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Pakistan: elezioni confermate per 8 gennaio, premier

Le elezioni dell'8 gennaio in Pakistan sono confermate, secondo quanto ha dichiarato oggi il primo ministro pachistano pro tempore, Mohammadmian Soomro. "Le elezioni si terranno per quando sono state annunciate " ha risposto il premier ai giornalisti che gli chiedevano se era stata presa una decisione sulla data delle elezioni politiche alla luce dell'assassinio di Benazir Bhutto. Numerosi analisti si aspettavano un rinvio delle elezioni in seguito all'assassinio della leader dell'opposizione.

Soldati israeliani uccidono una guardia del corpo dell'ex premier palestinese Abu Ala

Una delle guardie del corpo di Abu Ala, il negoziatore capo palestinese, è stata uccisa la scorsa notte da soldati israeliani in uno scontro a fuoco divampato alla periferia di Ramallah, Cisgiordania. L'incidente è avvenuto poche ore dopo un incontro a Gerusalemme fra il presidente palestinese Abu Mazen e il premier israeliano Ehud Olmert. La guardia del corpo è stata identificata in Muatsem Sharif al-Mahdi, un esponente di al-Fatah. Fonti militari israeliane riferiscono che ha aperto il fuoco su soldati che erano penetrati nel rione di Bitunye (Ramallah) per arrestarlo in quanto sospettato di traffico di armi. Mentre fonti palestinesi hanno accusato Israele di "aver dimostrato una volta di più di non essere interessata ad agevolare la realizzazione dei progetti di sicurezza dell'Anp in Cisgiordania".

L'incontro Abu-Mazen-Olmert Si sarebbe concluso con note distensive l'incontro di ieri tra Abu Mazen e Olmert, dopo che nei giorni scorsi i controversi piani di edilizia nei territori occupati aveva suscitato non poche irritazioni tra i palestinesi. Secondo alcune autorità israeliane i motivi di frizione sarebbero stati superati e ambedue le parti si sarebbero impegnate a non compiere nulla che unilateralmente possa pregiudicare l'esito dei negoziato di pace, lanciato il mese scorso alla conferenza di Annapolis. Ed è anche ciò che ha detto il negoziatore palestinese Saeb Errikat.

TERRA SANTA: BARUFFA TRA PRETI NELLA BASILICA NATIVITA'

In marcato contrasto con lo spirito di Natale una violenta baruffa è scoppiata nella Basilica della Natività a Betlemme tra preti greci ortodossi e armeni causata da rivalità sul controllo di una parte del sito sacro alle confessioni cristiane. A quanto si è appreso la baruffa, che si è conclusa col ferimento di cinque preti e di due poliziotti, è scoppiata dopo che preti greci ortodossi, impegnati in lavori di pulizia postnatalizia nella basilica, sono stati assaliti da preti armeni che li hanno accusati di aver 'sconfinato' nell' area a loro riservata.

Cominciata con urli e rimproveri la lite è degenerata a vie di fatto, con l'impiego di scope e sbarre di ferro fino a un pugilato vero e proprio tra preti, davanti a un pubblico esterrefatto di fedeli. E' stato necessario l' arrivo della polizia palestinese - due dei cui agenti sono stati contusi nel parapiglia assieme a cinque preti - per porre fine alla rissa. I preti malconci hanno dovuto essere curati nel vicino ospedale di Bet Jalla. Ha contribuito a calmare gli animi anche l' intervento del sindaco Victor Batarse. Non è certo la prima volta, ha detto, che le pulizie postnatalizie nella basilica sono causa di baruffe tra preti. "Nei precedenti due anni tutto era filato liscio, quest'anno purtroppo non è stato così" ha poi osservato tirando un sospiro.

Sri lanka, ministro aggredisce giornalista e viene tenuto in ostaggio fino a quando chiede scusa

Un ministro si è presentato nella sede di una tv per protestare in quanto non era stato citato da un telegiornale eaggredisce un giornalista. Immediatamente è stato sequestrato e trattenuto finche' non ha chiesto scusa davanti alle telecamere. E' accaduto nello Sri Lanka al titolare del dicastero del Lavoro, Mervyn Silva, che si era presentato negli studi dell'emittente pubblica Rupavahini, a Colombo. Le scuse pubbliche di Silva hanno messo fine al sequestro di alcune ore e hanno scongiurato l'intervento delle teste di cuoio, subito arrivate sul posto. Lo stesso ministro ha poi spiegato il motivo dell'aggressione a un giornalista, a cui ha strappato la camicia: era furioso perche' l'emittente aveva ignorato la cerimonia da lui presieduta per l'inaugurazione di un ponte distrutto dallo tsunami del 2004. Per il ministro dell'Informazione Anura Priyadharshana Yapa la questione "e' chiusa" perche' si trattato solo di uno "spiacevole incidente".

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