasi 2.000 i corpi portati all'obitorio di Baghdad il mese scorso. Lo ha detto oggi un funzionario dell'amministrazione.

E' il più alto numero di morti registrato in Iraq da quando l'attacco ad una moschea sciita in febbraio ha scatenato un'ondata di violenze settarie nel paese, provocando enormi spargimenti di sangue.

L'assistente del direttore dell'obitorio ha detto che circa il 90 % delle morti sono state causate dai violenti scontri nella capitale irachena, dove Usa e Iraq hanno aumentato il numero di truppe impegnate nell'area nel tentativo di porre fine ai massacri.

"La maggior parte dei defunti riporta segni di colpi da arma da fuoco in testa. Alcuni di loro sono stati strangolati, mentre altri sono stati picchiati a sangue con bastoni".

Il bilancio pubblicato dall'obitorio per il mese di luglio mostra un balzo notevole nel numero di vittime, che a giugno era di 1.595. E' il numero più alto di defunti dall'attacco alla Moschea Dorata di Samarra.

Visto l'aumento esponenziale delle violenze settarie ora si teme lo scoppio di una guerra civile.

Gli Stati Uniti hanno aumentato il contingente militare impegnato a Baghdad, mandando circa 6.000 nuove forze irachene e 3.550 soldati Usa della squadra da combattimento Brigata Striker nell'area della capitale irachena e si prevede un loro intervento nei quartieri dove la tensione è più alta.

Sudafrica: MANIFESTANO LE DONNE

Il 9 agosto del 1956, 20 mila donne marciarono contro l'apartheid per le strade di Pretoria, quella che quattro anni dopo sarebbe diventata la capitale della neonata Repubblica del Sudafrica. Una manifestazione tutta al femminile che si tenne nonostante il divieto del governo sudafricano e che portò le 20 mila a sfilare fin sotto gli Union Buildings, i palazzi governativi. Molte vennero arrestate e perseguite, ma quel momento sancì, con tuttà probabilità, l'ingresso delle donne nella lotta contro l'apartheid.

Oggi, cinquant'anni più tardi, centinaia di donne celebrano quella storica marcia contro la discriminazione razziale e le politiche segregazioniste ripercorrendo le strade di Pretoria verso il palazzo presidenziale. Da lì terrà un discorso Thabo Mebeki, il Presidente dell'RSA e alcuni organizzatori della protesta del 1956.

Lotta alle violenze domestiche

Le donne scese in piazza oggi utilizzano questa protesta per portare l'attenzione pubblica sul dato sulle violenze domestiche, una delle peggiori piaghe che affliggono il Sudafrica. Uno studio citato dalla BBC riporta ogni sei ore una donna sudafricana viene uccisa dal suo compagno. Abusi sessuali, altri abusi fisici e quelli di natura psichica sono in costante aumento.

INDIA: Vietato l'accesso a Coca-Cola e Pepsi

Vietato l'accesso a Coca-Cola e Pepsi: lo stato indiano del Kerala ha proibito alle filiali locali delle due multinazionali di produrre e vendere bevande nell'intera regione.

Negli ultimi tempi, molti stati del subcontinente avevano vietato la vendita di Coca-Cola e Pepsi in scuole e collegi, ma il Kerala è il primo stato a imporre un vero e proprio bando a tutte le attività delle due compagnie. Il governatore della regione, Velikkakathu Sankaran Achuthanandan, ha affermato che il provvedimento è stato assunto su invito della coalizione di sinistra al governo.

Nelle bevande trovate tracce di pesticidi

Alla base della decisione, una ricerca condotta dal Centro per la scienza e l'ambiente di Nuova Delhi, che la settimana scorsa ha annunciato di aver rinvenuto nei campioni di Coca-Cola e Pepsi residui di pesticidi in quantità 24 volte superiori ai limiti imposti dalle autorità locali. Lo studio è stato condotto su 57 campioni di 11 diverse bevande prodotte da Coca-Cola India e PepsiCo India e ha evidenziato la presenza di un "cocktail di diversi pesticidi".

Coca-Cola e Pepsi respingono le accuse

Entrambe le compagnie hanno respinto ogni accusa, sostendendo che tutti loro prodotti sono "conformi alle rigide norme internazionali e a tutti i regolamenti nazionali applicabili".

SOMALIA CORTI ISLAMICHE PRENDONO CONTROLLO DI CITTÀ CHIAVE NEL CUORE DEL PAESE

Le milizie delle Corti Islamiche hanno preso stamani il controllo della città di Beledwein, nel centro della Somalia (335 chilometri a nord di Mogadiscio), non lontano dal confine con l’Etiopia. La città è finita sotto il controllo politico delle locali Corti quasi senza colpo ferire. “C’è stata una brave sparatoria di una mezz’oretta tra i miliziani delle Corti e qualche guardia del governatore che ha opposto resistenza. In realtà gli uomini del tribunale islamico hanno approfittato del fatto che il governatore Dab-Ged avesse lasciato la città in mattinata per partecipare a un incontro politico in un villaggio al confine con l’Etiopia per prendere il controllo dei palazzi governativi”. Secondo le informazioni raccolte, la convivenza tra i miliziani islamici - presenti in città dallo scorso giugno, da quando cioè Mogadiscio era caduta nelle mani dell’Unione delle Corti Islamiche – e il governatore nominato dalle istituzioni di transizione somale che hanno sede a Baidoa, si era fatta nelle ultime settimane sempre più tesa.

ITALIA

La Marina degli Stati Uniti abbandonera' la base della Maddalena entro il primo semestre del 2008. Lo ha comunicato il Dipartimento della Difesa americano al ministero della Difesa italiano.

La notizia è stata data oggi all'amministrazione regionale sarda durante l'incontro convocato a Roma per affrontare il problema delle servitu' militari nell'isola.

La base di supporto per sottomarini a propulsione e armamento nucleare e' stata costituita nel 1972 dopo una accordo bilaterale segreto tra il governo statunitense e quello italiano.


Appunti e note redazionali

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gror060809 (last edited 2008-06-26 09:56:05 by anonymous)