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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Israele ha ripreso i bombardamenti dopo la tregua di tre ore ritenutà da più soggetti una farsa. Il gabinetto per la sicurezza nazionale israeliano ha dato oggi il nulla osta al proseguimento delle operazioni militari e anzi anche a una loro estensione: la cosiddetta terza fase, che comporterebbe l'ingresso delle truppe in aree urbane densamente abitate. In un comunicato diffuso dall' ufficio del premier Ehud Olmert Israele ha detto di «vedere con favore» un dialogo con l' Egitto e di ringraziare Mubarak e il presidente francese Nicolas Sarkozy «per i loro sforzi al fine di promuovere una soluzione che porti alla fine delle attività terroristiche da Gaza e del contrabbando delle armi da guerra dall' Egitto a Gaza». A questo scopo due inviati israeliani, Shlomo Turjeman e Amos Gilad, rispettivamente consiglieri politici del premier e del ministro della difesa giungeranno domani al Cairo, a quanto si è appreso. Nel comunicato non si parla di assenso a una tregua ma di discussioni per realizzare gli obiettivi che stanno a cuore allo stato ebraico. Fonti dell'ANSA che hanno chiesto di restare anonime, hanno detto che Mubarak avrebbe proposto un'immediata sospensione delle ostilità per 48 ore, fotografando la situazione così come è sul terreno, per dare il tempo alla diplomazia di consolidare una tregua, trovando le formule necessarie per venire incontro alle richieste israeliane. Fonti di Hamas avrebbero, invece, detto che l'iniziativa egiziana «non soddisfa le condizioni minime» di questo movimento islamico, perchè lasciano le truppe israeliane nelle posizioni che adesso occupano a Gaza, almeno per ora. Hamas, avrebbero aggiunto, «è disposto a esaminare diverse proposte per la fine dei combattimenti a condizione che soddisfino queste esigenze: l'immediata fine dell' aggressione israeliana, il ritiro delle truppe da Gaza, l'apertura dei valichi e la fine dell'isolamento della Striscia».

MSF: cessate il fuoco solo su Gaza City

Il cessate il fuoco di tre ore concesso oggi da Israele è stato applicato «solo su Gaza City», ma «nelle periferie urbane e nel nord della Striscia di Gaza i carri armati e gli elicotteri hanno continuato a bombardare». Lo ha detto la coordinatrice di Medici Senza Frontiere a Gaza, Jessica Pourraz, durante una teleconferenza. «Per il nostro lavoro la tregua di tre ore al giorno non cambia niente perchè neanche in quel lasso di tempo possiamo raggiungere i feriti che sono in quelle zone», ha aggiunto l'operatrice umanitaria.

Donne e bambini il 50% dei palestinesi rimasti uccisi. Impiegato Internazionale ucciso

Sono donne e bambini circa il 50 per cento dei 680 palestinesi rimasti uccisi nei 12 giorni di attacco israeliano a Gaza. Lo ha dichiarato oggi la portavoce dell'Ufficio del coordinamento degli Affari Umanitari dell'Onu (Ocha), precisando che il numero dei civili morti potrebbe essere anche più alto dal momento che non si è ancora in grado di stabilire il numero preciso degli uomini non appartenenti ad Hamas uccisi nell'attacco israeliano. Le cifre fornite oggi dall'Onu registrano un drammatico aumento del numero delle donne e dei bambini rimasti uccisi man mano che si è allargata ed intensificata, con l'inizio dell'attacco di terra sabato scorso, l'operazione israeliana.

Secondo fonti mediche palestinesi, inoltre, un terzo delle vittime degli attacchi nella Striscia di Gaza sarebbero bambini e giovani con meno di sedici anni. Ancora tre bambini sono stati uccisi questa sera in un raid aereo israeliano tra i villaggi di Jabaliya e Beit Lahiya, nel nord della Striscia. Il dato è stato reso noto oggi dal capo del pronto soccorso di Gaza, Mouawiya Hassanein, secondo il quale sarebbero duecentoventi i bambini e ragazzini morti dal 27 dicembre scorso, data d'inizio dell'operazione "Piombo Fuso", su un totale di quasi settecento vittime. Un numero che è andato aumentando in maniera esponenziale dall'inizio dell'offensiva terrestre. Un impiegato dell' organizzazione non governativa Care International e' stato, intanto, ucciso nella notte tra martedi' e mercoledi'. Lo ha reso noto l'Ong precisando che l'uomo, padre di sei bambini, e' rimasto ucciso nel corso di un bombardamento aereo israeliano sulla striscia di Gaza e che i suoi figli sono stati gravemente feriti.

‘’’ISRAELE-VENEZUELA’’’ Il presidente Hugo Chavez ha ordinato l'espulsione dell'ambasciatore israeliano Shlomo Cohen e di tutta la sua delegazione per protestare contro l'offensiva di Tel Aviv nella Striscia di Gaza. Chavez ha fortemente condannato le azioni di Israele e ha invitato il popolo israeliano a sollevarsi contro il proprio governo. Il Venezuela è il primo paese a compiere un azione del genere per prtestare contro le violenze di Gaza. "L'esercito israeliano sta codardamente attaccando gente innocente che non ha la possibilità di difendersi", ha detto Chavez il quale ha tenuto a precisare che la sua decisione non è da considerarsi in alcun modo figlia di un sentimento antisemita. A poche ore dalla decisione del presidente venezuelano Israele ha riposto espellendo a sua volta l'ambasciatore venezuelano, secondo quanto annunciato dal ministero degli Esteri..

‘’’IRAQ’’’ Cinque contractors statunitensi, impiegati come security nella Blackwater, sono stati dichiarati non colpevoli da una corte di Washington per l'uccisione di 17 iracheni. Le accuse riguardavano i fatti avvenuti nel settembre di due anni fa, quando i cinque uomini di scorta a una delegazione diplomatica, aprirono il fuoco sulla folla a Baghdad. Un sesto dipendente è stato dichiarato colpevole per l'uccisione di un iracheno. Il massacro, che avvenne nella piazza Nisoor, irrigidì le relazioni tra Baghdad e Washington e aprì il dibattito sul controllo dei contractors nelle zone di guerra. Donald Ball, Dustin Heard, Evan Liberty, Nick Slatten e Paul Slough, si erano dichiarati non colpevoli, sostenendo di aver agito per legittima difesa. Diversi testimonmi e parenti delle vittime hanno invece sostenuto che la scorta ha aperto il fuoco senza alcun motivo. Tra le 17 persone che persero la vita quel 16 settembre del 2007, c'era anche un bambino.

Turchia, arrestate altre 40 persone accusate di far parte del gruppo Ergenekon

L'opposizione accusa Erdogan di utilizzare i tribunali come una forma di vendetta politica Quaranta persone sono state arestate oggi in Turchia con l'acusa di aver fatto parte di un vasto piano per rovesciare il governo del primo ministro Tayyip Erdogan. L'operazione ha riguardato sei province, compresa qualla di Istanbul e di Ankara. Fra le persone arrestate anche tre ex alti ufficiali dell'esercito. Con la stessa accusa sono già sotto processo ottantasei persone, fra le quali numerosi politici, avvocati e ufficali militari in pensione, ritenuti parte del gruppo Ergenekon. Gli avversari di Erdogan però, accusano il presidente di usare i tribunali come una forma di vendetta contro quanti, l'anno scorso, hanno cercato di far dichiarare illegale il suo partito, l'Ak, per attività anti-laiche. Dall'altra parte, l'esercito, che si è sempre presentato come il difensore del'ordinamento laico della costituzione, ha negato ogni collegamento con il gruppo.

‘’’RUSSIA-UCRAINA’’’ Il governo ha diramato una nota in cui comunica che la Russia ha interrotto tutte le forniture di gas che passano attraverso le condutture istallate sul territorio ucraino. Si tratta solo dell'ultimo colpo di scena nella battaglia per il prezzo del gas. Il portavoce della compagnia di stato gasifera Naftogaz, Valentyn Zemlyansky ha confermato che dalle 7 e 44 di stamattina Gazprom ha completamente interrotto la fornitura del gas all'Europa. L'ottanta percento del gas russo destinato all'Europa passa attraverso l'Ucraina. Non tutti i Paesi sono attrezzati per resistere a lungo senza i rfornimenti di gas russo. Bulgaria, Turchia, Macedonia e Grecia hanno lamentato già ieri la completa interruzione dei rifornimenti. La Romania si ritrova con un meno 75% rispetto ai flussi ordinari e anche Germania e Austria hanno accusato una diminuzione della pressione.

Etiopia, il governo restringe il raggio d'azione delle organizzazioni umanitarie

Etiopia: Approvata una legge in base alla quale fondi esteri non potranno finanziare attività umanitarie

Il Parlamento etiope ha approvato ieri una legge che impone severe restrizioni all'azione delle agenzie umanitarie sul territorio nazionale. La legge è stata approvata con 327 voti a favore e 79 contrari. Ai sensi della legge in questione è proibito alle agenzie straniere, ma anche ai gruppi locali che ricevono più del 10 percento dei propri fondi dall'estero, occuparsi di diritti umani, equità, risoluzione dei conflitti e diritti dei minori. La legge è stata per mesi oggetto di intensi dibattiti e di dure critiche da parte delle organizzazioni umanitarie. Suo scopo sarebbe quello di limitare l'interferenza dall'estero su temi che il governo etiope ritiene debbano essere di puro interesse nazionale. Il governo nega, però, che la legge punti a limitare il lavoro umanitario: "Le organizzazioni civili funzioneranno senza impedimento alcuno. La loro azione non subirà restrizioni almeno fino a quando rispetteranno le leggi nazionali", ha dichiarato Hailemariam Desalegn, deputato della maggioranza.

Brasile: guerra ai senzatetto

Il comune di Rio de Janeiro vuole svuotare le strade dalla presenza dei senza tetto ed eliminare quello che viene definito come “il problema dell'occupazione illegale del suolo pubblico”. Il neo-eletto sindaco di Rio, Eduardo Paes, entrato in carica il 1 gennaio scorso, ha fatto della promessa di una città più pulita e sicura la bandiera della sua campagna elettorale. L'operazione 'Choque de Orden' ha iniziato a prendere piede lo scorso lunedì con un'azione che ha visto coinvolte 2 mila persone, in otto rioni diversi. Nel rione 'Bandeirantes' sono state demolite 34 costruzioni che erano state erette illegalmente su un terreno di proprietà del comune. Tra queste, 18 case, una chiesa e quindici tende. Il sindaco ha spiegato che l'operazione continuerà senza soluzione di continuità per tutti e quattro gli anni del suo mandato. Lunedì, 48 persone sono state allontanate perché accampate sulla strada. La metà di loro erano minorenni. Non esistono dati precisi sul numero di persone che vivono negli spazi pubblici. Una delle misure che il comune intende attuare e che alimenterà una grande ondata di dibattiti e critiche, è il progetto di erigere un muro alto tre metri nella favela di 'Dona Marta' nel rione 'Botafogo', che sarebbe finalizzato a impedire la crescita e l'espansione della favela. Diversi gruppi e associazioni hanno protestato contro la campagna del nuovo sindaco.

ITALIA

ITALIA

CONDANNE PER SACERDOTI DEL CARCERE Cassazione conferma reato concussione per un cappellano

Acca Larenzia

Universita'

Voto fiducia su decreto università slitta alle 19,30 A causa delle avverse condizioni climatiche, il voto di fiducia dell’articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge 10 novembre 2008, n. 180, recante disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca, previsto alla Camera per oggi pomeriggio alle 17, avrà luogo alle 19,30. La seduta con le dichiarazioni di voto avrà inizio alle 18,30. Lo rende noto un comunicato dell’ufficio stampa della Camera.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

‘’’STRISCIA DI GAZA’’’

INIZIATA MEZZORA FA LA TREGUA DI TRE ORE.

Sono almeno 22, secondo l’agenzia di stampa palestinese ‘Maan’, i palestinesi uccisi dalla mezzanotte di oggi nelle varie operazioni militari in corso nella Striscia di Gaza, nella dodicesima giornata della violenta offensiva militare lanciata da Israele il 27 dicembre scorso. Sulla base delle informazioni raccolte, ‘Maan’ fa sapere che almeno sette persone sono state uccise nei bombardamenti di oggi contro le zone di Sheikh Rawdan e Zaytoun, altre quattro sono decedute in ospedale per le ferite riportate dopo il bombardamento di ieri contro una scuola dell’Onu a Jabaliya; otto corpi sono stati invece rinvenuti sotto le macerie di un edifico del quartiere di Al-Atatra a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, mentre due miliziani (uno legato a Fatah l’altro a Hamas) sono morti in bombardamenti o scontri a fuoco con i soldati israeliani. Anche la stampa israeliana, stamani, evidenzia come le operazioni militari stiano proseguendo intensamente in tutta la Striscia, con l’esercito che sta impegnando reparti di fanteria, del genio, carri armati, artiglieria e aviazione. Secondo il quotidiano ‘Haaretz’, il suono di intensi combattimenti e colonne di fumo nero provengono da Zaytoun (Zeitoun), mentre vengono confermate le notizie di nuovi bombardamenti anche nell’area di Rafah, l’estremo sud della Striscia di Gaza al confine con l’Egitto. Intanto, secondo le dichiarazioni di un portavoce militare alla stampa internazionale, Israele avrebbe deciso di interrompere i bombardamenti su Gaza per almeno tre ore al giorno: dalle 11 alle due di pomeriggio.

‘’’IRAQ’’’

Cinque contractors statunitensi, impiegati come security nella Blackwater, sono stati dichiarati non colpevoli da una corte di Washington per l'uccisione di 17 iracheni. Le accuse riguardavano i fatti avvenuti nel settembre di due anni fa, quando i cinque uomini di scorta a una delegazione diplomatica, aprirono il fuoco sulla folla a Baghdad. Un sesto dipendente è stato dichiarato colpevole per l'uccisione di un iracheno. Il massacro, che avvenne nella piazza Nisoor, irrigidì le relazioni tra Baghdad e Washington e aprì il dibattito sul controllo dei contractors nelle zone di guerra. Donald Ball, Dustin Heard, Evan Liberty, Nick Slatten e Paul Slough, si erano dichiarati non colpevoli, sostenendo di aver agito per legittima difesa. Diversi testimonmi e parenti delle vittime hanno invece sostenuto che la scorta ha aperto il fuoco senza alcun motivo. Tra le 17 persone che persero la vita quel 16 settembre del 2007, c'era anche un bambino.

‘’’ISRAELE-VENEZUELA’’’

Il presidente Hugo Chavez ha ordinato l'espulsione dell'ambasciatore israeliano Shlomo Cohen e di tutta la sua delegazione per protestare contro l'offensiva di Tel Aviv nella Striscia di Gaza. Chavez ha fortemente condannato le azioni di Israele e ha invitato il popolo israeliano a sollevarsi contro il proprio governo. Il Venezuela è il primo paese a compiere un azione del genere per prtestare contro le violenze di Gaza. "L'esercito israeliano sta codardamente attaccando gente innocente che non ha la possibilità di difendersi", ha detto Chavez il quale ha tenuto a precisare che la sua decisione non è da considerarsi in alcun modo figlia di un sentimento antisemita. A poche ore dalla decisione del presidente venezuelano Israele ha riposto espellendo a sua volta l'ambasciatore venezuelano, secondo quanto annunciato dal ministero degli Esteri

‘’’RUSSIA-UCRAINA’’’

Il governo ha diramato una nota in cui comunica che la Russia ha interrotto tutte le forniture di gas che passano attraverso le condutture istallate sul territorio ucraino. Si tratta solo dell'ultimo colpo di scena nella battaglia per il prezzo del gas. Il portavoce della compagnia di stato gasifera Naftogaz, Valentyn Zemlyansky ha confermato che dalle 7 e 44 di stamattina Gazprom ha completamente interrotto la fornitura del gas all'Europa. L'ottanta percento del gas russo destinato all'Europa passa attraverso l'Ucraina. Non tutti i Paesi sono attrezzati per resistere a lungo senza i rfornimenti di gas russo. Bulgaria, Turchia, Macedonia e Grecia hanno lamentato già ieri la completa interruzione dei rifornimenti. La Romania si ritrova con un meno 75% rispetto ai flussi ordinari e anche Germania e Austria hanno accusato una diminuzione della pressione.

‘’’NIGERIA’’’

La nave del gruppo francese Bourbon è stata attaccata e sequestrata con il suo equipaggio nella notte tra sabato e domenica da sconosciuti armati al largo della coste della Nigeria, nei pressi di un importante terminale petrolifero e di gas, è stata liberata con tutto l'equipaggio. Lo ha reso noto oggi la società stessa. «I nove membri dell'equipaggio (5 nigeriani, 2 ghanesi, un camerunese e un indonesiano) della Nourbon Leda sono in buona salute», ha fatto sapere la società. L'attacco non è stato rivendicato. Non si conoscono le circostanze della liberazione. Il Delta del Niger è regolarmente teatro di azioni armate ad opera di gruppi che dal 2006 hanno moltiplicato i sequestri di dipendenti del settore petrolifero, gli attacchi alle installazioni petrolifere e i sabotaggi

‘’‘BELGIO’’’

POLIZIOTTI RIVENDEVANO ARMI SEQUESTRATE: Un portavoce dell'organo di sorveglianza della polizia a Bruxelles ha confermato all'emittente della tv pubblica fiamminga 'Vrt' che sono state già avviate indagini su ben 17 distretti di polizia. «I commissari, riferisce un testimone al giornale, »hanno escogitato le più vari tattiche per entrare in possesso delle armi« sequestrate per poi rivenderle. Alcuni avrebbero addirittura acquistato le armi a poche lire direttamente dai proprietari, altri sarebbero ricorsi a intermediari o, infine ,non avrebbero registrato i fucili sequestrati. »Alcuni commissari - denuncia il testimone - in questo modo hanno guadagnato decine di migliaia di euro in pochi mesi

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror090107 (last edited 2009-01-07 18:39:58 by anonymous)