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Reintegrato Dante De Angelis

Annullato il licenziamento del ferroviere. A carico delle Ferrovie le retribuzioni perse e le spese di giudizio

Dante De Angelis ha vinto contro le Ferrovie. Il Giudice del lavoro di Roma ha infatti annullato il licenziamento, risalente all'estate 2008, ordinato l'immediato reintegro e il risarcimento delle retribuzioni perse. Il macchinista veliterno fu licenziato perché accusato di mentire sulle cause dello "spezzamento" di un treno avvenuto a Milano nel luglio 2008.

Secondo De Angelis l'incidente era un problema di sicurezza e controlli. Restano a carico delle Ferrovie le spese del giudizio. Tra due mesi le motivazioni della sentenza.

Dante De Angelis era in servizio come macchinista del deposito locomotive di Roma-San Lorenzo quando il 14 luglio 2008 a Milano un Etr senza passeggeri si «spezzò» mentre veniva trasferito dall’officina della Martesana alla stazione centrale. Per il macchinista lo «spezzamento» era stato un incidente potenzialmente molto pericoloso in quanto era anche un campanello d’allarme che poneva all’attenzione la questione della manutenzione, della progettazione e dei controlli sugli Etr. Queste dichiarazioni erano state giudicate gravi dai vertici delle Fs che decisero per il licenziamento del loro dipendente.

De Angelis ha vinto sotto tutti i fronti: licenziamento annullato, immediato ordine di reintegrazione e risarcimento di tutte le retribuzioni perdute.

Il macchinista è stato accolto da un centinaio di suoi compagni, in attesa della decisione del giudice davanti agli uffici di viale Giulio Cesare a Roma, che lo hanno accolto con scroscianti applausi. «Tornerò a guidare un treno – commenta con voce pacata De Angelis -. La mia resistenza, quella della mia famiglia e dei miei colleghi è stata messa a dura prova. Resto convinto di aver fatto il mio dovere nell’interesse della sicurezza di tutti, ferrovieri, pendolari e tutti i cittadini».

«È una sentenza molto importante – hanno commentato i legali di De Angelis – perché restaura il diritto di espressione e critica da parte dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e respinge la pretesa dell’azienda che voleva limitare questa libertà con l’idea che un eventuale, e in questo caso non esistente, errore nell’esercizio di un importante incarico possa comparare il licenziamento».

Soddisfatto anche il sindacato dell’Orsa: «Non si può essere licenziati quando si denuncia insicurezza, ancor meno quando le denunce sono fondate» ha dichiarato la sigla sindacale.

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ITALIA Un'altra aggressione fascista ad Ostia da ilmessaggero

« 'Frocio comunistà. E poi il pestaggio. Violento. Vigliacco. In tre lo hanno assalito alle spalle e lo hanno scaraventato per terra. Calci in faccia, sulla schiena fino a spaccargli il setto nasale e una costola. E' accaduto questa notte ad Ostia, mentre il ragazzo rientrava a casa dopo un concerto. Quello stesso litorale 'romano', che tre anni fa ha visto Renato Biagetti ucciso dalle lame di una cultura di strada che non accetta la diversità, che difende il proprio territorio da non si sa bene quali 'intrusi'. Una cultura che continuiamo a definire fascista, anche quando non si dichiara tale.

Il ragazzo è stato trasportato all'ospedale Grassi dove i medici hanno diagnosticato una frattura del setto nasale, una costola rotta, traumi allo zigomo.

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