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# [processo ai 25] Rinviato al 7 novembre.
GENOVA, 26 SET - iniziato dopo la pausa estiva ma stato subito
rinviato al 7 novembre, il processo a carico di 29 no global. Gli
imputati sono accusati di devastazione e saccheggio durante i giorni del
G8 del 2001 a Genova. La motivazione del rinvio stata tecnica, in
quanto il giudice Marco Devoto, davanti a cui si svolge il dibattimento,
non ancora stato riammesso in ruolo dal CSM (Consiglio Superiore della
Magistratura). Devoto infatti, la primavera scorsa chiamato a far parte
temporaneamente del CSM, aveva accettato l' incarico della durata di sei
mesi. (ANSA).
'''In primo piano''' :

'''BRESCIA'''
'''MINACCIATA CON ALTRE SVASTICHE LA DONNA AGGREDITA LA SETTIMANA SCORSA IN QUANTO LESBICA'''
La casa devastata in segno di massimo disprezzo. Le svastiche, prima disegnate a indelebile, e, solo ieri, incise sulla macchina. Tutto è cominciato due settimane fa. La motivazione (se si può definire tale) di tanta intolleranza, pare, è che D.G., 27 anni, è omosessuale e, da pochi mesi, convive con la sua compagna a Mazzano, scenario dei fatti. È una brutta storia di violenza omofoba su cui si sta indagando e a raccontarla, ieri nella sede di Orlando (Comitato provinciale Arcygay, presieduto da Luca Trentini), è stata proprio Daniela, nome di fantasia che la ragazza si è data in occasione della conferenza stampa, partecipatissima tra gli altri anche da numerosi rappresentanti politici, che hanno nei giorni scorsi sottoscritto un'interrogazione parlamentare al Ministero dell'interno, chiedendo una presa di posizione e una dimostrazione di solidarietà. "Proprio oggi (ieri, ndr.), è successo il terzo episodio: mi hanno inciso una svastica sull'auto -. Daniela è visibilmente scossa, delusa e soprattutto spaventata -. Tutto è cominciato due settimane fa. Rientrando ho trovato la casa sottosopra: la biancheria sparsa qua e là, materiale organico sui letti... e un adesivo con una svastica. Qualche giorno dopo mi hanno disegnato la croce uncinata a indelebile sul tappo della benzina della mia macchina. Non ho mai fatto politica lesbica e non ho mai ostentato la mia omosessualità, perché non credevo andasse giustificata. Insomma, non è una scelta, come alcuni dicono: io non posso essere qualcos'altro". (Giornale di Brescia del 07/11/2006)
 Nella conferenza stampa sono state evidenziate le gravi responsabilità che hanno le gerarchie vaticane e forza nuova nell'alimentare quotidianamente il clima omofobico che si sta diffondendo a macchia d’ olio in tutta Italia.

'''OGNI ANNO NEL MONDO 70MILA DONNE MUOIONO PER ABORTI NON SICURI.'''
Roma – La rivista settimanale The Lancet ha pubblicato un inquietante studio mondiale sul sesso secondo il quale ogni anno ci sono 340 milioni di nuovi casi di gonorrea, sifilide, chlamidia, o trichomonas. Inoltre, più di 120 milioni di coppie non trovano risposte alla necessità di contraccezione e 80 milioni di donne hanno gravidanze inattese. Infine, dato forse tra i più gravi in assoluto, 19 milioni di donne sono costrette a ricorrere ad aborti non sicuri e 70.000 di loro muoiono a causa di questi interventi. Secondo Anna Glasier della University of Edinburgh, e Metin Gulmezoglu dell'Organizzazione Mondiale di Sanità, responsabili dello studio, il progresso della salute sessuale e riproduttiva nel pianeta è contrastato da politiche conservatrici, pregiudizi fondati su morale e religione, scarsa cultura e problemi economici. Le misure efficaci ed economiche disponibili per prevenire gravidanze indesiderate, operare aborti sicuri, aiutare le donne nella gravidanza e nel parto sono ostacolate dall’opposizione di gruppi conservatori nella messa in atto di queste strategie quasi in tutti i paesi del mondo. “Sesso, aborto, controllo delle nascite e delle malattie sessualmente trasmesse – ha detto Richard Horton, editor di The Lancet - sono argomenti tabù per molti paesi del mondo, per molte culture e religioni. Per esempio per motivi ampiamente politici in Usa sono stati interrotti i programmi di salvaguardia della salute e della vita delle donne che hanno gravidanze indesiderate.
CITTÀ DEL MESSICO
'''LE FEMMINISTE MESSICANE CONTRO LE SANZIONI PER L’ABORTO TERAPEUTICO IN NICARAGUA.''' - Femministe appartenenti a organizzazioni civili messicane hanno consegnato una lettera presso l'ambasciata del Nicaragua, per esigere dal presidente Enrique Bolaños Geyer di ritirare le recenti riforme del Codice Penale, che puniscono la pratica dell’aborto terapeutico. La missiva lascia trapelare la profonda insoddisfazione nutrita nei confronti delle modifiche legislative, perché metterebbero a repentaglio la salute e la vita di migliaia di donne, oltreché rappresentare una grave regressione nella normativa penale e un’aperta violazione dei diritti umani nel paese. In Nicaragua, l'aborto è legale soltanto quando la vita della madre risulta in serio pericolo, permettendo in tal caso l'interruzione della gravidanza (aborto terapeutico) a patto che riceva certificazione da almeno tre medici, insieme al consenso del compagno o un parente stretto (sempre masculo!!!) . A dispetto degli appelli lanciati dalla comunità internazionale per frenare le riforme, il congresso nicaraguense ha deciso di approvarli già la scorsa settimana, comminando una punibilità tra quattro e otto anni per chi pratichi l’interruzione di gravidanza finora legale. All’esterno dell'ambasciata, donne di organizzazioni come IPAS Messico, Cattoliche per il Diritto a Decidere, Democrazia e Sessualità (Demysex) hanno celebrato una cerimonia simbolica in memoria delle donne morte in seguito ad interventi clandestino di aborto, compilando una "lista nera" coi nomi dei deputati decisi ad approvare le discusse riforme. Dal 1980, l'aborto è una delle prime cause di morte ospedaliere in Nicaragua.
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DWPRESS 2 novembre 2006
CORPI/1. OGNI ANNO NEL MONDO 70MILA DONNE MUOIONO PER ABORTI NON SICURI.
Roma – La rivista settimanale The Lancet ha pubblicato un inquietante studio mondiale sul sesso secondo il quale ogni anno ci sono 340 milioni di nuovi casi di gonorrea, sifilide, chlamidia, o trichomonas. Inoltre, più di 120 milioni di coppie non trovano risposte alla necessità di contraccezione e 80 milioni di donne hanno gravidanze inattese. Infine, dato forse tra i più gravi in assoluto, 19 milioni di donne si sottopongano ad aborti non sicuri e 70.000 di loro muoiono a causa di questi interventi.
Secondo Anna Glasier della University of Edinburgh, e Metin Gulmezoglu dell'Organizzazione Mondiale di Sanità, responsabili dello studio, il progresso della salute sessuale e riproduttiva nel pianeta è contrastato da politiche conservatrici, pregiudizi fondati su morale e religione, scarsa cultura e problemi economici. Misure efficaci ed economiche sono disponibili per prevenire gravidanze indesiderate, operare aborti sicuri, aiutare le donne nella gravidanza e nel parto, prevenire e curare le malattie sessualmente trasmesse. Ma si registra l’opposizione di gruppi conservatori nella messa in atto di queste strategie quasi in tutti i paesi del mondo.
“Sesso, aborto, controllo delle nascite e delle malattie sessualmente trasmesse – ha detto Richard Horton, editor di The Lancet - sono argomenti tabù per molti paesi del mondo, per molte culture e religioni. Per esempio per motivi ampiamente politici in Usa sono stati interrotti i programmi di salvaguardia della salute e della vita delle donne che hanno gravidanze indesiderate, mentre per motivi dottrinali la Chiesa Cattolica ha rifiutato semplici tecniche che però hanno un impatto decisivo non solo sui tassi di fertilità ma anche su quelli dello sviluppo umano”.
'''ESTERI'''
'''GAZA: ESERCITO ISRAELIANO SI RITIRA DOPO STRAGE DI PALESTINESI'''
L’operazione Nubi d’Autunno è terminata, almeno così pare. L’esercito israeliano ha iniziato a lasciare la striscia di Gaza. Otto palestinesi, tra cui una donna, sono morti oggi, portando a 57 il totale delle vittime in una settimana e 260 feriti , la maggioranza delle quali erano civili. L’esercito israeliano intanto dichiara di aver “completato la missione”. Anche in questa operazione l’esercito israeliano ha usato le armi sperimentali già viste a Gaza e in Libano quest’estate. Armi che provocano gravissime bruciature interne e che, ancora una volta, sono state sparate su aree abitate Ieri, 5 persone sono morte in due distinti episodi: nel primo militari d’Israele hanno sparato contro un gruppo di studenti che andava a scuola, nell’altro si è trattato di una ragazza suicida palestinese (18 anni) che si è fatta esplodere vicino a una postazione dell’esercito. Sul piano politico intanto – in attesa oggi di un incontro tra il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il primo ministro Ismail Haniyeh che potrebbe portare alla nascita di un governo di unità nazionale – lo stesso Abbas (Abu Mazen) si è detto disposto a un cessate-il-fuoco reciproco e all’invio di osservatori Onu nella Striscia di Gaza.
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LE FEMMINISTE MESSICANE CONTRO LE SANZIONI PER L’ABORTO TERAPEUTICO IN NICARAGUA.
Città del Messico - Femministe appartenenti a organizzazioni civili messicane hanno consegnato una lettera presso l'ambasciata del Nicaragua, per esigere dal presidente Enrique Bolaños Geyer di ritirare le recenti riforme del Codice Penale, che puniscono la pratica dell’aborto terapeutico. Sandra Fosado, militante del movimento Cattoliche per il Diritto a Decidere, CDD, e Fernanda Díaz de Leon, aderente dell’IPAS México, sono state ricevute da Juan Carlos Gutiérrez Madrigal, ministro consigliere dell'ambasciata nicaraguese, che si è impegnato a inoltrare la lettera alle autorità del suo paese affinché - come hanno informato Fossato e Díaz de Leon – il dibattito sulle riforme costituisca seria materia di riflessione per i legislatori del paese centroamericano.
Le militanti femministe hanno sollecitato il veto presidenziale mostrandosi ottimiste sulle possibilità che la legge non sia applicata. La missiva lascia trapelare la profonda insoddisfazione nutrita nei confronti delle modifiche legislative, perché metterebbero a repentaglio la salute e la vita di migliaia di donne, oltreché rappresentare una grave regressione nella normativa penale e un’aperta violazione dei diritti umani nel paese.
In Nicaragua, l'aborto è legale soltanto quando la vita della madre risulta in serio pericolo, permettendo in tal caso l'interruzione della gravidanza (aborto terapeutico) a patto che riceva certificazione da almeno tre medici insieme al consenso del compagno o un parente stretto.
A dispetto degli appelli lanciati dalla comunità internazionale per frenare le riforme, il congresso nicaraguense ha deciso di approvarli già la scorsa settimana, comminando una punibilità tra quattro e otto anni per chi pratichi l’interruzione di gravidanza finora legale.
All’esterno dell'ambasciata, donne di organizzazioni come IPAS Messico, Cattoliche per il Diritto a Decidere, Democrazia e Sessualità (Demysex) hanno celebrato una cerimonia simbolica in memoria delle donne morte in seguito ad interventi clandestino di aborto, compilando una "lista nera" coi nomi dei deputati decisi ad approvare le discusse riforme.
Dal 1980, l'aborto è una delle prime cause di morte ospedaliere in Nicaragua, secondo i dati di alcune organizzazioni civili nel paese.
'''Violenze domestiche, sessuali, assasinii di donne in nome del codice d'onore:la violenza contro le donne nei territori palestinesi, soggetto di un rapporto di Human Rights Watch pubblicato oggi'''
L'ONG americana spiega come l'unione tra leggi discriminatorie e l'assenza di una politica di protezione lasciano le donne palestinesi vittime di violenza senza alcuna possibilità di ricorso. Lo studio pubblicato è il frutto di una inchiesta fatta tramite più di cento interviste effettuate in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, nella fine del 2005. Le donne denunciano molto raramente lo stato di violenza di cui sono vittime alle autorità, in ragione soprattutto delle pressioni sociali. sottolinea il rapporto. Secondo lo studio, più del 30% delle donne interrogate avevano subito violenze fisiche o sessuali da parte dei mariti. Solo l'1% di loro aveva sporto denuncia sull'accaduto. Le vittime di violenze sessuali sono particolarmente vulnerabili a causa dell'esistenza del codice d'onore all'interno della società palestinese:le donne sospettate di aver intaccato l'onore della famiglia rischiano di essere uccise dai loro familiari. Il rapporto sottolinea che il fatto stesso di essere state vittima di violenze sessuali costituisce motivo di disonore per le famiglie. Tra il 2003 ed il 2004, una sola condanna per stupro è stata pronunciata in Cisgiordania e nella striscia di Gaza, dove vivono circa 4 milioni di Palestinesi.
D'altronde, le leggi in vigore nei territori palestinesi, basate sul diritto giordano ed egiziano, sono sistematicamente sfavorevoli alle donne ed hanno condotto ad una situazione di quasi-impunità per gli autori delle violenze, in un paese in cui il tessuto sociale rende difficile l'aggregazione politica delle donne. Alcune disposizioni legali riducono le pene per gli uomini che hanno aggredito o ucciso delle donne adultere; migliorano la situazione per i violentatori che accettano di sposare la loro vittima. Le costrizioni e le difficoltà legate all'occupazione isareliana "non devono essere una scusa per l'inazione", ha dichiarato Lucy Mair, coautrice dello studio pubblicato da Human Rights Watch.

'''GERUSALEMME: Manifestazione contro Gay Pride: 10 arresti e 2 feriti'''
Oggi a Gerusalemme alcune centinaia di ebrei ultraortodossi hanno manifestato per protestare contro la marcia del Gay Pride, in programma, venerdì prossimo, nella città santa. I manifestanti hanno bloccato diverse strade, dato fuoco ai cassonetti e lanciato oggetti contro le forze dell'ordine che hanno arrestato 10 persone. Un agente e un passante sono rimasti feriti.

'''NICARAGUA'''
'''ORTEGA FAVORITO NEGLI SCRUTINI'''
Daniel Ortega è in vantaggio nelle elezioni presidenziali svoltesi domenica in Nicaragua. Sino ad ora è stato scrutinato il 61 per cento dei seggi, l'ex comandante sandinista ha ottenuto fino a ora il 38,7 percento dei voti. E' in vantaggio sul suo principale rivale, il conservatore Eduardo Montealegre. Per vincere al primo turno occorre aggiudicarsi il 40 percento dei voti, o il 35 percento ma con un vantaggio di almeno 5 punti sul secondo classificato.

'''BANLIEUES, un anno dopo'''
Dalle banlieues, nei giorni del primo anniversario dalle sommosse nelle periferie francesi arrivano notizie dai conducenti degli autobus, nelle linee che negli ultimi giorni sono state oggetto di attacchi. E gli autisti hanno già minacciato lo sciopero. Cosa che è già avvenuta per alcune linee la settimana scorsa. Ieri circa 400 conducenti di autobus si sono fermati per protestare contro le aggressioni subite. Intanto si fanno sentire anche i sindacati della polizia, che hanno fatto un appello per una giornata di mobilitazione in favore del diritto di "ritiro": i poliziotti chiamati ad intervenire nelle "zone sensibili" delle periferie hanno il diritto di non uscire dal commissariato se non dispongono delle forze sufficienti.

'''CIAD: più di cento morti nelle violenze tra comunità'''
Scontri tra comunità arabe e non arabe nel Ciad hanno causato più di cento morti, la settimana scorsa, nel sud Est del Paese.Le notizie sono giunte solo questa mattina, tramite una dichiarazione ufficiale del Ministro dell'Amministrazione territoriale del Ciad, rilasciata all'agenzia di stampa francese, AFP.

'''Kenya Scontri tribali nella Rift Valley: 4 morti'''
Secondo la polizia keniota, 4 persone sarebbero morte ieri in scontri tra polizia e giovani armati appartenenti alle tribù Kalenjin e Kikuyu, che da mesi si scontrano nella regione della Rift Valley. Gli scontri sarebbero avvenuti a Molo, a circa 170 chilometri dalla capitale Nairobi. Il Kenya fu teatro di violenti scontri intertribali durante gli anni Novanta, che portarono alla morte di centinaia di persone e alla distruzione di migliaia di case. I combattimenti nella Rift Valley, rieplosi da circa 2 mesi, hanno provocato finora la morte di 19 persone.

'''Presidenziali in Tadjikistan: Emomali Rakhmonov rieletto'''
Il presidente uscente del Tajikistan,Emomali Rakhmonov, è stato rieletto con il 76,4% des voti, in seguito allo scrutinio di ieri.L'OSCE (l'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione economica, ha dichiarato che le elezioni si sono svolte in una forma "non democratica".

'''Gli Usa votano per le elezioni di midterm. E i democratici sperano nel sorpasso al Congresso'''
Un referendum sull’amministrazione Bush, con l'Iraq in primo piano, anche se la presidenza è l’unica carica per cui non si vota. Gli Stati Uniti vanno oggi al voto per le elezioni di midterm,che rinnoveranno il Congresso alla metà del secondo mandato di Bush, rimettendo in discussione tutti i seggi della Camera e un terzo di quelli del Senato. I sondaggi danno per favoriti i democratici, ma la composizione finale del Congresso, dal 1994 in mano ai repubblicani, è tutt’altro che certa.
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'''ITALIA'''

'''GENOVA'''

'''prosegue il processo a carico di 44 imputati tra agenti di polizia penitenziaria, medici, e forze dell'ordine'''
Continuano a Palazzo di Giustizia di Genova, con le testimonianze di altri quattro testi, il processo per le violenze nella caserma di Bolzaneto avvenute durante il G8 del 2001, davanti ai giudici della terza sezione del Tribunale penale, presieduta da Renato Delucchi. Il racconto piu' grave e drammatico è stato quello fatto da M.T., 52 anni, nato ad Aleppo (Siria), ma residente in Villastellone (Torino) picchiato e insultato, nonostante le sue condizioni di invalido. Il processo è a carico di 44 imputati tra agenti di polizia penitenziaria, medici, e forze dell'ordine. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di abuso d'ufficio, falso, violenza privata, lesioni, percosse e minacce e per l'art. 608 (misure di rigore non consentite dalla legge nei confronti di persone detenute sotto la propria custodia). M.T. ha rievocato il pestaggio subito il 22 luglio dopo essere finito a terra nella caserma di Bolzaneto. Poliomielitico e claudicante, il manifestante era stato arrestato il 21 luglio nella scuola V Maggio, a Quarto, e poi portato nella caserma, dove era dovuto rimanere in piedi per tutta la notte, riuscendo faticosamente a mantenere la posizione obbligata. La mattina dopo era stato aggredito e picchiato da un gruppo di agenti . "Alle percosse - ha detto - venivano aggiunti insulti, quali: "Comunisti di merda! Vecchio bastardo!". "Per più di 24 ore - ha aggiunto - ho subito quest'incubo, fino al pomeriggio del giorno 22, quando ci avvisarono che saremmo stati condotti nel carcere di Alessandria. Prima di avviarci, fummo sottoposti a visita medica e, condotti in una stanza a due, tre alla volta, davanti a numerosi agenti, anche donne, ci veniva imposto di spogliarci nudi, senza alcun senso di decoro o riservatezza per le nostre persone".

'''INCIDENTI SUL LAVORO ILVA DI TARANTO, 7 RINVII A GIUDIZIO'''
 Sette persone, tra cui il presidente dell'Ilva Emilio Riva, sono state rinviate a giudizio stamane per omicidio colposo plurimo e violazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro. I procedimenti nell'inchiesta sull'infortunio avvenuto tre anni fa nel centro siderurgico tarantino e costato la vita a 2 operai. La prima udienza del processo, il 2 febbraio prossimo.
Il tremendo incidente si verificò durante un intervento di manutenzione nell’area parchi minerali su una gigantesca macchina bivalente. La grossa gru, praticamente, si spezzò in due parti e crollò al suolo travolgendo gli operai che stavano lavorando. Nel rovinoso crollo persero la vita Paolo Franco, operaio di ventiquattro anni di San Marzano di San Giuseppe, e Pasquale D’Ettore, ventisettenne di Fragagnano.
 Il plotoncino degli imputati che dovrà presentarsi in Tribunale il prossimo 2 febbraio, vede in testa Emilio Riva, il patron del colosso siderurgico che proprio nei giorni scorsi ha incassato il parere favorevole della giunta regionale, guidata da Nichi Vendola, il Governatore esponente di Rifondazione Comunia, per la realizzazione della nuova centrale elettrica griffata I
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'''Aggression lesbofobica a Brescia: ancora sulla storia della tipa a cui i fasci hanno fatto irruzione in casa'''
Ieri c'è stata una conferenza stampa a Brescia sui fatti di Mazzano.
in sintesi siamo riuscit* a far scrivere delle responsabilità che hanno le gerarchie vaticane e forza nuova nell'alimentare quotidianamente il clima omofobico, e ad incastrare le/i rappresentanti istituzionali in un impegno concreto su una battaglia culturale che vada al di là della mera solidarietà alla ragazza colpita. La quale, tra l'altro, ieri si è ritrovata un'altra svastica, questa volta incisa, sulla macchina...

Da Arcigay un no deciso all'intolleranza violenta

La casa devastata in segno di massimo disprezzo. Le svastiche, prima disegnate a indelebile, e, solo ieri, incise sulla macchina. Tutto è cominciato due settimane fa. La motivazione (se si può definire tale) di tanta intolleranza, pare, è che D.G., 27 anni, è omosessuale e, da pochi mesi, convive con la sua compagna a Mazzano, suo malgrado scenario dei fatti. È una brutta storia di violenza omofoba su cui si sta indagando e a raccontarla, ieri nella sede di Orlando (Comitato provinciale Arcygay, presieduto da Luca Trentini), è stata proprio Daniela, nome di fantasia che la ragazza si è data in occasione della conferenza stampa, partecipatissima tra gli altri anche dal consigliere regionale Ds Arturo Squassina, dalla presidente del Consiglio comunale Laura Castelletti, dalla capogruppo di Rifondazione Comunista Gianna Baresi e dal parlamentare bresciano Pierangelo Ferrari, che nei giorni scorsi ha sottoscritto, con il collega e concittadino Franco Tolotti e l'onorevole Franco Grillini, un'interrogazione parlamentare al Ministero dell'interno, chiedendo una presa di posizione e una dimostrazione di solidarietà. Quindi c'erano anche Manuela Fazia, presidente di Pianeta Viola, Nicoletta Poidimani della lista Lesbiche antifasciste, Rita De Santis, presidente di Agedo (Associazione genitori di omosessuali) e, in rappresentanza del Comune di Mazzano, l'assessore ai Servizi Sociali Mariateresa Pezzotti. "Proprio oggi (ieri, ndr.), è successo il terzo episodio: mi hanno inciso una svastica sull'auto -. Daniela è visibilmente scossa, delusa e soprattutto spaventata -. Tutto è cominciato due settimane fa. Rientrando ho trovato la casa sottosopra: la biancheria sparsa qua e là, materiale organico sui letti... e un adesivo con una svastica. Qualche giorno dopo mi hanno disegnato la croce uncinata a indelebile sul tappo della benzina della mia macchina. Non ho mai fatto politica lesbica e non ho mai ostentato la mia omosessualità, perché non credevo andasse giustificata. Insomma, non è una scelta, come alcuni dicono: io non posso essere qualcos'altro". La Castelletti parla di "ignoranza, diffusa anche in chi rappresenta le istituzioni". La Poidimani di "una nuova ondata di identitarismo, che causa sempre più vittime tra omosessuali e immigrati". "Ma almeno si comincia a denunciare", aggiunge Trentini. E il consigliere regionale Osvaldo Squassina conclude: "Daniela non nasconde la propria identità per viltà, come fanno i suoi aggressori. Ma per il danno che, in una società come la nostra, potrebbe ancora venirgliene anche professionalmente. - Quindi avverte -: Nessuno si permetta più, perché ogni atto ci troverà sempre più uniti". i.d.

(Giornale di Brescia del 07/11/2006)


"Cordone" a difesa della diversità

MAZZANO. In una riunione all'Arci gay la condanna del clima di intolleranza e persecuzione che circonda una donna "Cordone" a difesa della diversità Da istituzioni e società civile solidarietà per la giovane vittima di una nuova intimidazione Istituzioni, associazioni e società civile al fianco di D. la ragazza di Mazzano vittima, insieme alla compagna, delle persecuzioni omofobe di alcuni sbandati che, dopo aver messo sottosopra la sua abitazione, distrutto l'arredamento, imbrattato in ogni modo mobili e suppellettili proseguono in questa sorta di gioco perverso. La firma è sempre la stessa: la croce uncinata "che è stata incisa ieri mattina sulla mia auto dopo che ne avevo rimossa una tracciata con un pennarello la settimana prima" commenta D. al termine della riunione al circolo Arci gay Orlando di via Paitone dove la giovane di Mazzano ha ricevuto il sostegno e la solidarietà di numerosi esponenti della politica bresciana: Pierangelo Ferrari parlamentare Ds, Laura Castelletti, presidente del consiglio comunale di Brescia, Arturo Squassina consigliere regionale dei Ds, Gianna Baresi e Manlio Vicini (rispettivamente consiglieri in Broletto e Loggia per Rifondazione comunista). Presente anche Maria Teresa Pezzotti, assessore ai servizi sociali di Mazzano che ha ribadito la ferma intenzione dell'amministrazione affinchè "episodi come questi non si verifichino più". Il consiglio comunale di Mazzano la prossima settimana dovrebbe approvare una mozione di decisa condanna nei confronti della vicenda. D. lamenta l'omertà, il silenzio dei vicini di casa che "chiudono le persiane, si girano dall'altra parte, non salutano più. C'è una netta differenza tra l'impegno politico contro un atto oltraggioso come questo ? dice ? e la realtà di un paese che ti fa sentire inopportuna". Le associazioni attaccano le gerarchie ecclesiastiche e i militanti di Forza Nuova quelli che ritengono i "mandanti e gli esecutori di una campagna omofoba che monta col passare del tempo". Nel frattempo la prefettura e carabinieri di Brescia garantiscono, dopo un incontro con Arturo Squassina, il massimo impegno nella risoluzione del caso: "Ci stringiamo tutti attorno a D. ? ribatte il consigliere regionale ? e che nessuno osi strumentalizzare la vicenda, per metterla in difficoltà sul piano lavorativo perché ci troverà ancora qui, uniti al suo fianco, pronti a combattere". Per i rappresentanti delle istituzioni la situazione sembra essere il ritratto di un generale ritardo di educazione alla convivenza e alla diversità: "è dovere della politica fermarsi e riflettere intorno a situazioni del genere" afferma Castelletti che ricorda il recente dibattito in Loggia sui pacs sottolineandone "l'arretratezza culturale e la palese difficoltà ad affrontare una società che cambia". f.ap.

(Brescia Oggi del 07/11/2006)
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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

In primo piano :

BRESCIA MINACCIATA CON ALTRE SVASTICHE LA DONNA AGGREDITA LA SETTIMANA SCORSA IN QUANTO LESBICA La casa devastata in segno di massimo disprezzo. Le svastiche, prima disegnate a indelebile, e, solo ieri, incise sulla macchina. Tutto è cominciato due settimane fa. La motivazione (se si può definire tale) di tanta intolleranza, pare, è che D.G., 27 anni, è omosessuale e, da pochi mesi, convive con la sua compagna a Mazzano, scenario dei fatti. È una brutta storia di violenza omofoba su cui si sta indagando e a raccontarla, ieri nella sede di Orlando (Comitato provinciale Arcygay, presieduto da Luca Trentini), è stata proprio Daniela, nome di fantasia che la ragazza si è data in occasione della conferenza stampa, partecipatissima tra gli altri anche da numerosi rappresentanti politici, che hanno nei giorni scorsi sottoscritto un'interrogazione parlamentare al Ministero dell'interno, chiedendo una presa di posizione e una dimostrazione di solidarietà. "Proprio oggi (ieri, ndr.), è successo il terzo episodio: mi hanno inciso una svastica sull'auto -. Daniela è visibilmente scossa, delusa e soprattutto spaventata -. Tutto è cominciato due settimane fa. Rientrando ho trovato la casa sottosopra: la biancheria sparsa qua e là, materiale organico sui letti... e un adesivo con una svastica. Qualche giorno dopo mi hanno disegnato la croce uncinata a indelebile sul tappo della benzina della mia macchina. Non ho mai fatto politica lesbica e non ho mai ostentato la mia omosessualità, perché non credevo andasse giustificata. Insomma, non è una scelta, come alcuni dicono: io non posso essere qualcos'altro". (Giornale di Brescia del 07/11/2006)

  • Nella conferenza stampa sono state evidenziate le gravi responsabilità che hanno le gerarchie vaticane e forza nuova nell'alimentare quotidianamente il clima omofobico che si sta diffondendo a macchia d’ olio in tutta Italia.

OGNI ANNO NEL MONDO 70MILA DONNE MUOIONO PER ABORTI NON SICURI. Roma – La rivista settimanale The Lancet ha pubblicato un inquietante studio mondiale sul sesso secondo il quale ogni anno ci sono 340 milioni di nuovi casi di gonorrea, sifilide, chlamidia, o trichomonas. Inoltre, più di 120 milioni di coppie non trovano risposte alla necessità di contraccezione e 80 milioni di donne hanno gravidanze inattese. Infine, dato forse tra i più gravi in assoluto, 19 milioni di donne sono costrette a ricorrere ad aborti non sicuri e 70.000 di loro muoiono a causa di questi interventi. Secondo Anna Glasier della University of Edinburgh, e Metin Gulmezoglu dell'Organizzazione Mondiale di Sanità, responsabili dello studio, il progresso della salute sessuale e riproduttiva nel pianeta è contrastato da politiche conservatrici, pregiudizi fondati su morale e religione, scarsa cultura e problemi economici. Le misure efficaci ed economiche disponibili per prevenire gravidanze indesiderate, operare aborti sicuri, aiutare le donne nella gravidanza e nel parto sono ostacolate dall’opposizione di gruppi conservatori nella messa in atto di queste strategie quasi in tutti i paesi del mondo. “Sesso, aborto, controllo delle nascite e delle malattie sessualmente trasmesse – ha detto Richard Horton, editor di The Lancet - sono argomenti tabù per molti paesi del mondo, per molte culture e religioni. Per esempio per motivi ampiamente politici in Usa sono stati interrotti i programmi di salvaguardia della salute e della vita delle donne che hanno gravidanze indesiderate. CITTÀ DEL MESSICO LE FEMMINISTE MESSICANE CONTRO LE SANZIONI PER L’ABORTO TERAPEUTICO IN NICARAGUA. - Femministe appartenenti a organizzazioni civili messicane hanno consegnato una lettera presso l'ambasciata del Nicaragua, per esigere dal presidente Enrique Bolaños Geyer di ritirare le recenti riforme del Codice Penale, che puniscono la pratica dell’aborto terapeutico. La missiva lascia trapelare la profonda insoddisfazione nutrita nei confronti delle modifiche legislative, perché metterebbero a repentaglio la salute e la vita di migliaia di donne, oltreché rappresentare una grave regressione nella normativa penale e un’aperta violazione dei diritti umani nel paese. In Nicaragua, l'aborto è legale soltanto quando la vita della madre risulta in serio pericolo, permettendo in tal caso l'interruzione della gravidanza (aborto terapeutico) a patto che riceva certificazione da almeno tre medici, insieme al consenso del compagno o un parente stretto (sempre masculo!!!) . A dispetto degli appelli lanciati dalla comunità internazionale per frenare le riforme, il congresso nicaraguense ha deciso di approvarli già la scorsa settimana, comminando una punibilità tra quattro e otto anni per chi pratichi l’interruzione di gravidanza finora legale. All’esterno dell'ambasciata, donne di organizzazioni come IPAS Messico, Cattoliche per il Diritto a Decidere, Democrazia e Sessualità (Demysex) hanno celebrato una cerimonia simbolica in memoria delle donne morte in seguito ad interventi clandestino di aborto, compilando una "lista nera" coi nomi dei deputati decisi ad approvare le discusse riforme. Dal 1980, l'aborto è una delle prime cause di morte ospedaliere in Nicaragua.

ESTERI GAZA: ESERCITO ISRAELIANO SI RITIRA DOPO STRAGE DI PALESTINESI L’operazione Nubi d’Autunno è terminata, almeno così pare. L’esercito israeliano ha iniziato a lasciare la striscia di Gaza. Otto palestinesi, tra cui una donna, sono morti oggi, portando a 57 il totale delle vittime in una settimana e 260 feriti , la maggioranza delle quali erano civili. L’esercito israeliano intanto dichiara di aver “completato la missione”. Anche in questa operazione l’esercito israeliano ha usato le armi sperimentali già viste a Gaza e in Libano quest’estate. Armi che provocano gravissime bruciature interne e che, ancora una volta, sono state sparate su aree abitate Ieri, 5 persone sono morte in due distinti episodi: nel primo militari d’Israele hanno sparato contro un gruppo di studenti che andava a scuola, nell’altro si è trattato di una ragazza suicida palestinese (18 anni) che si è fatta esplodere vicino a una postazione dell’esercito. Sul piano politico intanto – in attesa oggi di un incontro tra il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il primo ministro Ismail Haniyeh che potrebbe portare alla nascita di un governo di unità nazionale – lo stesso Abbas (Abu Mazen) si è detto disposto a un cessate-il-fuoco reciproco e all’invio di osservatori Onu nella Striscia di Gaza.

Violenze domestiche, sessuali, assasinii di donne in nome del codice d'onore:la violenza contro le donne nei territori palestinesi, soggetto di un rapporto di Human Rights Watch pubblicato oggi L'ONG americana spiega come l'unione tra leggi discriminatorie e l'assenza di una politica di protezione lasciano le donne palestinesi vittime di violenza senza alcuna possibilità di ricorso. Lo studio pubblicato è il frutto di una inchiesta fatta tramite più di cento interviste effettuate in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, nella fine del 2005. Le donne denunciano molto raramente lo stato di violenza di cui sono vittime alle autorità, in ragione soprattutto delle pressioni sociali. sottolinea il rapporto. Secondo lo studio, più del 30% delle donne interrogate avevano subito violenze fisiche o sessuali da parte dei mariti. Solo l'1% di loro aveva sporto denuncia sull'accaduto. Le vittime di violenze sessuali sono particolarmente vulnerabili a causa dell'esistenza del codice d'onore all'interno della società palestinese:le donne sospettate di aver intaccato l'onore della famiglia rischiano di essere uccise dai loro familiari. Il rapporto sottolinea che il fatto stesso di essere state vittima di violenze sessuali costituisce motivo di disonore per le famiglie. Tra il 2003 ed il 2004, una sola condanna per stupro è stata pronunciata in Cisgiordania e nella striscia di Gaza, dove vivono circa 4 milioni di Palestinesi. D'altronde, le leggi in vigore nei territori palestinesi, basate sul diritto giordano ed egiziano, sono sistematicamente sfavorevoli alle donne ed hanno condotto ad una situazione di quasi-impunità per gli autori delle violenze, in un paese in cui il tessuto sociale rende difficile l'aggregazione politica delle donne. Alcune disposizioni legali riducono le pene per gli uomini che hanno aggredito o ucciso delle donne adultere; migliorano la situazione per i violentatori che accettano di sposare la loro vittima. Le costrizioni e le difficoltà legate all'occupazione isareliana "non devono essere una scusa per l'inazione", ha dichiarato Lucy Mair, coautrice dello studio pubblicato da Human Rights Watch.

GERUSALEMME: Manifestazione contro Gay Pride: 10 arresti e 2 feriti Oggi a Gerusalemme alcune centinaia di ebrei ultraortodossi hanno manifestato per protestare contro la marcia del Gay Pride, in programma, venerdì prossimo, nella città santa. I manifestanti hanno bloccato diverse strade, dato fuoco ai cassonetti e lanciato oggetti contro le forze dell'ordine che hanno arrestato 10 persone. Un agente e un passante sono rimasti feriti.

NICARAGUA ORTEGA FAVORITO NEGLI SCRUTINI Daniel Ortega è in vantaggio nelle elezioni presidenziali svoltesi domenica in Nicaragua. Sino ad ora è stato scrutinato il 61 per cento dei seggi, l'ex comandante sandinista ha ottenuto fino a ora il 38,7 percento dei voti. E' in vantaggio sul suo principale rivale, il conservatore Eduardo Montealegre. Per vincere al primo turno occorre aggiudicarsi il 40 percento dei voti, o il 35 percento ma con un vantaggio di almeno 5 punti sul secondo classificato.

BANLIEUES, un anno dopo Dalle banlieues, nei giorni del primo anniversario dalle sommosse nelle periferie francesi arrivano notizie dai conducenti degli autobus, nelle linee che negli ultimi giorni sono state oggetto di attacchi. E gli autisti hanno già minacciato lo sciopero. Cosa che è già avvenuta per alcune linee la settimana scorsa. Ieri circa 400 conducenti di autobus si sono fermati per protestare contro le aggressioni subite. Intanto si fanno sentire anche i sindacati della polizia, che hanno fatto un appello per una giornata di mobilitazione in favore del diritto di "ritiro": i poliziotti chiamati ad intervenire nelle "zone sensibili" delle periferie hanno il diritto di non uscire dal commissariato se non dispongono delle forze sufficienti.

CIAD: più di cento morti nelle violenze tra comunità Scontri tra comunità arabe e non arabe nel Ciad hanno causato più di cento morti, la settimana scorsa, nel sud Est del Paese.Le notizie sono giunte solo questa mattina, tramite una dichiarazione ufficiale del Ministro dell'Amministrazione territoriale del Ciad, rilasciata all'agenzia di stampa francese, AFP.

Kenya Scontri tribali nella Rift Valley: 4 morti Secondo la polizia keniota, 4 persone sarebbero morte ieri in scontri tra polizia e giovani armati appartenenti alle tribù Kalenjin e Kikuyu, che da mesi si scontrano nella regione della Rift Valley. Gli scontri sarebbero avvenuti a Molo, a circa 170 chilometri dalla capitale Nairobi. Il Kenya fu teatro di violenti scontri intertribali durante gli anni Novanta, che portarono alla morte di centinaia di persone e alla distruzione di migliaia di case. I combattimenti nella Rift Valley, rieplosi da circa 2 mesi, hanno provocato finora la morte di 19 persone.

Presidenziali in Tadjikistan: Emomali Rakhmonov rieletto Il presidente uscente del Tajikistan,Emomali Rakhmonov, è stato rieletto con il 76,4% des voti, in seguito allo scrutinio di ieri.L'OSCE (l'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione economica, ha dichiarato che le elezioni si sono svolte in una forma "non democratica".

Gli Usa votano per le elezioni di midterm. E i democratici sperano nel sorpasso al Congresso Un referendum sull’amministrazione Bush, con l'Iraq in primo piano, anche se la presidenza è l’unica carica per cui non si vota. Gli Stati Uniti vanno oggi al voto per le elezioni di midterm,che rinnoveranno il Congresso alla metà del secondo mandato di Bush, rimettendo in discussione tutti i seggi della Camera e un terzo di quelli del Senato. I sondaggi danno per favoriti i democratici, ma la composizione finale del Congresso, dal 1994 in mano ai repubblicani, è tutt’altro che certa.

ITALIA

GENOVA

prosegue il processo a carico di 44 imputati tra agenti di polizia penitenziaria, medici, e forze dell'ordine Continuano a Palazzo di Giustizia di Genova, con le testimonianze di altri quattro testi, il processo per le violenze nella caserma di Bolzaneto avvenute durante il G8 del 2001, davanti ai giudici della terza sezione del Tribunale penale, presieduta da Renato Delucchi. Il racconto piu' grave e drammatico è stato quello fatto da M.T., 52 anni, nato ad Aleppo (Siria), ma residente in Villastellone (Torino) picchiato e insultato, nonostante le sue condizioni di invalido. Il processo è a carico di 44 imputati tra agenti di polizia penitenziaria, medici, e forze dell'ordine. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di abuso d'ufficio, falso, violenza privata, lesioni, percosse e minacce e per l'art. 608 (misure di rigore non consentite dalla legge nei confronti di persone detenute sotto la propria custodia). M.T. ha rievocato il pestaggio subito il 22 luglio dopo essere finito a terra nella caserma di Bolzaneto. Poliomielitico e claudicante, il manifestante era stato arrestato il 21 luglio nella scuola V Maggio, a Quarto, e poi portato nella caserma, dove era dovuto rimanere in piedi per tutta la notte, riuscendo faticosamente a mantenere la posizione obbligata. La mattina dopo era stato aggredito e picchiato da un gruppo di agenti . "Alle percosse - ha detto - venivano aggiunti insulti, quali: "Comunisti di merda! Vecchio bastardo!". "Per più di 24 ore - ha aggiunto - ho subito quest'incubo, fino al pomeriggio del giorno 22, quando ci avvisarono che saremmo stati condotti nel carcere di Alessandria. Prima di avviarci, fummo sottoposti a visita medica e, condotti in una stanza a due, tre alla volta, davanti a numerosi agenti, anche donne, ci veniva imposto di spogliarci nudi, senza alcun senso di decoro o riservatezza per le nostre persone".

INCIDENTI SUL LAVORO ILVA DI TARANTO, 7 RINVII A GIUDIZIO

  • Sette persone, tra cui il presidente dell'Ilva Emilio Riva, sono state rinviate a giudizio stamane per omicidio colposo plurimo e violazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro. I procedimenti nell'inchiesta sull'infortunio avvenuto tre anni fa nel centro siderurgico tarantino e costato la vita a 2 operai. La prima udienza del processo, il 2 febbraio prossimo.

Il tremendo incidente si verificò durante un intervento di manutenzione nell’area parchi minerali su una gigantesca macchina bivalente. La grossa gru, praticamente, si spezzò in due parti e crollò al suolo travolgendo gli operai che stavano lavorando. Nel rovinoso crollo persero la vita Paolo Franco, operaio di ventiquattro anni di San Marzano di San Giuseppe, e Pasquale D’Ettore, ventisettenne di Fragagnano.

  • Il plotoncino degli imputati che dovrà presentarsi in Tribunale il prossimo 2 febbraio, vede in testa Emilio Riva, il patron del colosso siderurgico che proprio nei giorni scorsi ha incassato il parere favorevole della giunta regionale, guidata da Nichi Vendola, il Governatore esponente di Rifondazione Comunia, per la realizzazione della nuova centrale elettrica griffata I

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Siparietto


Gr 13:00

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Violenze domestiche, sessuali, assasinii di donne in nome del codice d'onore:la violenza contro le donne nei territori palestinesi, soggetto di un rapporto di Human Rights Watch pubblicato oggi

L'ONG americana spiega come l'unione tra leggi discriminatorie e l'assenza di una politica di protezione lasciano le donne palestinesi vittime di violenza senza alcuna possibilità di ricorso.Lo studio pubblicato è il frutto di una inchiesta effettuata tramite più di cento interviste effettuate in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, nella fine del 2005,e raggiunge le stessse conclusioni di altre inchiueste portate avanti dall'Ufficio centrale delle Statistiche palesinese e dalle asscoiazioni palestinesi. Le vittime denunciano molto raramente lo stato di violenza di cui sono vittime alle autorità, in ragione soprattutto delle pressioni sociali,. sottolinea il rapporto.Secondo lo studio, più del 30% delle donne interrogate avevano subito violenze fisiche o sessuali da parte dei mariti.Solo l'1% di loro aveva sporto denucnia sull'accaduto. Le vittime di violenze sessuali sono particolarmente vulnerabili a causa dell'esistenza del codice d'onore all'interno della scoietà palestinese:le donne sospettate di aver intaccato l'onore della famiglia rischiano di essere uccise dai loro familiari. Il rapporto sottolinea che il fatto stesso di essere state vittima di villenze ssessuali costituisce motivo di disonore per le famiglie. Tra il 2003 ed il 2004, una sola condanna per stupro è stata pronunciata in Cisgiordania e nella striscia di Gaza, doce vivono circa 4 milioni di Palestinesi.

D'altronde, le leggi in vigore nei territori palestinesi, basate sul diritto giordano ed egiziano, sono sistematicamente sfavorevoli alle donne ed hanno condotto ad una situazione di quesi-impunità per gli autori delle violenze, in un paese in cui il tessuto sociale rende difficile l'aggregazione politica delle donne. Alcune disposizioni legali riducono le pene per gli uomini che hanno aggredito o ucciso delle donne adultere; migliorano la situazione per i violentatori che accettano di sposare la loro vittima.

Le costrizioni e le difficoltà legate all'occupazione isareliana "non devono essere una scusa per l'inazione", ha dichiarato Lucy Mair, coautrice dello studio pubblicato da Human Rights Watch.

GAZA: ESERCITO ISRAELIANO SI RITIRA DOPO STRAGE DI PALESTINESI

Dopo aver provocato la morte di almeno 53 palestinesi, di cui 13 civili – in totale, una media di 9 al giorno cui si aggiungono circa 200 feriti – l’esercito israeliano si è ritirato Fin dall’inizio dell’operazione militare, il governo di Ehud Olmert avevano garantito di non voler occupare di nuovo la Striscia di Gaza, malgrado le dichiarazioni del falco nazionalista di destra Avigdor Lieberman, che dopo l’ingresso nell’esecutivo con l’incarico di ministro agli Affari strategici aveva detto nei giorni scorsi di volere condurre operazioni a Gaza “come i russi in Cecenia”. Ieri, 5 persone sono morte in due distinti episodi: nel primo militari d’Israele hanno sparato contro un gruppo di studenti che andava a scuola, nell’altro si è trattato di una ragazza suicida palestinese (18 anni) che si è fatta esplodere vicino a una postazione dell’esercito. Nell’offensiva di questi giorni anche un soldato è stato colpito a morte. Sul piano politico intanto – in attesa oggi di un incontro tra il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il primo ministro Ismail Haniyeh che potrebbe portare alla nascita di un governo di unità nazionale – lo stesso Abbas (Abu Mazen) si è detto disposto a un cessate-il-fuoco reciproco e all’invio di osservatori Onu nella Striscia di Gaza.

Gli Usa votano per le elezioni di midterm. E i democratici sperano nel sorpasso al Congresso

Un referendum sull’amministrazione Bush, con l'Iraq in primo piano, anche se la presidenza è l’unica carica per cui non si vota. Gli Stati Uniti vanno oggi al voto per le elezioni di midterm,che rinnoveranno il Congresso alla metà del secondo mandato di Bush, rimettendo in discussione tutti i seggi della Camera e un terzo di quelli del Senato. I sondaggi danno per favoriti i democratici, ma la composizione finale del Congresso, dal 1994 in mano ai repubblicani, è tutt’altro che certa. Ecco i punti salienti del voto di oggi.

La sede del Congresso, a WashingtonIl voto. Sono in gioco 435 seggi alla Camera dei rappresentanti, e 33 seggi su 100 al Senato. Verranno inoltre eletti 36 governatori su 50. Si voterà anche per il rinnovo di amministrazioni cittadine e parlamenti statali, e in molti stati si vota per referendum locali, come quello contro l’aborto, nel South Dakota. Per conquistare i due rami del Congresso e ribaltare la situazione attuale, i democratici avranno bisogno di strappare ai repubblicani 15 seggi alla Camera e sei al Senato.

Secondo le analisi elettorali degli ultimi giorni, alla Camera i democratici sarebbero già ragionevolmente certi di mettere le mani su 10 seggi attualmente in mano ai repubblicani. Sono considerati ancora da assegnare circa 60 seggi, di cui 54 in mano repubblicana. Un sorpasso democratico alla Camera sembra insomma sempre più probabile. Più complicata la corsa per il Senato, attualmente composto di 55 repubblicani, 44 democratici e un indipendente. Le previsioni parlano di una sfida all’ultimo seggio, che potrebbe anche concludersi con un clamoroso pareggio. I democratici partono da favoriti nelle corse per tre seggi attualmente in mano ai repubblicani. Per gli altri tre che dovrebbero ribaltare per vincere anche al Senato, gli occhi sono puntati su Virginia, Tennessee, Missouri e Montana.

ORTEGA FAVORITO NEGLI SCRUTINI

Daniel Ortega è in vantaggio nelle elezioni presidenziali svoltesi domenica in Nicaragua. Sino nd ora è stato scrutinato il 61 per cento dei seggi, l'ex comandante sandinista ha ottenuto fino a ora il 38,7 percento dei voti. E' in vantaggio sul suo principale rivale, il conservatore Eduardo Montealegre. Per vincere al primo turno occorre aggiudicarsi il 40 percento dei voti, o il 35 percento ma con un vantaggio di almeno 5 punti sul secondo classificato.

BANLIEUES, un anno dopo

Dalle banlieues, nei giorni del primo anniversario dalle sommosse nelle perferie francesi arrivano notizie dai conducenti degli autobus, nelle linee che negli ultimi giorni sono state oggetto di attacchi.E gli autisti hanno già minacciato lo sciopero. Cosa che è già avvenuta per alcune linee la settimana scorsa. Ieri circa 400 conducenti di autobus si sono fermati per protestare contro le aggressioni subite. Intanto si fanno sentire anche i sindacati della polizia, che hanno fatto un appello per una giornata di mobilitazione in favore del diritto di "ritiro": i poliziotti chiamati ad intervenire nelle "zone sensibili" delle periferie hanno il diritto di non uscire dal commissariato se non dispongono delle forze sufficienti.

Tchad: più di cento morti nelle violenze tra comunità

Scontri tra comunità arabe e non arabe nel Ciad hanno causato più di cento morti, la settimana scorsa, nel sud Est del Paese.Le notizie sono giunte solo questa mattina, tramite una dichiarazione ufficiale del Ministro dell'Amministrazione territoriale del Ciad, rilasciata all'agenzia di stampa francese, AFP.

Kenya Scontri tribali nella Rift Valley: 4 morti

Secondo la polizia keniota, 4 persone sarebbero morte ieri in scontri tra polizia e giovani armati appartenenti alle tribù Kalenjin e Kikuyu, che da mesi si scontrano nella regione della Rift Valley. Gli scontri sarebbero avvenuti a Molo, a circa 170 chilometri dalla capitale Nairobi. Il Kenya fu teatro di violenti scontri intertribali durante gli anni Novanta, che portarono alla morte di centinaia di persone e alla distruzione di migliaia di case. I combattimenti nella Rift Valley, rieplosi da circa 2 mesi, hanno provocato finora la morte di 19 persone.

Presidenziali in Tadjikistan: Emomali Rakhmonov rieletto

Il presidente uscente del Tajikistan,Emomali Rakhmonov, è stato rieletto con il 76,4% des voti, in seguito allo scrutinio di ieri.L'OSCE (l'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione economica, ha dichiarato che le elezioni si sono svolte in una forma "non democratica".

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Gr 9:30

ESTERI

MEDIO ORIENTE GAZA: ESERCITO ISRAELIANO SI RITIRA DOPO STRAGE DI PALESTINESI

Dopo aver provocato la morte di almeno 53 palestinesi, di cui 13 civili – in totale, una media di 9 al giorno cui si aggiungono circa 200 feriti – l’esercito israeliano si è ritirato Fin dall’inizio dell’operazione militare, il governo di Ehud Olmert avevano garantito di non voler occupare di nuovo la Striscia di Gaza, malgrado le dichiarazioni del falco nazionalista di destra Avigdor Lieberman, che dopo l’ingresso nell’esecutivo con l’incarico di ministro agli Affari strategici aveva detto nei giorni scorsi di volere condurre operazioni a Gaza “come i russi in Cecenia”. Ieri, 5 persone sono morte in due distinti episodi: nel primo militari d’Israele hanno sparato contro un gruppo di studenti che andava a scuola, nell’altro si è trattato di una ragazza suicida palestinese (18 anni) che si è fatta esplodere vicino a una postazione dell’esercito. Nell’offensiva di questi giorni anche un soldato è stato colpito a morte. Sul piano politico intanto – in attesa oggi di un incontro tra il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il primo ministro Ismail Haniyeh che potrebbe portare alla nascita di un governo di unità nazionale – lo stesso Abbas (Abu Mazen) si è detto disposto a un cessate-il-fuoco reciproco e all’invio di osservatori Onu nella Striscia di Gaza.

ELEZIONI DI MEDIO TERMINE NEGLI STATI UNITI

Negli Stati Uniti oggi si vota per le elezionidi medio termine, tramite le quali verrà rinnovata la Camera dei Rappresentanti ed un terzo del Senato.I sondaggi danno per favoriti i democratici, ma la composizione finale del Congresso, dal 1994 in mano ai repubblicani, è tutt’altro che certa.

Mentre si discute sulle votazioni, sembra che centinaia di militari avrebbero già sottoscritto una petizione per il ritiro delle truppe Usa dall'Iraq. Lo ha fatto sapere l'organizzazione della campagna, lanciata dai soldati di stanza a Norfolk, in Virginia. Le firme raccolte saranno presentate al Congresso a gennaio del prossimo anno.

ORTEGA FAVORITO NEGLI SCRUTINI

Daniel Ortega è in vantaggio nelle elezioni presidenziali svoltesi domenica in Nicaragua. Sino nd ora è stato scrutinato il 61 per cento dei seggi, l'ex comandante sandinista ha ottenuto fino a ora il 38,7 percento dei voti. E' in vantaggio sul suo principale rivale, il conservatore Eduardo Montealegre. Per vincere al primo turno occorre aggiudicarsi il 40 percento dei voti, o il 35 percento ma con un vantaggio di almeno 5 punti sul secondo classificato.

G.B.: SCIENZIATI VOGLIONO CREARE EMBRIONE CHIMERA UMANO-BOVINO

Un gruppo di scienziati britannici vorrebbe creare un embrione chimera - parte umano, parte animale - fondendo il Dna di un uomo con gli ovuli di un mucca. L'obiettivo e' quello di ottenere un ibrido per sviluppare cellule staminali da utilizzare per nuove cure di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e l'Alzheimer. L'iniziativa, che secondo molti critici "non e' etica e potenzialmente pericolosa", e' dei ricercatori dell'Universita' di Newcastle e del Kings College di Londra, che hanno chiesto il permesso di effettuare questi esperimenti all'authority britannica per la Fecondazione e Embriologia Umana per un periodo di tre anni.

ITALIA


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gror061107 (last edited 2008-06-26 09:50:15 by anonymous)