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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Borsa: Europa brucia 230 miliardi di euro

Francoforte - Nel nuovo venerdì nero dei mercati mondiali le Borse europee hanno visto andar in fumo circa 230 miliardi di euro (335 miliardi di franchi) di capitalizzazione. E' quanto emerge dal controvalore dell'indice paneuropeo Dj stoxx dei 600 maggiori titoli del Vecchio Continente, sceso oggi del 4,74%.

L'Islanda ha raggiunto un accordo con il Fondo monetario internazionale e riceverà un prestito di 2 miliardi di dollari. Lo ha annunciato il primo ministro islandese Geir Haarde.

Con i futures di Borsa congelati per eccesso di ribasso (non si verificava dal lontano 1997), la borsa statunitense è parsa oggi a un passo dalla catastrofe, finendo così per dare ragione a Nouriel Roubini, l'economista che ieri aveva messo in conto la possibilità di una chiusura delle Borse mondiali per almeno una settimana, per manifesta inferiorità.

Eppure, dopo aver perso oltre il 5% nelle prime fasi della seduta, il mercato è riuscito in seguito a contenere le perdite, che ora oscillano fra il 2 e il 3%. A tutto c'é un limite probabilmente, anche se l'andazzo che si profilava oggi ha ricordato a molti quello che successe il 29 ottobre del 1929, in occasione del 'martedi' nerò della Borsa, che perse tutto d' un botto l'11,73%.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

MIGLIAIA DI DIMOSTRANTI PER I 27 MIGRANTI "GIUSTIZIATI" A LAHGMAN

"Morte ai barbari talebani e americani” era lo slogan gridato da alcune migliaia di dimostranti a Mihtarlam, capitale della provincia di Lahgman, riuniti per protestare contro gli insorti, ritenuti talebani, che domenica hanno "giustiziato" almeno 27 civili originari della regione. Secondo dati dell’Onu, nell’ultimo anno sono aumentate del 40% le vittime tra i civili; l’ultimo bilancio disponibile registra 1445 vittime tra gennaio e agosto, tra cui 800 persone uccise in attacchi e attentati di talebani e altri insorti, 557 uccisi dall’esercito afgano e dalle truppe internazionali sotto il comando degli Stati Uniti e della Nato, inclusi almeno 395 per bombardamenti aerei. Domenica scorsa la polizia ha riferito del sequestro e uccisione di una trentina di passeggeri di un autobus nella provincia di Kandahar, diretti verso l’Iran in cerca di lavoro; i migranti sarebbero stati "giustiziati" perché, a quanto sostenuto da chi ha rivendicato l’azione, ritenuti membri delle forze di sicurezza. Ieri si è tenuta nella stessa città una cerimonia di commemorazione funebre in cui il governatore Lutfullah Mashal e i capi tribali locali hanno condannato gli omicidi definendo queste azioni contrarie all’Islam; sono 12 i corpi delle vittime recuperati e restituiti finora alle famiglie.

Gb: cosmologo Stephen Hawking lascerà insegnamento a gennaio

Cambridge - Il celebre fisico e cosmologo Stephen Hawking lascerà la sua cattedra alla Cambridge Univeristy dall'inizio dell'anno prossimo, in coincidenza col ragiungimento dei suoi 67 anni. Hawking, annuncia comunque l'ateneo, continuerà i suoi studi "nel campo della cosmologia e della gravitazione" al Dipartimento di Matematica applicata e Fisica teorica dell'univeristà.

Hawking - titolare della cattedra di matematica a Cambridge dal 1979 -è noto in particolare per i suoi studi sulla natura dei buchi neri e sulla natura del tempo e alcuni suoi volumi, come "Breve storia del tempo" sono stati bestseller.

Malato di sclerosi laterale amiotrofica e confinato da anni in sedia a rotelle,

ITALIA

NO DAL MOLIN: SI RICALIBRA LA LOTTA

Presidio oggi a Vicenza del popolo che si batte contro la nuova base di guerra americana che si vorrebbe costruire all'interno dell'areoporto Dal Molin. Dopo che martedì era stato scoperto l'inizio di alcuni lavori all'interno dell'area da parte dei No Dal molin, oggi una prima risposta era quella di presidiare ingresso dell'areoporto per a incontrare i lavoratori incaricati delle demolizioni e chiedere loro se sono consapevoli di essere complici della decisione di non rispettare la volontà del popolo vicentino. Dopo la denuncia dei giorni scorsi però i lavori all'interno dell'area sono stati convertiti in opere di bonifica dell'area, e data la mobilitazione prevista per oggi gli operai al lavoro hanno fatto finire il loro turno a mezzogiorno. Scelte che hanno fatto riflettere i No Dal Molin, come ci spiega Francesco Pavin del presidio permanente.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

La recessione bussa alle porte dell'Europa, Borse a picco

Giornata drammatica per le principali Borse europee. I listini sono stati travolti in apertura dal crollo dei mercatiasiatici, con Tokyo che ha ceduto oltre il 9% e dalla flessione dello 0,5% del Pil della Gran Bretagna nel terzo trimestre che ha ufficialmente certificato la recessione dell'economia britannica. La sterlina perde sul mercato delle valute, con il maggior calo da 37 anni ad oggi.

I segnali di recessione si moltiplicano: dal settore bancario a quello dell'auto, dai servizi al manifatturiero, i conti societari riflettono risultati spesso inferiori alla attese e fioccano profit warning . Risultato, gli indici del Vecchio Continente viaggiano sui minimi degli ultimi 5 anni. Pessimi i segnali da Wall Street, con i futures della Borsa americana che scommettono su un'apertura negativa: i futures sul Dow Jones perdono 15 punti, quelli sullo S&P cedono 0,8 punti, mentre quelli sul Nasdaq sono invariati.

In Europa A Francoforte il Dax cede il 10%, seguito a Parigi dal Cac40 -8,9%; a Londra Ftse100 -7,8%, e a zurigo lo Smi a -6,9%. Piazza Affari a Milano arretra di oltre il 7%.

Ennesima raffica di sospensioni Fra i titoli congelati a Milano - alcuni riammessi ma sempre colpiti dagli ordini di vendita - Tenaris, Intesa SanPaolo, Eni, Telecom Italia, Bulgari, Tenaris e Impregilo. Tutti i comparti, dai cementiferi al lusso passando per gli industriali, sono sotto stress ma particolarmente nell'occhio del ciclone ci sono i titoli bancari, energetici e quelli dell'auto

Petrolio ancora giù In calo anche il greggio, scambiato poco sopra i 63 dollari al barile, sempre su timori di recessione e nonostante la decisione dell'Opec di tagliare la produzione di 1,5 milioni di barili a partire dal prossimo primo novembre.

Fra i comparti, a picco le auto con l'indice Euro Stoxx che cede l'11%, dopo i profit warning lanciati da Peugeot, Renault, Daimler e Volvo. In forte calo anche i finanziari e gli energetici. Sui minimi degli ultimi due anni il cambio euro dollaro, scivolato sotto quota 1,26 a 1,255.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

POPOLI INDIGENI D’AMERICA A SANTA CRUZ PER APPOGGIARE PRESIDENTE

Delegazioni in rappresentanza di 18 popolazioni indigene americane, riunite a Santa Cruz per partecipare a un “Incontro internazionale di solidarietà con la Bolivia”, hanno espresso il loro sostegno alla politica di cambiamento avviata dal presidente Evo Morales. Le discussioni del forum si stanno sviluppando intorno ad alcuni temi affidati a commissioni e si concluderanno domani con una “Dichiarazione speciale”. Dell’incontro stanno dando ampia notizia i mezzi di informazione sudamericani riferendo anche i commenti delle varie delegazioni presenti a Santa Cruz. “Per noi che partecipiamo si tratta di un modo per appoggiare in prima persona un processo che speriamo possa essere replicato anche nei nostri paesi” ha detto Javier Gora, in rappresentanza degli indigeni peruviani. Per Domingo Hernández, rappresentante dei popoli Maya, la Bolivia si è trasformata “in un esempio di lotta per tutti gli altri popoli, dimostrando come in democrazia si possano spezzare le catene dell’oppressione e dell’imperialismo”. Una trasformazione che non si fermerà, ha assicurato il vice-presidente boliviano Álvaro García Linera ai convenuti: “Siate sicuri che lasceremo per il futuro, per questo paese, per l’America e per il mondo intero, un esempio di governo indigeno che ha saputo amministrare e distribuire la ricchezza in maniera equa e giusta”. L’incontro si tiene a pochi giorni dall’approvazione di una legge per la convocazione di un referendum, il 25 gennaio, sulla nuova Costituzione. Se approvata, la Costituzione – la prima nella storia della Bolivia a essere sottoposta al voto popolare – darà vita al nuovo modello di stato proposto dal primo presidente indigeno del paese e riassunto così nel primo articolo: “La Bolivia si costituisce come stato unitario sociale di diritto plurinazionale comunitario, libero, indipendente, sovrano, democratico, interculturale, decentralizzato e con autonomie. La Bolivia si fonda sulla pluralità e il pluralismo politico, economico, giuridico, culturale e linguistico in un processo di integrazione del paese”

Turchia: Ankara, 25 militanti Pkk uccisi nel nord dell'Iraq

ANKARA - Lo Stato maggiore turco ha reso noto che 25 terroristi del Partito dei lavoratori curdi (Pkk) sono stati uccisi in una serie di raid contro le loro postazioni nel nord dell'Iraq la scorsa settimana.

Secondo quanto riferito ai giornalisti dal portavoce dello Stato maggiore, Metin Gurak, i caccia turchi hanno bombardato le basi del Pkk sulle montagne di Qandil, al confine tra l'Iran e l'Iraq, il 17 ottobre scorso. Nei raid sono rimasti feriti anche numerosi militanti del gruppo che gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche. L'offensiva di Ankara contro il Pkk è ripresa in modo massiccio dopo che il 4 ottobre scorso, in un'imboscata, erano stati uccisi 15 soldati turchi.

Nato: Usa: difficile accordo su ingresso Georgia e Ucraina

WASHINGTON - E' "difficile" che il vertice ministeriale della Nato del prossimo dicembre si chiuda con un accordo sull'ingresso nell'Alleanza di Georgia ed Ucraina, dal momento che alcuni Paesi europei sono di parere contrario: lo ha affermato il nuovo ambasciatore statunitense presso la Nato, Kurt Volcker.

Volcker si è però detto ottimista sull'impegno europeo per un allargamento dell'Alleanza: "Credo che l'Europa resti fedele a questo progetto: sarebbe un errore considerare il dibattito in corso come una mancanza di fiducia, è più una questione di procedure".

Se gli Stati Uniti sono favorevoli all'assegnazione in tempi brevi dello status di candidati a Tbilisi e Kiev, Francia e Germania temono un aggravamento delle tensioni con Mosca, soprattutto dopo il recente conflitto che ha visto opposte Russia e Georgia.

INDIGENI OTTENGONO INCONTRO CON PRESIDENTE, MANIFESTAZIONI A BOGOTÀ

La lunga marcia della ‘resistenza e della dignità’ convocata dalle popolazioni indigene del dipartimento sud-occidentale di Cauca ha ottenuto un primo successo: secondo notizie riferite dagli stessi indigeni e confermate da un comunicato ufficiale della presidenza colombiana, una folta rappresentanza dei dimostranti – da martedì in marcia lungo la strada che collega le città di Popayán e Cali – incontrerà domenica a Cali il capo di stato Alvaro Uribe. “Uribe ci ha assicurato la sua presenza ed è chiaro che accettiamo di parlare con lui, perché è questo ciò vogliamo; ci stiamo già preparando per l’incontro” ha detto Feliciano Valencia, uno dei capi della protesta. “Ci vedremo con l’intenzione di discutere in maniera amichevole” ha aggiunto Daniel Pinacué, uno dei responsabili del Consiglio regionale indigeno del Cauca (Cric), riferendo le parole di Uribe con il quale si era sentito telefonicamente. Intanto, il gruppo in marcia - formato da circa 25.000 persone alle quali si vanno man mano aggiungendo indigeni di varia provenienza – si è fermato a Villa Rauca dove sono stati definiti cinque punti da portare sul tavolo della discussione. In base a un documento da loro stessi diffuso, gli indigeni chiederanno: l’effettiva restituzione di 15.000 ettari di terra promessi nel 1999 e nel 2005; un meccanismo di interlocuzione con il parlamento in merito al Trattato di libero commercio con gli Stati Uniti che comunque rinnegano; una revisione del Codice delle miniere, dello Statuto rurale e del Piano per l’acqua, norme tutte quante approvate dal governo senza consultare le comunità locali; l’intervento di una commissione internazionale che apra un’inchiesta sui crimini commessi contro gli indigeni; l’approvazione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, che contempla il rispetto delle risorse naturali nei territori dei nativi. Da Villa Rauca, gli indigeni hanno inoltre invitato all’incontro di Cali, alcune personalità internazionali: i premi Nobel per la pace Rigoberta Menchú e Adolfo Pérez Esquivel, i presidenti di Bolivia e Paraguay, Evo Morales e Fernando Lugo, e il giudice spagnolo Baltasar Garzón. Gli dimostranti hanno ricevuto la solidarietà dei 400.000 dipendenti pubblici che nel resto del paese, a Bogotà in particolare, hanno partecipato alle manifestazioni nell’ambito di uno sciopero generale di 24 ore indetto dal maggior sindacato del paese, la ‘Central unitaria de trabajadores’ (Cut) e da altre sigle sindacali. Le organizzazioni dei lavoratori hanno reclamato l’attuazione di nuove norme salariali e protestato contro la chiusura di alcuni ospedali e contro il trattato di libero commercio sottoscritto con gli Stati Uniti; hanno inoltre deplorato le aggressioni dei giorni scorsi contro gli indigeni di Cauca costate la vita a tre persone che sarebbero state uccise a colpi di arma da fuoco.

ITALIA

FIAT: A TERMINI IMERESE OTTO OPERAIE SUL TETTO CONTRO IL LICENZIAMENTO

Otto operaie sono salite sul tetto, alto una quindicina di metri, della fabbrica Ergom, azienda controllata dalla Fiat a Termini Imerese. Le lavoratrici fanno parte del gruppo di 23 persone alle quali la Ergom non hanno intenzione di rinnovare i contratti in scadenza a dicembre. Altri tre operai si sono invece arrampicati su un silos, alto circa 30 metri, sempre all'interno dello stabilimento. Davanti ai cancelli si sono radunati tutti i 153 lavoratori che dalle 6 sono in sciopero, in segno di solidarietà nei confronti dei colleghi precari. Sentiamo Erika, una delle operaie sul tetto della fabbrica.

RAZZISMO: AGGRESSIONE DI UN GIOVANE ALBANESE A COGOLETO (GE)

«Sporco albanese, prima o poi ti ammazzo», erano le ripetute minacce di un giovane italiano nei confronti di un coetaneo di origine albanese, che ora è in coma nella neurochirurgia dell’ospedale San Martino di Genova, dopo essere stato colpito alla testa con un manganello telescopico. L'aggressione è avvenuta mercoledì sera a Cogoleto in provincia di Genova dopo un primo battibecco è scattata un colpo alle spalle quando il giovane albanese, per evitare problemi, aveva deciso di non cedere alle provocazioni e andarsene, insieme agli amici. Il colpo sferrato con il manganello gli ha sfondato il cranio. Il giovane albanese aveva precedentemente denunciato più volte ai carabinieri il suo agressore per «minacce razziste». Vittima e aggressore si conoscevano, per aver frequentato lo stesso oratorio. L’imputazione, considerando la gravità delle ferite e l’uso dell’arma impropria potrebbe diventare quella di tentato omicidio. Sentiamo l’avvocato Gabriele Contardo che rappresenta la famiglia del giovane aggredito

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror081024 (last edited 2008-10-24 17:27:20 by anonymous)