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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

ESTERI

Albania - Elezioni amministartive

Gravi ritardi e grande incertezza: si può definire così il processo di voto per le elezioni amministrative svoltosi domenica in Albania, che ha chiamato alle urne i quasi 3 milioni di albanesi (emigranti compresi). I primi risultati erano attesi per mezzanotte, ma a notte fonda mancavano ancora persino i dati sull’affluenza alle urne. Tuttavia, alcune fonti parlano di un’affluenza bassa: tra il 40 %, e il 55%. In attesa dei risultati definitivi le elezioni amministrative di domenica scorsa assumono le dimensioni di una autentica disfatta per il Partito Democratico dell'attuale presidente del consiglio Sali Berisha, l’emule albanese di Berlusconi e da lui finanziato negli anni. Oltre che a Tirana, anche a Durazzo, seconda città del paese e importante scalo commerciale, è risultato vincitore il candidato socialista che ha superato il democratico. Voto confuso, con seggi aperti oltre l'orario di chiusura, irregolarità e conflitti interni alle commissioni elettorali. Per l’intera giornata, maggioranza e opposizione si sono lanciate reciproche accuse: i socialisti, da una parte, hanno denunciato ripetuti tentativi di manipolazione da parte del governo, oltre all’irregolarità sulla qualità dell’inchiostro indelebile usato per marcare il pollice di chi aveva già votato, che indelebile non era; i democratici, dall’altra, hanno ribattuto sottolineando uno svolgimento tranquillo e trasparente dell’intero processo.

ITALIA

Vicenza - Per un otto marzo di pace Parla Cinzia Bottene, del comitato per il no al Dal Molin, commentando positivamente la manifestazione di sabato scorso. E continua: “Ma adesso dobbiamo andare avanti, perché si deve capire che noi siamo disposti a parlare solo del "se" e non del "dove" o del "come" si vuol ampliare la base militare. Non si risolve certo un problema spostandolo di qualche centinaio di metri". E aggiunge che si sta pensando di fare dell'Otto marzo a Vicenza la festa delle donne contro la guerra e contro la base.


Gr 13:00

In primo Piano

ITALIA

Processo antifasctisti torinesi

Corrispondenza

vALLE DEL SELE

Seimila persone, hanno presidio per tutta la notte di ieri la Valle della Masseria nel comune di Serre, per protestare contro la realizzazione della discarica e per evitare un sospettato blitz della polizia contro il presidio presente da piu' di un mese nel comune campano. Nelle scorse settimane i cittadini in mobilitazione, insieme, con rifiuti zero hanno dato vita a una serie di iniziative per difendere il territorio (sede, tra l'altro, di un'oasi naturalistica) e per ribadire la necessita' di una gestione dei rifiuti piu' trasparente e meno nociva per l'ambiente in tutta Italia.

Vicenza - Per un otto marzo di pace Parla Cinzia Bottene, del comitato per il no al Dal Molin, commentando positivamente la manifestazione di sabato scorso. E continua: “Ma adesso dobbiamo andare avanti, perché si deve capire che noi siamo disposti a parlare solo del "se" e non del "dove" o del "come" si vuol ampliare la base militare. Non si risolve certo un problema spostandolo di qualche centinaio di metri". E aggiunge che si sta pensando di fare dell'Otto marzo a Vicenza la festa delle donne contro la guerra e contro la base.

ESTERI

POLONIA E CECHIA VOGLIONO INSTALLARE LO SCUDO STELLARE USA

Varsavia e Praga sono propense ad accettare il progetto Usa per uno scudo antimissile che prevede l'installazione di basi Usa nei 2 Paesi. La posizione e' stata espressa dai primi ministri Kacwynski e Topolanekn ieri in una conferenza stampa congiunta a Varsavia. Il premier ceco ha peraltro sottolineato di non ritenere necessario un referendum nel suo Paese. Kaczwynski ha motivato il parere positivo della Polonia anche con il fatto che anche gli stati vicini, come la Germania, sarebbero d'accordo. Dal 2002 gli USA hanno preso contatto con i governi dell'Ungheria, della Repubblica Ceca e della Polonia per la realizzazione di nuove basi militari secondo il progetto National System Defence. Gli accordi si sono svolti in segreto e solo nell'agosto 2006 in Repubblica Ceca, grazie al coordinamento "Ne zakladnam" – no alle basi –la notizia é divenuta di dominio pubblico. Le elezioni politiche si sono svolte pochi mesi prima; l'ODS, il partito di maggioranza relativa, ha formato una coalizione di destra, insieme alla Democrazia Cristiana e ai Verdi, con giusto 100 deputati contro i 100 della sinistra. Una situazione di paralisi politica che si é sciolta solamente nel gennaio 2007, grazie a due deputati socialisti che, nel miglior stile del trasformismo italiano, sono passati con la destra. Il giorno dopo la formazione del governo, il Premier M. Topolanek ha annunciato , dietro evidenti pressioni degli americani e tra numerosi problemi di politica interna ancora da risolvere, la realizzazione dello scudo stellare in Repubblica Ceca. Il coordinamento "Ne zakladnam", già molto attivo nei mesi precedenti, ha reagito immediatamente, improvvisando una manifestazione con circa 3.000 persone: "vogliamo il referendum" era lo slogan più gridato. Le proteste continuano anche nei paesini in cui si vuole costruire il radar per lo scudo stellare.

MESSICO MOBILITAZIONE A COHAUILA IN MEMORIA VITTIME CROLLO MINIERA

Migliaia di minatori hanno incrociato le braccia ieri nel primo anniversario dell’incidente in cui il 19 febbraio 2006 rimasero uccisi 65 colleghi rimasti intrappolati per giorni all’interno di una cava di carbone a San Juan de Sabinas, nello Stato settentrionale di Cohauila, franata si suppone per un’esplosione provocata dal gas grisù. Familiari e amici delle vittime hanno realizzato una veglia di preghiera di fronte alla miniera di Pasta de Conchos protestando per la mancanza di misure di sicurezza nel settore e per i ritardi nel recupero dei corpi, che ancora giacciono, tranne due, sotto le macerie. . Adistanza di un anno non è ancora chiara la causa ufficiale del crollo della miniera: gli investigatori hanno appurato falle al sistema di ventilazione e secondo testimoni non sarebbero stati in funzione i sistemi di rilevamento del gas che avrebbero immediatamente bloccato l’ingresso della cava impedendo l’entrata degli operai.

Scandalo infiltrazioni dei paras nella politica: si dimette il ministro degli Esteri

Maria Consuelo Araujo, ministro degli Esteri colombiano, si è dimessa ieri dal suo incarico, travolta dal cosiddetto scandalo dei rapporti tra paramilitari e Parlamento, che ha portato dietro le sbarre suo fratello e suo padre. In una lettera al presidente, Alvaro Uribe, il ministro Araujo ha spiegato che ha deciso di dimettersi per stare al fianco del padre e del fratello, implicati nell'inchiesta della magistratura sulle collusioni fra esponenti politici e il gruppo paramilitare Autodifese unite della Colombia (Auc), responsabili di narcotraffico e strage di civili. Da decenni, infatti, sono in lotta contro i gruppi guerriglieri rivoluzionarie, Farc ed Eln, a fianco dell'esercito regolare.

Albania - Elezioni amministartive

Gravi ritardi e grande incertezza: si può definire così il processo di voto per le elezioni amministrative svoltosi domenica in Albania, che ha chiamato alle urne i quasi 3 milioni di albanesi (emigranti compresi). I primi risultati erano attesi per mezzanotte, ma a notte fonda mancavano ancora persino i dati sull’affluenza alle urne. Tuttavia, alcune fonti parlano di un’affluenza bassa: tra il 40 %, e il 55%. In attesa dei risultati definitivi le elezioni amministrative di domenica scorsa assumono le dimensioni di una autentica disfatta per il Partito Democratico dell'attuale presidente del consiglio Sali Berisha, l’emule albanese di Berlusconi e da lui finanziato negli anni. Oltre che a Tirana, anche a Durazzo, seconda città del paese e importante scalo commerciale, è risultato vincitore il candidato socialista che ha superato il democratico. Voto confuso, con seggi aperti oltre l'orario di chiusura, irregolarità e conflitti interni alle commissioni elettorali. Per l’intera giornata, maggioranza e opposizione si sono lanciate reciproche accuse: i socialisti, da una parte, hanno denunciato ripetuti tentativi di manipolazione da parte del governo, oltre all’irregolarità sulla qualità dell’inchiostro indelebile usato per marcare il pollice di chi aveva già votato, che indelebile non era; i democratici, dall’altra, hanno ribattuto sottolineando uno svolgimento tranquillo e trasparente dell’intero processo.

Abu Mazen parte per un viaggio in Europa, in ricerca dell'approvazione dell'accordo raggiunto a la Mecca

Dopo l'accordo raggiunto alla Mecca attraverso la mediazione saudita,il presidente palestinese Mahmoud Abbas partira' oggi in una missione in Giordania, Gran Bretagna, Germania e Francia per ottenere sostegno all'intesa raggiunta intorno alla formazione di un governo di unita' nazionale. Intanto è stata resa nota questa mattina la composizione del governo. Ad annunciarla è stato un portavoce di Hamas, Ismail Radwan.

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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