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L’Onu è tornata in questi giorni a ribadire la propria preoccupazione per il rafforzamento dell’esercito e il deterioramento dei diritti umani in Guatemala a quasi sei anni dagli accordi di pace che nel 1996 posero fine a oltre un trentennio di sanguinosa guerra civile. “È allarmante osservare che ancora oggi si ricorre con eccessiva frequenza ai militari per la direzione e l’esecuzione di compiti che riguardano l’ambito civile”, si legge nell’ultimo rapporto della Minugua (Missione di verifica delle Nazioni Unite nel Paese centroamericano). Ma non solo. Il capo della Minugua, Tom Koenigs non ha mancato di rilevare come il governo del presidente Alfonso Portillo abbia chiaramente infranto una delle clausole dell’intesa, in base alla quale il budget delle forze armate non avrebbe più dovuto oltrepassare lo 0,66 per cento del Pil (Prodotto interno lordo). Attualmente, infatti, è stato portato allo 0,96 del PilLa Minugua ha inoltre contestato il fatto che siano stati scelti dei militari per ricoprire ruoli chiave ai vertici dei ministeri di difesa e istruzione, dicasteri considerati prioritari per l’applicazione degli accordi. In cambio, la polizia civile quest’anno si è vista ridurre i finanziamenti del 20 per cento mentre l’accademia addirittura del 72 per cento. Ad aumentare la preoccupazione per lo scenario guatemalteco si aggiunge poi il drammatico incremento del numero di omicidi, sequestri e intimidazioni contro attivisti per i diritti umani, oppositori politici, giornalisti ed esponenti della Chiesa. Secondo dati forniti dalla stessa Minugua, nel 2001 sono state registrate 342 presunte violazioni dei diritti umani mentre dall’inizio del 2002 i casi segnalati sono già 639. Come se non bastasse, non accenna a diminuire la discriminazione nei confronti delle popolazioni indigene che rappresentano il 60 per cento dei guatemalteche. L’Onu è tornata in questi giorni a ribadire la propria preoccupazione per il rafforzamento dell’esercito e il deterioramento dei diritti umani in Guatemala a quasi sei anni dagli accordi di pace che nel 1996 posero fine a oltre un trentennio di sanguinosa guerra civile. “È allarmante osservare che ancora oggi si ricorre con eccessiva frequenza ai militari per la direzione e l’esecuzione di compiti che riguardano l’ambito civile”, si legge nell’ultimo rapporto della Minugua (Missione di verifica delle Nazioni Unite nel Paese centroamericano). Ma non solo. Il capo della Minugua, Tom Koenigs non ha mancato di rilevare come il governo del presidente Alfonso Portillo abbia chiaramente infranto una delle clausole dell’intesa, in base alla quale il budget delle forze armate non avrebbe più dovuto oltrepassare lo 0,66 per cento del Pil (Prodotto interno lordo). Attualmente, infatti, è stato portato allo 0,96 del PilLa Minugua ha inoltre contestato il fatto che siano stati scelti dei militari per ricoprire ruoli chiave ai vertici dei ministeri di difesa e istruzione, dicasteri considerati prioritari per l’applicazione degli accordi. In cambio, la polizia civile quest’anno si è vista ridurre i finanziamenti del 20 per cento mentre l’accademia addirittura del 72 per cento. Ad aumentare la preoccupazione per lo scenario guatemalteco si aggiunge poi il drammatico incremento del numero di omicidi, sequestri e intimidazioni contro attivisti per i diritti umani, oppositori politici, giornalisti ed esponenti della Chiesa. Secondo dati forniti dalla stessa Minugua, nel 2001 sono state registrate 342 presunte violazioni dei diritti umani mentre dall’inizio del 2002 i casi segnalati sono già 639. Come se non bastasse, non accenna a diminuire la discriminazione nei confronti delle popolazioni indigene che rappresentano il 60 per cento dei guatemalteche.
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Lo scoppio ha mandato in frantumi i vetri alle finestre delle case adiacenti, sotto una delle quali molto probabilmente stava dormendo il bambino. Si tratta del terzo attacco dinamitardo anti albanese a Skopje in due settimane, mentre si fa sempre più vicina al data del 15 settembre quando nella Repubblica ex jugoslava si terranno le elezioni parlamentari anticipate, previste dall'accordo raggiunto l'anno scorso tra autorità slavofone e ribelli separatisti dell'etnia minoritaria dopo mesi di violenti scontri armati. (Red)>/i> Lo scoppio ha mandato in frantumi i vetri alle finestre delle case adiacenti, sotto una delle quali molto probabilmente stava dormendo il bambino. Si tratta del terzo attacco dinamitardo anti albanese a Skopje in due settimane, mentre si fa sempre più vicina al data del 15 settembre quando nella Repubblica ex jugoslava si terranno le elezioni parlamentari anticipate, previste dall'accordo raggiunto l'anno scorso tra autorità slavofone e ribelli separatisti dell'etnia minoritaria dopo mesi di violenti scontri armati. (Red)>/i>
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. La prospettiva di un attacco all’Iraq non raccoglie troppi consensi fra i Quindici ma c’è da scommettere che con l’approssimarsi dell’inizio dell’offensiva saranno in molti ad allinearsi con gli Usa. Non solo Londra, in virtù dei suoi legami speciali con gli Stati Uniti. Proprio oggi l’Olanda si è fatta avanti e non crediamo che l’Italia, una volta giunti alla stretta finale, negherà la propria solidarietà all’amministrazione americana . La prospettiva di un attacco all’Iraq non raccoglie troppi consensi fra i Quindici ma c’è da scommettere che con l’approssimarsi dell’inizio dell’offensiva saranno in molti ad allinearsi con gli Usa. Non solo Londra, in virtù dei suoi legami speciali con gli Stati Uniti. Proprio oggi l’Olanda si è fatta avanti e non crediamo che l’Italia, una volta giunti alla stretta finale, negherà la propria solidarietà all’amministrazione americana
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Gli accordi di Oslo? Non esistono più. I piani di pace discussi a Camp David e Taba? Acqua passata. In una intervista rilasciata al quotidiano ‘Maariv’ alla vigilia del Capodanno ebraico il premier israeliano Ariel Sharon ha liquidato a modo suo gli sforzi di pace compiuti dai suoi predecessori, riservando loro osservazioni piuttosto polemiche. “Ci sono state persone – ha affermato – che hanno voluto ingannarsi o sbagliarono la propria analisi delle cose”. Chiaro il riferimento ai precedenti capi del governo laburisti, Yitzhak Rabin e Ehud Barak, ma anche all’attuale ministro degli esteri Shimon Peres, che degli accordi di Oslo fu uno dei principali artefici. Sharon ha aggiunto che il problema più grosso è rappresentato dal terrorismo e “dal rifiuto di arabi e palestinesi di riconoscere al popolo ebraico il diritto a esistere nel proprio Stato”. Il premier israeliano, malgrado un leggero calo di popolarità negli ultimi mesi, gode ancora di notevole appoggio da parte dell’opinione pubblica interna. Un sondaggio commissionato dallo stesso ‘Maariv’ lo ha indicato come uomo dell’anno in Israele. Gli accordi di Oslo? Non esistono più. I piani di pace discussi a Camp David e Taba? Acqua passata. In una intervista rilasciata al quotidiano ‘Maariv’ alla vigilia del Capodanno ebraico il premier israeliano Ariel Sharon ha liquidato a modo suo gli sforzi di pace compiuti dai suoi predecessori, riservando loro osservazioni piuttosto polemiche. “Ci sono state persone – ha affermato – che hanno voluto ingannarsi o sbagliarono la propria analisi delle cose”. Chiaro il riferimento ai precedenti capi del governo laburisti, Yitzhak Rabin e Ehud Barak, ma anche all’attuale ministro degli esteri Shimon Peres, che degli accordi di Oslo fu uno dei principali artefici. Sharon ha aggiunto che il problema più grosso è rappresentato dal terrorismo e “dal rifiuto di arabi e palestinesi di riconoscere al popolo ebraico il diritto a esistere nel proprio Stato”. Il premier israeliano, malgrado un leggero calo di popolarità negli ultimi mesi, gode ancora di notevole appoggio da parte dell’opinione pubblica interna. Un sondaggio commissionato dallo stesso ‘Maariv’ lo ha indicato come uomo dell’anno in Israele.
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si comincia buon giorno

ore 10.00

Palestina

Un impianto metallurgico e' stato distrutto stanotte dai missili lanciati da elicotteri da combattimento israeliani nel campo profughi palestinese di Khan Younis, nel settore meridionale della striscia di Gaza. Lo si apprende da fonti della sicurezza palestinese e da testimoni sul posto, secondo cui non ci sono stati danni alle persone, perche' la fonderia era deserta al momento dell'attacco. Almeno tre missili sono stati lanciati contro l'impianto metallurgico, che e' stato attaccato poche ore dopo che palestinesi armati avevano attaccato un carro armato israeliano insieme ad una pattuglia dell'esercito nella striscia di Gaza: in quella sparatoria sono rimasti uccisi due soldati israeliani ed un palestinese.

Mentre in Israele ci si prepara a festeggiare il 'Rosh Hashana', il Capodanno ebraico che iniziera' al tramonto del sole, nella Striscia di Gaza truppe con la Stella di David appoggiate da blindati si sono attestate a presidiare in forze due importanti incroci stradali, impedendo il normale scorrimento del traffico veicolare e cosi' di fatto tagliando l'enclave palestinese in tre tronconi non comunicanti tra loro. Si tratta di un provvedimento gia' adottato altre volte in passato da Israele, sempre in seguito ad attacchi mortali contro i propri soldati. E anche questa volta e' scattata la rappresaglia per i due militari rimasti uccisi ieri in due distinti episodi, sempre nella Striscia. Uno e' arso vivo a bordo di un carro armato fatto saltare con una mina al valico di Kissufim, nella parte centrale del piccolo territorio; feriti quattro suoi commilitoni. Un altro era deceduto precedentemente per le lesioni subite in uno scontro a fuoco con miliziani palestinesi presso l'insediamento di Nisanit, al nord.

Guatemala

L’Onu è tornata in questi giorni a ribadire la propria preoccupazione per il rafforzamento dell’esercito e il deterioramento dei diritti umani in Guatemala a quasi sei anni dagli accordi di pace che nel 1996 posero fine a oltre un trentennio di sanguinosa guerra civile. “È allarmante osservare che ancora oggi si ricorre con eccessiva frequenza ai militari per la direzione e l’esecuzione di compiti che riguardano l’ambito civile”, si legge nell’ultimo rapporto della Minugua (Missione di verifica delle Nazioni Unite nel Paese centroamericano). Ma non solo. Il capo della Minugua, Tom Koenigs non ha mancato di rilevare come il governo del presidente Alfonso Portillo abbia chiaramente infranto una delle clausole dell’intesa, in base alla quale il budget delle forze armate non avrebbe più dovuto oltrepassare lo 0,66 per cento del Pil (Prodotto interno lordo). Attualmente, infatti, è stato portato allo 0,96 del PilLa Minugua ha inoltre contestato il fatto che siano stati scelti dei militari per ricoprire ruoli chiave ai vertici dei ministeri di difesa e istruzione, dicasteri considerati prioritari per l’applicazione degli accordi. In cambio, la polizia civile quest’anno si è vista ridurre i finanziamenti del 20 per cento mentre l’accademia addirittura del 72 per cento. Ad aumentare la preoccupazione per lo scenario guatemalteco si aggiunge poi il drammatico incremento del numero di omicidi, sequestri e intimidazioni contro attivisti per i diritti umani, oppositori politici, giornalisti ed esponenti della Chiesa. Secondo dati forniti dalla stessa Minugua, nel 2001 sono state registrate 342 presunte violazioni dei diritti umani mentre dall’inizio del 2002 i casi segnalati sono già 639. Come se non bastasse, non accenna a diminuire la discriminazione nei confronti delle popolazioni indigene che rappresentano il 60 per cento dei guatemalteche.

Colombia

Un centinaio di ribelli delle Farc, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia. sono morti negli intensi bombardamenti condotti dall'aviazione colombiana nella zona di La Uribe, nel sud del paese. Intanto una bomba e' esplosa in un centro commerciale di Bogota', uccidendo almeno due persone e ferendone altre nove.

Brasile

Ancora un ricorso contro gli Usa davanti al Wto. A presentarlo sara' il governo brasiliano che contesta l'introduzione di sussidi concessi da Washington ai produttori di soia. Queste sovvenzioni, secondo le autorita' brasiliane, avrebbero causato una perdita di 900 milioni di dollari agli operatori carioca solo nel 2002. La Confederazione brasiliana dell'agricoltura ha presentato nei giorni scorsi le motivazioni del ricorso che effettuera' davanti all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro gli Usa. Secondo il presidente della Confederazione Antonio de Salvo lo studio dimostra che, tra gli altri problemi, nel corso del 2002 i produttori di soia brasiliano hanno perso utili per circa 900 milioni di dollari nelle esportazioni a causa dei sussidi americani. Un bilancio che si fa piu' pesante se si analizzano gli ultimi 4 anni: gli esportatori brasiliani di soia hanno perduto utili complessivi per 1.984 milioni di dollari. Il Brasile chiede, dunque, soddisfazione e ricorre a Ginevra sventolando le prove che gli Stati Uniti hanno infranto la 'Clausola della pace, inserita nell'accordo pattuito nel 1994 tra tutti i paesi membri del Gatt. In base a questa clausola tutti i Paesi membri si erano impegnati a non contestare fino al 2004 davanti al Wto i sussidi agricoli dei Paesi Gatt, sempre che non vi fossero eccessi.

Italia

Palermo

Secondo gli esperti, la forte scossa di terremoto di magnitudo 5.6 sulla scala Richter (ottavo della scala Mercalli), registrata alle 3.21 di questa notte a Palermo, avrebbe già "scaricato" gran parte dell' energia. Cessato il pericolo la gente, che, presa dal panico si era riversata per le strade, alle prime luci dell'alba è tornata nelle proprie case. La scossa ha provocato, sia pure indirettamente, due morti. Due vittime Le vittime sono anziani, stroncati da infarto: entrambi erano già ricoverati nei reparti di Cardiologia e Rianimazione dell' Ospedale Civico. I Pronto soccorsi e le aree di emergenza degli ospedali della città hanno lavorato a pieno ritmo per tutta la notte a causa delle centinaia di persone, soprattutto cardiopatici, che hanno accusato malori. Una decina di persone sono inoltre rimaste ferite nelle loro abitazioni, a causa della caduta di oggetti e suppellettili.

ORE 13.00

Esteri

  • - GERUSALEMME, 6 SET - Un palestinese e' stato ferito oggi alla periferia di Gerusalemme da spari esplosi da agenti israeliani, in circostanze ancora oscure. Lo ha riferito radio Gerusalemme, secondo cui l'incidente e' avvenuto nella zona di Shuafat, a nord della citta'. Secondo prime informazioni, gli agenti hanno aperto il fuoco in direzione di un'automobile che cercava di allontanarsi da un posto di blocco. Da stamane la polizia israeliana ha imposto misure severe di sicurezza, nel timore di attentati palestinesi in coincidenza con il Capodanno ebraico.

MO, Peres: separate questioni palestinese e irachena

Il ministro degli esteri israeliano Shimon Peres ha ribadito che quella irachena e quella palestinese sono "due questioni che è fondamentale tenere separate; la soluzione al problema arabo-israeliano va cercata indipendentemente dall'Iraq". Peres ha parlato da Cernobbio, dove ha partecipato oggi alla prima giornata dei lavori del seminario Ambrosetti. Riguardo alle proposte europee - che prevedono il cessate il fuoco, le elezioni nei territori occupati, la ripresa dei negoziati di pace -, Peres ha detto: "Non abbiamo obiezioni. C'è un piano per la soluzione del conflitto ma manca un partner affidabile, una controparte palestinese. Finché ci sono gruppi armati che fanno attentati è difficile mettere in atto il piano". (red)

IRAQ: MINISTERO DIFESA GB CONFERMA ATTACCO MILITARE USA = (ASCA) - Roma, 6 set - La notizia e' ufficiale: gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno sferrato ieri sera un attacco militare aereo su postazioni militari irachene. A confermarlo e' il Ministero della Difesa della Gran Bretagna dopo le anticipazioni della stampa britannica di ieri. Piu' di 100 sarebbero stati gli aerei impiegati dai due paesi, tra i quali anche aerei cisterna, Awacs e mezzi di ricognizione. Secondo fonti di Bagdad si sarebbe trattato del piu' ampio attacco sferrato nel paese dal dicembre del 1998. Gli obiettivi colpiti sarebbero stati l'aeroporto militare Rtvan a 400 chilometri dalla capitale e un centro di coordinamento aereo, distrutto

Iraq, Blair sta con Bush: pronti a pagare caro

La Gran Bretagna è pronta a pagare "un prezzo di sangue" per mantenere il suo rapporto speciale con gli Stati Uniti. Lo ha assicurato il premier britannico Tony Blair in un'intervista per un documentario della Bbc rilasciata poche ore prima del suo colloquio odierno con il presidente americano George Bush a Camp David per fare il punto sull'eventualità di un intervento militare contro l'Iraq. Blair ha sottolineato l'importanza che Washington sappia che avrà Londra al suo fianco in caso di attacco a Baghdad. Gli Stati Uniti "devono sapere: siete pronti a impegnarvi, ci sarete quando si inizia sparare?'", ha affermato il premier britannico. Ma ha aggiunto: "Non sosterrei mai l'America se pensassi che stesse facendo qualcosa di sbagliato". (Red)

Skopje, 10:42 Bomba davanti a ristorante, ferito ragazzino di 13 anni

Un ragazzino di 13 anni è rimasto ferito in seguito all'esplosione di una bomba davanti a un ristorante di proprietà di albanesi nella parte nord di Skopje, capitale della Macedonia. Lo hanno riferito fonti del ministro dell'interno, secondo cui l'attentato è stato commesso intorno alle 3 del mattino ora locale, le 4 in Italia. Lo scoppio ha mandato in frantumi i vetri alle finestre delle case adiacenti, sotto una delle quali molto probabilmente stava dormendo il bambino. Si tratta del terzo attacco dinamitardo anti albanese a Skopje in due settimane, mentre si fa sempre più vicina al data del 15 settembre quando nella Repubblica ex jugoslava si terranno le elezioni parlamentari anticipate, previste dall'accordo raggiunto l'anno scorso tra autorità slavofone e ribelli separatisti dell'etnia minoritaria dopo mesi di violenti scontri armati. (Red)>/i>

ITALIA

Roma, 12:15 Girotondi, incendiata l'auto di Nanni Moretti

La macchina del regista Nanni Moretti, parcheggiata in una strada del quartiere Monteverde a Roma, è stata incendiata da ignoti. Il fatto, secondo le prime informazioni, è accaduto all'alba di ieri.

gr ore 17.00

esteri

PALESTINA-M.O.

  • BEIRUT, 6 SET - Il movimento integralista sciita libanese Hezbollah ha detto che solo gli Usa saranno responsabili di un eventuale attacco militare nei suoi confronti ma ha affermato pure che il gruppo e' pronto a far fronte ad una tale eventualita' ipotizzata ieri dal vice segretario di Stato Usa Richard Armitage. L'amministrazione americana porta su di se' l'intera responsabilita' di qualsiasi aggressione nei confronti del Libano, ha affermato oggi Hezbollah in un comunicato diffuso a Beirut. Noi ribadiamo di essere pienamente preparati a far fronte ad ogni possibilita' e a difendere il nostro popolo, prosegue il documento del gruppo islamico che, dopo anni di accanita lotta resistenza all'occupazione israeliana, nel maggio del 2000 indusse l'esercito israeliano a ritirarsi dal Libano del Sud dopo un'occupazione durata 22 anni. Il comunicato di Hezbollah e' venuto in seguito a dichiarazioni di Armitage - riferite oggi dalla stampa libanese - il quale ieri aveva definito Hezbollah una A-team (una squadra di prim'ordine) di terroristi, a paragone con Hezbollah, Al Qaida, la rete terroristica di Osama Bin Laden, sarebbe soltanto una B- team. Armitage, sempre riferendosi ad Hezbollah, aveva concluso affermando che gli Usa gli staranno alle costole e li abbatteranno uno alla volta. Come al Qaida, ritenuta responsabile degli attacchi dell'11 settembre contro gli Usa, anche Hezbollah e' stato incluso da Washington nella "Black List" delle organizzazione terroristiche.

M.O.

  • Jenin, uccisi due palestinesi Gaza divisa in tre (ANSA) - TEL AVIV 6SE - Due militanti palestinesi sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco con soldati israeliani avvenuto a Jenin. E intanto, dopo che ieri due soldati israeliani sono stati uccisi in attacchi palestinesi, le forze israeliane hanno eretto posti di blocco nella Striscia di Gaza che risulta adesso suddivisa in tre settori separati. Israele, inoltre, ha decretato lo stato di massima allerta in occasione del Capodanno ebraico che sara' celebrato da stasera,per due giornate. 2002-09-06 - 10:02:00

Tel Aviv

  • Ha vuto inizio oggi il processo al leader politico palestinese Marwan Barghouti, nell'ennesimo tentativo israeliano di dichiarare terroristi tutti i palestinesi. Il processo di Marwan Barghouti, accusato da Israele di essere il pensatore degli attacchi suicidi, è iniziato oggi (giovedi 05 settembre) nella Corte di Teal Aviv con il capo Tanzim che rifiuta di riconoscere l'autorità della corte Israeliana.

IRAQ

. La prospettiva di un attacco all’Iraq non raccoglie troppi consensi fra i Quindici ma c’è da scommettere che con l’approssimarsi dell’inizio dell’offensiva saranno in molti ad allinearsi con gli Usa. Non solo Londra, in virtù dei suoi legami speciali con gli Stati Uniti. Proprio oggi l’Olanda si è fatta avanti e non crediamo che l’Italia, una volta giunti alla stretta finale, negherà la propria solidarietà all’amministrazione americana

Mosca Iraq, Russia: preoccupazione per attacco Usa e Gb di ieri

Il ministero degli Esteri russo ha espresso "seria preoccupazione" per l'incursione aerea effettuata ieri da Stati Uniti e Gran Bretagna contro l'Iraq. "Tali azioni non solo aggravano ulteriormente la situazione intorno all'Iraq, che è già tesa, ma rendono anche difficile il raggiungimento di una soluzione politica del problema iracheno", ha riferito il portavoce del ministero Aleksandr Yakovenko. (red)

PRESIDENTE MUGABE E PAM RAGGIUNGONO ACCORDO PER DISTRIBUZIONE MAIS GENETICAMENTE MODIFICATO

Il direttore esecutivo del Programa alimentare mondiale (Pam), James Morris, ha annunciato oggi di essere riuscito a raggiungere un accordo con Harare sulla consegna del mais geneticamente modificato che finora lo Zimbabwe si era rifiutato di accettare. La notizia è stata data dopo un lungo colloquio tra Morris e il presidente zimbabwano Robert Gabriel Mugabe. Proprio Mugabe era stato il primo politico africano a rifiutare l'aiuto delle Nazioni Unite, del Pam, ma anche degli Usa. Sostegno che prevedeva l'acquisto di centinaia di migliaia di tonnellate di cereali modificati, tutti di provenienza statunitense. Nei mesi scorsi, il secco no di Mugabe era servito d'esempio per altri Paesi come Zambia, Mozambico e Malawi. In alcune di queste Nazioni gli 'aiuti' sono stati accettati dopo lunghe discussioni e qualche polemica, in altri come lo Zambia agricoltori e politici hanno continuato ad opporsi, nonostante le pressanti rassicurazioni statunitensi, all'introduzione di mais modificato. Ma adesso lo Zimbabwe sembra deciso a tornare sulle proprie decisioni, anche se ad una condizione. Mugabe ha infatti deciso che tutto il mais che entrerà nel Paese e che sarà sprovvisto di una certificazione 'gm-free' (che attesta come questo non sia stato modificato geneticamente) dovrà essere macinato. Una clausola che dovrebbe difendere i cereali dello Zimbabwe, prodotto forte delle esportazioni agricole del Paese, dal rischio 'estinzione'. Se in tutto il mondo sono ancora in corso studi sulla nocività o meno degli ogm (organismi geneticamente modificati) è ormai assodato che un seme geneticamente modificato riuscirà in breve tempo ad imporsi come coltura dominante nel territorio in cui viene piantato. Un processo irreversibile che nel giro di poco tempo rischia di portare all'estinzione le specie autoctone presenti nel terreno in cui viene impiantato l'ogm. Attraverso la macinatura si eviterebbe così il rischio che il cereale distribuito dal Pam possa essere piantato e coltivato. "Finalmente potremo fare il nostro lavoro", ha dichiarato Morris, il quale ha anche sottolineato che la decisione di Harare potrebbe spingere anche gli altri Paesi africani della zona australe a ritornare sulle proprie scelte ed accettare la consegna degli aiuti. Secondo le principali organizzazioni internazionali, infatti, sono quasi 13 milioni le persone minacciate dalla fame in Malawi, Swaziland, Zambia, Lesotho e Zimbabwe.

  • Europa

contro la lapidazione di Amina

  • Il Parlamento europeo ha formulato ieri una netta condanna della sentenza con cui lo Stato nigeriano di Katsina ha confermato la pena di morte a carico di Amina Lawal, ritenuta colpevole di adulterio. L'assemblea di Strasburgo ha stigmatizzato l'applicazione della sharia (legge islamica) negli Stati settentrionali del Paese africano, affermando che "pene quali la lapidazione, la fustigazione o l'amputazione sono strumenti crudeli, inumani e degradanti, ai sensi delle norme internazionali sui diritti umani". Gli eurodeputati hanno anche lanciato un appello al governatore di Katsina, affinché eserciti la propria clemenza nei confronti della ragazza.

EUROPA

  • - Parigi, 6 set. - Il governo di centrodestra francese ha presentato una riforma delle leggi sul lavoro che, secondo i sindacati, uccidera' la settimana lavorativa di 35 ore, ottenuta durante la precedente legislatura di centrosinistra. Il ministro del lavoro Francois Fillon ha presentato un piano che lascera' le attuali 35 ore ma, nel contempo, alzera' da 130 a 189 ore l'anno il tetto degli straordinari, con un decreto legislativo valido per i prossimi 18 mesi. Alla fine di questo periodo sindacati e imprese dovranno rinegoziare i termini del contratto lavorativo. "Il governo sta dando al Medef (la Confindustria francese, ndr) l'arma per uccidere le 35 ore" ha commentato la Cgt minacciando di portare i lavoratoti in piazza per bloccare il provvedimento del governo.

ansa

ITALIA

Roma. Nessun incendio all'auto di Nanni Moretti, animatore del Girotondo del 14 settembre prossimo. Ambienti vicini al regista minimizzano l'episodio accaduto alla vettura del regista parcheggiata vicino alla sua abitazione nel romano quartiere di Monteverde. Danni evidenti sarebbero solo agli specchietti dell'automobile. Come ne capitano a tutti - ha detto un'amica del regista- ma assolutamente da non mettere in relazione con nulla di preoccupante

=gr ore 19.30 =

dall'estero

Iraq: Baghdad conferma raid Usa-Gb di ieri

  • LONDRA, 6 SET - L'attacco aereo anglo-americano di ieri contro postazioni militari irachene sarebbe stato il piu' ampio mai sferrato sul Paese dal dicembre 1998. Sono stati piu' di cento gli aerei americani e britannici che ieri hanno preso parte - secondo la stampa britannica di oggi che da' molto risalto all'avvenimento - ad un bombardamento di postazioni militari irachene a sud-ovest di Baghdad. L'operazione era stata annunciata ieri dal comando degli Stati Uniti a Tampa, in Florida, senza precisarne l'entita'. Cento aerei attaccano un importante centro di comando della contraerea nell'ovest del paese. L'azione, condotta da americani e britannici, potrebbe esser servita ad aprire la strada a una possibile offensiva.

IRAQ: ESPERTO MILITARE GB, ATTACCO DI IERI INIZIO CAPITOLO 1 Il raid aereo condotto ieri da aerei anglo-americani contro postazioni dell'aviazione irachena e' stato un attacco piu' pesante del solito. Il parere e del direttore di Jane's World Armies, maggiore Charles Heyman, per il quale potrebbe trattarsi dell'inizio del capitolo uno. L'esperto militare ha detto che la pesantezza dell'attacco potrebbe essere un indicatore che le cose cominciano a muoversi ma che, al di la' dell'ampiezza, ritiene importante la sua localizzazione. (ANSA). BI

Un centinaio di aerei americani e britannici ha condotto ieri un attacco in grande stile contro un importante centro di comando della contraerea irachena nell'ovest dell'Iraq. Lo ha rivelato la Bbc, ma la notizia è stata confermata anche da fonti di Baghdad e dal comando americano di Tampa (Florida), che non ha però precisato i particolari. Per la quantità dei mezzi impiegati e per l'importanza strategica dell'obiettivo, non si può dire che si sia trattato della solita azione per il mantenimento della no fly zone imposta a Baghdad: è stata anzi l'azione più rilevante degli ultimi quattro anni.

L'attacco, condotto da caccia bombardieri (F-16 statunitensi e Tornado britannici) appoggiati da aerei cisterna e velivoli radar, è scattato ieri ed è arrivato proprio in seguito alle dichiarazioni del presidente Bush, fin troppo chiaro nel dire che contro l'Iraq "non si può non agire". All'operazione hanno preso parte anche quattro F-18 decollati dalla portaerei George Washington, che incrocia nelle acque del Golfo.

L'operazione aerea potrebbe rivelarsi dunque un preludio all'offensiva nei confronti di Saddam, visto che il centro bombardato si trova a soli 240 miglia da Baghdad, in una zona del paese da cui potrebbe passare la prima ondata dell'attacco alleato. Il significato potrebbe però essere anche politico: una sorta di messaggio all'Iraq, tanto per dire che l'America è decisa a fare sul serio

Presto armi ai piloti di linea Usa contro il terrorismo (ANSA)- WASHINGTON, 6 SET- Il Senato Usa ha approvato un provvedimento per dare la possibilita' ai piloti degli aerei di avere un'arma in cabina di comando. Ora passa al Congresso. La stessa Casa Bianca, finora contraria, sembra ora favorevole ad un test con un numero limitato di piloti armati come 'ultima difesa' contro i dirottamenti Non tutti sono pero' convinti che armare i piloti sia la giusta risposta alla minaccia dei dirottatori. Le compagnie aeree sono in gran parte contrarie.

aggessione all'iraq

Il presidente americano George W. Bush continua a cercare alleati internazionali in vista di un possibile attacco contro l'Iraq. A tale scopo, Bush ha infatti conversato telefonicamente con i presidenti russo Vladimir Putin, cinese Jiang Zemin e francese Jacques Chirac. I colloqui, però, non hanno dato gli esiti sperati.

I no di Russia e Francia Il portavoce del Cremlino Aleksiei Gromov ha infatti annunciato che ill presidente russo Vladimir Putin, vrebbe espresso "dubbi sulla fondatezza dell'uso della forza contro il regime di Saddam Hussein". Il Cremlino ha anche condannato l'intervento militare contro le postazioni irachene condotto questa mattina dall'aviazione statunitense e britannica: secondo il ministero degli esteri russo, l'azione rende più difficile una soluzione politica e diplomatica del problema iracheno, inclusi gli sforzi per il ritorno degli ispettori internazionali".

Posizioni condivise anche dalla Francia: il presidente Jacques Chirac avrebbe infatti risposto al Presidente Usa che "soltanto all'Onu compete una decisione su eventuali misure contro l'Iraq". A quanto è trapelato dall'Eliseo, Chirac è convinto che la comunità internazionale deve dare prova di "determinazione" nei confronti dell'Iraq ma senza che ciò porti ad iniziative unilaterali. Il capo dello stato francese rimane dunque contrario ad un intervento militare americano senza un preventivo nulla-osta delle Nazioni Unite.

palestina

SHARON SPARA A ZERO SUGLI ACCORDI RAGGIUNTI DAI SUOI PREDECESSORI CON I PALESTINESI (BRIEF, POLITICS/ECONOMY)

Gli accordi di Oslo? Non esistono più. I piani di pace discussi a Camp David e Taba? Acqua passata. In una intervista rilasciata al quotidiano ‘Maariv’ alla vigilia del Capodanno ebraico il premier israeliano Ariel Sharon ha liquidato a modo suo gli sforzi di pace compiuti dai suoi predecessori, riservando loro osservazioni piuttosto polemiche. “Ci sono state persone – ha affermato – che hanno voluto ingannarsi o sbagliarono la propria analisi delle cose”. Chiaro il riferimento ai precedenti capi del governo laburisti, Yitzhak Rabin e Ehud Barak, ma anche all’attuale ministro degli esteri Shimon Peres, che degli accordi di Oslo fu uno dei principali artefici. Sharon ha aggiunto che il problema più grosso è rappresentato dal terrorismo e “dal rifiuto di arabi e palestinesi di riconoscere al popolo ebraico il diritto a esistere nel proprio Stato”. Il premier israeliano, malgrado un leggero calo di popolarità negli ultimi mesi, gode ancora di notevole appoggio da parte dell’opinione pubblica interna. Un sondaggio commissionato dallo stesso ‘Maariv’ lo ha indicato come uomo dell’anno in Israele.

TEL AVIV, 6 SET - Due militanti palestinesi sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco con soldati israeliani avvenuto a Jenin. le forze israeliane hanno eretto posti di blocco nella Striscia di Gaza che risulta adesso suddivisa in tre settori separati. Israele, inoltre, ha decretato lo stato di massima allerta in occasione del Capodanno ebraico che sara' celebrato da stasera,per due giornate.

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Garzon rifiuta il ricorso di Batasuna e critica il governo di Lakua Il giudice dell'udienza nazionale spagnola Baltasar Garzon ha oggi confermato la sospensione delle attivita' di Batasuna, col rifiuto del ricorso presentato dal partito nazionalista contro l'atto del medesimo giudice del 26 di agosto. Ha inoltre denunciato come "poco in accordo con l'indipendenza giudiziaria e la divisione dei poteri" le critiche espresse da PNV, EA e da alcuni consiglieri di Lakua.

GARA MADRID.- Nell'atto oggi stilato, il magistrato afferma di voler "chiarire una volta per tutte che il divieto di convocare manifestazioni colpisce Batasuna solo in ragione della sospensione delle sue attivita', come alle persone che seguono il movimento".

In questa sentenza, il giudice afferma: "la chiarificazione dal punto di vista del giudice non sarebbe stata necessaria se non a causa di eventi posteriori pubblici e ben conosciuti a cui e' stato dato rilievo da parte di alcuni mass media e avvalorati da membri di alcune formazioni politiche dei Paesi Baschi, tra cui anche responsabili del governo di detta comunita' autonoma, rendono imprescindibile il pronunciamento qui ed ora da parte della corte giudicante, a prescindere dall'intenzione ultima che puo' guidare quelle opinioni rispetto all'ultima risoluzione citata, che sono in disaccordo con il rispetto dell'indipendenza del potere giudiziario e la divisione dei poteri, nella misura in cui hanno delegittimato il senso e il contenuto, presentandola come contraria al diritto fondamentale della liberta' di espressione".

Il giudice si e' inoltre pronunciato a riguardo dell'associazione "Eukal Fondoa", affermando che "sia chiaro che l'intenzione dell'ETA-HB fosse quella di mettere mano nell'organizzazione dell'associazione stessa, approffittando del fatto che il campo d'azione in cui questa opera abbia a che fare con persone di quella organizzazione criminale con programmi in Nicaragua".

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Grave kosovaro che si e' dato fuoco , ha 18 anni

  • BOLOGNA, 6 SET - Rimangono molto gravi le condizioni del 18enne kosovaro che ieri si e' cosparso di benzina e si e' dato fuoco perche' non riusciva a trovare un lavoro. Il giovane, giunto da poco in Italia, e' ricoverato all'ospedale Bufalini di Cesena con ustioni di secondo grado sull'80 per cento del corpo.

TERREMOTO A PALERMO: LA FERITA DEL CENTRO STORICO (2)=

TERREMOTO A PALERMO: LA FERITA DEL CENTRO STORICO (2)= (AGI) - Palermo, 6 set. - Probabilmente la chiesa di Sant'Anna e' stata quella a riportare i maggiori danni perche', trovandosi sul letto del fiume Kemonia, ha piu' risentito del movimento sussultorio, secondo i tecnici del Comune di Palermo. Danni di minore entita' si sono prodotti anche nella chiesa seicentesca di San Nicolo' da Tolentino, in via Maqueda, dove un timpano ha riportato lesioni, e nel complesso di Santa Maria dello Spasimo, dove i tecnici hanno riscontrato una frattura nell'abside, proprio sopra il luogo dove e' montato il palcoscenico per gli spettacoli della rassegna "Palermo Tutta". Danneggiato pure il soffitto del Convento di San Carlo dei Milanesi, in vicolo San Carlo, nei pressi di piazza Rivoluzione. Sono quarantacinque gli interventi effettuati in tutta la citta', sino al pomeriggio, dai tecnici del Comune, di cui quindici in edifici del centro storico. La task-force municipale ha lavorato a fianco dei Vigili del Fuoco e dei tecnici della Protezione civile, e in molti casi e' intervenuta dietro richiesta dei cittadini che chiedevano di verificare l'agibilita' degli edifici. In un palazzo di via Gioia Mia, nel quartiere Monte di Pieta', quattro appartamenti sono stati dichiarati inagibili e le famiglie che li occupavano sono state alloggiate provvisoriamente all'ospedale militare. E' stata verificata inoltre la stabilita' del ponte di via Oreto, del ponte Corleone e del ponte Calatafimi. In quest'ultimo sono dovuti intervenire gli operai che hanno abbattuto alcune parti pericolanti, nella corsia in direzione Trapani.

Trapani - "Serraino Vulpitta"

Durante la loro visita al Centro di Permanenza Temporanea "Vulpitta", visita che come tante altre viene fatta per vigilare sulle condizioni degli immigrati reclusi per offrire loro qualunque tipo di sostegno e consulenza, hanno scoperto la presenza di due ragazzi reclusi in una cella di "isolamento" che sedevano per terra con ai loro piedi due scodelle. Quando ancora ci si stesse chiedendo il perché di un simile trattamento, l'attenzione è stata attirata dalle urla e dal chiasso proveniente da un reparto che è sotto il controllo dei Carabinieri.

Accorsi sul posto gli attivisti hanno assistito a un tentativo di suicidio: uno dei reclusi con un lenzuolo al collo legato come una corda stava per impiccarsi mentre una decina di suoi compagni di sventura cercava di strapparlo dalle corde della cancellata su cui si era arrampicato. Grazie a questo provvidenziale intervento non è successo l'irreparabile. Immediatamente il ragazzo che era in forte stato confusionale è stato portato di peso in infermeria per essere sedato, così come ha beatamente confermato un ispettore di Polizia.

Si è poi saputo dai racconti degli altri immigrati, che il ragazzo era stato preso dallo sconforto alla notizia che il fratello era morto nel suo Paese. Da altri racconti fatti da diversi reclusi ai due compagni di Trapani è emersa una situazione di grave abuso giuridico che a quanto sembra rientra nei canoni della normalità: persone fermate a Lampedusa in data 21/8/2002 sono state trattenute nel CPT in attesa della convalida del fermo che è stata emessa successivamente in data 2/9/2002. Dato che per legge i trenta giorni di reclusione nel CPT vanno contati dal giorno della convalida del fermo, molte persone si trovano nella condizione di essere trattenute tredici giorni in più del dovuto.

gror060902 (last edited 2008-06-26 09:59:54 by anonymous)