Aperto da massimo ore 10.30 . Da Paula: ci metto le mani dalle 16.00. Un saludo atod@s (se ci siete).


Gr di venerdi 9 agosto - ore 19.30

SOMMARIO

DAL MONDO

DALL'ITALIA

DAL MONDO

GIAPPONE - Nagasaki deve rimanere l'ultima città che ha subito un attacco atomico. L'appello è stato lanciato nel cinquantasettesimo anniversario del secondo bombardamento atomico della storia dal sindaco della città giapponese. Il sindaco ha anche criticato la decisione americana di sospendere l'applicazione del Trattato Abm del 1972 e di rigettare il Trattato del 1996 che vieta i test sulle armi nucleari. Alla commemorazione di Nagasaki che ha avuto luogo oggi hanno partecipato almeno 5.500 persone, tra sopravvissuti, residenti, parlamentari e diplomatici stranieri. Alle 11.02 precise, ora locale, si è fatto il silenzio e una sirena ha suonato 60 secondi per commemorare i circa 70 mila morti dovuti al bombardamento. "Fat Boy", questo il nome dell'atomica lanciata su Nagasaki, continua a mietere vittime. Quest'anno la città ha dovuto aggiungere i nomi di altre 2564 persone alla lista dei morti. Si tratta di coloro che sono deceduti per le malattie di lungo corso connesse all'esposizione atomica.

Gli Stati Uniti hanno ufficialmente abbandonato l'applicazione del Trattato Abm lo scorso giugno, dopo che il presidente George W. Bush ha dichiarato di voler procedere alla costruzione di un sistema missilistico difensivo vietato dal trattato. Inoltre, l'amministrazione Usa ha anche annunciato che non invierà il Trattato contro i test sulle armi nucleari alla ratifica del Congresso.

PALESTINA - Un civile palestinese è stato ucciso oggi a Tulkarem in Cisgiordania, dal colpo sparato da un carro armato israeliano. Lo si è appreso da fonti sanitarie palestinesi. L'uomo, Hosni Damiri, 40 anni, stava sulla soglia di casa sua quando è stato colpito, mentre sulla città era imposto il coprifuoco. Un portavoce militare israeliano ha indicato in un comunicato che alcuni soldati hanno risposto con tiri di armi leggere ad altri spari, affermando che i carri armati non hanno aperto il fuoco.

Tra gli aggiornamenti presenti ogni giorno sul sito di Indymedia Italia viene fornita oggi una versione più approfondita su una azione di repressione di ieri in cui venne ucciso un palestinese e feriti altri quattro. Infatti ieri nella città di Beit Lahia, le truppe israeliane hanno danneggiato la rete elettrica della città e continuano imperterrite con i rastrellamenti porta a porta. Durante l'incursione diversi ragazzi e bambini si sono parati dinanzi ai tanks e lanciato pietre e a ciò i soldati hanno risposto aprendo il fuoco uccidendo un ragazzo e ferendo gli altri

Sempre secondo gli aggiornamenti su Indymedia Italia dall'altro ieri si trovano in carcere, 4 refusenik, ossia soldati riservisti che attuano una obiezione di coscienza al prestare servizio nei territori; rimarranno in carcere per 28 giorni dopodichè potranno ritrattare oppure andare incontro a un processo; solitamente passano dei periodi in carcere alternati a momenti in libertà, in ogni caso perdono il loro posto di lavoro.

E da ieri una delegazione palestinese si trova negli USA. Ci sono notizie che parlano oggi di un incontro con la Cia. Anche perchè una squadra di agenti della Cia avrebbe compiuto una missione 'top secret' nei territori dell'Anp per preparare un dettagliato piano di riforma delle forze di sicurezza Anp. Un lavoro andato avanti per diverse settimane, rivela oggi Haaretz, e che ha portato ad un rapporto preciso consegnato la scorsa settimana all'amministrazione americana in vista dei colloqui, iniziati ieri a Washington, con la delegazione palestinese guidata dal capo negoziatore Saeb Erekat. E, a conferma di queste rivelazioni, dalla capitale americana arriva l'annuncio che la delegazione palestinese prolunghera' la sua permanenza a Washington per permettere domani l'incontro fra il ministro degli Interni, Abdel Razek Yehiyeh, e il direttore della Cia, George Tenet. Nutro speranza ha detto il ministro palestinese, non precisando pero' se e' da ritenersi completato il piano americano per creare una forza di sicurezza palestinese in grado di proteggere Israele da nuovi attentati.

AFGHANISTAN - Oltre 20 morti (ma c'è chi parla di 50) nell'azione contro i locali di un'ong a Jalalabad. Si tratta dell'organizzazione afghana Unit, specializzata nella costruzione di strada; Nessun italiano è rimasto coinvolto. È quanto si apprende da fonti della Farnesina. Tutti gli italiani presenti in città stanno bene. A Jalalabad è presente personale di Intersos, ong romana. Ma i cooperanti italiani, raggiunti telefonicamente, hanno riferito che al momento dell' esplosione gli italiani si trovavano a una ventina di chilometri di distanza, hanno riferito fonti di Intersos.

BIRMAnia- Il governo di Yangon (ex Birmania) ha disposto la scarcerazione di 14 prigionieri politici che erano detenuti in diverse carceri del Paese. Tra loro vi sono anche 6 esponenti della Lega nazionale per la democrazia (Nld), il partito del Premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. La notizia è stata diffusa da un portavoce della giunta militare al potere a Myanmar, che ha riferito che i prigionieri sono in buone condizioni e hanno potuto ricongiungersi ai loro familiari. Il governo birmano continuerà a rilasciare persone che non minacceranno la comunità, la pace, la stabilità e l'unità della nazione, ha osservato il portavoce. La scarcerazione dei dissidenti giunge a due giorni di distanza dall'appello lanciato da Suu Kyi per la liberazione di tutti i prigionieri politici del Paese per promuovere l'avvio di un dialogo politico con la giunta. La leader dell'opposizione birmana ha infatti sottolineato che senza liberazione dei prigionieri, in modo rapido e incondizionato, non sarà possibile alcuna forma di democrazia nel Paese.

GRAN BRETAGNA - In vista una fronda contro Tony Blair e contro il sostegno britannico a un intervento militare americano in Iraq al Congresso laburista di Blackpool del mese prossimo e a quello delle Trade Unions che lo anticiper` di pochi giorni nella stessa città. Secondo quanto anticipa il Times di Londra, delegati Labour e sindacalisti stanno mettendo a punto una serie di mozioni contrarie alla posizione filo americana del Premier, mozioni che dovrebbe essere votata dalla maggioranza degli attivisti laburisti, cosl come, dai sindacalisti. Fino a ora Downing Street ha cercato di evitare il dibattito sulla questione Iraq, scansando attacchi e richieste di dibattito, come quella della riapertura della Camera dei Comuni, chiusa in questi giorni per la pausa estiva, avanzata dal decano dei deputati. Blair ha fino a ora sempre assicurato che una decisione circa un eventuale sostegno della Gran Bretagna agli Stati Uniti deve ancora essere presa.

COLOMBIA - Le Nazioni Unite hanno accettato di mediare per la riapertura dei colloqui di pace tra il governo di Bogotá e i guerriglieri delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia). Lo ha confermato il neo presidente colombiano, Alvaro Uribe Vélez, a due giorni dall'inaugurazione ufficiale del suo mandato. Uribe ha precisato di aver conversato telefonicamente con il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, il quale ha assicurato la propria disponibilità ad adoperarsi per il riavvio delle trattative, a condizione che si parta da un cessate-il-fuoco. Anche l'Unione Europea si è espressa a favore di una soluzione negoziata del conflitto interno come unica strada per ottenere una pace duratura. All'ultimo negoziato con le Farc, iniziato nel 1999 con l'amministrazione Pastrana e rotto lo scorso 20 febbraio IN MODO VIOLENTISSIMO DALLO STESSO EX PREsidente, hanno preso parte anche diversi Paesi europei che ora hanno rinnovato il proprio impegno a lavorare per la pace. Uribe si è quindi nuovamente soffermato sul controverso piano mirato al 'reclutamento' di un milione di informatori civili dell'esercito, lanciato ieri a Valledupar. Chi collaborerà, ha precisato, potrà beneficiare di un addestramento e di un sussidio ma in nessun caso sarà dotato di armi. Intanto, con la morte di un altro ferito, la notte scorsa, è salito a 21 il bilancio delle vittime dell'esplosione di ordigni che hanno insanguinato mercoledì l'investitura di Uribe. Neo presidente che è secondo molti uno dei principali sostenitori se non addirittura tra i creatori del paramilitarismo nel paese e quindi egli stesso non estraneo al conflitto colombiano e alle tante stragi di civili.

Dall'Italia

SICILIA - Il 9-10 Agosto a Rosolini, all'interno della splendida cornice dell'Eremo di Croce Santa ed in contemporanea con lo svolgimento della terza edizione del Sikula Reggae Festival, si terrà il forum sull'informazione 'Territori di voci e di memorie'. Durante le due giornate numerosi - mediattivisti siciliani e non - si ritroveranno per discutere di scambio di memorie ed esperienze, di hacktivismo digitale e di informazione indipendente. In una corrispondenza della mattinata di oggi Marijahad di Indymedia Italia si sofferma su alcune delle iniziative della due giorni. Temi come la privatizzazione dell'acqua e le mafie internazionali saranno al centro del Forum così come le forme alternative di comunicazione, perchè "diventare mediattivisti in Sicilia è una necessità"... Ascoltiamola

GENOVA - Lia Vinci, uno dei due avvocati della famiglia Giuliani (l'altro è Giuliano Pisapia), ha depositato stamani la perizia dei consulenti di parte sulla tragedia di piazza Alimonda. Le conclusioni del lavoro dell'equipe di esperti sono racchiuse in 36 pagine più allegati. I periti della famiglia Giuliani - ha spiegato il legale - sono arrivati a conclusioni diametralmente opposte a quelle avallate dai consulenti del pm Silvio Franz. iNFATTI NON SAREBBE STATO deviato dal calcinaccio il proiettile che colpì Carlo Giuliani. Il carabiniere Mario Placanica sparò ad altezza d'uomo e la distanza tra la bocca dell'arma e la vittima era di tre metri e trenta centimetri. Queste le conclusioni dei periti di parte della famiglia Giuliani. I consulenti si sono comunque riservati di fare ulteriori indagini sulla traumatizzazione precoce del proiettile. Gli esperti nominati dagli avvocati Lia Vinci e Giuliano Pisapia - Claudio Gentile dell'università di Messina e i docenti del Gruppo Accardo del Centro Restauri di Roma, Giorgio Accardo, fisico, Roberto Ciabattoni e Ferdinando Provera, specialisti di immagini - sostengono che il calcinaccio compare nel filmato sedici centesimi di secondo dopo lo sparo e si sbriciola quando colpisce lo spigolo posteriore superiore del tetto del defender.

REFERENDUM - Sono state consegnate questa mattina in Cassazione le firme per sei quesiti referendari: estensione dell'articolo 18, libertà sindacale, scuola pubblica, elettrosmog, inceneritori e sicurezza alimentare. Ci sono voluti tre furgoni per scaricare tutti gli scatoloni con le firme. Per tutti i referendum sono state superate le 500mila firme necessarie.

MILANO - Una nota presente sul sito di Indymedia Italia. Nella "migliore" tradizione questurina questa mattina funzionari dell'istituto case ALER si sono presentati in un appartamento nel quartiere Ticinese a Milano, intimando a tutti agli abitanti che vivono in quella casa da più di 1 anno ,e addirittura agli ospiti , la consegna dei documenti, trasformandosi così in poliziotti(!!). All'ovvio rifiuto, i funzionari hanno chiamato così la polizia che ha proceduto con l'identificazione di alcuni. Uno dei funzionari (ALER) non contento dell'esito della sortita, ha richiesto che venga effettuato un controllo e un sequestro degli adesivi che sono attaccati sulla porta di casa, perchè secondo lui di stampo nazista.....(!!!!) Indignati e arrabbiati da quest'infamante accusa (gli adesivi erano "gegen nazis" con la svastica spezzata e un'adesivo Palestinese raffigurante un combattimento e alcune scritte in arabo) abbiamo staccato gli adesivi dalla porta e li abbiamo consegnati ai solerti "tutori" che si sono così allontanati subito.


Gr flash ore 10.20

Omicidio biagi

Arriva a Roma, al ministero dell'Interno, l'inchiesta sulla scorta negata a Marco Biagi. Dopo il questore di Bologna Romano Argenio, la Procura del capoluoogo emiliano ha iscritto nel registro degli indagati il direttore dell'Antiterrorismo, Carlo De Stefano, il suo vice Stefano Berrettoni e il prefetto di Bologna Sergio Iovino. Lo rivela il Corriere della Sera, secondo cui a tutti e tre verrebbero contestate due ipotesi di reato: omicidio colposo e omissione di atti d'ufficio.

Venezuela

Gravi incidenti in Venezuela. Dieci persone sono state ferite a Caracas dal fuoco della polizia, intervenuta per disperdere una dimostrazione di fautori del presidente Chavez. Questi protestavano contro la mancata condanna di quattro funzionari accusati di aver partecipato al fallito golpe contro Chavez nell'aprile scorso.

Palestina

Nove cittadini stranieri sono stati espulsi da Israele per aver inscenato una dimostrazione contro l'occupazione dei territori palestinesi. Entrati con un visto turistico, i nove - 5 francesi, 3 americani ed un irlandese - erano stati arrestati presso Nablus dai militari, che li hanno definiti provocatori e non pacifisti.

Colombia

Il presidente Alvaro Uribe Vélez ha lanciato ufficialmente a Valledupar (dièpartimento di Cesar, nordovest della Colombia) l’ambizioso programma mirato al ‘reclutamento’ di informatori civili che collaborino con le forze dell’ordine “contro il terrorismo”. Il primo obiettivo, ha spiegato il neo capo dello Stato, è quello di concertare con i servizi dei trasporti pubblici e le associazioni dei tassisti un piano di sicurezza delle strade. “Questa lotta contro la violenza che colpisce la Colombia sarà irreversibile e permanente”, ha detto Uribe in una conferenza stampa tenuta assieme al ministro della difesa, Matrtha Lucia Ramírez e a quello dell’interno, Fernando Londoño nella biblioteca pubblica di Valledupar. “Agiremo con fermezza e determinazione per ristabilire la pace – ha aggiunto – e invitiamo tutti i colombiani a cooperare con la forza pubblica al fine di sconfiggere la minoranza rappresentata dai violenti: è ora di vincere la paura. Tutto si svolgerà nella più totale trasparenza – ha concluso Uribe – ma nel fermo proposito di difendere la vita e l’onore di 42 milioni di cittadini”. (FB)

Gr flash ore 13.00

Referendum

Sono state consegnate questa mattina in Cassazione le firme per sei quesiti referendari: estensione dell' articolo 18, liberta' sindacale, scuola pubblica, elettrosmog, inceneritori e sicurezza alimentare. Ci sono voluti tre furgoni per scaricare tutti gli scatoloni con le firme, fa sapere il Comitato organizzatore. Per tutti i referendum sono state superate le 500.000 firme necessarie.

Palermo

Niente sciopero il prossimo 12 agosto per il personale della centrale termoelettrica Enel di Termini Imerese (Pa). Il prefetto di Palermo, Renato Profili, ha emesso infatti un'ordinanza di precettazione nei confronti del personale, in relazione all'astensione proclamata dalle organizzazioni sindacali Cgil-Fnle, Cisl-Flaei, Uil-Uilcem e Cisal-Faile dalle 14.30 alle 16.30 di lunedi'. Lo sciopero -si legge in una nota del prefetto- era stato valutato dagli organi tecnici di controllo della rete di distribuzione Enel come 'incompatibile' con le esigenze di continuita' di esercizio del sistema elettrico nella regione Sicilia.

ARGENTINA

In circa cinquecento hanno trascorso la notte a Plaza de Mayo per protestare contro la politica economica del governo e chiedere nuovi posti di lavoro. I ‘piqueteros’ hanno deciso di continuare anche oggi la manifestazione, almeno fino alle 17:00, quando arriveranno le Madri di Plaza de Mayo per il consueto incontro settimanale. Le autorità hanno tentato, per ora senza successo, di intavolare un negoziato per convincere i ‘piqueteros’ ad abbandonare la piazza. Nel corso della sua breve visita a Buenos Aires, conclusa ieri, Paul O’Neill ,emissario del governo statunitense,è stato contestato apertamente soprattutto a causa della disparità di trattamento riservata all’Argentina, rispetto al Brasile e all’Uruguay. Se Brasilia si è vista concedere un prestito di 30 miliardi di dollari – il più alto erogato finora - dal Fondo monetario internazionale (Fmi) e Montevideo può ora contare su un credito-ponte di 1 miliardo e mezzo di dollari da parte della Casa Bianca, Buenos Aires ha ricevuto solo promesse verbali.

ZIMBABWE

Per un vizio di forma i ‘white farmer’ dello Zimbabwe potrebbero restare ancora nelle loro proprietà. Andrew Kockett, il cui caso - giuridicamente parlando - costituisce un precedente applicabile ai circa 3mila coloni bianchi che popolano l’ex colonia britannica, ha beneficiato ieri del rinvio del provvedimento di confisca in quanto la normativa prevede, nel caso sull’appezzamento gravassero ipoteche, la notifica da parte dello Stato alle banche creditrici. Essendo la grande maggioranza delle ‘farm’ in condizioni calamitose e non essendo pervenute alle banche comunicazioni in tal senso da parte delle autorità governative, la macchina degli espropri si sarebbe inceppata. Forse è ancora presto per esprimere valutazioni, ma l’ultimatum potrebbe essere davvero rinviato per tutti i latifondisti che dovrebbero abbandonare le loro proprietà, altrimenti rischierebbero gravi sanzioni, tra cui severe pene detentive. Si tratta della fase più delicata della riforma agraria, cavallo di battaglia del presidente Robert Mugabe. Qualcuno mormora ad Harare che le ‘ipoteche’ tutto sommato in questo caso sono una ‘benedizione’ per i circa 2.900 ‘white farmer’ che devono incondizionatamente abbandonare gli appezzamenti. In base alla legge, approvata dal parlamento di Harare nel maggio scorso, i proprietari terrieri, che avrebbero già dovuto cessare ogni attività entro le 24:00 del 24 giugno scorso, hanno avuto a disposizione altri 45 giorni per lasciare le loro aziende agricole. Le terre ‘acquistate’ dall’esecutivo verranno inserite nel programma di redistribuzione dei terreni lanciato due anni fa da Mugabe. I bianchi, che discendono dai colonialisti britannici e sudafricani, costituiscono lo 0,6 per cento della popolazione dello Zimbabwe, ma, fino all’inizio del programma di redistribuzione, possedevano circa il 70 per cento delle terre coltivabili. Tra le ‘farm’ ne figura persino una di 85mila ettari intestata alla compagnia diamantifera De Beers.

Cile

I familiari di una delle vittime della famigerata ‘Carovana della morte’ hanno chiesto un milione di dollari di danni all’ex dittatore Augusto Pinochet. La querela è stata presentata da Jessica Tapia, figlia di Benito Tapia, ucciso a Copiapó dal convoglio militare itinerante che nell'ottobre 1973, spostandosi attraverso diverse zone del Paese, giustiziò 57 detenuti politici e ne sequestrò altri 18. Il legale dei parenti della vittima, Alfonso Insunza, ha spiegato che i suoi assistiti chiedono un risarcimento “per i danni morali e psicologici” inflitti dalla dittatura. Il giudice Juan Guzman, incaricato delle indagini sulla ‘Carovana della morte’, aveva ricostruito gli ultimi spostamenti di Bernardo Tapia, scoprendo che l’ordine di giustiziarlo venne dato personalmente dal generale Sergio Arellano Stark, comandante della missione. A luglio, la Corte Suprema di Santiago si è espressa a favore del non luogo a procedere definitivo nei confronti dell’anziano ex generale per il caso della ‘Carovana della morte’. In base alla sentenza del massimo tribunale cileno, Pinochet non è in grado di affrontare un processo a causa di patologie mentali, divenute ormai “irreversibili”.

Eritrea

Una grave e prolungata siccità minaccia la sopravvivenza della popolazione eritrea. L'Eritrea ha due stagioni delle piogge chiamate 'Azmera', o piogge primaverili e 'Kremti' in giugno e luglio. Lo scorso marzo vi sono state isolate precipitazioni nelle zone di Debub e Maekel e sul versante montagnoso orientale che hanno indotto i contadini a ricorrere a coltivazioni di lungo ciclo, come miglio, mais e sorgo. Le piogge previste per aprile-maggio non si sono verificate, minando pesantemente le attività agricole, mentre i mesi della semina di giugno e luglio, accompagnati solitamente da precipitazioni occasionali, sono stati caratterizzati da una diffusa siccità. Questa situazione ha dunque impedito la semina dei principali cereali di breve ciclo come frumento, orzo, semi oleaginosi e legumi. L'intera popolazione si troverà a fronteggiare la minaccia di una disastrosa carestia ,il Paese sta ancora lottando per riprendersi dalla prolungata emergenza causata dal conflitto con l'Etiopia e dalle siccità degli ultimi anni. Sono già oltre un milione le persone che soffrono per la grave penuria di cibo, acqua e altri generi non alimentari di prima necessità.