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Mo: Gaza, razzi Hamas colpiscono Ashqelon
TEL AVIV - Le sirene di allarme hanno ululato a lungo oggi nella città israeliana di Ashqelon, mentre era nuovamente esposta ad un attacco di razzi sparati da Gaza. Fonti locali precisano che quattro razzi sono esplosi in città, provocando il ferimento leggero di due persone. Sempre oggi altri razzi sono stati sparati da Gaza contro le comunità agricole israeliane del Neghev occidentale.
Ci sarebbero anche due bambini, Christine at-Turk di sei anni e Hammad Mesbeh di 15 anni, tra le vittime dei bombardamenti che anche oggi stanno proseguendo sulla Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese ‘Maan’, la quale in un ‘flash’ precisa solo che i due bambini sono morti in un bombardamento sulla città di Gaza, colpita ripetutamente da questa notte. Secondo fonti palestinesi razzi e missili dell’esercito israeliano sono caduti in varie zone della città di Gaza, nel campo rifugiati di Al-Bureji (vicino alla capitale della Striscia) e in quello di Jabalia, dove oggi un uomo, Foad Al-Matuq, è stato ucciso e altri quattro sono stati feriti.
MOGADISCIO: ATTENTATO CONTRO ETIOPICI, ALMENO SETTE CIVILI UCCISI
Sono almeno sette i civili uccisi questa mattina dai soldati etiopici nel centro di Mogadiscio per rappresaglia a un attentato che, qualche minuto prima, aveva investito un convoglio militare di Addis Abeba provocando la morte di almeno due militari. Lo riferiscono fonti giornalistiche somale, precisando che questa mattina presto una potente deflagrazione ha centrato un convoglio di mezzi militari etiopici nella zona di Maka al mukarama, dove le truppe di Addis Abeba erano impegnate in rastrellamenti e operazioni di polizia. Come già accaduto molte altre volte in passato, i soldati hanno reagito aprendo il fuoco tutt’intorno a loro, uccidendo sul colpo, secondo testimoni oculari, almeno sette persone. Tutta l’area - scrive Radio Shabelle, una delle principali emittenti radiofoniche del paese e tra le principali fonti d’informazione per i somali – è stata isolata da alcune ore dai militari, che stanno procedendo a perquisizioni e arresti. I soldati etiopici, che in base alle dichiarazioni del proprio governo avrebbero dovuto lasciare Mogadiscio entro la fine del 2008, non hanno ancora abbandonato le loro posizioni nella principale città somala, anche se alcune fonti riferiscono che potrebbero lasciare la città entro i prossimi cinque giorni. Le violenze a Mogadiscio, comunque, si erano riaccese già ieri sera, quando, verso le 17, un gruppo di insorti ha lanciato un massiccio attacco contro i caschi verdi dell’Unione Africana. I combattimenti, iniziati nella zona sud della città, si sono estesi fino al centro di Mogadiscio, provocando, secondo fonti locali, la morte di almeno 8 persone e il ferimento di altre 10. Tra loro, come di consueto, molti civili innocenti, colpiti dai proiettili vaganti sparati dalle parti.
Sri Lanka: esercito prende controllo 'capitale' ribelli tamil
COLOMBO - L'esercito dello Sri Lanka ha preso il controllo della capitale politica dei ribelli Tamil, Kilinochchi, nel nord del Paese. Lo ha reso noto il ministro cingalese e portavoce del partito al potere, Maithripala Sirisena.
"La presa di Kilinochchi da parte dei nostri soldati è una vittoria storica per la nazione", ha detto Sirisena, "la bandiera nazionale sventola su Kilinochchi".
Questa mattina truppe di terra avevano sfondato le linee di difesa delle Tigri per la liberazione dell'Eelam tamil (Ltte) avanzando per prendere il controllo del quartier generale della guerriglia, assediato da mesi dall'esercito di Colombo. La presa della città costituisce un terribile sconfitta per la guerriglia separatista che da 10 anni aveva fatto di Kilinochchi la sua 'capitale' politica.
Pakistan: sospetto drone Usa sgancia missili, 3 morti
PESHAWAR - Una serie di missili sono stati sganciati oggi da un drone, presumibilmente americano, su una zona tribale del nord-ovest del Pakistan nota come una roccaforte di Al Qaida e dei taleban, uccidendo tre persone, tutti probabilmente taleban. Lo riferisce un responsabile dei servizi di sicurezza. E' il secondo giorno consecutivo che si registra un simile episodio nella stessa zona.
I missili sono stati lanciati nel Waziristan del sud, alla frontiera con l'Afghanistan, dove ieri un altro missile sganciato sempre da un drone ha ucciso almeno tre persone ritenute appartenenti ai gruppi di insorti presenti nell'area.
"Due missuili sono stati sparati contro una postazione di taleban nei pressi del villaggio di Ladha, nel Waziristan meridionale, uccidendo tre combattenti stranieri e ferendone altri due", ha detto lo stesso responsabile senza fornire dettagli sulla nazionalità degli uomini rimasti uccisi.
Afghanistan: morto soldato della Nato nel sud KABUL - Un soldato della forza Nato in Afghanistan (Isaf) è stato ucciso ieri dai ribelli nel sud del paese. Lo ha reso noto stamani l'Isaf. La forza internazionale non ha specificato la nazionalità del militare e le circostanze della morte. La grande maggioranza dei soldati dell'Isaf schierati nel sud sono canadesi, britannici o olandesi. JOHANNESBURG “Una combattente senza paura contro l’apartheid”, “una vera eroina”, “una voce della ragione”: sono tanti e commossi i tributi a Helen Suzman, l’ex-deputata che per decenni si batté contro le politiche segregazioniste, scomparsa ieri all’età di 91 anni. Figlia di immigrati provenienti dalla Lituania, parlamentare dal 1953 al 1989, la Suzman denunciò tante volte il trasferimento forzato di milioni di neri e si oppose in particolare a una legge che consentiva la detenzione degli oppositori politici fino a 90 giorni senza processo. In un’occasione si definì “un difensore dei diritti di tutti coloro che non hanno voto o rappresentanti”. Secondo l’arcivescovo emerito di Città del Capo e premio Nobel per la pace Desmond Tutu, la Suzman “è stata una vera eroina che ha contribuito a una transizione pacifica nel nostro paese mentre molti prevedevano un sanguinoso scontro razziale”. In un messaggio diffuso oggi, Tutu ha sottolineato anche come “il Sudafrica senza di lei sia un paese più povero” e chiesto la celebrazione di funerali di stato. Un omaggio importante è arrivato anche da Nelson Mandela, che ricevette in carcere la Suzman, prima parlamentare a riconoscere in questo modo la lotta del futuro presidente del Sudafrica post-segregazionista. “Il nostro paese – si afferma in una nota della Fondazione Mandela – ha perso una grande patriota e una combattente senza paura contro l’apartheid”. Dopo la fine del regime razzista e le elezioni politiche del 1994, la Suzman fu spesso critica della gestione del potere da parte dell’‘African National Congress’ (Anc), denunciando in particolare le carenze e i ritardi dei sistemi scolastico e sanitario. “Quando il regime segregazionista tentava di soffocare tutte le voci critiche e indipendenti che denunciavano i trattamenti inumani inflitti a milioni di sudafricani – ha detto il presidente Kgalema Motlanthe, dirigente di quello stesso partito di governo – Helen Suzman si è eretta come una delle ultime voci della ragione”. Da diversi anni lontana dalla politica attiva, l’ex-parlamentare si è spenta tranquillamente nella sua casa di Johannesburg.
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