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ho tradotto queste 2 notizie

USA:manifestazione pacifista Domenica 17 settembre si è tenuta a New York una grande manifestazione pacifista volta a ricordare il numero dei soldati Usa e degli iracheni morti nella guerra di occupazione dell’Iraq e per chiedere la fine di questa occupazione. I pacifisti e le pacifiste si sono incontrate a Manhattan ed hanno sfilato sostenendo ognuno/a un poster con la foto di uno dei 2.678 soldati Usa morti in Iraq. Inoltre in ogni spezzone, alcuni manifestanti portavano cartelli con scritto il numero degli iracheni uccisi, che oscilla tra le 43 e le 113 mila persone.

ISRAELE: servizi segreti sequestrano giornalista della radio delle Madri di Plaza de Mayo L’Associazione delle Madri di Plaza de Mayo ha denunciato il sequestro da parte dei servizi segreti israeliani di Tamara Lalli, corrispondente in Libano e Palestina di radio AM 530, la radio delle Madri della Plaza de Mayo. Il 22 agosto la giornalista Tamara Lalli, inviata speciale in Libano e Palestina occupata, è stata fermata da agenti del servizio segreto sionista, il Mossad, che l’hanno sottoposta ad un duro interrogatorio durato 6 ore, prima di rilasciarla. Tamara Lalli, minacciata con un mitra, è stata interrogata sulla sua attività di corrispondente per la radio delle Madri. Durante l’interrogatorio è stata spogliata completamente e un militare armato l’ha minacciata di stupro e di morte. Inoltre, ad un certo punto dell’interrogatorio, gli agenti hanno chiamato i familiari di Tamara Lalli in Argentina, per dimostrare che conoscevano i suoi contatti e i suoi movimenti. La cosa che soprattutto preoccupava i servizi segreti israeliani era il fatto che la radio si stia occupando del conflitto in modo “parziale”. Además le manifestaron expresamente que toda la información sobre ella la tenían gracias a la Embajada israelí en Argentina. Le Madri dichiarano di voler continuare, anche attraverso radio AM 530, a denunciare gli atti criminali dell’esercito israeliano che ha massacrato la popolazione civile in Libano e uccide quotidianamente chi resiste nella Palestina occupata.

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