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ESTERI

SERBIA

Martti Ahtisaari, inviato speciale dell'Onu per il Kosovo, presenterà venerdì prossimo, durante una riunione a porte chiuse a Vienna, il suo piano sullo status finale della provincia serba a maggioranza albanese. Non sono stati fissati nè il luogo in cui si svolgerà l'incontro, nè una conferenza stampa. Secondo quanto riferito dall'ufficio del diplomatico, alla riunione parteciperanno i direttori generali dei ministeri degli Esteri di Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Germania, Francia ed Italia, paesi che compongono il gruppo di contatto per la questione del Kosovo. Il 2 febbraio Athissari presenterà il piano agli esponenti dei governi di Pristina e Belgrado.

IRAQ

Due marine statunitensi sono morti oggi per ferite riportate in combattimento nella provincia occidentale irachena di al-Anbar.Lo annunciano i militari Usa in una nota spiegando che i militari 'sono morti in seguito alle ferite ricevute in combattimento'.Intanto a Madain un gruppo di cittadini e' andato in processione alla citta' santa sciita di Najaf per seppellire 25 teste mozzate, ritrovate lunedi' scorso tutte insieme in una discarica: i corpi non sono stati mai rinvenuti. Scontri a Baghdad, uccisi 30 miliziani sunniti Fonti ufficiali irachene parlano di trenta miliziani uccisi e ventisette arrestati, nel contesto di una nuova campagna volta a ristabilire l'ordine nella capitale. Le truppe irachene, supportate dagli elicotteri Apache statunitensi, si sono scontrate con i ribelli sunniti, nel quartiere di Haifa Street, a Baghdad. Testimoni riferiscono che i ribelli hanno attaccato le truppe statunitensi e irachene con colpi di mortaio e lanci di granate. Potrebbero esserci delle vittime civili. La battaglia è avvenuta poche ore dopo il discorso annuale di Bush sullo stato dell'Unione, nel quale il Presidente Usa esortava il Paese a dare fiducia all'amministrazione in carica per la guerra in Iraq.

PALESTINA

Questa mattina all'alba, le forze di occupazione israeliane hanno arrestato circa 40 cittadini palestinesi di varie aree della West Bank: Ramallah, Qalqiliya, Tulkarem, Jenin e Hebron. I militari hanno arrestato due palestinesi nella città di Azzoun, a est di Qalqiliya, dopo aver invaso la città all'alba e aver fatto irruzione in numerose abitazioni.

Gaza, 24 gennaio - Almeno tre persone sono rimaste ferite in scontri armati avvenuti oggi nella zona di Beit Hanoun, nel nord della striscia di Gaza, tra sostenitori del governo palestinese e di al Fatah. La Radio israeliana ha addirittura parlato di tre vittime.

LIBANO

Libano: la Francia annuncia un maxiprestito per il fedele Siniora

Beirut, 24 gennaio - Incidenti sono scoppiati a Tripoli durante il funerale di una delle vittime degli incidenti di ieri in Libano, un sunnita sostenitore di Saad al Hariri morto in scontri con gruppi rivali.

Intanto, la Francia ha offerto a Fouad Siniora 500 milioni di euro di prestito a condizioni molto favorevoli, ha detto un portavoce dell'Eliseo, per soccorrere il governo marionetta di Beirut. Il debito libanese supera i 40 miliardi di dollari. Alla conferenza internazionale dei donatori, che si apre domani a Parigi, Siniora spera di ottenere aiuti per almeno 5 miliardi di dollari.

SOMALIA

Nuovi bombardamenti sarebbero stati compiuti ieri da aerei statunitensi nella zona di Raskamboni e di Kulbiyow (estremo sud della Somalia a ridosso del confine col Kenya, teatro già nelle scorse settimane di pesanti raid) dove si troverebbero ancora asserragliati un numero imprecisato di miliziani delle Corti Islamiche, che, dopo la fuga da Mogadiscio, hanno trovato riparo nell’unica area del paese in cui si trovano vaste zone di foresta.

Mogadiscio, 24 gennaio - Colpi di mortaio sono caduti sulla pista dell'aeroporto di Mogadiscio, usato dalle forze di occupazione etiopiche, poco dopo l'arrivo di un aereo con un gruppo di inviati dell'Onu. Nel bombardamento, il primo del genere, almeno due persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite.

Il governo di transizione della Somalia ha chiesto all’esecutivo keniano la consegna di Sheik Sharif Sheik Ahmed, esponente di primissimo piano dell’Unione delle Corti Islamiche, il movimento politico che da giugno al dicembre scorso ha ‘governato’ Mogadiscio e buona parte della Somalia, prima di essere cacciato dall’intervento militare etiopico e delle forze fedeli al governo ad-interim. Lo riferiscono oggi i media keniani, precisando che la richiesta è stata avanzata ieri dal primo ministro somalo, Ali Mohamed Gedi, in visita ufficiale a Nairobi. Gedi ha chiesto alle autorità keniane “la consegna di tutti gli esponenti politici e dei sostenitori delle Corti fermati”, scrive oggi uno dei principali quotidiani del paese, “perché possano tornare a Mogadiscio e partecipare ai colloqui sulla Somalia”, lasciando intendere una disponibilità alla possibile partecipazione dell’ala moderata delle Corti, di cui Sheik Sharif è l’esponente di spicco, ai colloqui di riconciliazione in corso. La richiesta di Gedi non ha ancora avuto risposta, ma fonti diplomatiche occidentali hanno fatto sapere che per il momento Nairobi non ha alcuna intenzione di consegnare Sheik Sharif alle autorità somale temendo che possa essere ucciso. Secondo le stesse fonti, quando la situazione si sarà calmata, Sheik Sharif potrebbe essere trasferito in Yemen, dove hanno trovato riparo altri alti funzionari delle Corti, incluso il ‘ministro degli Esteri’ del governo islamico che ha retto Mogadiscio da giugno a dicembre.

SOMALIA-ETIOPIA

Avverrà in tre fasi il ritiro dei soldati etiopi dalla Somalia: lo ha detto oggi il primo ministro dell’Etiopia, Melles Zenawi, in una conferenza stampa tenuta ad Addis Abeba durante la quale ha spiegato che ieri, con la partenza da Mogadiscio di circa 200 effettivi, è iniziata la “prima fase”, che prevede anche il disimpegno dei soldati etiopi in altre zone (quelle meno ‘calde’) del paese, ma sottolineando anche che la “terza fase”, ovvero l’uscita totale del contingente etiope dalla Somalia, avverrà solo in concomitanza col dispiegamento della prevista forza di pace approvata dall’Unione Africana. Zenawi ha ribadito che il piano per il ritiro dei soldati entrati in Somalia a sostegno del governo di transizione somalo, a fianco del quale ha combattuto per cacciare le Corti Islamiche e i loro miliziani, è stato interamente concordato con le istituzioni di transizione di Mogadiscio.

CONGO

Evasione di massa dal carcere di Brazzaville Circa 200 detenuti sono fuggiti da una prigione di Brazzaville, la capitale della Repubblica del Congo, dopo l'esplosione di una rivolta contro le cattive condizioni di detenzione. Una guardia riferisce che i prigionieri hanno prima forzato le porte delle loro celle, poi hanno divelto le altre porte, nonstante le minaccie armate delle guardie. Un prigioniero è stato ucciso mentre provava a superare un muro. I detenuti del carcere di Brazzaville vivono in condizioni molto precarie. La maggior parte di loro riceve solo un pasto al giorno. La prigione, costruita negli anni '60, era stata progettata per ospitare 100 persone. Attualmente, il numero dei detenuti raggiunge le 400 unità.

COLOMBIA

Concessa la libertà condizionata a un portavoce delle Eln La giustizia colombiana ha concesso la libertà condizionata al portavoce guerrigliero dell'Esercito di liberazione nazionale (Eln), Gerardo Antonio Bermudez, conosciuto come Francisco Galan. L'uomo, in carcere da 14 anni, ha scontaro i tre quinti della pena ed è stato rilasciato per buona condotta. Atteggiamento che dovrà mantenere anche fuori dal carcere, pena la perdita del beneficio accordatogli. La condanna a 29 anni gli era stata inflitta per terrorismo, ribellione e sequestro. L'Eln è il secondo gruppo guerrigliero della Colombia, paese in guerra da oltre 40 anni.

ITALIA

ITALIA

Oggi si è tenuto a Roma un seminario organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal Ministero per la Salute sul tema della somministrazione di psicofarmaci ai bambini, tema sempre più d'attualità in Italia, dove i minori a rischio di trattamento potrebbero potenzialmente superare quota 800.000, e dove si procederà presto all'attivazione del discusso registro per schedare i bimbi in terapia con psicofarmaci. Al seminario sono intervenuti i vertici delle più importanti autorità di controllo sanitario, nonché "Giù le Mani dai Bambini", prima e più visibile campagna indipendente di farmacovigilanza per l'età pediatrica in Italia. Il Portavoce Nazionale della Campagna, Luca Poma, ha dichiarato a margine del convegno: "è necessario informare la cittadinanza che, al di la dell'indubbia buona volontà dei funzionari dell'ISS, le precauzioni assunte dal Ministero per evitare abusi sono del tutto insufficienti: non si pone adeguatamente l'accento sui pericolosi effetti collaterali di questi psicofarmaci, non si promuove alcuna azione d'informazione ad ampio raggio di insegnanti e famiglie su queste delicate problematiche, non si garantisce un consenso realmente informato alle famiglie, non si citano con obiettività tutte quelle evidenze scientifiche che invitano alla prudenza nella somministrazione di molecole psicoattive ai minori. Non facciamo una battaglia di principio – ha aggiunto Poma – ma di merito: se pensano di risolvere con l'istituzione di un registro, pure utile, un problema così complesso, sbagliano. Dove sono le risorse aggiuntive per garantire alle famiglie la libertà di scelta terapeutica? In molte parti d'Italia si rischia di dire ai genitori: o lo psicofarmaco, oppure pagatevi di tasca vostra le terapie non farmacologiche". Cresce inoltre la polemica per gli screening psichiatrici nelle scuole, svolti senza l'autorizzazione dei genitori. "E' una chiara violazione delle norme di legge, ed è gravissimo - dichiara Poma – che si ignori totalmente la volontà della famiglia su temi così delicati. Facciamo appello alla sensibilità del Ministro Fioroni affinché faccia chiarezza con una circolare a tutte le scuole d'Italia".abbiamo INOLTRE chiesto al Ministro Turco l'istituzione di un tavolo urgente sulla questione, a 30 giorni dalla reintroduzione del Ritalin in Italia siamo ancora in attesa di risposta"

NAPOLI

Tifone abbatte l'antenna di radiolina....:((

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