Anchor(top)

[:rorinterattiva: Home page Ror interattiva]

[#appunti Appunti e note redazionali]

[:RorFonti: Fonti]

Gr 19:30

ESTERI

Libano: Scambio di prigionieri tra resistenza libanese e Stato ebraico

Stando a Haaretz, si avvicina il momento dello scambio di prigionieri tra resistenza libanese e Stato ebraico. Fonti della sicurezza israeliana lo hanno confermato. Un'autorevole fonte politica israeliana ha detto che Tel Aviv attende "la risposta finale" da parte di Hezbollah.

Al celebre detenuto libanese Samir Kantar, da oltre 25 anni nelle carceri israeliane, dovrebbero aggiungersi quattro membri di Hezbollah catturati nell'estate 2006, in cambio dei due prigionieri di guerra israeliani Eldad Regev e Ehud Goldwasser, presi il 12 luglio 2006.

Lo scambio, mediato dalla Germania, dovrebbe avvenire sul suolo tedesco, perché Israele teme l'esplosione di celebrazioni da parte della resistenza in tutto il Libano meridionale se i prigionieri libanesi dovessero essere riconsegnati sul confine tra i due Paesi.

Israele - Gaza - Raid aereo a Gaza, uccisi 5 militanti della Jihad islamica

Un raid aereo è stato compiuto poco fa da Israele sulla Striscia di Gaza, uccidendo 5 miliziani della Jihad islamica. Secondo quanto riferisce la tv al-Jazeera, alcuni elicotteri israeliani hanno preso di mira un'auto nella zona di Khan Yunes, a poca distanza dal confine tra la Striscia di Gaza e Israele. Le cinque vittime sono tutti miliziani delle 'Falangi al-Quds', braccio armato della Jihad islamica, e numerose persone sono rimaste ferite.

Iran: arrestate (e rilasciate) 9 attiviste politiche per I diritti delle donne

Nelle prime ore di venerdì scorso sono state rilasciate 9 femministe attiviste che erano state arrestate il girono precedente per aver partecipato ad un incontro pubblico in occasione della Giornata nazionale di solidarietà delle donne iraniane.

Il 12 giugno, in occasione di tale ricorrenza, era sto organizzato un seminario pubblico sulle conquiste del movimento femminista e per dare voce alle richieste di diritti delle donne. Ma quando le organizzatrici sono arrivate sul luogo, hanno trovato le porte chiuse, un ingente numero di forze di sicurezza, che avevano cancellato il seminario. Inoltre 9 donne sono state arrestate e rilasciate solo il girono successivo.

Il 12 giugno 2005 le femministe avevano organizzato una ben riuscita protesta di fronte all’università di Tehran contro le discriminazioni contro le donne nella costituzione iraniana.

Il 12 giugno 2006, la protesta era stata focalizzato sulle leggi del codice civile e penale che colpiscono direttamente le donne, con attenzione al codice di famiglia. 70 persone erano state arrestate.

Il 12 giugno 2007 la giornata di solidarietà delle donne iraniane è stata celebrata in un incontro privato, come purtroppo lo è stato per l’8 marzo, per paura della repressione.

Fonte: www.we-change.org/

Afganistan - Centinaia di famiglie in fuga prima dell'offensiva contro i talebani nel sud

Centinaia di famiglie dell'Afghanistan meridionale stanno lasciando le proprie case, mentre le forze straniere e afgane si stanno preparando a fermare i talebani che hanno occupato molti dei loro villaggi. Il capo del consiglio provinciale ha riferito che sono seicento i talebani stanziati a venti kilometri da Kandahar, che lunedì hanno preso il comando di vari villaggi nel distretto di Arghandab, dopo aver attaccato sabato scorso la prigione principale di Kandahar, liberando centinaia di prigionieri.

Primo Pride in Kazakistan

Il LesbianGay Pride sbarca in Kazakistan. Il 21 giugno gay, lesbiche, bisessuali, transgender terranno la loro Parade per le strade di Almaty. Lo scopo della manifestazione, hanno spiegato gli organizzatori/trici, è quella di "formare un atteggiamento pubblico tollerante verso le minoranze sessuali e lanciare un effettivo dialogo sui principi della tolleranza". Sono attese delegazioni dalla Moldova, dalla Turchia e dall'Ucraina.

La polizia contro il Pride di Budapest

Forti proteste da parte delle/gli attiviste/i per i diritti lgbt di tutto il mondo per il divieto da parte della polizia di Budapest allo svolgimento del GayLesbian Pride del 5 luglio, con il pretesto di "disturbo al traffico", accompagnato dal suggerimento di svolgere una manifestazione fissa in un'area lontana dal centro della città.

Durante la marcia del Pride di Budapest dello scorso anno, skinheads e fascisti si raccolsero in massa lungo i 7 chilometri del percorso gettando contro i manifestanti uova, bottiglie piene di sabbia e bombe molotov; e poi, più tardi, pestando decine di persone. Gli organizzatori del Pride avevano denunciato l'inerzia della polizia sia di fronte agli insulti urlati contro il corteo, sia rispetto alle violenze fisiche. In quell'occasione il primo ministro ungherese aveva condannato le aggressioni definendole "brutali e inaccettabili". In seguito alle proteste, il capo della polizia ha accettato di revocare parzialmente il divieto e di rinegoziare il percorso del Pride.

In Ungheria negli ultimi anni c'è stata una crescita del fascismo. I sostenitori dello Jobbik (il partito politico ungherese di estrema destra, noto per il suo razzismo contro ebrei, rom e omosessuali) sono stati fra gli aggressori del Pride del 2007.

Brasile: contro l’omofobia

Il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva è diventato il primo capo di stato ad organizzare un convegno nazionale - che si è appena svolto - per promuovere l'uguaglianza lgbt. Lula, inaugurandolo, ha detto che "è tempo di riparare" e di "fare tutto il possibile per criminalizzare l'omofobia". Nel convegno sono state messe a punto le linee guida di specifiche leggi per annullare la discriminazione. L'omosessualità è legale in Brasile dal 1823, tranne che nelle forze armate, e le unioni civili sono in vigore in alcune zone del paese. Comunque, l'omofobia resta un problema significativo tra i 184 milioni di brasiliani. E le parole di Lula per cui l'omofobia è una "malattia perversa" ci fanno pensare che non sia stato centrato il problema: l’omofobia non è una malattia ma una precisa volontà di oppressione e di imposizione dell’eterosessualità obbligatoria.

Filippine - Irruzione in una scuola nel sud, sequestrate 12 donne e bambine

Uomini armati hanno fatto irruzione oggi in una scuola elementare a Kolambugan, nel sud delle Filippine, prendendo in ostaggio 12 donne insegnanti e delle bambine. Gli alunni maschi sono stati scartati.

PERÙ: DECINE DI POLIZIOTTI PRESI IN OSTAGGIO DALLA FOLLA NEL SUD

Oltre 60 agenti di polizia e un generale delle forze armate sono stati presi in ostaggio da migliaia di cittadini in rivolta e costretti all’interno della cattedrale della città di Moquegua, nel sud del paese. Il sequestro si è verificato dopo violenti scontri tra polizia e manifestanti che chiedevano aumenti salariali alla compagnia mineraria locale. La radio locale riferisce di oltre 20.000 persone riversatesi nelle strade per chiedere al governo una ridistribuzione delle imposte versate dalla compagnia Southern Perù per sfruttare i giacimenti di rame nei pressi di Moquegua. Le autorità di Lima, intanto, sarebbero riuscite a trovare un accordo con i manifestanti che da una settimana bloccano l’autostrada che conduce nel sud del paese; le sollevazioni sociali non sono rare nelle regioni minerarie peruviane e vedono la popolazione locale opporsi alle grandi compagnie accusate di realizzare enormi profitti e di inquinare l’ambiente circostante.

ONU: RIFUGIATI E SFOLLATI, MAI COSÌ TANTI SUL PIANETA

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) ha diffuso oggi l’ultimo rapporto statistico sulla situazione dei rifugiati nel mondo, in vista della giornata mondiale del rifugiato che si celebrerà venerdì 20 giugno.

Secondo il rapporto, nel corso del 2007 è salito a 67 milioni il numero totale di persone che sono state costrette a lasciare la propria abitazione e le proprie terre per motivazioni diverse. Tra queste vi sono 16 milioni di ‘rifugiati’ (il termine con cui si indicano coloro che abbandonano il proprio paese cercando rifugio in un altro per scappare da un conflitto o da persecuzioni politiche, religiose e sociali) mentre gli altri 51 milioni sono “sfollati”, ovvero fuggiaschi che lasciano le proprie terre, pur rimanendo all’interno dei confini del paese di provenienza.

Il numero dei rifugiati è aumentato del 15%. L’aumento è legato soprattutto alle devastanti situazioni in cui versano ancora Iraq e Afghanistan. Aumentato, del 6,5%, anche il numero degli sfollati a causa di violenze di vario genere. Tra gli sfollati il primo gruppo è costituito dai colombiani, seguiti dagli iracheni, dai cittadini della Repubblica Democratica del Congo, dagli ugandesi e dai somali.

A questi vanno poi sommati i 25 milioni di ‘senza tetto’ e sfollati provocati dalle catastrofi naturali avvenute in ogni angolo della terra.

Austria: repressione contro le/gli animalisti

Dal 21 maggio 2008 il movimento di liberazione animale austriaco deve far i conti con un’ ondata di repressione senza precedenti. Nelle prime ore del mattino agenti armati della forza speciale WEGA 23 hanno perquisito appartamenti e uffici di gruppi e associazioni animaliste a Vienna, Graz, in Tirolo e Kaernten. indirizzari, computer e telefoni sono stati sequestrati. Inoltre 10 persone sono state arrestate. Sono accusate di “associazione a delinquere”, in relazione ad azioni dirette contro varie aziende legate allo sfruttamento animale. Le persone e i gruppi colpiti erano attivi nella campagna contro l’azienda di pellicce Kleider-Bauer.

In questo contesto sono state lanciate per il 7 e 18 giugno due giornate di proteste contro la vendita di pellicce da Kleider-Bauer. Maggiori informazioni sugli arrestati: antirep2008.lnxnt.org

Fonte: roma.indymedia

Germania - Libertà per gli squatter di Monaco

La notte di quel 27 giugno, unità delle forze speciali della polizia bavarese hanno assediato una casa occupata di Monaco senza alcun preavviso. Una compagna e 2 compagni, Steffi, Sven e Lukas (in quel momento tutti tra i 17 e i 19 anni) che erano all’interno, hanno difeso la loro casa con le pietre, contro poliziotti con armi e protezioni. Uno dei poliziotti è stato ferito riportando una leggera scheggiatura a una vertebra. Successivamente un perito ha riferito che la ferita sembra causata dall’aver saltato un muro e non dalle pietre. L’accusa ha classificato il lancio di pietre non aggressione e disturbo dell’ordine pubblico, come solitamente avviene, ma come tentato omicidio.

Dal 27 giugno scorso Steffi, Sven e Lukas sono in carcere, e a gennaio di questo anno sono stati condannati a 5 anni di prigione per avere lanciato delle pietre contro la polizia, reato che è stato classificato come tentato omicidio.

Il fatto è avvenuto dopo la violenta dimostrazione del 2 giugno contro il G8 di Rostock, il clima creatosi in Germania ha spinto verso questa dura sentenza.

www.informa-azione.info

ITALIA

MIGRANTI: ANCORA SBARCHI A LAMPEDUSA

All’indomani della notizia del naufragio di un’imbarcazione al largo delle coste dela Libia, con un bilancio ancora provvisorio, di 40 morti e oltre un centinaio di dispersi, proseguono gli sbarchi di migranti sulle coste italiane. Una ‘carretta del mare’ con a bordo 72 persone, tra cui donne e bambini, è stata intercettata questa notte cinque miglia a sud di Lampedusa, dove tra domenica e ieri erano già approdati oltre 500 migranti; il centro di primo soccorso dell’isola ne ospita al monmento circa 800, alcuni dei quali verranno trasferiti oggi a Brindisi.

Intanto altri otto migranti arrivati a bordo di traghetti dalla Grecia sono stati respinti alla frontiera di Ancona; sul raccordo autostradale Terni-Orte i carabinieri hanno inoltre fermato due camion con a bordo un numero imprecisato di migranti. A Catanzaro nel frattempo un gruppo di afghani ha organizzato una manifestazione di protesta di fronte alla prefettura per chiedere lo status i rifugiati politici; alcuni hanno deciso di cominciare uno sciopero della fame.

Mattarello (TN) - Sgombero violento del presidio contro la base militare

Mercoledì scorso i cittadini di Matterello, in provincia di Trento, avevano dato vita ad un presidio per bloccare l’inizio dei lavori di costruzione delle nuove caserme militari, fermando di fatto la ruspa che stava spianando la strada per far passare i primi camion.

Ma ieri mattina il presidio è stato sgomberato dalle forze dell’ordine in modo violento. Polizia e carabinieri hanno accompagnato i camion e le ruspe per imporre i lavori, sgomberando con la forza la quarantina di oppositori alla base e alla guerra che erano presenti. Questi ultimi hanno opposto una resistenza passiva, sedendosi e tenendosi stretti. Trascinati via con la forza e caricati sulle auto di polizia e carabinieri, sono stati portati in Questura, schedati e denunciati per "violenza privata, invasione di terreni, manifestazione non autorizzata, interruzione di servizio di pubblica necessità".

www.informa-azione.info

VICENZA

La giunta comunale Vicenza vuole organizzare una consultazione popolare sull'acquisto dell'aeroporto dal Molin, che ospita una base Usa. La giunta, di centrosinistra ha approvato al riguardo una delibera, che sara' sottoposta al voto del Consiglio comunale il 26 giugno prossimo. Anche se lo statuto comunale non prevede referendum, il Comune presentera' una proposta di delibera d'acquisto solo se andra' a votare la meta' piu' uno degli elettori al primo turno delle recente amministrative.

Appello agli e alle antifascisti/e di Roma

In Italia come in Germania gli/le antifascisti/e continuano ad essere perseguitati/e e incarcerati/e. Andrea Neff è una compagna rinchiusa attualmente nella prigione di Pankow a Berlino. É stata condannata a 14 mesi di detenzione per una serie di accuse abbastanza pretestuose come aver distribuito dei volantini contro un CPT, per essere stata fermata con delle uova con del pepe irritante durante una manifestazione antifascista, e cose del genere.

Christian Sümmermann è perseguitato da parecchio tempo dallo stato tedesco per il suo attivismo antifascista e anche lui sta scontando in questi mesi la sua condanna nelle galere tedesche. Christian ha subito un processo con modalità antiterrorismo quando invece doveva rispondere solamente di aver collaborato alla costruzione di una barricata con cassonetti ed un'auto rovesciata per bloccare un corteo neonazista a Berlino.

Entrambi subiscono un regime carcerario estremamente duro che impone restrizioni economiche, impedimenti sulle visite e nella comunicazione con l'esterno, arrivando fino alla violazione dei diritti umani elementari negando a Christian i medicinali e le cure necessarie e indispensabili a combattere l'epatite C da cui è affetto.

pER Il 19 giugno è stata indetta una giornata di mobilitazione internazionale per richiedere che possa usufruire dei benefici garantiti dalla legge tedesca e tornare libero allo scadere dei 2/3 della pena (ad agosto 2008). Quindi Giovedì 19 giugno ci sarà a Roma un sit-in davanti all'ambasciata tedesca (Via S. martino della Battaglia,4) dalle ore 10, per richiedere la liberazione degli e delle antifascisti/e.

Fonte: roma.indymedia

Impedito al collettivo femminista Maistatezitte di entrare nel campo rom - Fare telefonata a Nicoletta??

Biella Pride

Si è svolto domentica 14 giugno. Per info: dal lunedì al sabato allo 011/5211116 (dalle 14.30 alle 18.30)

Perchè il Pride a Biella? perché... in provincia è diverso! Usciamo, come sempre, dai luoghi comuni! Chi ha detto che le capitali e i capoluoghi sono più rappresentativi o importanti per il movimento lesbico gay bisessuale e transgender? E' venuto il momento di dare visibilità e orgoglio alle province, meno osservate e considerate, che però sono realtà vivaci e ricche di diversità.

Capotreno razzista picchia donna africana

Un capotreno delle Ferrovie dello Stato, in servizio sul treno espresso Palermo-Milano, ha aggredito, insultato con frasi a sfondo razzista e ferito una passeggera cittadina del Ghana, regolarmente in Italia, residente a Palermo e diretta a Parma. L'uomo è stato denunciato dalla Polizia Ferroviaria parmense per abuso d'ufficio, violenza privata, danneggiamento, ingiurie e percosse.

In effetti, in Emilia-Romagna episodi di razzismo sui mezzi del trasporto pubblico sono sempre più frequenti. Inviate segnalazioni a: aap-bologna@riseup.net

La serva serve, la ex pure...

E' entrato in un pub, ha preso di forza la ex fidanzata, l'ha caricata in auto e l'ha portata a casa, dove l'ha poi costretta a stirare e a lavare i piatti. E' accaduto sabato scorso in provincia di Genova. L'uomo, un italiano di 43 anni, che era stato già denunciato dalla ex per minacce, è stato arrestato per sequestro di persona.

DA EDITARE E/O TRADURRE

Nine Women’s Rights Activists Released Several Hours After Arrest

Change for Equality: June 13, 2008: In the early hours of Friday June 13th, nine women’s rights activists who had been arrested outside Rahe Abrisham Gallery where a planned seminar marking the anniversary of women’s day of solidarity was canceled by security forces. The nine women were: Aida Saadat, Nahid Mirhaj, Nasrin Sotoodeh, Jila Baniyaghoob, Nafiseh Azad, Sarah Logmani, Jelve Javaher, Farideh Ghaeb and Alieh Eghdamdoost. In honor of the national day of solidarity of Iranian women in objecting to discriminatory laws, June 12, women’s rights activists had planned a seminar to review the achievements of the women’s movements as well as the protests held on this day in previous years, on publicizing and popularizing the women’s rights demands. But when organizers arrived at the scene they found the doors of the seminar hall closed and were informed that the seminar had been canceled by security forces, who were at the scene in large numbers. Some organizers stayed behind so that they could inform participants about these developments as they arrived to take part in the seminar. But two of them were arrested while remaining in front of the seminar hall to inform participants and 7 others were arrested within the next few hours. Those arrested were taken to Vozara detention, and released around 1:00 am on Friday morning (about 8 hours after their initial arrest), with a third party guarantee. These women have to follow up to see if any charges will be brought against them. The following year, on the The following are pictures taken in front of the Seminar Hall and at the time of the release of these nine women.

Three years ago, on June 12, 2005 women’s rights activists organized a well attended protest in front of Tehran university objecting to discrimination against women in the constitution. On June 12 2006, the organized a similar protest in Hafte Tir Square, this time though objecting more specifically to laws that impact women more directly, like discriminatory laws in the civil and penal codes, with emphasis on family law. This protest was violently broken up by police and security forces and over 70 persons arrested. Fourteen equal rights defenders have been sentenced in relation to these arrests. On June 12 2007, women’s rights activists celebrated their national day of solidarity in a private gathering in the home of a women’s rights activists. But since security forces have continuously pressured women’s rights activists in an effort to prevent them from even holding meetings in their homes, this year these women planned a seminar, with participation of 150 people or so, which was unfortunately canceled by security forces.

Fonte: www.we-change.org/

Marruecos: Sidi Ifni en estado de sitio tras una brutal y salvaje represion policial

Domingo 8 de junio de 2008 por Attac Maroc

El día 2 de junio una manifestación de más de 200 mujeres se junta con los jóvenes, llegando a concentrarse unas 4.000 personas delante del ayuntamiento, consiguiendo la apertura de negociaciones con las autoridades locales y regionales...

A las 4 de la mañana del día 7 de junio, más de 3000 policías de diferentes cuerpos se han lanzado violentamente contra el piquete que mantenía corta-dos los accesos al puerto y, tras dispersarlo brutalmente, han empezado a en-trar en las casas, deteniendo a sus habitantes, saqueando, robando, cogiendo rehenes si no encontraban a quien buscaban.

Se habla de muertos ( la cadena Al Jazeera habla de 4 muertos) y bastantes heridos graves, también entre la policía.

Desde hace tiempo, los Ait Baamran, tribu amazigh de la zona, vienen denunciando su marginación, el retraso del funcionamiento del nuevo puerto y de todas las promesas de desarrollo, el paro generalizado y el enchufismo para las plazas de empleo público por parte del Ayuntamiento.

En setiembre de 2007, el boicot a las elecciones parlamentarias fue prácticamente total, respondiendo al llamamiento del conjunto de las asociaciones.

El pasado 30 de mayo, una gran manifestación se dirigió al puerto, decidiendo instalar un campamento bloqueando la entrada e impidiendo la salida de los camiones frigoríficos de transporte de pescado.

A partir de ese día se suceden las manifestaciones. El día 2 de junio una manifestación de más de 200 mujeres se junta con los jóvenes, llegando a concentrarse unas 4.000 personas delante del ayuntamiento, consiguiendo la apertura de negociaciones con las autoridades locales y regionales. Se constituye una comisión para negociar, fijándose como reivindicaciones:

- medidas inmediatas para cubrir las necesidades de las familias más necesitadas - finalización de los proyectos de desarrollo económico prometidos (puerto y zona industrial) - el respeto de los derechos y de la dignidad de los trabajadores del puerto.

Las autoridades que, en todo momento, han tratado de criminalizar el movimiento, acusándole de ilegal y de perturbador del orden, no tuvieron más remedio que negociar, ofreciendo la apertura de una fábrica de conservas de pescado en un plazo de 45 días y de abrir la bolsa de empleo público de la so-lidaridad nacional en un plazo de dos meses. Pero la población, cansada de promesas, desde el 2005, y considerando insuficientes las promesas de las autoridades, decidieron mantener el bloqueo del puerto y las movilizaciones.

La violenta intervención del día 7 ha sido la respuesta de las autoridades que muestran abiertamente su verdadero rostro: la represión. Una manifestación por la liberación de los detenidos y de denuncia del pillaje de casas por parte de la policía, ha provocado enfrentamientos que han continuado durante todo el día.

Actualmente, la ciudad de Sidi Ifni se encuentra totalmente asediada y en estado de sitio. Es difícil recibir información fidedigna. Se están produciendo continuas detenciones cogiendo como rehenes a familiares de los que han hui-do de su casa.

I rischi dell’aborto illegale

La normativa troppo rigida sull’aborto, vigente in molti paesi in via di sviluppo, mette a rischio la salute delle donne. A denunciarlo è uno studio condotto dall’Istituto francese di Ricerca per lo Sviluppo e dal Colegio de Mexico (un istituto universitario messicano), che ha esaminato informazioni raccolte negli ultimi 15 anni nei due continenti per capire l’evoluzione della legislazione sul diritto all’aborto e le ragioni sociologiche del problema. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), sono quasi otto milioni le donne che si sottopongono ogni anno in Africa e in America Latina ad aborti pericolosi, vale a dire un caso ogni sette nascite in Africa e uno su tre in Sud e Centro America. Dallo studio è emerso che la pericolosità è strettamente connessa con l’illegalità, dal momento che in questi paesi la normativa è ancora troppo intransigente e inadeguata. In particolare, in Africa il 99 per cento degli interventi è praticato illegalmente e quindi senza garanzie per la salute delle donne. Anche se in nessuno dei 53 stati africani l’aborto è totalmente proibito, solo tre sono i paesi che lo consentono realmente (Capo Verde, Tunisia e Sud Africa). Secondo lo studio, molto poco è stato fatto dal 1994, anno della Conferenza per i diritti delle donne del Cairo, e da allora in alcuni stati africani la situazione legislativa è divenuta addirittura più restrittiva. In America Latina e nei Caraibi, nel 2006, l’interruzione di gravidanza era proibita ancora in sei paesi (Cile, El Salvador, Honduras, Repubblica Domenicana, Nicaragua e la parte olandese di Saint Martin), mentre in altri era consentita solo per ragioni di salute della madre, come anche in alcuni stati africani. Secondo l’Oms una migliore conoscenza potrà aiutare a definire una normativa e delle linee guida più opportune che possano nel tempo migliorare le condizioni di vita per milioni di donne.

Fonte: womenews.net


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

LIBANO

È di tre morti e quattro feriti il bilancio degli scontri armati, cominciati stanotte e proseguiti fino alle prime ore del mattino di oggi, nella valle di Bekaa, nell’est del paese. Lo hanno riferito fonti della sicurezza, secondo le quali gli scontri si sono verificati tra sostenitori del governo e oppositori libanesi. Gli incidenti sono avvenuti nei villaggi di Taalbaya e di Saadnayel, dove sono state usate armi anticarro e lanciate granate, prima dell’intervento dei corpi speciali dell’esercito libanese. Tutta la zona ora è presidiata dall’esercito, che ha istituito dei posti di blocco lungo le strade principali.

Francia e Stati Uniti sono impegnati per convincere Israele a ritirare le sue truppe dall'area contestata delle Fattorie di Shebaa, sui confini libanesi, allo scopo di ridurre le tensioni con il gruppo di guerriglia sciita Hezbollah. Lo scrive il quotidiano panarabo Asharq al Awsat. Il giornale cita fonti ufficiali francesi, che avrebbero accolto con favore le dichiarazioni fatte ieri a Beirut dal segretario di stato Usa, Condoleezza Rice, secondo le quali «gli Stati Uniti credono sia arrivato il tempo per una trattativa sulla questione delle Fattorie di Shebaa»

IRAQ

Un padre e i suoi tre figli sono stati uccisi e altri quattro componenti della stessa famiglia sono stati arrestati all'alba di oggi dai soldati statunitensi nel corso di un irruzione nella loro abitazione a Mossul, 400 km a nord di Baghdad. Lo ha riferito l'agenzia irachena Nina, mentre un'altra agenzia irachena, Aswat al Iraq, ha dato notizia di una protesta di 300 abitanti della zona, che nel corso del corteo funebre per le vittime hanno innalzato le loro foto fermandosi davanti alla sede del governatorato ed hanno scandito slogan antiamericani. Secondo fonti di polizia, le truppe Usa hanno eseguito perquisizioni e controlli nel quartiere meridionale di al-Mahatta e nell'assalto contro un'abitazione hanno aperto il fuoco, uccidendo l'uomo ed i tre figli, e hanno arrestato altre quattro persone.

SIRIA

Damasco non ha alcuna intenzione di rompere i legami che ha con Hezbollah e Hamas, come ripetutamente richiesto da Stati Uniti e Israele. A ribadirlo è stato il ministro per i Siriani all'estero, Buthaina Shàaban, nel corso di una conferenza stampa in occasione della sua visita in India al seguito del presidente Bashar Assad. «La richiesta israeliana alla Siria di rompere con Hezbollah e Hamas come condizione per i negoziati di pace - ha detto - è come chiedere agli Stati Uniti di interrompere i suoi rapporti con Israele». Secondo la Shàaban, tra i ministri più vicini ad Assad, i rapporti di Damasco con i due gruppi sono «un affare interno della Siria nel quale nessuno dovrebbe interferire». Infine, sulla questione del ritiro israeliano dalle Alture del Golan di cui la Siria chiede la restituzione, il ministro ha ripetuto che Damasco «non cederà di un millimetro».

TURCHIA

Ventuno militanti curdi del Pkk che cercavano di infiltrarsi in Turchia dal nord dell'Iraq sono stati intercettati dall'esercito turco e uccisi. Lo ha riferito il comando dello stato maggiore delle forze armate turche con un comunicato diffuso sul proprio sito internet. Il 21 febbraio scorso le forze armate turche avevano lanciato una vasta operazione militare terrestre contro le retrovie del Pkk, inviando nel nord dell'Iraq migliaia di soldati. In quell'offensiva, durata una settimana, secondo quanto reso noto dall'esercito turco, erano stati uccisi 240 ribelli e 27 soldati turchi

PERU

Oltre 60 agenti di polizia e un generale delle forze armate sono stati presi in ostaggio da migliaia di cittadini in rivolta e costretti all’interno della cattedrale della città di Moquegua, nel sud del paese. Lo riferisce la stampa locale precisando che il sequestro si è verificato dopo violenti scontri tra polizia e manifestanti che chiedevano aumenti salariali alla compagnia mineraria locale; i primi bilanci degli incidenti parlano di oltre 60 feriti. La città, a oltre mille chilometri a sud di Lima è paralizzata e la radio locale riferisce di oltre 20.000 persone riversatesi nelle strade per chiedere al governo una ridistribuzione delle imposte versate dalla compagnia Southern Perù per sfruttare i giacimenti di rame nei pressi di Moquegua, non lontano dalla frontiera con il Cile.

FILIPPINE

Uomini armati hanno fatto irruzione oggi in una scuola elementare a Kolambugan, nel sud delle Filippine, prendendo in ostaggio 12 persone tra insegnanti e bambini. Lo ha riferito il comandante dell'esercito della zona, colonnello Edwin Respicio, precisando che la maggior parte degli ostaggi è di sesso femminle. "Gli alunni maschi sono stati scartati e i rapitori sono fuggiti con le loro vittime a piedi", ha detto Respicio, spiegando che i militari stanno setacciando la zona per liberare gli ostaggi le cui identità sono ancora da accertare

ITALIA

VICENZA

La giunta comunale Vicenza vuole organizzare una consultazione popolare sull'acquisto dell'aeroporto dal Molin, che ospita una base Usa. La giunta, di centrosinistra ha approvato al riguardo una delibera, che sara' sottoposta al voto del Consiglio comunale il 26 giugno prossimo. Anche se lo statuto comunale non prevede referendum, il Comune presentera' una proposta di delibera d'acquisto solo se andra' a votare la meta' piu' uno degli elettori al primo turno delle recente amministrative.

ISERNIA

Da oltre 12 ore un 40enne di Venafro non da' piu' notizie di se'. L'uomo era alla guida di un trattore.Il mezzo e' stato trovato sul fondo del lago artificiale della Centrale Idroelettrica di Capriati al Volturno (Caserta). A.P., era uscito ieri pomeriggio e probabilmente ha sbandato finendo nell'invaso della centrale idroelettrica.Ancora in corso le ricerche del corpo.

VENEZIA

Un lavoratore stagionale e' ricoverato in gravi condizioni per le ferite riportate la scorsa notte in un incidente a Jesolo (Venezia). Per cause ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri l'auto dell'uomo, un italiano residente nel sud, si e' scontrata lateralmente ad un incrocio con un pullman di turisti bulgari.

TORINO-THYSSENKRUPP

Ci vuole l'ergastolo per quello che hanno fatto: lo sostengono i familiari delle 7 vittime del rogo alla Thyssenkrupp di Torino. Stamani alcuni di loro hanno partecipato al presidio davanti all'Unione industriale per protestare contro la guerra dei padroni e contro le stragi nei luoghi di lavoro.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


Anchor(appunti)

Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


[#top Torna a inizio pagina]