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Sommario
In primo Piano
Firmata estradizione di Marina Petrella
Il primo ministro francese Fillon ha depositato ieri sera il decreto per l'estradizione di Marina Petrella, richiesta dal governo italiano. Marina Petrella aveva ottenuto l'asilo in Francia, dove vive ormai da 15 anni, si trova in condizioni di salute molto difficili, peggiorate a seguito il suo arresto, avvenuto nell'agosto del 2007.In questo momento si trova nella rpigione di Fresnes, dopo aver passato quasi un mese in un ospedale psichiatrico. La sua avvocata ha denunciato la reincarcerazione a Fresnes, avvenuta il 30 maggio scorso ed ha dichiarato che lunedì prossimo deporrà un ricorso al consiglio di Stato. Domani mattina è previsto un presidio in solidarietà con Marina sentiamo una corrispondenza registrata stamattina.
ITALIA
BOLOGNA
Aggressioni a lavoratrici in lotta Riceviamo informazioni dalle compagne del collettivo Amazora di femministe e lesbiche di Bologna , che in un comunicato condannano l’aggressione ai danni di Nicoletta Frabboni, della CUB, durante uno sciopero con presidio davanti alla Coin, all’interno della campagna contro l'apertura dei negozi durante le festività. L'aggressione perpetrata da uno dei capetti della Coin è il sintomo del clima di sfruttamento e intimidazione che le donne soprattutto si vivono nei posti di lavoro, vedi i casi di Esselunga e MS. Consapevoli del fatto che non dobbiamo lasciarci intimidire da questi padri padroni abituati ad alzare voce e mani contro le donne, non solo nel posto di lavoro ma anche nel privato, diamo la nostra solidarietà alla compagna coraggiosa che è riuscita a salvare se stessa e i suoi contenuti di lotta dall'aggressione maschilista e padronale. Inoltre, a Corteolona (in provincia di Pavia) lo scorso 6 giugno, durante lo sciopero, che ha bloccato l'ingresso della D.H.L., due compagne sono state aggredite da loschi figuri, armati di bandiera a croce celtica.
ROMA
' Presidio sotto il ministero dell'Ambiente dei comitati contro le discariche di Chiaiano e Marano
- si è svolto questa mattina il presidio a Roma sotto le sedi del governo organizzato dai comitati di difesa delle cave di Chiaiano e Marano La grande manifestazione del 1 Giugno a Chiaiano e Marano, ha messo in campo il massimo della solidarietà possibile in difesa della salute, dell’ambiente e del diritto al dissenso. Le delegazioni che sono giunte a Napoli dalla Campania, da Vicenza, da Venezia, dalla Val di Susa, da Roma, da Milano, da Bologna, dalla Puglia, hanno affermato che la difesa della Selva di Chiaiano ed accanto ad essa la difesa del diritto al dissenso contro le leggi speciali del decreto Berlusconi, rappresenta oggi una questione importante per le esperienze dei comitati, dei movimenti, delle esperienze di lotta in difesa dei beni comuni. Chiaiano e Marano rappresentano oggi una partita importante, non solo per affermare la necessità di un altro piano rifiuti, senza discariche ed inceneritori ma con la differenziata “porta a porta” ed il trattamento a freddo, ma soprattutto per affermare che i governi, di qualunque colore essi siano, non possono prendere decisioni sul futuro dei territori, passando sulla testa (e sui corpi) dei cittadini. Il governo dopo le misure speciali del decreto approvato a Napoli dal Consiglio dei Ministri, ha lanciato dei veri e propri proclami di guerra contro la comunità di Chiaiano, provando ad intimidire, a spaventare, a minacciare, costruendo un laboratorio di repressione che potrà essere applicata pari modo alle altre esperienze di lotta dal No Dal Molin al No Tav, e tutte le lotte in difesa dei beni comuni. Il premier ha deciso di andare a Napoli tutte le settimane per perseguire il suo progetto di distruzione del territorio mascherata da “soluzione alla crisi rifiuti”, andando in deroga a tutte le normative europee sull’ambiente e sullo smaltimento di rifiuti, attraverso un decreto che autorizza di sversare in discarica rifiuti pericolosi ed industriali, proprio mentre la Procura della Repubblica di Napoli ha messo a nudo il sistema utilizzato dal Commissariato Straordinario per sversare ogni tipo di rifiuto nelle discariche autorizzate. Per questi motivi i comitati di difesa di Chiaiano hanno deciso di fare un presidio sotto il palazzo del governo, per affermare che si puo’ uscire dall’emergenza con altre soluzioni praticabili, per affermare che la Selva di Chiaiano non puo’ diventare lo sversatoio di ogni tipo di rifiuto.
sentiamo la corrispondenza registrata stamattina.
MANIFESTAZIONE ANTI-BUSH
Il presidente americano George W. Bush apre oggi gli incontri del suo viaggio in Europa con colloqui nel Castello di Brdo, poco fuori Lubiana, con il presidente sloveno Danilo Turk e il premier Janez Jansa. La Slovenia è presidente di turno della Unione Europea. Il presidente Bush parteciperà quindi, sempre nel castello di Brdo, al vertice annuale Usa-Ue. L'Iran sarà al primo posto della agenda del vertice, insieme all' Afghanistan, al mutamento del clima, alle questioni economiche e commerciali Usa-Ue. Nel pomeriggio, dopo una conferenza stampa, Bush si trasferirà a Berlino, prima tappa di un tour nelle capitali delle grandi potenze europee che vedrà soste a Roma, Parigi e Londra prima del rientro a Washington il 16 giugno. In occasione dell'arrivo di Bush in Italia domani il Patto permanente contro la guerra ha promosso una manifestazione nazionale a Roma, con partenza alle ore 17 da Piazza della Repubblica. Maggiori dettagli di questo appuntamento, nello spazio comunicazioni.
TORINO
Almaterra, associazione di donne immigrate, denuncia un grave episodio di razzismo a Torino (dal paese delle donne) Vogliamo denunciare un grave episodio di cui è stata testimone una Mediatrice interculturale di Moncalieri. Alle 08:30 circa, sul bus 67 (capolinea di Moncalieri), pieno di gente che a quell’ora è diretta a scuola o a lavoro, è salita una pattuglia della polizia, ha intimato a tutti gli stranieri di scendere, ha diviso maschi e femmine con bambini, ha chiesto il permesso di soggiorno. Molte persone avevano con sé solo la carta di identità italiana, altri il permesso di soggiorno, altri ancora né l’uno né l’altro. Tutto l’episodio si è svolto accompagnato da frasi quali : “non ce ne frega niente della vostra carta di identità italiana” , “è finita la pacchia”, “l’Italia non è più il Paese delle meraviglie”. Gli agenti hanno fatto salire tutti gli uomini su un cellulare, solo un uomo marocchino, mostrando la carta di identità italiana, si è rifiutato di salire, chiedendo di che cosa veniva accusato e che avrebbe fatto riferimento al suo avvocato. Gli agenti l’hanno lasciato andare. Nessuno dei passeggeri rimasti sull’autobus è intervenuto, anzi, molte delle persone presenti, anche sui balconi delle case intorno e sui marciapiedi, hanno applaudito.
PERUGIA
dopo Bologna e Roma, le pupotte sono arrivate anche a Perugia. donne di carta di tutti i tipi sono comparse nei dintorni di un consultorio per dire la loro. ascoltiamo la corrispondenza.
VERONA Romeno ucciso per l'assicurazione Arrestata una coppia di italiani - Hanno ucciso un loro dipendente romeno per incassare un milione di euro dall'assicurazione. Con l'accusa di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere, è finita in cella una coppia trentenne di Verona: era lei la beneficiaria dell'assicurazione.
Titolari di un'impresa di autotrasporto, Tancredi Valerio Volpe e Cristina Nervo hanno ucciso Adrian Joan Kosmin, 28 anni, assunto in nero presso la loro ditta da un paio d'anni. In cambio della regolarizzazione del contratto, i suoi datori di lavoro lo avevo convinto a indicare come unica beneficiaria dell'assicurazione sulla vita la titolare dell'azienda.
Censis: "Per 141.000 immigrati dal 2002 a oggi ritorno al nero"
ROMA - Il lavoro delle badanti, che nelle case italiane si occupano di bambini, anziani e non autosufficienti, vale 10 miliardi di euro l'anno. Ma dal 2004 al 2007 si è registrato un calo drastico degli immigrati impegnati nei servizi alle famiglie, un -20,8%, "segno di un probabile ritorno al 'nero'". Lo stima il Censis che oggi ha presentato alcuni dati che interessano il welfare italiano. Un welfare che - dice - "è bloccato, spreca risorse e non risponde ai bisogni". L'istituto di ricerca rileva che "il numero effettivo di badanti che lavorano in Italia è nettamente superiore ai dati ufficiali. Stime prudenziali consentono di fissare in 700-800 mila le persone che lavorano in famiglia e in 10 miliardi di euro il valore annuale della loro attività". Rispetto ai 646 mila stranieri regolarizzati nel 2002, il Censis afferma che cinque anni dopo erano 505 mila coloro che avevano ancora un lavoro ed erano regolari. Pertanto nel giro di soli cinque anni 141mila lavoratori immigrati regolari sono 'spariti' nel nulla, o meglio, sono tornati nel 'sommerso' (nel 2002 avevano usufruito di due importanti provvedimenti di regolarizzazione).
- L'indagine analizza in generale le funzioni del welfare, sottolineandone l'inadeguatezza. Alle famiglie italiane è destinata una spesa sociale pari appena all'1% del Pil.
ESTERI
Europa: violenza su 1 donna su 5
- la conferma arriva dal Consiglio d'Europa: abusi sessuali sul 10%, molti in ambito domestico
(ANSA) - STRASBURGO, 10 GIU - Da un quinto a un quarto delle donne nei 47 Paesi membri del Consiglio d'Europa ha subito violenza fisica almeno una volta nella vita. Piu' di una su dieci ha subito abusi sessuali e, secondo uno studio richiesto dal Consiglio d'Europa, il 45% delle donne ha subito un qualche tipo di violenza. La maggior parte degli atti violenti contro le donne sono perpetrati da uomini appartenenti alla cerchia di familiari o amici, e nella maggior parte dei casi si tratta del partner o ex-partner.
Lavorare di più, sempre di più
L'Unione Europea ha approvato questa notte l'estensione della settimana lavorativa oltre le 48 ore, un diritto sociale consacrato dall'Organizzazione internazionale del lavoro 91 anni fa. I ministri del Lavoro degli stati membri hanno dato luce verde alla proposta della presidenza slovena che consentirà ad ogni paese di modificare la sua legislazione per allungare la settimana lavorativa fino a 60 ore per tutti e fino a 65 per determinate categorie come i medici. A certe condizioni ben definite, gli europei potranno 'scegliere' di lavorare fino a 60 o 65 ore settimanali. L'accordo è stato raggiunto "a maggioranza qualificata". I testi relativi a queste materie dovranno essere approvati dal parlamento europeo. Cinque paesi - Spagna, Belgio, Grecia, Ungheria e Cipro - hanno infatti aspramente criticato la proposta sull'orario di lavoro, rimettendo la questione ad un futuro dibattito parlamentare.
EGITTO
Le mutilazioni genitali femminili in Egitto sono reato: lo stabilisce una legge approvata sabato dal Parlamento, allargando il provvedimento dello scorso anno che già vietava la pratica negli ospedali e nelle cliniche private del paese. La nuova legge è parte di un pacchetto di provvedimenti per l'infanzia che fra l'altro innalza l'età minima per contrarre matrimonio da 16 a 18 anni e consente alle madri di registrare i figli sotto il proprio nome. Arriva dopo una lunga battaglia che in Parlamento ha visto i rappresentanti dei Fratelli musulmani - che sono il maggiore gruppo di opposizione ma risultano registrati come indipendenti - battersi contro il governo: secondo il partito islamico le nuove norme "minano i fondamenti della famiglia egiziana". In base alla nuova normativa l'escissione è punibile con una pena da tre mesi a due anni di reclusione o con una multa compresa fra 1.000 e 5.000 lire egiziane (fra 118 e 590 euro). La nuova legge tuttavia non può essere considerata una vittoria totale da chi si batte contro le mutilazioni. Lascia infatti aperta una finestra, stabilendo che l'escissione può essere praticata in caso di "necessità medica": un cavillo che può essere facilmente usato per continuare la vecchia pratica. Già lo scorso anno, una prima legge - approvata sull'onda delle polemiche generate dalla morte di un'undicenne - aveva provato a bandire le mutilazioni proibendole negli ospedali e nelle cliniche, ma di fatto gli interventi erano continuati. La morte di una seconda ragazzina poche settimane dopo l'entrata in vigore della norma aveva spinto il Parlamento a tornare sui suoi passi e a studiare una legge più dura: quella attuale appunto. Ma la strada che ha portato al risultato di sabato è molto più lunga: è dalla fine degli anni '90 che la pratica delle mutilazioni è in discussione in Egitto, grazie alla pressioni fatte dalle associazioni di donne, sia egiziane che europee. Ricordiamo che in Egitto il 96% delle donne, musulmane o cristiane, subiscono mutilazioni sessuali, secondo uno studio condotto dall'ufficio governativo demografico nel 2005 su donne fra i 15 e i 49 anni.
Turchia
- L'associazione lgbt Lambda Istanbul è appena stata messa fuorilegge da un tribunale turco, che l'ha accusata di "violare le leggi sulla moralità". Ma il movimento per i diritti ha deciso di "far risorgere l'arcobaleno" e di organizzare una settimana di iniziative per il Pride tra il 23 e il 29 giugno, invitando "tutto il mondo" a partecipare e a sostenerla. Attivisti, artisti, politici e giornalisti dalla Turchia e dal resto del mondo collaboreranno agli eventi culturali: proiezioni, forum, feste, concerti, laboratori e una marcia per i diritti umani. La risposta del movimento lgbt turco è anche l'ironia: nel corso del Pride verranno assegnati i "Genetically Modified Tomato Awards", premi conferiti a individui e istituzioni che si sono "distinti" per dichiarazioni omofobiche nel corso dell'anno.
Lambda Istanbul, l'associazione abrogata, contesterà la sentenza in Corte di Appello, decisa a difendere il valore dell'uguaglianza per tutte le persone lgbt. Il presidente dell'assemblea parlamentare del Consiglio Europeo la scorsa settimana ha inviato un richiamo al governo turco ricordandogli che la libertà di espressione e di associazione è iscritta nella Convenzione europea sui diritti umani, che la Turchia ha ratificato. Il presidente Lluis Maria de Puig ha anche espresso la sua "profonda preoccupazione" per la chiusura di Lambda. Se la sentenza del tribunale venisse confermata, sarebbe la prima volta che questo avviene in un paese che fa parte dell'Unione Europea o che è candidato a entrarvi.
Sudafrica
Centinaia di profughi somali si gettano a mare per protesta Più di 800 migranti somali chiusi in un campo profughi non lontano da Capetown in seguito ai recenti episodi di xenofobia (in gran parte non spontanei e manipolati) si sono lanciati in mare per non aver potuto incontrare il responsabile dell’Onu per i rifugiati, al quale intendevano esporre le loro difficili condizioni; la notizia, che il sitoweb somalo 'Shabelle' attribuisce al suo cronista in Sudafrica Abdi Qadir Ahad, segue quella di uno sciopero della fame organizzato nei giorni precedenti. Elicotteri e unità navali stanno tentando di trovare e soccorrere i fuggiaschi. Riporta la notizia l'agenzia stampa missionaria 'Misna'.
Libano
Ucciso leader palestinese nel campo profughi di Ayn al Hilweh Stanotte nel più grande campo di profughi palestinesi del Libano, quello di Ayn al Hilweh, alla periferia di Sidone - 40 chilometri a sud di Beirut - è stato ucciso, in circostanze non ancora chiarite, il leader di uno dei gruppi presenti nel complesso, quello di Usbat al Ansar (Lega dei Partigiani). Il leader ucciso è Jalal Hasanin. Sull'episodio - del quale ha dato informazione il notiziario telefonico Libancall, senza citare alcuna fonte - non si hanno ulteriori particolari
Rapporto Sipri, spese militari mondiali salite del 45 percento in dieci anni
La spesa militare a livello mondiale è in forte crescita: l'aumento è del 45 percento negli ultimi dieci anni, secondo i dati del Sipri, l'Istituto Internazionale di Stoccolma per la ricerca sulla pace. Solo l'anno scorso, con un aumento del 6 percento, le spese militari hanno raggiunto 1.339 miliardi di dollari (851 miliardi di euro), di cui il 45 percento sostenute dagli Usa. Il Sipri spiega che i motivi di questo incisivo aumento sono dovuti alle politiche che i paesi hanno sostenuto per i conflitti armati, per il mantenimento delle occupazioni e delle risorse economiche.
- Nella lunga lista dei paesi per le spese militari dopo gli Stati Uniti si collocano: Gran Bretagna, Francia, la Cina e il Giappone. all'ottavo posto si posiziona l'Italia che viene superata dalla Russia, responsabile dell'86 percento della crescita delle spese nell'Europa orientale.
Corsa agli armamenti nucleari degli USA
Il segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, ha annunciato che l'arsenale nucleare americano crescerà nei prossimi anni per contrastare l'aumento della potenza nucleare russa. "I russi si stanno concentrando sul rafforzamento delle loro capacità nucleari - ha dichiarato Gates - ciò sottolinea l'importanza per noi di mantenere una dissuasione nucleare efficace".
LONDRA (Gran Bretagna)
- Almeno 21 delfini si sono spiaggiati lunedì, trovando la morte, sulle coste della Cornovaglia, in Inghilterra, entrando nel fiume Percuill e finendo sulle spiagge della località di Porth Creek. I soccorritori accorsi sulla scena per aiutare i mammiferi a ritrovare le acque profonde sono riusciti a liberare sette delfini. Ma per la maggior parte del banco non c'è stato nulla da fare. Secondo la Bdmlr, il disorientamento degli animali potrebbe essere stato dettato dalle onde radio emesse dai sonar di alcune navi militari in transito nella zona.
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Lavorare di più, sempre di più
L'Unione Europea ha approvato questa notte l'estensione della settimana lavorativa oltre le 48 ore, un diritto sociale consacrato dall'Organizzazione internazionale del lavoro 91 anni fa. I ministri del Lavoro degli stati membri hanno dato luce verde alla proposta della presidenza slovena che consentirà ad ogni paese di modificare la sua legislazione per allungare la settimana lavorativa fino a 60 ore per tutti e fino a 65 per determinate categorie come i medici. A certe condizioni ben definite, gli europei potranno 'scegliere' di lavorare fino a 60 o 65 ore settimanali. L'accordo è stato raggiunto "a maggioranza qualificata". I testi relativi a queste materie dovranno essere approvati dal parlamento europeo. Cinque paesi - Spagna, Belgio, Grecia, Ungheria e Cipro - hanno infatti aspramente criticato la proposta sull'orario di lavoro, rimettendo la questione ad un futuro dibattito parlamentare.
Firmata estradizione di Marina Petrella
Il primo ministro francese Fillon ha deposittato ieri sera il decreto per l'estradizione di Marina Petrella, richiesta dal governo italiano.Marina Petrella aveva ottenuto l'asilo in Francia, dove vive ormai da 15 anni, si trova in condizioni di salute molto difficili, peggiorate a seguito il suo arresto, avvenuto nell'agosto del 2007.In questo momento si trova nella rpigione di Fresnes, dopo aver passato quasi un mese in un ospedale psichiatrico. La sua avvocata ha denunciato la reincarcerazione a Fresnes, avvenuta il 30 maggio scorso ed ha dichiarato che lunedì prossimo deporrà un ricorso al consiglio di Stato.
Domani mattina è previsto un presidio in solidarietà con Marina
NOTIZIE BREVI
ESTERI
Ucciso leader palestinese nel campo profughi di Ayn al Hilweh
Stanotte nel più grande campo di profughi palestinesi del Libano, quello di Ayn al Hilweh, alla periferia di Sidone - 40 chilometri a sud di Beirut - è stato ucciso, in circostanze non ancora chiarite, il un componente di uno dei gruppi presenti nel complesso, quello di Usbat al Ansar (Lega dei Partigiani). Il leader ucciso è Jalal Hasanin. Sull'episodio - del quale ha dato informazione il notiziario telefonico Libancall, senza citare alcuna fonte - non si hanno ulteriori particolari
Corsa agli armamenti nucleari degli USA
Il segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, ha annunciato che l'arsenale nucleare americano crescerà nei prossimi anni per contrastare l'aumento della potenza nucleare russa. "I russi si stanno concentrando sul rafforzamento delle loro capacità nucleari - ha dichiarato Gates - ciò sottolinea l'importanza per noi di mantenere una dissuasione nucleare efficace".
ITALIA
Sciopero dei lavoratori delle aziende di raccolta dei rifiuti in vari centri siciliani
I 64 lavoratori di Siciliaambiente, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti per conto dell'Ato di Enna, da stamattina sono in sciopero. Ieri, dopo 11 giorni a fasi alterne, in cui si erano accumulate grandi quantità di spazzatura, i lavoratori avevano ripreso la raccolta. Gli operai chiedono il pagamento dei salari degli ultimi tre mesi, i circa 40 dipendenti amministrativi, in stato d'agitazione, non sono pagati da cinque mesi. Intanto, in altre città sicialiane, i lavoratori delle aziende per la raccolta di rifiuti si mobilitano:a Piazza Armerina, e Barrafranca..
Presidio sotto il ministero dell'Ambiente dei comitati contro le discariche di Chiaiano e Marano
Siparietto
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ESTERI
ITALIA
Appunti e note redazionali
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