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ALF RUBRICA Settimanale


ALF Rubrica settimanale 2!

Dall'estero

Dall'italia


MOGADISCIO (2): CONTROFFENSIVA DEL GOVERNO, ANCORA VITTIME

Si combatte strada per strada a Mogadiscio, anche e soprattutto nel popolare mercato di Bakara, considerato una delle roccaforti dell’opposizione armata. Testimonianze raccolte nei due maggiori ospedali della città e in alcuni dei quartieri dove da questa mattina sono in corso gli scontri indicano un bilancio di almeno 15 morti e più di 80 feriti. Quattro militanti degli ‘shebab’, uno dei principali gruppi dell’opposizione armata, hanno perso la vita nel mercato di Bakara; altri quattro sono stati uccisi nel distretto di Hodon. Resta difficile valutare la dinamica e le conseguenze degli scontri delle ultime ore. Alcuni residenti hanno sostenuto che nella zona del mercato di Bakara la controffensiva delle forze governative ha consentito di riconquistare cinque commissariati di polizia. A combattere sono anche i militanti di ‘Hizbul Islam’, un altro gruppo dell’opposizione in lotta con l'esecutivo di unità nazionale del presidente Sheikh Sharif Sheikh Ahmed. Oggi l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati ha confermato che a partire dall'8 Maggio la ripresa dei scontri a Mogadiscio ha spinto a lasciare le loro case circa 46.000 persone. Improbabile, per ora, una soluzione politica: il ministro della Difesa Mohamed Abdi Gandi ha detto che l’esecutivo "continuerà a combattere" e denunciato l'infiltrazione nelle file dell'opposizione di “ideologie e militanti stranieri”.

Iraq: attentato a Mossul, vittime

Bomba contro pattuglia di poliziotti, non si fermano violenze (ANSA) - BAGHDAD, 22 MAG - Un poliziotto iracheno e' morto e sei sono feriti gravemente in un attentato dinamitardi nel centro di Mossul. Un ordigno e' esploso al passaggio di una pattuglia di polizia nella zona di Bab al-Jadid, provocando anche diversi danni. Mossul, 396 km a Nord di Baghdad, e' il capoluogo della provincia a maggioranza sunnita di Ninive. L'attacco odierno si aggiunge alla serie di attentati che negli ultimi giorni ha causato decine di vittime nel Paese.

Pakistan, bomba a Peshawar 10 morti, oltre 75 feriti

Anche ieri nella stessa area un kamikaze si è fatto eplodere

Dieci morti e settantacinque feriti è il tremendo bilancio dell'attentato che ha sconvolto la città pakistana di Peshawar. Secondo le prime ricostruzioni un'automobile imbottita di tritolo sarebbe esplosa nei pressi del mercato di Khyber. Secondo gli inquirenti l'autobomba sarebbe esplosa grazie a un comando a distanza e al suo interno sarebbero stati collocati fra i 40 e i 45 chilogrammi di esplosivo. A Peshawar è stato dichiarato lo stato d'emergenza. Anche ieri nella stesa zona un kamikaze si è fatto esplodere causando la morte di 5 persone e il ferimento di altre 25.

Spagna: la lista Iniciativa Internacionalista potrà concorrere alle europee

Non ci sono prove sufficienti per dire che Eta e Batasuna abbiano una relazione determinante sulla lista Iniciativa Internacionalista. Quindi quest'ultima si potrà presentare alle elezioni europee. E' una sentenza a suo modo spartiacque quella dettata dal tribunale Costituzionale spagnolo. La Fiscalia generale, cioè l'ufficio dei pm a nomina governativa, aveva proceduto dopo una casua dell'Avvocatura dello Stato. E ora una sentenza avallata dal tribunale Supremo viene ribaltata dagli alti giudici della corte costituzionale di Madrid. Questa sentenza mette fine a una lunghissima sequela di censure elettorali che rimangono un punto fermo degli ultimi anni della storia elettorale di Spagna e del Paese basco. La lista europea era stata dichiatrata 'contaminata' per la presenza di esponenti che in passato avevano militato o aderito a manifestazioni di Herri Batasuna o movimenti successivi. Fra i diversi punti sottolineati dai giudici, in uno si legge che è evidente che le prove dimostrino "la coincidenza ideologica fra ETA e Batasuna, ma non chiariscono in maniera chiara un'unione di volontà fra questi soggetti e la lista in questione e ancor meno l'assunzione da parte della lista ricorrente (Iniciativa internazionalista ndr) di metodi violenti come strumento di intervento nella vita pubblica". Il governo di Zapatero ha emesso uno scarno comunicato in cui accetta la decisione dei giudici. La sentenza è destinata a creare più di una frizione in seno agli organi giudiziari e a creare dibattito politico.

ITALIA

Ancora due morti sul lavoro, questa volta a Pietradefusi, in provincia di Avellino, e ad Andria. In Campania un operaio di 51 anni originario di Torre Le Nocelle, Giuseppe Cefalo, e' caduto da un'altezza di circa 10 metri mentre montava un solaio all'interno di un capannone industriale. L'uomo e' morto sul colpo. A nulla e' servito l'immediato intervento dei sanitari del 118 che hanno potuto solo constatare il decesso.

L'altra vittima in Puglia, ad Andria Nicola Abruzzese, operaio edile di 56 anni: e' stato colpito e poi trascinato per alcuni metri da un nastro trasportatore meccanico mentre eseguiva lavori di scavo in un cantiere edile di proprieta' di un cugino. Ricoverato in ospedale con una profonda ferita alla coscia, e' morto durante una Tac.

Sia il ferito, sia il cugino avevano detto inizialmente ai medici che l'uomo era stato investito mentre era in bicicletta. Successivamente, pero', il cugino ha riferito ai medici dell'infortunio avvenuto nel suo cantiere.

Le condizioni di Abruzzese sono peggiorate nella tarda mattinata; l'uomo e' entrato in coma per shock emorragico ed e' morto nel pomeriggio. I carabinieri stanno verificando se nel cantiere fossero rispettate le norme di sicurezza e se l'operaio risultasse regolarmente assunto.

NO COKE: 21 MAGGIO, PROCESSO AD UNA DI NOI DOPO IL CARBONE AD “ANNOZERO”

La mattina del 21 maggio, presso il tribunale di Civitavecchia una cittadina che da anni si batte contro la riconversione a carbone della centrale di TVN, “una di noi”, sarà processata presso il Tribunale di Civitavecchia, perché querelata per diffamazione da Alessio De Sio, colui che, nell’allora ruolo di Sindaco, contraddicendo quanto approvato pochi giorni prima in Consiglio Comunale, dopo aver stilato una milionaria convenzione con Enel, diede parere favorevole alla riconversione a carbone della centrale di TVN.

Né l’allora Sindaco De Sio, né tanto meno l’attuale sindaco Moscherini, hanno mai pensato di adire le vie legali contro l’Enel per le gravi carenze autorizzative relative alla centrale di TVN né, tanto meno, per l’esercizio in assenza di autorizzazione in essere dal 24 dicembre scorso. Alla sbarra è stata condotta, invece, una cittadina dell’Alto Lazio, una di quelle cittadine che hanno deciso di non poter far passare sotto silenzio la terribile ipoteca posta sul futuro dei propri figli e della propria terra, una “no coke”, una di noi, colpevole di aver confuso, durante un’intervista rilasciata nel 2007, nella trasmissione “Anno Zero” di Michele Santoro, la nomina di De Sio nel consiglio di amministrazione di Acquirente Unico spa, con una nell’ ENEL.

Una confusione di cui, probabilmente, potrebbe essere colpevole mezzo Lazio visto che ben pochi, tra i cittadini, hanno ben chiari gli effetti della privatizzazione di ENEL e della sua divisionalizzazione in numerose società, da cui Acquirente Unico spa nasce.

Il processo a Marzia è un processo a tutti noi, a tutti coloro che accusano quanti hanno acconsentito, e continuano ad acconsentire a tale scempio, di devastazione ambientale, di distruzione di un intera economia, di ipoteca sul futuro di un intera popolazione.

E noi saremo lì a farci processare e nelle nostre deposizioni faremo il nostro “je t’accuse” contro tutti coloro che nella coscienza e nelle azioni hanno la responsabilità di quanto si sta per abbattere su questo territorio; ricorderemo loro le inquietanti stime di mortalità e morbilità contenute nei monitoraggi epidemiologici; narreremo di cieli gialli e di nuvole rosse piene “solo di ruggine” e quindi, a dire di ENEL, innocue; ripercorreremo la storia di compensi milionari utilizzati, nella migliore delle ipotesi, per coprire l’incapacità dei vari amministratori succedutesi; parleremo della corruzione delle coscienze per il tramite di giochi, concorsi e spettacoli; racconteremo del silenzio, quando non della collusione, della politica davanti alle innumerevoli bugie e/o mistificazioni raccontate dall’ENEL per far digerire alla popolazione un futuro nero come il carbone.

Non sappiamo come finirà la vicenda giudiziaria, riponiamo tutta la nostra fiducia nella Magistratura. Oggi noi saremo processati, ma siamo certi che al banco della Storia saremo assolti, mentre De Sio, e quanti come lui, rimarranno macchiati dall’infamante marchio di aver svenduto per un piatto di lenticchie la salute e il futuro di un intera popolazione.

Un marchio che non potranno nascondere quando guarderanno negli occhi i loro figli che dovranno sapere che i loro padri hanno condannato a morte questo territorio.

Movimento no coke Alto Lazio

www.nocoketarquinia.splinder.com

www.noalcarbone.blogspot.com

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NOTIZIE BREVI

ESTERI

INTENSI COMBATTIMENTI TRA ESERCITO E INSORTI, CIVILI IN FUGA DA MOGADISCIO

Intensi combattimenti sono in corso dalle prime ore di oggi in diversi quartieri di Mogadiscio tra forze governative e ‘shebab’ (letteralmente ‘giovani’), gli insorti che controllano il sud del paese e ampie zone del centro. Lo riferiscono fonti locali della MISNA precisando che soldati e milizie vicine al governo del primo ministro Omar Abdirashid Ali Sharmarke hanno avviato una controffensiva per recuperare posizioni perse nelle scorse settimane. Combattimenti si stanno svolgendo nei pressi di Villa Somalia, sede della presidenza, e del mercato di Bakara. Nel principale ospedale della città, il Medina, sono stati finora contati tre morti e 22 feriti; ma i responsabili della struttura hanno detto alla MISNA che le vittime sono molte di più e che a causa dei combattimenti le operazioni di soccorso sono difficoltose. Nonostante sia venerdì – giorno festivo per i musulmani – gli ospedali funzionano a pieno regime, gli addetti sono stati tutti richiamati in servizio ed è un continuo andirivieni di ambulanze. Gli scontri hanno anche causato un nuovo flusso di sfollati: in queste ore migliaia di civili stanno abbandonando Mogadiscio in direzione di Balad e Afgoye, approfittando anche della fine di piogge torrenziali che ieri hanno causato la morte di 11 bambini. Nei giorni scorsi, per far fronte agli ‘shebab’ (che hanno nel frattempo preso il controllo di alcune città sulla strada per Mogadiscio, tra cui Jowhar), il governo aveva ordinato la distribuzione di armi a milizie di autodifesa e cittadini della capitale con incarichi di responsabilità in luoghi pubblici; sommari corsi di addestramento erano inoltre stati tenuti all’interno di basi dell’esercito.

Soldati israeliani uccidono 2 presunti militanti al confine di Gaza

I soldati israeliani hanno ucciso due presunti militanti palestinesi che si stavano avvicinando al confine della Striscia di Gaza.

Lo ha annunciato oggi un portavoce militare di Tsahal, l'esercito israeliano, precisando che l'incidente è avvenuto nei pressi del valico di Karem Abu Salem. I soldati sono entrati nel territorio della Striscia per intercettare i presunti miliziani e li hanno uccisi. L'esercito sostiene che i due portassero con se fucili, granate ed esplosivo. Negli ultimi giorni l'esercito israeliano ha ripreso gli attacchi aerei contro obiettivi nella Striscia, e da Gaza hanno ricominciato ad essere sparati razzi artigianali contro il territorio israeliano.

VERSO NAZIONALIZZAZIONE GRUPPO IMPRESE SIDERURGICHE

Con un appello “alla responsabilità e alla lotta contro mafie, corruzione e cattiva gestione”, il presidente Hugo Chávez ha annunciato ieri la nazionalizzazione di un gruppo di società di differenti settori per la costituzione di un nuovo complesso industriale. Lo ha riferito la ‘Agencia bolivariana de noticias’ riportando i contenuti di un intervento di Chávez a Ciudad Guayana, nello stato di Bolívar. Ad essere interessate dal provvedimento, saranno in particolare alcune aziende del settore siderurgico ora di proprietà di gruppi stranieri (argentini e giapponesi) e venezuelani. “Le società che saranno nazionalizzate – informa l’agenzia di stato del Venezuela – sono Matesi, Comsigua, Venprecar, Orinoco Iron e Tapsa; sarà nazionalizzata anche la Cerámicas Carabobo dove da tempo è in atto una mobilitazione dei lavoratori”. Sottolineando che il provvedimento avrebbe essere dovuto essere preso molto tempo prima, il capo di stato venezuelano ha aggiunto che questo “nuovo corso deve essere intrapreso con responsabilità e con voglia di integrazione tra governo e lavoratori”. Con un provvedimento già entrato in vigore, Chávez ha intanto dato avvio all’espropriazione di tre stabilimenti per la produzione di gas di una società statunitense a Tulsa, nell’est del paese.

India: a 18 anni ragazze possono sposano chi vogliono

NEW DELHI - La Corte suprema indiana ha stabilito che qualsiasi ragazza è libera, una volta compiuti i 18 anni, di sposare la persona desiderata, e che i genitori che non sono d'accordo possono "troncare i rapporti con lei ma non minacciarla, costringerla o torturarla".

I giudici del massimo tribunale hanno precisato questa norma in una sentenza favorevole a un cittadino musulmano arrestato dalla polizia sulla base di una denuncia presentata dalla moglie, una ragazza hindu.

La giovane, che è incinta, per sposare il suo amato nel dicembre 2007 si è convertita all'islamismo. Da allora la famiglia, infuriata, non le ha dato tregua al punto da costringerla a ritornare a casa per darla in moglie ad un hindu. Ma la ragazza è fuggita ed è ritornata dal suo sposo nel Jammu e Kashmir.

Investita del caso, la Corte suprema ha sostenuto nella sentenza che "l'India è un paese libero per cui ogni ragazza che ha raggiunto i 18 anni di età è libera di vivere o sposarsi con chi desideri. Ed i genitori, se non sono d'accordo, possono troncare i rapporti con lei ma non minacciarla, costringerla o torturarla". Anche se il matrimonio fra giovani che si scelgono liberamente è sempre meno raro, in India la norma è che l'unione matrimoniale fra due persone venga scrupolosamente preparata dalle famiglie.

ITALIA

Crollano le vendite al dettaglio, mai così male dal 1997

Calo record per le vendite al dettaglio, ovvero quelle dirette al pubblico, nel mese di marzo 2009. Secondi i dati forniti dall'Istat, l'Istituto Nazionale di Statistica, nel confronto con le stesso periodo dello scorso anno il valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio ha presentato una diminuzione del 5,2%.

Si tratta del peggiore calo dal 1997, anno di inizio della nuova serie storica. Va però sottolineato che lo scorso anno la Pasqua cadde proprio nel mese di marzo.

A livello congiunturale, in riferimento al mese di febbraio 2009, l'indice destagionalizzato del valore del totale delle vendite al dettaglio ha invece segnato a marzo una variazione positiva dello 0,1%. Nella media degli ultimi tre mesi (gennaio-marzo 2009), le vendite al dettaglio hanno segnato una variazione negativa pari a allo 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti il periodo preso in esame.

In calo piccoli esercizi e grande distribuzione Rispetto a marzo 2008, la variazione tendenziale negativa del totale delle vendite è il risultato di flessioni che hanno riguardato sia le vendite della grande distribuzione (-4,8%) sia le vendite delle imprese operanti su piccole superfici (-5,4%). Nella grande distribuzione le vendite sono diminuite sia per i prodotti alimentari (-5%), sia per i prodotti non alimentari (-4,6%); anche nelle imprese operanti su piccole superfici entrambe le componenti hanno registrato un calo (-6,6% per i prodotti alimentari e -5,2% per quelli non alimentari). La flessione più marcata ha riguardato gli esercizi specializzati (-6,2%), mentre tra quelli non specializzati il calo maggiore ha riguardato gli ipermercati (-5,5%).

Siparietto


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gror090522 (last edited 2009-06-17 12:02:09 by anonymous)