Aperto da massimo ore 10.30 . Da Paula: ci metto le mani dalle 16.00. Un saludo atod@s (se ci siete).


= Gr Flash di venerdi 9 agosto - ore 17.00 =


Gr flash ore 10.20

Omicidio biagi

Arriva a Roma, al ministero dell'Interno, l'inchiesta sulla scorta negata a Marco Biagi. Dopo il questore di Bologna Romano Argenio, la Procura del capoluoogo emiliano ha iscritto nel registro degli indagati il direttore dell'Antiterrorismo, Carlo De Stefano, il suo vice Stefano Berrettoni e il prefetto di Bologna Sergio Iovino. Lo rivela il Corriere della Sera, secondo cui a tutti e tre verrebbero contestate due ipotesi di reato: omicidio colposo e omissione di atti d'ufficio.

Venezuela

Gravi incidenti in Venezuela. Dieci persone sono state ferite a Caracas dal fuoco della polizia, intervenuta per disperdere una dimostrazione di fautori del presidente Chavez. Questi protestavano contro la mancata condanna di quattro funzionari accusati di aver partecipato al fallito golpe contro Chavez nell'aprile scorso.

Palestina

Nove cittadini stranieri sono stati espulsi da Israele per aver inscenato una dimostrazione contro l'occupazione dei territori palestinesi. Entrati con un visto turistico, i nove - 5 francesi, 3 americani ed un irlandese - erano stati arrestati presso Nablus dai militari, che li hanno definiti provocatori e non pacifisti.

Colombia

Il presidente Alvaro Uribe Vélez ha lanciato ufficialmente a Valledupar (dièpartimento di Cesar, nordovest della Colombia) l’ambizioso programma mirato al ‘reclutamento’ di informatori civili che collaborino con le forze dell’ordine “contro il terrorismo”. Il primo obiettivo, ha spiegato il neo capo dello Stato, è quello di concertare con i servizi dei trasporti pubblici e le associazioni dei tassisti un piano di sicurezza delle strade. “Questa lotta contro la violenza che colpisce la Colombia sarà irreversibile e permanente”, ha detto Uribe in una conferenza stampa tenuta assieme al ministro della difesa, Matrtha Lucia Ramírez e a quello dell’interno, Fernando Londoño nella biblioteca pubblica di Valledupar. “Agiremo con fermezza e determinazione per ristabilire la pace – ha aggiunto – e invitiamo tutti i colombiani a cooperare con la forza pubblica al fine di sconfiggere la minoranza rappresentata dai violenti: è ora di vincere la paura. Tutto si svolgerà nella più totale trasparenza – ha concluso Uribe – ma nel fermo proposito di difendere la vita e l’onore di 42 milioni di cittadini”. (FB)

Gr flash ore 13.00

Referendum

Sono state consegnate questa mattina in Cassazione le firme per sei quesiti referendari: estensione dell' articolo 18, liberta' sindacale, scuola pubblica, elettrosmog, inceneritori e sicurezza alimentare. Ci sono voluti tre furgoni per scaricare tutti gli scatoloni con le firme, fa sapere il Comitato organizzatore. Per tutti i referendum sono state superate le 500.000 firme necessarie.

Palermo

Niente sciopero il prossimo 12 agosto per il personale della centrale termoelettrica Enel di Termini Imerese (Pa). Il prefetto di Palermo, Renato Profili, ha emesso infatti un'ordinanza di precettazione nei confronti del personale, in relazione all'astensione proclamata dalle organizzazioni sindacali Cgil-Fnle, Cisl-Flaei, Uil-Uilcem e Cisal-Faile dalle 14.30 alle 16.30 di lunedi'. Lo sciopero -si legge in una nota del prefetto- era stato valutato dagli organi tecnici di controllo della rete di distribuzione Enel come 'incompatibile' con le esigenze di continuita' di esercizio del sistema elettrico nella regione Sicilia.

ARGENTINA

In circa cinquecento hanno trascorso la notte a Plaza de Mayo per protestare contro la politica economica del governo e chiedere nuovi posti di lavoro. I ‘piqueteros’ hanno deciso di continuare anche oggi la manifestazione, almeno fino alle 17:00, quando arriveranno le Madri di Plaza de Mayo per il consueto incontro settimanale. Le autorità hanno tentato, per ora senza successo, di intavolare un negoziato per convincere i ‘piqueteros’ ad abbandonare la piazza. Nel corso della sua breve visita a Buenos Aires, conclusa ieri, Paul O’Neill ,emissario del governo statunitense,è stato contestato apertamente soprattutto a causa della disparità di trattamento riservata all’Argentina, rispetto al Brasile e all’Uruguay. Se Brasilia si è vista concedere un prestito di 30 miliardi di dollari – il più alto erogato finora - dal Fondo monetario internazionale (Fmi) e Montevideo può ora contare su un credito-ponte di 1 miliardo e mezzo di dollari da parte della Casa Bianca, Buenos Aires ha ricevuto solo promesse verbali.

ZIMBABWE

Per un vizio di forma i ‘white farmer’ dello Zimbabwe potrebbero restare ancora nelle loro proprietà. Andrew Kockett, il cui caso - giuridicamente parlando - costituisce un precedente applicabile ai circa 3mila coloni bianchi che popolano l’ex colonia britannica, ha beneficiato ieri del rinvio del provvedimento di confisca in quanto la normativa prevede, nel caso sull’appezzamento gravassero ipoteche, la notifica da parte dello Stato alle banche creditrici. Essendo la grande maggioranza delle ‘farm’ in condizioni calamitose e non essendo pervenute alle banche comunicazioni in tal senso da parte delle autorità governative, la macchina degli espropri si sarebbe inceppata. Forse è ancora presto per esprimere valutazioni, ma l’ultimatum potrebbe essere davvero rinviato per tutti i latifondisti che dovrebbero abbandonare le loro proprietà, altrimenti rischierebbero gravi sanzioni, tra cui severe pene detentive. Si tratta della fase più delicata della riforma agraria, cavallo di battaglia del presidente Robert Mugabe. Qualcuno mormora ad Harare che le ‘ipoteche’ tutto sommato in questo caso sono una ‘benedizione’ per i circa 2.900 ‘white farmer’ che devono incondizionatamente abbandonare gli appezzamenti. In base alla legge, approvata dal parlamento di Harare nel maggio scorso, i proprietari terrieri, che avrebbero già dovuto cessare ogni attività entro le 24:00 del 24 giugno scorso, hanno avuto a disposizione altri 45 giorni per lasciare le loro aziende agricole. Le terre ‘acquistate’ dall’esecutivo verranno inserite nel programma di redistribuzione dei terreni lanciato due anni fa da Mugabe. I bianchi, che discendono dai colonialisti britannici e sudafricani, costituiscono lo 0,6 per cento della popolazione dello Zimbabwe, ma, fino all’inizio del programma di redistribuzione, possedevano circa il 70 per cento delle terre coltivabili. Tra le ‘farm’ ne figura persino una di 85mila ettari intestata alla compagnia diamantifera De Beers.

Cile

I familiari di una delle vittime della famigerata ‘Carovana della morte’ hanno chiesto un milione di dollari di danni all’ex dittatore Augusto Pinochet. La querela è stata presentata da Jessica Tapia, figlia di Benito Tapia, ucciso a Copiapó dal convoglio militare itinerante che nell'ottobre 1973, spostandosi attraverso diverse zone del Paese, giustiziò 57 detenuti politici e ne sequestrò altri 18. Il legale dei parenti della vittima, Alfonso Insunza, ha spiegato che i suoi assistiti chiedono un risarcimento “per i danni morali e psicologici” inflitti dalla dittatura. Il giudice Juan Guzman, incaricato delle indagini sulla ‘Carovana della morte’, aveva ricostruito gli ultimi spostamenti di Bernardo Tapia, scoprendo che l’ordine di giustiziarlo venne dato personalmente dal generale Sergio Arellano Stark, comandante della missione. A luglio, la Corte Suprema di Santiago si è espressa a favore del non luogo a procedere definitivo nei confronti dell’anziano ex generale per il caso della ‘Carovana della morte’. In base alla sentenza del massimo tribunale cileno, Pinochet non è in grado di affrontare un processo a causa di patologie mentali, divenute ormai “irreversibili”.

Eritrea

Una grave e prolungata siccità minaccia la sopravvivenza della popolazione eritrea. L'Eritrea ha due stagioni delle piogge chiamate 'Azmera', o piogge primaverili e 'Kremti' in giugno e luglio. Lo scorso marzo vi sono state isolate precipitazioni nelle zone di Debub e Maekel e sul versante montagnoso orientale che hanno indotto i contadini a ricorrere a coltivazioni di lungo ciclo, come miglio, mais e sorgo. Le piogge previste per aprile-maggio non si sono verificate, minando pesantemente le attività agricole, mentre i mesi della semina di giugno e luglio, accompagnati solitamente da precipitazioni occasionali, sono stati caratterizzati da una diffusa siccità. Questa situazione ha dunque impedito la semina dei principali cereali di breve ciclo come frumento, orzo, semi oleaginosi e legumi. L'intera popolazione si troverà a fronteggiare la minaccia di una disastrosa carestia ,il Paese sta ancora lottando per riprendersi dalla prolungata emergenza causata dal conflitto con l'Etiopia e dalle siccità degli ultimi anni. Sono già oltre un milione le persone che soffrono per la grave penuria di cibo, acqua e altri generi non alimentari di prima necessità.