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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ITALIA

SALERNO: 5 OPERAI OCCUPANO FABBRICA E MINACCIANO DI DARSI FUOCO (corrisp. ROR)

Cinque lavoratori dell'Alcatel di Battipaglia (Salerno) sono entrati questa mattina nello stabilimento. I cinque minacciano di darsi fuoco con taniche di benzina e bombole di gas se non sarà rivista la decisione dell'azienda di sospendere le attività manifatturiere. Gli incontri finora avuti per cercare una soluzione non hanno prodotto alcun risultato: i lavoratori chiedono impegni precisi. Nell'azienda, dove si realizzano cellulari e altri apparati di telecomunicazione lavorano 200 dipendenti a tempo indeterminato, tra attività produttiva e ricerca e sviluppo, e altri 300 interinali.

Torino, L'Aquila, Roma: nuove proteste dei lavoratori

A Rivoli, provincia di Torino, un lavoratore della Ilmas salito questa mattina sul tetto della propria azienda in segno di protesta per la mancanza di stipendio da quattro mesi. Secondo il racconto dell'uomo, che ha moglie e figli ed è in cassa integrazione, oggi l'ufficiale giudiziario sarebbe andato a casa sua per il pignoramento. Una parte del personale dei Vigili del Fuoco del campo base di Monticchio (L'Aquila), dove opera la Regione Toscana, ha invece deciso di organizzare uno sciopero della fame, pur continuando a operare in questa fase di emergenza post-terremoto. "Siamo stanchi dicono i lavoratori - di essere pagati con una pacca sulle spalle e di essere trattato come zerbini da un'amministrazione disattenta ai bisogni dei lavoratori". I Vigili del Fuoco, nel cratere del sisma aquilano, lavorano 16 ore al giorno per turni di una settimana e lamentano il mancato pagamento di tutti questi straordinari. Hanno scelto la scalinata del Campidoglio come teatro della loro protesta gli operai della Eutelia, societa' di informatica. Circa 50 lavoratori con le bandiere della Fiom hanno protestato in mattinata contro tagli e licenziamenti. E' infine ancora in corso presso il municipio di Mesero l'incontro tra i responsabili aziendali e i sindacati per sbloccare la situazione all'Esab, dopo le proteste seguite all'annuncio della messa in mobilità di 85 dipendenti, sei dei quali da mercoledì hanno occupato il tetto dello stabilimento. I sindacati chiedono un sostegno economico per gli operai che dovranno essere messi in cassa integrazione speciale e incentivi a chi è disposto al prepensionamento, oltre ad una futura reindustrializzazione dell'area. L'azienda, che dipende da una multinazionale inglese, intende invece trasferire macchinari e produzione nei paesi dell'est lasciando di fatto gli 85 di Mesero senza lavoro e senza alcuna prospettiva futura.

ROMA: CONTINUA LA LOTTA IN CAMPIDOGLIO DEGLI SGOMBRATI DEL REG. ELENA (corrisp. ROR)

SCUOLA: PRECARI OCCUPANO PROVVEDITORATO CATANIA

Continua la protesta dei precari della scuola a Catania, dove docenti e personale ata sono al sesto giorno di occupazione dell'Ufficio scolastico provinciale. Dopo il "No Gelmini Day" di sabato, quando tremila persone hanno sfilato in corteo a Catania, martedi' una delegazione di precari sara' a Palermo per partecipare all'incontro tra il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, i sindacati e un gruppo di lavoratori. I precari ribadiscono il loro rifiuto dei contratti di disponibilita'. "Facciamo appello al personale della scuola e alla cittadinanza tutta a sostenere la battaglia in difesa della scuola pubblica", scrivono in un documento i precari, che tengono assemblee quotidiane negli uffici occupati.

ESTERI

SOMALIA: 1,5 MLN DI PROFUGHI

Secondo l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati in questo paese devastato dalle guerre intestine che si combattono fin dal 1991, tra i più poveri paesi del mondo in assoluto, sono oltre 1 milione e 500 mila i profughi. Una cifra in costante aumento, 300 mila in più rispetto al primo trimestre del 2009, dovuta essenzialmente al moltiplicarsi delle violenze, a Mogadiscio, in particolare, da dove dal 7 maggio ad oggi sono fuggite almeno 250 mila persone. Da quella data in poi vari gruppi di islamici radicali hanno lanciato pesanti offensive nella capitale somala e in molte regioni del centro e del sud della Somalia, nel tentativo di rovesciare il fragile governo del Presidente Sharif Cheikh Ahmed. Centinaia e centinaia di civili hanno trovato la morte in questi combattimenti all'arma pesante, a colpi di mortaio da ambo le parti, tra gli insorti e le forze govenative, spalleggiate dagli uomini della forza di pace dell'Unione africana. La maggioranza dei profughi si è rifugiata nella zona di Afgoi, un tempo un centro agricolo di primaria importanza, attraversato da un importante fiume, distante 30 chilometri da Mogadiscio. Qui hanno trovato rifugio almeno 500 mila persone ammassate in immemse bidonville in ricoveri di fortuna. L'arrivo di ulteriori profughi in questo campo ha aggravato una situazione umanitaria già grave, che l'Onu giudica la peggiore dall'inizio della guerra civile in Somalia, dal 1991. Sono diverse le vittime civili causate nel fine-settimana dai combattimenti tra forze governative e gruppi dell’opposizione armata: gli scontri sono stati intensi soprattutto a Mogadiscio e nella città occidentale di Beledweyne. Gli scontri nella capitale, sottolineano invece i media somali, hanno provocato sei vittime civili e almeno 19 feriti. Combattimenti si sono verificati anche a Beledweyne, il capoluogo della regione occidentale dell’Hiran. Radio Shabelle cita diversi testimoni, secondo i quali il gruppo armato degli “Shebab” ha sottratto ai soldati governativi il controllo di alcuni quartieri nell’ovest dellla città.

AFGHANISTAN: VITTIME CIVILI ANCHE A KABUL, VERSIONI CONTRASTANTI SU STRAGE NEL NORD

Nella notte vittime civili a Kabul, la capitale dove hanno sede gli uffici del governo e il quartier generale delle forze militari della Nato. Secondo la polizia locale, l’esplosione di un missile ha distrutto una casa in un quartiere residenziale e ucciso un’intera famiglia di tre persone. Sulla base delle prime ricostruzioni, l’ordigno è stato lanciato da Paghman, una località alla periferia ovest di Kabul. Questo episodio si inserisce in un contesto di violenze e tensioni. Ieri l’Alleanza atlantica ha smentito la versione del quotidiano americano Washington Post, secondo il quale gli investigatori della Nato avrebbero riferito di un bilancio di 125 morti nel bombardamento aereo da parte delle forze "alleate" Venerdì nella provincia settentrionale di Kunduz. Secondo il governatore locale Mohammad Omar, le vittime sono 54, tra le quali sei civili. Combattimenti e stragi indiscriminate alimentano la tensione legata al contestato voto presidenziale del 20 Agosto. Secondo i risultati della Commissione elettorale, dopo lo scrutinio del 74% delle schede il capo di stato Hamid Karzai è in vantaggio con il 48,6% dei consensi, poco al di sotto della soglia del 50% necessaria per essere eletto al primo turno. La Commissione sottolinea però che sono almeno 650 i casi di brogli “particolarmente rilevanti”.

IRAQ: AUTOBOMBA CONTRO POLIZIA A RAMADI, NOVE I MORTI

E' salito ad almeno nove morti accertati il bilancio ancora provvisorio dell'attentato suicida avvenuto oggi alle porte di Ramadi, capoluogo della turbolenta provincia occidentale irachena di al-Anbar, cuore del famigerato 'Triangolo Sunnita' a ridosso del confine con la Siria: lo ha precisato un portavoce della polizia locale, maggiore Fawzi Hamad, secondo cui i feriti ammontano a tredici. Un kamikaze alla guida di un'auto-bomba si e' lanciato contro un posto di blocco eretto dalle forze di sicurezza alle porte di al-Jazeera, sobborgo alla periferia settentrionale della citta', situata un centinaio di chilometri a ovest di Baghdad. Il portavoce ha precisato che solo quattro delle vittime erano agenti; erano invece civili tutte le altre, semplici passanti tra cui tre bambini e due donne.

Sudan, scontri tra polizia e attiviste per i diritti delle donne

Degenera una manifestazione prima del processo a Lubna Hussein che rischia 40 frustate Scontri e arresti a Kartoum a seguito di una manifestazione indetta da attiviste sudanesi. Le donne stavano protestando davanti al tribunale dove si terrà il processo a Lubna Hussein, una ragazza che rischia 40 frustate per aver indossato dei pantaloni considerati "indecenti". La polizia avrebbe caricato e poi arrestato numerose manifestanti. Il gruppo di circa 150 persone si era radunato in uno spiazzo davanti al tribunale e sarebbe stato circondato dalla polizia in assetto antisommossa. Il sostegno a Lubna Hussein è cresciuto sin dal momento del suo arresto grazie alle prove di coraggio di cui la ragazza è stata capace. Reporter per le Nazioni Unite al tempo dell'arresto, Lubna ha lasciato il suo lavoro per non godere dell'immunità diplomatica e affrontare così il processo. Una manifestante dichiara: "Lubna è davvero coraggiosa, ci ha dato una grande possibilità. Migliaia di ragazze sono state frustate dal 1990 ma Lubna è la prima a non tacere". La ragazza vuole sostenere la tesi secondo cui i suoi abiti erano sobri, denunciando la troppa discezionalità con cui la polizia può decidere cosa è decente e cosa no.

COLOMBIA: NARCOTRAFFICANTI FANNO STRAGI DI CIVILI

Sono più di cento, solo nell'ultimo anno, le vittime degli scontri tra le otto bande criminali dedite al narcotraffico, che combattono una guerra a sangue freddo per il controllo del territorio nazionale colombiano. Gli scontri si concentrano soprattutto sulle coste pacifica e atlantica, dove si trovano le coltivazioni illecite, i centri di distribuzione e di trasporto della droga, presidiati giorno e notte dai trafficanti, spesso giovani disoccupati o paramilitari smobilitati. La polizia presidia costantemente queste zone: solo lo scorso venerdì sono stati catturati 31 presunti membri della banda "La Oficina", che opera nella città di Medellín. Queste organizzazioni, che esercitano il proprio dominio attraverso le estorsioni e i sicari, comprendono più di quattromila criminali. Il direttore dell'Istituto degli Studi per lo Sviluppo e la Pace (Indepaz), Camilo González Posso sostiene invece che i nacotrafficanti siano per lo meno settemila e assicura che il fenomeno degli scontri tra bande è strettamente legato all'aumento vertiginoso degli omicidi, passati da 6.829 a 7.502 in un solo anno.


Gr 13:00

In primo Piano

Sudan, scontri tra polizia e attiviste per i diritti delle donne

Degenera una manifestazione prima del processo a Lubna Hussein che rischia 40 frustate

Scontri e arresti a Kartoum a seguito di una manifestazione indetta da attiviste sudanesi. Le donne stvano protestando davanti al tribunale dove si terrà il processo a Lubna Hussein, una ragazza che rischia 40 frustate per aver indossato dei pantaloni considerati "indecenti". La polizia avrebbe caricato e poi arrestato numerose manifestanti. Il gruppo di circa 150 persone si era radunato in uno spiazzo davanti al tribunale e sarebbe stato circondato dalla polizia in assetto antisommossa. Il sostegno a Lubna Hussein è cresciuto sin dal momento del suo arresto grazie alle prove di coraggio di cui la ragazza è stata capace. Reporter per le Nazioni Unite al tempo dell'arresto, Lubna ha lasciato il suo lavoro per non godere dell'immunità diplomatica e affrontare così il processo. Una manifestante dichiara: "Lubna è davvero coraggiosa, ci ha dato una grande possibilità. Migliaia di ragazze sono state frustate dal 1990 ma Lubna è la prima a non tacere". La ragazza vuole sostenere la tesi secondo cui i suoi abiti erano sobri, denunciando la troppa discezionalità con cui la polizia può decidere cosa è decente e cosa no.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

VITTIME CIVILI ANCHE A KABUL, VERSIONI CONTRASTANTI SU STRAGE NEL NORD

Nella notte vittime civili a Kabul, la capitale dove hanno sede gli uffici del governo e il quartier generale delle forze militari della Nato. Secondo la polizia locale, l’esplosione di un missile ha distrutto una casa in un quartiere residenziale e ucciso un’intera famiglia di tre persone. Sulla base delle prime ricostruzioni, l’ordigno è stato lanciato da Paghman, una località alla periferia ovest di Kabul. Questo episodio si inserisce in un contesto di violenze e tensioni. Ieri l’Alleanza atlantica ha smentito la versione del quotidiano americano Washington Post, secondo il quale gli investigatori della Nato avrebbero riferito di un bilancio di 125 morti nel bombardamento aereo da parte delle forze "alleate" Venerdì nella provincia settentrionale di Kunduz. Secondo il governatore locale Mohammad Omar, le vittime sono 54, tra le quali sei civili. Combattimenti e stragi indiscriminate alimentano la tensione legata al contestato voto presidenziale del 20 Agosto. Secondo i risultati della Commissione elettorale, dopo lo scrutinio del 74% delle schede il capo di stato Hamid Karzai è in vantaggio con il 48,6% dei consensi, poco al di sotto della soglia del 50% necessaria per essere eletto al primo turno. La Commissione sottolinea però che sono almeno 650 i casi di brogli “particolarmente rilevanti”.

SI COMBATTE DA MOGADISCIO A BELEDWEYNE

Sono diverse le vittime civili causate nel fine-settimana dai combattimenti tra forze governative e gruppi dell’opposizione armata: lo riferiscono oggi i principali mezzi di informazione della Somalia, secondo i quali gli scontri sono stati intensi soprattutto a Mogadiscio e nella città occidentale di Beledweyne. Nella capitale le violenze sono riprese Sabato sera, poco dopo che il ministro degli Esteri Ali Ahmed Jama aveva riferito dell’avvio di trattative tra l’esecutivo e i due maggiori gruppi dell’opposizione armata. Secondo “Radio Shabelle”, una delle principali emittenti di Mogadiscio, le dichiarazioni del ministro non sono state confermate in alcun modo dai dirigenti dell’opposizione; gli scontri nella capitale, sottolineano invece i media somali, hanno provocato sei vittime civili e almeno 19 feriti. Combattimenti si sono verificati anche a Beledweyne, il capoluogo della regione occidentale dell’Hiran. Radio Shabelle cita diversi testimoni, secondo i quali il gruppo armato degli “Shebab” ha sottratto ai soldati governativi il controllo di alcuni quartieri nell’ovest dellla città.

IRAQ: AUTOBOMBA CONTRO POLIZIA A RAMADI, NOVE I MORTI

E' salito ad almeno nove morti accertati il bilancio ancora provvisorio dell'attentato suicida avvenuto oggi alle porte di Ramadi, capoluogo della turbolenta provincia occidentale irachena di al-Anbar, cuore del famigerato 'Triangolo Sunnita' a ridosso del confine con la Siria: lo ha precisato un portavoce della polizia locale, maggiore Fawzi Hamad, secondo cui i feriti ammontano a tredici. Un kamikaze alla guida di un'auto-bomba si e' lanciato contro un posto di blocco eretto dalle forze di sicurezza alle porte di al-Jazeera, sobborgo alla periferia settentrionale della citta', situata un centinaio di chilometri a ovest di Baghdad. Il portavoce ha precisato che solo quattro delle vittime erano agenti; erano invece civili tutte le altre, semplici passanti tra cui tre bambini e due donne.

Macedonia: incidente turisti bulgari, per vescovo e' stata punizione divina

SOFIA - Il vescovo di Plovdiv, seconda citta' della Bulgaria, sostiene che l'incidente di sabato scorso costato la vita a 15 turisti bulgari sul lago di Ocrida, in Macedonia, e' stata una "punizione divina" inflitta alla Bulgaria per aver ospitato il sacrilego concerto di Madonna a Sofia il 29 agosto, giorno in cui la chiesa ortodossa celebra Giovanni Battista. "Dio ha punito i bulgari per i loro molti peccati, inclusi le eccessive celebrazioni e festeggiamenti il 29 agosto, invece di rispettare il lutto per San Giovanni Battista", ha dichiarato ieri il Metropolita Nikolay, durante la messa solenne di suffragio alle vittime. Il governo di Sofia ha proclamato per oggi una giornata di lutto nazionale, in memoria delle 15 vittime.

ITALIA

SALERNO: 5 OPERAI OCCUPANO FABBRICA E MINACCIANO DI DARSI FUOCO

SCUOLA: PRECARI OCCUPANO PROVVEDITORATO CATANIA

Continua la protesta dei precari della scuola a Catania, dove docenti e personale ata sono al sesto giorno di occupazione dell'Ufficio scolastico provinciale. Dopo il "No Gelmini Day" di sabato, quando tremila persone hanno sfilato in corteo a Catania, martedi' una delegazione di precari sara' a Palermo per partecipare all'incontro tra il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, i sindacati e un gruppo di lavoratori. I precari ribadiscono il loro rifiuto dei contratti di disponibilita'. "Facciamo appello al personale della scuola e alla cittadinanza tutta a sostenere la battaglia in difesa della scuola pubblica", scrivono in un documento i precari, che tengono assemblee quotidiane negli uffici occupati.

Siparietto


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gror090907 (last edited 2009-09-07 17:31:55 by anonymous)