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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Grecia - La prigioniera Katerina Goulioni è morta durante un trasferimento

Secondo quanto riportato da diversi media, la prigioniera Katerina Goulioni, prigioniera e attivista per i diritti dei prigionieri, è morta durante un trasferimento, sotto "custodia" della polizia.

Gli ultimi aggiornamenti da Indymedia Atene rivelano che Katerina si trovava insieme a vari altri prigionieri sulla nave che li avrebbe dovuti trasferire al carcere di Creta. Insieme a loro anche un detenuto fascista, Periandro, che fuori dalla nave aveva in precedenza attaccato il prigioniero anarchico Yannis Dimitrakis, attualmente in ospedale, per essere poi malmenato dagli altri prigionieri.

Katerina si trovava insieme a vari altri detenuti sul traghetto dal Pireo a Creta, per essere trasferita dalla prigione di Thiva dove era rinchiusa precedentemente. Le guardie l'avevano fatta sedere a 15 posti di distanza dagli altri reclusi, con le braccia bloccate dietro la schiena. Alle 6 della mattina Katerina veniva trovata morta; secondo le testimonianze degli altri prigionieri riportava segni di duri colpi sul volto.

Il patologo si rifiuta di fornire alcuna informazione prima del rapporto ufficiale, per il quale bisognerà attendere la prossima settimana.

I prigionieri del carcere di Thiva hanno subito iniziato a rifiutare i pasti.

Katerina era stata punita diverse volte con l'isolamento per la sua attività di difesa dei diritti dei prigionieri.

In Italia disoccupazione al 7,1%. Berlusconi: siamo i migliori in Europa

Il tasso di disoccupazione continua a crescere e nel quarto trimestre del 2008 passa dal 6,6% del periodo ottobre-dicembre 2007 al 7,1%.

Lo comunica l'Istat. Per il quarto trimestre consecutivo, sottolinea l'Istituto di statistica, l'area della disoccupazione si allarga "in misura sensibile" con un incremento di 120 mila unita' in confronto al quarto trimestre 2007. Rispetto al terzo trimestre 2008, al netto dei fattori stagionali, il tasso aumenta di due decimi di punto.

Ma da Bruxelles, Berlusconi ah voluto sottolineare quanto la situazione dell'economia italiana sia migliore delle altre: "C'e' una fiducia dei consumatori e delle imprese piu' alta della media - ha ricordato Berlusconi - e la nostra produzione industriale e' scesa a gennaio meno di altre. Anche il dato sulla disoccupazione e' migliore della media nell'Eurozona". Insomma, dal confronto con gli altri leader dell'Ue "usciamo confortati". L'Italia resiste meglio alla crisi grazie alla "solidita' delle banche, a imprenditori molto capaci, diffusi da noi in un numero che gli altri non hanno", ma anche a "un governo e una maggioranza forte": tutto questo fa si' che l'Italia possa "resistere e uscire dalla crisi senz'altro meglio di altri paesi europei". Per questo, ha osservato ancora il premier "abbiamo suscitato interesse" nei partner.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Battaglia in Afghanistan uccisi 40 talebani

E' salito ad almeno 40 il numero di ribelli talebani uccisi in combattimento nelle ultime ore in Afghanistan, secondo quanto rivelano i militari della coalizione a guida Usa (Enduring Freedom) e le forze di sicurezza afghane.

Il bilancio piu' massiccio appartiene alla provincia meridionale di Helmand, dove nel distretto di Gereshk, secondo le fonti, ne sono stati uccisi 30 in un solo confronto armato.

In un comunicato la coalizione spiega che una pattuglia mista afghana e internazionale e' stata attaccata dai ribelli. I militari hanno risposto al fuoco e chiamato la copertura aerea.

Oltre ai 30 ribelli uccisi e' rimasto ferito in modo lieve un soldato afghano. Si tratta del confronto piu' sanguinoso dallo scorso 7 gennaio, quando in combattimento furono uccisi 32 talebani nei pressi di Kabul. Poco prima dell'attacco nello stesso distretto i talebani hanno ucciso in un attentato un deputato loro ostile.

L'esercito Usa ha inoltre annunciato l'uccisione di tre talebani in un raid contro una cellula che fabbricava ordigni da impiegare in attentati a Kabul. Altri sette ribelli, infine, sono stati uccisi in combattimento da soldati afghani nella provincia di Farah. .

GOVERNO IMPEGNATO PER RIAVVICINAMENTO CON GLI STATI UNITI

Bolivia e Stati Uniti lavorano ad un accordo-quadro per “ricostruire” e “riorientare” le relazioni, con “nuove regole del gioco, sovranità e dignità”: lo ha detto il ministro degli Esteri David Choquehuanca, citato dall’agenzia ufficiale ‘Abi’, precisando che tra i due paesi “esiste una comunicazione costante” e sono già previsti incontri bilaterali a Washington e La Paz. “Gli Stati Uniti hanno capito che questo paese, per piccolo che sia, poco sviluppato, è un paese dignitoso. Sono coscienti che le autorità boliviane meritano rispetto” ha aggiunto Choquehuanca in una conferenza stampa ospitata nel ‘salone rosso’ del suo dicastero. Il ministro ha ribadito che qualsiasi tipo di cooperazione “è benvenuto”, ma senza condizioni; si è riferito in particolare all’operato dell’agenzia antidroga americana Dea, accusata di ingerenze nelle questioni interne boliviane, di cui La Paz aveva sospeso le operazioni nel paese nel novembre scorso. Le relazioni tra il governo del presidente Evo Morales e l’ex-amministrazione della Casa Bianca erano arrivate a un punto critico alla fine del 2008, dopo la decisione di La Paz di espellere l’ambasciatore Philip Goldberg per sospetta cospirazione e collusioni con l’opposizione conservatrice; una misura analoga era stata adottata da Washington che aveva tra l’altro revocato alla Bolivia le preferenze doganali sulle sue esportazioni negli Stati Uniti. Il 10 marzo anche il secondo segretario dell’ambasciata americana, Francisco Martínez è stato espulso dalla Bolivia accusato di aver agito come contatto di gruppi dell’opposizione decisi a rovesciare il governo.

Serbia, premier croato in visita

Prove di distensione nonostante le questioni che ancora oppongono Serbia e Croazia

Con la visita a Belgrado del premier croato, Ivan Sanader, riprende il dialogo fra Serbia e Croazia, dopo il riconoscimento del Kosovo da parte di Zagabria.

Sanader e il premier serbo Mirko Cvetkovic, hanno ammesso che ancora molte questioni dividono i due Paesi ma si sono detti d'accordo sulla necessità di metter da parte le divisioni e di cercare di collaborare dove è possible. "Non posiamo dimenticare quanto è successo, ma non possiamo continuare a vivere nel passato" ha dichiarato Sanader, che ha individuato nel campo dell'energia uno dei possibili terreni di cooperazione. Tra le questioni ancora aperte, invece, ci sono le accuse di genocidio depositate contro la Serbia, davanti alla Corte internazionale di giustizia, che Belgrado chiede di ritirare. Questa è la terza visita che il premier croato svolge in Serbia, la prima però dal riconoscimento dell'indipendenza kosovara da parte della Croazia.

Negoziati tra Fatah e Hamas sospesi senza un accordo

Dopo 3 settimane i negoziatori tornano a casa senza alcuna certezza

I negoziati tra le diverse fazioni palestinesi che si sono svolti al Cairo nelle scorse settimane sono terminati senza un accordo per la formazione di un governo di unità nazionale.

I negoziati, che vanno avanti da settimane, si stanno concentrando sulle richieste dei due principali partiti palestinesi Hamas e Fatah. Solitamente il giovedì e il venerdì sono due giorni di pausa, ma ieri l'Egitto ha chiesto ai negoziatori di "andare a casa". Verosimilmente vi saranno nuovi sviluppi la settimana prossima dopo un summit delle nazioni arabe. Secondo fonti tra i negoziatori non c'è ancora un chiaro accordo su come approcciarsi a Israele. Un altro punto ancora in discussione è il programma e la composizione del governo. L'agenzia di stampa Maan, riporta invece che i negoziatori hanno trovato un accordo sulla data delle elezioni presidenziali e parlamentari, il 25 gennaio 2010. Le elezioni presidenziali si sarbbero dovute tenere lo scorso gennaio, ma il presidente in carica Mahmoud Abbas ritenne che non ci fossero le condizioni necessarie al voto.

ITALIA

Aumentano le denunce di violenze in famiglia ma non gli arresti

Sono in aumento le denunce di donne costrette a subire violenze tra le mura domestiche, ma ancora carente, nella maggior parte dei casi, e' la tutela che viene loro offerta:

Nel distretto di Roma, emerge dalla ricerca, nell'arco di 3 anni (dal 2006 al 2008) sono solo 25 i casi di arresto in flagranza eseguiti dalle forze di polizia nei confronti di uomini violenti con la propria compagna, mentre nel solo 2007, in una piccola citta' come Alessandria, sono stati 17. Un esempio virtuoso di coordinamento tra investigatori, procura e operatori sociali, che si riscontra anche in citta' quali Torino e Milano.

Le violenze domestiche e in famiglia sono state oggi al centro di un incontro che si e' svolto al Csm, su iniziativa della Sesta Commissione, che ha aperto una pratica alla luce del contenuto di un dossier messo a punto dall'Associazione 'Donne in rete contro la violenza onlus', la quale raggruppa 54 centri di assistenza alle donne disseminati nel territorio nazionale.

Quando una donna decide di denunciare, per lei il rischio cresce. Nel 2008 sono state 113 le donne uccise dal proprio compagno. Serve non solo prevenzione ma anche tutela". In particolare, nel dossier presentato al Csm, l'associazione denuncia un'"insufficiente sensibilita' da parte delle forze di polizia al momento di raccolta della denuncia".

Le donne, pero', sembrano piu' decise, rispetto al passato, a denunciare i soprusi che avvengono in casa: in alcuni tribunali si e' registrato un aumento del 30% delle denunce nell'ultimo anno, anche se si stima che solo il 7% dei casi di violenza domestica esca allo scoperto. Ancora poche, poi, si rivolgono al giudice, in sede civile, per chiedere un ordine di allontanamento dell'uomo che le maltratta: tra il 2006 e il 2008 sono state presentate 578 domande in 15 tribunali, ma solo il 19% di queste sono state accolte immediatamente, prima di instaurare il contraddittorio e convocare le parti.

Incidente sul lavoro. Un morto e un ferito grave in provincia di Latina

Un operaio 45enne e' morto questo pomeriggio mentre stava lavorando alla realizzazione della littorina nell'area industriale di Gaeta, in provincia di Latina. La vittima si chiamava Sansone Aniello, originario di San Felice a Cancello, nel casertano, sposato e padre di quattro figli.

Secondo quanto si apprende, l'uomo, un dipendente della Seap costruzioni di Napoli, sarebbe rimasto schiacciato sotto il peso di un gruppo elettrogeno scivolato dal carrello elevatore sul quale si trovava mentre era in fase di trasporto. L'impatto e' stato tremendo. Aniello ha perso la vita sul colpo mentre un secondo operaio, un 53enne originario di San Prisco, Caserta, e' in gravissime condizioni.

Rifiuti Solidi Urbani: aumentano i costi, non cambiano le strategie / L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha presentato stamani il rapporto annuale sulla gestione dei Rifiuti e, in attesa di studiare e approfondire i dati contenuti nel documento, secondo quanto riportato da una nota stampa dell’agenzia, nel 2007 (anno preso a riferimento) è calata la produzione procapite dei rifiuti urbani e si è fermata anche la crescita in valore assoluto. Migliora anche la percentuale degli rifiuti solidi urbani (RSU) raccolti in maniera differenziata, che arriva al 27,5% della produzione totale, quindi l’1,7% in più rispetto all’anno precedente, ma ancora assai lontana dal target del 40% fissato per il 2007 dalla legislazione vigente. Aumentano anche i costi del servizio di igiene urbana: ogni italiano nel 2006 ha speso in media 127,93 euro, il 3,9% in più rispetto all’anno precedente, destinati per il 48,2% alla gestione dei rifiuti indifferenziati, per il 17,9% alla raccolta differenziata e per il 14,7% alla pulizia delle strade. Riguardo allo smaltimento, la discarica resta il sistema ancora più diffuso (anche se con un calo del 2,4% rispetto al 2006) accogliendo il 47% del totale dei rifiuti domestici, mentre va ad incenerimento il 10,3%. [ http://snipurl.com/e7xpp ]

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

SICUREZZA: MANGANELLI, TROPPA DRAMMATIZZAZIONE AUMENTA PAURA

CASERTA - Per il capo della polizia, Antonio Manganelli, c'é troppa drammatizzazione sul tema della sicurezza e questo comporta un aumento della percezione di paura e di insicurezza tra i cittadini. Manganelli ne ha parlato a Caserta, ad un convegno della Cgil sulla camorra. "Dobbiamo contrastare la criminalità con una misura adeguata all'aggressione criminale - ha spiegato Manganelli - la sicurezza non va drammatizzata. La criminalità del nostro Paese si è ridotta nell'ultimo anno dell'11,4%, siamo di fronte ad una robusta riduzione della criminalità". Eppure, sottolinea Manganelli, "l'allarme criminale sembra sempre in aumento, come la paura della gente, il sentimento di insicurezza". "Questo mi fa pensare che molto spesso certi temi vengono drammatizzati con la inondazione di notizie cattive - ha concluso - con la scarsa valorizzazione di notizie buone, una di queste è che la criminalità è diminuita. Immaginiamo cosa sarebbe successo ora se si fossero verificati tutti gli eventi criminali che colpirono Palermo tra gli anni '70 e gli anni '80".

La sicurezza, ha aggiunto Manganelli, "é un tema che si affronta nei salotti buoni, nei salotti della tv, dove criminologi spesso dibattono su quello che neanche conoscono. E' una tema che fa tendenza, anche nelle competizioni elettorali". Manganelli ha ribadito che "la paura della gente spesso proviene dalla diffusa irregolarità, dalle troppe incertezze, dal disagio sociale, ognuno sente che non ha punti di riferimento certi". "Della paura dobbiamo tener conto - ha osservato ancora Manganelli - dobbiamo liberare la gente dalla paura, dobbiamo garantire l'esercizio dei diritti e il primo dei diritti è quello della libertà. Le persone che hanno paura non sono libere. Serve l'azione di contrasto, ma dobbiamo anche essere vicini al cittadino per rassicurarlo".

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Francia, 3 milioni di persone in strada contro la crisi

Cortei in tutto il paese, registrati scontri con la polizia. Trecento le persone fermate

Ieri in 3 milioni persone sono scese nelle piazze di tutta la Francia per protestare contro la crisi e le misure adottate dal governo Sarkozy, in particolare contro il contratto per i giovani, Cpe.

213 cortei, 3 milioni di manifestnati per i sindacati, 1,2 per la polizia sono i numeri dello sciopero nazionale di ieri in tutta la Francia. Scuole, poste, ferrovie e trasporti pubblici hanno funzionato a singhiozzo per tutta la giornata. La radio pubblica ha sospeso le trasmissioni e oggi in edicola non sono stati consegnati molti quotidiani. Alta la partecipazione degli studenti che sono in agitazione da più di sette settimane, contro le riforme del ministro Valérie Précesse. Le manifestazioni sono state per la maggioranza pacifiche, ci sono però stati scontri tra gruppi di giovani e la polizia. Più di 300 i fermi tra i manifestanti, di cui 49 saranno gli incriminati per l'incendio di diversi cassonetti della spazzatura e per il lancio di sassi e bottiglie contro la polizia. Dodici gli agenti feriti. La manifestazione di ieri segue quella avvenuta il 29 di gennaio quando 2,5 milioni di persone scesero in piazza. Il consenso, tra la popolazione francese, nei confronti delle mobilitazioni sta crescendo, i sondaggi indicano che circa il 75 percento dei francesi è favorevole alle rivendicazioni dei manifestanti.

La polizia ha fermato circa 300 persone al termine di una serie di incidenti dopo la manifestazione a Parigi. In serata, dopo che la manifestazione in concomitanza con lo sciopero generale si era sciolta a Place de la Nation, qualche centinaio di persone armate di bastoni e spranghe si e' scontrato con le forze dell'ordine che hanno caricato. 49 persone sono state denunciate e andranno sotto processo. Negli scontri sono rimasti feriti nove poliziotti.

PRESIDENTE STATI UNITI APRE ALL’IRAN, TEHERAN ACCOGLIE E CHIEDE ATTI CONCRETI

“Accogliamo favorevolmente la volontà del presidente americano di mettere da parte le differenze passate, ma il modo per arrivarci non è quello di chiedere all’Iran di dimenticare in modo unilaterale il comportamento aggressivo che gli Stati Uniti hanno avuto in passato”: così il portavoce del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, parlando a fonti di stampa internazionale, ha commentato l’apertura compiuta nella notte dal presidente statunitense Barack Obama nei confronti di Teheran. In un discorso, trasmesso alla televisione, di auguri per la feste del Nourouz (capodanno persiano, una festa zoroastriana molto sentita dal popolo iraniano), il presidente Obama si è rivolto al popolo e ai dirigenti iraniani. Proprio il fatto che il messaggio non fosse indirizzato solo al popolo (come avvenuto in precedenza) ma anche “direttamente ai dirigenti della Repubblica islamica d’Iran” è stato interpretato dagli osservatori come “un’apertura di portata storica” nonché “un implicito riconoscimento del governo iraniano” per la prima volta dalla rottura delle relazioni nel 1980. Nel suo discorso, sottotilato in farsi, Obama ha sottolineato che la sua amministrazione è “determinata a cercare un dialogo onesto e basato sul mutuo rispetto”, ribadendo che anche il governo iraniano ha “una scelta da fare”. Senza fare riferimenti diretti al presunto sostegno al ‘terrorismo’ e all’arma nucleare Obama ha però detto che l’Iran non potrà prendere il posto che gli spetta nella comunità internazionale con “le armi o il terrorismo”. Esprimendo la speranza che il governo americano passi “dalle parole ai fatti”, il portavoce del presidente iraniano ha comunque detto che l’Iran “è pronto a mettere da parte l’animosità e a regolare le differenze tra i nostri paesi, accogliendo qualsiasi atto di buona volontà venga dal governo americano”.

IL CORANO ANCHE IN LINGUA CURDA

Il governo sta mettendo a punto un’edizione del Corano, il libro sacro dell’Islam, in lingua curda; l’iniziativa è stata interpretata come un passo di avvicinamento verso questa minoranza. “Non vogliamo escludere la lingua curda dal progetto che prevede la traduzione del Corano in altri idiomi” ha detto Mehmet Gormez, dirigente del Diyanet, la Direzione per gli Affari religiosi. Tra il 1983 e il 1991 in Turchia parlare curdo era illegale: il governo riteneva le rivendicazioni autonomiste di questa minoranza concentrata nell’est dell’Anatolia (14 milioni su un totale di 70 milioni di cittadini) una minaccia all’unità nazionale. Oggi tenere un discorso in curdo è ancora proibito in Parlamento e negli uffici pubblici. Di recente un programma della televisione di stato turca è stato interrotto perché un deputato curdo ha parlato nella sua lingua. Secondo alcuni osservatori, con la nuova traduzione del Corano il governo spera di guadagnarsi il consenso degli elettori curdi in vista delle elezioni amministrative del 29 marzo.

Afghanistan, uccisi 30 combattenti

Trenta "combattenti armati" sono stati uccisi nella provincia di Helmand, nel sud dell'Afghanistan. Lo ha annunciato l'esercito americano in un comunicato. Una pattuglia di forze di sicurezza afghane e internazionali e' stata attaccata e "ha risposto.. con l'appoggio di forza aerea, uccidendo 30 combattenti" ha indicato il comunicato. Gli scontri sono avvenuti ieri nel distretto di Gereshk, dove nello stesso giorno un deputato afghano conosciuto per le sue prese di posizione contro i taleban è stato ucciso in un attentato.

L'Unione africana sospende il Madagascar

Il presidente del consiglio sicurezza e pace accusa Rajoelina di golpe

In una dichiarazione odierna l'Unione Afriacana ha sospeso il Madagascar, riconoscendo nel recente cambio di governo un colpo di Stato di matrice militare.

L'ambasciatore del Burkina Faso, Bruno Nongoma Zidouemba, e presidente del consiglio di pace e sicurezza dell'Unione Africana ha detto: "Il consiglio ritiene che quanto accaduto in Madagascar reintri nella definizione di cambio incostituzionale di governo. Il consiglio ha quindi deciso di sopendere la partecipazione del Madagascar dagli organi dell'Unione Africana". Zibouemba ha inoltre detto che la presa di potere del leader dell'opposizione è da considerarsi un colpo di Stato militare. Il 34enne Andry Rajoelina è salito al potere, la settimana scorsa, con l'aiuto dell'esercito, dopo giorni di altissima tensione e scontri in cui sono morte 135 persone. La condanna dell'Unione Africa fa eco alle preoccupazioni di Unione Europea e Usa.

ITALIA

In Italia cresce la disoccupazione, è al 7,1%

Il tasso di disoccupazione continua a crescere e nel quarto trimestre del 2008 passa dal 6,6% del periodo ottobre-dicembre 2007 al 7,1%.

Lo comunica l'Istat. Per il quarto trimestre consecutivo, sottolinea l'Istituto di statistica, l'area della disoccupazione si allarga "in misura sensibile" con un incremento di 120 mila unita' in confronto al quarto trimestre 2007. Rispetto al terzo trimestre 2008, al netto dei fattori stagionali, il tasso aumenta di due decimi di punto.

Dopo dieci anni di crescita ininterrotta, l'occupazione maschile nella media del 2008 e' rimasta invariata e addirittura nel quarto trimestre dello scorso anno ha registrato un calo dello 0,6%. A scendere, fa sapere l'Istat, e' il dato che nell'ultimo trimestre riguarda gli uomini italiani (-1,7%), mentre l'occupazione maschile straniera e' cresciuta del 14,4%. Al contrario, l'occupazione femminile nel quarto trimestre manifesta un aumento significativo dell'1,2%, anche in questo caso con una sensibile crescita della componente straniera (+22,9%) che bilancia la modesta flessione di quella delle donne italiane (-0,3%).

Indesit: bara apre corteo Torino

Con sopra la scritta 'Non e' il futuro di 650 lavoratori' (ANSA) - TORINO 20 MAR - Migliaia di lavoratori del gruppo Indesit arrivati dal Sud e dalle Marche sfilano a Torino per dire no alla chiusura della fabbrica di None. Dal pinerolese, dove ha sede lo stabilimento, hanno raggiunto Torino anche gli operai delle aziende dell'indotto. Il corteo e' aperto da una bara di cartone con la scritta 'Indesit. Non e' il futuro di 650 lavoratori'. Ci sono i gonfaloni della Provincia, dei Comuni di Alpignano, di Rivoli. Vengono urlati slogan contro la proprieta' e contro il governo.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror090320 (last edited 2009-03-20 18:33:41 by anonymous)