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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

12 maggio 1977: l'assassinio di Giorgiana Masi

Giorgiana Masi aveva 19 anni quanto fu uccisa, il 12 maggio di 31 anni fa, dalle squadre speciali della polizia, volute dal ministro dell'interno Cossiga. Quegli agenti, vestiti come i manifestanti, percorrevano pistole alla mano corso Vittorio Emanuele, sparando ad altezza d’uomo e riparandosi poi dietro ai blindati delle forze dell’ordine (come più volte documentato da riprese di cineamatori trasmesse negli anni seguenti dalla stessa Rai). Nessuno è stato indagato per quell'omicidio, nessuno è stato portato in tribunale per risponderne. Nessun colpevole nemmeno per l'omicidio di Francesco Lo Russo, sparato a Bologna (era marzo) da un carabiniere, e di Walter Rossi, ucciso dai fascisti a Roma (era settembre). La manifestazione non autorizzata del 12 maggio – nessuna manifestazione era autorizzata, in quei mesi del 1977, grazie a un decreto anticostituzionale del governo Andreotti, sostenuto dall'astensione del PCI in parlamento – a cui aveva deciso di partecipare Giorgiana, studentessa di un liceo della zona nord di Roma, celebrava l’anniversario della vittoria nel referendum sul divorzio, ma quante/i scesero in piazza lottavano anche per affermare la libertà di manifestare e opporsi alla dura repressione sociale e politica del governo e dei suoi alleati pseudo-comunisti.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Cina, terremoto nel Sichuan, oltre 8.000 vittime

Il terremoto che ha colpito stamane la provincia del Sichuan, nell'ovest del Paese, ha provocato, secondo un bilancio fornito dal governo, 8.533 morti accertati e un numero di feriti che supererebbe i 10.000. Il sisma, di magnitudo 7.8 e con epicentro a Wenchuan, a 92 km dalla capitale della regione Chengdu, ha colpito anche la regione limitrofa del Gansu. In una contea, secondo quanto riferito dall'agenzia Xinhua, il terremoto avrebbe distrutto l'80 percento degli edifici. Sotto le macerie si troverebbero almeno 900 studenti della scuola secondaria di Juyuan, presso la città di Dujiangyan, a un centinaio di km dall'epicentro. Nell'intera regione del Sichuan, sono crollate almeno 5 scuole, seppellendo un numero imprecisato di scolari delle elementari e delle medie. Sempre a Dujiangyan, è andato distrutto un ospedale, mentre a Shifang sono finite in macerie 2 fabbriche chimiche. Secondo l'agenzia ufficiale Nuova Cina, a seguito del crollo sono state disperse 80 tonnellate di ammoniaca.

LIBANO: scontri armati continuano nel nord del paese

“Violenti scontri a fuoco sono ripresi questa mattina tra sostenitori del governo e seguaci di Hezbollah a Tripoli, nel nord del Libano. Lo hanno reso noto fonti della sicurezza ai media locali, mentre si teme che la situazione possa peggiorare in vista della riunione del Parlamento, prevista domani, per l’elezione del presidente delle Repubblica: se domani non si troverà un accordo per l’elezione del presidente, le violenze si estenderanno probabilmente anche ai quartieri cristiani della città. A Beirut gli scontri tra sostenitori della maggioranza e dell’opposizione libanese, sono stati frenati dalla massiccia presenza dell’esercito nelle strade. Nella capitale diverse strade sono ancora chiuse da barricate, compresa quella per l'aeroporto internazionale, mentre in mattinata si sono uditi colpi d’arma da fuoco nel centralissimo quartiere di Hamra. Il capo del partito falangista cristiano ed ex presidente Amin Gemayel, ha esortato oggi tutte le fazioni cristiane a restare unite contro Hezbollah. Le Falangi e le Forze Libanesi di Samir Geagea fanno parte della coalizione di governo mentre il movimento cristiano patriottico di Michel Aoun è alleato all’opposizione con Hezbollah. Intanto secondo cifre ancora ufficiose, i bilanci dei combattimenti di ieri e della notte scorsa nelle zone druse, potrebbero essere di 36 morti e decine di feriti: se confermate, porterebbero a circa 80 morti e oltre 200 feriti il totale da mercoledì.

SOMALIA: ANCORA SCONTRI ARMATI IN TUTTO IL PAESE

Violenti scontri si sono verificati in diverse zone del paese durante il fine settimana. Almeno 12 civili sono morti ieri nella cittadina di Baidoa, nella regione meridionale di Gedo, dopo l'esplosione di un veicolo dell'esercito etiope che trasportava acqua. Secondo alcuni testimoni, dopo l'esplosione del camion che avrebbe causato la morte di un soldato etiope, i militari hanno aperto il fuoco in tutte le direzioni, uccidendo almeno 12 civili e ferendone altri nove. Gli insorti dell'unione delle corti islamiche hanno annunciato di aver cominciato le operazioni di reclutamento e le azioni armate in questa regione meridionale della Somalia, dove esponenti del movimento hanno tenuto anche una serie di comizi alla popolazione locale. Due clan rivali, infine, si sono affrontati violentemente ieri nel villaggio di Garab Adde, nel distretto di Mahadday a 30 chilometri da Mogadiscio, con un numero imprecisato di vittime.

TURCHIA-IRAQ

L'aviazione turca avrebbe lanciato stanotte nuovi raid aerei nel Kurdistan iracheno, precisamente presso le località di Neroye, Rekan e Dahuk, secondo quanto riferito da uomini dell'Unione Patriottica del Kurdistan, il partito del presidente iracheno Jalal Talabani. Non è stato fornito alcun bilancio delle vittime, e la Turchia non ha confermato la notizia. Da alcuni mesi si susseguono numerose operazioni militari nella regione per colpire del basi del Partito dei Lavoratori Curdi, ma che in realtà colpiscono in gran parte civili.

MYANMAR

La giunta militare birmana ha concesso oggi il permesso di atterraggio sul territorio del Myanmar al primo velivolo umanitario Usa, proveniente da una base in Thailandia. Sempre oggi, sono attesi a Yangoon tre aerei di Medici senza Frontiere. Il numero delle persone morte ammonta finora a più di 28.000 persone, mentre quelle disperse sono più di 30.000. E intanto la Commissione europea ha annunciato la convocazione per martedì di un incontro urgente dei ministri dell'Ue incaricati di gestire gli aiuti umanitari, con l'intento di incrementare la risposta europea all'emergenza in Myanmar.

SERBIA: VITTORIA DEL PARTITO DI TADIC ALLE ELEZIONI POLITICHE

La coalizione pro-europeista, guidata dal Partito Democratico del presidente Boris Tadic, ha vinto le elezioni parlamentari tenutesi ieri in Serbia: Secondo i dati provvisori, con circa il 38 percento delle preferenze la coalizione ha superato il Partito Radicale, fermo al 29 percento. Tadic ha annunciato che la vittoria permetterà una decisa accelerata nel processo di integrazione europea della Serbia, e ha promesso di formare a breve un nuovo governo, annunciando che il premier uscente, Vojislav Kostunica, non otterrà un nuovo incarico. I Radicali hanno però detto che un governo di coalizione senza i Democratici è ancora possibile.

CECHIA: PROTESTE CONTRO LA BASE USA

Martedì 13 maggio Jan Tamas, leader del movimento ceco contro la base radar USA, comincerà uno sciopero della fame insieme all'attivista Jan Bednar. 20 città europee - Parigi, Madrid, Roma, Atene, Berlino, Bruxelles, Amsterdam, Copenhagen, Budapest, Zurigo, Tolosa, Malaga, Porto, Colonia, Milano, Trieste e Torino - si uniranno alla protesta portata avanti a Praga. “Le abbiamo provate tutte, ma il nostro governo non ci ascolta e continua a ignorare il fatto che il 70% dei Cechi è contrario all'installazione della base radar USA, come parte del progetto di difesa missilistica” sostiene Tamas. "Non vogliamo una silenziosa occupazione militare del nostro paese, che comprometta il futuro del nostro continente. Chiediamo agli amici di altri paesi di sostenere la nostra lotta, visto che si tratta di una questione europea e non solo locale.” Tamas e Bednar porteranno avanti la loro protesta in un locale nel centro di Praga e terranno una conferenza stampa in inglese a mezzogiorno del 13 maggio.

CILE: DUE COMPAGNI ITALIANI ARRESTATI PER SOLIDARIETA' COI MAPUCHE

Il 4 maggio scorso due cittadini italiani sono stati malmenati ed arrestati per aver partecipato ad una manifestazione di una comunità mapuche nella foresta araucania contro una multinazionale del legno, la Forestal Mininco. Un’associazione mapuche sta pagando loro le spese legali per evitare il provvedimento di espulsione. Giuseppe Gabriele di 28 anni e Dario Ioseffi di 20, sono stati arrestati dai carabineros cileni e minacciati di espulsione mentre stavano stavano effettuando una intervista video ad un lonco - la figura più rappresentativa di ogni comunità mapuche - della comunità di Chupilco, nella foresta araucania, a 700 chilometri da Santiago, durante un’azione dimostrativa dei mapuche in un' area di proprietà della multinazionale Forestal Mininco. I due giovani al momento dell’arresto stavano filmando un’occupazione da parte della comunità di Chupilco, in lotta da 17 anni contro l’appropriazione - da loro definita illegale - di terre da parte della multinazionale del legno “Forestal Mininco”. Sono stati bloccati dai carabinieri delle forze speciali con i fucili spianati, costretti a gettarsi faccia a terra, ammanettati ed arrestati. Sono stati accusati di “furto di legname” e condotti in caserma, dove, dopo una notte in carcere, sono stati rimessi in libertà, previa la firma del proprio decreto di espulsione dal Cile, un’applicazione da parte della polizia internazionale di una legge varata durante la dittatura di Pinochet che impedisce agli stranieri di occuparsi delle vicende politiche interne al Paese. Ora i due giovani, che sono rimasti latitanti per un giorno, sono rifugiati presso il “Consejo de todas las tierras”, l'organizzazione mapuche autonoma della città di Temuco che gli ha finanziato un avvocato e ha deciso di opporsi al decreto di espulsione. I Carabinieri del Cile hanno detto che gli italiani stavano rubando il legname: una cosa assurda, poiché è impensabile che due cittadini Italiani arrivino da Roma per rubare il legname nella IX regione. A Firenze, attraverso l’associazione Yaku – impegnata in un progetto di cooperazione con alcune comunità Mapuche - e i collettivi autonomi fiorentini, è in corso una raccolta fondi per l’associazione “Consejo de todas las tierras” che si occupa dell’aiuto legale dei due ragazzi italiani.

ARGENTINA: DEVASTATA LA CASA DELLE MADRES DI PLAZA DE MAYO

Dopo appena otto giorni dalle minacce di morte a Hebe de Bonafini e a sua figlia Alejandra, degli sconosciuti sono entrati all'alba di domenica 11 maggio e hanno distrutto vari uffici e stanze della Casa de las Madres e dell'Università Popolare delle Madres de Plaza de Mayo. Questi selvaggi hanno portato distruzione, hanno buttato all'aria gli uffici dell'Università, della Casa de las Madres, l'ufficio di Hebe de Bonafini e gli uffici amministrativi, ma non hanno portato via niente. La modalità con cui è stata eseguita l'azione devastante dimostra che si è trattato di un innegabile atto di intimidazione e minaccia contro le Madres de Plaza de Mayo. Alcune ore dopo il fatto, Hebe de Bonafini ha espresso la sua lettura politica del deprecabile episodio, dicendo: "Credo che sia molto chiaro. A mia figlia hanno detto: stiamo tornando e liquideremo te e tua madre. E questo è quanto sta succedendo perchè sono entrati nella Casa de las Madres, negli uffici della Stampa e nell'Università. Hanno rotto tutto, hanno aperto cassetti, hanno violato le serrature, rotto porte, hanno messo sottosopra tutto e non hanno portato via niente. Solo pochi soldi che avevo in ufficio, una borsetta dove ho il fazzoletto che indosso i giovedì in Piazza, un libretto con degli indirizzi, pochi, ma niente di più. Inoltre, dall'ufficio amministrativo non hanno prelevato gli assegni pronti per pagare i dipendenti della Radio e li hanno lasciati buttati a terra. Sono attivi. Io dico che ci offrono tutto quanto, ci offrono sicurezza, ci offrono custodia, ma il miglior modo per tutelarci è che i ministri, i sottosegretari, la polizia, indaghino e scoprano chi sono quelli che sono stati capaci di far questo, altrimenti non serve" ha concluso Hebe.

ITALIA

MORTI SUL LAVORO: OGGI, A GENOVA

Un operaio di 53 anni, Claudio P., è morto oggi alle 17 mentre stava lavorando con un trattore nell'area interna al maneggio di Arenzano, nel ponente di Genova. L'uomo è rimasto schiacciato sotto il mezzo che si è ribaltato. I carabinieri della compagnia di Arenzano sono accorsi sul posto e stanno raccogliendo testimonianze per chiarire la dinamica del tragico evento. Inutili i soccorsi dei vigili del fuoco e dei sanitari del 118.

DECRETO ANTI-ROMENI: IL GOVERNO DI BUCAREST PROTESTA

"Attraverso la cooperazione con le autorità italiane, non consentiremo che i romeni onesti in Italia siano lesi e che nascano sentimenti antiromeni e xenofobi nella Penisola". Lo ha dichiarato oggi il ministro della Difesa romeno Teodor Melescanu, vicepresidente del Partito nazionale liberale nel governo di minoranza di Bucarest, citato dall'agenzia Rompres. Il premier Calin Popescu Tariceanu ha convocato oggi una riunione di lavoro sulla situazione dei romeni in Italia, a seguito del dibattito a Roma sul pacchetto sicurezza del ministro dell'Interno Roberto Maroni. Il ministro ha ricordato le circa 25.000 imprese a capitale italiano di Romania e il contributo dei romeni che lavorano in Italia alla ricchezza del nostro paese.

NAPOLI: PROTESTA DEI CITTADINI AL CONSIGLIO COMUNALE

Resta sempre gravissima l'emergenza rifiuti in Campania con 45mila tonnellate di immondizia ancora in strada e gli impianti di trattamento che lavorano a singhiozzo. Un migliaio di manifestanti ha manifestato davanti al municipio di Napoli in attesa della riunione del Consiglio comunale. Si tratta di cittadini del quartiere Chiaiano e dei comuni di Marano e Mugnano, che protestano contro la scelta del sito dove aprire una discarica: tra loro anche il sindaco di Marano Salvatore Perrotta con la fascia tricolore e con alcuni assessori. I manifestanti chiedono, con urla e fischi, che una loro delegazione possa assistere ai lavori del Consiglio.

Gr 13:00

ESTERI

USA

Diversi tornado e forti temporali hanno travolto ieri la parte centrale degli Stati Uniti, causando la morte di 22 persone e la distruzione di numerosi edifici. Quindici vittime provengono da Seneca, cittadina del Missouri, altre sei dalla vicina Picher, nel nord-est dell'Oklahoma, e una in Georgia. Il bilancio sembra però destinato a salire, perchè sono ancora in corso le operazioni di recupero dei cadaveri e di eventuali sopravvissuti tra le macerie. Sembra che a Picher un'area che raggruppa 24 strade sia stata completamente distrutta.

LIBANO

Una calma precaria si registra questa mattina nelle zone del Monte Libano teatro ieri degli ultimi combattimenti tra sostenitori della maggioranza e dell’opposizione libanese, mentre a Beirut la massiccia presenza dell’esercito nelle strade sta garantendo un progressivo ritorno alla normalità. Anche al monte del Libano la situazione è rientrata dopo l’intervento dell’esercito. In totale, secondo bilanci ancora ufficiosi, tra le 40 e le 50 persone sarebbero morte negli scontri tra gruppi armati di differente posizione politica iniziati mercoledì scorso. Ieri si è tenuta una riunione d’emergenza della Lega Araba che ha annunciato l'invio di una delegazione di alto livello a Beirut per discutere gli ultimi sviluppi della situazione con la dirigenza libanese. In una risoluzione adottata al termine dell’incontro tenuto ieri al Cairo, si chiede con urgenza ai politici libanesi di "partecipare a una riunione per discutere della situazione pericolosa in Libano ed elaborare un calendario urgente di iniziative” per uscire dalla crisi.

PALESTINA

Le autorità israeliane, dopo l'ennesima sospensione dell'erogazione di carburante nel fine settimana che ha ulteriormente peggiorato la condizione di vita della npopolazione, riprenderanno oggi le forniture di carburante per la centrale elettrica di Gaza, permettendo così alla struttura, chiusa due giorni fa, di riprendere a funzionare entro stasera. Lo hanno riferito le stesse autorità di Gaza. Tel Aviv aveva deciso di limitare le forniture di elettricità e carburante a séguito degli attacchi di razzi Qassam da parte di militanti palestinesi in territorio israeliano.

ZIMBABWE

Il governo dello Zimbabwe ha annunciato che non inviterà osservatori occidentali al ballottaggio presidenziale tra il capo di stato uscente, Robert Mugabe, e il leader di opposizione, Morgan Tsvangirai, che dovrebbe tenersi nelle prossime settimane. Secondo il ministero della Giustizia, gli occidentali potrebbero arrivare solo se i loro governi togliessero le sanzioni imposte contro il governo. La presenza di osservatori è una delle condizioni fissate dal Movement for Democratic Change, il partito di Tsvangirai, per la partecipazione al ballottaggio, la cui data non è stata ancora resa nota.

TURCHIA-IRAQ

L'aviazione turca avrebbe lanciato stanotte nuovi raid aerei nel Kurdistan iracheno, precisamente presso le località di Neroye, Rekan e Dahuk, secondo quanto riferito da uomini dell'Unione Patriottica del Kurdistan, il partito del presidente iracheno Jalal Talabani. Non è stato fornito alcun bilancio delle vittime, e la Turchia non ha confermato la notizia. Da alcuni mesi si susseguono numerose operazioni militari nella regione per colpire del basi del Partito dei Lavoratori Curdi, ma che in realtà colpiscono in gran parte civili.

MYANMAR

La giunta militare birmana ha concesso oggi il permesso di atterraggio sul territorio del Myanmar al primo velivolo umanitario Usa, proveniente da una base in Thailandia. Sempre oggi, sono attesi a Yangoon tre aerei di Medici senza Frontiere. Il numero delle persone morte ammonta finora a più di 28.000 persone, mentre quelle disperse sono più di 30.000.

E intanto la Commissione europea ha annunciato la convocazione per martedì di un incontro urgente dei ministri dell'Ue incaricati di gestire gli aiuti umanitari, con l'intento di incrementare la risposta europea all'emergenza in Myanmar.

CINA

Quattro bambini sono morti nei sobborghi della municipalità di Chongqing, nel sud-ovest della Cina. La regione è stata colpita oggi da un forte terremoto di magnitudo 7.8. Le vittime frequentavano due scuole elementari crollate per colpa del sisma. Il governo locale ha comunicato inoltre che più di 100 bambini sono rimasti feriti.

SERBIA

Con l'85% dei voti scrutinati alle elezioni legislative tenute ieri in Serbia il partito del presidente serbo Boris Tadic avrebbe ottenuto il 38,7% delle preferenze con 103 deputati su 250. Le due principali formazioni avversarie - il Partito radicale serbo è al 29% (77 deputati) e la coalizione Partito democratico della Serbia - Nova Serbija con l’11% (30 parlamentari). Questi risultati rendono necessarie alleanze tra più partiti per ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento e quindi il governo del paese.

ITALIA

NAPOLI

In diverse zone centrali della citta', sono ricomparsi i mucchi di spazzatura. Da via Toledo al lungomare, al Vomero e in tutta la zona collinare, da diversi giorni si accumulano i rifiuti intorno ai cassonetti colmi. Resta l'emergenza anche in provincia, soprattutto nella zona vesuviana, aggravata dall'aumento delle temperature. Tornano anche i roghi,ridotti dalla pioggia: sono stati comunque 26 gli incendi spenti fino a stamani.

PADOVA

Un operaio 31enne e' stato picchiato da 4 sconosciuti a Padova, all'uscita del centro sociale Pedro dove aveva assistito a un concerto rap. L'uomo - riporta il Gazzettino - e' stato circondato da 4 personaggi che dopo averlo insultato come bastardo, lo hanno colpito piu' volte con calci e pugni. E' stato ricoverato con numerose escoriazioni e contusioni al volto.


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror080512 (last edited 2008-06-26 09:52:40 by anonymous)