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Teramo

Sit in a Teramo questo pomeriggio in solidarietà con Egidio, uno dei compagni arrestati nell'ambito dell'operazione Rewind, messa in piedi ai danni di compagni attivi contro il g8 dell'Università. Egidio, attivista napoletano, è stato anche fra i primi attivi nel portare solidarietà alle abbruzzesi e gli abruzzesi nell

Presidio Precari

Proteste da parte dei precari e delle precarie della scuola per dire no alle riforme dei cicli scolastici, a partire dalla legge 133/08, e chiedere l’immediato blocco del piano di tagli triennale agli organici (circa 130mila posti, di cui 42mila già a partire da settembre.

Alla manifestazione, programmata da mesi, negli ultimi giorni hanno fornito il loro sostegno numerose organizzazioni, associazioni, movimenti di categoria e sindacati.

Tor Vergata

Gli studenti e le studentesse di Tor Vergata sgomberati lunedì scorso dagli spazi occupati nella scorsa settimana hanno chiamato un'assemblea per parlare dello sgombero e delle denunce in arrivo.

PORTO TORRES: LAVORATORI CONTRO LA CHIUSURA DECISA DA ENI

Nuova azione di protesta dei lavoratori del petrolchimico di Porto Torres. Alle 6.15 di questa mattina in centinaia hanno occupato l'aereoporto di Alghero, causando cancellazioni e ritardi. La manifestazione è stata attuata per opporsi alla decisione dell'Eni che intende chiudere il raffinamento del carburante a Porto Torres: una scelta che metterebbe in crisi, a catena, migliaia di posti di lavoro. Corrispondenza da RODU

Garcia Lorca e fossa comune

Il governo della regione spagnola di Andalusia ha affermato che la fossa dove si pensa sia interrato il poeta Federico Garcia Lorca, sarà aperta in autunno, secondo quanto riferisce il quotidiano spagnolo El Mundo. Garcia Lorca fu fucilato, insieme ad altri oppositori alla dittatura, dalle truppe franchisti durante la guerra civile spagnola nel 1936. Quattro anni fa il governo di Jose Luis Rodriguez Zapatero approvò la così detta ‘Legge della Memoria Storica', che consentiva di aprire tutte le fosse comuni con morti della guerra civile. La legge è stata molto contestata dalla destra e dalla Chiesa cattolica spagnola. Il poeta sarebbe seppellito insieme ai due toreri anarchici Francisco Galadi e Joaquin Arcollas, fucilati dai fascisti lo stesso anno. La famiglia di Galindo ha chiesto la riapertura della fossa e l'identificazione dei resti che contiene mentre la famiglia di Garcia Lorca si è opposta alla riesumazione. L'anno scorso il giudice spagnolo Baltasar Garzon aveva aperto un'inchiesta a partire dalla legge per indagare sui crimini commessi durante la guerra civile (1936-1939), ma ha dovuto rinunciare dopo essere stato accusato dal Tribunale Supremo spagnolo di prevaricazione per la sua inchiesta sulle vittime del franchismo.

Cecenia, uccisa giornalista che indagava sulla violazione dei diritti umani

E' stata uccisa oggi nel nord del Caucaso la giornalista russa Natalia Estemirova. La giornalista, che lavorava per Memorial, un'associazione che opera in difesa dei diritti umani, era stata rapita in mattinata appena fuori dalla sua casa in Cecenia. Il suo corpo è stato ritrovato nel primo pomeriggio, con profonde ferite alla testa nella vicina Inguscezia. La notizia della sua morte è stata confermata dal ministro degli Interni ceceno. Estemirova, che in passato ha vinto il premio Anna Politkovskaya e il premio istituito dalle donne vincitrici del Nobel per la Pace, stava lavorando ad una storia di violazioni dei diritti umani in Cecenia per conto di Memorial, organizzazione nota per aver svelato gli abusi e le distorsioni della storia in Russia.

Regole d'ingaggio permissive sono costate la vita a civili palestinesi

Sono state le regole d'ingaggio 'permissive' dell'esercito israeliano a provocare numerosi morti tra i civili durante il recente conflitto in Gaza. Sono gli stessi militari di Tsahal ad ammetterlo. "Breaking the silence", un'organizzazione di veterani della Seconda Intifada ha raccolto le testimonianze di 26 soldati israeliani nelle quali vengono descritte le circostanze nelle quali hanno combattuto durante l'operazione Cast Lead. Emergono una serie di situazioni in cui: le regole d'ingaggio apparivano poco chiare o incoraggiavano i soldati a tutelare a tutti i costi la propria vita incuranti della possibilità di ferimento o uccisione di civili; gli stessi civili venivano usati come scudi umani, posti di fronte ai soldati durante i raid casa per casa; un gran numero di edifici e case private sono stati distrutti perchè sospettate di contenere ordigni o di ospitare tunnel; aree lungo il confine sono state rase interamente al suolo per facilitare future operazioni militari; alcuni soldati avevano spesso atteggiamenti aggressivi e indisciplinati; si sono verificati atti di vandalismo contro la proprietà privata di palestinesi; in tempo di grave carenza idrica a Gaza, i soldati sparavano contro le cisterne d'acqua perché 'annoiati; secondo alcuni soldati il fosforo bianco è stato utilizzato in aree civili in modo gratuito e sconsiderato; molti militari hanno raccontato che gli scontri diretti con miliziani palestinesi sono stati 'molto pochi'. L'esercito israeliano ha rigettato il rapporto, definendolo 'basato su dichiarazioni anonime e poco credibili', mentre le testimonianze sono confermate anche dal quotidiano Ha’aretz.

MESSICO, NARCOTRAFFICO: COMMISSIONE DIRITTI UMANI BOCCIA POLITICA GOVERNO

“Il crimine organizzato non si combatte aumentando i proiettili. Una situazione così grave e rischiosa deve essere affrontata con una visione di Stato, superando ogni divergenza ideologica”. Rivolgendosi alla Commissione permanente del parlamento messicano, il presidente della Commissione nazionale dei diritti umani (Cndh), José Luis Soberanes, criticando la politica del governo messicano. Sul ruolo dei militari – 45.000 sono stati mobilitati sul terreno a fianco della polizia dal 2006, anno in cui si è insediato il presidente Felipe Calderón – il capo della Commissione nazionale dei diritti umani ha aggiunto che, non solo è risultato inefficace, ma ha dato luogo a nuove violazioni e abusi contro la popolazione: “In questa lotta al narcotraffico ci sono prove che i diritti umani non vengono rispettati” ha detto ancora Soberanes, denunciando anche la persistenza di casi di tortura nei penitenziari nazionali e violenze contro i messicani che rientrano o sono espulsi dagli Stati Uniti.

“GOLPE” IN HONDURAS (2): USA CHIEDONO “PAZIENZA” A ZELAYA

“Tutte le parti coinvolte nei colloqui devono dare tempo a questo processo. Non stabiliscano alcuna scadenza artificiale, non dicano che se una certa cosa non accade entro una certa data allora il dialogo morirà”. Così si è pronunciato Ian Kelly, portavoce del Dipartimento di stato americano, dopo l’ultimatum rivolto lunedì dal presidente deposto Manuel Zelaya al governo ‘de facto’ di Tegucigalpa affinché, entro la settimana, lo reintegri alla guida del paese, pena la “conclusione” dell’opera di mediazione del presidente del Costa Rica Oscar Arias. “Dobbiamo dare un’opportunità a questo processo e sostenere quello che sta facendo il presidente Arias” ha aggiunto Kelly, ricordando che la prossima tornata di colloqui è prevista per Sabato a San José; il portavoce dei Dipartimento di stato ha invitato “tutte le parti, incluso il presidente Zelaya e il governo ‘de facto’ a lavorare insieme e raggiungere una soluzione pacifica che ripristini l’ordine democratico in Honduras”. A fronte degli ultimi sviluppi, anche dalle Nazioni Unite è giunto il rinnovato appoggio alla mediazione del presidente del Costa Rica: il segretario generale Ban Ki-moon, ha detto la portavoce Marie Okabe, “ha seguito molto da vicino la situazione e ha detto al presidente Arias che apprezza il suo ruolo, lo appoggia e auspica con sincerità che possa aiutare le parti a trovare una soluzione pacifica”. Okaben ha anche ribadito la disponibilità dell’Onu a collaborare per porre fine alla crisi.

POSITIVO PRIMO INCONTRO WASHINGTON-L’AVANA SU IMMIGRAZIONE

“Abbiamo svolto una sessione di lavoro fruttuosa che convalida l’utilità di questo meccanismo di consultazioni per seguire il cammino degli accordi migratori”: così il vice-ministro degli Esteri dell’Avana, Dagoberto Rodríguez, in una nota diffusa da New York, ha giudicato la ripresa dei colloqui sul tema migratorio con gli Stati Uniti, sospesi sei anni fa. Nel primo incontro bilaterale dal 2003, le parti hanno riaperto il dialogo sull’applicazione di due intese, sottoscritte tra il Settembre 1994 e il Maggio 1995 per “frenare l’emigrazione clandestina” che prevedevano tra l’altro riunioni bilaterali ogni sei mesi, alternativamente a New York e L’Avana, per verificare la loro applicazione. Questi colloqui – ha detto il portavoce del Dipartimento di stato Ian kelly – sono visti dagli Stati Uniti come un modo per ottenere risultati pratici e positivi che contribuiscano alla piena entrata in vigore degli accordi”. Secondo Rodríguez, uno dei principali nodi da sciogliere resta la cosiddetta politica del ‘piede asciutto-piede bagnato’, applicata dagli Usa, che prevede l’accoglienza per i cubani che riescono a mettere piede in territorio americano, con la possibilità di ottenere entro un anno la residenza, disponendo invece il rimpatrio di quelli intercettati in mare. Cuba ha proposto un nuovo accordo, su cui non sono stati forniti particolari, che sarà probabilmente illustrato al prossimo incontro previsto a Dicembre all’Avana.

COOPERAZIONE SUD-SUD: BOLIVIA E URUGUAY, VERSO INTESA SU PORTI E GAS

Un passo avanti verso il futuro utilizzo degli scali portuali uruguayani da parte della Bolivia e l’acquisto del gas di La Paz da parte di Montevideo: così fonti di stampa latinoamericane hanno giudicato l’incontro tra il presidente boliviano Evo Morales e il suo collega uruguayano Tabaré Vázquez a Montevideo, concluso con la firma di diversi ‘memorandum’ di intenti sulla cooperazione in distinti ambiti. In una nota, l’Uruguay ha espresso la sua “solidarietà” con la “storica domanda della Bolivia” che reclama un accesso all’Oceano Pacifico, perso con la guerra del Pacifico (1879–1884), combattuta contro il Cile, auspicando una “pronta e pacifica soluzione della controversia”; ha inoltre confermato le intese preliminari già raggiunte tra le parti per far sì che “si considerino i porti uruguayani come centri di distribuzione in cui le merci boliviane godano di libero transito”. Impegnandosi a firmare “a breve” un accordo vero e proprio i due presidenti hanno sottolineato “l’importanza dell’idro-via Paraguay-Paraná” per facilitare la libera navigazione di tutto il sistema fluviale regionale il cui sbocco finale al Rio de la Plata può garantire l’accesso al mare alla Bolivia; hanno anche ribadito l’interesse dell’Uruguay ad acquistare gas dalla Bolivia, secondo produttore sudamericano, e più in generale a promuovere il rafforzamento del meccanismo ‘Urubapol’ (foro formato da Uruguay, Paraguay e Bolivia) “come elemento del processo di integrazione regionale destinato a potenziare l’integrazione fisica, energetica, dei trasporti e dei servizi logistici fra i tre paesi”.

MOZAMBICO: crollo in una miniera

Sono almeno 12 le persone morte a causa di un crollo in una miniera a Missauize, nel distretto di Mavago, al confine con Tanzania e Malawi. Ne danno notizia i quotidiani locali, secondo i quali le vittime erano tutti lavoratori irregolari impiegati come lavoratori saltuari nella regione settentrionale del paese, ricca di giacimenti d’oro e minerali ferrosi.