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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Verso lo sciopero del 23: Alitalia

Verso lo sciopero indetto dal patto di base la radio sta ascoltando gli interventi di diversi lavoratori e lavoratrici... La piattaforma dello sciopero chiede: blocco dei licenziamenti e riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario; aumenti consistenti di salari e pensioni, introduzione di un reddito minimo garantito per tutti/e; aggancio dei salari e pensioni al reale costo della vita; cassa integrazione almeno all'80% del salario e reddito per i lavoratori atipici, con mantenimento del permesso di soggiorno per gli immigrati/e; abrogazione della Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza; sostegno delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, del riassetto idrogeologico e contro il nucleare, la privatizzazione dell'acqua e l'incenerimento dei rifiuti; messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, delle scuole, dei trasporti, rifiutando la riduzione delle sanzioni per chi causa morti del lavoro, gravi infortuni, malattie professionali; contro i tagli di posti, classi e orari nella scuola pubblica e contro la legge Aprea; assunzione a tempo indeterminato dei precari e reinternalizzazione dei servizi;investimenti in un milione di alloggi popolari, tramite utilizzo di case sfitte e ristrutturazione e requisizioni del patrimonio immobiliare, blocco degli sfratti, canone sociale per i bassi redditi; diritto di uscita immediata per gli iscritti/e ai fondi-pensione chiusi; contro l’aumento dell’età pensionabile per le lavoratrici della P.A; ritiro della riforma Brunetta; difesa del diritto di sciopero; fine del monopolio oligarchico di Cgil-Cisl-Uil sulla rappresentanza e i diritti sindacali, contro la pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare, pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori, rappresentanza elettiva democratica sui posti di lavoro e a livello regionale/nazionale. In questo gr riproponiamo un'estratto da una corrispondenza realizzata oggi con un lavoratore della CUB di Alitalia.

Thyssen

OTTOBRE UNO SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE. ALLA THYSSENKRUPP - ACCIAI SPECIALI TERNI - DOPO IL VOLANTINAGGIO DELL'INIZIATIVA DI LOTTA E LA CONDIVISIONE DA PARTE DI MOLTI OPERAI, L'OFFENSIVA ANTISCIOPERO SI E' SCATENATA TRA MARTEDI' E MERCOLEDI': DELEGATI SINDACALI SONO SCESI NEI REPARTI DICHIARANDO IL FALSO E CIOE' CHE LO SCIOPERO NON E' LEGALE NE C'E' LA "COPERTURA" PER CHI ADERIRA', MENTRE L'AZIENDA HA INVITATO CAPOTURBI E RESPONSABILI DEL PERSONALE A DISSUADERE I LAVORATORI AD ADERIRE ALLO SCIOPERO, CON MINACCE INGIUSTIFICATE E LICENZIAMENTI. LA CONFEDERAZIONE COBAS DI TERNI DENUNCIA L'ATTACCO PESANTISSIMO AL DIRITTO DI SCIOPERO PORTATO CONGIUNTAMENTE DA SINDACATI CONCERTATIVI E PADRONATO e ribadisce L'ASSOLUTO DIRITTO PER TUTTI I LAVORATORI DI TUTTI I TURNI DI PARTECIPARE ALLO SCIOPERO DEL 23 OTTOBRE, CONVOCATO RISPETTANDO LA NORMATIVA VIGENTE. Un delegato cobas, con il quale si realizzera' una corrispondenza all'interno de l'altra societa', E' STATO CONVOCATO DALL'AZIENDA E HA RICEVUTO, OLTRE CHE PESANTI MINACCE VERBALI, UNA LETTERA DI CONTESTAZIONE PER AVER DISTRIBUITO MATERIALE PROPAGANDISTICO IN AZIENDA SENZA AVERNE ALCUNA TITOLARITA'A FARLO. L'AZIENDA HA MINACCIATO DI LICENZIARE TUTTI COLORO CHE ADERIRANNO ALLO SCIOPERO.

Magliana

A partire da domani una tre giorni di iniziative alla Magliana, in piazza Fabrizio De Andrè. Per informare, rivendicare dopo l'azione da parte delle forze dell'ordine contro l'otto marzo occupata, l'arresto e le accuse e la campagna diffamatoria a mezzo stampa contro alcun* occupanti. Per chiedere la liberazione immediata di Gabriele, Francesca, Simone che si trovano ancora agli arresti domiciliari e per Sandrone che ha l'obbligo di firma quotidiana presso il commissariato di P.S.

Occupazione La Palma

Iniziativa di lavoratori e di lavoratrici dello spettacolo, che questa mattina hanno occupato l'ex la Palma a Portonaccio, per denunciare lavoro nero e degrado del posto, e rivendicando lavoro.

Manifestazione sabato prossimo ad Amantea

Manifestazione nazionale ad Amantea, provincia di Cosenza,cittadina sulla costa tirrenica cosentina, a metà strada fra Paola (dove è stata ritrovata arenata la “Jolly Rosso”) e Cetraro (dove è stato avvistato il relitto di una nave a 470 metri di profondità). Tra le parole d'ordine l’immediata bonifica dei siti contaminati dai rifiuti tossici e il recupero delle navi fatte affondare nel mare al largo delle coste calabresi. In particolare si pretende che siano bonificati i siti della valle del fiume Oliva, dove è stata accertata la presenza di rifiuti tossici e sostane radioattive, con conseguente e legittima preoccupazione di tutti i residenti dei vicini centri. All’attenzione anche Cetraro, salita agli onori della cronaca nazionale per il ritrovamento del relitto di un’imbarcazione, probabilmente fatta affondare dalla ‘Ndrangheta, con un carico di rifiuti tossici.

Corrispondenza.

ESTERI

GRECIA

Tre ordigni a gas, di piccole dimensioni, sono stati lanciati all'alba contro la sede della Camera di Commercio Italo-Ellenica a Salonicco, provocando qualche danno. Gli ordigni sono stati lanciati poco dopo le 5 locali (le 4 italiane), quando gli uffici erano ancora chiusi. Nessuna rivendicazione è arrivata per l'azione. Già il due settembre, due azioni dinamitardi avevano scosso Salonicco e la capitale. Sotto tiro in quei due casi, il ministero di Macedonia e Tracia e la borsa di Atene.

afghanistan

Al quinto giorno dell'offensiva dell'esercito pakistano contro i talebani nel Sud Waziristan, un drone statunitense ha lanciato un missile sul villaggio di Spalga, in Nord Waziristan, uccidendo almeno tre persone di cui ancora non e' stato possibile riconoscere i corpi.Il bombardamento è solo l'ultimo(finora) di una serie di raid statunitensi. Nel sud della regione, intanto, prosegue l'offensiva dell'esercito pachistano contro i talebani, che avrebbero riportato un centinaio di perdite, contro una dozzina di soldati rimasti uccisi tra le file pakistane. Nessuno tiene il conto delle vittime civili, che sarebbero decine secondo fonti locali.

Nucleare teheran

Sembrerebbe essere vicina una conclusione "positiva"(virgolettato) per la spinosa questione nucleare in Iran.L'incontro tra rappresentantidi Iran Stati Uniti Francia e Russia sembra ora aspettare solo la presentazione del progetto All'agenzia per il nucleare(AIEA) da parte di teheran, anche se i dettagli sono ancora tutti da precisare. L'accordo di massima prevede tuttavia che l'Iran invii l'uranio all'Aiea che a sua volta lo spedirà in Russia per l'arricchimento. Da Mosca l'uranio arricchito verrà trasmesso nuovamente all'Aiea che, a sua volta, lo invierà in francia per l'aggiunta di "elementi cellula" necessari per il reattore iraniano. L'intero processo permetterebbe all'Iran di ottenere sufficiente uranio arricchito per il suo reattore di ricerca, ma non abbastanza per produrre un arma.

Etiopia

Sarebbero cento le perdite riportate dall'esercito etiope nel corso di violenti scontri con i ribelli del Fronte di Liberazione Nazionale dell'Ogaden. La guerra dell'Ogaden, che contrappone il governo centrale ai combattenti per l'indipendeza della regione, va avanti da più di vent'anni ed è stata palcoscenico di pesanti violazioni dei diritti umani, con un'escalation delle violenze a partire dal 2007.A farne le spese sono ovviamente i civili,mentre gli sfollati a causa del conflitto sono oltre 200mila.

sud africa, tensioni nelle township

Acqua corrente che va e viene, spazzatura nelle strade, ospedali fatiscenti:la logica conseguenza e' il recente aumento delle tensioni sociali e delle proteste da parte degli abitanti delle township. Nelle ultime settimane l’epicentro delle proteste è stato il sobborgo di Sakhile, nei pressi della città di Standerton, provincia orientale di Mpumalanga. Gli abitanti della “township”, per lo più poveri e senza un lavoro stabile, hanno bloccato strade e chiesto le dimissioni del sindaco e del Consiglio comunale. “Vogliamo case popolari, acqua corrente e ponti” hanno scritto su uno striscione i manifestanti, in alcuni casi accusati dalla polizia di aver dato alle fiamme automobili e saccheggiato negozi.

COLOMBIA

La corte di appello di Cundinamarca ha condannato Narciso Fajardo Manrique, alias "Rasguño", a 16 anni e 8 mesi di carcere per l'assassinio di due leader comunali della Unión Patriótica, il movimento politico di opposizione sterminato da esercito e narco-paramilitari nel corso degli anni ottanta. In una precedente sentenza, di fronte a un giudice per i diritti umani, Rasguño aveva riconosciuto la propria responsabilità in crimini quali il sequestro, la tortura e l'omicidio aggravato. Questo duplice omicidio è stato commesso il 31 marzo 2001, nella zona rurale del municipio Caparrapí, nel dipartimento di Cundinamarca, dove i paramilitari delle AUC sequestrarono dalle proprie case Romero Montero e José Manuel Mahecha, successivamente torturati e uccisi. Fajardo Manrique è attualmente detenuto presso il carcere La Picota di Bogotá.

Argentina: muore testimone

La magistratura argentina ha aperto un’indagine sulla morte, in circostanze non ancora chiare, di un ex-poliziotto ritenuto un testimone chiave nel processo contro l’ex-generale Luciano Menéndez, già capo del Terzo Corpo dell’esercito con giurisdizione sul centro e nord del paese, da ieri sul banco degli imputati in un nuovo processo per crimini di lesa umanità commessi durante l’ultima dittatura (1976-‘83). Jesús González, che aveva prestato servizio come guardia in un centro di detenzione clandestina del regime, è stato trovato senza vita nella sua abitazione di Córdoba (700 chilometri a nord di Buenos Aires): la sua morte è stata inizialmente catalogata come suicidio, un’ipotesi che non ha convinto gli inquirenti che ipotizzano un’istigazione al suicidio. L’ex-poliziotto avrebbe dovuto presentarsi come teste a carico di Menéndez, su cui pesano già due condanne all’ergastolo, e altri cinque ex-gerarchi del regime per il sequestro, la tortura e l’omicidio aggravato del vice-commissario Fermín Albareda nel 1979. L’episodio ha riportato alla memoria una vicenda analoga accaduta nel Settembre 2006, quando un muratore in pensione, scampato ai campi di detenzione, Jorge Julio López, scomparve senza lasciare traccia a La Plata, dopo aver testimoniato nel processo contro l’ex-capo della Miguel Etchecolatz, condannato alla reclusione a vita per violazioni dei diritti umani. López, di cui si ignora ancora la sorte, è stato definito il primo ‘desaparecido’ dopo la fine dell'ultima dittatura.

ITALIA

‘’’ACERRA’’’

Due operai della Emil Gen di Acerra (Napoli), società che produce componentistica ferroviaria, sono saliti sul cornicione dello stabilimento, nella zona industriale della cittadina partenopea, e minacciano di lanciarsi nel vuoto e di darsi fuoco con la benzina, se i vertici aziendali non riassumeranno i nove lavoratori licenziati nei giorni scorsi. Si tratta della fabbrica il cui titolare, Raffaele Colombrino, nei giorni scorsi, aveva denunciato di essersi rivolto agli usurai per avere le prime somme necessarie al pagamento dei lavoratori. Un altro gruppo di dipendenti sta protestando davanti ai cancelli della fabbrica, dove i lavoratori hanno posizionato alcune bombole di gas. I manifestanti sono in assemblea permanente da alcune settimane, per protestare contro la messa in mobilità decisa dalla società, per 12 dei circa 60 dipendenti dello stabilimento. «Ieri - raccontano alcuni lavoratori - l'amministratore della società ha ribadito davanti al prefetto di Napoli, che non è intenzionato a chiedere la cassa integrazione, e che continuerà con la mobilità per far fronte alla crisi finanziaria. Ma noi non vogliamo perdere il nostro lavoro». Sul posto sono giunte alcune pattuglie di agenti del locale commissariato di polizia

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

‘’’PAKISTAN’’’

Sono tredici, tra i quali sei stranieri, i talebani uccisi stamani in Pakistan durante l'offensiva dell'esercito pachistano nella regione nord occidentale del Sud Waziristan ai confini con l'Afghanistan. Forti scontri si sono registrati nelle zone di Makeen e Ladha, con l'utilizzo di artiglieria pesante e l'appoggio di aerei da guerra. Sei estremisti, secondo le informazioni dell'esercito pachistano, sono stati uccisi a Sararogha, sette invece a Ladha e Makeen. Sempre nell'ambito dell'offensiva anti talebana dell'esercito, denominata Rah-e-Nijat, si registrano forti scontri a Koktai, la città di origine del leader del Therik-e-Taliban Pakistan (Ttp) Hakemullah Mehsud. La città è già passata di mano due volte dai talebani all'esercito e stamani i militari hanno demolito la Casa di Mehsud e quella di Qari Husain, il coordinatore dei kamikaze del gruppo talebano. Fonti militari intanto hanno fatto sapere che l'operazione potrebbe durare più dei due mesi previsti.

Il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite ha annunciato la chiusura dei suoi centri di distribuzione di aiuti alimentari, dei quali beneficiano più di due milioni di persone nel nordovest del Pakistan, a causa delle minacce di attacchi. «Abbiamo chiuso i nostri centri di distribuzione a Swabi, Charsadda, Mardan, Swat, Bumner, Dir e Bajaur, che aiutano gli sfollati della regione - ha detto un portavoce del Pam, Amjad Jamal -. Ci troviamo di fronte a problemi di sicurezza, per questo la notte scorsa è stato deciso di chiudere questi centri».

‘’’YEMEN’’’

Lungo la linea di frontiera fra Yemen e Arabia Saudita, non si placano gli scontri a fuoco tra le guardie di frontiera saudite e i ribelli yemeniti. Secondo il sito informativo yemenita 'Masdar', teatro dei combattimenti è al-Hasama. Tutto è iniziato ieri mattina quando alcuni ribelli sciiti hanno aperto il fuoco contro un gruppo di uomini sembra senza accorgersi che in realtà erano guardie di frontiera. Due agenti sarebbero morti. Per questo, pur avendo più volte ribadito di non voler scendere in campo nella guerra in corso tra l'esercito yemenita e i seguaci dell'imam Abdel Malik al-Houthi, le autorità saudite hanno reagito, pur dicendosi preoccipati per il fatto che il conflitto possa estendersi anche alle province meridionali del suo regno. Una versione questa che cozza con quanto dichairato lunedì dal gruppo sciita che ha accusato le guardie di frontiera saudite di aver aperto il fuoco contro il mercato di al-Hasama mentre era affollato di civili. Dopo questo fatto sono iniziati gli scontri che durano tutt'ora.

‘’’GRECIA’’’

Tre ordigni a gas, di piccole dimensioni, sono stati lanciati all'alba contro la sede della Camera di Commercio Italo-Ellenica a Salonicco, provocando qualche danno. Gli ordigni, usualmente utilizzati dagli anarchici, sono stati lanciati poco dopo le 5 locali (le 4 italiane), quando gli uffici erano ancora chiusi. Nessuna rivendicazione è arrivata per l'attentato. Un'emergenza, quella degli attentati, che è tornata a scombussolare la Grecia, il cui governo di centrodestra, capeggiato da Karamanlis, ha deciso di affrontare con una riforma dei servizi segreti e della polizia. Forse anche nel tentativo di frenare il crollo di consensi, in parte attribuibile all'insicurezza sociale, che alle elezioni europee ha portato alla vittoria il partito socialista Pasok. Già il due settembre, due attentati dinamitardi avevano scosso Salonicco e la capitale. Sotto tiro in quei due casi, il ministero di Macedonia e Tracia e la borsa di Atene.

‘’’COLOMBIA’’’

La corte di appello di Cundinamarca ha condannato Narciso Fajardo Manrique, alias "Rasguño", a 16 anni e 8 mesi di carcere per l'assassinio di due leader comunali della Unión Patriótica, il movimento politico di opposizione sterminato da esercito e narco-paramilitari nel corso degli anni ottanta. In una precedente sentenza, di fronte a un giudice per i diritti umani, Rasguño aveva riconosciuto la propria responsabilità in crimini quali il sequestro, la tortura e l'omicidio aggravato. Questo duplice omicidio è stato commesso il 31 marzo 2001, nella zona rurale del municipio Caparrapí, nel dipartimento di Cundinamarca, dove i paramilitari delle AUC sequestrarono dalle proprie case Romero Montero e José Manuel Mahecha, successivamente torturati e uccisi. Fajardo Manrique è attualmente detenuto presso il carcere La Picota di Bogotá.

ITALIA

‘’’ACERRA’’’

Due operai della Emil Gen di Acerra (Napoli), società che produce componentistica ferroviaria, sono saliti sul cornicione dello stabilimento, nella zona industriale della cittadina partenopea, e minacciano di lanciarsi nel vuoto e di darsi fuoco con la benzina, se i vertici aziendali non riassumeranno i nove lavoratori licenziati nei giorni scorsi. Si tratta della fabbrica il cui titolare, Raffaele Colombrino, nei giorni scorsi, aveva denunciato di essersi rivolto agli usurai per avere le prime somme necessarie al pagamento dei lavoratori. Un altro gruppo di dipendenti sta protestando davanti ai cancelli della fabbrica, dove i lavoratori hanno posizionato alcune bombole di gas. I manifestanti sono in assemblea permanente da alcune settimane, per protestare contro la messa in mobilità decisa dalla società, per 12 dei circa 60 dipendenti dello stabilimento. «Ieri - raccontano alcuni lavoratori - l'amministratore della società ha ribadito davanti al prefetto di Napoli, che non è intenzionato a chiedere la cassa integrazione, e che continuerà con la mobilità per far fronte alla crisi finanziaria. Ma noi non vogliamo perdere il nostro lavoro». Sul posto sono giunte alcune pattuglie di agenti del locale commissariato di polizia

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


Appunti e note redazionali

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gror0901021 (last edited 2009-10-21 17:23:31 by anonymous)