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Gr 19:30

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Israele, ottantotto giovanissimi si rifiutano di prestare il servizio militare obbligatorio

Ottantotto giovani israeliani hanno scelto di rifiutarsi di prestare il servizio militare obbligatorio. Nei prossimi mesi i ragazzi, tutti diciottenni iscritti all'ultimo anno delle superiori, verranno chiamati per il servizio militare obbligatorio ma hanno già deciso di rifiutarsi di indossare la divisa che potrebbe costringerli a partecipare ad operazioni militari nei Territori palestinesi. Or Ben-David e Efi Brenner, i primi due ragazzi a cui è stata recapita la lettera di chiamata alle armi, si trovano già in un carcere militare. L'obiezione di coscienza in Israele è condannata per legge ed è punibile con un periodo di detenzione in prigione. In teoria esiste un ufficio che vaglia le richieste di obiezione presentate dai giovani, ma secondo Efi Brenner non risponde alle domande. Brenner ha infatti dichiarato che lui, così come altri centinaia di giovani, si sono rivolti all'ufficio in questione, ma nessuno ha mai ottenuto risposta. Diventa così obbligatorio presentarsi alla chiamata alle armi, pena il carcere. In segno di protesta i giovani hanno scritto una lettera, appellandosi alle più alte cariche istituzionali del Paese, per chiedere una revisione della legge e condannare apertamente la politica israeliana nei confronti dei palestinesi.

SIGLATO ACCORDO, PARLAMENTO DECIDERÀ SU RITORNO ZELAYA ALLA PRESIDENZA

I negoziatori del presidente deposto Manuel Zelaya e del governo ‘de facto’ hanno firmato nella notte un accordo volto a porre fine alla crisi iniziata il 28 Giugno scorso con un golpe militare. Il ‘nodo’ su cui si erano arenate le trattative, quello del ritorno di Zelaya alla presidenza, sarà risolto affidando la decisione al parlamento, previa consultazione della Corte suprema da parte dell’assemblea legislativa. “Con soddisfazione, il dialogo iniziato il 7 Ottobre è arrivato a una felice conclusione...le delegazioni designate hanno sottoscritto il documento e i testi corrispondenti” ha annunciato il segretario per gli affari politici dell’Organizzazione degli stati americani (Osa), Víctor Rico, presentandosi ai giornalisti insieme al responsabile della Casa Bianca per l’America Latina Thomas Shannon, giunto in settimana a Tegucigalpa proprio con l’obiettivo di sbloccare il negoziato; Rico ha precisato che non è stata ancora fissata una data per il pronunciamento del parlamento su Zelaya. L’accordo è giunto al termine di un’intensa giornata, dopo 12 ore di colloqui, preceduto dall’annuncio del presidente ‘de facto’ Roberto Micheletti: “Ho autorizzato i miei negoziatori a firmare un’intesa che segni l’inizio della fine della crisi politica” aveva detto Micheletti, aggiungendo: “Occorre segnalare che accettare questa proposta rappresenta una concessione significativa da parte nostra; noi abbiamo sempre sostenuto che fosse la Corte suprema a dover decidere”, ovvero l’istituzione che aveva autorizzato la deposizione del presidente per presunte violazioni della Costituzione; era stato poi il parlamento, per alzata di mano, a nominare il 28 Giugno Micheletti, già presidente della stessa assemblea, come successore di Zelaya.

Gran Bretagna, banche di tutto il mondo investono nelle bombe a grappolo

Venti miliardi di dollari investiti da 138 banche in otto società che producono bombe a grappolo. Messe al bando appena dieci mesi fa dalla Convenzione di Oslo. La denuncia è di due associazioni non governative appartenenti alla Coalizione contro le cluster bombs. Nel rapporto presentato oggi a Londra, denominato Worldwide investments in cluster munitions le due ong tracciano una precisa mappatura degli istituti finanziari di tutto il mondo in relazione alle bombe a grappolo. Distinguendo le banche virtuose da quelle che finanziano la produzione di queste armi. Nella lista nera sono menzionati istituti di credito affermati come la Hsbc (capofila con circa 650 milioni di dollari di investimenti), la Goldman Sachs, la Merril Lynch, la Deutsche Bank, la JP Morgan, Citigroup, Barclays e Bank of America. L'elenco comprende anche una banca italiana, Intesa Sanpaolo, per i propri rapporti con la statunitense Lockheed Martin, una delle più grandi aziende produttrici di armi al mondo.

ITALIA Apriamo il GR collegandoci con Bergamo dove è previsto per le 19.30 ul corteo antifascista contro il convegno organizzato da casa pound con il bene placido dell'amministarzione comunale. Il convegno sarà presieduto da Gabriele Adinolfi.

Stefano Cucchi l'ennesima vittima del clima neoautoritario

L'unica certezza è il corpo martoriato di un giovane di 31 anni. Si chiamava Stefano Cucchi e la sua morte misteriosa è diventata di dominio pubblico dopo che la famiglia ha deciso di divulgare le foto del cadavere. "Vogliamo capire che cosa è successo" chiede una madre che dopo avere visto il figlio uscire di casa in buone condizioni di salute, si è vista riconsegnare un corpo irriconoscibile. Oggi la procura di Roma ha deciso di procedere per il reato di "omicidio preterintenzionale" al momento a carico di ignoti.Inchiesta avviata di iniziativa dalla Procura, nonostante l'assenza di una denuncia e un primo certificato di morte che attestava come questa fosse avvenuta per "presunta morte naturale". Una presunta morte naturale prima, che è divenuta una caduta accindentale dalle scale nei giorni successivi da quante riferisce il ministro della giustizia Alfano. Per non parlare della risposta data oggi a un cronista del tg3 dal ministro Maroni: un silenzio imbarazzato e teso un sorriso mellifluo che nasconde dietro di se l'omertà e l'impunità che lo stato riserva ai suoi servitori. Stefano Cucchi è l'ennesima vittima dopo Federico Aldovrandi, Aldo Blanzino, Renato Biagetti, Abdul Salam Guibre detto Abba,e tanti altri che in questi anni hanno pagato e pagano il prezzo del clima di neo autoritarismo. Stefano,Federico,Aldo,Renato,Abba sono le vittime della deriva che questo paese sta prendendo. Una deriva che porta all'odio e all'intolleranza nei confronti di migranti,omosessuali,lesbiche, consumatori di cannabis. Il proibizionismo è un serial killer era questo il nome di una campagna di sensibilizzazione contro la legge Fini sulle droghe. La nuova legislazione antidroga sta portando le forze dell'ordine a abusi, arresti immotivati, operazioni fuori dalle regole, carcerazioni senza convalida. E di solito a subire sono o i consumatori o i piccoli spacciatori.Gli anelli deboli della catena. Come Stefano".

Nuovo caso di abusi del cie di vie brunelleschi a torino Ieri sera la polizia è nuovamente intervenuta nel cie di corso brunelleschi a Torino. Dopo i fatti avvenuti mercoledi, di cui la radio aveva già dato notizia, la polizia è nuovamente intervenuta utilizzando lo stesso repertorio: manganelli e botte da orbi in barba a qualsiasi parvenza di rispetto dei diritti garantiti ai detenuti in un paese civile.

Andiamo ad ascoltare la corrispondenza registrata questa mattina da ondarossa.

sgomberato l'Experia di Catania

Corrispondenza di ror

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

'Sondaggio:il 73%delle persone non riesce a risparmiare

È quanto emerge dal sondaggio quotidiano di Sky Tg24 che, dopo l'indagine Acri-Ipsos nella giornata mondiale del risparmio, ha chiesto ai propri telespettatori se le famiglie tornano a mettere i soldi da parte. Riesce a fare economia solamente il restante 27% dei partecipanti al sondaggio.

Metalmeccanici: è in corso a Ronma lz trattatativa per la Manuli Rubberi Industries di Ascoli Piceno

Prosegue a oltranza a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico, la trattativa fra azienda, istituzioni e sindacati per ottenere il maggior numero di ricollocamenti possibile da parte della Manuli Rubber Industries, che ad agosto ha annunciato 375 licenziamenti nello stabilimento di Ascoli. La proposta dell'azienda, che finora ha messo sul piatto 135 ricollocamenti nell'immediato, altri cinque entro un anno, e 3,5 milioni di euro per gli incentivi a chi andrà in mobilità o in cassa integrazione. «Per quegli addetti che non verranno ricollocati subito - ha riferito la Fiom Cgil - l'Mse ha garantito che Regione, Provincia e Comune troveranno una sistemazione». Ma nè i sindacati confederali, nè Ugl e Sdl hanno ancora sottoscritto l'accordo: «non lo abbiamo fatto perchè non ci soddisfa ancora» spiega Ubaldi. «Vediamo se oggi riusciremo a ottenere di più; poi porteremo la proposta ai lavoratori della Manuli e saranno loro a decidere».

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Grecia altri due attentati ad Atene e Salonicco

Gli attentati hanno colpito l'abitazione di un ex ministro di Nuova Democrazia e il consolato spagnolo di Salonicco

Una bomba è esplosa stamane senza fare vittime all'esterno dell'edificio dove abita l'ex ministro e attuale deputato conservatore Marietta Giannakou. L'ordigno ad orologeria di media potenza, che ha provocato danni alla facciata dell'edificio e ad un'automobile parcheggiata, è avvenuta poco dopo le 04,30, venti minuti dopo una telefonata al quotidiano Elefterotypia e alla rete televisiva Alter. L'anonimo interlocutore dopo aver avvertito della imminente esplosione aveva concluso, indicano fonti del giornale, dicendo "non è uno scherzo". Frase, questa, usata già in passato in analoghi avvertimenti prima di attentati da parte di Lotta Rivoluzionaria, il più importante gruppo anarco-insurrezionalista greco. L'attentato suscita preoccupazione facendo seguito al sanguinoso attacco dei giorni scorsi contro un commissariato di polizia che ha portato al ferimento di sei agenti di cui due versano in gravi condizioni. Nonostante le rivendicazioni per questo come per quello al commissariato siano giunte dal sedicente e sconosciuto Gruppo proletario per l'autodifesa proletaria (Opla), la polizia ritiene, per le armi usate, kalashnikov, e le modalità operative, che possa essere più verosimile come autrice "Lotta Rivoluzionaria" o "Setta dei Rivoluzionari".

Un altro ordigno a gas di bassa potenza è esploso stamane davanti alla sede del consolato onorario spagnolo di Salonicco

In Grecia manifestazione dei partiti di sinistra contro i gruppi armati

La proposta di «una grande manifestazione popolare contro il terrorismo» è giunta oggi dai ranghi del partito di estrema sinistra Syriza dopo il sanguinoso attacco dei giorni scorsi contro la polizia. La corrente progressista del partito, hanno detto all'ANSA fonti di Syriza, ha presentato all'ufficio politico, che si riunisce oggi, la proposta di promuovere «una grande manifestazione popolare contro il terrorismo» insieme ai sindacati, alle organizzazioni sociali e di categoria. Una manifestazione, secondo la proposta presentata dal membro della direzione Stefano Bageorgos, «come quelle promosse a suo tempo dalla sinistra in Italia e Spagna». Il leader di Syriza, Alexis Tsipras ha condannato come «un cieco attacco terroristico», al pari del governo e di tutte le forze politiche, quello dei giorni scorsi contro un commissariato di Atene che ha fatto sei feriti di cui uno, una donna, versa ancora in condizioni critiche.

Rivendicato attacco al commissariato di polizia

Sembra che a rivendicare l'attacco al commissariato avvenuto nella giornata di mercoledì siano stati i Gruppi Proletari di Autodifesa Popolare (Opla). La rivendicazione è giunta al quotidiano Eleftherotypia che la pubblica pur definendola «strana».

Ottanta giovani israeliani si sono rifiutati di prestare servizio militare

Due di loro sono già in carcere ma chiedono alle autorità israeliane una modifica della legge sull'obiezione di coscienza

Ottantotto giovani israeliani hanno scelto di rifiutarsi di prestare il servizio militare obbligatorio. Nei prossimi mesi i ragazzi, tutti diciottenni iscritti all'ultimo anno delle superiori, verranno chiamati per il servizio militare obbligatorio ma hanno già deciso di rifiutarsi di indossare la divisa che potrebbe costringerli a partecipare ad operazioni militari nei Territori palestinesi. Or Ben-David e Efi Brenner, i primi due ragazzi a cui è stata recapita la lettera di chiamata alle armi, si trovano già in un carcere militare. L'obiezione di coscienza in Israele è condannata per legge ed è punibile con un periodo di detenzione in prigione. In teoria esiste un ufficio che vaglia le richieste di obiezione presentate dai giovani, ma secondo Efi Brenner non risponde alle domande. Brenner ha infatti dichiarato che lui, così come altri centinaia di giovani, si sono rivolti all'ufficio in questione, ma nessuno ha mai ottenuto risposta. Diventa così obbligatorio presentarsi alla chiamata alle armi, pena il carcere. In segno di protesta i giovani hanno scritto una lettera, appellandosi alle più alte cariche istituzionali del Paese, per chiedere una revisione della legge e condannare apertamente la politica israeliana nei confronti dei palestinesi.

ITALIA Ottantotto giovani israeliani hanno scelto di rifiutarsi di prestare il servizio militare obbligatorio. Nei prossimi mesi i ragazzi, tutti diciottenni iscritti all'ultimo anno delle superiori, verranno chiamati per il servizio militare obbligatorio ma hanno già deciso di rifiutarsi di indossare la divisa che potrebbe costringerli a partecipare ad operazioni militari nei Territori palestinesi. Or Ben-David e Efi Brenner, i primi due ragazzi a cui è stata recapita la lettera di chiamata alle armi, si trovano già in un carcere militare. L'obiezione di coscienza in Israele è condannata per legge ed è punibile con un periodo di detenzione in prigione. In teoria esiste un ufficio che vaglia le richieste di obiezione presentate dai giovani, ma secondo Efi Brenner non risponde alle domande. Brenner ha infatti dichiarato che lui, così come altri centinaia di giovani, si sono rivolti all'ufficio in questione, ma nessuno ha mai ottenuto risposta. Diventa così obbligatorio presentarsi alla chiamata alle armi, pena il carcere. In segno di protesta i giovani hanno scritto una lettera, appellandosi alle più alte cariche istituzionali del Paese, per chiedere una revisione della legge e condannare apertamente la politica israeliana nei confronti dei palestinesi.

Siparietto


Gr 9:30

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gror0901030 GR 30/10 (last edited 2009-10-30 18:28:26 by anonymous)