Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
Donne ebree occupano il consolato israeliano a toronto
Vari gruppi di donne ebree canadesi stanno attualmente occupando il consolato israeliano al 180 di Bloor Street West di Toronto. Questa azione è una protesta contro l'aggressione di Israele sugli abitanti di Gaza.
I gruppi stanno continuando questa occupazione in solidarietà con il milione e mezzo di persone di gaza e per assicurare che la voce degli ebrei contro il massacro in atto a gaza è forte. Loro chiedono a Israele la fine dell'aggressione militare e dell'assedio alla striscia di Gaza e la garanzia che seguano interventi umanitari in quel territorio.
Israele sta continuando l'aggressione militare nella striscia di gaza dal 27 dicembre del 2008. Attualmente 660 persone sono state assassinate e 3000 ferite nel corso dei raid aerei e delle operazioni di terra che sono iniziate il 3 gennaio 2009. Israele ha ignorato gli appelli internazionali per un cessato il fuoco e per garantire alla popolazione una assistenza, una fornitura alimentare, adeguate prestazioni mediche e altre cose indispensabili per la vita di ciascuno in tutta la striscia di gaza.
Le manifestanti sono indignate per gli ultimi gravi attacchi di aggressione contro i palestinesi e il governo canadese si rifiuta di condannare questi massacri. Loro sono profondamente preoccupate che i canadesi che stanno ascoltando le voci dei gruppi pro-israele possano pensare che quelle rappresentino la sola voce degli ebrei canadesi. Le manifestanti hanno occupato il consolato per mandare un chiaro messaggio a tanti ebrei canadesi di non-supporto alle violenze di israele e alla sua politica di apartheid. Loro vogliono stabilire un contatto con persone di tutto il mondo interessate alla questione, cioè con chi sta chiedendo ovunque la fine dell'aggressione israeliana e una giustizia per il popolo palestinese.
Il gruppo include anche: Judy Rebick, professore; Judith Deutsch, psicoanalista e presidente di "scienza per la pace"; B.H. Yael, regista; Smadar Carmon, un israelian* canadese pacifista e altre persone.
Barbara Legault, responsabile della mobilitazione e del collettivo *Toujours RebELLEs* Federazione delle donne del Quebec www.ffq.qc.ca - www.rebelles2008.org blegault@ffq.qc.ca - 514-876-0166
ITALIA
Siparietto
Gr 13:00
In primo Piano
Gaza: Olmert convoca consiglio difesa governo
GERUSALEMME - Il premier israeliano Ehud Olmert ha convocato oggi il consiglio di difesa del suo governo per decidere se approvare una tregua dei combattimenti a Gaza - come richiesto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - oppure estendere ulteriormente le operazioni militari. Lo ha riferito la radio militare.
La emittente ha aggiunto che non ha avuto buon esito la missione condotta ieri al Cairo da Amos Ghilad, un rappresentante del ministero della difesa israeliano. Ghilad era stato incaricato di verificare fra l'altro se sia possibile garantire in futuro la fine del contrabbando di armi dal Sinai verso Hamas a Gaza.
Nel frattempo Hamas prosegue i propri bombardamenti contro Israele. Quattro razzi Grad palestinesi sono esplosi a Beer Sheva, senza provocare vittime. Altri razzi sono caduti ad Asqelon. Anche la aviazione israeliana ha proseguito le proprie incursioni a Gaza, provocando la morte di almento sei palestinesi. Il bilancio dei palestinesi uccisi a Gaza dall'inizio della operazione 'Piombo fuso' è di oltre 770. Israele ha adottato oggi misure di sicurezza rafforzate a Gerusalemme est e in Cisgiordania per prevenire manifestazioni di protesta palestinesi al termine delle preghiere del venerdì nelle moschee.
L'Onu dal canto suo ha affermato che l'esercito israeliano ha ucciso in un bombardamento 30 civili che facevano parte di un gruppo di 110 palestinesi che avevano riunito in una casa di Gaza. "Secondo diverse testimonianze, il 4 gennaio dei soldati hanno evacuato e raggruppato circa 110 palestinesi in una sola casa a Zeitun (di questi la metà erano bambini) ordinando loro di restare all'interno dell'immobile", afferma l'ufficio Onu per il coordinamento umanitario (Ocha) in un comunicato. "Ventiquattr'ore più tardi, le forze israeliane hanno bombardato a più riprese quella casa, uccidendo circa 30" persone, aggiunge il comunicato.
NOTIZIE BREVI
ESTERI
Pakistan: incendio in bidonville a Karachi, 39 morti
KARACHI - Un incendio scoppiato in una bidonville a Karachi, in Pakistan, ha ucciso 39 persone, fra le quali 20 bambini. Lo hanno reso noto fonti ufficiali e testimoni.
Le fiamme divampate nella notte hanno distrutto circa 40 baracche costruite in una zona periferica di Karachi circondata da edifici. Secondo il ministro della Sanità provinciale, Sageer Ahmed, l'incendio è scoppiato dopo che alcuni abitanti della bidonville avevano acceso un fuoco per riscaldarsi. Un ufficiale di polizia ha detto che molte persone sono morte perché le baracche erano circondate dai muri degli edifici circostanti e c'era una sola via di fuga.
Afghanistan: due soldati Usa uccisi
Nell'attentato morti anche tre civili (ANSA) - KABUL, 9 GEN -Due soldati Usa sono stati uccisi in un attacco suicida nel sud dell'Afghanistan che e' stato rivendicato dai taleban. Lo dice la Nato.L'attacco e' avvenuto nel pomeriggio nei pressi del popolare mercato del distretto di Maywand, nella provincia di Kandahar, circa 400 chilometri a sud-est di Kabul. Un responsabile della polizia locale ha fatto sapere che nell'attentato sono rimasti uccisi anche tre civili.
Almeno 10 civili, un alto ufficiale delle polizia e la sua guardia del corpo sono stati uccisi in un attentato in un mercato di Zaranj, capoluogo della provincia di Nimzor. Il bilancio delle vittime resta provvisorio mentre i soccorritori stanno cercando tra le macerie; i feriti sarebbero almeno 20.
SUDAN
- –I ribelli del Movimento per la giustizia e l’uguaglianza (Jem), uno dei principali gruppi armati attivi nella regione occidentale del Darfur, hanno denunciato oggi bombardamenti dell’aviazione sudanese in una zona dello Stato del Nord Darfur. Il Jem sostiene che le bombe, lanciate lungo una striscia di 200 chilometri, hanno colpito villaggi e pozzi. Anche operatori umanitari hanno riferito di avere sentito le esplosioni ma di non avere latri dettagli. Se confermato, sarebbe il primo attacco da settimane.
TERREMOTO: GRAVI DANNI E VITTIME, MOLTE ZONE ISOLATE
Col passare delle ore si aggrava il bilancio delle conseguenze provocate dal terremoto che nella notte ha colpito la zona centrale del Costa Rica. Secondo la stampa locale, il sisma di 6,2 gradi della scala Richter - il cui epicentro è stato identificato nei pressi del vulcano Poas – ha provocato la morte di almeno una decina di persone e centinaia di feriti. Si tratta però di dati preliminari che, secondo le autorità costaricane e gli operatori d’emergenza, sarebbero destinati a crescere. La Croce Rossa ha confermato la presenza di almeno una quindicina di persone disperse nelle zone di San Rafael e a El Angel de Vara Blanca, mentre la protezione civile ha fatto sapere che moltissime aree e villaggi – a cominciare dai centri abitati più vicini all’epicentro – non sono ancora stati raggiunti e risultano isolati e raggiungibili solo con mezzi aerei. Non sono pervenute stime neanche sui danni provocati dal terremoto alle auto che si trovavano in cammino al momento del sisma – poco dopo le 13 in Costa Rica – dal momento che molti tratti viari (incluse le autostrade) sono state bloccate da frane e smottamenti che, in alcuni casi, hanno costretto gli automobilisti a trascorrere la notte all’interno dei propri mezzi. Il governo di San José ha confermato che il terremoto, uno dei più gravi degli ultimi anni, ha provocato danni “ingenti” al paese, pur ammettendo di non essere ancora in grado di quantificarli. Abitazioni, edifici pubblici, ponti, strade, i sistemi idrici, elettrici e di comunicazione del paese avrebbero subito infatti pesanti conseguenze dal sisma, responsabile anche di una generale ondata di panico tra la popolazione. Una paura alimentata, nelle ore successive alla scossa principale, dalle numerose (si parla di alcune centinaia) scosse di assestamento verificatesi.
Venezuela, Chavez continuerà a donare combustibile ai poveri statunitensi
Nonostante la crisi economica Chavez ha deciso di proseguire la sua campagna di aiuti ai poveri negli Stati Uniti
Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha deciso di continuare a donare combustibile per riscaldamento ai poveri degli Stati Uniti. Questo nonostante il calo degli introiti del governo venezuelano, dovuto alla diminuzione del prezzo del petrolio.
Due giorni fa la Citizen Energy, l'organizzazione senza fini di lucro con base a Boston, che si occupa di distribuire il gasolio venezuelano aveva annunciato l'intenzione di bloccare il programma, in seguito alla crisi economica. Ma oggi la statunitense Citgo Petroleum Corporation, di proprietà venezuelana, ha smentito questa intenzione. Stando a quanto dichiarato dal precedente responsabile della Citizen Energy, Joseph Kennedy, dietro a questa inversione di rotta ci sarebbe l'intervento diretto del presidente Chavez, che ha deciso di proseguire il programma che provvede al riscaldamento di 200.000 mila case, sparse in 23 stati e 65 tribù di nativi statunitensi. Un aiuto che l'anno scorso è venuto a costare 100 milioni di dollari.
Gas, accordo Russia-Ucraina per osservatori europei. Schiarita nei negoziati
Russia e Ucraina hanno raggiunto l'accordo per l'invio da parte dell'Unione Europea di osservatori continentali. E la societa' ucraina del gas Naftogaz non si oppone piu' alla presenza di osservatori del colosso russo del gas Gazprom sul territorio ucraino.
Proseguono oggi a Mosca i negoziati tra la Russia e l'Ucraina e potrebbe essere la giornata decisiva per risolvere la crisi del gas che ha visto quarantotto ore fa lo stop delle forniture all'Europa via Kiev.
"Ora c'e' un'intesa sulla missione di monitoraggio: è imperativo che la ripresa del gas ricominci ad affluire verso l'Unione europea, senza ulteriori ritardi", ha detto la Commissione europea che durante la notte e in mattinata ha avuto ulteriori contatti sia con i russi che con l'Ucraina.
Mentre si riunisce a Bruxelles il Gruppo Ue di coordinamento sul gas che discutera' la questione della "guerra delle forniture", i vertici della russa Gazprom e della compagnia energetica ucraina Naftogaz tornano a incontrarsi questa volta all'ombra del Cremlino, dopo che ieri le trattative a Bruxelles hanno visto aprirsi uno spiraglio su una soluzione, ma a fronte di molte incertezze: al termine di una densa giornata di incontri e audizioni tra i top manager di Gazprom e Naftogaz, il commissario Ue all'Energia, Andris Piebalgs, ha detto di non poter dire quando riprenderanno le forniture russe.
Successivamente pero' la presidenza ceca dell'Ue ha raggiunto un accordo con il premier russo Vladimir Putin sull'invio di osservatori europei in Ucraina a partire da oggi. E di fatto la questine del monitoraggio era diventata la chiave di volta dell'intera crisi.
ITALIA
Incidenti sul lavoro: Trapani, muore operaio di 40 anni
TRAPANI - Tragedia sul lavoro a Trapani dove un operaio di 40 anni e' morto rimanendo stritolato in un ingranaggio nello stabilimento per l'inscatolamento di tonno. Si indaga per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente.
Siparietto
Gr 9:30
ESTERI
ITALIA
Appunti e note redazionali
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