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Appunti e note redazionali

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Sommario

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

‘SPARIZIONI FORZATE’, PRIMO ARRESTO PER SCOMPARSA SINDACALISTA NEL 1984

Grazie a un’indagine avviata nel 2005 dalla Procura per i diritti umani, a 25 anni dall’accaduto è stato arrestato un poliziotto ricercato per la ‘sparizione forzata’ del sindacalista Fernando García, marito della fondatrice di una delle più importanti organizzazioni dei familiari delle vittime della guerra civile (1960-‘96). All’agente della polizia nazionale civile (Pnc) Héctor Ramírez Ríos sono imputati i crimini di detenzione illegale, sequestro e abuso di autorità per la scomparsa di García il 18 febbraio 1984 in un sobborgo di Città del Guatemala; da allora, la moglie Nineth Montenegro, deputata di sinistra, ha dedicato ogni sforzo a rintracciare il marito, creando il ‘Grupo de Apoyo Mutuo’ (Gam), che riunisce i parenti dei ‘detenidos-desaparecidos’ del conflitto. La speranza, ha detto, commossa, ai giornalisti Montenegro, è che si possano finalmente rintracciare le spoglie di García, di cui non si sono avute più notizie.

ONU DENUNCIA GRAVI VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI

Nonostante i “grandi sforzi per rafforzare lo stato di diritto” profusi dall’amministrazione di Alvaro Uribe, in Colombia “continuano a verificarsi gravi violazioni dei diritti umani”: lo afferma l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani nel suo rapporto annuale sul paese andino, reiterando il suo allarme per “la preoccupante ed estesa” pratica delle esecuzioni arbitrarie di civili da parte dei militari. Nel documento di 55 pagine, presentato a Bogotá e rilanciato in stralci dalla stampa nazionale, sulla base di dati provenienti da fonti protette l’ufficio colombiano dell’Alto commissariato attesta l’esistenza di “reti incaricate di offrire alle vittime lavoro in comuni diversi dai loro centri di origine e di procurare loro mezzi per recarsi in questi luoghi dove poi venivano giustiziate e presentate come morti in combattimento”; si tratta dei casi conosciuti come ‘falsi positivi’, in riferimento al termine ‘positivi’ usato dai militari per indicare i guerriglieri uccisi negli scontri armati, che, sempre secondo il rapporto, sarebbero almeno 1100, negli ultimi tre anni. “Incentivi economici, giorni di riposo e meriti riconosciuti, senza controllo né supervisione, a coloro (i soldati, ndr) che hanno presentato ‘morti in combattimento’ potrebbero altresì favorire la ripetizione di questa pratica preoccupante” si legge ancora nel documento. Appena ieri, citato dal quotidiano ‘El Espectador’, il ministro della Difesa, Juan Manuel Santos, ha dichiarato che “da ottobre dello scorso anno a oggi non è stata presentata alcuna denuncia per i falsi positivi; ora quello che spetta alle autorità giudiziarie è che i casi avvenuti nel passato siano indagati e risolti”. Lo scandalo aveva portato nell’ottobre scorso alla rimozione di 27 membri dell’esercito, tra cui tre generali.

COLOMBIA

IL ‘PLAN COLOMBIA’ IN AFGHANISTAN?

Con la collaborazione delle forze armate di Bogotá, gli Stati Uniti ‘esporteranno’ in Afghanistan strategie di lotta al narcotraffico e ai gruppi ribelli già sperimentate con il Plan Colombia, l’ambizioso programma anti-droga e anti-guerriglia lanciato nel 2000 dalla Casa Bianca nel paese andino con un finanziamento che ha superato finora i sei miliardi di dollari. In una conferenza stampa a Bogotá, il capo di stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, Michael Mullen, ha dichiarato che “i successi ottenuti dal Plan Colombia” consentono di poterne applicare alcune ‘linee d’azione’ in Afghanistan, anche a fronte dell’annuncio che il governo colombiano è pronto ad inviare nel paese asiatico un contingente militare inquadrato nell’Isaf. “Questo impegno – ha aggiunto Mullen – è un fatto molto positivo e necessario in una zona del mondo che sta lottando e avrà benefici dalle esperienze dei colombiani”; la cooperazione colombiana dovrebbe incentrarsi nella lotta ai gruppi armati e lo sradicamento delle piantagioni illegali. “Riteniamo che la nostra esperienza possa contribuire in qualche modo al problema dell’Afghanistan o a quello dell’Iraq” ha detto il ministro della Difesa, Juan Manuel Santos.

Hamas chiede a Jihad di astenersi dal lancio di razzi verso Israele

La polizia di Gaza arresta esponente di Hezbollah a capo di una cellula di miliziani

Secondo fonti palestinesi citate oggi dal quotidiano israeliano Ynet, Hamas starebbe cercando di convincere i miliziani della Jihad islamica a cessare il lancio di razzi contro Israele. Secondo la fonte, il governo islamico della Striscia di Gaza sarebbe preoccupato che gli attacchi da parte di altre milizie di Gaza possano turbare lo svolgimento delle trattative in corso al Cairo dalla fine dell'offensiva piombo fuso.

La tregua in corso dallo scorso 18 febbraio è stata a più riprese interrotta dal lancio di razzi verso il sud di Israele e dai raid dell'aviazione di Tsahal contro miliziani palestinesi e contro la zona di Rafah dove partono i tunnel per il contrabbando con l'Egitto. Gli esponenti di Hamas citati dal quotidiano precisano di considerare il lancio di razzi da parte della Jihad una risposta legittima all'uccisione da parte di israele dei loro operativi. Tuttavia, Hamas, che è interessata a mantenere la relativa calma delle ultime settimane, chiede loro di astenersi dal compiere azioni non concordate con il partito al governo della Striscia. Sempre oggi a Gaza, gli agenti di Hamas hanno arrestato, e poi rilasciato, un palestinese considerato un agente di Hezbollah nella Striscia. Lo riferisce il quotidiano Maariv. Ahmed Abdallah Saleh, del campo profughi di Jabaliya, è sospettato di essere colui che ha ordinato il lancio di alcuni razzi verso Israele, senza aver consultato il comando militare di Hamas. Secondo Maariv l'uomo, grazie ai finanziamenti del potente partito libanese, aveva allestito una milizia di decine di uomini ai suoi ordini.

Parigi: polizia circonda la Sorbona

Studenti protestano contro riforma (ANSA) - PARIGI, 6 MAR - Ingenti forze di polizia circondano la Sorbona, a Parigi, occupata dagli studenti che protestano contro la riforma dell'universita'. Anche oggi la maggior parte delle lezioni sono state sospese dopo l'ingresso nelle aule dei manifestanti. Sono gia' alcuni giorni che centinaia di studenti occupano l'universita' del quartiere latino, in pieno centro della capitale francese. Due giorni fa la polizia era dovuta intervenire di nuovo per evacuare i manifestanti che erano penetrati nei locali.

ITALIA

Le lavoratrici europee guadagnano meno e hanno pensioni inferiori

Le donne in Europa guadagnano in media il 17,4% in meno rispetto agli uomini, e hanno pensioni inferiori.

E proprio contro le disparita' retributive fra uomini e donne, in occasione dell'8 marzo, sul tema 'stesso guadagno per un lavoro dello stesso valore' la Commissione europea ha lanciato una campagna in tutta la Ue.

In Europa, sono diminuiti i casi di discriminazione diretta, come le differenze salariali tra uomini e donne che svolgono esattamente lo stesso lavoro, ma resta una disparita' retributiva che riflette discriminazioni e disuguaglianze nel mercato del lavoro.

E la disparita' salariale, riducendo reddito e pensioni durante la vita attiva delle donne, causa poverta' in eta' avanzata: il 21% delle donne di oltre 65 anni d'eta' rischia la poverta', contro il 16% degli uomini.

Le donne lavorano a orario ridotto piu' spesso degli uomini (31,2%, contro 7,7% per gli uomini) e predominano in settori in cui i salari sono inferiori (oltre il 40% delle donne lavora nella sanita', nell'istruzione e nella pubblica amministrazione, valore doppio degli uomini). Le donne rappresentano pero' il 59% di tutti i nuovi laureati.

L'Italia si caratterizza per l'assenza di forme strutturate di welfare familiare e per una spesa sociale complessivamente piu' bassa degli altri Stati europei, con scarse risorse destinate al sostegno delle famiglie.

Scomunica per i medici che fanno abortire bimba violentata. Ed è polemica in Brasile

Sentenza inappellabile della Chiesa cattolica brasiliana contro i medici che hanno fatto abortire una bimba di nove anni, stuprata dal patrigno e incinta di due gemelli. I sanitari sono stati scomunicati. L'aborto, ha specificato Jose' Cardoso Sobrinho, arcivescovo di Olinda e Recife, e' un crimine agli occhi della Chiesa e la legge degli uomini non puo' sovrastare quella di Dio.

Il patrigno ha ammesso che abusava della bambina da quando aveva 6 anni; alla piccola, ricoverata presso un ospedale di Recife, sono stati somministrati farmaci abortivi mercoledi' pomeriggio. A giudizio dei sanitari portare a termine la gravidanza avrebbe comportati gravi rischi per la salute della bambina. Secondo la legge brasiliana, l'aborto e' consentito in caso di stupro o di rischi per la vita della madre. La bambina, fanno notare i medici, rientrava in ambedue le categorie.

La presa di posizione del vescovo e' stata condannata dal ministro della Salute brasiliano, Jose' Gomes Temporao: "la questione e' legale, la bambina e' stata violentata. Il resto e' opinione della Chiesa". Intanto il patrigno e' indagato per stupro.

La vicenda della bambina brasiliana "doveva restare piu' riservata". A sostenerlo e' padre Gianfranco Grieco, capo ufficio del Pontificio Consiglio per la Famiglia. L'eccessivo clamore ha aggiunto una "ulteriore violenza" a quelle subite dalla bambina, secondo padre Grieco, che tuttavia condivide la decisione dell'arcivescovo di Olinda e Recife di comminare la scomunica a medici e familiari della bimba. Altre fonti vaticane fanno notare, in proposito, che il codice di diritto canonico prevede la scomunica 'latae sententiae', e cioe' automatica, per chiunque pratichi o favorisca l'aborto.

8 marzo: arcivescovo Parigi macho'09

Per le sue dichiarazioni sulla donna sacerdote (ANSA) - PARIGI, 6 MAR - E' andato a monsignor Andre' Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, il primo premio come 'macho dell'anno'. Il riconoscimento e' stato assegnato dal movimento femminista 'Chiennes de Garde' (Cagne da guardia) in occasione della Festa della donna. Il religioso si e' visto attribuire il premio per le sue dichiarazioni sul tema delle donne sacerdote. Aveva affermato: 'e' difficile avere donne formate. Non basta portare la gonna, bisogna avere qualcosa nella testa'.

PISA: LA POLIZIA CARICA GLI STUDENTI CHE VOLEVANO CONTESTARE MARCELLO PERA

Scontri all'università La Sapienza di Pisa nel pomeriggio fra studenti e polizia. Alcune decine di giovani avevano intenzione di contestare la presenza del senatore del Pdl Marcello Pera, ex presidente di palazzo Madama, invitato per presentare il libro "Perché dobbiamo dirci cristiani" da alcune associazioni cattoliche a dal gruppo culturale di destra “Laboratorio 99”. Gli agenti si sono opposti con la violenza al tentativo degli studenti di spostarsi da una vicina piazza verso l'ingresso dell'ateneo. Alcuni manifestanti hanno dovuto ricorrere alle cure mediche in ospedale dopo aver subito le manganellate della celere, come ci racconta nel prossimo servizio Federico Giusti, della confederazione Cobas di Pisa e uno studente presente durante le cariche.

FIRENZE: FISCHI E CONTESTAZIONI A BRUNETTA, 'VAI A LAVORARE'

STRISCIONI E SLOGAN COBAS E SINISTRA CONTRO MINISTRO

Firenze, 6 mar. - (Adnkronos) - Fischi e contestazioni questo pomeriggio a Firenze contro il ministro per la Pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, al suo arrivo a Palazzo Medici Riccardi, sede della mostra per i 150 anni del quotidiano 'La Nazione'. Ad attendere Brunetta circa 200 persone, esponenti di Cobas, Cgil e movimenti di sinistra. Vai a lavorare, gli hanno gridato i manifestanti, che esponenvano striscioni con scritto In pensione a 65 anni, e' questa la parita'?, Brunetta, Sacconi, Berlusconi. Sono loro i veri fannulloni e Noi non vogliamo pagare anche questa crisi, abbiamo gia' dato. Il ministro, fischiato, e' stato costretto a entrare alla mostra da un ingresso secondario.

SICUREZZA: SCUOLA DI RONDE A TREVISO, DOMANI LA PRIMA LEZIONE

IL 'PROF' UN INVESTIGATORE PRIVATO

Treviso, 6 mar. (Adnkronos) - Apre a Treviso la prima scuola di ronde. Cominceranno gia' domani le lezioni. A tenerle Antonio Romeo, 58 anni, ex carabiniere, che ha lavorato con il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, da 17 anni investigatore privato. Ma l'iniziativa non e' sua. Quindici giorni fa -ha raccontato Romeo all'ADNKRONOS- sono stato chiamato da Remo Sernagiotto, capogruppo in consiglio regionale veneto di Forza Italia che mi ha chiesto di mettere la mia esperienza professionale a servizio degli altri. Li' per li' ho risposto no. Ma poi ci ho ripensato. Certo, per usare una metafora, non ci si puo' sostituire al medico, ma si puo' fare volontariato in ospedale. Perche' dunque non fare 'volontariato della sicurezza'?.

Siparietto


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NOTIZIE BREVI

ESTERI

da oreste scalzone. baci, daria

Rassemblement vendredi 6 mars 2009 pour la libération de Julien Coupat. Rendez-vous à 14H devant la chambre de l'instruction, esc A, au Tribunal de Grande Instance de Paris (M°cité).

Ce vendredi 6 mars, après un nouveau rejet de la demande de mise ne liberté de Julien Coupat par le Juge des Libertés (alors qu’un autre Juge des libertés, dessaisis depuis, l’avait jugé libérable le 19 décembre 2008), la cour d’appel devra déterminer si ce rejet est fondé. Force est de constater que le dossier des mis en examens dans l’affaire dite « des sabotages de la SNCF » n’a cessé depuis novembre de se dégonfler, que les détenus ont été un à un libérés sans que jamais un seul nouvel élément à charge ne soit porté à la connaissance de la défense et a fortiori du public. Julien Coupat est le dernier des neuf mis en examen dans cette affaire à être encore en « détention préventive », sous le chef d’inculpation de « direction d’association de malfaiteurs en lien avec une entreprise terroriste ». Ce chef d’inculpation relève du régime « criminel » et l’expose à une peine pouvant aller jusqu’à 20 ans de prison. Nous considérons que les pouvoirs publics et l’institution judiciaire cherchent à ne pas perdre la face en reportant tout leur acharnement sur une figure de « chef » qu’ils ont eux-mêmes monté de toutes pièces. Nous appelons donc à un rassemblement pour exiger la libération de Julien et la fin d’un feuilleton politico judiciaire qui n’a que trop duré.

Acropolis chiuso per sciopero, salari non pagati da 4 mesi, Ancora scontri tra demonstranti e polizia in Grecia

The archaeological site of Acropolis, Greece's most attractive tourist site, was closed on Thursday due to a strike by Culture Ministry employees.

Greek riot police have briefly clashed with stone-throwing youths during an Athens march to protest a grenade attack on the offices of a left-wing human rights group.

No injuries or arrests were immediately reported.

Officers fired tear gas and stun grenades at hooded youths who broke out of the estimated 2,000 demonstrators and threw stones and a petrol bomb at police. Earlier in the march, vandals set fire to a car and two bank ATMs, and smashed three shop windows.

Thursday's demonstration was held to protest last week's hand grenade attack on the Athens offices of the Network for Political and Social Rights, which has campaigned for the rights of inmates and illegal immigrants.

The blast damaged a wall but caused no injuries. There have been no arrests.

La centrale nucleare finlandese finisce in tribunale mentre aumentano i costi

Il nuovo impianto nucleare Epr finlandese, dello stesso modello che si vorrebbe fare in Italia, in tre anni ha prodotto atti giudiziari, ritardi e un danno al contribuente per 3,5 miliardi di euro.

La società costruttrice francese Areva e l'azienda finlandese per l'energia TVO sono ai ferri corti per la costruzione del nuovo impianto nucleare di Olkiluoto in Finlandia. Ne da notizia il principale giornale economico finlandese Kauppalehti, la società costruttrice francese Areva ha dichiarato di voler procedere per vie legali contro la committente TVO.

Le due società si stanno infatti incolpando l'un l'altra dei ritardi: l’impianto Epr (Olkiluoto 3), che doveva essere consegnato nel 2009, non sarà consegnato nemmeno nel 2011, avendo accumulato 3 anni di ritardo nei primi 3 anni di cantiere.

Secondo la CEO di Areva Anne Lauvergon, TVO non ha eseguito le procedure di accelerazione che erano state concordate nel giugno 2008, mentre ha impiegato un anno per l’approvazione dei documenti di costruzione rispetto ai due mesi precedentemente concordati. Per cui Areva ha deciso di chiedere a TVO per via giudiziale 2 miliardi e mezzo di euro. Inoltre, secondo Areva, TVO pretenderebbe a sua volta dall’azienda francese 2,4 miliardi di euro per il ritardo.

Areva stima che OL3 costerà 1,7 miliardi di euro in più rispetto ai 3,2 miliardi di euro stabiliti da contratto. L’anno scorso ha accantonato riserve per 749 milioni di euro per Olkiluoto 3, che hanno duramente impattato sull’utile di esercizio della società, riducendo il risultato di fine anno del 21%.

Una cosa è certa: comunque andrà a finire, gli ulteriori ritardi e costi peseranno non poco sulla bolletta dei cittadini finlandesi. Secondo la testata finlandese Kauppalehti gli utenti finali finlandesi si accolleranno almeno 3,5 miliardi di euro in più rispetto al passato.

“Su questi aspetti l’informazione in Italia è stata molto carente.- Denuncia Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia- Se si aggiungono le 2100 ‘non conformità’ rilevate dall’Autorità di Sicurezza Nucleare finlandese, il quadro è chiaro: gli EPR costano troppo e per tentare di ridurre i costi anche la sicurezza viene messa in dubbio”.

Brasile: governo attacca chiesa

Dopo che si e' opposta all'aborto di una bimba stuprata (ANSA) - RIO DE JANEIRO, 6 MAR - Il ministro della sanita' brasiliano ha accusato la Chiesa cattolica di avere una pozione estremista e inopportuna. La chiesa si e' opposta all'aborto di una bambina di 9 anni rimasta incinta per le violenze sessuali subite dal patrigno. Medici di Recife hanno praticato ieri l'aborto dopo aver stabilito che la bambina rischiava la vita se avesse partorito i gemelli che aveva in grembo. Scomunicati i medici, la madre della bimba e altre persone coinvolte nell'aborto.

ANCOR PIU' GRAVE DELLE "VIOLENZE SESSUALI"

DONNE GRAVIDE IN COMA SENZA DIRITTI Nelle gravide colpite da ictus i medici antepongono il feto alla salute della donna. Per queste donne non si tenta alcun intervento di chiusura dell'aneurisma e drenaggio dell'emorragia, come si dovrebbe fare per chiunque colpito da ictus. Non vengono praticati aborti terapeutici, ma al contrario vengono tempestivamente dichiarate in “morte cerebrale”, tenendole vive per il solo ed unico scopo di studio sulla riproduzione umana, indifferenti alla di lei e di lui sofferenza. E torna la vecchia criminale prassi dove i medici decidono se far vivere la donna o il feto. Con quale stratagemma? La dichiarazione di “morte cerebrale” imposta d'autorità. Questo inganno, usato anche in neonatologia, ha riportato la donna a “contenitore senza diritti”. Volgari prelati le definiscono “incubatrici naturali” o, colmo della misoginia, “cadaveri caldi” ma, per il fatto stesso che portano avanti una gravidanza ne deriva una certezza: sono vive. Torturate per giorni o mesi, sottoposte a taglio cesareo, finite con l'espianto a cuore battente: dove sono le altre donne? Impegnate nelle pari opportunità? Questo trattamento è stato riservato a: Elisabetta D., Maria Grazia R., Paola D.M., Maurizia B., Gabriella R., Elena Z. e altre ancora. Meditecnica e Chiesa hanno prodotto una dittatura sanitaria che ci riduce a cavie sotto lo slogan “salvare la vita del bambino”. “Bimba nasce due giorni dopo la morte della madre” (Il Mattino 13.1.2009 sezione Scienza): ma non vi sentite prese in giro?

ITALIA

Cade il carico della gru, operaio muore schiacciato nel milanese

Un operaio italiano di 33 anni e' morto stamattina, schiacciato dal carico di 300 kg, che si e' distaccato da una gru. E' successo alle 8.25, in un cantiere edile in via Ticino a Mesero (Milano). Secondo quanto riferito dal 118, che e' intervenuto con un elicottero, l'operaio ha riportato un forte trauma toracico, in seguito al quale e' morto.

Siparietto


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ESTERI

ITALIA


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gror090306 (last edited 2009-03-06 18:29:25 by anonymous)