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Università blindata questa mattina per l'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza. Invitati Veltroni e Mussi. Gli studenti dell'università in corteo intorno alla città universitaria dalle undici di stamattina per contestare il ministro dell'uniersità ed il sindaco di roma. Comunicato:

L'università è un luogo pubblico, non accetteremo divieti! Versione stampabile Gio, 17/01/2008 - 07:22

Di fronte alla decisione di Ratzinger di non partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico, di fronte ad una risposta indecorosa e forcaiola del mondo politico tutto (salvo poche e coraggiose eccezioni), di fronte ad una arrogante operazione di mistificazione mediatica che ha scritto i fatti senza passare per la realtà, il rettore Guarini ha deciso di fare una sconcertante marcia indietro.

Non è più vero, come sembrava ieri pomeriggio, al termine dell'occupazione del rettorato, che domani l'università sarà aperta e accessibile a tutt*; è vero, invece, che ci saranno filtri all'ingresso e che, come accade nelle frontiere e tra i confini, entreranno solo coloro che possiedono il tesserino della Sapienza.

Riteniamo tutto questo inaccettabile. Inaccettabile perché le mura della città universitaria non sono l'equivalente di un confine nazionale, l'università è un luogo pubblico, aperto a tutt*, agli studenti e anche a chi studente non è, magari lo diventerà, magari lo è stato, magari non lo sarà mai. In generale riteniamo incivili le frontiere, a maggior ragione se vengono poste in modo illegittimo e artificiale attorno ai luoghi della ricerca e della trasmissione del sapere. Inaccettabile perché, attraverso lo strumento selettivo, viene di fatto negata l'agibilità democratica dell'università, agibilità che ieri avevamo richiesto con determinazione e ottenuto.

La giornata di domani è una giornata in cui l'università la Sapienza verrà attraversata da figure pubbliche e politiche di massima rilevanza: il ministro dell'università Mussi, il sindaco di Roma Veltroni. Di fronte a tali presenze è ingiustificabile impedire a chi non è studente di poter partecipare al sit-in, autorizzato, che si terrà sotto la facoltà di Lettere a partire dalle ore 9:30.

Per questo motivo, sicuri che gli unici intolleranti sono coloro che rifiutano la possibilità di critica pubblica e di dissenso, diamo appuntamento a domani mattina alle ore 8:30 presso l'ingresso dell'università di via De Lollis e invitiamo ad esser presenti i giornalisti e le figure politiche istituzionali che oggi si sono disposte a nostra difesa contro il linciaggio politico e mediatico che ci era stato riservato. Tutto ciò per garantire che non ci siano filtri e che l'accesso all'università sia libero.

Alle 13:30 partirà la FROCESSIONE organizzata da facciamo breccia (www.facciamobreccia.org) e da alcuni collettivi femministi e glbtq romani.


“VIA LE FACCE NERE DA QUI”. CITTADINI BANGLADESI MINACCIATI E OFFESI DAI VIGILI URBANI Versione stampabile Gio, 17/01/2008 - 01:25 autore: Associazione Bangladesh in Italia

Dal 9 Gennaio 2008 i cittadini del Banlgadesh sono in presidio permanente a Piazza San Giovanni in Laterano a Roma, per richiedere i permessi di soggiorno per motivi umanitari e far applicare al Prefetto di Roma la promessa di intervenire a loro favore.

Nonostante il presidio si svolga in maniera pacifica e senza arrecare alcun disturbo agli abitanti della zona, oggi, 16 Gennaio alle ore 15 circa, i vigili urbani hanno minacciato e verbalmente offeso i cittadini bangladesi dicendo loro che neanche l’intervento del Presidente della Repubblica gli avrebbe permesso di rimanere lì e che le loro “facce nere” dovevano sgomberare immediatamente la piazza altrimenti avrebbero chiamato la polizia e li avrebbero fatti arrestare tutti! In vista di questo abuso di potere chiediamo il sostegno dei cittadini, di tutte le associazioni antirazziste e invitiamo tutti gli organi di stampa a partecipare alla conferenza stampa di Venerdì 18 Gennaio, ore 12.00, a P.zza San Giovanni in Laterano.


VENERDI 18 GENNAIO ORE 12.00 PIAZZA SAN GIOVANNI IN LATERANO, ROMA

Associazione Bangladesh in Italia, via Bixio 12, Roma, Tel. 0644361830, Cell. 3398127020.


Istat, in Italia una famiglia su due vive con meno di 1.900 euro

Il 14,6% delle famiglie non arriva a fine mese

Le famiglie in Italia vivono in media con 2.311 euro la mese, 27.736 euro l'anno. Ma ben il 50% percepisce meno di 1.872 euro, cioe' 22.460 euro l'anno. I dati sono contenuti nell'indagine Istat 'distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia' relativa agli anni 2005-2006. Redditi piu' bassi, in particolare, per i nuclei composti da anziani, al sud e per i lavoratori autonomi.

Arrivare alla fine del mese e' difficile per il 14,6% delle famiglie italiane Nel 2006 il 9,3% si e' trovato in arretrato con il pagamento delle bollette e il 10,4% non e' riuscito a riscaldare la casa adeguatamente, mentre il 28,4% non sarebbe stato in grado di sostenere una spesa imprevista. Le famiglie italiane che non hanno avuto i soldi per affrontare delle spese mediche sono state il 10,4% mentre il 16,8% non ha avuto soldi per comprare vestiti di prima necessita'.

Se e' leggermente calata rispetto all'anno precedente la percentuale di famiglie in difficolta' con il costo del cibo (dal 5,8% al 4,2%) e quella, comunque alta, di chi non ha soldi sufficienti per l'abbigliamento (dal 17,8% al 16,8%), la situazione peggiora decisamente per le famiglie numerose, quelle che contano almeno tre figli: quasi una su quattro (il 23,8%) arriva con difficolta' a fine mese (contro il 20,8% del 2005).

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