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18 operaie a domicilio a tempo pieno, licenziate dalla Gabbiano: la lotta per il lavoro deve tornare protagonista! Raccomabdazione urgente alla Provincia per l'apertura di uno sportello di crisi. 18 operaie (fra loro un solo dipendente) a domicilio e a tempo pieno, della mantovana Gabbiano, prevalentemente residenti a Virgilio e Curtatone, tutte giovani e poco scolarizzate, sono state messe in mobilità e poi licenziate, dall'impresa da cui dipendevano poichè il prodotto semilavorato confezionato comporta costi troppo alti rispetto allo stesso prodotto finito che giunge dai mercati asiatici. Il dramma è che queste lavoratrici arrivano alla disoccupazione dopo i 60 giorni di mobilità previsti dall'accordo fra azienda e sindacato, ma senza nessuna forma di reinserimento lavorativo e/o ricollocazione. Non c'è tregua dunque nella lotta del padronato contro il mondo del lavoro e, come sempre, le prime a rimetterci sono le donne, quelle che svolgono le mansioni con salarfi da fame e che sono facilmente rimpiazzabili nell'enormità del mercato globale. Niente e nessuno da' loro garanzie, giacchè la situazione sa' di normalità, anzi, pure il futuro della classe operaia "tradizionale", quella delle grandi e medie imprese ancora garantite da un contratto nazionale, è indirizzato verso tale traguardo, quello della precariatà e quindi della subordinazione globale, nel lavoro e quindi nella vita. Per queste lavoratrici diventa persino difficile condividere percorsi di sindacalizzazione e di lotta, visto che la loro forma lavorativa è una di quelle maggiormante arretrate e che il movimento operaio e sindacale aveva sconfitto con le lotte degli anni 70: il lavoro a domicilio. Oggi non hanno neppure questo e, tragicamente, a seguito dell'esperienza di un governo di centro sinistra a cui le classi popolari avevano chiesto, almeno, di ritirare la legge sul precariato che ha portato a simili disastri. Non sono la Legge 30 è rimasta inalterata ma è stata inasprita da quel protocollo su welfare e pensioni che ha addirittura peggiorato la situazione di tutti/e oltre ad aprie la strada all'abolizione effettiva del contratto nazionale di lavoro a proposta dai padroni con la solerte accettazione di CISL e UIL. Siamo al fianco delle lavoratrici a domicilio della Gabbiano: abbiamo chiesto alla Provincia di Mantova con una raccomandazione urgente di approntare immediatamento uno sportello di crisi per la ricollocazione immediata delle lavoratrici e dei lavoratori che subiscono quella che giudichiamo un'autentica violenza del padronato globale contro uomini e donne privati di quel diritto che la Costituzione Repubblicana, che oggi tanto celebriamo, "aveva" imposto nel suo primo articolo. |
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18 operaie a domicilio a tempo pieno, licenziate dalla Gabbiano: la lotta per il lavoro deve tornare protagonista! Raccomabdazione urgente alla Provincia per l'apertura di uno sportello di crisi.
18 operaie (fra loro un solo dipendente) a domicilio e a tempo pieno, della mantovana Gabbiano, prevalentemente residenti a Virgilio e Curtatone, tutte giovani e poco scolarizzate, sono state messe in mobilità e poi licenziate, dall'impresa da cui dipendevano poichè il prodotto semilavorato confezionato comporta costi troppo alti rispetto allo stesso prodotto finito che giunge dai mercati asiatici. Il dramma è che queste lavoratrici arrivano alla disoccupazione dopo i 60 giorni di mobilità previsti dall'accordo fra azienda e sindacato, ma senza nessuna forma di reinserimento lavorativo e/o ricollocazione.
Non c'è tregua dunque nella lotta del padronato contro il mondo del lavoro e, come sempre, le prime a rimetterci sono le donne, quelle che svolgono le mansioni con salarfi da fame e che sono facilmente rimpiazzabili nell'enormità del mercato globale. Niente e nessuno da' loro garanzie, giacchè la situazione sa' di normalità, anzi, pure il futuro della classe operaia "tradizionale", quella delle grandi e medie imprese ancora garantite da un contratto nazionale, è indirizzato verso tale traguardo, quello della precariatà e quindi della subordinazione globale, nel lavoro e quindi nella vita.
Per queste lavoratrici diventa persino difficile condividere percorsi di sindacalizzazione e di lotta, visto che la loro forma lavorativa è una di quelle maggiormante arretrate e che il movimento operaio e sindacale aveva sconfitto con le lotte degli anni 70: il lavoro a domicilio. Oggi non hanno neppure questo e, tragicamente, a seguito dell'esperienza di un governo di centro sinistra a cui le classi popolari avevano chiesto, almeno, di ritirare la legge sul precariato che ha portato a simili disastri. Non sono la Legge 30 è rimasta inalterata ma è stata inasprita da quel protocollo su welfare e pensioni che ha addirittura peggiorato la situazione di tutti/e oltre ad aprie la strada all'abolizione effettiva del contratto nazionale di lavoro a proposta dai padroni con la solerte accettazione di CISL e UIL.
Siamo al fianco delle lavoratrici a domicilio della Gabbiano: abbiamo chiesto alla Provincia di Mantova con una raccomandazione urgente di approntare immediatamento uno sportello di crisi per la ricollocazione immediata delle lavoratrici e dei lavoratori che subiscono quella che giudichiamo un'autentica violenza del padronato globale contro uomini e donne privati di quel diritto che la Costituzione Repubblicana, che oggi tanto celebriamo, "aveva" imposto nel suo primo articolo.
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