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Rovereto: Sinti in lotta

Ieri, mercoledì 8 ottobre, i Sinti del campo di Rovereto hanno organizzato un presidio davanti all'ufficio per le politiche sociali. Pretendevano un incontro – loro promesso da mesi – sulla questione delle microaree. Stufi di attese infinite, esasperati dalla vita in un campo collocato tra una discarica e una fabbrica di prodotti chimici, in mezzo al fango, in strutture dove manca l'acqua calda, dove l'elettricità va e viene, hanno deciso di cominciare una lotta. Di fronte all'ennesimo muro di gomma, hanno spiegato le loro ragioni con cartelli e megafono pretendendo un incontro con il sindaco. Dopo alcune ore si sono spostati nella piazza del Municipio. Con loro, fin dalla mattina, una decina (e poi una ventina) di antirazzisti. Dopo aver occupato l'androne del Comune, i Sinti hanno dichiarato che, in assenza di risposte precise, avrebbero bloccato tutto. Venti minuti dopo è partito il blocco del traffico. Quando un automobilista ha minacciato di investire i manifestanti urlando "zingari di merda", è esplosa la rabbia. Un agente della DIGOS, che si è messo in mezzo, ha rimediato qualche pugno in faccia. La gestione di polizia e carabinieri si è fatta subito molto tranquilla, con il traffico deviato dai vigili urbani. Dopo due ore e mezzo di occupazione della piazza, i Sinti e gli antirazzisti presenti se ne sono andati, dal momento che i primi avevano ottenuto un incontro con il sindaco per il 22 ottobre. Quel giorno ci sarà un nuovo presidio, che si potrebbe trasformare – hanno ribadito al megafono – in un accampamento permanente. Lo striscione esposto sotto il Comune diceva: "Se al campo si sta bene, perché il sindaco non ci viene?".

Un'importante giornata di lotta che ha fatto assaporare il gusto – oltre che la necessità – dell'autorganizzazione.

compagni di Rovereto

Siparietto


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SHINDAD: USA CONFERMANO DI AVER UCCISO DECINE DI CIVILI

Sarebbero 33, molti più di quelli inizialmente confermati, i civili uccisi durante un’incursione aerea condotta dall’aviazione americana nel distretto occidentale di Shindand nell’agosto scorso. È la conclusione a cui è giunta un’inchiesta dell’esercito statunitense, incaricata di accertare il bilancio del bombardamento del 22 agosto scorso su Azizabad, un villaggio della regione occidentale del paese. “Il rapporto accerta il decesso di 22 insorti e 33 civili” riferisce il comando americano che alla fine di agosto, dopo essere stato oggetto di pressioni da parte delle organizzazioni umanitarie che accusavano i militari di “strage di civili”, aveva confermato la morte di cinque, forse sette civili. L’episodio, che aveva causato la collera degli abitanti locali e le aspre critiche del governo di Kabul - secondo cui le vittime civili del bombardamento, in realtà, sarebbero state più di 90 - costituisce uno dei più gravi incidenti dall’inizio della guerra contro il regime dei talebani, nel 2001. Sarebbero oltre 500, dall’inizio dell’anno, i civili afghani uccisi nei bombardamenti condotti durante operazioni militari dalle forze armate statunitensi e della coalizione Nato, secondo bilanci resi noti dal governo centrale e alcune organizzazioni umanitarie presenti nel paese.

Islanda, Stato prende controllo banca Kaupthing

REYKJAVIK - Lo Stato islandese ha preso il controllo della banca Kaupthing, primo istituto bancario del paese. Lo ha annunciato oggi l'autorità finanziaria locale.

"L'autorità finanziaria islandese, in conformità con i poteri accordatigli dal parlamento islandese, ha preso il controllo di Kaupthing per mantenere la continuità delle operazioni bancarie commerciali in Islanda", si legge nel comunicato dell'autorità.

Kaupthing era l'unica grande banca dell'Islanda rimasta indipendente dopo che il governo, nello sforzo di salvare gli altri due maggiori istituti bancari, aveva nazionalizzato Landsbanki e messo in amministrazione controllata Glitnir.

MIGRANTI: PROSEGUONO SBARCHI, IN SPAGNA E A LAMPEDUSA

Proseguono senza sosta gli sbarchi di migranti sulle coste della sponda settentrionale del Mediterraneo: fonti di stampa spagnole riferiscono di 120 migranti sbarcati tra ieri e oggi in Andalusia e nella Murcia, mentre secondo l’agenzia di stampa italiana Ansa sono più di 400 le persone arrivate sull’isola siciliana di Lampedusa dalla tarda serata di ieri a questa mattina e un altro barcone con 260 persone a bordo è stato avvistato all’alba dalla marina militare italiana e dovrebbe approdare nelle prossime ore sull’isola. Da lunedì, fino a questo momento, sono giunti a Lampedusa circa 1700 migranti: al collasso il centro di accoglienza che ha una capienza di circa 600 posti, nonostante i trasferimenti degli “ospiti” con un ponte aereo, che proseguiranno anche nella giornata di oggi. Notizie drammatiche giungono anche dalla cosiddetta “sponda Sud”: fonti di stampa internazionale riferiscono di 130 migranti arrestati dalla polizia capo-verdiana nella baia di Pedra de Lume, sull’isola di Sal, mentre si trovavano a bordo di una piroga. Secondo la polizia di Capo Verde, i migranti sarebbero partiti dalle coste della Guinea Bissau diretti verso l’arcipelago spagnolo delle Canarie.

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