Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

ESTERI

IRAQ

Sedici persone, inclusi 9 poliziotti, sono morte oggi in scontri scoppiati in diverse zone di Baghdad poche ore dopo che le autorità hanno revocato il coprifuoco indetto giovedì in seguito al plurimo attentato al quartiere sciita di Sadr City (costato la vita ad almeno 220 persone e il ferimento di 250 secondo l’ultimo aggiornamento). Nonostante le nuove violenze, la città sembra aver ripreso le attività quotidiane e il traffico circolare regolarmente. Sono riprese, inoltre, le udienze nel processo contro Saddam Hussein e altri sei coimputati per le stragi di curdi avvenute alla fine degli Anni ’80. Sempre oggi un aeroplano F16 dell’aviazione statunitense è precipitato con a bordo il pilota nell’area di Falluja; lo riferisce il portavoce delle forze Usa in Iraq precisando che il mezzo è caduto mentre dava appoggio a combattimenti sul suolo, senza rendere note le cause dello schianto né il destino del pilota. L’esercito americano ha inoltre comunicato la morte di tre marines e il ferimento di due in scontri avvenuti ieri a Baghdad. Esplosione in un mercato a Haswa, una cinquantina di km a sud di Baghdad. Secondo fonti della sicurezza irachena, le vittime sono almeno otto e ventotto i feriti. Haswa si trova tra Mahmudiya e Hilla, zona abitata sia da sunniti sia da sciiti. In un villaggio della provincia di Diyala, sono stati trovati i cadaveri di 21 persone, tutti membri di due famiglie sciite, sequestrate e uccise la notte precedente. A Fallujah tre civili iracheni e un soldato americano sono morti per l'esplosione di un'autobomba a un posto di blocco. 12 colpi di mortaio sono stati poi sparati su Sadr City, il sobborgo sciita di Baghdad. Nella capitale da giovedì vige il coprifuoco che verrà tolto soltanto domani. Due soldati americani sono stati uccisi nella provincia di Al Anbar, principale focolaio di insurrezione del Paese. Sono almeno 2.873 gli effettivi dell'esercito americano rimasti uccisi dall'inizio della guerra in Iraq, nell'aprile del 2003, a quanto risulta da calcoli eseguiti dall'agenzia di stampa Associated Press. Il presidente iracheno Jalal Talabani in giornata arriverà a Teheran per dei colloqui con il suo omologo iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Lo riferisce il network iraniano 'Khabar'. La visita di Talabani, inizialmente prevista per sabato scorso ma rinviata a causa della chiusura dell'aeroporto di Baghdad dovuta al coprifuoco, prevede un incontro anche con la guida suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei. Nell'agenda dei colloqui tra Ahmadinejad e Talabani, che sarà accompagnato da una folta delegazione del governo, tra cui i ministri degli Esteri e del Petrolio, figurano la stabilizzazione dell'Iraq e il progetto per la costruzione di un oledotto tra Bassora e il porto iraniano di Abadan. Un incontro che interrompe 25 anni di assenza totale tra i governi dei due paesi. Il ritiro delle truppe britanniche dall'Iraq comincera' dalla primavera 2007. Dopo le anticipazioni della scorsa settimana, lo ha confermato oggi il ministro oggi della Difesa britannico, Gordon Brown, durante un intervento al Royal Institute of International Affairs di Londra, aggiungendo che un'eventuale divisione dell'Iraq potrebbe minacciare la stabilita' dell'intera Regione. Davanti alle telecamere di Telelombardia, intanto, il premier Romano Prodi afferma: "A Nassiriya rimangono solo 60-70 soldati italiani per la consegna delle caserme alla polizia irachena. Tra il primo e il due dicembre anche questi saranno tutti a casa". Prodi ha anche spiegato che il grosso del contigente italiano ha già lasciato l'Iraq

PALESTINA

La tregua stabilita tra ANP e governo israeliano tiene da 24 ore, anche se i miliziani palestinesi dei Comitati di resistenza popolare denunciano Israele di aver infranto la tregua quando stamane soldati hanno ucciso a Kabatya (Cisgiordania) uno dei loro comandanti locali, Abdul Razek Baker (22 anni), e una donna di circa 50 anni, Fatima Shreim, che cercava di soccorrerlo. Un portavoce dei Comitati di Resistenza Popolari, Abu Mujahid, ha detto alla agenzia di stampa palestinese Ramattan che «il crimine non resterà impunito». «L'uccisione del nostro compagno e della anziana donna è una chiara violazione della tregua», ha aggiunto. Nuovo attacco mirato israeliano a Gaza. Un auto con cinque attivisti di Hamas e' stata colpita da un missile. Un morto e quatto feriti e' il bilancio dell'esplosione avvenuta vicino l'universita Il primo ministro Ehud Olmert ha annunciato che lo Stato ebraico è disponibile a rilasciare numerosi prigionieri e a sboccare i i fondi palestinesi in cambio del rilascio di Gilad Shalit, il soldato israeliano rapito. Olmert ha aggiunto che Israele è pronta a ritirarsi "da numerosi insediamenti " nei Territori in cambio della pace con i palestinesi ma chiede loro la rinuncia al diritto al ritorno dei profughi. La radio israeliana e la 'Voce della Palestina' oggi danno per imminente un vertice a tre fra lo stesso Olmert, il presidente palestinese Abu Mazen e il segretario di Stato americano Condoleezza Rice. Intanto il valico di Rafah, al confine fra Egitto e Striscia di Gaza, riaprirà domani al transito in entrambe le direzioni. Lo hanno annunciato fonti palestinesi, precisando che il valico «resterà aperto domani dalle 8 del mattino alle 16 del pomeriggio ora locale per permettere il transito dei viaggiatori bloccati sulla frontiera». L'apertura dovrebbe essere confermata anche per le giornate di mercoledì e giovedì. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Ramattan, domani dovrebbe lasciare Gaza in direzione del Cairo il primo ministro Ismail Hanieyh, esponente di Hamas, atteso in Egitto per colloqui con la leadership locale sullo scambio dei prigionieri e la liberazione del soldato Shalit e sulla formazione del governo di unità nazionale. Il valico di Rafah è rimasto chiuso pressochè ininterrottamente dal 28 giugno scorso.

AFGHANISTAN

Un attentatore suicida si e' fatto esplodere questa mattina in un ristorante di Urgun, nella provincia orientale di Paktika. Le vittime sono almeno quindici, per la maggior parte soldati di una milizia ingaggiata dal comando americano, e venticinque i feriti. Da Kabul il ministero dell'Interno ha riferito un bilancio di dodici morti. Il portavoce Zemarai Bashary ha attribuito la paternita' degli attacchi ai talebani. La situazione e' molto difficile anche nel sud. I ribelli hanno lanciato diversi attacchi che hanno portato a durissimi scontri con le forze della missione Isaf. A quanto riferito dalla Nato, un militare della coalizione e 55 talebani sono morti nei combattimenti. Il bilancio piu' pesante e' stato a Uruzgan, dove una cinquantina di miliziani sono morti. Almeno due soldati della Nato sono rimasti uccisi oggi in un attentato suicida nei pressi di Kandahar, nel sud dell’Afghanistan. Lo hanno riferito esponenti dell’Isaf a fonti di stampa internazionali, precisando che un’autobomba è esplosa sulla strada a est di Kandahar dopo aver preso di mira un convoglio militare vicino a uno dei varchi per entrare in città. L’Isaf non ha fornito la nazionalità delle due vittime, ma secondo la polizia locale si tratterebbe di due soldati canadesi. Incerte anche le condizioni di un civile, rimasto coinvolto nell’esplosione. Secondo alcune fonti sarebbe rimasto gravemente ferito, secondo altre sarebbe già morto.

IRAN

Si è conclusa con la resa del sequestratore, un uomo armato che indossava una cintura esplosiva, la presa d'ostaggi nella scuola superiore 'Falaq' di Teheran. E' stato convinto convinto ad arrendersi e a consegnarsi agli agenti, dopo avergli rassicurato che le sue richieste saranno inviate alle autorità.

SUDAN: RIBELLI COLPISCONO OLEODOTTO IN DARFUR

I ribelli del Fronte di liberazione nazionali (Nrf), la coalizione formata recentemente dai gruppi armati attivi in Darfur che non hanno siglato l’accordo di pace dello scorso maggio, hanno attaccato una postazione per l’estrazione di petrolio nello Stato sudanese del Kordofan occidentale, che confina con la regione del Darfur. La MISNA lo ha appreso da fonti vicine alla ribellione, le quali hanno precisato che l’attacco è stato lanciato ieri contro il pozzo estrattivo di Abu Jabra a ridosso del confine tra il Kordofan occidentale e lo Stato del Darfur meridionale, uno dei tre che compone l’omonima regione occidentale sudanese teatro dal febbraio 2003 di un conflitto interno. Anche fonti governative hanno confermato l’attacco, anche se l’esito dello scontro varia a seconda delle fonti. I ribelli, infatti, sostengono di aver preso il controllo della stazione di estrazione del greggio (10.000 barili al giorno) dopo aver completamente distrutto la caserma locale dell’esercito, abbattuto un elicottero e preso prigionieri un numero elevato, ma imprecisato, di soldati e di alti ufficiali. Le forze armate sudanesi, invece, riferiscono di aver respinto l’attacco, infliggendo pesanti perdite ai ribelli, e di essere in pieno controllo dei pozzi di Abu Jabra. Quella di ieri è la seconda azione dei ribelli del Darfur fuori dai confini dell’omonimo stato. Solo un'altra volta, nei quasi 4 anni di conflitto, i ribelli si erano avventurati fuori dal Darfur, quando lo scorso luglio attaccarono la città di Hamarat Sheikh.

MESSICO

Il governo centrale ha rivolto un “appello urgente” a tutte le parti in conflitto nello stato meridionale di Oaxaca affinché “approfittino di tutte le vie legali e istituzionali per risolvere il problema che ha già avuto un altissimo costo per la popolazione”. L’appello arriva dopo i gravi disordini scoppiati sabato nell’omonima capitale Oaxaca, tra la polizia federale e i sostenitori dell’opposizione protagonisti da sei mesi di una massiccia mobilitazione contro il governatore conservatore Ulises Ruiz, accusato di essere giunto al potere con brogli e di utilizzare le forze dell’ordine come una sua guardia privata. I 200 movimenti sociali riuniti nella ‘Asamblea Popular de los Pueblos de Oaxaca’ (Appo) avevano convocato una nuova marcia di protesta con l’obiettivo di accerchiare la polizia che dalla fine di ottobre ha occupato la piazza centrale dello Zócalo; La polizia ha reagito lanciando gas lacrimogeni che hanno provocato almeno una trentina di feriti e arrestando oltre 150 persone. Il portavoce dell’associazione, Florentino López, annunciando già da oggi nuove manifestazioni. La polizia ha intanto eretto barricate su tutte le strade di accesso allo Zócalo. Una nuova ondata di violenza ha investito Oaxaca, capitale dell'omonimo Stato del Messico meridionale. Negli incidenti, 6 persone sono morte, oltre 140sono state ferite e almeno 160sono state arrestate dalla polizia. Fonti ufficiali e dell'opposizione sono concordi nel valutare gli scontri avvenuti tra manifestanti e polizia come i più gravi da quando sono scoppiate le tensioni tra l'assemblea popolare dei popoli di Oaxaca (APPO) e il governatore dello Stato, Ulises Ruiz.

COLOMBIA: RIVELATI LEGAMI TRA POLITICI E PARAMILITARI

Una quarantina di politici, alcuni dei quali oggi al governo, avrebbero firmato nel 2001 un accordo con i paramilitari per creare “un movimento nazionale” a sostegno dei combattenti di ultra destra, responsabili di efferati massacri contro i civili. Lo ha rivelato al quotidiano ‘El Tiempo’ il senatore Miguel De la Espriella, vicino al presidente Alvaro Uribe, scatenando una polemica che da 24 ore riempie i notiziari dei media nazionali. La sigla del patto sarebbe avvenuta a Santa Fe de Ralito, nel dipartimento settentrionale di Córdoba, che avrebbe in seguito ospitato i negoziati tra governo e paramilitari, in una riunione convocata dall’allora capo indiscusso delle Autodifese unite della Colombia (Auc) Carlos Castaño e del suo vice Salvatore Mancuso. “C’erano parlamentari, governatori, sindaci, consiglieri comunali...ci proposero la creazione di un movimento politico che difendesse le tesi delle Auc e favorisse un processo di pace con le autodifese” ha detto De la Espriella, aggiungendo che “tutti i presenti firmarono l’accordo”, dietro “pressioni dei paramilitari”, ma senza rivelare i nomi dei politici e negando che Uribe ne fosse a conoscenza. La rivelazione avviene nel pieno di un’inchiesta sui legami tra la politica e i paramilitari che ha già portato in carcere tre parlamentari della coalizione di governo e minaccia di toccare da vicino lo stesso presidente e alcuni ministri. L’ex-candidato presidenziale del ‘Partido Liberal’ Horacio Serpa, sconfitto da Uribe alle urne nel 2002 e quest’anno, ha chiesto che il Parlamento indaghi anche sul capo dello Stato. “Signor presidente: lei ha una responsabilità quanto meno politica e deve rispondere del perché il paramilitarismo è cresciuto così tanto e perché i partiti ‘uribisti’ sono infestati dai paramilitari” ha detto Serpa in una manifestazione a Bucaramanga. Il senatore dell’opposizione Jaime Dussán ha chiesto l’istituzione di una ‘Commissione della verità’ di fronte alla quale siano chiamati a deporre tutti i politici coinvolti nello scandalo. Nei giorni scorsi 19 comandanti delle Auc, smobilitati nell’ambito del processo di pace, si erano detti pronti a fare i nomi di politici e imprenditori a loro vicini; confessioni che gli consentirebbero di non perdere i benefici della controversa ‘Ley de Justicia y Paz’ che garantisce agli ex-combattenti una pena massima di otto anni di carcere per reati come i massacri di civili inermi.

BOLIVIA

La Repsol risarcirà il popolo Guaranì - L'azienda petrolifera Repsol risarcirà il popolo Guaranì per i danni arrecati ai terreni dallo sfruttamento del sottosuolo. L'Assemblea de popolo Guaranì aveva inizialmente chiesto alla Repsol 40 milioni di dollari di risarcimento per poi scendere a 25. L'azienda petrolifera ispano-argentina si è impegnata a versare la cifra entro i prossimi 20 anni in modo da finanziare progetti agricoli e commerciali per la popolazione Guaranì.

VENEZUELA

Hugo Chávez ha chiuso la sua campagna per le elezioni di domenica prossima radunando al centro di Caracas migliaia di sostenitori. Le previsioni gli attribuiscono un vantaggio che oscilla tra i 15 e i 20 punti percentuali (che si riducono a 6 in alcune inchieste di istituti statunitensi) sul diretto rivale Manuel Rosales, ex-governatore dello Stato petrolifero di Zúlia.

EQUADOR

Il candidato della sinistra Rafael Correa, secondo le ultime proiezioni, ha vinto il ballotaggio al secondo turno delle elezioni presidenziali in Ecuador sconfiggendo il conservatore Alvaro Noboa. Con lo spoglio che è giunto a circa il 20% delle schede scrutinate, il 43enne economista ha ottenuto il 66% dei voti contro il 34% dell'imprenditore bananiero, forte di un nettissimo vantaggio di ben trentadue punti sullo sfidante. La candidatura di Correa era sostenuta dal presidente venezuelano Hugo Chavez, prendendo la parola davanti ad una folla di simpatizzanti a Quito. «Accettiamo questa vittoria con dignità ed umiltà - ha detto l'economista - Siamo solo uno strumento del potere del popolo». Noboa, candidato del Prian, non ha riconosciuto la vittoria dell'avversario.

CINA

Un'esplosione, la terza in pochi giorni, ha ucciso 24 persone ieri sera in una miniera di carbone a Linfen, nella provincia settentrionale dello Shanxi. Lo riferisce oggi l'agenzia Xinhua (Nuova Cina). Secondo i primi accertamenti, l'incidente è stato causato da un guasto nell'impianto di ventilazione della miniera, che ha prodotto un accumulo di gas. Lo scoppio ha investito tutti i minatori che erano al lavoro nell'impianto, la Luweitan Coal Mine. Il titolare di quest'ultimo, che operava senza licenza, è stato arrestato, mentre il direttore generale è ricercato. Tra sabato e domenica altre due esplosioni, nella provincia settentrionale di Heilongjiang e in quella meridionale dello Yunnan, avevano fatto 53 morti e 34 tra feriti e dispersi. Nei primi dieci mesi di quest'anno, sono state 3.726 le vittime in oltre 2.300 incidenti nelle miniere di carbone cinesi.

CONGO

Violenta sparatoria fra caschi blu e miliziani fedeli a generale ribelle - Secondo quanto dichiarato da un ufficiale dei caschi blu delle Nazioni Unite in Congo, una violenta sparatoria avrebbe interessato l'area intorno alla città di Sake, nella regione orientale del nord Kivu. I caschi blu sarebbero intervenuti aprendo il fuoco in loro difesa contro l'avanzata delle milizie fedeli a Laurent Nkunda, generale ribelle dell'esercito congolese, che avevano sparato contro gli uomini dell'Onu. Al momento non si hanno notizie di morti o feriti.

PERU

Il 'Collettivo 25 novembre' che raggruppa diverse organizzazioni di donne peruviane ha annunciato la propria mobilitazione a Lima per chiedere al potere esecutivo azioni efficaci che mettano un freno alle violenze sulle che negli ultimi cinque anni hanno causato 340 morti. La mobilitazione vedrà il gruppo dirigersi verso la sede del Congresso Nazionale per consegnare a Mercedes Cabanillas una carta con le proposte elaborate dalle organizzazioni femminili. Nel comunicato il collettivo ha fatto sapere che "il governo vuole che queste situazioni si risolvano in ambito familiare Ma questo è falso e impossibile. Così facendo dimostra di non conoscere la struttura sociale, economica e politca que sono alla base delle discriminazioni delle donne".

ITALIA

ROMA: VITTORIA SINDACALE DEI LAVORATORI DEI CANILI (corrisp. ROR)

ROMA: PRESIDIO ANTIFA A TOR VERGATA (corr. ROR)

ROMA

Circa trecento lavoratori, che da questa mattina presidiano la sede della Regione Lazio per chiedere il rinnovo del contratto nella sanità privata, hanno bloccato la viabilità di via Giovanni Genocchi e piazza Oderico da Pordenone, due strade che delimitano l'edificio regionale. Si è svolto un incontro tra rappresentanti della Cgil, Cisl e Uil e l'assessore regionale alla Sanità Augusto Battaglia.


Gr 13:00

ESTERI PALESTINA La tregua stabilita tra ANP e governo israeliano tiene da 24 ore, anche se i miliziani palestinesi dei Comitati di resistenza popolare denunciano Israele di aver infranto la tregua quando stamane soldati hanno ucciso a Kabatya (Cisgiordania) uno dei loro comandanti locali, Abdul Razek Baker (22 anni), e una donna di circa 50 anni, Fatima Shreim, che cercava di soccorrerlo. Un portavoce dei Comitati di Resistenza Popolari, Abu Mujahid, ha detto alla agenzia di stampa palestinese Ramattan che «il crimine non resterà impunito». «L'uccisione del nostro compagno e della anziana donna è una chiara violazione della tregua», ha aggiunto.

Da parte sua il premier israeliano Ehud Olmert ha detto che la costituzione di un nuovo governo palestinese può rilanciare i negoziati di pace con Israele se esso accetterà le condizioni poste dal Quartetto per la rimozione dell'isolamento dell'Anp, se agirà secondo il Tracciato di pace e restituirà ad Israele il caporale Ghilad Shalit Israele sarà disposto ad incontrare immediatamente il presidente palestinese Abu Mazen, per rilanciare i negoziati su un futuro stato palestinese.

Intanto il valico di Rafah, al confine fra Egitto e Striscia di Gaza, riaprirà domani al transito in entrambe le direzioni. Lo hanno annunciato fonti palestinesi, precisando che il valico «resterà aperto domani dalle 8 del mattino alle 16 del pomeriggio ora locale per permettere il transito dei viaggiatori bloccati sulla frontiera». L'apertura dovrebbe essere confermata anche per le giornate di mercoledì e giovedì. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Ramattan, domani dovrebbe lasciare Gaza in direzione del Cairo il primo ministro Ismail Hanieyh, esponente di Hamas, atteso in Egitto per colloqui con la leadership locale sullo scambio dei prigionieri e la liberazione del soldato Shalit e sulla formazione del governo di unità nazionale. Il valico di Rafah è rimasto chiuso pressochè ininterrottamente dal 28 giugno scorso.

IRAN-IRAQ Il presidente iracheno Jalal Talabani in giornata arriverà a Teheran per dei colloqui con il suo omologo iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Lo riferisce il network iraniano 'Khabar'. La visita di Talabani, inizialmente prevista per sabato scorso ma rinviata a causa della chiusura dell'aeroporto di Baghdad dovuta al coprifuoco, prevede un incontro anche con la guida suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei. Nell'agenda dei colloqui tra Ahmadinejad e Talabani, che sarà accompagnato da una folta delegazione del governo, tra cui i ministri degli Esteri e del Petrolio, figurano la stabilizzazione dell'Iraq e il progetto per la costruzione di un oledotto tra Bassora e il porto iraniano di Abadan. Un incontro che interrompe 25 anni di assenza totale tra i governi dei due paesi.

IRAQ Le autorità revocano il coprifuoco - Le autorità irachene hanno revocato il coprifuoco. Dopo la serie feroce di attentati che durante la settimana avevano sconvolto diverse città irachene, e causato la morte di centinaia di persone, le autorità si erano viste costrette a dichiarare il coprifuoco.

BUSH IN GIORDANIA Il Fronte Islamico d'Azione (Fia) «rifiuta e condanna» la visita del presidente Usa George W. Bush in programma mercoledì ad Amman e sollecita i giordani ad «esprimere la loro condanna con tutti i mezzi possibili». In un comunicato pubblicato stamani dalla stampa locale, il Fia - braccio politico dei Fratelli Musulmani e rappresentato in Parlamento da 15 deputati (due sono stati sospesi per aver presentato le condoglianze alla famiglia di Abu Mussab al-Zarwaqi, il defunto capo del braccio iracheno di al-Qaida - si rivolge al presidente Usa, definendolo «criminale di guerra» e dicendogli «non sei il benvenuto nella nostra capitale». Mercoledì, Bush dovrebbe incontrare ad Amman il premier iracheno Nuri al Maliki

IRAN Si è conclusa con la resa del sequestratore, un uomo armato che indossava una cintura esplosiva, la presa d'ostaggi nella scuola superiore 'Falaq' di Teheran. E' stato convinto convinto ad arrendersi e a consegnarsi agli agenti, dopo avergli rassicurato che le sue richieste saranno inviate alle autorità.

COREA DEL NORD I principali negoziatori di Stati Uniti e Corea del Nord sui progetti nucleari di Pyongyang, Christopher Hill e Kim Kyegwan, potrebbero incontrarsi nelle prossime ore a Pechino dopo un colloquio segreto avuto il mese scorso. Lo scrive oggi l'agenzia sudcoreana 'Yonhap' nel dare notizia dei contatti per un rilancio della trattativa internazionale a sei, cui partecipano le due Coreee, Usa, Cina, Russia e Giappone.

AFGHANISTAN Un attentatore suicida alla guida di un'autobomba si è fatto esplodere contro un convolgio della Nato nei pressi di Kandahar, nel sud dell'Afghanistan, uccidendo due soldati dell'Isaf e ferendo un civile. Lo ha riferito Daoud Ahamdi, portavoce del governatore della provincia di Kandahar. Il maggiore Luke Knittig, portavoce della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza della Nato (Isaf), ha confermato l'attacco ma non ha precisato la nazionalità dei due militari. Nella provincia di Kandahar stazionano le truppe del contingente canadese.

BOLIVIA La Repsol risarcirà il popolo Guaranì - L'azienda petrolifera Repsol risarcirà il popolo Guaranì per i danni arrecati ai terreni dallo sfruttamento del sottosuolo. L'Assemblea de popolo Guaranì aveva inizialmente chiesto alla Repsol 40 milioni di dollari di risarcimento per poi scendere a 25. L'azienda petrolifera ispano-argentina si è impegnata a versare la cifra entro i prossimi 20 anni in modo da finanziare progetti agricoli e commerciali per la popolazione Guaranì.

VENEZUELA Hugo Chávez ha chiuso la sua campagna per le elezioni di domenica prossima radunando al centro di Caracas migliaia di sostenitori. Le previsioni gli attribuiscono un vantaggio che oscilla tra i 15 e i 20 punti percentuali (che si riducono a 6 in alcune inchieste di istituti statunitensi) sul diretto rivale Manuel Rosales, ex-governatore dello Stato petrolifero di Zúlia.

MESSICO Il governo centrale ha rivolto un “appello urgente” a tutte le parti in conflitto nello stato meridionale di Oaxaca affinché “approfittino di tutte le vie legali e istituzionali per risolvere il problema che ha già avuto un altissimo costo per la popolazione”. L’appello arriva dopo i gravi disordini scoppiati sabato nell’omonima capitale Oaxaca, tra la polizia federale e i sostenitori dell’opposizione protagonisti da sei mesi di una massiccia mobilitazione contro il governatore conservatore Ulises Ruiz, accusato di essere giunto al potere con brogli e di utilizzare le forze dell’ordine come una sua guardia privata. I 200 movimenti sociali riuniti nella ‘Asamblea Popular de los Pueblos de Oaxaca’ (Appo) avevano convocato una nuova marcia di protesta con l’obiettivo di accerchiare la polizia che dalla fine di ottobre ha occupato la piazza centrale dello Zócalo; La polizia ha reagito lanciando gas lacrimogeni che hanno provocato almeno una trentina di feriti e arrestando oltre 150 persone. Il portavoce dell’associazione, Florentino López, annunciando già da oggi nuove manifestazioni. La polizia ha intanto eretto barricate su tutte le strade di accesso allo Zócalo.

EQUADOR candidato della sinistra Rafael Correa, secondo le ultime proiezioni, ha vinto il ballotaggio al secondo turno delle elezioni presidenziali in Ecuador sconfiggendo il conservatore Alvaro Noboa. Con lo spoglio che è giunto a circa il 20% delle schede scrutinate, il 43enne economista ha ottenuto il 66% dei voti contro il 34% dell'imprenditore bananiero, forte di un nettissimo vantaggio di ben trentadue punti sullo sfidante. La candidatura di Correa era sostenuta dal presidente venezuelano Hugo Chavez, prendendo la parola davanti ad una folla di simpatizzanti a Quito. «Accettiamo questa vittoria con dignità ed umiltà - ha detto l'economista -. Siamo solo uno strumento del potere del popolo». Noboa, candidato del Prian, non ha riconosciuto la vittoria dell'avversario e, in attesa di conoscere i risultati definitivi, ha denunciato dei brogli parlando di un «gigantesco imbroglio contro di me».

CINA Un'esplosione, la terza in pochi giorni, ha ucciso 24 persone ieri sera in una miniera di carbone a Linfen, nella provincia settentrionale dello Shanxi. Lo riferisce oggi l'agenzia Xinhua (Nuova Cina). Secondo i primi accertamenti, l'incidente è stato causato da un guasto nell'impianto di ventilazione della miniera, che ha prodotto un accumulo di gas. Lo scoppio ha investito tutti i minatori che erano al lavoro nell'impianto, la Luweitan Coal Mine. Il titolare di quest'ultimo, che operava senza licenza, è stato arrestato, mentre il direttore generale è ricercato. Tra sabato e domenica altre due esplosioni, nella provincia settentrionale di Heilongjiang e in quella meridionale dello Yunnan, avevano fatto 53 morti e 34 tra feriti e dispersi. Nei primi dieci mesi di quest'anno, sono state 3.726 le vittime in oltre 2.300 incidenti nelle miniere di carbone cinesi.

MESSICO Una nuova ondata di violenza ha investito Oaxaca, capitale dell'omonimo Stato del Messico meridionale. Negli incidenti, 6 persone sono morte, oltre 140sono state ferite e almeno 160sono state arrestate dalla polizia. Fonti ufficiali e dell'opposizione sono concordi nel valutare gli scontri avvenuti tra manifestanti e polizia come i più gravi da quando sono scoppiate le tensioni tra l'assemblea popolare dei popoli di Oaxaca (APPO) e il governatore dello Stato, Ulises Ruiz.

CONGO Violenta sparatoria fra caschi blu e miliziani fedeli a generale ribelle - Secondo quanto dichiarato da un ufficiale dei caschi blu delle Nazioni Unite in Congo, una violenta sparatoria avrebbe interessato l'area intorno alla città di Sake, nella regione orientale del nord Kivu. I caschi blu sarebbero intervenuti aprendo il fuoco in loro difesa contro l'avanzata delle milizie fedeli a Laurent Nkunda, generale ribelle dell'esercito congolese, che avevano sparato contro gli uomini dell'Onu. Al momento non si hanno notizie di morti o feriti.

PERU Il 'Collettivo 25 novembre' che raggruppa diverse organizzazioni di donne peruviane ha annunciato la propria mobilitazione a Lima per chiedere al potere esecutivo azioni efficaci che mettano un freno alle violenze sulle che negli ultimi cinque anni hanno causato 340 morti. La mobilitazione vedrà il gruppo dirigersi verso la sede del Congresso Nazionale per consegnare a Mercedes Cabanillas una carta con le proposte elaborate dalle organizzazioni femminili. Nel comunicato il collettivo ha fatto sapere che "il governo vuole che queste situazioni si risolvano in ambito familiare Ma questo è falso e impossibile. Così facendo dimostra di non conoscere la struttura sociale, economica e politca que sono alla base delle discriminazioni delle donne".


ITALIA

ROMA Circa trecento lavoratori, che da questa mattina presidiano la sede della Regione Lazio per chiedere il rinnovo del contratto nella sanità privata, hanno bloccato la viabilità di via Giovanni Genocchi e piazza Oderico da Pordenone, due strade che delimitano l'edificio regionale. In questo momento è in corso un incontro tra rappresentanti della Cgil, Cisl e Uil e l'assessore regionale alla Sanità Augusto Battaglia.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

PALESTINA La tregua stabilita tra ANP e governo israeliano tiene da 24 ore, anche se i miliziani palestinesi dei Comitati di resistenza popolare denunciano Israele di aver infranto la tregua quando stamane soldati hanno ucciso a Kabatya (Cisgiordania) uno dei loro comandanti locali, Abdul Razek Baker (22 anni), e una donna di circa 50 anni, Fatima Shreim, che cercava di soccorrerlo. Un portavoce dei Comitati di Resistenza Popolari, Abu Mujahid, ha detto alla agenzia di stampa palestinese Ramattan che «il crimine non resterà impunito». «L'uccisione del nostro compagno e della anziana donna è una chiara violazione della tregua», ha aggiunto. Ieri il premier israeliano Ehud Olmert aveva chiarito che per il momento la tregua israelo-palestinese riguarda solo la zona di Gaza, dove le attività militari israeliane sono effettivamente cessate dalle 6 di ieri mattina come anche i lanci dei razzi Qassam.

IRAN-IRAQ Il presidente iracheno Jalal Talabani in giornata arriverà a Teheran per dei colloqui con il suo omologo iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Lo riferisce il network iraniano 'Khabar'. La visita di Talabani, inizialmente prevista per sabato scorso ma rinviata a causa della chiusura dell'aeroporto di Baghdad dovuta al coprifuoco, prevede un incontro anche con la guida suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei. Nell'agenda dei colloqui tra Ahmadinejad e Talabani, che sarà accompagnato da una folta delegazione del governo, tra cui i ministri degli Esteri e del Petrolio, figurano la stabilizzazione dell'Iraq e il progetto per la costruzione di un oledotto tra Bassora e il porto iraniano di Abadan. Un incontro che interrompe 25 anni di assenza totale tra i governi dei due paesi.

IRAQ Un soldato australiano Jake Kovko, si è sparato alla testa per errore mentre maneggiava la sua pistola.

AFGHANISTAN Un attentatore suicida alla guida di un'autobomba si è fatto esplodere contro un convolgio della Nato nei pressi di Kandahar, nel sud dell'Afghanistan, uccidendo due soldati dell'Isaf e ferendo un civile. Lo ha riferito Daoud Ahamdi, portavoce del governatore della provincia di Kandahar. Il maggiore Luke Knittig, portavoce della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza della Nato (Isaf), ha confermato l'attacco ma non ha precisato la nazionalità dei due militari. Nella provincia di Kandahar stazionano le truppe del contingente canadese.

EQUADOR candidato della sinistra Rafael Correa, secondo le ultime proiezioni, ha vinto il ballotaggio al secondo turno delle elezioni presidenziali in Ecuador sconfiggendo il conservatore Alvaro Noboa. Con lo spoglio che è giunto a circa il 20% delle schede scrutinate, il 43enne economista ha ottenuto il 66% dei voti contro il 34% dell'imprenditore bananiero, forte di un nettissimo vantaggio di ben trentadue punti sullo sfidante. La candidatura di Correa era sostenuta dal presidente venezuelano Hugo Chavez, prendendo la parola davanti ad una folla di simpatizzanti a Quito. «Accettiamo questa vittoria con dignità ed umiltà - ha detto l'economista -. Siamo solo uno strumento del potere del popolo». Noboa, candidato del Prian, non ha riconosciuto la vittoria dell'avversario e, in attesa di conoscere i risultati definitivi, ha denunciato dei brogli parlando di un «gigantesco imbroglio contro di me».

CINA Un'esplosione, la terza in pochi giorni, ha ucciso 24 persone ieri sera in una miniera di carbone a Linfen, nella provincia settentrionale dello Shanxi. Lo riferisce oggi l'agenzia Xinhua (Nuova Cina). Secondo i primi accertamenti, l'incidente è stato causato da un guasto nell'impianto di ventilazione della miniera, che ha prodotto un accumulo di gas. Lo scoppio ha investito tutti i minatori che erano al lavoro nell'impianto, la Luweitan Coal Mine. Il titolare di quest'ultimo, che operava senza licenza, è stato arrestato, mentre il direttore generale è ricercato. Tra sabato e domenica altre due esplosioni, nella provincia settentrionale di Heilongjiang e in quella meridionale dello Yunnan, avevano fatto 53 morti e 34 tra feriti e dispersi. Nei primi dieci mesi di quest'anno, sono state 3.726 le vittime in oltre 2.300 incidenti nelle miniere di carbone cinesi.

MESSICO Una nuova ondata di violenza ha investito Oaxaca, capitale dell'omonimo Stato del Messico meridionale. Negli incidenti, 6 persone sono morte, oltre 140sono state ferite e almeno 160sono state arrestate dalla polizia. Fonti ufficiali e dell'opposizione sono concordi nel valutare gli scontri avvenuti tra manifestanti e polizia come i più gravi da quando sono scoppiate le tensioni tra l'assemblea popolare dei popoli di Oaxaca (APPO) e il governatore dello Stato, Ulises Ruiz.

ITALIA


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


Torna a inizio pagina