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'''In Francia aumentano i suicidi dei lavoratori nelle aziende in ristrutturazione'''

Dopo i 26 suicidi di lavoratori e lavoratrici della Telecom France, a seguito di pesanti episodi di mobbing, anche in un'altra azienda, la Thales MicroElectronics di Chateaubourg, vicino a Rennes, c'è stato un caso di disperazione che ha condotto alla morte di una lavoratrice. Oggi i suoi compagni hanno manifestato davanti alla fabbrica per denunciare il clima di tensione che si è instaurato dopo il suicidio della loro collega, Michelle Morellec, avvenuto venerdì scorso. Aspettano la fine della riunione tra la direzione e i sindacati. Volti gravi, alcuni sono rientrati dalle ferie di inizio novembre per protestare e osservare un minuto di silenzio in commemorazione della collega suicida. La donna, 45 anni, era stata retrocessa di livello 6 mesi fa: «il suicidio è stato provocato dalle condizioni di lavoro», aveva detto sabato Antoine Marcantoni, delegato sindacale della Cftc, sindacato maggioritario a Chateubourg. L'8 ottobre era già stato convocato un comitato di igiene, sicurezza e condizioni di lavoro (Chsct) ma «la direzione tardava a prendere delle misure correttive», si legge in un comunicato della Cftc. «Un tempo si lavorava più serenamente», racconta oggi davanti alla fabbrica di Thales una donna che da 20 anni lavora alla Thales MicroElectronics. E conclude: «È cambiata la pressione che sentiamo». Secondo Didier Pihouet, delegato del sindacato Cftc, c'è «una mancanza di organizzazione: abbiamo suonato il campanello di allarme, ci sentiamo ascoltati ma non succede nulla».

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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Reintegrato Dante De Angelis

Annullato il licenziamento del ferroviere. A carico delle Ferrovie le retribuzioni perse e le spese di giudizio

Dante De Angelis ha vinto contro le Ferrovie. Il Giudice del lavoro di Roma ha infatti annullato il licenziamento, risalente all'estate 2008, ordinato l'immediato reintegro e il risarcimento delle retribuzioni perse. Il macchinista veliterno fu licenziato perché accusato di mentire sulle cause dello "spezzamento" di un treno avvenuto a Milano nel luglio 2008.

Secondo De Angelis l'incidente era un problema di sicurezza e controlli. Restano a carico delle Ferrovie le spese del giudizio. Tra due mesi le motivazioni della sentenza.

Dante De Angelis era in servizio come macchinista del deposito locomotive di Roma-San Lorenzo quando il 14 luglio 2008 a Milano un Etr senza passeggeri si «spezzò» mentre veniva trasferito dall’officina della Martesana alla stazione centrale. Per il macchinista lo «spezzamento» era stato un incidente potenzialmente molto pericoloso in quanto era anche un campanello d’allarme che poneva all’attenzione la questione della manutenzione, della progettazione e dei controlli sugli Etr. Queste dichiarazioni erano state giudicate gravi dai vertici delle Fs che decisero per il licenziamento del loro dipendente.

De Angelis ha vinto sotto tutti i fronti: licenziamento annullato, immediato ordine di reintegrazione e risarcimento di tutte le retribuzioni perdute.

Il macchinista è stato accolto da un centinaio di suoi compagni, in attesa della decisione del giudice davanti agli uffici di viale Giulio Cesare a Roma, che lo hanno accolto con scroscianti applausi. «Tornerò a guidare un treno – commenta con voce pacata De Angelis -. La mia resistenza, quella della mia famiglia e dei miei colleghi è stata messa a dura prova. Resto convinto di aver fatto il mio dovere nell’interesse della sicurezza di tutti, ferrovieri, pendolari e tutti i cittadini».

«È una sentenza molto importante – hanno commentato i legali di De Angelis – perché restaura il diritto di espressione e critica da parte dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e respinge la pretesa dell’azienda che voleva limitare questa libertà con l’idea che un eventuale, e in questo caso non esistente, errore nell’esercizio di un importante incarico possa comparare il licenziamento».

Soddisfatto anche il sindacato dell’Orsa: «Non si può essere licenziati quando si denuncia insicurezza, ancor meno quando le denunce sono fondate» ha dichiarato la sigla sindacale.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Denuncia di Amnesty International contro Israele

Amnesty International ha accusato oggi Israele di concedere ai palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza l'accesso a solo una frazione dell'acqua proveniente dalla falda acquifera montana che le due parti condividono e che si trova in gran parte nei territori occupati. La discriminazione è tanto più eclatante, secondo l'organizzazione, in considerazione del fatto che «gli illegali insediamenti israeliani (in Cisgiordania) ricevono forniture illimitate d'acqua. A Gaza la già disperata situazione è divenuta ancora peggiore». Secondo Amnesty «Israele usa più dell'80 per cento della falda acquifera montana, che è la principale fonte d'acqua sotterranea in Israele e nei territori occupati, mentre limita ai palestinesi l'accesso a un mero 20 per cento». I 450 mila coloni israeliani (inclusi quelli che abitano a Gerusalemme est)) consumano una quantità d'acqua potabile uguale o maggiore di quella disponibile a 2,3 milioni di palestinesi. Il consumo giornaliero pro capite di un israeliano è di 300 litri d'acqua, quello di un palestinese di 70 litri. In alcune comunità rurali palestinesi il consumo pro capite scende a 20 litri, il minimo stimato necessario per uso domestico in situazione di emergenza. In stridente contrasto rispetto a quella della popolazione palestinese è la situazione negli insediamenti dove «ci sono fattorie ad agricoltura intensiva, giardini lussureggianti e piscine». Inoltre i loro campi sono irrigati nelle ore più calde, quando maggiore è l'evaporazione, con grande sciupio di acqua. Nella striscia di Gaza, continua Amnesty, «il 90-95% viene da una falda costiera la cui acqua è contaminata e inadatta all'uso umano». Israele inoltre negli ultimi anni ha posto restrizioni all'ingresso a Gaza di materiali e impianti necessari per riparare e sviluppare le infrastrutture«. Amnesty chiede perciò a Israele di porre immediatamente fine »alle sue pratiche discriminatorie e alle restrizioni imposte ai palestinesi per l'accesso all'acqua«. (ANSAmed).

In Francia aumentano i suicidi dei lavoratori nelle aziende in ristrutturazione

Dopo i 26 suicidi di lavoratori e lavoratrici della Telecom France, a seguito di pesanti episodi di mobbing, anche in un'altra azienda, la Thales MicroElectronics di Chateaubourg, vicino a Rennes, c'è stato un caso di disperazione che ha condotto alla morte di una lavoratrice. Oggi i suoi compagni hanno manifestato davanti alla fabbrica per denunciare il clima di tensione che si è instaurato dopo il suicidio della loro collega, Michelle Morellec, avvenuto venerdì scorso. Aspettano la fine della riunione tra la direzione e i sindacati. Volti gravi, alcuni sono rientrati dalle ferie di inizio novembre per protestare e osservare un minuto di silenzio in commemorazione della collega suicida. La donna, 45 anni, era stata retrocessa di livello 6 mesi fa: «il suicidio è stato provocato dalle condizioni di lavoro», aveva detto sabato Antoine Marcantoni, delegato sindacale della Cftc, sindacato maggioritario a Chateubourg. L'8 ottobre era già stato convocato un comitato di igiene, sicurezza e condizioni di lavoro (Chsct) ma «la direzione tardava a prendere delle misure correttive», si legge in un comunicato della Cftc. «Un tempo si lavorava più serenamente», racconta oggi davanti alla fabbrica di Thales una donna che da 20 anni lavora alla Thales MicroElectronics. E conclude: «È cambiata la pressione che sentiamo». Secondo Didier Pihouet, delegato del sindacato Cftc, c'è «una mancanza di organizzazione: abbiamo suonato il campanello di allarme, ci sentiamo ascoltati ma non succede nulla».

ITALIA Un'altra aggressione fascista ad Ostia

da ilmessaggero

« 'Frocio comunistà. E poi il pestaggio. Violento. Vigliacco. In tre lo hanno assalito alle spalle e lo hanno scaraventato per terra. Calci in faccia, sulla schiena fino a spaccargli il setto nasale e una costola. E' accaduto questa notte ad Ostia, mentre il ragazzo rientrava a casa dopo un concerto. Quello stesso litorale 'romano', che tre anni fa ha visto Renato Biagetti ucciso dalle lame di una cultura di strada che non accetta la diversità, che difende il proprio territorio da non si sa bene quali 'intrusi'. Una cultura che continuiamo a definire fascista, anche quando non si dichiara tale.

Il ragazzo è stato trasportato all'ospedale Grassi dove i medici hanno diagnosticato una frattura del setto nasale, una costola rotta, traumi allo zigomo.

Storie di quotidiana xenofobia

da peacereporter

"Via gli abusivi, basta degrado, sì al rispetto delle regole": inizia così il volantino che annuncia la 'rivolta' dei residenti di via Masera e dei commercianti di corso Buenos Aires, a Milano, intenzionati a scendere in piazza mercoledì per chiedere più sicurezza. Gli abitandi e i commercianti gridano al degrado della zona, e chiedono l'intervento del sindaco e del prefetto - come riportato da alcuni quotidiani oggi - prima che qualcuno "decida di risolvere il problema con quattro bastoni", è scritto. Alla manifestazione hanno già annunciato la loro presenza numerosi esponenti locali dei partiti di maggioranza e opposizione.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

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ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

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gror0910126 (last edited 2009-10-26 19:09:44 by anonymous)