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(ANSA) - GERUSALEMME, 17 GEN - Un miliziano e sua moglie sono stati uccisi oggi in un raid aereo israeliano nei pressi di Bet Lahiya nel nord della striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti locali palestinesi, secondo le quali un razzo ha colpito l'automobile sulla quale viaggiavano i due. Nell'attacco sono state ferite anche alcune persone. Il premier israeliano Olmert ha affermato oggi che 'la guerra contro il terrorismo continuera'' per far cessare gli 'insopportabili' tiri di razzi contro il territorio israeliano. (ANSA) - GERUSALEMME, 17 GEN - Un miliziano e sua moglie sono stati uccisi oggi in un raid aereo israeliano nei pressi di Bet Lahiya nel nord della striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti locali palestinesi, secondo le quali un razzo ha colpito l'automobile sulla quale viaggiavano i due. Nell'attacco sono state ferite anche alcune persone. Il premier israeliano Olmert ha affermato oggi che <la guerra contro il terrorismo continuera'> per far cessare gli 'insopportabili' tiri di razzi contro il territorio israeliano.

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Sommario

In primo Piano

FUMATA NERA

La non visita del papa e la giornata di mobilitazione di oggi. AUDIO

REGIONE LOMBARDIE: PRESSIONI LOBBY CATTOLICHE

Sempre a Milano, i consiglieri regionali Luciano Mulhbaue, Bebo Storti pdci e Arturo Squassina, eletto nella fila de DS, denunciano una campagna di pressione sul personale per firmare un appello proratzinger. Sentiamo lo stesso Arturo Squassina. AUDIO DA RODU.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Farc, forse liberi cinque ostaggi Si tratta di uno statunitense e quattro colombiani

(ANSA) - BOGOTA', 17 GEN - Le Farc si accingerebbero a liberare altri cinque ostaggi. Lo ha reso noto una radio di Bogota'. Si tratta di un cittadino statunitense e quattro colombiani in gravi condizioni di salute. Una settimana fa le Forze armate rivoluzionarie della Colombia aveva liberato Clara Rojas e Consuelo Gonzalez de Perdomo, consegnandole al presidente venezuelano Hugo Chavez. Le Farc tengono ancora prigioniera la ex candidata alla presidenza Ingrid Betancourt.

Kenya: proteste, vittime a Kisumu 2 morti nella citta' natale del leader opposizione Odinga

Due manifestanti sono stati uccisi a Kisumu, nel secondo giorno di proteste contro la contestata rielezione del presidente keniano Kibaki. Il dato e' della polizia, mentre un testimone citato dalla Reuters parla di tre vittime nella citta' natale del leader dell'opposizione Odinga. Questa mattina a Nairobi gli scontri aveva provocato sette vittime tra i manifestanti, secondo l'opposizione, mentre il bilancio ufficiale fornito dalla polizia e' di due morti.

Gaza: raid aereo Israele, due morti

(ANSA) - GERUSALEMME, 17 GEN - Un miliziano e sua moglie sono stati uccisi oggi in un raid aereo israeliano nei pressi di Bet Lahiya nel nord della striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti locali palestinesi, secondo le quali un razzo ha colpito l'automobile sulla quale viaggiavano i due. Nell'attacco sono state ferite anche alcune persone. Il premier israeliano Olmert ha affermato oggi che <la guerra contro il terrorismo continuera'> per far cessare gli 'insopportabili' tiri di razzi contro il territorio israeliano.

Repubblica Ceca - Vietata la marcia organizzata dai neonazisti a Pilsen

Il sindaco di Pilven, Pavel Roedl, ha annunciato oggi che la marcia dei neonazisti cechi e tedeschi, il cui invito era apparso su vari siti estremisti stranieri, è stata vietata. La manifestazione, prevista per sabato, era stata organizzata per contestare l'intervento della polizia alla manifestazione neonazista avvenuta a novembre all'interno della Città Ebraica di Praga per la ricorrenza della 'Notte dei Cristalli'. La polizia di Pilsen prevede comunque diversi scontri tra gli estremisti di destra, gli anarchici di estrema sinistra e i partecipanti all'assemblea commemorativa della comunità ebraica che si terrà nei pressi della Grande Sinagoga per ricordare i 2.605 ebrei della regione di Pilsen che, tra il 18 e il 26 gannaio 1942, furono internati nel campo di concentramento di Terezin

CANADA Vademecum per diplomatici include Israele e Stati Uniti tra i Paesi <torturatori>

La televisione canadese Ctv ha reso nota oggi l'esistenza di un vedemecum per diplomatici del governo canadese, in cui gli Usa e Israele sarebbero inclusi quali Paesi che praticano la tortura. Nella lista appaiono anche Siria, Cina, Iran e Afghanistan. Il documento servirebbe ai diplomatici durante i colloqui con i prigionieri, per capire se questi ultimi abbiano subito o meno delle torture. Il governo di Ottawa, alleato degli Usa, ha preso le distanze dal documento, sostenendo che non rispecchierebbe le opinioni dell'attuale esecutivo. Dal 2002 un cittadino canadese, di nome Omar Khadr, è detenuto nel centro di Guantanamo.

ITALIA

Cosenza: incidenti sul lavoro, morto operaio

CROSIA (Cosenza) - Un operaio di 51 anni, Vincenzo Madeo, e' morto questo pomeriggio in un incidente sul lavoro a Mirto di Crosia, nel cosentino. Madeo stava lavorando alla costruzione di una mansarda ed e' precipitato. I carabinieri hanno avviato un'indagine. (Agr)

Morti bianche: 1. 232 in un anno, Inail, variazione percentuale piu'grande in settore agricolo

Sono 1.232 i casi mortali per incidente sul lavoro registrati tra novembre 2006 e ottobre 2007 in Italia e denunciati all'Inail. Il numero dimostra un calo, in termini percentuali, pari al 4,64% rispetto a novembre 2005-ottobre 2006 (quando i casi mortali sono stati 1.292). La variazione percentuale piu' grande e' nel settore agricoltura, -9,32% (da 118 a 107 infortuni mortali in un anno). In valori assoluti industria e servizi hanno visto un calo da 1.174 a 1.125 dei morti, -4,17%.

Metalmeccanici, fase esplorativa Si attende la disponibilita' di Federmeccanica a negoziare

(ANSA) - ROMA, 17 GEN - La vertenza metalmeccanici e' 'in una fase esplorativa', secondo il segretario della Fiom Rinaldini.'Va acquisita la disponibilita' di Federmeccanica a fare la trattativa', ha affermato Rinaldini in una pausa della riunione con il ministro Damiano e i segretari generali di Fim-Cisl e Uilm-Uil. L'incontro e' ripreso al rientro del Ministro in sede dopo la conclusione del dibattito alla Camera. Convocati per domani gli organismi unitari di Cgil Cisl Uil.

Blocchi stradali e cortei Metalmeccanici: alta tensione

ROMA - Da Genova a Bergamo, da Bologna a Roma a Taranto, i metalmeccanici italiani tengono alta la tensione sul contratto. Blocchi stradali, lanci di uova, cortei di protesta contro la rottura delle trattative e, in particolare, contro la decisione unilaterale della Federmeccanica (la Beghelli si è già mossa in questo senso) di procedere unilateralmente a erogare ai lavoratori l'aumento di 105 euro. Il segretario della Fiom, Gianni Rinaldini ha detto che simili gesti "possono far saltare la trattativa". Anche per il ministro del Lavoro, Cesare Damiano "azioni unilaterali non aiutano".

Proprio il ministro del Lavoro, adesso, ha in mano il pallino di una possibile mediazione. Oggi il ministro ascolterà nuovamente Federmeccanica e i sindacati in sedi separate. Il negoziato "poi piano piano si costruirà - ha aggiunto Damiano - mi auguro ci siano le condizioni per una ripresa che porti a un accordo. Ci vuole come sempre un pò di tempo".

Intanto, si diceva, i lavoratori fanno sentire la loro voce sulle strade e davanti alle fabbriche.

Piemonte. Questa mattina, sul presto, l'autostrada Torino-Milano, in direzione del capoluogo lombardo, è rimasta bloccata una ventina di minuti, all'altezza di Chivasso, per il corteo di un centinaio di lavoratori dell'ex Lancia. A Torino circa 500 lavoratori della Pininfarina hanno sfilato in corteo in corso Allamano, creando problemi alla circolazione stradale. Un centinaio di lavoratori della Automotive Light ha effettuato un presidio a Venaria, alle porte di Torino, e quelli della Skf sulla strada statale per Pinerolo (Torino).

Liguria. Chiuso per circa un'ora (dalle 9 alle 10) il casello autostradale di Busalla sulla A7, sia in entrata che in uscita per una manifestazione dei metalmeccanici. Secondo la Fiom Cgil il blocco è attuato da circa 300 lavoratori dipendenti di aziende di Busalla e Casella, nell'entroterra genovese, come Automotive, TI, Ultraflex e Ucs, che hanno proclamato due ore di sciopero.

A Genova, un corteo di lavoratori delle Riparazioni Navali si è mosso da viale Brigate Partigiane verso via San Vincenzo, sede di Confindustria. Le tute blu, giunte sotto la sede locale degli industriali, hanno iniziato a lanciare uova contro il grattacielo dell'associazione. Il corteo si è poi diretto verso la centralissima via XX Settembre.

A Sestri Ponente dipendenti di Elsag e Selex hanno occupato via Puccini. Bloccate dalle 7 di stamane alle 18 di questo sera le portinerie di Fincantieri a Riva Trigoso, nel Levante della Provincia di Genova. A Busalla, nell'entroterra, il casello della A 7 è rimasto chiuso tra le 9 e le 10 di oggi a causa di un gruppo di manifestanti che ostruiva l'accesso.

Lombardia. Centocinquanta metalmeccanici bergamaschi hanno bloccato dalle 11 l'autostrada A4 Milano-Venezia, all'altezza del casello di Dalmine (Bergamo). La polizia stradale di Seriate ha istituito l'uscita obbligatoria a Capriate per i veicoli diretti verso Brescia e a Bergamo per quelli diretti verso Milano. Si segnalano scioperi e presidi all'Abb Sace e alla Tenaris di Dalmine. Il blocco è terminato intorno a mezzogiorno.

Emilia Romagna - Metalmeccanici di nuovo in "strada" a Bologna: dopo il corteo in tangenziale di venerdì scorso, questa mattina, circa 200 tute blu (della Magneti Marelli, della Gd, della Ducati Motor e della Ducati Energia) hanno invaso e occupato l'incrocio tra via Timavo (dove ha sede l'ex Weber), via Tolmino e via Montefiorino. Risultato: concerto di fischi e trombe sotto la pioggia in mezzo all'incrocio con gli automobilisti in coda che rispondevano, invano, con salve di clacson. Poco prima delle 11, poi, il presidio si è sciolto per tramutarsi in corteo diretto verso lo "stradone". Ma quella di oggi potrebbe essere una delle ultime manifestazioni all'"aperto" nell'ambito delle iniziative di lotta per il rinnovo del contratto nazionale.

Friuli Venezia Giulia. Diverse centinaia di operai della Fincantieri hanno presidiato questa mattina gli incroci sulla strada di accesso a Monfalcone (Gorizia). Non sono stati segnalati incidenti, notevoli i disagi al traffico. Una manifestazione spontanea perchè sindacati e Rsu non avevano previsto alcuna mobilitazione per oggi in attesa dei risultati della mediazione del ministero del lavoro a Roma. "I metalmeccanici di Fincantieri invece - ha spiegato Paolo Liva della Cgil - hanno deciso di scendere in strada anche oggi dopo i blocchi al casello del Lisert dell'autostrada A4 dei giorni scorsi".

Umbria. Un gruppo di metalmeccanici ha occupato poco dopo le 11 di oggi i binari della stazione ferroviaria di Terni. Si è trattato di una protesta simbolica durata soltanto un quarto d'ora e che - secondo quanto riferito dalle Ferrovie dello Stato - non ha avuto alcuna ripercussione sulla circolazione tra Terni ed Orte, sulla linea Roma-Ancona, poichè non c'erano treni in transito. I manifestanti hanno abbandonato spontaneamente la stazione.

Puglia. Alcune decine di metalmeccanici hanno bloccato per alcune ore la strada Taranto-Statte con presidi nei pressi delle portinerie dell'Ilva e dell'azienda Italcave per manifestare contro il mancato accordo sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici. I sindacati di categoria non escludono nelle prossime ore scioperi spontanei e cortei dei lavoratori dello stabilimento siderurgico.

Campania. I dipendenti dell'Alenia hanno bloccato la circolazione stradale lungo l'Asse mediano dell'A1, all'altezza dell'uscita di Nola (Napoli). Il presidio di protesta, iniziato alle 8 ed è durato un paio d'ore. "E' chiaro - commenta il segretario generale della Uilm Campania Giovanni Sgambati - che i lavoratori campani saranno pronti a nuove manifestazioni di questo tipo nei prossimi giorni di fronte alla non conclusione del contratto".

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Università blindata questa mattina per l'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza. Invitati Veltroni e Mussi. Gli studenti dell'università in corteo intorno alla città universitaria dalle undici di stamattina per contestare il ministro dell'uniersità ed il sindaco di roma. Comunicato:

L'università è un luogo pubblico, non accetteremo divieti! Versione stampabile Gio, 17/01/2008 - 07:22

Di fronte alla decisione di Ratzinger di non partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico, di fronte ad una risposta indecorosa e forcaiola del mondo politico tutto (salvo poche e coraggiose eccezioni), di fronte ad una arrogante operazione di mistificazione mediatica che ha scritto i fatti senza passare per la realtà, il rettore Guarini ha deciso di fare una sconcertante marcia indietro.

Non è più vero, come sembrava ieri pomeriggio, al termine dell'occupazione del rettorato, che domani l'università sarà aperta e accessibile a tutt*; è vero, invece, che ci saranno filtri all'ingresso e che, come accade nelle frontiere e tra i confini, entreranno solo coloro che possiedono il tesserino della Sapienza.

Riteniamo tutto questo inaccettabile. Inaccettabile perché le mura della città universitaria non sono l'equivalente di un confine nazionale, l'università è un luogo pubblico, aperto a tutt*, agli studenti e anche a chi studente non è, magari lo diventerà, magari lo è stato, magari non lo sarà mai. In generale riteniamo incivili le frontiere, a maggior ragione se vengono poste in modo illegittimo e artificiale attorno ai luoghi della ricerca e della trasmissione del sapere. Inaccettabile perché, attraverso lo strumento selettivo, viene di fatto negata l'agibilità democratica dell'università, agibilità che ieri avevamo richiesto con determinazione e ottenuto.

La giornata di domani è una giornata in cui l'università la Sapienza verrà attraversata da figure pubbliche e politiche di massima rilevanza: il ministro dell'università Mussi, il sindaco di Roma Veltroni. Di fronte a tali presenze è ingiustificabile impedire a chi non è studente di poter partecipare al sit-in, autorizzato, che si terrà sotto la facoltà di Lettere a partire dalle ore 9:30.

Per questo motivo, sicuri che gli unici intolleranti sono coloro che rifiutano la possibilità di critica pubblica e di dissenso, diamo appuntamento a domani mattina alle ore 8:30 presso l'ingresso dell'università di via De Lollis e invitiamo ad esser presenti i giornalisti e le figure politiche istituzionali che oggi si sono disposte a nostra difesa contro il linciaggio politico e mediatico che ci era stato riservato. Tutto ciò per garantire che non ci siano filtri e che l'accesso all'università sia libero.

Alle 13:30 partirà la FROCESSIONE organizzata da facciamo breccia (www.facciamobreccia.org) e da alcuni collettivi femministi e glbtq romani.


“VIA LE FACCE NERE DA QUI”. CITTADINI BANGLADESI MINACCIATI E OFFESI DAI VIGILI URBANI Versione stampabile Gio, 17/01/2008 - 01:25 autore: Associazione Bangladesh in Italia

Dal 9 Gennaio 2008 i cittadini del Banlgadesh sono in presidio permanente a Piazza San Giovanni in Laterano a Roma, per richiedere i permessi di soggiorno per motivi umanitari e far applicare al Prefetto di Roma la promessa di intervenire a loro favore.

Nonostante il presidio si svolga in maniera pacifica e senza arrecare alcun disturbo agli abitanti della zona, oggi, 16 Gennaio alle ore 15 circa, i vigili urbani hanno minacciato e verbalmente offeso i cittadini bangladesi dicendo loro che neanche l’intervento del Presidente della Repubblica gli avrebbe permesso di rimanere lì e che le loro “facce nere” dovevano sgomberare immediatamente la piazza altrimenti avrebbero chiamato la polizia e li avrebbero fatti arrestare tutti! In vista di questo abuso di potere chiediamo il sostegno dei cittadini, di tutte le associazioni antirazziste e invitiamo tutti gli organi di stampa a partecipare alla conferenza stampa di Venerdì 18 Gennaio, ore 12.00, a P.zza San Giovanni in Laterano.


VENERDI 18 GENNAIO ORE 12.00 PIAZZA SAN GIOVANNI IN LATERANO, ROMA

Associazione Bangladesh in Italia, via Bixio 12, Roma, Tel. 0644361830, Cell. 3398127020.


Istat, in Italia una famiglia su due vive con meno di 1.900 euro

Il 14,6% delle famiglie non arriva a fine mese

Le famiglie in Italia vivono in media con 2.311 euro la mese, 27.736 euro l'anno. Ma ben il 50% percepisce meno di 1.872 euro, cioe' 22.460 euro l'anno. I dati sono contenuti nell'indagine Istat 'distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia' relativa agli anni 2005-2006. Redditi piu' bassi, in particolare, per i nuclei composti da anziani, al sud e per i lavoratori autonomi.

Arrivare alla fine del mese e' difficile per il 14,6% delle famiglie italiane Nel 2006 il 9,3% si e' trovato in arretrato con il pagamento delle bollette e il 10,4% non e' riuscito a riscaldare la casa adeguatamente, mentre il 28,4% non sarebbe stato in grado di sostenere una spesa imprevista. Le famiglie italiane che non hanno avuto i soldi per affrontare delle spese mediche sono state il 10,4% mentre il 16,8% non ha avuto soldi per comprare vestiti di prima necessita'.

Se e' leggermente calata rispetto all'anno precedente la percentuale di famiglie in difficolta' con il costo del cibo (dal 5,8% al 4,2%) e quella, comunque alta, di chi non ha soldi sufficienti per l'abbigliamento (dal 17,8% al 16,8%), la situazione peggiora decisamente per le famiglie numerose, quelle che contano almeno tre figli: quasi una su quattro (il 23,8%) arriva con difficolta' a fine mese (contro il 20,8% del 2005).

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror080117 (last edited 2008-06-26 09:56:36 by anonymous)