<> ||[[rorinterattiva| Home page Ror interattiva]]||[[#appunti|Appunti e note redazionali]]||[[RorFonti| Fonti]]|| ## PER INDICAZIONI SULL'USO DI QUESTE PAGINE VEDERE LA PAGINA DI HELP RAGGIUNGIBILE DALLA HOME PAGE DI RORINTERATTIVA ## FORMATO CON CUI INSERIRE LE NOTIZIE, RIPETUTO PER OGNI NOTIZIA DELLE DIVERSE SEZIONI ## Titolo: ## FONTE E DATA Fonte: ## Testo: ## EVENTUALE AUDIO COLLEGATO Audio: === Gr 19:30 === '''Sommario''' '''In primo Piano''' '''Editoriale''' '''NOTIZIE BREVI''' '''ESTERI''' '''ITALIA''' si può sentire elena, penso che forse in mattinata lo abbiano già fatto io non ho sentito la radio purtroppo baci sara SCUOLA: COBAS E PRECARI IN PIAZZA, 'ASSEDIÒ AL MINISTERO = DOPO 'SAN PRECARIÒ E 'BEATA IGNORANZÀ SI INNEGGIA ANCHE A 'BEATA ASSUNTÀ Roma, 3 set. (Adnkronos) - Dopo 'San Precariò, il santo protettore della categoria, 'Beata Ignoranzà, il santino con il volto del ministro Maristella Gelmini distribuito in diverse manifestazioni, oggi, sulla scalinata del ministero della Pubblica Istruzione a Viala Trastevere è comparsa anche la statua della «Beata Assunta», portata dai comitati degli insegnanti precari che, con i Cobas ed altre sigle dei sindacati di base, hanno organizzato un presidio mentre i sindacati confederali, nelle stesse ore hanno un incontro tecnico per definire i cosiddetti «contratti di disponibilità». La Statua, cui si rivolgono le preghiere dei docenti in attesa di cattedra, ha appesa al collo un piccola lavagna con su scritto «w Beata Assunta, abbasso suor Gelmini», mentre sull'aureola è scritto «Contratto a tempo indeterminato». Di fianco della 'Beatà, uno striscione recita «tagli alla scuola: una truffa per tutti». Non sono in molti a presidiare la scalinata ma, fanno notare gli organizzatori, «è un presidio organizzato in due giorni, mentre in gran segreto i sindacati 'concertativì stanno decidendo il nostro futuro». I Cobas, tra i principali promotori e sostenitori delle diverse proteste che si stanno svolgendo in varie parti del paese e che ribadiscono che «al tavolo non possono sedersi solo alcuni ma debbono essere rappresentati anche i vari comitati di precari». Al centro della protesta, oltre ai tagli, i «contratti di disponibilità» definiti dai Cobas «un miserrimo escamotage, un tentativo di dividere i precari offrendo ad una ristrettissima fascia (poco più del 10%), dei contratti regionali per mansioni vaghe in cambio di sottosalari». La richiesta è quella di cancellare la manovra che, secondo i sindacati, comporta già per quest'anno 42mila posti in meno per il personale docente e 15mila per il personale Ata, e l'annullamento dei tagli e della figura del maestro unico. (Ste/Col/Adnkronos) 03-SET-09 12:17 SCUOLA:PRECARI;A NAPOLI CON STRISCIONI IN PIAZZA PLEBISCITO (ANSA) - ROMA, 3 SET - Bandiere e striscioni in piazza del Plebiscito a Napoli dove si è spostata oggi la protesta dei precari della scuola dopo tre giorni di presidio davanti all'ufficio scolastico regionale della Campania. Una delegazione di manifestanti sarà a breve ricevuta dal prefetto di Napoli Alessandro Pansa: ne fanno parte tre insegnanti delle elementari, due delle superiori, uno delle medie e un rappresentante del personale Ata. «Chiederemo l'apertura di un tavolo tra Ministero e Regione - dice Miriam Andrisani, insegnante delle superiori della delegazione - questa non è più una questione solo occupazionale ma di emergenza sociale».(ANSA). YW9-TOR 03-SET-09 11:37 NNN 03.09.2009 Chiaiano: occupazione ad oltranza dell'Arpac movimenti Dalle prime ore della mattinata una cinquantina di attivisti del Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano sta occupando gli uffici del Agenzia Regionale per l'Ambiente della Campania - ARPAC - per protestare contro una serie impressionante di danni alla salute dei cittadini che l'attivita' della discarica di Chiaiano sta portando in questi mesi. I miasmi che rendono impossibile dormire di notte nel comprensorio di Chiaiano, Marano, Mugnano e Camaldoli, le scie di percolato che i camion del ASIA sversano sulle strade, tanto da far cambiare colore al manto stradale, i rischi per la salubrita' dell'aria e dell'acqua e non ultimo il ritrovamento di rifiuti radioattivi negli autocompattatori che sversano a Chiaiano. Lo scarico del percolato da parte degli autocompattatori nelle strade di Chiaiano, in particolar modo, ha causato tra luglio ed agosto numerosi incidenti stradali, tra cui si registra anche un autocompattatore finito contro una villetta in Via Cinque Cercole a causa del percolato che rende scivoloso il manto stradale ed a causa delle velocita' folli a cui viaggiano i mezzi del ASIA. I miasmi invece stanno causando una serie di patologie in particolar modo ai bambini che risiedono tra i Camaldoli e Marano. Conati di vomito continui durante la notte, quando la puzza ed i miasmi rendono impossibile dormire. Gli attivisti hanno occupato le stanze ed hanno chiesto un immediato incontro con il dirigente Volpicella, subentrato da poco a Capobianco, chiedendo che la struttura metta a disposizione dei cittadini i rilevamenti fatti nei pressi della discarica, e gia' chiesti alcuni mesi fa a Capobianco. Inoltre i cittadini chiedono l'installazione di centraline per la misurazione della salubrita' dell'aria e l'analisi del manto stradale che e' impregnato di percolato, il quale finisce negli scoli delle acque reflue causando un'ulteriore avvelenamento. I cittadini annunciano inoltre la volonta' di dare vita a delle "ronde in difesa della salute e dell'ambiente", una inversione di segno rispetto alle idee securitarie e proibizioniste del governo. Rone fatte di cittadini attivi che controllino il reale svolgimento della raccolta differenziata nell'area nord di Napoli e i danni continui e costanti alla salute causati dall'attivita' della discarica. Per la prossima settimana il Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano dara' vita ad alcune iniziative notture delle cosiddette "ronde" che i cittadini stessi preferiscono chiamare "Staffette". Le ronde appartengono al lessico fascista, mentre le "staffette" erano svolte dai partigiani. L'occupazione è ancora in corso ed i manifestanti annunciano di voler restare ad oltranza fino a quando non ci sara' l'incontro con il direttore dell'Arpac Volpicella. '''Cosenza, operai barricati sul tetto della Provincia''' Altri operai sui tetti, per protesta, riproducendo la pratica iniziata dagli operai della Innse e ripresa ripetutamente da tante lotte del mondo del lavoro durante l'estate ed in questi primi giorni di settembre. Iniziativa (la salita sui tetti) capace ancora di attirare le attenzioni di media e politica, ovviamente con la finalità di porre con forza e determinazione i problemi, cercando di conquistare il possibile dalla vertenza, giocando su rapporti di forza più favorevoli. Ieri sera gli operai della Vallecrati di Cosenza, società che si occupa della raccolta dei rifiuti nell'hinterland cosentino, si sono barricati sul terrazzo della sede amministrativa della Provincia, l'ex Palazzo Carime di via Popilia. Gli accessi sul tetto sono stati bloccati da catene, per impedire alla polizia di accedervi. Chiedono un incontro urgente con le istituzioni, pretendendo che si facciano carico anch'esse della drammatica situazione in cui versano centinaia di operai. La protesta è innanzitutto una richiesta di immediato pagamento delle ultime 3 mensilità che non sono state corrisposte agli operai. "Non scenderemo se non ci daranno quanto ci spetta e vogliamo anche garanzie sul nostro futuro", dicono gli operai che stanno occupando il terrazzo. Il prossimo 17 settembre si discuterà in tribunale l'istanza di fallimento della Vallecrati, è a rischio il lavoro di 350 dipendenti. Nel frattempo la raccolta dei rifiuti è bloccata già da 2 giorni, la città è in più punti sommersa dalla monnezza, gli operai restano ancora in occupazione, altri si sono radunati in presidio di solidarietà sotto il palazzo, vigili del fuoco polizia e carabinieri continuano ad affluire in direzione della Provincia. '''Kurdistan iracheno, governo disponibile alla mediazione tra Turchia e Pkk''' Il governo regionale dichiara: ''Se ce lo chiederanno siamo pronti, altrimenti non ci intrometteremo'' Il governo autonomo del Kurdistan iracheno si è dichiarato oggi pronto a svolgere un ruolo di mediazione tra il governo turco e il Partito Curdo dei Lavoratori (Pkk) "se le pari interessate lo richiederanno", precisando poi che "se non ce lo chiederanno, non ci intrometeremo, poiché ciò sarebbe un'ingerenza negli affari interni di un Paese sovrano". La dichiarazione arriva dopo che il premier turco Tayyip Erdogan ha annunciato una nuova road map per la risoluzione della questione curda. Nel piano di Erdogan si prevede la consultazione di tutte le parti interessate, compreso il leader del Pkk Abdullah Ocalan, in carcere dal 1999. Lo stesso Ocalan aveva dichiarato al giornale turco Hurriyet Daily News che "un nuovo processo è iniziato, è importante tanto quanto la creazione della repubblica turca di Mustafa Kemal Ataturk". La sua proposta è stata consegnata il 20 agosto alle autorità carcerarie della prigione dove è recluso. La Turchia ha avviato di recente una serie di riforme, con l'intento di migliorare la situazione dei curdi nel suo territorio, come richiesto dall'Unione Europea per accettare la candidtura turca a entrare nell'unione.peacereporter '''Sri Lanka-Cresce nel mondo la preoccupazione per gli oltre 300 mila sfollati tamil detenuti nei campi di prigionia governativi''' -Sfollati tamil prigionieri del governo. La scorsa settimana William Hague, Ministro degli Esteri del governo ombra del Partito Conservatore inglese, ha manifestato seria preoccupazione, a tale proposito, rilasciando una dichiarazione alla stampa per chiedere che venga concesso alle Nazioni Unite e a tutte le organizzazioni di soccorso umanitario il pieno e libero accesso ai campi perché possano essere forniti ai profughi prigionieri, cibo, acqua ed assistenza medica e per supervisionare le procedure di controllo sui detenuti. L'esponente del partito conservatore ha sottolineato che l'urgenza è tanto più impellente in quanto la stagione dei monsoni è alle porte e ha ricordato la violenta alluvione che ha sommerso gran parte dei campi recintati con filo spinato, provocando l'allagamento delle tende con acqua e liquami. Hague ha poi richiamato il governo dello Sri Lanka all'impegno assunto a sgombrare i campi entro la fine dell'anno, permettendo agli sfollati di rientrare nelle loro abitazioni. La continua prigionia in questi campi - ha aggiunto Hague - può solo diffondere il seme del malcontento e della disperazione e creare le basi per il rinnovarsi dei conflitti negli anni a venire. I civili tamil sono stati costretti a riparare in campi profughi, abbandonando la costa nordorientale dell'isola, cacciati dell'avanzata delle forze governative in guerra contro i ribelli delle Tigri Tamil (Ltte). Un'inchiesta del Times ha denunciato che circa mille quattrocento persone di etnia tamil muoiono ogni settimana in questi campi. Ad oltre tre mesi dalla fine del conflitto che ha sfiancato lo Sri Lanka per 26 anni, resta aperta la grave questione della sorte di circa 330mila innocenti civili tamil detenuti nei campi di prigionia che il governo singalese chiama "campi profughi". -Denuncie e manifestazioni nel mondo. Dallo scorso maggio, con la vittoria delle truppe governative sulle Tigri Tamil, il governo di Colombo ha in più occasioni imposto restrizioni all'operato di organi indipendenti come Croce Rossa e Oxfam, impedendo di chiarire la situazione sulle migliaia di civili sfollati a causa della guerra. Oltre ai problemi di ordine sanitario, preoccupa infatti la costante presenza di militari all'interno dei campi, le morti sospette e le scomparse, in particolare tra i minori. Per le autorità governative i campi ospiterebbero centinaia di ex bambini-soldato costretti a combattere per le Tigri Tamil e associazioni come "Stop the Use of Child Soldiers" denunciano da mesi i rapimenti di bambini dai campi profughi per cercare di carpire informazioni. La scorsa settimana la principale comunità tamil nel mondo in Inghilterra ha organizzato manifestazioni di sensibilizzazione con appelli ad "Aprire i Campi di Concentramento in Sri Lanka" ed il "Forum Tamil" inglese, che racchiude vari gruppi di protesta, ha annunciato che i movimenti si fermeranno solo con la liberazione di tutti i detenuti. -La repressione della stampa. Le denunce dei bombardamenti condotti nelle ultime fasi della guerra dall'esercito di Colombo sulle città controllate dall'Ltte e quelle degli abusi sulla popolazione civile tamil costano cari. Reporters Sans Frontieres ha denunciato ieri la condanna di un importante giornalista di etnia tamil, J.S. Tissainayagam, a 20 anni di reclusione per "terrorismo". Il giornalista è stato ritenuto colpevole di aver provocato "odio razziale" e aver "sostenuto il terrorismo" con i suoi articoli critici nei confronti del governo, ma i suoi legali contestano che la condanna si basa su confessioni estorte con la violenza e Reporters Sans Frontieres ha dichiarato che è stata usata una legge emanata in funzione anti-terrorismo per liberarsi di un attivista politico. Per i suoi meriti professionali J.S. Tissainayagam è stato insignito dell'International Press Freedom Award 2009, come riporta il sito della Cpj - Commitee to Protect Jounalist. Solo lo scorso gennaio veniva assassinato Lasantha Wickrematunga,direttore di uno dei più importanti giornali di opposizione di denuncia della corruzione del governo di Colombo e della guerra contro la minoranza tamil. Per Reporters Sans Frontieres il presidente Rajapaksa deve essere ritenuto direttamente responsabile dell'omicidio. Dall'ascesa del governo nazionalista di Rajapaksa tre anni fa ad oggi, sono undici i giornalisti assassinati e, secondo fonti della Cpj, sono oltre 400 i giornalisti costretti all'esilio dal 2001.peacereporter '''Messico''' I narcos sospettano che le strutture di recuperano diano ausilio a killer rivali La violenza non cessa a Ciudad Juarez. Nella giornata di ieri, infatti, un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione in una struttura di recupero per tossicodipendenti e alcolizzati uccidendo diciassette persone. L'esecuzione, perchè di questo si tratta, è stata agghiacciante: uomini messi in fila e poi uccisi con un colpo di pistola alla testa. Almeno 5 persone sono rimaste ferite in modo molto grave. Le autorità cittadine hanno fatto sapere che il commando armato sarebbe legato ai cartelli della droga, quelli che controllano il traffico di stupefacenti, soprattutto cocaina, verso gli Stati Uniti. Gli aggressori avrebbero usato Kalasnikov e pistole automatiche. Non è la prima volta che nella città di frontiera avvengono fatti di questo tipo. Alcuni gruppi di narcos, infatti, si alleano e assoldano killer per fare irruzione in queste strutture specializzate che a loro avviso danno rifugio a membri di famiglie rivali.peacereporter FINE DISPACCIO '''Siparietto''' ---- === Gr 13:00 === '''In primo Piano''' '''NOTIZIE BREVI''' '''ESTERI''' '''ITALIA''' '''Siparietto''' ---- === Gr 9:30 === '''ESTERI''' '''ITALIA''' --------------- <> '''Appunti e note redazionali''' '''Servizi audio della giornata''' ---- ||[[#top|Torna a inizio pagina]]||